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Incomunicabilità


Beppe_89

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Perché tanto desiderio di comunicarti pienamente e profondamente altrui?:

non pensi che qualche cosa di te possa, anzi, debba rimanere occulto a tutti gli altri, anche se siano tuoi intimi?

D'altronde è già difficile conoscere pienamente e profondamente noi stessi, come possiamo sperare, se pur vogliamo, di comunicarci totalmente altrui?

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3 hours ago, Beppe_89 said:

le esperienze non si ripetono solo se c'è possibilità di arrivare a nuove conclusioni? o a nuovi effetti.. o a nuove "conseguenze"?

Ma no. Le tue proposizioni – bada che non è una critica, è solo la mia reazione a ciò che scrivi – peccano di astrattezza. Non sono esperienze, nel senso proprio del termine, sono affermazioni ed emozioni viziate da "cattiva astrattezza". Sono anticipazioni di esperienze possibili, che però le bloccano. Ammetterai che questo non è un buono schema, è piuttosto qualcosa che dovresti cercare di fronteggiare e riformare.

Tu invece cerchi di dare loro un fondamento logico-psicologico (ho provato x, ora già so che è, non lo voglio riprovare, non mi interessa). Sinceramente, non credo tu faccia bene, Perché nessuno ragiona così, finché è sano, nemmeno l’animale, che comunque vuole continuare a mangiare, anche se già lo ha fatto, nemmeno l’uomo, che continua a ridere o mangiare pop corn o vedere la Signora in giallo e fare mille altre cose pur avendo provato cento volte quel piacere. Se uno smette di farlo, c’è qualcosa di negativo –nascosto– che disturba. E tu dovresti bloccare non il ripetere delle tue esperienze, ma questa negatività che blocca te. Cessa di darle una spiegazione pseudo-logica e vai più a fondo.

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non preoccupatevi.. non smetto di mangiare o guardare la signora in giallo

semplicemente smetto di cercare di cavare dalle persone più di quanto ho capito non sia possibile fare

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LocoEmotivo
1 hour ago, Isher said:

Cessa di darle una spiegazione pseudo-logica e vai più a fondo

Quoto appieno il caro Isher, e non solo perché cita un punto di riferimento sempiterno quale Jessica Fletcher.

Abbiamo trent'anni, @Beppe_89, non novanta: non credi sia prematuro (nonché un po' presuntuoso) credere di aver già vissuto il massimo?

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Mi ricorda tanto il film Her. 

“Sometimes I think I have felt everything I'm ever gonna feel. And from here on out, I'm not gonna feel anything new. Just lesser versions of what I've already felt.”

Bisogna ammetterlo, non è una gran prospettiva. A volte mi domando se non sarebbe migliore la mia vita sentimentale se mi fosse andata, paradossalmente, peggio. Se non avessi sperimentato le emozioni intense che ho sperimentato, quel senso di intesa così completo e meraviglioso che ho sentito un paio di volte. Forse starei meglio perché sarei più disposto a vedere del bene in nuovi potenziali partner, mentre invece tutti quanti devono a qualche modo confrontarsi con precedenti molto alti. Forse la smetterei di sognare ragazzi "perfetti" se non ne avessi mai stretti due o tre fra le braccia, e relegherei la cosa a semplice fantasia irrealizzabile. 

D'altro canto, visto quanto male sono andate a finire tutte le mie avventure, c'è da pensare che quel senso di intesa così meraviglioso che sentivo fosse, almeno in parte, semplice apparenza. Per questo in un certo qual modo in realtà mi sento abbastanza "rassegnato" e "aperto" rispetto all'idea di trovarmi dei partner con cui non ci sia magari quella meravigliosa scintilla intellettuale, ma che in compenso non si comportino come perfette teste di minchia. Salvo poi avere di mio una tendenza spontanea a lasciar cadere i rapporti che non mi stimolano particolarmente su quel fronte, il che significa che spesso mi "forzo" a coltivare un rapporto pur non avendo grandissima fiducia in esso ma tanto vengo scaricato lo stesso quindi cui prodest...

Più in topic: si dice che ciascuno di noi cerchi di soddisfare nelle proprie relazioni quei bisogni che non sono stati soddisfatti durante l'infanzia fra i dodici fondamentali: accettazione, cura, fiducia, comprensione, incoraggiamento, ammirazione, riconoscimento, apprezzamento, conferma, approvazione, rassicurazione, rispetto. 

Chi non ha mai avuto problemi con la "comprensione" non sentirà come impellente la necessità di essere compreso in una relazione. Per altri, però, può essere una priorità assoluta.

Che poi, oh, non so se è una cosa mia oppure se in un certo senso è una semplice consequenzialità logica... ma mi pare che dei dodici bisogni quello di comprensione sia quello più difficile da... comprendere. Addirittura è pieno di gente là fuori che si vanta di quanto è (crede di essere) incomprensibile e misteriosa, forse nell'illusione che essere strambi e contorti sia un qualche punto di merito, che renda speciali o migliori degli altri, o più imprevedibili e quindi dotati di una specie di "vantaggio strategico" nella vita. Come se la via per vincere al "gioco della vita" fosse muovere i pezzi a cazzo di cane e senza alcuna logica per battere avversari immaginari con l'effetto sorpresa. Per inciso, è pure facilissimo prevedere le mosse di uno che muove i pezzi a cazzo di cane; la vera complessità è intrinsecamente comprensibile, anche se ciò richiede sforzo notevole, perché si costruisce passo passo dalle componenti più semplici. 

Insomma, in un mondo dove i più amano gasarsi pensando di essere incomprensibile, il desiderio di una persona, che risulti davvero incompresa, di farsi comprendere, anche interamente e in maniera assolutamente intima, può risultare, a sua volta, incompreso.

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Her [emoji7]

Comunque.. Sì loco forse sono presuntuoso.

Questo non toglie che al momento mi trovo in questa situazione e non mi dispiace nemmeno così tanto a dire il vero.

Ho già metabolizzato la delusione legata alla "scoperta" o presa coscienza dei limiti che i rapporti interpersonali hanno.

Limiti intrinseci alla natura umana beninteso..

Non sto ipotizzando nessuna causa legata alle caratteristiche della società attuale.

Siamo semplicemente fatti così e "oltre" non si può andare.

Quindi una volta raggiunta la cima non mi resterà che scendere o camminare in quota lungo il crinale..

Ma scendere e scalare altre vette serve solo a vedere lo stesso panorama solo da una montagna diversa.

[emoji41]

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On 4/16/2019 at 8:20 PM, Beppe_89 said:

Sono gli aspetti che non vorremmo gli altri vedessero.. Sono le convinzioni di cui ci siamo impossessati e che ci hanno guidato verso determinate scelte.

Quello di cui mi sto rendendo conto in sostanza è una incapacità di fondo a palesarci per ciò che siamo nella nostra complessità.. E quindi viviamo sempre schiavi di equivoci, di fraintendimenti, di silenzi, di cose di non dette, di sospetti... Di incompletezza.

In realtà non è che a 20 anni sia più semplice palesarsi...quando si è molto giovani è solo più difficile modulare certi aspetti di sé, quelli che rivelano quelle "convinzioni di cui siamo impossessati" e che fanno naufragare le nostre relazioni...

Fortunatamente a 30 anni non si anela più alla completezza per il tramite di una relazione; se ti vuoi crogiolare ancora un po' su questo tema ti consiglio di riguardare tre bei film di Antonioni dei primi anni '60 (L'Avventura, La Notte, L'Eclisse).

20 hours ago, FreakyFred said:

Nei miei rapporti con gli altri, specie coi ragazzi, la frase classica è "ci siamo fraintesi". Mi rifiuto di prendermene tutta la responsabilità, penso che molta gente e forse la maggior parte non abbia alcuna voglia o capacità di capire e farsi capire rettamente...

Perciò...? "Ci siamo fraintesi" starebbe per "non sono riuscito a persuaderti"? :D

Personalmente mi ritengo molto fortunato, toccato dalla grazia direi con @Isher, perché a cavallo dei vent'anni ho conosciuto e frequentato quelli che son diventati tra i migliori amici/amiche, e con alcuni di loro credo d'aver raggiunto davvero un'intesa rara...ne parlo al passato perché si è trattato di magie fuggevoli.

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2 minutes ago, schopy said:

Perciò...? "Ci siamo fraintesi" starebbe per "non sono riuscito a persuaderti"? :D

Mi ricorda quello scambio in Toy Story:

"Scusa, forse la parola che stai cercando è: 'Space Ranger'. "
"La parola che sto cercando non la posso dire, perché qui ci sono dei giocattoli minorenni." 

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1 hour ago, FreakyFred said:

Addirittura è pieno di gente là fuori che si vanta di quanto è (crede di essere) incomprensibile e misteriosa, forse nell'illusione che essere strambi e contorti sia un qualche punto di merito, che renda speciali o migliori degli altri, o più imprevedibili e quindi dotati di una specie di "vantaggio strategico" nella vita.

D'altro canto che a fare quest'affermazione sia chi si professa ad ogni nuovo intervento "neurodiverso" è piuttosto comico :D

O, se ben intendo la tua autoanalisi e le tue aspirazioni frustrate, ne dovrei concludere che tu ti ritieni davvero di più rara comprensione...e che al contempo c'è un po' d'arroganza nella tua (non dichiarata) convinzione di non incontrare mai qualcuno sufficientemente brillante o determinato da "comprenderti".

Edited by schopy
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Comunque non mettete ansia alle persone con la storia dei trent'anni please.. Altrimenti incomincio a nascondere l'età come Karl Lagerfeld.

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Just now, schopy said:

D'altro canto che a fare quest'affermazione sia chi si professa ad ogni nuovo intervento "neurodiverso" è piuttosto comico :D

Ma io sono perfettamente comprensibile. Elementare, direi. Non trovi?

8 minutes ago, schopy said:

O, se ben intendo la tua autoanalisi e le tue aspirazioni frustrate, ne dovrei concludere che tu ti ritieni davvero di più rara comprensione...e che al contempo c'è un po' d'arroganza nella tua (non dichiarata) convinzione di non incontrare mai qualcuno sufficientemente brillante o determinato da "comprenderti".

Invero credo che sia l'esatto opposto. Sono un po' troppo semplice, e questo porta molti fuori strada. Dev'esserci un trabocchetto, no? Non può essere così facile. E allora inizi a elucubrare e a cercare di penetrare un mistero che non c'è. 

Non è vero che nessuno mi capisca, a volte alcuni mi hanno detto delle cose incredibilmente vere su di me dopo pochi minuti. Spesso gente che non spiccava per capacità deduttive... e sospetto che sia proprio per questo che ci sono riusciti subito: non si sono impelagati a cercare qualcosa dietro ciò che era lampante.

Tu invece cerchi dietro, @schopy ? 

Per questo non trovi!

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LocoEmotivo
21 minutes ago, Beppe_89 said:

Comunque non mettete ansia alle persone con la storia dei trent'anni please

Ma quale ansia? I trenta rispondono a quelle cazzo di domande dei venti che non ti facevano dormire la notte.

Se l'andazzo è questo, i quaranta saranno una meraviglia. 

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3 hours ago, Beppe_89 said:

semplicemente smetto di cercare di cavare dalle persone più di quanto ho capito non sia possibile fare

Bravo!

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4 hours ago, Beppe_89 said:

semplicemente smetto di cercare di cavare dalle persone più di quanto ho capito non sia possibile fare

Ma dovresti orientarti non sul cavare di più ma cavare cose diverse da persone diverse 

cioè pensare alla qualità e non alla quantità 

tra l’altro i trent’anni sono l’età giusta per questo passaggio:)

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11 minutes ago, Krad77 said:

Ma dovresti orientarti non sul cavare di più ma cavare cose diverse da persone diverse 

Certo che avere a che fare con un che voglia "cavarti" qualche cosa a suo uso e consumo fa venire, almeno a me, una gran voglia d'impedirlo nelle sue mene escavatorie.... ?

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32 minutes ago, Beppe_89 said:

Mi nutro dei ricordi felici delle persone fino a svuotarle.

Be', se ti sono utili, fai un affare, ma è difficile pensare che gli altrui ricordi felici possano giovarci, perché, se non ne abbiamo nostri, saremo infelici per l'invidia di quelli altrui;  se viceversa li abbiamo, non sapremo che farcene di quelli altrui.

1 hour ago, FreakyFred said:

La cosa migliore che si cava dalle persone sono gli occhi. 

Se sei nella condizione d'Ulisse nella grotta di Polifemo, probabilmente hai ragione.

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12 hours ago, schopy said:

se ti vuoi crogiolare ancora un po' su questo tema ti consiglio di riguardare tre bei film di Antonioni dei primi anni '60 (L'Avventura, La Notte, L'Eclisse).

:suicide:

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12 hours ago, Beppe_89 said:

Quindi una volta raggiunta la cima non mi resterà che scendere o camminare in quota lungo il crinale..

Il concetto dovrebbe essere quello di scendere, per avvicinarsi agli altri

Però puoi anche decidere di rimanere lì, irrigidito ed isolato nelle tue convinzioni oppure -la parodia del romanzo di formazione è già stata scritta ed è la Montagna incantata- scendere per andare in guerra come Hans Castorp, andare verso la morte piuttosto che incontro alla vita etc

E' un po' diverso - visto dall'esterno - leggere  : sono rassegnato mi scaricano tutti ( FreakyFred ) ho raggiunto il massimo e quindi mi rifiuto di scendere ( Beppe89 )

La seconda cosa sembra un capriccio

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No invece si sale man mano che si accumula conoscenza.
Si suppone che gli altri facciano lo stesso e ci si trovi in cima per godersi il panorama.
Però oltre la cima non puoi andare.

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LocoEmotivo
18 minutes ago, Beppe_89 said:

Però oltre la cima non puoi andare

Non finché sei convinto che quella sia l'unica montagna. Mentre magari è una collina. O se non hai ancora scoperto quanto ti piace il mare.

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1 hour ago, Beppe_89 said:

Però oltre la cima non puoi andare.

Buona metafora dei limiti propri ed altrui.

Il problema è convenire su quale sia la cima o addirittura su che cosa sia cima.... ?

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11 hours ago, freedog said:

:suicide:

Naaaa freedog, da te questa reazione non l'accetto!!! Perché qua sta bene se tutti infarcisono i loro interventi di dotte citazioni letterarie e per una volta che menziono i film che mi piacciono eccovi a sfottermi mannaggia a voi! Guadagnino ve lo siete sciroppati tutti senza fare una grinza, ci si può pure riguardare Antonioni senza minacciare il suicidio ?

21 hours ago, Beppe_89 said:

Ahaha sono un dissennatore.. Mi nutro dei ricordi felici delle persone fino a svuotarle.

E perché non ti concentri su quel che potresti dare, oltre che su quel che hai da ricevere? Se sei presuntuoso o no non saprei dirlo...un po' ce l'hai quell'arroganza tipica dei bellocci. Noi mediocri facciamo molta più fatica ex ante...

Edited by schopy
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