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L'amore ai Tempi del Web


Paradigma

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Ormai internet è diventato parte integrante della vita di quasi tutte le persone.

Con le nuove tecnologie siamo in grado di vedere posti che probabilmente non vedremmo mai, di parlare con persone dall'altra parte del mondo come se fossero accanto a noi in questo momento, di stringere nuove amicizie a distanza di chilometri, ma per quanto riguarda l'amore?

L'amore è complicato, c'è chi lo capisce e chi no, c'è chi ne abusa e chi invece piange per esso. Quel che si sa per certo è che non può essere insegnato, ognuno lo vede a proprio modo e soprattutto lo cerca a proprio modo perchè esso è invisibile ma continua a cambiare forma a seconda del tempo e dell'angolazione da cui lo si guarda, ma può esistere in un posto fittizio come la rete? Come ci si può innamorare di una persona soltanto da quel che scrive senza sentirne la voce, senza vederne la gestualità, senza sentirne il calore.

L'amore è una sensazione che pervade l'uomo e ne prende possesso, tutti i sensi agiscono all'unisono per amplificare il sentimento e quando la sua presenza si allontana porta via con se tutto noi stessi e ci svuota dall'interno, lasciandoci inermi, abbandonati a noi stessi.

Questo vuoto cerchiamo di riempirlo come meglio possiamo ed ecco come nasce l'amore nel web, ci si riempe di persone che non esistono solo per sentirci meglio, si rubano i sentimenti agli altri perchè noi li abbiamo perduti, diventiamo affamati e nessuno riesce a saziarci.

Ma forse mi sbaglio perchè io non ho mai amato e nessuno mi ha mai amato, quindi chissà, magari può nascere davvero l'amore nel gelo del web.

E per voi cos'è l'amore? Credete che internet possa aiutare a trovare l'amore?

Edited by Paradigma
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4 hours ago, Paradigma said:

Ma forse mi sbaglio

Sì, decisamente.

Io, in chat, ci ho trovato il mio primo amore. Cioè, quando l'ho trovato non sapevo ancora che sarebbe diventato il mio primo amore, così come non lo sapevo mentre passeggiavamo il giorno dopo esserci pizzicati online, però è andata così.
Grazie a Grindr ho ritrovato quel ragazzo conosciuto per caso e lasciato andar via perché, cavolo, mi prendeva troppo perché potessi essere ricambiato. Ed ora portiamo lo stesso anello d'argento all'anulare sinistro.
In mezzo a un gran turbinio di cotte, cottarelle, spostati, disadattati, folli, maniaci depressivi, dissociati cronici e grandi puttanoni, la Rete mi ha fornito la possibilità di estendere i miei confini. Internet, in fondo, è un enorme monstrum di potenzialità: è duttile, malleabile (e quindi anche pericoloso), e tutto ciò che dobbiamo fare è dare un senso a questa opportunità calando rigorosamente il virtuale nel reale.

Dubito che l'amore possa nascere online ma sono abbastanza convinto che aiuti a far scattare l'interesse - ed è a quel punto che dobbiamo intervenire noi in carne e ossa, affinché parlino le mani, gli sguardi, i sorrisi, i gesti, la pelle e tutto il resto.

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davydenkovic90
5 hours ago, Paradigma said:

 Come ci si può innamorare di una persona soltanto da quel che scrive senza sentirne la voce, senza vederne la gestualità, senza sentirne il calore.

[...]

ecco come nasce l'amore nel web, ci si riempe di persone che non esistono solo per sentirci meglio, si rubano i sentimenti agli altri perchè noi li abbiamo perduti,

No, aspetta, non confondiamo l'amore con la depressione o l'isolamento sociale.

Mi sono espresso miliardi di volte su questo argomento: purtroppo per buona parte di "noialtri" la ricerca è ardua, non dico dell'amore, ma anche semplicemente di un gruppetto di "simili" da frequentare in amicizia. Con il fior fiore di social e app che ci sono in giro, si fa prima a collegarsi lì e a chattare con qualcuno e talvolta si riversano su un avatar tutti i sentimenti in attesa, ci si sfoga su di lui al punto da giungere a idealizzazioni, fidanzamenti virtuali con l'anello, e assurdità analoghe.

Sarà che io sono anziano, che ho avuto uno smartphone soltanto 4 anni fa e instagram mi fa paura come poche cose al mondo, ma io ho sempre evitato accuratamente di costruire relazioni virtuali fini a se stesse con chicchessia e mi sentirei proprio scemo ad avere contatti quotidiani con una persona con cui non ho mai condiviso neanche una birra una sera. 

Ho partecipato ai raduni del forum perché mi interessava conoscere determinati utenti con cui avevo parlato a lungo. Alcuni li vedrei molto più spesso, se vivessimo vicini. 

E' vero, la chat di fine giornata con l'estraneo è poco impegnativa e i likes a qualcuno danno molta soddisfazione, ma credo che ne dia infinitamente di più poter dire di avere un amico sincero o anche solo un conoscente con cui andare a vedere 7 uomini a mollo o a bere un superalcolico in vista della cena natalizia coi parenti.

Buone feste.

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Puó nascere l'amore sul web.

Il mio primo amore l'ho conosciuto su un forum e i giorni spesi a parlare con lui sono stati i piú belli della mia vita. Nonostante molte problematiche si parlava giá di vita assieme. Non é finita benissimo, ma per altri motivi. Comunque il web puó benissimo ospitare forme d'amore che ti permettono di conoscere ed amare una persona sopratutto per quello che é dentro, perché  il fuori conta poco.

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ragazzi, state facendo un gran minestrone di realtà troppo diverse!

cominciamo a non confondere i piani: come saggiamente scritto qua sopra,

7 hours ago, davydenkovic90 said:

non confondiamo l'amore con la depressione o l'isolamento sociale.

ci aggiungerei anche che è sempre fondamentale distinguere il reale dal virtuale: io sul forum potrei dirvi di essere un 20enne biondo, occhi azzurri, fisicaccio col six pack e un cazzone da 25 cm sempre in tiro che scopa con un centinaio di ragazzi al mese.

-ok esagero; all'epoca erano una cinquantina al mese.. ?-

per esser certi che queste sono un mare di cazzate, dovete per forza quanto meno incontrarmi nel reale, giusto?

---

Il che però non significa che il virtuale sia sempre & solo da buttare o da considerare come un posto in cui giocare e basta: data l'età avanzata, ricordo bene come era essere giovin omorikkioni prima del web, di come in tanti si sentissero non capiti dal mondo intero  e col terrore di restare soli per tutta la vita.

Insomma, la sindrome da "only gay in the village" era molto più cronica e portava a depressioni paurose; adesso invece chi ne soffre può sfogarsi sul web, magari con qualcuno che può capirlo & consigliarlo perchè ci è passato/ci sta passando anche lui.

E, credetemi, per chi si sente isolato è un aiuto pazzesco.

Poi però serve un passo concreto, che porti da millemila chiacchiere virtuali ad un aperitivo-caffè-incontro dal vivo; ossia bisogna tirar fuori quel che davvero si è.

Ed in quel momento so di tanta gente che rimane delusissima, perchè si era fatta millemila castelli in aria e si trova davanti tutt'altro

Edited by freedog
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Ma oggi ormai i gay non sono più visti come gente schifosa da cui bisogna stare lontano, quindi è più facile trovare qualcuno con i propri interessi nella vita reale piuttosto che su internet nei social network.

Certo che per gente come me che vive in un vecchio paesino di 7000 abitanti trovare l'amore è difficile, soprattutto per colpa della mentalità molto chiusa che tutti i paesini di periferia hanno.

Ma io non comprendo chi si sente appagato ad avere una relazione soltanto online che non è mai arrivata nel reale ma è rimasta nel virtuale, io sono uno che non si è mai nascosto dietro un monitor e si è sempre buttato anche se questo significa farsi male. Se devo conoscere gente lo faccio di persona, faccia a faccia, perchè è solo così che riesco a conoscere quella persona davvero a fondo.

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19 minutes ago, Paradigma said:

Certo che per gente come me che vive in un vecchio paesino di 7000 abitanti trovare l'amore è difficile, soprattutto per colpa della mentalità molto chiusa che tutti i paesini di periferia hanno.

Il mio a malapena ne raggiunge 4500 in estate... che dovrei dire? :cry2:

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Poi togli 3/4 degli abitanti che sono ormai vecchietti (sempre ammesso che non hai qualche strano fetish per cui ti attizza la ruga), togli anche quelli che hanno una casa qua ma non ci abitano (e vorrei ben vedere, chi vuole abitare in un posto dove la più grande attrazione sono le risaie e qualche piccione d'estate), rimani con una 50ina di persone che, se ti va di culo, ne trovi solo uno disposto a mettersi con un ragazzo e se quell'uno sei tu capisci bene che forse è meglio arrendersi e cominciare a cercare qualcuno da un'altra parte.

2 hours ago, freedog said:

Poi però serve un passo concreto, che porti da millemila chiacchiere virtuali ad un aperitivo-caffè-incontro dal vivo; ossia bisogna tirar fuori quel che davvero si è.

Esatto, però c'è il rischio che tutte queste app di incontri isolino la persona, se uno usa internet per trovare la propria anima gemella perchè troppo timido per uscire e cercarla nella realtà, riuscirà mai a fare il passo concreto?

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28 minutes ago, Paradigma said:

se uno usa internet per trovare la propria anima gemella perchè troppo timido per uscire e cercarla nella realtà, riuscirà mai a fare il passo concreto?

tesò, se non ti butti a mare, riuscirai mai a nuotare?

Edited by freedog
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davydenkovic90
3 hours ago, Paradigma said:

se uno usa internet per trovare la propria anima gemella perchè troppo timido per uscire e cercarla nella realtà, riuscirà mai a fare il passo concreto?

Va bene usare internet per trovare amici o l'anima gemella, anzi, direi che è fondamentale per noi gay perché - paesino o non paesino, timidezza o non timidezza - siamo l'1-2% della popolazione. Però al massimo è tollerabile qualche giorno di chat, e poi ci si organizza e ci si incontra dal vivo. 

Non è sano vivere nella sindrome da "the only gay in the village", anche se ne capisco le comodità: non ci sono pressioni su eventuale coming out, non ci si mette mai veramente in gioco, non si scende sul mercato vero dove si può rischiare un rifiuto, una batosta, una storia torbida, un "ti vedo solo come un'amaca" o chissà che.

Ma purtroppo va fatto, a una certa età e acquisita un minimo di indipendenza bisogna prendere coraggio e uscire con qualcuno.

P.S. spezzo una lancia a favore dei paesini: io sono cresciuto in una città media in un quartiere malfamato vicino alla stazione ferroviaria, sotto casa mia battevano e battono tuttora puttane di giorno e di notte (adorabili, peraltro). Sì, è vero, ci ho vissuto da privilegiato, non ero povero e facevo varie attività. Però socialmente era un mezzo incubo, poiché non ho mai avuto gli amici "del paese" o "del quartiere", né la squadra di calcio, il campetto con cui giocare con gli amici o cose così.  Ho sempre invidiato i miei amici che vivevano in quei mega palazzi in periferia con giardino condominiale (o pubblico) e anche i ragazzi dei paesini piccoli che facevano i volontari alle sagre o suonavano nella banda, perché avevano pur sempre una loro base di socialità che io non avevo mai avuto la possibilità di avere, se non con la scuola (e si sa che la scuola è anche un po' dispersiva, durante le vacanze solitamente non ci si vede molto coi compagni di scuola, poi ogni tanto cambiano e ci si dimentica dei vecchi, ecc. ecc.)

Sia la risaia che la via dove battono le mignotte sono luoghi che hanno pregi e difetti, dal punto di vista della socializzazione, da una parte c'è poco ricambio dall'altra forse ce n'è troppo o forse non ci sono nemmeno le possibilità per socializzare. Tuttavia, come dicevo prima, in ogni caso sono necessarie due cose:

1) cercare altri ragazzi gay nella nostra zona tramite canali forzati, poiché è difficile trovarne uno che ci piaccia, che sia disponibile, che sia gay, tra le corsie del supermercato. Quindi, quando uno se la sente, installare app, forum, e via dicendo.

2) fissare appuntamenti e incontrare dal vivo determinate persone che via messaggio ci stimolano, evitando di protrarre la chat per settimane o addirittura mesi.

Ah, ultimissima cosa: chi ha detto che i rapporti virtuali sarebbero da preferire in quanto fatti di dialoghi scevri dalla superficialità dell'aspetto estetico, ecc. si sbaglia di grosso. Un rapporto virtuale costa poca fatica, nasce e muore con un clic, è comodo. Neanche un anno di chat interminabili, per quanto mi riguarda, possono valere quanto una sera passata al cinema o a passeggio con un amico. 

A chi l'ha detto, secondo me, serve solo un po' di coraggio e amor proprio in più (oltre che occasioni, e si spera che capitino) per incontrare dal vivo qualcuno e lasciarsi mettere in discussione dal nuovo incontro, incluse le paure eventuali che si hanno di fare un buco nell'acqua o di fare coming out.

Auguri e buona pasqua.

Edited by davydenkovic90
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1 hour ago, davydenkovic90 said:

siamo l'1-2% della popolazione.

sei un filo pessimista: PARE ci si possa collocare tra il 5% (di dichiarati) e il 10% (considerando anche le velate).

solo in italia, eh

1 hour ago, davydenkovic90 said:

ti vedo solo come un'amaca

forse sarà solo un refuso, ma è meraviglioso!

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davydenkovic90
4 hours ago, freedog said:

sei un filo pessimista: PARE ci si possa collocare tra il 5% (di dichiarati) e il 10% (considerando anche le velate).

solo in italia, eh

penso sia molto difficile quantificare, una volta per deformazione professionale ho fatto una statistica guardando il numero di utenti di Romeo  di varie nazioni, e dovrei aver soppesato bene tutto nel mio calcolo (che include, per es. le velate, visto che possono benissimo avere il profilo su romeo e magari essere padri di famiglia insospettabili e mariti perfetti) e il risultato mi era venuto più intorno all'1-2%, che può sembrare poco ma è una percentuale di tutto rispetto, considerato che comunque sappiamo aggregarci benissimo, se vogliamo, molto meglio degli etero che hanno sempre bisogno di impalcature di feste di capodanno e presentazioni tramite amici comuni oppure grupponi di coppiette. L'approccio verso altri gay secondo me è facilitato dal nostro senso pratico, almeno relativamente all'aggregarsi e scoparsi (eh be', sì, dai).

L'unica cosa difficile, con queste percentuali, è - ripeto - pescare un ragazzo qualsiasi da un'urna e pescarlo gay, per questo il virtuale viene in soccorso (l'alternativa sono i locali e le associazioni ma non piacciono a tutti)

Edited by davydenkovic90
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L'amore l'ho sfiorato una volta e trovato due, ma da etero. Per quanto riguarda la parte gay il cantiere è ancora aperto. Posso parlarvi di cosa è stato l'amore per me da etero:

Caso 1: era una mia amica. Andavamo d'accordo come pochi, era una sintonia perfetta. Quando ho saputo da un'altra amica che era interessata a me mi sono incuriosito e una sera sono rimasto in macchina con le a parlare. Batticuore a mille, la abbraccio e cerco di baciarla ma si nega. La sera successiva mi concede il bacio e mi ricordo il calore, l'ebrezza, il cuore a più non posso, il CD che faceva scorrere le canzoni, scolpite ancora oggi nella memoria. Mi ricordo la cioccolata calda, noi due in un locale e improvvisamente una dolce nevicata. La vita! Era la vita! E poi mano nella mano, lei bellissima che faceva girare tutti ed io orgoglioso. Era un piccolo grande amore. Però ripensandoci è solo un amore sfiorato...perché eravamo molto diversi e non siamo riusciti ad andare avanti, ma siamo restati amici dopo che è finita questa breve storia.

Caso 2: stavo con un'altra ragazza ma mi ritrovo a ballare con un'amica che mi aveva respinto poco prima e mi folgora un'idea nella mente: come sarebbe stata la vita tra di noi se mi avesse detto di sì? Le scrivo un'email in cui le dico che sono ancora innamorato di lei e che non posso più stare con la mia ragazza perché non la amo. Lei mi incontra e mi dice che non si può fare nulla, che la mia ragazza è una sua amica. Una volta la riporto a casa e restiamo a guardare i fuochi d'artificio insieme da casa sua. È ferragosto, lei è bellissima e il tempo si ferma, qualcosa in noi parla eppure siamo in silenzio, è una sensazione scolpita ancora oggi in me. Passa qualche mese, lascio la ragazza annoiato da lei e inizio a corteggiare in ogni modo la ragazza del ballo. Alla fine, un giorno, mentre la riporto a casa, freno bruscamente e accosto e le dico: "Adesso basta, dimmi se mi vuoi o no!" e lei mi fa capire che prova qualcosa ma che ci vuole pensare. Mi recapita a casa, il giorno dopo, un CD con una canzone che mi fa capire quello che prova, corro da lei che nel viale di casa sua mi spalanca le braccia e la prendo in braccio baciandola. Il cuore impazzisce! La amavo come nessuna. La storia dura però pochi mesi per una sua crisi: l'ex si era datro risentire e io sono piombato in una crisi personale durata più di un anno...in cui ho provato per lei sempre lo stesso sentimento.

Caso 3: la conosco su Messanger. Chattiamo e col passare dei giorni capisco di amarla anche senza averla mai vista (ndr). Siamo uguali, perfetta sintonia. Non vedo l'ora di vederla dal vivo. Mi ubriaco alla prima cena con lei, dopo aver passato il pomeriggio a girovagare in macchina pensando a come sarebbe stato incontrarla, col cuore più veloce di una Aston Martin. Qualche giorno dopo il suo sorriso mi fa capire che potevo amarla e restiamo insieme da allora, come un tutt'uno, un cuore e un'anima soli, per quasi 6 anni. Dopodiché mi lascia per ragioni che non dipendono da me.

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12 hours ago, davydenkovic90 said:

ho fatto una statistica guardando il numero di utenti di Romeo  di varie nazioni

beh, ma sai benissimo anche tu quanto i frocial non siano esaustivi della popolazione omorikkiona, proprio perchè c'è -ancora- chi preferisce le ass.ni, i battuage o i locali scoperecci fregandosene delle app.

per tacer di chi, essendo ormai in coppia monogama, non considera proprio la possibilità di andare a caccia, in qualsivoglia modo.

insomma, temo che, nonostante tu abbia sicuramente fatto un calcolo molto accurato, il risultato sia altamente incompleto

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Internet é solo un mezzo. Quando dici che sui frocial si cerca solo sesso, non é gay romeo (o altri siti, é un esempio) che cerca sesso, ma é la persona dietro lo schermo che sta scrivendo "a o p?". 

Internet rende solo più facile avvicinarsi a persone distanti centinaia di kilometri. 

Secondo me il migliore modo per usufruire di questi siti é quello di usarli per il solo scopo di fare una breve presentazione, esporre quello che di cerca e, nel caso, fissare un appuntamento. Per conoscersi e andare oltre é necessario vedersi e parlarsi di persona. Chi si "innamora" (virgolettato perché secondo me non può essere amore) solo chattando si crea solo un'illusione di quello che vorrebbe, idealizzando l'interlocutore. 

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davydenkovic90
4 hours ago, freedog said:

beh, ma sai benissimo anche tu quanto i frocial non siano esaustivi della popolazione omorikkiona, proprio perchè c'è -ancora- chi preferisce le ass.ni, i battuage o i locali scoperecci fregandosene delle app.

per tacer di chi, essendo ormai in coppia monogama, non considera proprio la possibilità di andare a caccia, in qualsivoglia modo.

insomma, temo che, nonostante tu abbia sicuramente fatto un calcolo molto accurato, il risultato sia altamente incompleto

be'ci sarà anche gente che ha più di un profilo, ad esempio. E poi anche chi non li usa o è in coppia monogama, magari li ha usati per un certo tempo e il profilo è rimasto lì. Un tempo su Romeo (non so se ancora sia così) bastava selezionare l'icona "cerca" con le varie nazioni e città e ti diceva esattamente quanti profili c'erano in una data provincia, regione o nazione. 

Non è una stima ufficiale, ma la ritengo una buona stima, inoltre mi sembra di aver letto anche stime ufficiali del fatto che i gay siano l'1-2% della popolazione, e che si mantengano comunque in bassa percentuale ovunque (non esistono paesi dove sono tutti gay, non esistono paesi, nemmeno quelli più omofobi, dove non c'è neanche un gay (dichiarato) e questa potrebbe essere un'evidenza scientifica del fatto che l'omosessualità abbia basi innate e che non determini un "degrado" in una popolazione (dove per degrado intendo: che si fanno meno figli)

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Cercare sesso e cercare l'amore sono due cose ben diverse, su internet è facile trovare il primo invece per il secondo è tutto un altro discorso.

I gay saranno anche l'1-2% della popolazione italiana (cioè circa 1 milione di persone, il che non è poco) ma bisogna anche tenere conto dei bisex e di quelli che ancora nascondono la propria sessualità; se consideriamo anche questi arriviamo tranquillamente al 5%, cioè 3 milioni di potenziali partner solo in Italia.

Prima o poi troveremo qualcuno anche senza social network però nella realtà c'è anche il rischio di provarci con un etero e se accade sono cazzi.

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20 hours ago, Paradigma said:

Cercare sesso e cercare l'amore sono due cose ben diverse, su internet è facile trovare il primo invece per il secondo è tutto un altro discorso.

Io direi che cercare sesso sia una buona strategia per trovare l'amore.

Con la scusa del sesso puoi uscire con molti ragazzi gay con i quali potrebbe anche scattare qualcosa.

Se non ti piace il sesso occasionale ma preferisci la masturbazione; per conoscere altri ragazzi gay ti serve una passione

- come uno sport, i giochi in scatola o la politica - che possa spingerti a frequentare qualcuno.

Su internet è comunque più facile conoscere gente in questo modo, perché non è poi così facile approcciarsi in un bar gay.

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21 hours ago, Almadel said:

Io direi che cercare sesso sia una buona strategia per trovare l'amore.

This.

Anche perché, vuoi mettere l'angoscia di conoscere/sentire/frequentare qualcuno con addosso il peso di un obiettivo così impegnativo come l'amore?

I miracoli accadono ma bisogna saper sporcarsi le mani. 

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