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non riesco a farmi avanti, mai.


gabpsycho

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non riesco a farmi avanti, mai.

ciao a tutti,

sono un ragazzo di 16 anni, sono gay.

io lo sapevo e l'ho sempre saputo, probabilmente già dall'infanzia, ma l'ho davvero capito circa 3-4 anni fa e l'ho accettato esattamente un anno fa.

dal giorno in cui l'ho ammesso a me stesso, 4 anni fa, non l'ho mai detto ad anima viva per 3 anni. tenendomi tutto dentro, arrivando a fine giornata con la voglia di buttarmi in un fossato e rimanerci per sempre.

l'anno scorso quella che da poco era diventata una mia amica molto stretta mi disse di essere lesbica con le lacrime agli occhi, per paura che io non accettassi la cosa

il giorno dopo, preso dal coraggio - e rivedendomi nelle sue lacrime - le dissi di essere gay.

da quando l'ho detto a lei l'ho detto a tante altre mie amiche, e anche al mio attuale migliore amico, che ho conosciuto da qualche mese e a cui l'ho detto subito, ancor prima che iniziassimo a diventare amici. (lui è davvero molto aperto mentalmente e avere un amico come lui mi ha fatto molto bene)

il problema sorge nel fatto che da piccolo sono sempre stato quello strano, il bambino deviato che non amava il calcio e a cui piaceva ascoltare la musica, "il frocetto" con cui nessuno, o quasi, voleva stare. questo mi ha causato parecchi problemi di autostima che persistono nella mia testa ormai dall'infanzia, e per questo motivo non riesco - e penso che non riuscirò a farlo almeno fino a quando andrò via di casa - a fare coming out.

la cosa più grave è che non riesco nemmeno a farmi avanti con i ragazzi che mi piacciono, anche se questi sono dichiarati, o comunque ho la certezza che siano gay.

non ci riesco per la paura di essere visto, giudicato, tornare ad essere quel "frocetto" di qualche anno fa. una paura pietrificante. non posso lasciare che la mia sessualità sia di nuovo la causa del mio star male. questa è ovviamente colpa della tremenda e diffusa omofobia in italia, specialmente nei paesini come il mio.

a me non preme tanto il fatto di dover fare CO apertamente a tutti... anzi, quello preferirei farlo tra qualche anno, quando sarò indipendente dai miei genitori. meglio così, ma il fatto  di non poter vivere l'amore e la mia sessualità, perché  mi sta distruggendo dall'interno e non so più cosa fare. sto tornando a vedere tutto grigio come negli anni passati e non voglio cadere di nuovo in quel vortice di tristezza.

vi chiedo aiuto, spero che qualcuno prima di me ci sia passato riuscendo a uscirne. grazie in anticipo. ?

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Se con i gay dichiarati che ti piacciono non riesci a proporti per una relazione, potresti almeno instaurare un'amicizia che ti servirebbe per capire come loro, nel contesto in cui vivete, hanno affrontato la paura.

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davydenkovic90

Ciao e benvenuto. Ciò che hai scritto è esattamente ciò che provavo io alla tua età - almeno inconsciamente - e, in base a come ti descrivi, abbiamo anche alcune cose in comune. Nemmeno a me piaceva il calcio e, purtroppo, ho frequentato ambienti umanamente un po' piatti, dal liceo classico pieno di tamarri e fighette, al circolo di tennis pieno di altrettanti tamarri e fighette.

A differenza tua io avevo sì capito di essere attratto dai ragazzi, ma pensavo che fosse una fase e non mi ero accettato come gay. Avevo il terrore che qualcuno me lo sbattesse in faccia o che lo notasse in qualche mio atteggiamento, per questo mi tenevo alla larga il più possibile dalle occasioni sociali.

Arrivo al dunque: io ho risolto la cosa a modo mio, dedicandomi agli hobby e allo studio. Forse non è il modo migliore, ma almeno mi ha salvato dal cadere in depressione oppure, probabilmente, dal mollare la scuola, o dal compiere gesti più gravi.

Negli anni più pieni facevo 4 ore di tennis a settimana (obbligatorie) più eventuali tornei, un'ora di disegno da un pittore svizzero, un'ora e mezzo di scuola di inglese e un'ora di pianoforte. Il sabato di solito compravo dei vestiti o dei libri. Erano tutti sfoghi, anche se ero veramente appassionato di tutte queste attività.

Aggrappati a qualcosa che ti piace fare, e poi, armati di pazienza, e prova a muovere i primi passi magari tramite qualche associazione delle tue parti, se riesci a contattarli o raggiugerli, in modo da poter iniziare a conoscere qualcuno che ti capisca di più. Uscito dal liceo, le cose si faranno molto molto più semplici, ti troverai sicuramente in ambienti meno chiusi e con persone più grandi e tu stesso sarai un pochino più libero e autonomo e troverai anche la spinta per dichiararti in famiglia e fuori.

Nella mia esperienza è stato esattamente così: all'università mi sono fatto un po' di coraggio e mi sono messo alla ricerca di altri ragazzi gay. Non è passato molto tempo che ci sono uscito, ci ho messo in piedi relazioni, amicali o sentimentali, e in queste mi sono sentito finalmente a mio agio. Seppur con un po' di ritardo rispetto agli etero, anche io ho avuto modo di fare le mie varie esperienze e di giungere poi a una relazione, quella attuale, che forse era proprio quello che alla tua età potevo solo immaginare nei sogni più folli e sfrenati. 

Ti ripeto, visto che ti sei accettato, tu prova a fare qualche piccolo passo, contattando un'associazione (se puoi)

 Ma soprattutto, non mollare e porta pazienza. Ne sarai ripagato più in là.  Ci siamo passati tutti e va sopportato. Fra qualche anno sarà solo un brutto ricordo, talmente brutto che ci riderai su.

Ti abbraccio.

Edited by davydenkovic90
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abiti vicino a una città grande @gabpsycho ?

quel che ti farebbe bene è contattare un'associazioni di giovani gay della tua zona se esiste dove stai, nelle grandi città ci sono. guarda nel web se ce ne sono nei tuoi dintorni.

i tuoi genitori che commentano quando si parla di gay o di unioni civili ? sono positivi o negativi al proposito ?

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penso ti farebbe parlare di te con qualcuno. qua nel forum, con la tua amica lesbica o col tuo miglior amico. a poco a poco ti sbloccherai e starai meglio.

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È normalissimo quello che provi, anzi, ti faccio i miei complimenti per esserti confessato con qualcuno a soli 16 anni, io che ne ho 18 sono ancora qui che sto meditando se ne valga la pena o no.

Ti consiglio di fare attività che ti piacciono e che ti spingono a socializzare con qualcuno, magari qualche sport, forse teatro, pensaci. Non stare sempre da solo, è questo che lentamente di blocca.

Tu temi il giudizio delle altre persone, ma è davvero così importante come credi? A darti una definizione non sono gli altri ma sei te, tu sei l'unico che può capirti perchè tu sei l'unico che sa davvero cosa ti sta succedendo dentro. Anche io ho passato degli anni infernali, più o meno dalle elementari fino al secondo anno di superiori, nessuno mi ha mai apprezzato, venivo sempre rifiutato da tutti perchè non mi piaceva il calcio e non giocavo con i Gormiti, poi le cose peggiorarono e di brutto dalle medie dove, ad unirsi a questa inadeguatezza di interessi c'era anche la questione del sesso.

Ho toccato il fondo proprio alla tua età e dovetti cambiare scuola, ho pensato a tante cose, di essere un fallito, di essere sbagliato perchè tutto quello che facevo in un modo o nell'altro si ritorceva contro di me, ho pensato al suicidio anche se non l'avrei mai fatto perchè avevo ancora un bagliore di speranza, credevo che prima o poi avrei capito cosa sono davvero e a quel punto sarei stato libero. Sai cosa? Avevo ragione, il cambio di ambiente in un'altra città (anzi, regione) mi ha permesso di ricominciare tutto da zero e ho imparato che le persone si dimenticano facilmente delle cose, quando tu credi che in quel momento le persone accanto a te di stanno guardando e giudicando, molto probabilmente stanno pensando agli affari loro, e comunque, tu non puoi sapere cosa pensa la gente (a meno che tu non sia un veggente, ma non credo) quindi puoi immaginare cosa stiano pensando, giusto? Se immagini che ti stanno giudicando ti far star male, allora immagina qualcos'altro. Magari ti sbagli e quella persona sta pensando alla verifica che ha il giorno dopo, una visita medica che lo terrorizza, insomma qualcosa che non ti fa sentire a disagio.

Spero di essere stato chiaro, comunque buona fortuna per il futuro ?.

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8 hours ago, gabpsycho said:

il problema sorge nel fatto che da piccolo sono sempre stato quello strano, il bambino deviato che non amava il calcio e a cui piaceva ascoltare la musica, "il frocetto" con cui nessuno, o quasi, voleva stare. questo mi ha causato parecchi problemi di autostima che persistono nella mia testa ormai dall'infanzia

Stai tranquillo, piccolo.
Tutti noi sentiamo, in un modo o nell'altro, il peso dell'essere una minoranza: lo si definisce minority stress proprio perché è un peso mentale abbastanza gravoso e tutt'altro che facile da portare.
La nostra comunità (che è anche la TUA comunità) ha trovato però un grandissimo antidoto a questo stress, ed è l'orgoglio, il pride.
Non ti sto dicendo di andare a sfilare in mezzo ai carri quando verrà Giugno (anche se è sempre una bella esperienza) ma ti sto consigliando di partire da ciò che sei e riconoscerlo, valorizzarlo, renderlo uno stile di vita. Se la società eterosessuale non vuole interagire con te come se fossi un suo pari (ed è per questo che ti senti trattato da minoranza), non devi necessariamente sminuirti e abbatterti: al contrario, puoi splendere come non ci fosse un domani.
Non serve andare in giro esibendo chissà cosa ma, semplicemente, capire e accettare che sei nel bel mezzo di una grande battaglia in cui non sei solo: hai tutta una comunità intorno a te, ragazzi e uomini e signori che vivono o stanno vivendo le tue stesse difficoltà. che capiscono quando racconti loro qualcosa e che sono pronti ad accoglierti incondizionatamente per quello che sei.
Prima di pensare a fare CO con la tua famiglia, prenditi tempo e lavora su te stesso: cerca il supporto della comunità, se puoi, e accetta il tuo arcobalenoso destino, perché solo dopo aver organizzato l'esercito potrai impegnarti nelle prime, bellissime battaglie.

E sii il benvenuto nel nostro forum di allegri invertiti ;)

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Cerca di essere sempre te stesso: la spontaneità & la veracità sono doti fondamentali per farsi voler bene dagli altri.

Circondati delle persone che sono in sintonia con la tua veduta delle cose. 

Amati e investi sempre su te stesso perché è, in ogni circostanza, la cosa più giusta da fare. 

Col tempo scoprirai che essere gay ha molti lati positivi. 

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Forse sei timido, ma la tua timidezza è pienamente giustificata. Pian piano potrai trovare tantissime occasioni per "buttarti", magari andando alle serate a tema gay delle associazioni o stringendo amicizia con altri ragazzi che sai già essere gay, trovando qualche scusa per uscirci, cercando di creare una comitiva o aggregandoti ad un gruppo che sai essere lgbt friendly, ecc ecc. Penso che ormai il luogo di incontro in assoluto più utilizzato per i ragazzini della tua età sia Instagram, e credo che lì sia possibile scambiarsi messaggi, non solo commenti alle foto, quindi è una strada che i più timidi potrebbero tenere in considerazione per approcciare, anche perché spesso questo genere di social diventa uno strumento "obliquo" per vivere da gay dichiarati.

Per il resto non fare catastrofismi, anche perché, scusa se sorrido sulle tue frasi dal tono "drammatico", ma praticamente sei a metà della tua adolescenza e hai già fatto quasi tutti i passi di accettazione che molti ragazzi e uomini gay delle altre generazioni impiegano anni o addirittura decenni a compiere, gettando quindi molto presto le basi per vivere una vita piena e gratificante, quindi sei avantissimo!

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Anch'io ho più o meno la tua età, e a volte trovo difficile riuscire a andare d'accordo e fare i conti con alcune persone, tanto che a volte mi allontano da gruppi di presunti  amiconi, tali finché rimani in quello che loro chiamano normalità. 

Per questo, uno grande strumento per la mia esperienza è stato il coming out, che è un ottimo filtro per le amicizie. 

19 hours ago, gabpsycho said:

l'anno scorso quella che da poco era diventata una mia amica molto stretta mi disse di essere lesbica con le lacrime agli occhi, per paura che io non accettassi la cosa

il giorno dopo, preso dal coraggio - e rivedendomi nelle sue lacrime - le dissi di essere gay

Anche io come la tua amica i primi CO li ho fatti quasi con colpa, nel tipico stile della confessione cattolica. Poi con il tempo è sempre andato meglio. A una delle prime amiche a cui l'ho detto gliel'ho bisbigliato piano, quasi impaurito, e ho parlato così veloce che in un primo momento e per qualche giorno ha creduto mi piacesse il caps-lock. 

19 hours ago, gabpsycho said:

la cosa più grave è che non riesco nemmeno a farmi avanti con i ragazzi che mi piacciono, anche se questi sono dichiarati, o comunque ho la certezza che siano gay.

L'hai già ammesso a te stesso e ad alcuni dei tuoi amici, mi pare che non sia così grave il non riuscire a farsi avanti, sei già ad uno step successivo. Vivendo in un piccolo paese, capisco la paura. Io ad esempio in attesa dello sviluppo della situazione e dell'estensione del CO a più persone possibili mi sono trovato alcuni hobby che mi tengano occupato e che allo stesso tempo siano produttivi. 

19 hours ago, gabpsycho said:

il fatto  di non poter vivere l'amore e la mia sessualità, perché  mi sta distruggendo dall'interno e non so più cosa fare. sto tornando a vedere tutto grigio come negli anni passati e non voglio cadere di nuovo in quel vortice di tristezza.

Non conoscendo la tua situazione, ti posso solo consigliare di cercare di circondarti di buone persone, tener duro e concentrarti su te stesso aspettando di crescere ed essere indipendente, oltre che cominciare a frequentare qualche ambiente gaio, online come non. 

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13 hours ago, n1c0l4 said:

Anche io come la tua amica i primi CO li ho fatti quasi con colpa, nel tipico stile della confessione cattolica.

allora, ranokkietti miei cari, siccome sto stato d'animo mi sembra abbastanza comune tra voi, stavolta, da vecchia zia quale sono, mi limito ad un semplice & banale consiglio:

ficcatevi BENE in quelle capoccette toste che vi ritrovate che in voi non c'è assolutamente NIENTE di sbagliato.

ok?

ah, e cominciate a fregarvene di quel che dice la gente. Tanto 8 su 10 sò cazzate

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18 hours ago, n1c0l4 said:

Per questo, uno grande strumento per la mia esperienza è stato il coming out, che è un ottimo filtro per le amicizie. 

Questa è una grande verità.

4 hours ago, freedog said:

ah, e cominciate a fregarvene di quel che dice la gente. Tanto 8 su 10 sò cazzate

E le altre due sono fesserie.

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Io non sono sicuramente la persona più adatta per risponderti ma ci provo comunque.

Premetto che sono "appena nato" anche io: ho 19 anni. 

Penso che nella tua storia moltissimi ragazzi gay possano rivedersi, non voglio assolutamente sminuire ciò che provi ma è una situazione piuttosto comune la tua. Non essere accettati "dal branco" a 14-15 anni è devastante. Io, ad esempio, ho sempre avuto molte amiche con cui ho vissuto tante belle esperienze e pochi amici maschi, pochi ma buoni. Non che con gli altri maschi non andassi d'accordo ma semplicemente non mi interessava andare altre alle due\tre battute e risate fatte in classe. Purtroppo il periodo che va dai 13 ai 18\19 anni è il periodo più "difficile" per la maggioranza dei ragazzi gay (non dico tutti perché per il mio ragazzo, ad esempio, non è stato così: era così impegnato con hobby, studio e lavoro che non pensava nemmeno all'argomento) perché è il periodo in cui essere accettati dai coetanei è la cosa assolutamente prioritaria per sentirsi qualcuno. Detto ciò, amico mio, sei anche troppo bravo: ti sei accettato e ti sei dichiarato con gli amici; io sono ben distante da tutte e due le cose. 

On 1/13/2019 at 2:22 AM, gabpsycho said:

a cosa più grave è che non riesco nemmeno a farmi avanti con i ragazzi che mi piacciono, anche se questi sono dichiarati, o comunque ho la certezza che siano gay.

non ci riesco per la paura di essere visto, giudicato, tornare ad essere quel "frocetto" di qualche anno fa. una paura pietrificante. non posso lasciare che la mia sessualità sia di nuovo la causa del mio star male. questa è ovviamente colpa della tremenda e diffusa omofobia in italia, specialmente nei paesini come il mio.

Se dici così significa che non ti sei completamente accettato: hai paura che gli altri ti giudichino e ti discrimino o non ti approcci con altri gay perché tu non vuoi essere come loro?  Secondo me è misto delle due, con una prevalenza della seconda. 

On 1/13/2019 at 2:22 AM, gabpsycho said:

non poter vivere l'amore e la mia sessualità, perché  mi sta distruggendo dall'interno e non so più cosa fare. sto tornando a vedere tutto grigio come negli anni passati e non voglio cadere di nuovo in quel vortice di tristezza.

Devi lavorare su te stesso, ci sono tanti modi di vivere l'amore e la sessualità: devi scegliere quello che fa per te.  Secondo me è una cosa che quasi totalmente puoi risolvere a casa, da solo, a riflettere e, perché no, a versare qualche lacrima. L'abbiamo fatto tutti. Tra qualche anno,  quando acquisterai anche la maggior età e, si spera, qualche briciolo in più di indipendenza le cose miglioreranno. 

Sai cosa mi ha aiutato in maniera determinate a superare, anche se non del tutto, lo "stress da minoranza" se così possiamo definirlo? Il liceo classico. Si: leggere il simposio, tradurlo, deliziarmi con le poesie proibite poesie porno-gay di Catullo, leggere i versi di Saffo, le descrizioni dell'amato di Oscar Wilde etc. mi ha aiutato tantissimo, diciamo che è stato una sorta di "pharmacon" per dirlo alla greca.

Edited by Aristotele00
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1 minute ago, Aristotele00 said:

hai paura che gli altri ti giudichino e ti discrimino o non ti approcci con altri gay perché tu non vuoi essere come loro?

mmhh.. credo sia più paura che un eventuale rifiuto possa danneggiargli l'autostima (ecco, su quella forse dovrebbe lavorarci su..)

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43 minutes ago, Aristotele00 said:

deliziarmi con le poesie proibite poesie porno-gay di Catullo

Flosculum Iuventiorum, già. 

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