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Siae: "Paghi chi pubblica online foto di opere"


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Il caso di un sito non profit che proponeva foto di quadri riaccende i riflettori sulle norme italiane. Ecco cosa attendersi se si pubblica qualche immagine di troppo senza fini di lucroRoma - Finire sul lastrico per amore dell'arte e dopo tanto tempo dedicato al proprio sito culturale-didattico. Tutta colpa di alcune fotografie (74) che rappresentano appunto le opere d'arte di artisti viventi - o morti da meno di 70 anni - utilizzate per 54 mesi. Già, perché secondo la legge sul diritto d'autore (Legge 22/4/1941, n. 633) si può essere puniti in maniera molto pesante se si "sfrutta" l'opera d'arte altrui.Anche se si utilizza soltanto una sua riproduzione. Anche se spesso serve per illustrare l'opera e l'ingegno di quell'artista, che poi delega la Siae per riscuotere quasi 5mila euro da un proprietario di un sito amatoriale e non commerciale. Per la precisione: "L'utilizzazione, anche parziale, di un'opera costituisce lesione del diritto morale dell'autore" e "la riproduzione non autorizzata delle opere in questione lede gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce agli autori".Contro questa utilizzazione non autorizzata l'autore, e i suoi aventi causa, ha il diritto di far valere le proprie ragioni sia in sede penale che civile. E tutto questo vale anche per le foto sparpagliate nel web.Una storia tanto inverosimile quanto eclatante quella accaduta ad Enrico Galavotti titolare del sito www.homolaicus.com, pagine sparse tra arte e cultura, nel quale il malcapitato utilizzava le sue conoscenze per parlare di numerosi artisti (pittori e scultori) contemporanei presentando le loro opere. Oltre, spesso, a parlarne bene, aveva pensato di farle vedere attraverso comuni riproduzioni fotografiche.E qui sta l'inghippo; perché la Siae sembra mettere sullo stesso piano l'opera d'arte (il quadro, la scultura e quant'altro) con la sua riproduzione (se è vero però che la fotografia di un quadro può essere molto simile all'originale è anche vero che è ben altra cosa la fotografia di una scultura, solo per fare un esempio). Eppure, nonostante sia morto da più di 70 anni (non vi sono più diritti d'autore) l'opera più famosa di Leonardo, La Gioconda, riprodotta ovunque, attira ancora milioni di persone al Louvre di Parigi. Vorrà pur dire qualcosa.Ma la legge italiana non può badare a queste simili sottigliezze e così utilizzare la foto di un'opera d'arte è vietato e si rischia di "sfruttare indebitamente l'ingegno altrui". Questo in sintesi l'amara scoperta dell'"ingenuo" amante dell'arte.Raccomandata della SIAELettera dell'autoreCome se non bastasse:Con i puzzle virtuali non si giocaIl signor Galavotti però riesce a farsi sorprendere ancora una volta dal funzionario Siae che gli fa notare come nel sito "nella sezione dedicata all'artista Pablo Picasso è stata utilizzata un'opera del medesimo (un autoritratto) scomposta in tessere di un puzzle virtuale, al fine di offrire un gioco per intrattenere i visitatori del sito". Non l'avesse mai fatto; ora Galavotti rischia pure le ire dei pronipoti dell'iberico artista. "Indipendentemente da eventuali azioni che gli aventi diritto dell'artista decideranno o meno di intraprendere a tutela del diritto morale - scrive il dipendente Siae - si invita ad eliminare prontamente dal sito il puzzle in questione e si fa riserva di quantificare separatamente l'ammontare dei diritti dovuti a titolo risarcitorio, ove gli eredi Picasso optino per una tale soluzione".Alla Siae confermano tutto. "Si possono includere nel web fino a 2 immagini tra quelle fornite nella cartella stampa, per diritto di cronaca" - dicono al telefono dalla Siae dopo un continuo rimpallo - "quindi su siti che appartengono a testate registrate. Qualsiasi altro uso è punibile. Per gli artisti emergenti servono liberatorie firmate con espressa citazione della durata, altrimenti le immagini vanno rimosse dopo l'evento".I costi all'apparenza non sono elevatissimi: fino a 1000 immagini per un mese bastano 500 euro, il che rappresenta una cifra enorme in un anno di attività (6.000euro) soprattutto per chi non ha scopo di lucro. Senza contare che un piccolo portale d'arte raggiunge facilmente due o tremila immagini.Occhio poi a mettere segni o scritte sulla foto: si rischia il vilipendio.Il caso sembra paradossale e, di fatto, crea una indiscutibile difficoltà alla cultura stessa e alla sua diffusione (il problema di cui si lamentano di più proprio gli artisti). L'applicazione siffatta della norma ostacola la diffusione delle idee, della cultura e della didattica che appaiono beni fondamentali ed irrinunciabili per una società civile.Ma il vero problema sembra un altro: quanti siti rischiano di incappare nelle sanzioni? La risposta è: diverse migliaia, con molta probabilità. Per esempio sono quasi 6 milioni le pagine che riportano il nome di Kandinsky, certo si riducono a 155mila quelle dei siti italiani. Ma sono davvero tante le immagini delle sue opere.Fonte: P.I.

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  • 2 weeks later...

AGGIORNAMENTOFoto online e SIAE, interrogazione parlamentareRoma - L'azione della SIAE contro il sito homolaicus.com per recuperare migliaia di euro in diritto d'autore per la esposizione di immagini su quelle pagine non profit e con finalità didattiche, continua a suscitare vivacissime polemiche e, dopo l'avvio di una petizione da parte degli insegnanti, arriva anche una interrogazione parlamentare firmata dal senatore dei Verdi Mauro Bulgarelli.Bulgarelli, oltre a delineare le pesantissime conseguenze che possono derivare dalle interpretazioni di SIAE dell'attuale normativa, nell'interrogazione considera l'opportunità di introdurre anche in Italia la disciplina del fair use, locuzione che in altri paesi protegge proprio la riproduzione di opere a finalità didattiche ed educative.Ma ecco qui di seguito il testo presentato da Bulgarelli:Interrogazione a risposta scrittaAi ministri della Giustizia, della Pubblica Istruzione, dei Beni e attività culturaliPremesso che:- l'ufficio Arti Figurative della SIAE ha inoltrato varie denunce, con richiesta di ingenti somme pecuniarie, al sig. Enrico Galavotti, insegnante di Cesena, autore di ipertesti pubblicati su sito internet di didattica e cultura non profit di Cesena www.homolaicus.com, da lui realizzato e gestito attivamente da un decennio; Galavotti (meglio conosciuto in rete col nick di Galarico) è uno dei fondatori del web didattico nazionale, ed è stato denunciato per l'utilizzo di immagini digitali riproducenti 74 dipinti protetti dai diritti d'autore;- la decisione della SIAE induce a forti preoccupazioni per l'aver introdotto un precedente che potrebbe avere forti ripercussioni negative sull'operato di tutti quegli insegnanti autori di siti internet e divulgatori di preziosi materiali didattici e culturali; la SIAE, infatti, applicando in maniera distorta una legge le cui origini risalgono all'anteguerra (legge del 22/4/1941, n. 633 e successivamente adeguata con la cosiddetta "Legge Urbani" - legge 22 maggio 2004, n. 128) e non individuando alcuna differenza tra uso didattico-formativo-istituzionale e uso commerciale, pretende il pagamento di cifre rilevanti relative a diritti d'autore su opere protette realizzate da artisti viventi o scomparsi da meno di 70 anni;- in particolare la SIAE, applicando impropriamente solo ed esclusivamente l'art.3 della legge 633 del '41, sostiene discrezionalmente che l'utilizzazione, anche parziale, di un'opera costituisca lesione del diritto morale dell'autore e che la riproduzione non autorizzata delle opere in questione leda gli esclusivi diritti patrimoniali che la legge riconosce a quest'ultimo; al tempo stesso la SIAE trascura, però, l'applicazione dell'art. 70 della stessa legge del '41, che prevede massima libertà per l'uso di immagini a scopo didattico non commerciale e di insegnamento senza finalità di lucro, a patto di citare la fonte (cosa che è avvenuta regolarmente nel sito in questione);- sono innumerevoli le conseguenze dirette che si potranno verificare interpretando in maniera distorta la norma:* qualsiasi sito scolastico o blog didattico che utilizza per puro scopo didattico file sonori, immagini protette, citazioni d'autore, rischia ingenti sanzioni e quindi la chiusura immediata;* le rappresentazioni teatrali, i saggi di fine anno caratterizzati da sottofondi musicali alla presenza di pubblico o dei genitori diverrebbero insostenibili dal punto di vista economico;* la realizzazione di cd rom didattici e la creazione di ipertesti risulterebbe estremamente costosa;* la libertà didattica e le specifiche competenze professionali degli insegnanti ne risulterebbero pesantemente condizionate;il comportamento della SIAE, in sostanza, appare limitare fortemente la funzione formativa della Scuola e la libertà didattica degli insegnanti; a tale proposito, si fa presente che la legislazione statunitense sul "fair use", permette di pubblicare materiali sotto copyright senza autorizzazione, purché vi siano fini e intenti educativi; il principio del fair use, infatti, rende i lavori protetti dal diritto d'autore disponibili al pubblico come materiale grezzo senza la necessità di autorizzazione, a condizione che tale libero utilizzo soddisfi le finalità della legge sul diritto d'autore, che la Costituzione degli Stati Uniti d'America definisce come promozione "del progresso della scienza e delle arti utili"; la dottrina tenta in questo modo di equilibrare gli interessi dei titolari di diritti individuali con i benefici sociali o culturali che derivano dalla creazione e dalla distribuzione dei lavori derivanti;si chiede di sapere:se i ministri in indirizzo non ritengano opportuno - attraverso specifici provvedimenti legislativi - esentare gli insegnanti, nell'ambito della propria specifica funzione educativa, formativa e didattica, dall'osservanza del copyright, operando essi in un contesto palesemente senza fini di lucro e di alta utilità sociale;se non ritengano opportuno introdurre anche in Italia, in materia di diritto d'autore, il principio del "fair use".Sen. Mauro BulgarelliFonte: PuntoInformatico

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uno stato che fa pagare per l'arte e la cultura è, a mio avviso, uno stato degenere.Dal punto di vista teorico tutto, al mondo, è protetto dal diritto d'autore non necessariamente se registrato alla siae (è solo piu' difficile dimostrarne il diritto)...se veramente la siae avesse in mente di denunciare chiunque anche dove le immagine stesse non sono usate a scopo di lucro ma a scopo didattico dovrebbe denunciare tutti gli utenti della rete (o quasi).

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Aggiornamento:Risposta della S.I.A.E: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1890523&r=PI"a SIAE spiega su PI la richiesta di pagamento inoltrata al sito homolaicus.com, che ha scatenato polemiche, petizioni online ed interrogazioni parlamentari. Domande piccanti e risposte del direttore della divisione OLAF"Risposta di homolaicus.com: http://punto-informatico.it/p.aspx?id=1892151&r=PI"L'insegnante che gestisce il celebre sito didattico a cui SIAE ha chiesto il pagamento per l'uso di certe immagini replica alle affermazioni della SIAE pubblicate ieri da PI. La SIAE - dice - vuole ignorare come funziona il web"******************************Personalmente, credo che qualsiasi attività culturale/non a scopo di lucro, debba essere esentata in toto da qualsiasi quid verso la SIAE; pensiamo solo ai blog/forum nati sui videogiochi, cantanti, gruppi musicali, forme d'arte, hobby, tutti luoghi "virtuali" dove si può reperire con molta facilità materiale di vario genere (dalle locandine dei concerti, a foto dei cantanti, tecniche di fotografia, immagini di posti e opere d'arte etc etc); dall'altra parte, concordo sul fatto che in molti casi il diritto d'autore debba essere corrisposto (per tutto ciò che non è "cultura"). Probabilmente il problema reale, è che manca una legislazione adeguata per quanto concerne il diritto d'autore, visto che la legge alla quale si appella la SIAE è del 1941; giusto per rendere chiaro il concetto di "vecchia legiferazione", basta vedere chi l'ha approvata:

PROTEZIONE DEL DIRITTO D'AUTORE E DI ALTRI DIRITTI CONCESSI AL SUO ESERCIZIO.Vittorio Emanuele IIIPer grazia di Dio e per volontà della nazioneRe d'Italia e di AlbaniaImperatore d'EtiopiaIl senato e la camera dei fasci e delle corporazioni a mezzo delle loro commissioni legislative, hanno approvato;

Infine bisogna tenere conto di un ultimo fatto, nella precedente legislatura, fù fatta la celeberrima modifica con la Legge Urbani, il quale ministro cambiò nella legge sul diritto d'autore, la parola "LUCRO" con "PROFITTO"; in sostanza se tu metti un'immagine di un quadro di picasso sul tuo blog, ne trai profitto perchè non corrispondi in questo caso alla SIAE il diritto d'autore. Mica scemi alla siae! :)Fonti:Legge n. 633/1941Legge n. 128/2004

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  • 7 months later...

No. Io ho dovuto togliere dal mio sito alcune foto di monumenti presenti nella città di Firenze per non incorrere in sanzioni. Un diritto presente a livello quasi mondiale, è il diritto di "panorama", ovvero: "poter fotografare tutto ciò che è in un luogo pubblico e poterlo pubblicare".

 

Vuoi farti una risata? L'Italia da un anno a questa parte sta andando controtendenza, qui puoi trovare alcune delucidazioni: http://it.wikipedia.org/wiki/Wikipedia:PANORAMA

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Ragazzi, non so se vi rendete conto... ma con l'ultima revisione alle leggi sul diritto d'autore, venne introdotta la punibilità NON SOLO della diffusione di copie  e riproduzioni di un originale, ma anche la sola DETENZIONE per uso personale, salvo che essa non rappresenti (per i materiali ove ciò sia previsto, come ad esempio il software) una copia di riserva a preservazione del supporto originale.

 

Ciò significa che chiunque abbia scattato una foto all'interno di un museo, di un palazzo, di qualsiasi posto contenga opere protette dalla SIAE, stia commettendo il reato di DETENZIONE DI MATERIALE CONTRAFFATTO.

 

Facciamo un esempio ridicolo e banale ma che trova piena applicazione in questa demenziale concezione di "diritto d'autore" ??

 

Bene: siete a passeggio con gli amici, vi fermate a prendere un gelato, e uno di voi vuole scattare una bella foto di gruppo... è una bella giornata, siete tutti allegri e perchè non immortalare questo magico momento?

Ma ecco che, nel radunarvi tutti vicini vicini, non prestate attenzione al fatto che vi siete piazzati proprio tra due vetrine... e nello scatto fotografico, vengono immortalati il logo del negozio di abbigliamento di Calvin Klein o di Dolce e Gabbana, e alcune copertine di libri esposti nella libreria accanto...

 

AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAARGHHHH!!!

 

In un colpo solo, avete abusivamente riprodotto un marchio registrato e riprodotto illegalmente porzioni di opere protette da copyright.

 

Di questo passo, SIAE sarà l'acronimo di Società Impartizione Autorizzate Estorsioni, ossia una organizzazione a delinquere di stampo estorsivo regolarmente autorizzata dal benestare dello Stato.

 

Personalmente... dei signori della SIAE e di queste pazzesche pretese, ne faccio lo stesso utilizzo del mio fido rotolo di carta igienica...

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Allora... io con le immagini, i loghi e le foto ci lavoro...

e forse, lanx, hai male interpretato la legge.

La legge italiana dice che le foto non puoi pubblicarle, anche senza scopo di lucro, se non paghi i diritti alla siae, non che non puoi tenerle, infatti la legge italiana prevede che la riproduzione di foto sia concessa purchè non costituisca una concorrenza allo sfruttamento economico dell'opera stessa (che poi questo equivalga ad una SEMPRE è un'altro paio di maniche XD).

In sostanza: se io pubblico la foto della caduta degli angeli di previati la SIAE e la GNAM mi fanno causa perchè la GNAM ci fa su le cartoline (che nessuno si compra se io permetto di prendere la foto da internet) e alla SIAE non rientrano i soldi della vendita stessa, ma se io ho la foto della caduta degli angeli a casa e non la vendo, non la pubblico e non ci faccio i soldi nessuno può dirmi nulla.

 

Altrimenti in italia non avremmo più grafici, ché ognuno di noi ha almeno dieci o venti giga di foto scattate qui e li con cui lavora.

 

Invece la detenzione per uso personale riguarda tutte quelle opere che rientrano nella categoria: non create da te o non concesse a te.

Libri, film, musica, software... le foto, invece, rientrano decisamente nella categoria: create da te, quindi sono soggette ad una diversa regolamentazione dei diritti d'autore.

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Ma certo che c'è di mezzo la siae! è un'opera d'ingegno divina no? XD

 

Comunque mi sono accorta di non aver specificato una cosa nel mio post precedente...

Le fotografie sono considerate opere d'ingegno dell'autore, ma dove esse raffigurino un'altra opera d'ingegno vengono considerate opere derivate.

(scusate, ma porprio non mi veniveno in mente i termini esatti prima XD)

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tra un pò dovrai pagare per fotografare anche un tombino :sbav:

Certo... sui tombini, di norma, c'è impresso il logo dell'azienda dell'acqua, del gas, dei cavi telefonici... e un logo, di norma, è un marchio depositato.

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(sono SaintJust)

 

non si deve pagare per fotografare qualcosa che abbia su un marchio depositato!!  :look:

 

A parte che noto con piacere che i miei interventi non sono letti, suggerirei a tutti quanti di informarsi prima di gridare al lupo al lupo...

 

:cry:

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ma siamo fuori di testa? O_O no cioè,è ridicolo!

a proposito di tombini,ora mi vengono in mente i vestiti... tra qualche anno ci chiederanno anche di fare le foto esclusivamente nudi? no perchè sai com'è,se mi fotografi e ho la magliettina firmata e la metto su internet,allora subito la multa eh!  :cry:

è tristissimo

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