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Sono confuso per il mio futuro e avrei bisogno di consigli


Fladimiro71

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Sono confuso per il mio futuro e avrei bisogno di consigli

Salve a tutti. Sono nuovo e non so ancora usare bene il forum ed essendo tutto in inglese non vorrei sbagliarmi e  mi scuso se pubblico ciò in un posto fuori tema ma ho aperto questo topic perché come da titolo sono molto confuso e non so cosa fare e ho bisogno di consigli. Sono un ragazzo gay di 18 anni del Sud Italia e da 3 anni vivo una relazione virtuale con un ragazzo di un anno e mezzo più grande di me ( 19 anni). Ci siamo conosciuti all'età io 14 anni lui 16 e da allora abbiamo avuto una bellissima relazione che neanche io scettico all'inizio e considerando la distanza non credevo potessi avere. Ora dopo tutto questo tempo é arrivato il momento di concretizzare il nostro amore anche nel reale per cui ci stiamo affittando casa e sto per andare da lui per convivere ed unirmi civilmente ( insomma le cose che ho sempre sognato e che visto il mondo gay solo lui può darmi..) Il problema è che forse per nervosismo o per paura mi vengono molte paranoie. Premetto che io non sono diplomato è che difficilmente riuscirò a trovare lavoro mentre lui é già diplomato e lavora le mie paranoie sono: che i miei genitori omofobi che mi rendono la vita impossibile, se io me ne andassi e le cose non dovessero funzionare poi non potrei più tornare indietro ( come se mi buttassero fuori di casa) e starei senza soldi e senza un tetto in una città che non conosco, ho paura che i suoi ( pure omofobi) lo costringano a lasciarmi e lui lo faccia perché la sua famiglia é per lui più importante di me  e non riesco ad avere la garanzia che lui stia con me per sempre. Non posso più aspettare nel vederlo ma io non voglio arrivare a 40 anni in casa coi miei e vista la società nessuno come lui è disposto a convivenza ecc. ad un'amore alla luce del sole e la situazione coi miei è insostenibile. Cosa mi consigliate di fare? come posso calmare le mie paranoie? 

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2 hours ago, Fladimiro71 said:

Cosa mi consigliate

Concludere il tuo percorso di studi e cercarti un lavoro, direi che è l'unico piano che tu possa attuare per essere indipendente. 

Sulla famiglia di lui nulla puoi, per quello è meglio che inizi da te. 

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davydenkovic90
2 hours ago, Fladimiro71 said:

relazione virtuale

Tu vuoi una garanzia che lui si impegni ad una convivenza e unione civile, ancor prima di esservi visti di persona? Non so in che realtà viviate entrambi, ma a sembra davvero fuori dal mondo.

Mettiti nei suoi panni: vorrà conoscerti, prima.

E tu dovresti anche provare a fare qualcosa per te stesso, oltre che sul piano scolastico/professionale,  anche rivolgendoti a qualche associazione vicina o Agedo che possano darti una mano in quello che tu descrivi come un rapporto coi genitori abbastanza catastrofico. 

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Davy non ho mai detto che non ci siamo mai visti dal vivo. Infatti ci siamo visti in questi anni ma non abbiamo mai fatto un passo cosi importante e poi io o lui ritornando nelle città natali la relazione era sempre virtuale. É chiaro che in una relazione poi si passa a concretizzarla e non a fare i fidanzati virtuali per sempre ansi ti dico pure che la risposta dell'unione civile è arrivata da parte sua... 

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Ciao, ehi quanta fretta!

Relazione, lavoro stabile, trasferimento, convivenza, matrimonio! Insomma, ti riproponi di realizzare in una settimana quello che normalmente le persone nelle attuali condizioni riescono qualche volta a concretizzare attorno ai trent'anni,  e che in generale tutti impiegano una vita intera a cercare di focalizzare, gestire, o anche solo capire... Beh direi che di ansia ne devi avere tantissima, sarebbe strano non averne! I sogni sono dolci e seducenti ma la realtà esige un gran bel check di fattibilità rigoroso e spietato. Per quanto tu chatti con questo ragazzo da anni, non lo hai mai "vissuto" dal vivo. inoltre anche se lo avessi frequentato spesso di persona, quando si va a convivere le persone spesso cambiano in maniera profonda, o meglio cambia in maniera profonda la nostra percezione globale su di loro, perfino se le frequentiamo da molto tempo.  La famiglia, poi, beh non si può ignorare di averla, anche perché se ne ha bisogno infinitamente di più di quanto si sarebbe mai disposti ad ammettere. L'indipendenza economica, ancora, è molto difficile da conquistare e richiede tempi molto lunghi in tutti i tipi di lavoro. Il coming out è un mondo da capire ed esplorare per il significato che può avere. Insomma è del tutto legittimo sentirsi schiacciati dalla pressione di così tanti pensieri, a meno che... non si inizia ad accettare l'idea che sono solo pensieri, e come tutti i ppensieri sono estremamente schematici e semplificati.

C'è un modo per calmarli, per diminuire tutta questa paura: fare dei piccoli passi, prendere delle micro-decisioni interessanti, e magari utili per iniziare a creare una direzione verso cui dirigersi.

Cosa ti piacerebbe fare dopo le superiori? C'è qualcosa in cui ti senti bravo o ti appassiona? Hai qualche amico gay? Frequenti qualche associazione lgbt?

Edited by Sampei
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Il primo passo è chiamare le cose con il loro vero nome, una relazione a distanza durata tre anni non è una relazione virtuale

E' una relazione vera

Una unione civile non è la concretizzazione di relazioni -altrimenti- virtuali, ma la formalizzazione di una relazione di fronte alla Società

 Se entrambi avete fatto CO le reazioni negative dei vostri genitori sono più prevedibili e gestibili, perchè già sanno che siete gay anche se magari non pensano che vogliate addirittura fare una unione civile. etc. Se uno solo di voi ha fatto CO, sarebbe opportuno lo facesse pure l'altro prima di iniziare la convivenza.

Il fatto che lui si offra di rassicurarti proponendoti una unione civile, essendo che tu dovresti spostarti e forse inevitabilmente esporti a conseguenze maggiori con la tua famiglia  se vero è "carino", tuttavia questo non significa tu debba accettare

E' preferibile alla vostra giovane età sperimentare una convivenza e vedere come vi trovate, prima di decidere per una unione civile formale e - semmai - dirsi vicendevolmente che siccome le cose potrebbero anche non andare bene, sarebbe gradito un "appoggio" per trovare lavoro e guadagnare la propria indipendenza la concretizzazione della vostra relazione dovrebbe servire cioè ad una tua "realizzazione personale" e non alla formalizzazione del legame.

Tu in questo momento per darti coraggio ti stai dicendo che la tua famiglia è uno schifo ed il resto del mondo gay una merda...ovviamente c'è una parte di verità ma anche una forte componente melodrammatica; se tu declini una idea di mondo ostile e orrendo ( così pessimistico ) ti sentirai disarmato ed incapace di affrontarlo e corri il rischio - psicologicamente - di passare dalla dipendenza dalla tua famiglia alla dipendenza dal tuo fidanzato ( che peraltro già lavora ), con la tua famiglia che viene demonizzata ed il tuo partner idealizzato.

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beh, anch'io non posso che accodarmi a quanto già ti han detto Hinzy & Sampei:

è verissimo per esempio che, benchè vi conosciate da anni,  capirete VERAMENTE chi sia l'altro anche solo dopo 3 giorni di convivenza: la gestione degli spazi vitali, delle comfort zone ecc provocherà sicuramente guerre termonucleari che ora neanche ti immagini (come in TUTTE le neo coppie del pianeta, etero, gay, vegan che siano).

Poi, che tu ora lo veda con gli occhi a cuoricino come il boy perfettissimo e l'omo giusto per passarci i prossimi 8946532 anni è dolce, romantico e fa tanto commedia patinata & romantica per teenagers americani;

però la realtà, quando convivi, è e sarà fatta di piatti & panni da lavare, bollette da pagare, nonchè -quando lavori-  da stress & sfinimenti vari (roba che a sera vorrai abbracciarti e avere rapporti molto intimi solo col cuscino), eccetera.

Insomma, non sarai/sarete in una bella favoletta disney col principe azzurro, l'happy end da ' e vissero felici & contenti per lunghissimi anni' & menate simili; e però, se vorrete provare a convivere, fatelo.

MA solo dopo un bel po' di tempo potrete ponderare se sia il caso o meno di cirinnarvi

Edited by freedog
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Ti prego di fermarti a riflettere...

Niente e nessuno è più importante di te stesso e del tuo futuro: termina il percorso di studi e realizzati nel mondo lavorativo in modo da essere completamente indipendente. 

Mi dispiace davvero molto che la tua famiglia non ti accetti per quello che sei: credo che anche questo esasperi il desiderio di fuga da cui sei invasato.

2 hours ago, Hinzelmann said:

Il primo passo è chiamare le cose con il loro vero nome, una relazione a distanza durata tre anni non è una relazione virtuale

E' una relazione vera

Una unione civile non è la concretizzazione di relazioni -altrimenti- virtuali, ma la formalizzazione di una relazione di fronte alla Società

 Se entrambi avete fatto CO le reazioni negative dei vostri genitori sono più prevedibili e gestibili, perchè già sanno che siete gay anche se magari non pensano che vogliate addirittura fare una unione civile. etc. Se uno solo di voi ha fatto CO, sarebbe opportuno lo facesse pure l'altro prima di iniziare la convivenza.

Il fatto che lui si offra di rassicurarti proponendoti una unione civile, essendo che tu dovresti spostarti e forse inevitabilmente esporti a conseguenze maggiori con la tua famiglia  se vero è "carino", tuttavia questo non significa tu debba accettare

E' preferibile alla vostra giovane età sperimentare una convivenza e vedere come vi trovate, prima di decidere per una unione civile formale e - semmai - dirsi vicendevolmente che siccome le cose potrebbero anche non andare bene, sarebbe gradito un "appoggio" per trovare lavoro e guadagnare la propria indipendenza la concretizzazione della vostra relazione dovrebbe servire cioè ad una tua "realizzazione personale" e non alla formalizzazione del legame.

Tu in questo momento per darti coraggio ti stai dicendo che la tua famiglia è uno schifo ed il resto del mondo gay una merda...ovviamente c'è una parte di verità ma anche una forte componente melodrammatica; se tu declini una idea di mondo ostile e orrendo ( così pessimistico ) ti sentirai disarmato ed incapace di affrontarlo e corri il rischio - psicologicamente - di passare dalla dipendenza dalla tua famiglia alla dipendenza dal tuo fidanzato ( che peraltro già lavora ), con la tua famiglia che viene demonizzata ed il tuo partner idealizzato.

i tuoi post sono sempre i migliori ?

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davydenkovic90
6 hours ago, Hinzelmann said:

Il primo passo è chiamare le cose con il loro vero nome, una relazione a distanza durata tre anni non è una relazione virtuale

E' una relazione vera

Una unione civile non è la concretizzazione di relazioni -altrimenti- virtuali, ma la formalizzazione di una relazione di fronte alla Società

Una relazione durata tre anni dove ci si è visti un paio di volte, al massimo, può essere una conoscenza o un'amicizia. Una relazione nel vero senso della parola, dove ci sia fiducia reciproca e che prelude a una convivenza o unione civile, deve aver superato ben altri banchi di prova e non può svilupparsi su delle chat a fine giornata.

L'unione civile è, invece, la garanzia che il nostro topic starter vorrebbe avere da questo ragazzo affinché si prenda un impegno, anche economico, nei suoi confronti. Il tutto a 18-19 anni, che è una roba che poteva andar bene  per le nostre trisnonne che avevano - giustamente, a quei tempi - paura di rimanere incinte del fidanzato e poi abbandonate subito dopo etichettate come puttane ed emarginate dalla società senza possibilità alcuna.

Io non so in che realtà viva il nostro topic starter, ma mi sembra un po' tutto fuori dal mondo. Specie a quell'età lì, uno ha tutto il tempo per poter costruire anche altro e realizzarsi,  in primis.

Idem per quanto riguarda la relazione e il coming out. Scappare di casa e tagliare i ponti coi genitori non è - per fortuna - l'unica opzione possibile oggi. E magari un giretto in associazione o un contatto con Agedo possono aiutare molto. 

***

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Beh se si sono visti solo due volte in 3 anni, nessuno dei due ha fatto CO, neanche hanno mai fatto sesso

ragionevolmente non ci sarà nessun trasferimento, nessuna convivenza etc

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Per prima cosa mi focalizzerei sull'indipendenza economica pertanto pensa a concludere gli studi e valuta se iniziare subito a cercare lavoro o intraprendere un percorso universitario possibilmente lontano dalla famiglia omofoba che dici di avere.

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Alla tua età ci sta che si facciano cambiamenti repentini e radicali. Poi con gli anni magari ci pensi e ti adegui di conseguenza. Cerca magari di essere anche razionale pensando al TUO di futuro e non al suo perché è un attimo che tutto si sgretoli, specialmente a 18 anni. 

Edited by AlvinS83
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