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Da cosa derivano le relazioni da ‘crocerossina’ e da dove ha inizio il comportamento del ‘paziente’?


Drrusso

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FreakyFred
1 minute ago, davydenkovic90 said:

evidentemente è perché creano un equilibrio che sta bene a entrambi, basato su numerosi fattori che, per forza di cose, da fuori non si possono conoscere.

Oppure no. Si tratta di analizzare i casi specifici, tenendo presente che le situazioni malsane esistono e dopo essersi presentate una volta tendono a ripresentarsi. 

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davydenkovic90
45 minutes ago, FreakyFred said:

Oppure no. Si tratta di analizzare i casi specifici, tenendo presente che le situazioni malsane esistono e dopo essersi presentate una volta tendono a ripresentarsi. 

Intanto uno deve impegnarsi affinché la relazione non inizi sotto un segno malsano: ci si conosce, si cerca di capire se l'altro sta effettivamente sviluppando sentimenti sinceri oppure se ci sta usando, così come si cerca di capire se noi stiamo avendo un approccio malsano alla relazione, oppure no.

Nel caso della crocerossina, per esempio, per me è facile che sia proprio la crocerossina - al contrario di quanto afferma il topic starter - quella che può facilmente arrivare a tentare di possedere l'altro, usando l'amore come arma (un uso improprio, quindi) magari facendo leva sui punti deboli, mancanze e sregolatezze del bad boy.

Una crocerossina non vorrebbe stare con un ragazzo risolto e maturo, perché non avrebbe armi per legarlo a sé e dovrebbe scendere alla pari dell'altro e sopportare anche la possibilità che lui possa decidere di lasciarla.

Detto questo, ripeto che il termine "crocerossina" l'ho sentito pronunciare solamente dalla mia vecchissima professoressa di inglese del liceo, che si riferiva ad alunne mie compagne brave ragazze che frequentavano tamarretti pluribocciati che le aspettavano fuori da scuola in moto. Già allora non mi sembrava una definizione molto interessante né un ammonimento serio e utile. Ancor meno oggi.

Edited by davydenkovic90
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FreakyFred
7 hours ago, davydenkovic90 said:

quella che può facilmente arrivare a tentare di possedere l'altro, usando l'amore come arma (un uso improprio, quindi) magari facendo leva sui punti deboli, mancanze e sregolatezze del bad boy.

Che è esattamente quello che ho scritto prima: la crocerossina mira a rendere l'altro dipendente da sé, perché crede che se fosse indipendente non l'amerebbe. E può funzionare, venendosi a creare una tossicodipendenza reciproca. In realtà i rapporti basati su manipolazione ed abuso psicologico hanno sempre una sottile complicità di entrambe le parti, ma una delle due è la più maliziosa (non la crocerossina, ovviamente).

7 hours ago, davydenkovic90 said:

il termine "crocerossina" l'ho sentito pronunciare solamente dalla mia vecchissima professoressa di inglese del liceo, che si riferiva ad alunne mie compagne brave ragazze che frequentavano tamarretti pluribocciati che le aspettavano fuori da scuola in moto. 

Stiamo osservando cambiamenti sociali molto rapidi che rimettono in discussione quanto sto per dire... ma assumiamo un ordine sociale "vecchio stile" che ancora in parte, in certi posti, regge. In un ordine di questo tipo le relazioni sono una cosa molto seria (se ne hanno 1-3 nella vita) e sono strutturalmente asimmetriche con svantaggio per la donna. In quadro di questo tipo una ragazza può sposarselo, il tamarretto pluribocciato, iniziare a figliare, abbandonare aspirazioni carrieristiche per lui e dipenderne economicamente. Un insieme di cose che, messe insieme, se l'altro è una persona disturbata o uno spiantato senza futuro, possono significare arrivare a 40 anni a fare la sguattera per uno psicopatico. Quindi ammonimento a non farsi trascinare in questo tipo di situazioni era sacrosanto.

Oggi le relazioni sono ad impatto molto più leggero. Si sciolgono più facilmente e di solito vi si antepone lo sviluppo individuale (pure all'eccesso, secondo me). In un contesto così fare la crocerossina può essere molto meno dannoso. Invece di fotterti la vita ti fotti uno, due, cinque anni, dopodiché si dovrebbe imparare, le ferite emotive all'origine dovrebbero iniziare a guarire, e a Dio piacendo non ci caschi più. Tuttavia i casi più patologici riguardano quelle persone che invece ci ricascano sempre.

Ok per le donne. Fra gay? Fra gay, come si è già detto, è più frequente un alimentarsi reciproco delle patologie, una cosa più simmetrica... ma la dinamica esiste comunque e l'ho osservata. Per la mia esperienza, c'è un po' meno coazione a ripetere: ci si casca una o due volte, si impara, dopodiché si migliora.

Edited by FreakyFred
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8 hours ago, davydenkovic90 said:

il termine "crocerossina" l'ho sentito pronunciare solamente dalla mia vecchissima professoressa di inglese del liceo, che si riferiva ad alunne mie compagne brave ragazze che frequentavano tamarretti pluribocciati che le aspettavano fuori da scuola in moto

e mi sa che è qui che non vi state a capì: purtroppo con crocerossina si intende ANCHE tutto quello che ti stanno dicendo @FreakyFred e  @Drrusso.

anzi, quasi sempre, ahinoi, si allude a ciò

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Hinzelmann

Beh insomma, ovviamente bisogna anche vedere quanto il bad boy, sia veramente tale o quanto sia un adolescente etero che si atteggia

Altro e ben diverso il discorso di chi si innamora di un ragazzo perfettino, ma violento o a vario titolo problematico e condividendo con lui questo aspetto ne fa il cardine della relazione...

Qui bisogna distinguere l'apparenza dalla realtà e l'attrazione sessuale ( per i maschi adolescenti che si atteggiano ) dall'innamoramento, io faccio parte di quei gay che in diversi casi tanti anni fa ha detto a varie amiche : "guarda che tu non lo ami affatto, ti piace solo scoparci" ( ma lo potevo dire in quanto gay e solo in privato ) Cioè non tutte le ragazze volevano veramente cambiare questi ragazzi, manifestavano l'insoddisfazione per le persone che erano ed invocavano dei cambiamenti per non confessare la verità:

"scopa bene, ma non lo amo".

Il numero delle vere crocerossine era notevolmente inferiore all'apparenza e spesso non erano tra coloro che stavano coi cd. "bad boy"

Tutto ciò non toglie niente all'esistenza della sindrome della crocerossina ed all'esistenza di rapporti di codipendenza fra gay, che non possono ascriversi in senso letterale a sindrome della crocerossina, perchè correnti fra 2 maschietti e perdi più gay ( il ché ai miei tempi non escludeva, ma anzi favoriva l'esatto contrario cioè un maledettismo complice di copertura )

Non so se il termine "maledettismo complice" esprima bene il concetto

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10 hours ago, FreakyFred said:

Che è esattamente quello che ho scritto prima: la crocerossina mira a rendere l'altro dipendente da sé, perché crede che se fosse indipendente non l'amerebbe. E può funzionare, venendosi a creare una tossicodipendenza reciproca. In realtà i rapporti basati su manipolazione ed abuso psicologico hanno sempre una sottile complicità di entrambe le parti, ma una delle due è la più maliziosa (non la crocerossina, ovviamente).

Stiamo osservando cambiamenti sociali molto rapidi che rimettono in discussione quanto sto per dire... ma assumiamo un ordine sociale "vecchio stile" che ancora in parte, in certi posti, regge. In un ordine di questo tipo le relazioni sono una cosa molto seria (se ne hanno 1-3 nella vita) e sono strutturalmente asimmetriche con svantaggio per la donna. In quadro di questo tipo una ragazza può sposarselo, il tamarretto pluribocciato, iniziare a figliare, abbandonare aspirazioni carrieristiche per lui e dipenderne economicamente. Un insieme di cose che, messe insieme, se l'altro è una persona disturbata o uno spiantato senza futuro, possono significare arrivare a 40 anni a fare la sguattera per uno psicopatico. Quindi ammonimento a non farsi trascinare in questo tipo di situazioni era sacrosanto.

Oggi le relazioni sono ad impatto molto più leggero. Si sciolgono più facilmente e di solito vi si antepone lo sviluppo individuale (pure all'eccesso, secondo me). In un contesto così fare la crocerossina può essere molto meno dannoso. Invece di fotterti la vita ti fotti uno, due, cinque anni, dopodiché si dovrebbe imparare, le ferite emotive all'origine dovrebbero iniziare a guarire, e a Dio piacendo non ci caschi più. Tuttavia i casi più patologici riguardano quelle persone che invece ci ricascano sempre.

Ok per le donne. Fra gay? Fra gay, come si è già detto, è più frequente un alimentarsi reciproco delle patologie, una cosa più simmetrica... ma la dinamica esiste comunque e l'ho osservata. Per la mia esperienza, c'è un po' meno coazione a ripetere: ci si casca una o due volte, si impara, dopodiché si migliora.

Certe cose sono universalmente presenti!

9 hours ago, freedog said:

e mi sa che è qui che non vi state a capì: purtroppo con crocerossina si intende ANCHE tutto quello che ti stanno dicendo @FreakyFred e  @Drrusso.

anzi, quasi sempre, ahinoi, si allude a ciò

E che l’ho specificato!

9 hours ago, Hinzelmann said:

Beh insomma, ovviamente bisogna anche vedere quanto il bad boy, sia veramente tale o quanto sia un adolescente etero che si atteggia

Altro e ben diverso il discorso di chi si innamora di un ragazzo perfettino, ma violento o a vario titolo problematico e condividendo con lui questo aspetto ne fa il cardine della relazione...

Qui bisogna distinguere l'apparenza dalla realtà e l'attrazione sessuale ( per i maschi adolescenti che si atteggiano ) dall'innamoramento, io faccio parte di quei gay che in diversi casi tanti anni fa ha detto a varie amiche : "guarda che tu non lo ami affatto, ti piace solo scoparci" ( ma lo potevo dire in quanto gay e solo in privato ) Cioè non tutte le ragazze volevano veramente cambiare questi ragazzi, manifestavano l'insoddisfazione per le persone che erano ed invocavano dei cambiamenti per non confessare la verità:

"scopa bene, ma non lo amo".

Il numero delle vere crocerossine era notevolmente inferiore all'apparenza e spesso non erano tra coloro che stavano coi cd. "bad boy"

Tutto ciò non toglie niente all'esistenza della sindrome della crocerossina ed all'esistenza di rapporti di codipendenza fra gay, che non possono ascriversi in senso letterale a sindrome della crocerossina, perchè correnti fra 2 maschietti e perdi più gay ( il ché ai miei tempi non escludeva, ma anzi favoriva l'esatto contrario cioè un maledettismo complice di copertura )

Non so se il termine "maledettismo complice" esprima bene il concetto

Vero, difatti non cito ‘bad boy’

7 hours ago, Saramandasama said:

Ni

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@FreakyFred ha ben inquadrato il fenomeno della codipendenza che s'instaura tra crocerossina e malato immaginario; a ben pensarci però non mi vengono alla mente relazioni di questo tipo tra i coetanei di mia conoscenza, siano etero o gay...sarà che questa psicologizzazione dilagante un po' mi secca.

Chessò, occorrerebbe chiedere un parere al/la compagn* di un ludopatico, o di chi soffre di una qualche dipendenza non condivisa dal partner.

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