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Di nuovo elezioni: con qual esito ?


Mario1944

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Mario1944

Perché ormai andiamo più o meno precipitosamente a nuove elezioni, tanto vale andarci quanto prima possibile, anche entro Luglio, ad evitare un prolungamento dell'agonia.

La questione importante tuttavia è:

quale ne sarà l'esito?

C'è infatti il grave pericolo che, grosso modo, grande variazioni non escano dalle urne nella ripartizione dei pesi elettorali dei principali contendenti o, se ne escano, complichino ancora di più le cose:

ad esempio una rimonta di Renzi ed orfani ai danni delle Stelle filanti, senza variazioni apprezzabili nella coalizione salviniana ovvero, peggio ancora, con aumento dei salviniani rispetto ai berlusconiani....

Gli esiti delle recenti elezioni locali possono essere letti ambiguamente, ma indicano che nessuno è al riparo da ribaltoni elettorali, neppure quelli che credono o fingono di credere d'essere la novità della politica italica.

Inclino a credere che, al netto di spostamenti entro le coalizioni, fughe verso chi reclama più sonoramente o verso chi rassicura più solidamente, aumenti o diminuzioni degli astenuti, alla fine ci troveremo più o meno nel medesimo stato presente, con il dilemma grillotalpiano di quale pane cuocere nel proprio forno, quello salviniano se fare il caudatario di Grillo o sopportare da primus inter pares il granchio Berlusconi e la zecca Meloni, quello berlusconiano se ritirarsi a vita quasi privata o continuare a lottare per fare quello che non è stato finora capace di fare, quello renziano se persistere nel negarsi a tutti, anche ai suoi ;-).....

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Mario1944

Quello che mi piace, si fa per dire....., dei politici sono certe dichiarazioni che vorrebbero essere patetiche, ma che tuttavia, considerati precedenti, presenti, conseguenti ed attinenti, risultano invece esilaranti:

DiMaio è un campione in questo.

Ultime sue:

“Volevo capire se Salvini c’era o ci faceva e per 55 giorni ho provato a proporgli un governo assieme. L’unica cosa che gli ho chiesto è staccati da Berlusconi ma lui ha preferito Berlusconi a tutto questo. Ne risponderà alla storia e agli italiani soprattutto alle prossime elezioni perché se si sta andando al voto è perché lui ha scelto la restaurazione alla rivoluzione”.

"L’unica cosa che gli ho chiesto"  :-))

"Ne risponderà alla storia"   :-))))

"lui ha scelto la restaurazione alla rivoluzione”   :-))))))

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Non credo cambierà di molto la situazione dopo pochi mesi dalle ultime elezioni, anche i sondaggi sembrano indicare una situazione non dissimile rispetto a quella delle ultime elezioni.

Forse potrebbe rafforzarsi un po' la Lega ai danni dei suoi alleati, in primis Forza Italia.

La cosa forse più rilevante che potrebbe accadere è l'impossibilità di un governo M5S-Pd/(LeU), perchè potrebbe anche essere che magari LeU non superi più il 3% e che magari il partito della Bonino prenda qualcosa in meno o non superi più l'1%, o anche che il Pd prenda anche solo qualcosina in meno, visto che già ora un governo con il centrosinistra avrebbe pochi seggi di margine, potrebbe essere che con qualche percentuale in meno non ci sarebbero più i seggi necessari.

In questo senso MS e Lega sarebbero anche maggiormente costretti e forzati a fare un governo assieme visto che le alternative verrebbero meno.

In ogni caso tornare alle urne credo sarebbe solo una perdita di tempo e denaro.

La scelta più saggia sarebbe un governo istituzionale di 1/2 anni che riformi la legge elettorale, la costituzione e i regolamenti parlamentari, occupandosi anche della legge di stabilità e delle varie incombenze per poi ritornare al voto, però non mi pare ci sia la volontà politica per fare ciò.

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Mario1944
1 minute ago, Sbuffo said:

La scelta più saggia sarebbe un governo istituzionale di 1/2 anni che riformi la legge elettorale, la costituzione e i regolamenti parlamentari, occupandosi anche della legge di stabilità e delle varie incombenze

Solo?  ;-)

2 minutes ago, Sbuffo said:

La cosa forse più rilevante che potrebbe accadere è l'impossibilità di un governo M5S-Pd/(LeU),

Ineffetti la chiusura di uno dei due forni per mancanza di pane sarebbe una novità rilevante, perché né la coalizione salviniano berlusconio meloniana né le Stelle filanti potrebbe minacciare l'alternativa:

o vi alleate con noi o noi andiamo con Renzi ed orfani.

Rimarrebbe tuttavia sempre il problema dei rapporti di forza o meglio di debolezza tra Salvini e DiMaio:

se Salvini scegliesse di rompere con Berlusconi, probabilmente dovrebbe ridursi a fare il caudatario di DiMaio, vista l'opinione di sé che questi ed i suoi hanno;  se viceversa non rompesse, sarebbe DiMaio ed i suoi a dover fare il caudatario di Salvini e compagni, cosa probabilmente inaccettabile per un partito (?) che si crede  il duce investito dagli Italiani per fare la rivoluzione  nella politica e nella società civile.

Certo si potrebbe considerare una condizione di parità, ma dovrebbero tutti riconoscere d'essere stati sconfitti, il che farebbe a pugni con la necessità pubblicitaria di proclamarsi sempre i soli e veri vincitori:

che è più o meno quello che è accaduto finora.....

Incominciano a farsela sotto, detto con licentia de' superiori ;-)

DiMaio a Rtl 102.5:

"Sono consapevole che c'è un rischio astensionismo con il voto il 22 luglio e l'astensionismo è un dramma".

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Hinzelmann
4 hours ago, Mario1944 said:

quale ne sarà l'esito?

E' un po' prestino per fare pronostici

Certamente ci sarà un duro scontro interno al CDX fra Berlusconi e Salvini

Attualmente siamo ( di media ) ad un

+4% Lega

-1,9% FI

Se il CDX varcherà il muro del 40% cosa che io credo possibile potrebbe essere

Lega +7-8%

FI -3,5-4%

Più imprevedibile il secondo confronto cioè quello fra il PD ed il M5S, per due ordini di ragioni la prima sta nel fatto che Di Maio sta forse recuperando qualcosa del calo di immagine maturato durante le consultazioni, ma il calo c'è stato. Dall'altro lato il PD NON ha ancora una sua immagine: deve rimanere unito, deve scegliere un candidato premier predestinato alla sconfitta certa, ma attrattivo di voti e deve smarcarsi da un Renzi che di fatto comanda ancora il partito

In caso contrario Di maio sparerà alzo zero contro il Renzismo per tutta la campagna elettorale...il Pd ha il vantaggio di poter ancora scegliere la persona giusta

Ovviamente chiunque sia, riproporrà la stessa coalizione di Marzo per cercare di cannibalizzare almeno i voti di LeU

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Il voto a fine luglio è pericoloso per una serie di cause. Innanzi tutto molte persone sono in ferie e di certo non rientrano nella propria città per lavoro.

La bassa partecipazione potrebbe favorire due esiti paradossalmente contrapposti:

- vanno a votare i ceti medio/bassi, che in vacanza non ci possono andare per ragioni economiche e il M5S guadagna ancora di più in percentuale

- la forza che rappresenta potere (ovvero il CDX) riesce a mobilitare i suoi elettori tramite il classico sistema di voto di scambio dei capobastone locali

- probabile anche che il PD recuperi voti in % sempre grazie ai capobastone delle varie zone

Le ipotesi 2 e 3 sarebbero quelle più gradite al sistema di potere che potrebbe fare un pentapartito 2.0 benedetto da Mattarella, Europa, sistema finanziario, ecc... Viceversa se il M5S cresce ancora (grazie alla partecipazione bassa) rischia davvero di sgretolarsi il sistema.

La mia impressione a pelle è che esista una sorta di veto posto dall'alto ad un'entrata del M5S nel governo, allo stesso modo in cui negli anni '60-'70 si faceva con il PCI (altrimenti non si spiegherebbe il rifiuto netto di Renzi all'offerta di Di Maio), ovviamente non detto ma tacito...

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Hinzelmann
25 minutes ago, Fabius81 said:

Il voto a fine luglio è pericoloso per una serie di cause.

Beh ma Lega e M5S lo stanno chiedendo loro

Se ad uno o ad entrambi andrà male...saranno causa del proprio male ( e non potranno poi lamentarsene )

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Siamo arrivati a questo punto per il 4 dicembre 2016. Che il bicameralismo perfetto, oltre ad essere un sistema insulso e dannoso, tenda a dare meno stabilità ai governi è un dato di fatto. Basta vedere i governi nati da vittorie elettorali negli ultimi due decenni e mezzo, da quando abbiamo usato sistema maggioritari: tutti, a parte il Berlusconi II, sono caduti perché venuta meno la maggioranza in una sola delle due camere (alla Camera per il Prodi I e il Berlusconi IV, al Senato per il Prodi II).

Ma è naturalmente molto più facile dire che il problema è la legge elettorale, dopo aver sabotato una riforma costituzionale che avrebbe dato governabilità con una legge elettorale ad hoc per non avere mai più stalli politici. Maledetti comunisti, aveva ragione Silvio.

Edited by Rotwang
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2 hours ago, Hinzelmann said:

Certamente ci sarà un duro scontro interno al CDX fra Berlusconi e Salvini

se consideri che già adesso si stanno a tirà piatti, sedie, soprammobili & la qsi...

vuoi uno scontro ancora più duro di così???

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Bloodstar
41 minutes ago, Rotwang said:

Siamo arrivati a questo punto per il 4 dicembre 2016. Che il bicameralismo perfetto, oltre ad essere un sistema insulso e dannoso, tenda a dare meno stabilità ai governi è un dato di fatto. [...]

Ma è naturalmente molto più facile dire che il problema è la legge elettorale, dopo aver sabotato una riforma costituzionale che avrebbe dato governabilità con una legge elettorale ad hoc per non avere mai più stalli politici. Maledetti comunisti, aveva ragione Silvio.

Olè. Ma te non studiavi roba tipo storia, antropologia, sociologia, scienze politiche o cose così?

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Quiescent93

Senza modifiche alla legge elettorale non credo ci sarebbero sostanziali cambiamenti al risultato ottenuto a Marzo se non, come citato da alcuni, un potenziale guadagno per il centrodestra piuttosto che per il M5S (le uscite di DiMaio sembrano le minacce di un bulletto all'asilo che non ha altri argomenti per combattere gli avversari politici). Il problema è che, anche supponendo che una modifica della legge elettorale introducendo un meccanismo "alla francese" sia fattibile, bisognerebbe trovare il modo di adattarlo a camera e senato.

E comunque, lavorare al seggio non ha fatto altro che accrescere in me l'idea che il suffragio universale "a prescindere" sia un meccanismo fallimentare di democrazia. Non vedo la ragione per cui per guidare sia necessario prendere la patente e per votare non si debba essere obbligati a seguire un corso opportuno con relativa certificazione. Certa gente arriva al seggio che non sa neanche chi votare e aspetta che siano i genitori o i figli a dire loro cosa votare. Poi c'è gente a cui chiedi di lasciare il telefono (indicando il banco) e inizia a dettarti il suo numero di cellulare ?‍♂️.

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2 minutes ago, Quiescent93 said:

lavorare al seggio non ha fatto altro che accrescere in me l'idea che il suffragio universale "a prescindere" sia un meccanismo fallimentare di democrazia. Non vedo la ragione per cui per guidare sia necessario prendere la patente e per votare non si debba essere obbligati a seguire un corso opportuno con relativa certificazione. Certa gente arriva al seggio che non sa neanche chi votare e aspetta che siano i genitori o i figli a dire loro cosa votare. Poi c'è gente a cui chiedi di lasciare il telefono (indicando il banco) e inizia a dettarti il suo numero di cellulare 

eh, ma questa è  la prassi!!

fatti 20 anni & fischia di seggi come me e ne riparliamo!!

ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare!!!!!

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39 minutes ago, Bloodstar said:

Olè. Ma te non studiavi roba tipo storia, antropologia, sociologia, scienze politiche o cose così?

Perché?

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Quiescent93
1 minute ago, freedog said:

eh, ma questa è  la prassi!!

fatti 20 anni & fischia di seggi come me e ne riparliamo!!

ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare!!!!!

Non vorrei andare Off-Topic. Quello che intendevo è che, lungi dal voler fare il maestrino di turno (non me lo sognerei mai), ma certe cose fanno letteralmente cadere le braccia. Perché poi uno si chiede perché il proprio voto debba valere tanto quanto quello di chi, a due minuti dal voto, è stato detto dove mettere la X,  o dietro "innocente" ignoranza oppure dietro lauto compenso.

Senza contare poi il potere esercitato dalle fake-news sulla gente. Ad esempio, la Boldrini s'è presa una valanga di insulti e, passatemi il termine, merda mediatica da un sacco di persone al punto che sembrava che, insieme con Renzi, loro fossero l'unica e sola ragione per la quale il paese è alla deriva. Ora, capisco non condividere il pensiero politico, ma rendere la politica lo specchio della tifoseria calcistica più becera è qualcosa che, cit., mi fa proprio girare gli ingranaggi! Pare che per molti il mondo sia solo bianco o nero quando non è assolutamente così... Insomma, sono l'unico che quando va a votare non è mai pienamente convinto della X che va a mettere?

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Mario1944
27 minutes ago, freedog said:

eh, ma questa è  la prassi!!

fatti 20 anni & fischia di seggi come me e ne riparliamo!!

ho visto cose che voi umani non potreste nemmeno immaginare!!!!!

Ehm, ho bell'e capito che, per prognosticare l'esito, conviene gettare i dadi, non come si dice abbia fatto Cesare passando il Rubicone, ma come fanno i giocatori che vogliono perdere soldi....  ?

16 minutes ago, Quiescent93 said:

Pare che per molti il mondo sia solo bianco o nero quando non è assolutamente così... Insomma, sono l'unico che quando va a votare non è mai pienamente convinto della X che va a mettere?

Figurati che io sono decenni  che neppure vado per non dovermi fingere d'essere stato persuaso da qualcuno in qualcosa.... ?

Edited by Mario1944
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Bloodstar
22 minutes ago, Rotwang said:

Perché?

Perchè concepisci delle analisi sorprendentemente rozze. Volevo capire se era una scelta voluta.

Edited by Bloodstar
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4 hours ago, Bloodstar said:

Perchè concepisci delle analisi sorprendentemente rozze. Volevo capire se era una scelta voluta.

Forse sono rozze per gli analfabeti politici, non è roba per te evidentemente.

?#BREAKING ?#Italia
Matteo Renzi ha indicato Paolo Gentiloni come candidato #Premier per il Partito Democratico in caso di ritorno al voto.

Edited by Rotwang
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AGI

Da Parma, la città che guida da sei anni, anche dopo la sua uscita dal Movimento 5 Stelle, il sindaco Federico Pizzarotti, 44 anni, ha dato il via ufficiale al tour del partito dei sindaci. In un’intervista all’Agi, il primo cittadino della città emiliana spiega l’origine e gli obiettivi dell’iniziativa. "La società che sogniamo è esattamente quella che creiamo ogni giorno nelle nostre città", ha spiegato. "Qui, con fatti concreti, lavoriamo quotidianamente per migliorare la qualità della vita degli italiani".

Il partito si chiama Italia in Comune e il suo slogan "La società che sogniamo, la società che vogliamo" è piuttosto ambizioso…
Il nome “partito dei sindaci” è stato coniato dai giornalisti per semplificare. L’iniziativa parte dai sindaci civici e intende aggregare tutti i sindaci che ci stanno, ma è un partito aperto e plurale, e perciò tutti i cittadini possono aderire. Cittadini e sindaci insieme. La società che sogniamo è esattamente quella che creiamo ogni giorno nelle nostre città: qui, con fatti concreti, lavoriamo quotidianamente per migliorare la qualità della vita degli italiani.

Civici e cittadini insieme per una idea comune di Governo: come intende operare il nuovo ‘partito dei sindaci’ e partendo da che basi?
Un fatto semplice: da una parte in Italia e in Europa cresce il populismo. Intendo per populiste quelle forze che parlano alla pancia delle persone facendo leva sulle loro paure, senza proporre mai soluzioni. Dall’altra i partiti tradizionali e i loro leader si dimostrano vecchi e in declino. Oltre a queste due realtà esistono migliaia di sindaci che non urlano, non battibeccano, non puntano il dito contro gli ultimi, semplicemente e ogni giorno rispondono ai problemi dell’Italia e degli italiani mettendo in campo soluzioni e risultati. Questo è fare politica, in modo reale e concreto. 

Enti locali sempre più penalizzati dai tagli del governo centrale: Italia in Comune come farà a rispondere a quello che chiedono i cittadini delusi dalla politica, ad esempio in materia di sicurezza e immigrazione?
In autunno ci sarà l’assemblea nazionale degli iscritti, e per quella data vogliamo proporre un programma che tocchi tutti i temi cari agli italiani. La sicurezza è uno di questi. Gli italiani associano sicurezza con immigrazione perché spesso i richiedenti asilo vengono tenuti dallo Stato ai margini della società. Da noi, a Parma, nessuno sta con le mani in mano: oggi, da noi, i richiedenti asilo svolgono attività di volontariato e così si integrano: puliscono piazze o strade, oppure aiutano i nostri figli ad attraversare la strada per andare a scuola assieme ai “nonni vigile”. La sicurezza deve essere scissa dall’immigrazione. Per la prima servono più investimenti, più forze dell’ordine, pene certe e norme efficaci. Per la seconda serve una sola parola: inclusione. Se non c’è inclusione c’è marginalizzazione. Se c’è marginalizzazione c’è degrado, insicurezza e infine paura. Lì nasce il populismo. 

Si potrebbe dire una politica che nasce dalle buone idee dei sindaci e dalle ‘buone pratiche’ già sperimentate a livello locale. O qualcosa di ancora diverso? 
Questa è l’idea, ma non limitiamoci solo alle buone pratiche. Le buone pratiche nascono anzitutto dalle idee, e le idee dalla visione di Paese che abbiamo: ci sentiamo italiani d’Europa ed europei d’Italia, lasciamo ad altri le ruspe, che servono per demolire, o i muri, che servono per dividere. Siamo una forza non populista, di ispirazione democratica e che guarda alle libertà individuali come a diritti sacrosanti. I nostri ideali, del resto, li realizziamo ogni giorno: fondi di garanzia per chi non arriva a fine mese (a Parma lo abbiamo approvato tre settimane fa), politiche per la tutela dell’ambiente, investimenti per le scuole, tutela e difesa delle piccole e medie imprese, politiche di sostenibilità in campo economico. A Parma abbiamo ridotto il debito del Comune più del 50% in 5 anni, aumentando gli investimenti. Oggi siamo diventati Capitale Italiana della Cultura 2020 e prima Città Creativa della Gastronomia Unesco in Italia. I risultati si possono ottenere, basta tirarsi su le maniche. 

Parma è la prima tappa di una serie di convention regionali che culminerà nell`assemblea nazionale degli iscritti prevista per il prossimo autunno: partirà da lì la campagna di adesioni al nuovo soggetto politico? Attualmente com’è strutturato?
La campagna di adesioni parte con il tour delle regioni. Ci presenteremo agli italiani regione per regione, città per città. In queste ultime settimane ci stanno scrivendo da tutta Italia, sindaci civici e cittadini che chiedono di poter aderire. Dal Trentino alla Sicilia, c’è una grande voglia di partecipazione e di esserci: chiunque può far parte di questo cammino. Italia in Comune ha il suo coordinatore nazionale, che è Alessio Pascucci. Io sono stato eletto presidente. Abbiamo un coordinamento nazionale e al momento i referenti regionali. L’assemblea degli iscritti prevista per autunno servirà per eleggere i coordinatori regionali e offrire agli italiani un programma chiaro di governo del Paese. 

L’Emilia Romagna è stato il ‘laboratorio’ politico di Italia in Comune: com’è nato il progetto? 
In realtà non esiste una regione come laboratorio politico. Italia in Comune nasce come movimento di buone pratiche nel 2014 grazie a una intuizione di Alessio Pascucci, sindaco di Cerveteri. Nel dicembre del 2017, 400 amministratori provenienti da tutta Italia, membri del movimento, si sono riuniti a Roma per dare vita a una fase costituente che sfociasse in un partito vero e proprio. Oggi è nata una nuova realtà che guarda oltre la destra e la sinistra, composta da centinaia di cittadini e da sindaci civici. 

Obiettivo dichiarato, le regionali del 2019, non solo in Emilia Romagna ma in diverse regioni d’Italia …. Sarete pronti a vincere la sfida?
Siamo pronti a esserci, a dare una nostra visione di Emilia Romagna e di Paese. Mettiamo al centro il lavoro quotidiano di tanti sindaci che hanno cambiato in meglio il volto delle loro città. Il declino dei partiti tradizionali e l’avanzare del populismo impongono una scelta netta: da una parte chi ci mette la faccia quotidianamente, sapendo che se non sai fare il tuo lavoro ti vengono a bussare sotto casa, dall’altra le facili e impossibili promesse di chi non ha mai amministrato, ma prende tanti soldi per stare in parlamento o nell’Europarlamento. Come ogni cittadino che ha a cuore la propria città, amiamo fare la nostra parte per l’Italia. Crediamo che ci sia tanto ancora da esprimere. Vogliamo dare soluzioni rispondendo in modo netto a chi vede solo problemi. 

Una domanda sulla politica nazionale: dopo le politiche di marzo, gli italiani aspettano un governo che sembra sempre piu’ lontano dal nascere, con i ‘vincitori’ apparentemente sempre più distanti: giudica possibile una alleanza Lega –M5S? Più o meno di un governo Pd-M5S? O il M5S porterà di nuovo l’Italia al voto?
Dal 5 marzo continuo a ripetere che ci vuole più responsabilità: chi ha vinto le elezioni è chiamato a governare e a dimostrare di esserne in grado. Il Movimento 5 Stelle è il primo partito nel Paese. Mi auguro abbia la possibilità di governare. Il populismo si sgonfia mettendolo alla prova dei fatti.

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Dato il gran daffare dei principali contendenti per evitarle, sembra che elezioni troppo vicine, al di là delle ostentate sicurezze, siano paventate da tutti, soprattutto per gli incerti effetti del partito dei non votanti.

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