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[film] Tom Of Finland


Krad77

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Assolutamente sì, è un biopic

io speravo fosse un po’ più originale, con impostazione un po’ meno classica, ma non tutti sono all’altezza di M. Forman alla regia di Amadeus

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Diciamo che per rendere il film accessibile ad un largo pubblico Tom of Finland è stato un po' edulcorato

L'intento del film, come molti degli ultimi anni, è celebrativo e questo ci  mette in difficoltà

[ O forse più correttamente : "ci dovrebbe mettere in difficoltà" perchè qui in Italia ( e su questo forum ) i gay sono affetti letteralmente da "queer panic", quindi ragionevolmente la mia opinione dovrebbe essere minoritaria ]

 E' come se il tema gay e la sua politicizzazione finisse per assorbire e depotenziare il lato queer, che poteva essere declinato in molti modi ( sia sul versante intimo della vita privata di Tom of Finland, che invece viene descritta e basta, sia su quello artistico e del processo creativo etc )

Non è forse solo un problema di pubblico, ma autoriale e forse si farebbe un torto al regista ( se etero ) se gli contestassimo di essersi tenuto a distanza prudenziale, il film in fondo è ben fatto, noi non abbiamo il diritto ad un monopolio del tema gay ed è un bene si affianchino film a tema con diverse sensibilità sguardi e approcci ( magari essendone consapevoli )

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Condivido in parte la tua analisi.
Ok una parte del problema può essere l'averlo edulcorato, nel senso che se parli di ToF ne parli per quello che faceva, è inutile nascondersi dietro a un dito.
Il problema di un biopic su un artista, che è diverso da un biopic per esempio politico (come Milk che tutti conosciamo) è che devi prendere il mondo artistico di cui ti stai occupando, inglobarlo, portarlo dentro di te, rielaborarlo per poi buttare fuori, produrre un film che è esso stesso un prodotto artistico, diverso, ma in cui lo spettatore possa riconoscere la matrice di partenza.
Qui troppe cose erano vicoli ciechi, senza evoluzioni narrative, la sorella il furto i balletti privati, della storia d'amore sotto le armi non si capiva niente, inutile anche la scena del soldato morto. Quale dovrebbe essere la chiave narrativa, la svolta artistica del film? L'arrivo in California dove tutto è lecito? Ma andiamo...

Non mi interessa se il regista è etero (lo è, fonte http://www.washingtonblade.com/2017/12/08/dome-karukoski-interview/) in un 2018 post-Franco -  e intendo James, non il generalissimo; mi interessa che il film sia buono, bello, renda giustizia a ToF e colga quello di rivoluzionario, unico al mondo che ha fatto e che tanti non sanno, tanti altri ancora non hanno capito... e non credo si evinca da questo film.
Tom Of Finland ci ha donato un immaginario di uomini virili gay, che facevano sempre sesso con gioia, e questo immaginario semplicemente non esisteva, c'era innanzitutto l'idea condivisa che la virilità fosse il contrario dell'omosessualità ed era così diffusa che la condividevano anche moltissimi omosessuali - fino a ToF che ci fece federe un erotismo completamente diverso.

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3 hours ago, Krad77 said:

c'era innanzitutto l'idea condivisa che la virilità fosse il contrario dell'omosessualità ed era così diffusa che la condividevano anche moltissimi omosessuali - fino a ToF che ci fece federe un erotismo completamente diverso.

Direi che storicamente fu proprio vero il contrario e diffusamente.

Concettualmente fu Ulrichs alla metà del XIX secolo che affermò una "muliebrità" dell'anima dell'uomo omoerotico (anima muliebris virili corpore inclusa), affermazione peraltro contestata da Kertbeny e poi da Bluher, ma anche, per la parte omofoba, dalla dirigenza nazista che considerava il cameratismo maschile a-femminile, se non anti-femminile, come fonte primaria del desiderio degenerato omoerotico (vedi il famoso discorso di Himmler agli ufficiali delle SS nel 1937).

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Non sono d’accordo, non conosco il discorso di Himmler ma non mi sembra che possa rappresentare a colpo sicuro un’idea come dici tu, di incontro tra due virilità.

Io comunque parlavo in questo contesto di produzione di un immaginario rivoluzionario, un immaginario che è erotico e anche pornografico, in contrasto con stereotipi o pregiudizi diffusi, che io considero realmente esistenti e largamente diffusi... ma al di là di questo poi c’è l’impostazione del film.

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1 hour ago, Krad77 said:

Non sono d’accordo, non conosco il discorso di Himmler ma non mi sembra che possa rappresentare a colpo sicuro un’idea come dici tu, di incontro tra due virilità.

Discorso di Himmler:

http://www.culturagay.it/documento/1

Ovviamente non è il discorso in sé e tanto meno il pronunciante, cui è difficile attribuire un'analisi concettuale del fenomeno, ma il retroterra culturale che rappresentavano  e che veicolava, benché da parte omofoba, anzi violentemente omofoba, proprio il contrario dell'equiparazione tra omoerotismo e carenza o difetto di virilità.

Tale ripudio dell'equiparazione concettuale tra omoerotismo e carenza o difetto di virilità, accentuando ovviamente l'eccellenza virile ed a-femmile, se non anti-femminile dell'omoerotismo, fu da parte omofila rappresentata tra gli altri da Bluher e dal movimento Wondervogel, ma anche da una parte dei nazionalsocialisti come Rohm, che li attrasse nella sua caduta, sì che alla fine all'interno del partito nazionalsocialista  vinse, com'era logico, la parte omofoba rappresentata da Himmler che tanto contribuì all'omocausto.

1 hour ago, Krad77 said:

un immaginario che è erotico e anche pornografico, in contrasto con stereotipi o pregiudizi diffusi, che io considero realmente esistenti e largamente diffusi

Pregiudizi realmente esistenti senza dubbio, largamente diffusi non direi, proprio per quanto sopra affermato:

l'equiparazione tra omoerotismo ed effeminatezza o comunque difetto di virilità sembra abbastanza recente, teoricamente forse non anteriore ad Ulrichs, e per nulla diffusa anche a livello popolare, come  sembrano dimostrare le sopracitate coincidenti opinioni in merito sia della parte omofila sia di quella omofoba in terra tedesca tra la metà del XIX e la metà del XX secolo.

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Beh almeno è chiaro che non leggeremo commenti di gay nostalgici che lamentano la perdita del carattere trasgressivo dei bei tempi andati...

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Tornando IT a Tom of Finland lui scrisse : " ho voluto correggere le ingiustizie della vita attraverso la fantasia"

Chi non avesse avuto l'idea di base di correggere queste ingiustizie, avrebbe disegnato dei banali corpi nudi  "classici"

Il gay nazista o di destra sposa l'idea dominante della rappresentazione maschile che rispecchia l'armonia e l'ordine di una precisa gerarchia sociale e giudica "grottesco, sporco, volgare" ( le virgolette derivano dal fatto che sono io che gli attribuisco questo giudizio, quindi per correttezza lo segnalo, ma credo che sia una attribuzione corretta ) Tom of Finland, come giudica grottesco tutto ciò che produce identità gay

La contrapposizione non è tra "maschile" e "femminile" è tra "classico, armonioso" e "diverso, eccessivo"

Poi è chiaro che nella realtà anche il gay nazista fa le "cose sporche", probabilmente le ha fatte pure con Tom, visto che durante la guerra finlandesi e tedeschi militarono per anni sullo stesso fronte e sia detto per inciso anche questo aspetto è stato prudenzialmente cancellato: nel film non compare un solo Tedesco ; ma le cose sporche restano nell'ombra del privato e non producono identità, semmai producono nemici ( le donne, gli effeminati etc )

Tom valorizza il diverso, sia esso di classe sociale inferiore ( l'uomo di servizio ) sia esso il nazista ( il male per antonomasia cancellato dalla storia ufficiale della Finlandia ), perchè è dalla diversità che si genera un plus di eros, questa diversità diventerà poi un "plus" di muscoli, di organi genitali etc. Una maschilità non classica, ma performativa-resistente

Edited by Hinzelmann
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  • 1 year later...

Ho visto il film ieri sera e mi è piaciuto, sebbene non conoscessi chi fosse Tom of Finland. Ho letto con interesse tutte le critiche che avete mosso al film, anche perché non conoscendo il personaggio non avevo idea di come fosse stato trasposto.

Ciò che mi è piaciuto maggiormente, e non so se sia un pregio perché esula dalla biografia, è di come abbiano trasposto i luoghi e le atmosfere degli anni narrati. Almeno per quanto riguarda me, non ho potuto fare a meno di chiedermi, che cosa avrei fatto io se fossi nato in quell'epoca? Ho adorato la rappresentazione più cupa della Finlandia e di Berlino ad inizio film in contrasto con la paradisiaca America della seconda parte. Così come l'alternanza di registro da dramma a commedia. Detto ciò, è vero, il personaggio della sorella non si sa che utilità abbia: secondo volevano renderlo un personaggio ambiguo, ostile verso l'omosessualità ma non verso il fratello, ma visto che quello non è il focus del film hanno avuto difficoltà.

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