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Gay e hikikomori


IlFinnico

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Ciao a tutti, 

Abbrevierò  di molto il discorso che cercavo di fare ieri ma che non mi inviava,non sarà la stessa cosa ma si vede che doveva andare così. Inizio a mettere a nudo anch'io le mie ombre qui sul forum. Innanzitutto volevo chiarire cosa,secondo me,è il fenomeno degli hikikomori(sostanzialmente condivido quasi tutto quello che dice Marco Crepaldi di Hikikomori Italia,che sicuramente lo spiega meglio di me,se non sapete chi è e siete interessati all'argomento lo trovate su Youtube).Si tratta di un fenomeno sociale,non andrebbe preso come etichetta,anche se per brevità anche a me capita di dire"quello è un hikikomori " ed i punti chiave ,o almeno quelli che mi vengono in mente ora,sono:

-NON coincidenza con la dipendenza da Internet (che casomai POTREBBE essere una conseguenza,tanto che in Giappone il fenomeno è nato ben prima dell'avvento di internet).

-riguarda soprattutto persone sensibili,che hanno difficoltà ad interagire con gli altri,che non sopportano le troppe pressioni a cui oggi la società ci espone (tant'è che il fenomeno è in crescita anche in Italia ).

-può essere legato al fenomeno degli incel,che pensano di essere tagliati fuori da ogni possibilità di relazione sentimentale perché il loro aspetto fisico non corrisponde ai canoni di bellezza attuali. 

- può derivare da casi di bullismo subito.

Dunque,questo topic nasce con l'idea di sensibilizzare sulla questione hikikomori,che include tante sfumature;per esempio, io non sono uno di quei casi estremi che passano anche anni senza alcuna relazione sociale,ma anche questa oggi è una realtà e credo vada raccontata.

Ora,cosa mi aspetto da voi: 

-qualche consiglio,se ne avete,su come uscirne (anche se giustamente mi parlerete di psicologi o,nel mio caso,di avere amicizie gay, perché questo voi potete fare )

- qualcuno che condivida  la sua storia,che ne sia uscito o meno(io avevo scritto due volte ieri tutta la.mia,ma forse non lo inviava perché troppo lungo,in caso dopo che risponde qualcuno posso dirvi qualcosa in più di me).

- riflessioni su quanto,secondo voi, l'omosessualità possa portare a questo (nel mio caso,per esempio,è stato un insieme di fattori, ma ho visto che diverse persone sul forum vivono situazioni più o meno di disagio fisico o psicologico). E poi,secondo voi la cosa si può superare già solo con la propria accettazione? (Io ho visto la storia di una persona che dopo il co è come rinata,e probabilmente non era l'unico blocco,ma sicuramente ha dato una mano).

P.S: è probabile che qualcuno mi parli,appunto,del coming out,uscire da sto minchia di armadietto ecc., però mi piacerebbe che qui si parlasse di storie inerenti a questo argomento in particolare,condividerò ache io la mia, e poi forse oggi, o comunque nei prossimi giorni, vi spiego altre cose di me che però metterò nella sezione del coming out,lo spiego lì insomma. Non ho manie di protagonismo,è che siete gli unici gay con cui al momento posso confrontarmi.Grazie per la pazienza.

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Io penso che più che gente che sta chiusa nella propria stanza, ci sono tante persone abbastanza sole, con pochi o nessun amico, oppure persone con relazioni solo molto superficiali.

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Sisi infatti è una delle possibili sfumature se vogliamo. Credo capiti a tutti in certi momenti di non sentirsi compresi fino in fondo;il problema è,come nel mio caso ,quando questo capita per la maggior parte del tempo. Sono davvero poche le occasioni in cui mi sono sentito compreso,appunto, ed è capitato con persone più grandi di me; solo con un mio coetaneo che non posso più vedere avevo la sensazione di avere un vero feeling.Tante volte succede di sentirsi soli,che vabbè, magari sarà pure l'effetto da grande città ;ma la solitudine non è solo fisica,insomma, cioè alla lunga fa male se in un gruppo di "amici" (che non ho mai avuto,però,per esempio,in una classe a scuola,ecco)ti senti quasi sempre a disagio. Alla fine,secondo me, è tutta questione di equilibrio;c'è chi abita nel paesino sperduto e si sa dare da fare perché sprizza vita da tutti i pori  e chi invece sta in una grande città,avrebbe tante potenziali occasioni,ma non le "sfrutta". Nel mio caso é anche un po' fisiologico il fatto di isolarmi;cioè,da introverso dopo un po' che sto con qualcuno,anche piacevole,ho bisogno di 10 minuti di solitudine. Sono consapevole del fatto che esistono persone stupende, qualcuna di striscio ogni tanto la incontro, però boh,certe volte mi sembra di vedere solo l'ipocrisia,pregiudizio,presunzione,ignoranza della massa;ho l'impressione che alcune persone,in potenza profonde e interessanti,si adeguino agli standard dei più,  ma se tutti recitano poi chi cerca di mostrarsi così com'è resta inculato.

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Ho cercato su hikimomori italia e sullo youtube di Marco Crepaldi, ma non ho trovato riferimenti all'omosessualità solo a

-bullismo ; -asessualità ; -dipendenza dal porno

che certo sono aspetti che possono riguardare anche omosessuali che possono subire bullismo, possono essere asessuali/demisessuali, possono fruire del porno.

 

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Diedi la mia tesi di specialità sugli Hikikomori, e posso dire che il termine è un ombrello, almeno fuori dal Giappone, poiché qui racchiude tratti che in madre patria non sono compresi e viceversa. 

Aggiungerei che, se pur crea un senso di appartenenza a un gruppo, Hikikomori è un sintomo e non uno stato di essere. Il problema è proprio quello :spesso il paziente si identifica nell'essere un Hikikomori poiché così maschera il suo verso aspetto. Non troviamo nessuno che pensa che il mal di gola sia una malattia, no? Sappiamo che ci sono virus o batteri che danno un'a infezioni e causano quel sintomo. Allo stesso modo Hikikomori è un sintomo sociale, e per uscirne bisogna trattare il soggetto, anche trascurando il fatto che sia divenuto un recluso sociale. La psicoterapia o le comunità sono la strada corretta. 

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3 minutes ago, Ghost77 said:

Il problema è proprio quello :spesso il paziente si identifica nell'essere un Hikikomori poiché così maschera il suo vero aspetto.

Interessante!

Se le cose stanno così - cioè l'identificazione funge da maschera - può coprire e non rivelare omosessualità?

2 hours ago, IlFinnico said:

Io ho visto la storia di una persona che dopo il co è come rinata

Mi riferisco al caso citato

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1 hour ago, Hinzelmann said:

Ho cercato su hikimomori italia e sullo youtube di Marco Crepaldi, ma non ho trovato riferimenti all'omosessualità solo a

-bullismo ; -asessualità ; -dipendenza dal porno

che certo sono aspetti che possono riguardare anche omosessuali che possono subire bullismo, possono essere asessuali/demisessuali, possono fruire del porno.

 

Eh lo so infatti quando dicevo che condivido QUASI tutto quello che dice intendevo proprio questo; l'argomento omosessualità non lo tratta praticamente mai,salvo qualche volta nelle live (lui se non sbaglio ogni settimana fa un sondaggio e parla dell'argomento più votato, l'omosessualità non è mai capitata finora); l'avevo aggiunto io in quanto omosessuale. Diciamo che lui tratta temi riguardanti aspetti che possono portare all'isolamento volontario, e secondo me l'omosessualità lo è, come dimostrano le diverse storie di "adolescenze mancate" presenti nel forum(compresa la mia).

 

1 hour ago, Ghost77 said:

Diedi la mia tesi di specialità sugli Hikikomori, e posso dire che il termine è un ombrello, almeno fuori dal Giappone, poiché qui racchiude tratti che in madre patria non sono compresi e viceversa. 

Aggiungerei che, se pur crea un senso di appartenenza a un gruppo, Hikikomori è un sintomo e non uno stato di essere. Il problema è proprio quello :spesso il paziente si identifica nell'essere un Hikikomori poiché così maschera il suo verso aspetto. Non troviamo nessuno che pensa che il mal di gola sia una malattia, no? Sappiamo che ci sono virus o batteri che danno un'a infezioni e causano quel sintomo. Allo stesso modo Hikikomori è un sintomo sociale, e per uscirne bisogna trattare il soggetto, anche trascurando il fatto che sia divenuto un recluso sociale. La psicoterapia o le comunità sono la strada corretta. 

Sì alla fine  infatti "hikikomori" é un fenomeno sociale,da non intendersi come termine usato per identificarsi, però talvolta ci si serve di questo per far capire la propria condizione all'altro;se ti dico"sono un hikikomori " tu capisci che sto vivendo un disagio più o meno forte e che ho bisogno di supporto(che poi dipende dalla storia e dai problemi del singolo); io non ho un buon rapporto con le etichette,  però posso dire "quello è un hikikomori " , così come dico che sono gay,sono timido, sono castano. Sono termini messi lì per muoversi in modo più agevole nella realtà, secondo me. Poi ,infatti, una volta che si lavora sui propri problemi, l'uscire di casa o il "ritorno alla normalità " dovrebbero essere una conseguenza,come per una pesante depressione o qualche altro problema. Una volta usciti,però, se il periodo di isolamento è stato lungo si pone il problema del "recupero del tempo perso", ed alcuni continuano a trovare difficoltà nell'approcciarsi con gli altri perché non più abituati.

 

1 hour ago, Hinzelmann said:

 

Mi riferisco al caso citato

Oddio scusami qui non ho capito.  Io parlavo di una persona che abita vicino a me e il cui problema principale era evidentemente l'accettazione della propria omosessualità. In alcuni casi,infatti, basta una scintilla,che può essere il coming out, per riprendersi,per altri serve un percorso più lungo.

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1 hour ago, Hinzelmann said:

Se le cose stanno così - cioè l'identificazione funge da maschera - può coprire e non rivelare omosessualità?

Può essere ma non come segno distintivo generale. Ecco perché al di fuori del sol levante diventa un termine ombrello, racchiude davvero di tutto. A mio parere, non scientifico ma semplicemente deduttivo, il caso da te presentato potrebbe accadere in un soggetto di giovane età, che quindi non abbia avuto tempo di sviluppare una sessualità pubblica prima di diventare un recluso sociale. Ci sta! 

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3 hours ago, marce84 said:

Io penso che più che gente che sta chiusa nella propria stanza, ci sono tante persone abbastanza sole, con pochi o nessun amico, oppure persone con relazioni solo molto superficiali.

Essere soli non è come vivere l'hikikomori. L'hikikomori è un fenomeno che nasce da problematiche varie nei confronti del contesto sociale che spingono l'individuo a isolarsi completamente. Inizialmente la decisione è volontaria e può essere vista come un meccanismo di difesa nei confronti delle pressioni sociali di realizzazione personale, ma con il passare del tempo diventa una prigione dalla quale difficilmente si riesce a uscire con le proprie forze. Il decorso più comune coinvolge i ragazzi che si ritrovano a non essere in grado di sostenere il forte stress del passaggio dalle medie alle superiori e smettono di andare a scuola.

4 hours ago, IlFinnico said:

qualcuno che condivida  la sua storia,che ne sia uscito o meno(io avevo scritto due volte ieri tutta la.mia,ma forse non lo inviava perché troppo lungo,in caso dopo che risponde qualcuno posso dirvi qualcosa in più di me).

Anche io mi sono imbattuto da qualche mese in Hikikomori Italia e ne sono rimasto piuttosto affascinato perché mi ritrovo in molte tematiche che l'opera di divulgazione tratta come fondanti il fenomeno dell'hikikomori. L'isolamento sociale per me è sempre stato un grandissimo problema, anche legato a una carenza di opportunità, ma non è mai stato completo e insormontabile ai livelli che vengono raggiunti in casi di hikikomori vero e proprio.

A posteriori ho capito di conoscere un paio di ragazzi che hanno vissuto (o forse stanno ancora vivendo) l'hikikomori come conseguenza dell'abbandono scolastico liceale.

Marco Crepaldi mi sta sul cazzo molto pesantemente perché ho l'impressione che cerchi di sfruttare Hikikomori Italia come un trampolino di lancio verso una sua carriera da youtuber/influencer/opinionista.

1 hour ago, Ghost77 said:

Hikikomori è un sintomo e non uno stato di essere.

Esatto. In altre parole, il termine hikikomori va usato come sinonimo di "isolamento sociale". Soffri l'isolamento sociale, non lo sei. O viceversa, attraversi un periodo Hikikomori, non lo sei. Purtroppo quando il fenomeno arriva ai media tradizionali (giornali e TV) questa distinzione è completamente persa e il fenomeno viene liquidato come un trend giovanile, dove l'etichetta "hikikomori" è intercambiabile a quella "punk" o "emo". Non c'è mai un vero tentativo di capire la problematica ma semplicemente la volontà di fare clickbait sulla pelle degli altri: "I ragazzetti fanno gli eremiti perché sono soyboy millennials senza palle! Babyboomer buongiornissimo, CLIKKA QUI, indignati e sentiti superiore mentre ti disinformiamo!".

Edited by wwspr
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11 minutes ago, wwspr said:

Marco Crepaldi mi sta sul cazzo molto pesantemente perché ho l'impressione che cerchi di sfruttare Hikikomori Italia come un trampolino di lancio verso una sua carriera da youtuber/influencer/opinionista.

chiisà, potrebbe anche solo voler puntare ad essere l'erede di Crepet

(ambizione anche legittima, credo)

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1 hour ago, freedog said:

chiisà, potrebbe anche solo voler puntare ad essere l'erede di Crepet

(ambizione anche legittima, credo)

Crepet non mi sembra uno stupido, ma non ho mai capito se è uno preparato o meno. I tipi da tv - che siano medici, chef o altro - mi lasciano sempre un po'  perplesso. A voi?

3 hours ago, Ghost77 said:

Diedi la mia tesi di specialità sugli Hikikomori

Ma che specializzazione era esattamente? Avevo capito ne avessi solo una.

 

4 hours ago, Hinzelmann said:

Ho cercato su hikimomori italia e sullo youtube di Marco Crepaldi, ma non ho trovato riferimenti all'omosessualità solo a

-bullismo ; -asessualità ; -dipendenza dal porno

che certo sono aspetti che possono riguardare anche omosessuali che possono subire bullismo, possono essere asessuali/demisessuali, possono fruire del porno.

 

Sai che non sapevo che significasse demisessuale?  Forse io sono vagamente demisessuale o, forse, solo per influenza culturale ho sempre voluto legare - e so che molti qui sul forum lo contestano ed inizio a dare loro ragione - il sesso ai sentimenti. Perchè se fossi demisessuale non dovrei trovare attraente un bel ragazzo che vedo per la prima volta, giusto?

Edited by marce84
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4 hours ago, wwspr said:

 

Marco Crepaldi mi sta sul cazzo molto pesantemente perché ho l'impressione che cerchi di sfruttare Hikikomori Italia come un trampolino di lancio verso una sua carriera da youtuber/influencer/opinionista.

 

Sì e no;cioè, oggi gira tutto intorno al marketing e all'immagine e tu puoi avere i principi più onesti del mondo, però se non arrivi ad avere un po' di visibilità non potrai fare le cose in grande. Magari aiuti quei 15 ragazzi che bazzicano l'associazione sotto casa tua,però non sensibilizzi nessuno e non punti a "risolvere definitivamente "il problema. Almeno provarci. Diciamo che descrive in maniera abbastanza politicamente corretta dinamiche in cui io mi ritrovo molto, quindi a mio parere "giuste". É uno che un po' dà fastidio,come dimostra quel fatto del festival di Venezia, non so se hai seguito,che la Rai non lo ha citato per quanto riguarda il corto sul tema hikikomori quando lui aveva scritto pure delle battute, e hanno modificato un po' il significato. Comunque boh, per fare affermazioni come la tua bisognerebbe conoscerlo dal vivo;anch'io quando vedo gente dietro agli schermi non mi fido mai al 100%. Nell'ultima live,però, non mi ricordo di che parlava precisamente, fatto sta che un ragazzo gay gli ha scritto dicendo di non preoccuparsi della propria virilità da quando si è accettato. Lui ha risposto tipo:"Eh grazie... ridendo...ecco, a me l'affermazione "gay=femminuccia " ha rotto i coglioni. Su questo non transigo. Punto.

 

4 hours ago, wwspr said:

 

Anche io mi sono imbattuto da qualche mese in Hikikomori Italia e ne sono rimasto piuttosto affascinato perché mi ritrovo in molte tematiche che l'opera di divulgazione tratta come fondanti il fenomeno dell'hikikomori. L'isolamento sociale per me è sempre stato un grandissimo problema, anche legato a una carenza di opportunità, ma non è mai stato completo e insormontabile ai livelli che vengono raggiunti in casi di hikikomori vero e proprio.

 

Se ti va racconta, racconta...calcola che io ho riprovato a scrivere la mia storia, ma a quanto pare sono leggermente prolisso, perché non me la fa inviare...forse sto facendo resistenza, e inconsciamente non voglio raccontarmi...può essere, magari rispondendo a 3-4 di voi,a spezzoni,je la farò....oppure so troppo frocio pe scrive pure qua , boh....

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Non conosco il fenomeno, ma provo a risponderti a un paio di punti per i quali penso di poter dire qualcosa.

7 hours ago, IlFinnico said:

se tutti recitano poi chi cerca di mostrarsi così com'è resta inculato.

Io credo che tutti noi recitiamo una parte in base al contesto in cui siamo; in ogni contesto selezioniamo quella parte di noi che riteniamo più adatta in quella circostanza. Io non mi presento allo stesso modo qui a voi, alla mia migliore amica, alla mia professoressa e ad un mendicante. Semplicemente credo che ognuno di noi in base alle circostanze valuta (più o meno consapevolmente) quale parte di sé esporre (proprio nel senso di "mettere in mostra"). Non credo nella retorica del "tutti fingono io invece no"; tutti fingiamo e tutti siamo veri. Se provi a vederla così, come fai a dire chi è "buono" e chi è "cattivo"? Soprattutto: come fai a dire che quasi tutti sono cattivi? Se parti pensando che sono tutti ipocriti, difficilmente riuscirai a trovare la forza di aprirti ad un confronto positivo con le persone, penso. Dicendo che sono gli altri ad essere brutte persone scarichi sugli altri la responsabilità di un problema che invece è tuo (dato che ne parli in questi termini, presumo tu lo senta come un problema tuo)

7 hours ago, IlFinnico said:

Sono consapevole del fatto che esistono persone stupende

Stesso discorso: su che basi dici che sono stupende? E' ovvio che sia per le persone stupende che per quelle "cattive" usi un parametro di giudizio tuo personale. Dove voglio arrivare? Io non credo ci siano buoni o cattivi, ma solo compatibilità di caratteri. E anche la compatibilità non è bianca o nera, ci sono mille sfaccettature... o mille "maschere", volendo usare di nuovo la metafora attoriale. Io nel contesto x scelgo di esporre questo aspetto, altro tizio nello stesso contesto sceglie di esporre lo stesso aspetto: ecco una compatibilità.

Il consiglio che voglio darti per uscire da questo isolamento è: smetti di pensare che sono tutti cattivi e ipocriti, dato che siamo tutti "ipocriti" (in senso etimologico, cioè attori), e stai al gioco delle maschere! Prova, in certi contesti, a scegliere di esporre un lato diverso di te: non significherà snaturarsi o diventare ipocrita (perché, ripeto, già lo sei 😆) ma cercare un modo migliore di creare contatti con le persone, vivere meglio i rapporti e uscire da questa brutta gabbia.

8 hours ago, IlFinnico said:

Nel mio caso é anche un po' fisiologico il fatto di isolarmi;cioè,da introverso dopo un po' che sto con qualcuno,anche piacevole,ho bisogno di 10 minuti di solitudine

In questo sono esattamente come te, fratello! Posso stare con le persone più piacevoli del mondo, ma non toglietemi i miei spazi di solitudine! Dopo una vacanza con gli amici mi sono rinchiuso in casa a studiare per una settimana :lol:

A parte scherzi, spero di non essermi perso in sofismi e di non essere stato indelicato, sto solo provando a darti un consiglio utile.

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davydenkovic90

Non conosco bene il fenomeno né ci ho mai avuto a che fare, però è chiaro che un CO si abbina con la necessità di comunicare qualcosa all'esterno, che non è molto hikikomori. Perché non credo che sia un fenomeno da interpretare solo come conseguenza delle brutte cose che succedono là fuori, ma anche come desiderio interiore e appagamento nel vivere da eremiti.

Io, per esempio, prima del CO non ero un hikikomori, ma non avevo amici (o non ero interessato ad approfondire i rapporti, non mi stimolavano e ovviamente erano finti) e quindi il tempo lo impiegavo più volentieri nel coltivare felicemente le mie passioni solitarie (per esempio, suono il piano). Avere una vita sociale "tanto per" mi avrebbe distolto  da questo piacevole otium, e non sarebbe stata certo appagante. Una volta fatto CO, trovato un buon numero di persone affini a me, le priorità sono un po' cambiate.

Comunque, per me, il vero turning point non è stato tanto il coming out quanto il cercare un contatto con altri lgbt e incontrarli personalmente. Il CO è stata una cosa (di poco) successiva, naturale conseguenza dell'aver avviato certe relazioni. Non è che questo contatto con ragazzi lgbt sia stato sempre così soft, facile e piacevole, ma di base c'era la volontà di uscire dalla situazione di stallo, che, ripeto, nel mio caso non era proprio quella dell'hikikomori, ma solo quella di un ragazzo che sì, magari frequenta le lezioni all'università e chiacchiera con qualcuno, ma poi ritorna nella sua stanzetta e non ha alcun legame con altre persone. 

E non vado oltre, perché non è un argomento che mi abbia mai riguardato direttamente.

Edited by davydenkovic90
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11 hours ago, Ghost77 said:

Può essere ma non come segno distintivo generale

Certamente

A prescindere dal fatto che l'ipotesi "omosessualità" viene trascurata, perchè è l'atteggiamento generale che si ha verso l'omosessualità,  non è che sol per questo si intenda farne un segno distintivo di carattere generale, solo che venga preso in considerazione anche

11 hours ago, Ghost77 said:

il caso da te presentato potrebbe accadere in un soggetto di giovane età, che quindi non abbia avuto tempo di sviluppare una sessualità pubblica prima di diventare un recluso sociale. Ci sta! 

che di per suo potrebbe essere ricorrente, considerato il fatto che nel processo di accettazione molti di coloro che non si proteggono inconsciamente scoprendosi tardi ( differimento dalla pubertà ai 18 ) spesso si proteggono isolandosi ( dai 12 ai 18 ) o almeno ancora direi potrebbe essere così in moltissime zone d'Italia.

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4 hours ago, davydenkovic90 said:

Io, per esempio, prima del CO non ero un hikikomori, ma non avevo amici (o non ero interessato ad approfondire i rapporti, non mi stimolavano e ovviamente erano finti) e quindi il tempo lo impiegavo più volentieri nel coltivare felicemente le mie passioni solitarie (per esempio, suono il piano). Avere una vita sociale "tanto per" mi avrebbe distolto  da questo piacevole otium, e non sarebbe stata certo appagante. Una volta fatto CO, trovato un buon numero di persone affini a me, le priorità sono un po' cambiate.

Io non riesco a comprendere questa cosa, mi lascia perplesso, ma ammetto che potrebbe dipendere dal fatto non ho effettuato ancora il CO. Perchè perplesso? Perchè nei rapporti con gli altri il fatto che non sappiano che sono omosessuale non trovo che contribuisca a segnare la distanza, magari c'è meno spontaneità su certi argomenti e basta. E d'altronde, dici che hai fatto CO ed hai trovato persone affini e neanche questo riesco a capire del tutto: mica sono tutti omosessuali i tuoi amici? Ti faccio due esempio personali. Nella presentazione ho raccontato di aver conosciuto tempo fa, su altro forum, un ragazzo marchigiano del quale sono diventato grandissimo amico e col quale mi sento ogni giorno. Con lui - che pure è omosessuale - apprezzo tantissimo poter parlare anche di argomenti relativi a sesso e sentimenti e questo sicuramente contribuisce a creare un sentimento di vicinanza, ma con lui c'è grandissima affinità a prescindere. Si può dire, purtroppo, che io non abbia amici e in passato ne ho sempre avuti pochi, ma a questo hanno contribuito altri fattori: una certa timidezza, una naturale propensione alla solitudine (come diceva anche @iamtheibis) e, soprattutto, la diversità culturale e quindi di interessi. Per quest'ultima non intendo semplicemente il fatto che a 16 anni gli altri preferissero giocare a calcetto ed io leggere Bulgakov e che sia io che loro eravamo convinti di essere nel giusto, intendo proprio una differente visione della vita, del presente e del futuro che ha portato nel tempo a creare tra me e molti miei coetanei profonde differenze (culturali, sociali, economiche, ecc...).

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8 hours ago, IlFinnico said:

Sì e no;cioè, oggi gira tutto intorno al marketing e all'immagine

Non mi sto riferendo a quello, ma al fatto che non ci sia una distinzione netta fra le sue opinioni personali e la sua opera di divulgazione e aiuto alle persone in hikikomori. Non a caso sottolinea spesso di considerare il canale youtube Hikikomori Italia come un suo canale personale e lo sfrutta spesso per diffondere idee tutte sue che poco hanno a che fare con il fenomeno. Poco professionale e meschino.

8 hours ago, IlFinnico said:

É uno che un po' dà fastidio, come dimostra quel fatto del festival di Venezia, non so se hai seguito,che la Rai non lo ha citato

Per dare fastidio bisogna essere rilevanti. Semplicemente la Rai non ha idea di chi sia l'associazione-persona Marco Crepaldi e quindi non è disposta a rischiare di ledere la propria immagine andando ad associare un proprio prodotto a sconosciuti terzi. E ovviamente Crepaldi ha fatto della cosa un affronto personale perché gli hanno tolto i suoi cinque minuti di gloria.

8 hours ago, IlFinnico said:

Se ti va racconta, racconta...calcola che io ho riprovato a scrivere la mia storia, ma a quanto pare sono leggermente prolisso, perché non me la fa inviare...forse sto facendo resistenza, e inconsciamente non voglio raccontarmi...può essere, magari rispondendo a 3-4 di voi,a spezzoni,je la farò....oppure so troppo frocio pe scrive pure qua , boh....

Della mia "storia" ne ho parlato ad nauseam nel corso del tempo, qui sul forum, ma in estrema sintesi ti ho già menzionato di cosa si tratta. Per quanto riguarda il tuo vissuto, se vuoi condividerlo, non è necessario stendere un'autobiografia dettagliata: mira al quadro d'insieme. 

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davydenkovic90
1 hour ago, marce84 said:

 Perchè nei rapporti con gli altri il fatto che non sappiano che sono omosessuale non trovo che contribuisca a segnare la distanza,

Questo vale se i rapporti sono superificali e (soprattutto) se non frequenti altri lgbt (dichiarati), non hai il ragazzo ecc. C'è gente che non ha vita sociale (o ne ha una falsissima e superficialissima) proprio perché teme o non pensa di reggere lo stress di fare coming out. Ma stiamo andando OT.

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7 hours ago, davydenkovic90 said:

Non conosco bene il fenomeno né ci ho mai avuto a che fare, però è chiaro che un CO si abbina con la necessità di comunicare qualcosa all'esterno, che non è molto hikikomori. Perché non credo che sia un fenomeno da interpretare solo come conseguenza delle brutte cose che succedono là fuori, ma anche come desiderio interiore e appagamento nel vivere da eremiti.

 

Allora,intanto sappi che il fatto che rispondi ad un mio post è per me motivo di incommensurabile gioia 😊, nel senso che ti leggo sempre con piacere perché mi sembri uno molto diretto. Tornando in tema,in realtà spesso gli hikikomori si accorgono del loro stato di disagio e vorrebbero uscirne .Più passa il tempo,più sentono il peso della mancanza di progettualità che c'è stata fino a quel momento. Ti rinchiudi per "proteggerti",ma sei bloccato...allora perché uscire se poi ti ritrovi ancora più spaesato di quando ti sei rinchiuso? Ti senti ancora più inadeguato se,che ne so,a 25 anni non hai ancora la patente,sei vergine e non sei laureato. Ad un certo punto uscire può sembrare l'obiettivo finale,ma non è che l'inizio,un po' come il coming out insomma. 

 

7 hours ago, davydenkovic90 said:

 

Comunque, per me, il vero turning point non è stato tanto il coming out quanto il cercare un contatto con altri lgbt e incontrarli personalmente. 

Sì,più o meno mi ricordo la tua storia,hai fatto co intorno ai 22 anni,no?Nel tuo caso l'avvinamento al mondo lgbt è stata la scintilla,magari in quel momento era il tuo "problema"principale. Comunque neanche io  mi sono davvero rinchiuso,ci sono stati periodi in cui uscivo poco e niente, come ora,ma non credo sia legato solo all'omosessualità.  Forse si tratta solo di ritrovare un equilibrio. Sembra che io non stia vivendo la vita che voglio,o peggio,non so più manco che voglio. Durante il periodo scolastico mi rifugiavo nello studio, ora dovrei cercare una tattica più offensiva che difensiva. Da circa un anno ho anche cambiato le "mie visioni della vita",cioè ho abbandonato definitivamente la religione, quindi togliendo quella protezione ci vuole un po' di tempo per ricalibrare(mai stato religioso fanatico, ho svolto le "tappe principali" come quasi tutti ). Poi boh,passare tanto tempo a casa non mi ha giovato con una madre che è ansia personalizzata, un padre presente solo per imporre le proprie idee e cospargere l'aria di ignoranza e un fratello che conoscerete ed imparerete ad amare nel post che metterò nella sezione co(ironico,naturalmente).

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3 hours ago, davydenkovic90 said:

Questo vale se i rapporti sono superificali e (soprattutto) se non frequenti altri lgbt (dichiarati), non hai il ragazzo ecc. C'è gente che non ha vita sociale (o ne ha una falsissima e superficialissima) proprio perché teme o non pensa di reggere lo stress di fare coming out. Ma stiamo andando OT.

Vero, non nè un fidanzato nè frequento persone omosessuali per cui c'è davvero poco da nascondere, diversamente mi peserebbe. Non c'avevo pensato.

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davydenkovic90
19 hours ago, IlFinnico said:

Sembra che io non stia vivendo la vita che voglio,o peggio,nom so più manco che voglio.

Ma al di là degli elementi macroscopici (carriera, amore, ecc.) non ci sono cose piccole che vorresti fare? Sono dell'idea che uno debba partire sempre da un piccolo passo per risolvere un grande problema, o se non altro per capire la giusta strada e trovare la spinta per percorrerla.

Per esempio, a me, nel provare a socializzare le prime volte, ha aiutato anche l'aver fatto tanto sport ed essermi reso carino prima (di incontrare ragazzi tramite app, per esempio, ma anche semplicemente frequentare amici). Così come sono stati d'aiuto i social network, per riuscire a mettermi in contatto con quelli che conoscevo di volta in volta, o semplicemente per "esserci" anche io (ho solo fb e non lo uso quasi mai adesso, ma qualche anno fa era molto utile)

Ripeto che io avevo un semplice problema di vita sociale assente, non ero hikikomori. 

Quando ho iniziato a frequentare qualcuno ero ben felice di schiodarmi da casa anche per fare cose random e che non rientravano assolutamente nei miei gusti. Tutto era oro rispetto alla tamarraggine giudicante e idiota dei compagni di liceo che avevo avuto. Non avevo il desiderio di rimanere a casa. Ma si tratta sempre di un mix tra desiderio interiore e ambiente esterno che ti dà risposte "rassicuranti", che non ti fa sentire a disagio, insomma. Noi lgbt siamo un po' più bravi in questo, direi per definizione, anche se dal forum non sembrerebbe. (Dal vivo sì)

 

Edited by davydenkovic90
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On 9/13/2019 at 4:01 PM, IlFinnico said:

- riflessioni su quanto,secondo voi, l'omosessualità possa portare a questo (nel mio caso,per esempio,è stato un insieme di fattori, ma ho visto che diverse persone sul forum vivono situazioni più o meno di disagio fisico o psicologico). E poi,secondo voi la cosa si può superare già solo con la propria accettazione? (Io ho visto la storia di una persona che dopo il co è come rinata,e probabilmente non era l'unico blocco,ma sicuramente ha dato una mano).

Be sì, se sei un gay non dichiarato ma sufficientemente consapevole e civile, abbastanza da non crearti una famiglia etero di copertura per intenderci, allora ci sta che ti rintani nella tua stanzetta a guardare serie tv h 24, interagendo solo tramite social e manifestando molti di quei sintomi che poi caratterizzano l'hikikomori.

On 9/13/2019 at 4:01 PM, IlFinnico said:

Dunque,questo topic nasce con l'idea di sensibilizzare sulla questione hikikomori,che include tante sfumature;per esempio, io non sono uno di quei casi estremi che passano anche anni senza alcuna relazione sociale,ma anche questa oggi è una realtà e credo vada raccontata.

Ora,cosa mi aspetto da voi: 

-qualche consiglio,se ne avete,su come uscirne (anche se giustamente mi parlerete di psicologi o,nel mio caso,di avere amicizie gay, perché questo voi potete fare )

Dovrei capire cosa intendi affermando che puoi trascorrere anni senza intrattenere relazioni sociali (vivi solo o in famiglia? Di che cosa vivi, materialmente dico? Studi, lavori?) 

Consiglierei un'occupazione, anche soltanto un hobby da praticare fuori casa se al momento non sei occupato con un lavoro; ti consiglierei di non sentirti tanto speciale da meritare solo attenzioni particolari, ma nemmeno tanto mediocre da meritare solo relazioni mediocri.

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Quando penso a sto fenomeno (a parte ricordare qualche anime che trattava superficialmente il tema) penso a tipi che:

- giocano online tutto il giorno (specialmente mmorpg)

- si fanno portare a casa la spesa

- vivono amazon come il nirvana

- il sesso è solamente masturbatorio

 

In pratica na pacchia eterna xD

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@davydenkovic90 neanch'io sono hikikomori in senso stretto. Secondo me sarebbe preferibile avere tipo uno straccio di progetto generale e provare delle strade per raggiungerlo,che spesso partono proprio dai piccoli passi. Poi vabbè, la vita è imprevedibile,magari sogno per tutto il tempo di suonare il piano e all'improvviso scopro che vado pazzo per l'oboe. E menomale che esiste imprevedibilità, alla fine sono tutte opportunità di crescita. Teoricamente. In questi ultimi mesi,però, certe volte mi sento proprio bloccato e senza forze,altre volte un po' meglio. Dovrei approfittare di queste ultime per buttarmi e fare qualcosa,anche se buttarmi non è mai stato il mio forte,ma le poche volte che mi è capitato devo dire che mi ha fatto un bell'effetto. Il "segreto" sta nel forzarsi a uscire da sta benedetta zona di comfort. Sì,vado in palestra,non sempre però mi dà le soddisfazioni degli inizi, sarà che è troppo inglobata nella routine. Forse devo "imparare a vivere",dopo che ho passato il periodo scolastico a sopravvivere. I social effettivamente non li uso; su facebook non entro da tipo un anno, per il resto ho solo Whatsapp...e il forum(può essere un social,no? ☺️)

8 hours ago, davydenkovic90 said:

 Tutto era oro rispetto alla tamarraggine giudicante e idiota dei compagni di liceo che avevo avuto.

 

Amen.

 

3 hours ago, schopy said:

 

Dovrei capire cosa intendi affermando che puoi trascorrere anni senza intrattenere relazioni sociali (vivi solo o in famiglia? Di che cosa vivi, materialmente dico? Studi, lavori?) 

 

No,io non potrei, ma c'è chi lo fa. Studio,anche se poi il mio umore sta condizionando anche la tabella di marcia degli esami, lavoro per ora  non ce l'ho ma la mia idea è quella di vivere da solo entro i 24 anni o giù di lì. Chissà,magari all'estero.Sarei partito anche dopo la maturità,ma forse ho fatto bene ad indugiare perché psicologicamente non ero così pronto. Sto cercando di lavorare su me stesso,non voglio ancora abbandonarmi del tutto, ma dovrei passare un po' più dal teorico al pratico.

 

24 minutes ago, Tyrael said:

Quando penso a sto fenomeno (a parte ricordare qualche anime che trattava superficialmente il tema) penso a tipi che:

- giocano online tutto il giorno (specialmente mmorpg)

- si fanno portare a casa la spesa

- vivono amazon come il nirvana

- il sesso è solamente masturbatorio

 

In pratica na pacchia eterna xD

Beh,insomma....poi diciamo che non è propriamente così 

 

On 9/14/2019 at 12:52 PM, IlFinnico said:

una madre che è ansia personalizzata, 

Ops,intendevo "personificata"; nessuno mi ha corretto?state perdendo colpi ahahah 

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17 minutes ago, IlFinnico said:

Sto cercando di lavorare su me stesso,non voglio ancora abbandonarmi del tutto, ma dovrei passare un po' più dal teorico al pratico.

Però scusa, al netto della madre ansiosa, studi e vai in palestra, dici di risentire un  po' della routine ma non disdegni l'imprevisto ( il ché è positivo perchè noi gay in fondo siamo degli imprevisti  e poi le persone evitanti amano l'abitudine ) e magari di avere periodi in cui non sei al top dell'umore ; prendo atto che dici di essere introverso ma le cose le fai anche se l'idea di andare all'estero è per ora più teorica che pratica

L'unica cosa che mi pare si possa osservare è che non ho letto niente che possa far pensare ad una "vita gay", cioè forse è solo questo aspetto che tieni "recluso"

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1 hour ago, IlFinnico said:

Studio, anche se poi il mio umore sta condizionando anche la tabella di marcia degli esami, lavoro per ora  non ce l'ho ma la mia idea è quella di vivere da solo entro i 24 anni o giù di lì. Chissà, magari all'estero. Sarei partito anche dopo la maturità,ma forse ho fatto bene ad indugiare perché psicologicamente non ero così pronto. Sto cercando di lavorare su me stesso,non voglio ancora abbandonarmi del tutto, ma dovrei passare un po' più dal teorico al pratico.

Ok, allora il problema è che ti mancano gli amici gay; d'accordo, non utilizzi i social, ma quando vai all'Università interagisci...no? Non parli con i compagni di studio? Non ci bevi mai un caffè insieme? Non voglio sminuire il tuo disagio ma, come già riconosci, hikikomori non lo sei.

Non so che cos'hai in mente quando parli di "imparare a vivere"...perché in realtà non c'è un modo giusto ed uno sbagliato per portare avanti le cose. Piuttosto, trovandoti tu all'Università ti consiglio di approfittare delle enormi possibilità di interazione che hai ora; quando svolgerai un lavoro -più o meno routinario- potrai essere molto meno selettivo sulle tue frequentazioni, per lo meno durante il giorno...quasi certamente i tuoi colleghi saranno in numero minore se raffrontati ai tuoi attuali compagni di corso...

 

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19 hours ago, Hinzelmann said:

 magari di avere periodi in cui non sei al top dell'umore ; 

 

Sisi è che a questi livelli non mi era mai capitato. Di bassi ce ne sono già stati,anche seri, ma ero più "intraprendente"; da alcuni mesi il corpo mi sta comunicando che devo seriamente cambiare qualcosa,buttandomi giù come non mi era mai successo prima,ma voglio essere positivo. Sulla "vita gay" concordo in pieno,sì, quella mi manca totalmente.Diciamo che sto cercando di usare il forum come di solito consigliate di usare grindr,  cioè cercando di passare al più presto all'appuntamento...quindi scrivo,scrivo,scrivo fino a sbloccare la sezione raduni.

 

18 hours ago, schopy said:

non utilizzi i social, ma quando vai all'Università interagisci...no? Non parli con i compagni di studio? Non ci bevi mai un caffè insieme? 

 

No.

Quella sugli hikikomori ,infatti,era una riflessione generale,non necessariamente collegata a me, anche se anch'io mi ritrovo ad affrontare alcuni dei disagi che spesso riguardano queste persone.

"Imparare a vivere" l'ho virgolettato proprio per quello. Probabilmente mi aspetto troppo da me stesso, e quando si hanno aspettative troppo alte spesso si finisce con il sentirsi inadeguati. In questo momento devo partire con dei piccoli passi, e sì ,gli amici gay effettivamente sarebbero una gran cosa 😊.

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davydenkovic90
8 hours ago, IlFinnico said:

Diciamo che sto cercando di usare il forum come di solito consigliate di usare grindr,  cioè cercando di passare al più presto all'appuntamento...quindi scrivo,scrivo,scrivo fino a sbloccare la sezione raduni.

 

Non so se lo hai fatto, ma puoi iniziare  col dirci di dove sei e anche utillizzare i messaggi privati per scrivere a persone della tua zona.

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6 hours ago, IlFinnico said:

No.

Al riguardo io comunque suggerisco di iniziare ad interagire con chi ti sta intorno indipendentemente dall'orientamento sessuale; brevi chiacchiere, non è necessario diventarci "amico", solo potresti aprirti un filino ecco. Io ho passato anni fa un periodaccio durante il quale non uscivo nemmeno per comprare il pane e camminavo lentissimo sempre rasente i muri, ma quando poi sei "forzato" ad interagire col prossimo...non che la tua vita necessariamente diventi felice ma se non altro tutto si fa un po' meno "strano".

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