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Anticonformismo


davydenkovic90

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davydenkovic90

Per non ammorbare ulteriormente il topic delle nozze di Almadel.

Siete anticonformisti? In cosa? L'avete ritenuta una scelta cosciente, a un certo punto della vostra vita, che magari aveva anche a che fare con la vostra omosessualità, oppure è un tratto che ha sempre fatto parte di voi, dovuto al carattere o all'educazione ricevuta? E infine, è un vantaggio o uno svantaggio?

Io sono sempre stato un po' "sui generis", in varie cose, un po' per mia indole ma anche influenzato dai molti familiari sopra le righe che mi ritrovo. E poi sono sempre stato insofferente verso le situazioni formali, le frasi fatte, e cose così.

Gli svantaggi, o comunque le situazioni poco piacevoli.... be', la prima di cui ho memoria fu alle elementari, quando la maestra ci fece fare il tema "Come miglioreresti la nostra scuola". E io, candidamente,  scrissi che avrei voluto il campo da golf e i banchi d'oro, convinto che i miei compagni avrebbero scritto cose analoghe, senza malizia o intento di provocare ma solo lasciandomi guidare dalla fantasia. Quando la maestra riportò i compiti, mi ridicolizzò di fronte a tutta la classe leggendo il mio e tentando di umilarmi (quei compiti erano una sorta di sondaggio, riflettendoci a posteriori). Tutti gli altri bambini avevano scritto del cibo della mensa cattivo e dei bagni sporchi... io in bagno ci andavo di rado e la mensa era un ristorante stellato, in confronto a quello che mangiavo a casa. Quindi mi difesi dicendo che non avevo ravvisato quegli stessi problemi.

Non mi dilungo e lascio a voi eventuali riflessioni sul tema.

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Io non credo di essere anticonformista 🤔  certo ho i miei attacchi ogni tanto tipo se devo uscire a volte mi attacco ai videogames e campa cavallo 🤣

Poi credo ci siano più o meno sfumature... La peggiore imho è il finto monogamo che mentre sta con uno pensa alle orgie del sabato sera. 🤔

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VIVA il conformismo!

ABBASSO l'anticonformismo!

VOI anticonformisti siete dei piccoli snob!

 

                                :ass:

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Anticonformismo è un termine molto pericoloso, come il suo contrario, conformismo. Il problema è che sono intrinsecamente relativi, ovvero si riferiscono ad una certa comunità. In Arabia una donna che giri scosciata sarebbe non solo anticonformista, ma persino fuorilegge, mentre da noi sarebbe anticonformista una donna che metta il chador. D'altro canto, il mettersi il chador di una donna musulmana in Italia è al tempo stesso un gesto anticonformista rispetto al contesto in cui si trova, ma rispetto a quello di provenienza è estremamente conformista. Quindi costei andrebbe considerata conformista o anticonformista? Alla prova dei fatti, probabilmente... entrambe!

In realtà in effetti la categoria del conformismo (o del suo contrario) non è logica, ma psicologica: un certo atto viene percepito come conformista o anticonformista da chi lo fa o da chi sta intorno. Nei fatti, ogni gesto è al tempo stesso conformista e anticonformista, come mettersi il chador; ciò che cambia è solo l'intento che c'è dietro, la ragione psicologica: voglio scandalizzare o compiacere, con quel gesto? Generalmente, la definizione di conformista o di conformista uno se la attribuisce da solo pensando ad una certa comunità rispetto alla quale vuole omogeneizzarsi oppure rispetto alla quale ci tiene a distinguersi.

Dunque, indipendentemente da tutto, il definirsi conformisti o anticonformisti hanno in comune il fatto che entrambi i termini prendono come punto di riferimento una certa comunità. Se uno decide di fare un gesto "anticonformista" vuol dire che vuole provocare, sovvertire e scandalizzare una comunità, quindi è un gesto strettamente determinato dalla comunità, fatto ad uso e consumo di quella comunità, vuole sortire un certo effetto che è di sorpresa o scandalo etc. Al modo stesso in cui il gesto conformista vuole sortire un certo altro effetto, che è di compiacenza, accettazione, validazione etc. 

 

 

Detto ciò... io cerco di sfuggire a questa categorizzazione, appunto perché non voglio che le mie scelte siano fatte in funzione di ottenere un certo effetto, né di scandalo né di compiacenza, ma solo dalla loro obbiettiva correttezza. Cerco di sfuggire. Non sempre ci riesco perché ho un'inclinazione all'anticonformismo, i.e. a fare un po' il bastian contrario. Mi piace esplorare quelle idee e quei punti di vista su cui gli altri soprassiedono. Mi piace attrarre l'attenzione provocando e sovvertendo ciò che di solito è dato per assodato, è innegabile. Cerco però di non farmi depistare da questo e di mantenere ferma la bussola dell'oggettività, che rispetto alla comunità circostante non è né conformista né anticonformista, ma semplicemente indifferente. 

Se volessimo cercare di dare una misura con una parvenza di oggettività, credo che mi si potrebbe definire tendenzialmente anticonformista, così tanto che fatico a stabilire legami sociali di qualunque genere. Non è che io sia alieno ad una certa comunità ma poi omologato in un'altra, io risulto alieno sostanzialmente in tutte, quindi direi che se c'è qualcuno di "obbiettivamente" anticonformista, dovrebbe essere il sottoscritto. Ma, appunto, non credo sia corretto parlare di anticonformismo perché è semplicemente ciò che io sono. 

 

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10 hours ago, davydenkovic90 said:

Siete anticonformisti? In cosa?

No, non sono abbastanza disinvolto per essere un "anticonformista"...anche se lo posso sembrare a chi mi conosce superficialmente.

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"Conformista" e "anticonformista" sono termini dispregiativi

perché - come dice FreakyFred - presuppongono che i nostri comportamenti non siano autentici,

ma motivati dall'intenzione di avere un preciso effetto sociale.

Una delle critiche più frequenti rivolte ai gay è che lo siano per "anticonformismo"

per un bisogno di sentirsi speciali o per "conformismo" rispetto a una "moda".

Sono infatti praticamente spesso intercambiabili,

dove da una parte ti si dice che vuoi per forza fare l'alternativo

e dall'altra che vuoi solo assomigliare ai tuoi amici alternativi.

Le persone con comportamenti originali e che non ricadono in una classificazione alternativa

(chi - invece di riempirsi di piercing - si riempisse la faccia di adesivi di Hello Kitty, ad esempio)

perlomeno non correrebbe il rischio di sentirsi dare anche del conformista.

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sono molto anticonformista in praticamente tutto.

I libri che leggo, la musica che ascolto, come mi vesto... però secondo me è una cosa negativa, perché rende molto più difficile avere rapporti umani con persone simili a te: ce ne sono pochissime!

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Dragon Shiryu

Non so cosa sia uno che, al confronto degli altri tutti di marca, se ne andava in giro durante gli anni del liceo vestito rapper anni90 (felpe col cappuccio e pantaloni larghi col tascone e catenina attaccata, quest'ultima disprezzata anche dai prof che volevano non la portassi a scuola)! XD

 

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Con il termine conformismo si fa riferimento a un atteggiamento o tendenza ad adeguarsi a opinioni, usi e comportamenti predefiniti e politicamente o socialmente prevalenti. Questo atteggiamento si può notare ad esempio nel modo di vestire o nel comportamento, o anche nelle idee e nei modi di pensare. Secondo me l'anticonformismo - cioè l'atteggiamento di rifiuto nei confronti di una passiva accettazione di idee, principî, usi e comportamenti convenzionali o comunque prevalenti nella maggioranza - oggi è un conformismo, perché nella società postmoderna e postindustriale dove il settore dei servizi e la tecnologia informatica la fanno da padroni e la gente non deve più andare ad arare i campi o a lavorare in fabbrica molto spesso come un tempo, è diventata la cliente prediletta della pubblicità e del consumo, per che cosa? Per diventare belli, ricchi e famosi e pure anticonformisti, perché se l'anticonformismo era un reale concetto filosofico cento o duecento anni fa, oggi è stato commercializzato e sconsacrato, tutti oggi si identificano come artisti, autori, persone uniche e inimitabili contro la "massa" (che sono essa stessa), con qualche disturbo mentale, "liberi" e tutti pretendono la loro dose di fama e di riconoscimento in un mondo individualista e arrivista, puntiamo tutti a quello, col risultato che stiamo diventando come la società della Roma antica: panem et circenses, senza più capacità pratiche e linguaggi concreti. Poi che non certo tutti possano diventare ricchi, famosi e contenti è l'altra faccia della medaglia di questo mondo "anticonformista". Oggi è più anticonformista una suora di una pornostar, posso assicurarvelo.

Edited by Aarwangen
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davydenkovic90

Non darei all'anticonformismo quest'aura di sacralità (non bisogna essere per forza artisti...) e ogni persona è unica, irripetibile e inimitabile (anche la più conformista).

Credo che sia qualcosa di molto meno di un sacro fuoco, è solo un approccio alle cose, un volerti cucire la vita addosso piuttosto che accettare dall'alto risposte o convenzioni. 

E non confondiamo l'anticonformismo con la trasgressione.

 

 

Edited by davydenkovic90
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7 hours ago, davydenkovic90 said:

E non confondiamo l'anticonformismo con la trasgressione.

Giusto, ma l'esempio che hai fatto, il tema a scuola, mi pare più trasgressivo che anticonformista. L'anticonformismo non deve essere inteso, secondo me, come una posa, un atteggiamento fine a se stesso. Parlerei di anticonformismo solo quando è reperibile nel discorso o atteggiamento anticonformista, una cosciente e aperta volontà di contestazione. L'anticonformismo è militante.

Il prezzo che si rischia di pagare per essere veramente anticonformisti è molto alto, quindi appannaggio di pochi. Poi ci sono gli anticonformisti che si autorappresentano come tali, ma che in realtà non lo sono affatto.

Edited by Gondo
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Io penso che ognuno di noi tenda naturalmente a conformarsi ad un modello sociale cui i proprio carattere maggiormente combacia.

Se sono una persone che odia le etichette borghesi, vuole vestirsi come gli pare a prescindere dalle convenzioni sociali, tenderò a frequentare persone fricchettone, che rifiutano i modelli sociali preordinati, ma difficilmente potrò riconoscerti in un anticonformista.

In automatico tenderò a vestire come loro, a fare nel tempo libero le stesse cose che fanno loro, stare in qualche collettivo gruppo, bere birra in strada fumandosi una canna ecc. In fin dei conti oggi, anche chi frequenta i gruppi di Chiesa è anticonformista visto che la società borgese che una volta si indentificava in quella cattolica se ne è affrancata.

Insomma è umano conformarsi in un modello sociale proprio per sviluppare la socialità

Il vero anticonformista è l'asociale, quello che fa volontariamente a meno dei rapporti sociali, o meglio che non ha bisogno del consenso altrui e riesce a stare anche serenamente solo senza amore e amici magari senza famiglia, perchè non ha bisogno di farsi accettare da nessuno.
Penso che l'anticonformismo non sia realmente umano inteso nel senso assoluto del termine.

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19 hours ago, Aarwangen said:

Secondo me l'anticonformismo - cioè l'atteggiamento di rifiuto nei confronti di una passiva accettazione di idee, principî, usi e comportamenti convenzionali o comunque prevalenti nella maggioranza - oggi è un conformismo, perché nella società postmoderna e postindustriale dove il settore dei servizi e la tecnologia informatica la fanno da padroni e la gente non deve più andare ad arare i campi o a lavorare in fabbrica molto spesso come un tempo, è diventata la cliente prediletta della pubblicità e del consumo, per che cosa? Per diventare belli, ricchi e famosi e pure anticonformisti, perché se l'anticonformismo era un reale concetto filosofico cento o duecento anni fa, oggi è stato commercializzato e sconsacrato (...)

Capisco il tuo punto di vista, d'altro canto la tua pare più una critica all'individualismo che all'anticonformismo.

Ci sono ancora persone che arano i campi (non con i buoi ma coi trattori, oggi nel mio paese c'è una sagra dei trattori, stanno tutti in mostra lungo la via principale) e ci sono ancora persone che lavorano nelle fabbriche. Non mi risulta che l'anticonformismo per sé preso abbia mai costituito il nocciolo di una qualche teoria filosofica, mentre è vero che nell'arte figurativa, nella musica e nella letteratura il Novecento è stato un secolo di rottura grazie alle Avanguardie; questo ci spinge poi a far slittare l'una sull'altra più idee che invece andrebbero tenute separate, per cui, non cogliendo più bene quali siano i principi cui aderirebbe il conformista, siamo pronti a tacciare di inautentico preteso anticonformismo chiunque goda di una qualche fortuna per i suoi meriti professionali, rimproverandogli di marciare su temi già sdoganati (rivelandosi così uno che posa soltanto ad anticonformista).

Non credo che oggi vogliamo diventare tutti belli, ricchi, famosi ed alternativi; più banalmente oggi facciamo giochi diversi da quelli dei nostri genitori, che non disponevano dei social, viaggiamo di più, ci possiamo prendere cura della nostra salute e della nostra immagine con più facilità, possiamo studiare di più perché è molto semplice disporre di moltissime informazioni. Che tutto questo, che il PROGRESSO, costituisca una sorta di perdita di autenticità (il tuo intervento sembra suggerirlo) mi pare un'idea incredibilmente nichilista e pure un filino destrorsa :D

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1 hour ago, schopy said:

Capisco il tuo punto di vista, d'altro canto la tua pare più una critica all'individualismo che all'anticonformismo.

Ci sono ancora persone che arano i campi (non con i buoi ma coi trattori, oggi nel mio paese c'è una sagra dei trattori, stanno tutti in mostra lungo la via principale) e ci sono ancora persone che lavorano nelle fabbriche. Non mi risulta che l'anticonformismo per sé preso abbia mai costituito il nocciolo di una qualche teoria filosofica, mentre è vero che nell'arte figurativa, nella musica e nella letteratura il Novecento è stato un secolo di rottura grazie alle Avanguardie; questo ci spinge poi a far slittare l'una sull'altra più idee che invece andrebbero tenute separate, per cui, non cogliendo più bene quali siano i principi cui aderirebbe il conformista, siamo pronti a tacciare di inautentico preteso anticonformismo chiunque goda di una qualche fortuna per i suoi meriti professionali, rimproverandogli di marciare su temi già sdoganati (rivelandosi così uno che posa soltanto ad anticonformista).

Non credo che oggi vogliamo diventare tutti belli, ricchi, famosi ed alternativi; più banalmente oggi facciamo giochi diversi da quelli dei nostri genitori, che non disponevano dei social, viaggiamo di più, ci possiamo prendere cura della nostra salute e della nostra immagine con più facilità, possiamo studiare di più perché è molto semplice disporre di moltissime informazioni. Che tutto questo, che il PROGRESSO, costituisca una sorta di perdita di autenticità (il tuo intervento sembra suggerirlo) mi pare un'idea incredibilmente nichilista e pure un filino destrorsa :D

Il nichilismo è l'opposto di chi ha dei valori, mi sembra un intervento finalizzato a difendere l'ordine nichilista e cinico di oggi, cioè la nuova destra, cioè i gay, cioè tu.

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10 hours ago, davydenkovic90 said:

Non darei all'anticonformismo quest'aura di sacralità (non bisogna essere per forza artisti...) e ogni persona è unica, irripetibile e inimitabile (anche la più conformista).

Come dire che non lo è nessuna 😛

Una particolarità della retorica dell'unicità dell'individuo è il modo paradossale in cui porta ad omogeneizzare le persone. 

Siete familiari con l'entropia di Shannon? È una misura di diversità in una distribuzione di osservazioni. In buona approssimazione possiamo dire che più le singole osservazioni sono diverse e imprevedibili, più aumenta l'entropia. 

Tuttavia, l'entropia non è solo una misura di diversità, ma anche, allo stesso tempo, di disordine. Quando si raggiunge la massime diversità si raggiunge anche il massimo disordine. Nel momento in cui è massimizzata la peculiarità e l'unicità di ogni singolo individuo, ciò che accade è che è impossibile creare dei macrogruppi, trovare delle strutture ordinate, per cui ciascuno è unicissimo e specialissimo... ma non gliene fotte un cazzo a nessuno, perché tanto sono tutti "unicissimi e specialissimi", e l'essere unico e speciale invece richiede anche la capacità di emergere. Quello che si vede alla fine è semplicemente rumore statico, nessuno emerge perché per emergere non basta la difformità individuale, ci vuole anche la riconoscibilità come appartenenti ad un gruppo.

11 hours ago, davydenkovic90 said:

E non confondiamo l'anticonformismo con la trasgressione.

L'anticonformismo è un -ismo. Un suffisso che si riferisce a movimenti e ideologie. Quindi potremmo dire che l'anticonformismo è "l'ideologia del non conformarsi", l'ideologia della trasgressione. In sé stessa, per il solo fatto di riferirsi implicitamente alla comunità, l'anticonformismo denota un atteggiamento strettamente legato al rapporto con la comunità.

Io mi vesto male e tendo ad essere avaro di "buongiorno" e "buonasera". Sicuramente sono atteggiamenti che nuotano contro le aspettative sociali, ma onestamente non li definirei "anticonformisti". Li definirei pigri. 

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36 minutes ago, FreakyFred said:

tendo ad essere avaro di "buongiorno" e "buonasera"

Nei paesi anglosassoni avresti vita difficile... 😄

Per rispondere alla domanda di davy:

io in realtà lotto sin da piccolo per diventare come gli altri e quindi per "conformarmi" .. quindi non posso dare un contributo rilevante al topic  

Edited by Beppe_89
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2 minutes ago, Beppe_89 said:
34 minutes ago, FreakyFred said:

tendo ad essere avaro di "buongiorno" e "buonasera"

Nei paesi anglosassoni avresti vita difficile... 😄

Ma compenso vestendomi male, che lì va alla grande :D 

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davydenkovic90
11 hours ago, Gondo said:

Giusto, ma l'esempio che hai fatto, il tema a scuola, mi pare più trasgressivo che anticonformista. L'anticonformismo non deve essere inteso, secondo me, come una posa, un atteggiamento fine a se stesso. Parlerei di anticonformismo solo quando è reperibile nel discorso o atteggiamento anticonformista, una cosciente e aperta volontà di contestazione. L'anticonformismo è militante.

No, non sono d'accordo. Il tema a scuola non era una trasgressione perché io l'ho fatto ingenuamente, candidamente, non avevo intenzione di disobbedire alla maestra o di creare scompiglio, ma ho seguito semplicemente quello che mi suggeriva il cervello e che non sospettavo minimamente si potesse ritorcere contro di me (all'epoca ero un bambino molto timido e soffrivo molto il giudizio delle mie maestre, che erano tutte signore vecchissimo stampo, quindi avrei evitato). Tra l'altro il ricordo più vivo che ho è che credevo che tutti gli altri bambini avrebbero scritto cose analoghe alle mie, cioè zoo, golf, piscina, campi da tennis, banchi d'oro e sedie d'argento... ecc. e invece scrissero tutti le banali lamentele contro la mensa.

La trasgressione, per me, è qualcosa di molto più serioso,  e sta nell'infrangere norme che riguardano la sfera della morale, i tabu', ecc. 

L'anticonformismo è un salto a ostacoli tra le banalità della vita, ma molto più spiritoso, ingenuo e ironico.

Edited by davydenkovic90
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18 hours ago, Aarwangen said:
Quote

Le masse vogliono apparire anticonformiste, così questo significa che l'anticonformismo deve essere prodotto per le masse.

(Andy Warhol)

bella questa citazione, rottino!

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21 hours ago, Aarwangen said:

Andy Warhol sarà stato fascista per @schopy

Andy Warhol non era un progressista; sappiamo poco delle sue convinzioni politiche (anche se a onor del vero nelle serigrafie ha ritratto Mao in modo molto celebrativo, mentre è stato palesemente ingeneroso con Nixon), era cattolico, non ricordo sue prese di posizione a proposito dell'omosessualità, la sua produzione artistica era smaccatamente commerciale e superficiale...certamente non era un fascista, ma nemmeno un socialista o un comunista...non in modo comprensibile per lo meno.

Edited by schopy
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On 10/28/2019 at 6:31 PM, schopy said:

Andy Warhol non era un progressista

Neanche un tradizionalista, o un conservatore però, che sono atteggiamenti di segno contrario che ugualmente presuppongono una coscienza storica

Ecco forse direi che Warhol era molto appiattito sul presente, sul contingente e sui simboli iconici ( in questo senso conformista ) ma al contempo con una sensibilità camp ed una identità omosessuale pubblica, che soffrì l'interdizione degli anni '50 e molti artisti d'avanguardia dei suoi tempi scansarono. Certo l'identità omosessuale in Warhol non è ancora qualcosa da cui trarre potere, come sarà nella generazione successiva di artisti gay ( Haring Mapplethorpe etc ) suoi discepoli, ma la filiera è la sua.

La citazione di Warhol è comunque l'aforisma di un conformista, di una persona che coglie la radice conformistica nell'anticonformismo.

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On 11/2/2019 at 12:09 PM, Hinzelmann said:

La citazione di Warhol è comunque l'aforisma di un conformista, di una persona che coglie la radice conformistica nell'anticonformismo.

Certo; tuttavia lo snobismo di Warhol quando si rivolge alle masse è piuttosto evidente...il capitalismo digerisce tutto, forse questa è l'intuizione warholiana più schietta, che sta pressapoco alla base di tutta la sua produzione artistica.

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Direi di sì, questo snobismo c'è, anche se alcuni hanno parlato di "snobismo meccanicistico" altri di "snobismo tecnologico"  ( il problema è che l'interpretazione della pop art che è al fondo una forma d'arte concettuale, è diventato un tema filosofico, e questo complica sempre le cose ) tendenzialmente accompagnando con un aggettivo il termine

La mia sensazione del tutto personale è che vi sia una sorta di ironia tragica o infelice, nel momento in cui la rappresentazione di una realtà illusoria prevale sulla vita

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