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Zoofilia


Frattaglia

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Vedi Burroemiele, io provengo da un paese dove è nata non solo la libertà ,ma l'ugualianza e la comprensione verso il prossimo .., prima di sparare sentenze contro qualcosa solitamente (nella mia cultura) si tende (o si cerca comunque) di capire. Ti informo che la parola devianza è veramente fuori luogo visto che (se ci vogliamo basare sulla scienza) la zooerastia è considerata dal DSM una sempllice variante tanto quanto l'omosessualità ,quindi non è parofilia come sostieni tu, spiacente... :afraid: Curiosamente certe forme di voyeurismo lo sono eccome (devianze se ti piace il termine, penso ti piaccia... :pausa:), pure il frottage etc etc...

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A parte il fatto che una devianza è tale solo in riferimento al concetto socio culturale nel quale si verifica. Il sesso è nella natura dell'animale, centinaia di specie si accoppiano con specie diverse (ed ovviamente pure con la stessa per semplice divertimento), molti dati riportano più di 400 specie conosciute, inoltre ricerche sul tema della zooerastia dismostrano che pure l'animale trae beneficio da questo , in alcuni casi il legame tra uomo e animale diventa più profondo. Distinguiamo per favore zoosadismo da zooerastia, nel nord europa esistono molti club appositi per queste pratiche con tanto di pubblicità , nessuno lo trova deviante. La devianza sta solo nella nostra piccola mente incapace di accettare una cosa che trova origine nella notte dei tempi ...  :afraid:

 

Ma piantala con questa psichiatria trans-culturale da 4 soldi

 

Se uno sciamano in una danza rituale descrive un mondo impercepibile ai nostri nocchi, ma è perfettamente coerente all'interno di un determinato contesto culturale (ad esempio di spiritualità animistica), ha senso parlare di divario culturale nella definizione di malattia mentale

Una persona che pratica la Zoofilia, come la Necrofilia e la Pedofilia, non soddisfa un desiderio o un bisogno secondo paradigmi trasmessi dalla sua cultura, ma secondo la necessita di trovare un ripiego alla sua incapacità di relazionarsi con una persona adulta

 

E comunque non scrivere imprecisioni scientifiche

Nel DSM-IV la Zoofilia è classificata come parafilia, non come una variante

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Mi trovo perfettamente d'accordo con il discorso di Almadel.

 

Siamo tutti scandalizzati dall'idea che un uomo copuli con gli animali, però è perfettamente accettabile mangiare la loro carne, vestirci delle loro pelli, sfruttarli come bestie da soma (non è violenza quella del cavallo che tira il carretto?) e addestrarli in modo che ci considerino i loro padroni (questo non vi rimanda al sadomasochismo?).

Sinceramente credo che il cavallo indotto a sodomizzare l'umano sia il meno soggetto a violenza tra gli animali elencati.

 

 

Cerchiamo di essere sinceri con noi stessi. Il discorso è esclusivamente culturale. Siamo abituati a considerare certe cose normali e altre come anormali. Questo non rende le cose normali giuste e razionali o quelle anormali sbagliate o da malati.

E soprattutto inquadriamo la questione: non è vero che ci fa pena l'animale, ci fa schifo l'uomo.

 

 

Non ho capito il legame che corre nel tuo discorso tra eterotrofia di ordine superiore, ossia comportamento alimentare connaturato alla nostra specie e legato alla sopravvivenza, e il sesso con gli animali, che non rientra nelle esigenze di sopravvivenza (senza sesso non si muore).

 

Anche senza carne non si muore.

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E soprattutto inquadriamo la questione: non è vero che ci fa pena l'animale, ci fa schifo l'uomo.

 

 

Certo che si!

 

Aldilà del discorso etico sul rapporto fra esseri umani e animali, c'è il discorso psico-patologico

 

Capisco che noi omosessuali siamo molto sensibili alla retorica della "normalità" e della "naturalità", ma non tutti i discorsi sulla condotta umana si riassumono in esse

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Certo che si!

 

Aldilà del discorso etico sul rapporto fra esseri umani e animali, c'è il discorso psico-patologico

 

Capisco che noi omosessuali siamo molto sensibili alla retorica della "normalità" e della "naturalità", ma non tutti i discorsi sulla condotta umana si riassumono in esse

 

Intendi dire che è considerata una patologia per te?

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Intendi dire che è considerata una patologia per te?

 

No, intendo dire che è considerato un ambito psichiatrico una patologia e in ambito psicologico una nevrosi, se perpetrato nel tempo

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@FleurDeLys

 

Parlo di accettabilità a livello culturale e sociale, non ho detto che lo sia per me. Infatti sono vegetariano.

 

@Dream_River

 

A voler essere precisi:

 

In the current version of the DSM (DSM-IV-TR), a paraphilia is not diagnosable as a psychiatric disorder unless it causes distress to the individual or harm to others. The DSM-5 draft adds a terminology distinction between the two cases, stating that "paraphilias are not ipso facto psychiatric disorders", and defining paraphilic disorder as "a paraphilia that causes distress or impairment to the individual or harm to others".*

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Mike in the Breeze

Basarsi sul DSM non è una genialata (a meno che voi siate degli psichiatri - PEGGIO PER VOI in questo caso)

E' ovvio che un disturbo non è un disturbo, se non crea problemi nella vita sociale/personale della persona.

Se uno vuole scoparsi un cavallo, buon per lui (e per il cavallo, probabilmente)!

Nulla toglie che sarebbe alquanto eccentrico  :afraid: e sarebbe interessante capire perchè l'oggetto sessuale sia un animale invece che un essere umano.

In questo senso è paragonabile alla necrofilia..?

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@Dream_River

 

A voler essere precisi:

 

In the current version of the DSM (DSM-IV-TR), a paraphilia is not diagnosable as a psychiatric disorder unless it causes distress to the individual or harm to others. The DSM-5 draft adds a terminology distinction between the two cases, stating that "paraphilias are not ipso facto psychiatric disorders", and defining paraphilic disorder as "a paraphilia that causes distress or impairment to the individual or harm to others".*

 

Infatti non è paragonabile una persona che una volta o due nella sua vita, per condizioni particolari, può ritrovarsi ad avere un rapporto sessuale con un animale (Esattamente come non è considerabile omosessuale una persona che in determinati condizione, ad esempio il carcere, ha rapporti con persone del suo sesso)

La distinzione sul DSM-IV è più che ragionevole, ma mi pare chiaro che qua si sta parlando di gente che sistematicamente preferisce costruire rapporti con animali piuttosto che con esseri umani

L'incapacità di relazionarsi con una persona adulta e per l'appunto sinonimo di un problema nella sviluppo psicologico del individuo, simile a quelle che caratterizzano i necrofili e alcuni pedofili

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Guest burro.e.miele

@ FleurDeLys tu hai abilmente evitato la mia domanda, vaneggiando sul tuo Paese ('chissenefrega' dei Francesi, qui si sta parlando a livello generale, smettetela di vivere manie di protagonismo, ammantandovi di falso progressismo su ogni cosa, siate più umili) e dicendo assurdità, sapendo di negare l'evidenza: la zooerastia, così come la pedofilia, sono considerate dal DSM-IV come parafiliæ.

Ruolo e consenso determinano questa definizione.

L'omosessualità è stata tolta dalle parafiliæ, perché sussiste il consenso tra le parti.

La parafilia a livello psichiatrico è una devianza a livello sociologico.

 

 

Piccola parentesi OT: ho voluto citare le fonti DSM-IV, solo perché le tiri in ballo tu nella discussione, per il resto tu parli di psichiatria come fosse scienza certa, quando sicuramente sai benissimo che, come la psicoanalisi, la psicologia e la meteorologia, non presenta i requisiti tali per essere definita scienza dura o scienza esatta. Non sventoliamo certezze scientifiche quando si tratta esclusivamente di congetture, ipotesi e stime non verificabili (o meglio, falsificabili). /OT

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La distinzione sul DSM-IV è più che ragionevole, ma mi pare chiaro che qua si sta parlando di gente che sistematicamente preferisce costruire rapporti con animali piuttosto che con esseri umani

 

Veramente il topic parla della pratica in sé, non di persone che ne sono dipendenti.

Utilizza la parola "pratica" l'utente che ha aperto la discussione e l'hai usata tu stesso nel corso della discussione.

 

L'omosessualità è stata tolta dalle parafiliæ, perché sussiste il consenso tra le parti.

 

Ma anche no! :afraid:

Il masochismo (sempre con le solite precisazioni, ovvero quando è l'unica forma di sessualità) è considerata una parafilia, eppure più consenso di così...

 

L'omosessualità è stata tolta per principalmente due ragioni: pressione politica e mancanza di scientificità delle teorie precedenti.

 

 

Detto questo, potremmo lasciare da parte il DSM? È già stato fatto notare come possa sbagliare (vedi omosessualità prima inclusa), come sia in sé relativo il concetto di parafilia e come in ogni caso vi non sia inclusa la zoofilia tout court, ma la zoofilia a precise condizioni. Quindi direi che ha terminato la propria utilità.

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Veramente il topic parla della pratica in sé, non di persone che ne sono dipendenti.

Utilizza la parola "pratica" l'utente che ha aperto la discussione e l'hai usata tu stesso nel corso della discussione.

 

Ma su un rapporto occasionale astratto da qualsiasi contesto non ha alcun senso esprimere un opinione, non c'è nessun criterio scientifico ne etico per giudicarlo

 

Questo non significa che non possa essere giudicata la tendenza a ricerca rapporti sessuali con animali, come fanno appunto gli zoofili, soprattutto sotto l'aspetto psico-patologico (Anche volendo buttare a mare il DSM-IV e tutte le considerazioni psichiatriche del caso)

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Noto con piacere che in questo forum tutti si improvvisano psichiatri.

Ma poi non ci vuole manco tanto per capire se ci sono realmente competenze nell'ambito, non basta solo citare DSM o ICD

quando leggo "patologia" riferita a quello che viene chiamato disordine o disturbo o devianza, é un tutto dire.

L'unico intervento che mi va di sottolineare e che ritengo davvero degno di nota é quello di Mike In The Breeze,

perché solleva un problema che in questa specie di frufrù liberalista in cui "io faccio quello che voglio e devo accettare qualsiasi cosa"

mi sa che tutti si sono dimenticati, ovvero: quali sono le ragioni?

Non penso sia così importante sapere se é, effettivamente, normale o anormale, naturale o innaturale, patologico o non patologico.

Tu scopi con l'animale, generalmente il senso comune ci dice che é una cosa che provoca disgusto (diciamo per ragioni biologiche) ma

sempre nel frufrù, guai a dire una cosa del genere... perché qualsiasi cosa di diverso mi pare che qui venga paragonato all'omosessualità.

"Se l'omosessualità viene considerata diversa allora tutto ciò che é diverso é giusto -> così giustifico l'omosessualità -> così sono comunque costretto

a giustificare qualsiasi altro comportamento senza un briciolo di senso critico." Perché? Perché sono ragionamenti molto comodi e molto veloci,

che si muovono su un senso critico carente e su una necessità di giustificare e generalizzare.

Generalizzazione? Risoluzione di un problema complesso con metodi lineari?

 

Torniamo al nostro uomo che vuole farsela con un cavallo e che é giustissimo che lo faccia perché se dici che é sbagliato

allora anche l'omosessualità é sbagliata e porca zozza, allora siamo tutti sbagliati e non va bene.

Aspetta, come evitiamo di beccarci una bella malattia? Ah si proprio per il fatto che non é che gli animali - esseri biologici -

sono esenti dalle MST! Ricordo di un uomo che in ospedale si presentò con una a dir poco sconvolgente infezione del pene e dello scroto

dovuta a rapporti sessuali con - se non ricordo male - una pecora.

Ma risolviamo pure questo, mettiamo il preservativo. E se vuoi invece che sia il cavallo a fare l'attivo, glielo metti a lui.

Aspetta, ma non si tratta di oggettivazione non consenziente? Secondo una logica stupidamente lineare, che ci piace tanto usare,

é così. Vabbé ma tanto che ci frega, mettiamo all'animale il profilattico e si fa quel che si vuol fare, é così semplice!

E poi se lo vuoi fare nature, va bene comunque ... tanto é come se tu ti stessi un attimo abbandonando a un mero istinto animale

e perché non soddisfarlo senza domandarci il perché? Tanto che ci importa? Ognuno deve fare quel che vuole fare

Ci sono motivazioni per cui l'uomo fa sesso con un cavallo?

La sfera sessuale presenta devianze? Forse quella che viene considerata in maniera unanime é la pedofilia. Non scomodiamo nemmeno

la psichiatria, che poi ha tante linee di pensiero che sarebbe davvero inutile portare in campo.

La zoofilia é una devianza, un disturbo, un disordine della sessualità?

Secondo una logica prettamente lineare no: non c'é ragione per cui non debba potersela fare con un animale.

Questa logica, molto comoda, usata molto spesso da chi non é in grado di argomentare,

non tiene conto del perché e si pompa con pseudoapologie psicologiche.

Quella persona magari ha davvero un disordine, magari la zooerastia gli compromette la sua vita sessuale

con la moglie (ad esempio)... magari poi questa persona si interroga sul perché gli piaccia fare sesso

con gli animali e va da uno psichiatra (tanto é difficile che lo faccia perché il sesso é un tabù in cui ci si autogiustifica in ogni comportamento)

e seguendo la nostra logica liberalista lo psichiatra gli dirà: "tranquillo, é normale. Devi accettare il tuo orientamento sessuale"

perché, la zooerastia, al pari dell'omosessualità (da quello che ho letto in questo topic) é un orientamento sessuale.

Si, certo puoi farci sesso con un animale che non avendo le tue capacità intellettive non si porrà i problemi che ti poni tu.

Ve lo immaginate il cavallo sul cavallo-gay-forum che scrive "oddio fare sesso con gli umani é disgustoso!"

Il fatto che sia consenziente o meno non é importante, tanto comunque soddisfi un'inclinazione naturale

bypassando la razionalità umana, quindi che ti frega. (un pò come nella pedofilia, il bambino non é consenziente

solo che é sbagliata per il semplice motivo che é un altro essere umano)

Il problema biologico non si pone perché se no anche l'omosessualità é sbagliata (logica che viene applicata costantemente da queste parti)

 

 

E vabé, io praticamente ho finito.

Puoi essere un necrofilo, uno zoofilo zooerasta o quel che vuoi,

nessuno può azzardarsi a dirti che sei un deviato perché non ci sono ragioni scientifiche che lo dimostrino

e vaffanceppo a tutta la cultura, alla civilità,

al contesto sociale. Poi ci mettiamo un pizzico di generalizzazione per cui omosessualità = qualsiasi altra cosa

e poi se non porti prove scientifiche non ha senso discutere, perché infatti in questo campo

i grandi filosofi portavamo le provette riempite di DNA in fenolo cloroformio e dicevano "questo é l'essere!"

Abbiamo risolto il problema: fai quel che vuoi, tanto nessuno può imperdirtelo.

 

 

PS: non mi quotate a pezzetti, abbiate volontà di elaborare quel che dico nel contesto e non estraendo le frasi e traendo inutili conclusioni.

Se dobbiamo fare un dialogo costruttivo impegnamoci. Baci.

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@ FleurDeLys tu hai abilmente evitato la mia domanda, vaneggiando sul tuo Paese ('chissenefrega' dei Francesi, qui si sta parlando a livello generale, smettetela di vivere manie di protagonismo, ammantandovi di falso progressismo su ogni cosa, siate più umili) e dicendo assurdità, sapendo di negare l'evidenza: la zooerastia, così come la pedofilia, sono considerate dal DSM-IV come parafiliæ.

Ruolo e consenso determinano questa definizione.

L'omosessualità è stata tolta dalle parafiliæ, perché sussiste il consenso tra le parti.

La parafilia a livello psichiatrico è una devianza a livello sociologico.

 

 

Piccola parentesi OT: ho voluto citare le fonti DSM-IV, solo perché le tiri in ballo tu nella discussione, per il resto tu parli di psichiatria come fosse scienza certa, quando sicuramente sai benissimo che, come la psicoanalisi, la psicologia e la meteorologia, non presenta i requisiti tali per essere definita scienza dura o scienza esatta. Non sventoliamo certezze scientifiche quando si tratta esclusivamente di congetture, ipotesi e stime non verificabili (o meglio, falsificabili). /OT

 

Rasserenati dolce burro.e.miele (siamo in un forum tra amici , ti pregherei di evitare questi toni da caserma e soprattutto con me, la prossima volta non ti risponderò in modo pacato )..... se tu ritienei la zoofilia perversa e deviata non sta a me farti cambiare idea, e percarità mai ne ho avuto l'intenzione!  :P L'importante nella vita è sempre esserne convinti. :P

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Ma su un rapporto occasionale astratto da qualsiasi contesto non ha alcun senso esprimere un opinione, non c'è nessun criterio scientifico ne etico per giudicarlo

 

Prego?

L'atto pedofilo penso che i più siano d'accordo a considerarlo sbagliato, indipendentemente dal fatto che chi lo mette in atto lo faccia una volta in tutta la sua vita o sia per lui un'ossessione. Perché non si può parlare della pratica zoofila in sé? È stimolante parlare di persone che quasi per ipotesi si definisce come malate?

 

 

 

@HeLoves

HeLoves, cercherò di chiarirti nuovamente il mio (e a quanto pare quello di tutto il forum) modo di ragionare.

Non è che siccome l'omosessualità viene considerata diversa tutto ciò che è diverso è giusto. Il punto è che siccome la società (almeno, oggi fortunatamente solo una parte di essa) considera e ha considerato l'omosessualità sbagliata per secoli e l'ha condannata, io, rendendomi conto di come questo giudizio sia stato dettato dall'ignoranza, prima di condannare a mia volta mi impongo di trovare delle motivazioni razionali. Non condanno perché la società o il "senso comune" (in pratica la stessa cosa) mi dicono che qualcosa è sbagliato.

È sufficientemente chiaro?

 

Chiarito questo punto, che copre praticamente metà del tuo post, veniamo al resto:

 

1) Le motivazioni per cui uno desidera avere un rapporto sessuale con un animale a me non interessano. A me interessano i comportamenti. La motivazione ad ogni modo si può riassumere in due parole: attrazione sessuale. Da cosa è determinata? Siamo qui che ci spacchiamo la testa da anni su che cosa determina l'attrazione sessuale per l'uno o per l'altro sesso, quindi non ritengo che questo tipo di attrazione sessuale (non uso orientamento perché ha un altro significato) si possa ricorrere a spiegazioni semplicistiche.

Ad ogni modo, vogliamo dire che chi prova questa attrazione è malato? Benissimo. Continuano ad essere fatti suoi, finché non viene compressa la libertà di qualcun altro. Possiamo dire che chi soffre di agorafobia è malato, ma non lo possiamo forzare a uscire di casa.

 

2) Per i rischi sanitari dei rapporti uomo-animale, grazie per aver sollevato la questione. Coloro che vogliono provare adesso sanno a che rischi vanno incontro e quali precauzioni prendere. :P

 

3) Come già detto al punto 1), prima di condannare un comportamento vorrei sapere se e in che modo questo comprime la libertà di qualcun altro. E qui rimane il quesito sollevato da Almadel e ripreso da me: perché è sbagliato fare sesso con un animale (possibilmente non consenziente), quando si ritiene giusto trucidare gli animali per mangiarne la carne, scuoiarli per vestire le loro pelli, schiavizzarli per sfruttarne la forza lavoro e addomesticarli rendendoli una parodia di loro stessi? Se dobbiamo impegnarci in un dialogo costruttivo, vorrei che qualcuno scogliesse questo dubbio.

 

4) Sulla questione del disordine mentale ho già risposto.

 

5) Il resto del tuo post non è utile alla discussione. Nonostante le tue accuse agli altri di non sapere argomentare, non fai altro che utilizzare l'argumentum ad populum, che per tua informazione è un sofisma.

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Parlando di maltrattamenti, pure quella mangia-bistecche di Brigitte Bardot si batte contro le pellicce, altro che ipocrita!!!  :P

 

foie_gras_oca.jpg

 

La realtà delle fabbriche di “pate’ de foie gras” è sconosciuta a molte persone.

 

In queste fabbriche gli animali subiscono numerosi tipi di maltrattamento che vanno dall’assenza di norme igieniche, all’impossibilità di potersi muovere, all’alimentazione forzata, filmati da parte di infiltrati di organizzazioni animaliste hanno mostrato come gli animali realmente vivono la drammatica situazione nelle fabbriche, non subiscono alcun stordimento prima dell’uccisione che avviene mentre sono ancora coscienti tramite il taglio della testa o scaraventati da una zona all’altra dello stabile dai macellai, i pulcini (come accade per i pulcini negli allevamenti intensivi di galline ovaiole) sono soppressi nello stesso modo cruento, soffocati ancora vivi in sacchi di plastica, gettati in bidoni metallici econgelati ancora vivi a temperature di -20 gradi centigradi.foie-gras-picture1.jpg

L’alimentazione forzata:

Nelle ultime due settimane di vita le oche e le anatre vengono nutrite più volte al giorno dalle 3 alle 8 volte con un pastone di cerali misti ad olio o di un pastone di mais cotto e salato con un tubo metallico di cirac 28 cm inserito nella gola che raggiunge direttamente il gozzo (causando gravi lesioni all’animale), la quantità di cibo è pari ad un terzo del loro peso, in questo modo il fegato raggiunge dimensioni fino a 10 volte superiore la dimensione normale. Questo trattamento è denominato “gavage” (ingozzamento) è causa negli animali una malattia al fegato denominata steatosi epatica.

 

Il fegato di questi animali è quindi malato.

 

Vogliamo poi parlare di altre simpatiche vaschette che troviamo al supermercato? Del passaggio degli animali per arrivare lì? Immagino che tutti quelli che si ergono paladini del maltrattamento animale in zoofilia siano quantomeno vegetariani, no? Anche se nutro qualche dubbio... :P

 

1872909882.jpg

 

 

Buona cena a tutti i 'difensori' degli animali...  :P

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Prego?

L'atto pedofilo penso che i più siano d'accordo a considerarlo sbagliato, indipendentemente dal fatto che chi lo mette in atto lo faccia una volta in tutta la sua vita o sia per lui un'ossessione. Perché non si può parlare della pratica zoofila in sé? È stimolante parlare di persone che quasi per ipotesi si definisce come malate?

 

Peccato che non esista l'atto pedofilo! Anche se i telegiornali sfortunatamente hanno abituato la gente ad utilizzare parole a caso, la pedofilia non è una pratica, è una determinata condizione mentale

Tant'è che non esiste il crimine di pedofilia, ma il crimine di violenza su minore

Nessun psicologo e/o psico-terapeuta si sognerebbe mai di paragonare un pedofilo e un turista sessuale che va a farsi i bambini in Thailandia

 

Allo stesso modo, non ha senso paragonare di una pratica in se che frequenza unica o estremamente rara, perchè non ha senso parlare di ipotetici "casi singoli" estrapolati di qualsiasi contesto e soggetto

 

Ed è indubbio che una persona incapace di relazionarsi con una persona adultà in un rapporto affettivo e sessuale ha avuto problemi nel suo sviluppo psicologico

Con un animale non si può instaurare un rapporto diverso di quello che si può instaurare con un bambino

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Peccato che non esista l'atto pedofilo!

 

Chiamalo come vuoi, l'importante è che rispondi.

 

Come già sottolineato, questo topic è stato aperto per parlare della pratica. Se per te non ha senso parlarne, apri un altro topic dove si parli di qualcosa che per te abbia senso.

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Chiamalo come vuoi, l'importante è che rispondi.

 

Come già sottolineato, questo topic è stato aperto per parlare della pratica. Se per te non ha senso parlarne, apri un altro topic dove si parli di qualcosa che per te abbia senso.

 

Io ho già risposto, non esiste nessuna pratica che non abbia un un soggetto e un oggetto, e tentare di giustificare la pratica senza prendere in considerazione questi due elementi è del tutto pretestuoso

 

Siccome siamo tutti d'accordo che sarebbe ipocrita criticare la zoofilia facendo ricorso ad un rispetto per gli animali (l'oggetto della pratica) che non si realizza assolutamente nella nostra società (Anzi, soprattutto in occidente siamo esperti nel utilizzare il prossimo, non solo animale, come fosse un oggetto) io è da due pagine che sto premendo sulla condizione mentale del uomo (il soggetto della pratica) che ricerca rapporti sessuali con un animale

Una condizione mentale disagiata frutto nel migliore dei casi di uno sviluppo psicologico che non ha riguardato la capacità di relazionarsi e ha minato l'identità di se

 

Se poi si vuole parlare di un ipotetica persona che ha un ipotetico singolo rapporto con un animale, si possono fare tutte le congetture che si vuole, ma ci sono migliaia di variabili che se messe in gioco possono portare ad un rapporto sessuale con un animale

Ma non è su individui indefiniti e modelli che si può discutere se una pratica (e non solo per me, ma per tutti, la differenza fra una riflessione e una chicchera non è arbitraria, e siccome questa sezione si chiama Spunti & Riflessioni, immagino che si tenda ad un minimo di metodologia, altrimenti per le chiacchiere esiste Off Topic)

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Sì, Dream_River, me ne sono accorto che è da due pagine che cerchi di deragliare la discussione sui binari della psichiatria.

In conclusione affermi che il sesso tra uomini e animali non è sbagliato, ma che sei tanto preoccupato per la salute mentale di chi la pratica. Bene, proseguiamo.

 

Come ti è già stato ricordato, la zoofilia viene considerata un disturbo mentale solo a determinate condizioni, che non sono, come semplicitisticamente continui ad affermare, la sporadicità della pratica, ma è il disagio che può creare all'individuo (o il danno che può arrecare ad altri, ma tanto in questo caso si parla di animali, quindi chissene sbatte). In altre parole, la zoofilia viene considerata un disturbo solo quando impedisce all'individuo di vivere una vita "normale", di avere relazioni umane "normali" e così via.

 

Nel fenomeno "zoofilia" quindi si possono includere persone che hanno rapporti eccezionali con gli animali, dettati da curiosità, desiderio di trasgressione, semplice libido, quello che si vuole. Così come si possono includere persone che hanno rapporti non eccezionali o sporadici ma più frequenti, eppure nonostante questo conducono una vita normalissima, hanno un partner e tutto quello che vuoi, ma magari sono allevatori e ogni tanto di notte gli viene la voglia di inculare una pecorella. Così come si possono includere persone disagiate che pensano agli animali ventiquattr'ore su ventiquattro, non hanno relazioni significative con i propri simili, vivono al margine della società, perché pensano constantemente a quel bel puledro che gli piace tanto.

 

Quindi zoofilia è A+B+C (più altri eventuali distinguo). Ora, tu prendi C, il caso più abnorme, e sulla base di quello sentenzi "la Zoofilia come la Necrofilia e la Pedofilia è una pratica perversa che serve solo a soddisfare i desideri di potere e dominanza di qualche persona che dovrebbe rivolgersi ad un buon psicoterapeuta". Queste sono chiacchiere da bar...

Per fare un esempio, sarebbe come parlare dell'omosessualità come malattia mentale perché non si può parlare dell'oggetto e non del soggetto, e per soggetto si deve intendere a tutti i costi il gay misogeno. :P

 

Questo non è un forum di psichiatria, zoofilia non va inteso in senso clinico. Zoofilia in questa discussione, come emerge dal post dell'utente che ha aperto questa discussione, si riferisce alla pratica sessuale tra uomo e animale. Di questa si sta parlando. È un termine improprio? Meglio bestialità o zooerastia? Illuminaci pure sul termine più corretto, così poi possiamo tornare a parlare di cose interessanti. :P

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Così come si possono includere persone che hanno rapporti non eccezionali o sporadici ma più frequenti, eppure nonostante questo conducono una vita normalissima, hanno un partner e tutto quello che vuoi, ma magari sono allevatori e ogni tanto di notte gli viene la voglia di inculare una pecorella.

 

Quello che non vuoi ammettere e che la voglia di incularsi una pecorella non è una preferenza come quella che si può avere per un gusto di gelato o un taglio di capelli

E proprio il rapporto che può sussistere fra un essere umano e un animale che dovrebbe far riflettere su cosa nasconda questa "voglia"

Puoi sostenere che il rapporto che sussiste fra un essere umano e un animale che scopano e differente fra un uomo e un bambino che scopano?

 

Poi mi dispiace che la psicologia ti irriti così tanto, ma sulla base di cosa bisognerebbe parlare? in base a "il mio sentimento mi dice che..."?

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Io sono d'accordo con Loup-garou e gli altri che, come lui, pensano che non sia tanto utile parlare qui della zoofilia se non con riguardo esclusivo all' atto, prescindendo dunque dalle cause e dal background mentale di chi la mette in pratica.

A mio parere, volendo riflettere sui criteri in base ai quali si possa legittimare un rapporto sessuale con un animale, ci sono due possibilità:

 

- si assume valido anche per gli animali il principio fondamentale "non ledere diritti altrui/non recare danno ad altri": in questo modo la zoofilia è ammessa solo se vi sono elementi oggettivi in base ai quali poter ritenere che lo voglia l'animale, ossia quasi mai. Però a giudicare da ciò che dicono alcuni può capitare:

basta che ti metti a quattro zampe, ti annusano e fanno tutto loro

 

- si scarta il principio precedente (che, ovviamente, implica il vegetarismo), e si assumono come metro di valutazione le consuetudini della propria società. Questo per il semplice motivo che, a mio parere, in questo ambito, non esistono fonti più ragionevoli cui potersi riferire. Il tutto si traduce così: la mia società non si pone il problema di violare le libertà degli animali (allevandoli, sfruttandoli, mangiandoli), dunque io non mi pongo il problema di fare altrettanto (inchiappettandoli).

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Ma credo che la nostra società punisca la zoofilia alla stessa stregua

di qualunque condotta possa determinare l'animalicidio o il maltrattamento

sugli animali.

 

Problemi possono sussistere sul piano applicativo soprattutto laddove

vi siano spettacoli che implichino addestramenti o forme di addestramento

più o meno compatibili con le caratteristiche etologiche della specie.

 

Indicativamente possiamo ritenere vietata qualunque forma di zoosadismo

culmini o meno con la morte dell'animale. Qualunque somministrazione di

sostanze stupefacenti vietate dalla legge se finalizzate a consentire il rapporto

sessuale. Qualunque lesione o danno alla salute.

 

Può residuare il dubbio sul fatto che esistano forme di addestramento

atte ad indurre comportamenti sessuali, che ovviamente l'animale di suo non

avrebbe, ma che etologicamente possano essere compatibili con la specie.

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Giustoooo. Gli animali sono esseri inferiori, come si fa a fare certe cose con loro? Un uomo dotato di ragione, di millenni di civiltà e di cultura... mettersi sullo stesso piano... Non vedete lo schifo? Non provate il disgusto?

Noi ci nutriamo degli animali perché Dio padre onnipotente ci ha detto che possiamo farlo.

E se Dio padre onnipotente dice che fare sesso tra due uomini è un atto abominevole non centra nulla, perché due uomini adulti sono consenzienti e gli animali, poverini, no. E se lo sono è solo perchè sono condizionati da droghe o dal legame di insubordinazione col padrone. Perché è una cosa biologicamente e scientificamente scorretta. E scusate tanto, ma anche politicamente.

E se noi gli animali li ammazziamo è perché dobbiamo sopravvivere. E il seitan e la soia non centrano niente perché non c'erano mica ai tempi di Dio padre onnipotente. E poi gli animali quando sono morti non soffrono più, mentre se sono violentati soffrono tanto poverini, e poi vivono e soffrono ancora per tutta la vita. stuprate Infatti anche le persone che sono bisognerebbe sopprimerle per non farle più soffrire. 

Insomma chi ha rapporti con gli animali è un povero perverso sadico e depravato, e se non siete d'accordo è solo perché lo siete anche voi e vi nascondete dietro a una parvenza di apertura mentale che in realtà è solo una copertura per le vostre fantasie da sporcaccioni -.-.-.-.-

Vergogna!

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Ma credo che la nostra società punisca la zoofilia alla stessa stregua

di qualunque condotta possa determinare l'animalicidio o il maltrattamento

sugli animali.

 

[...]

 

Indicativamente possiamo ritenere vietata qualunque forma di zoosadismo

culmini o meno con la morte dell'animale. Qualunque somministrazione di

sostanze stupefacenti vietate dalla legge se finalizzate a consentire il rapporto

sessuale. Qualunque lesione o danno alla salute.

 

Ma in che misura la società punisce l'animalicidio quando tutti si cibano di carne? Se si ammette che gli animali possano essere uccisi per essere mangiati, c'è un po' di incoerenza nel vietare lo zoosadismo e il maltrattamento...  Allo stesso tempo, identificare una opinione comune della società rispetto alle situazioni particolari ('buon' trattamento degli animali) non è possibile, mentre si evince facilmente cosa essa pensi della carne sulla tavola, e questo è il principio più generale cui ci si può riferire. Ciò che intendo dire, comunque, è che al di là dei due casi-limite di cui parlo, le altre possibili giustificazioni della zoofilia comportano da parte nostra la decisione di quantificare la 'violenza' che è lecito dare agli animali.

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Il resto del forum, Loup, sono quattro persone che scrivono su un topic?

No, ci sono tante persone che non partecipano a questi topic.

A ogni modo, trovo semplicemente stupido che concludi i tuoi post, per la seconda volta tra l'altro, dicendo che quello che dico non é utile ai fini della discussione.

Ti consiglio di scrivere un monologo, forse ne saresti più soddisfatto.

 

Ah, visto che tu non ti fai le domande sul perché, cioé sui principi che stanno in fondo a ogni comportamento

ma solo sul comportamento in sè,

mi son chiarito molte idee sull'entità piuttosto improvvisata dei tuoi post.

 

A rileggerci.

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E' molto semplice Lorens.

 

Ciò che la norma ( una innovazione del 2004 ) tutela non è la vita in sè dell'animale,

come valore assoluto, il chè ovviamente nella nostra società sarebbe improponibile,

bensì il sentimento di pietà dell'uomo verso quest'ultimo.

 

Sentimento che risulterà offeso solo qualora la vita sia sottratta all'animale

per "crudeltà" o "senza necessità".

 

La necessità di alimentarsi o la necessità di difendersi non offendono il sentimento

di pietà verso gli animali, comunemente inteso ( con l'eccezione ovviamente, per

quanto riguarda l'alimentazione, dell'obiezione di coscienza dei vegetariani che sono

una minoranza )

 

La disgiuntiva "o" lascia pensare che sia vietata anche la morte necessaria e però

imposta con modalità crudeli ( un veterinario non potrà sopprimere un animale

vecchio e malato in modo crudele, pur essendo necessario farlo risultando le cure

un inutile accanimento terapeutico )

 

La dizione "senza necessità" ovviamente costituisce il cuore del bilanciamento degli

interessi in gioco e rimanda sia alle normative che disciplinano attività espressamente

ritenute lecite ma disciplinate e limitate ( allevamento, attività circense etc. ) sia ad

altri e superiori diritti ( libertà religiosa e macellazione rituale ) sia alla prevalente opinione

socio-culturale ( qui la norma è capace di adeguarsi allo spirito dei tempi )

 

Direi che sicuramente non esista un diritto di libertà sessuale capace di giustificare

condotte che sarebbero altrimenti precluse all'ordinario proprietario di animale. Questo

per il fatto che lo zoosadismo non è ritenuto espressione tipica del diritto di libertà sessuale.

Quindi non è lecito uccidere un animale per procurarmi piacere sessuale come non sarebbe

lecito ucciderlo per altri motivi equiparabili ( risentimento, odio ) Verrebbe da dire che questo

è coessenziale allo stesso diritto di libertà sessuale che in ottica umana implica la capacità di dare

il consenso ( vedi cultura sadomaso ). Considerazioni analoghe valgono per l'afflizione dell'animale

che non comporti la morte. Si può confinare il sadismo lecito dall'illecito, solo tra uomini.

 

Allo stesso modo come è vietato drogare un cavallo per vincere una corsa, sarà vietato

drogarlo per fare un film porno.

 

Residua la possibilità dell'addestramento sessuale.

 

Mentre è evidente che un cane può tanto strusciarsi ad un divano quanto ad una

gamba del padrone, in modo indifferente ed ai nostri occhi appare una attività

compulsiva masturbatoria, si pone il problema se sia lecito addestrarlo al congiungimento

carnale in ruolo attivo. Perchè se non lo addestri...non lo fa, non raccontiamoci balle.

D'altronde esistono tante forme di addestramento di cani ( caccia, riporto, guardia,

guida di ciechi ) ed il problema, del tutto residuale, mi pare sia solo questo.

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La necessità di alimentarsi o la necessità di difendersi non offendono il sentimento

di pietà verso gli animali, comunemente inteso

 

A me sembra invece che questo sia il problema.

Il tuo discorso non fa altro che confermare ciò che è già stato detto: certi comportamenti, violenti nei confronti dell'animale, sono considerati leciti perché socialmente considerati accettabili. L'intera questione gira intorno a questo punto.

 

Continuo a considerare questo approccio irrazionale e arbitrario.

 

EDIT: Thelema, non ho capito se il tuo post fosse ironico o meno, comunque i sermoni deliranti su Dio padre onnipotente son sempre divertenti da leggere. :P

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