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Pupazzi malati di cuore


Bloodstar

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Qualche giorno fa, ripensando alla mia grigia e cementizia esistenza provinciale, ho realizzato che anche nel mio virilissimo e pecoreccio istituto tecnico era pieno di omosessuali, anche molto appetibili ad essere sinceri.

Conto almeno tre individui che, coi navigati occhi di oggi, avrei subito sgamato come parrocchiani e che all'epoca (anni e anni fa) neppure guardavo e consideravo. Solo ora mi sta venendo in mente che, se non fossi stato quel pupazzo asessuato che ero, anche nel mio buco di culo di paese avrei potuto avere, potenzialmente, una vita sessuale e sentimentale da adolescente.

Badate bene, qui non parlo di improbabili cotte per etero o di storie d'amore impossibili (cose che non ho mai sperimentato)  ma dipiù o meno concrete possibilità di scopare, o anche qualcosa di più, che non ho saputo mettermi in condizione di sfruttare per mia completa impreparazione. 

Anche voi, ripensandoci, avete delle cosce che sono rimaste fiori non colti perchè non avete nemmeno pensato di chinarvi a racccoglierli?

P.S. freedog si astenga dal raccontarmi le sue precoci gesta erotiche.

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LocoEmotivo

(Apprezzabile citazione di FdA, bravo.)

Io ho un lungo elenco di occasioni perdute che oggi, col senno di poi di cui son piene le fosse, perderei ancora (perché l'età può pure svolgere una funzione mitigatrice ma, se nasci coglione, muori coglione).

Al liceo avevo un rappresentante d'istituto molto riccioluto, molto di sinistra e molto scheccante: piaceva da impazzire ad una mia collega che però era la prima a riconoscerlo frocio. L'ho incontrato di vista un paio d'anni fa, ad un concerto, e l'ho trovato uguale: sempre riccioluto, sempre molto frocio.

Quando ancora credevo di avere un futuro universitario, la vita del pendolare mi aveva offerto la possibilità di stringere amicizia con un gruppo di ragazzi coetanei - e se non avessi declinato l'invito ad uscire a tu per tu i uno di questi (che è poi diventato architetto ed è rimasto molto carino), forse mi sarei evitato buona parte di quella noiosa parentesi con le femmine.

Ci sarebbe anche qualche altro episodio, ma poi non finiremmo più.

Al di là di tutto, spero che questa tua riflessione sia stata ciò che potremmo definire un mero esercizio intellettuale. Ciò che sei oggi deriva (non in maniera meccanicistica, è ovvio) da ciò che hai imparato su quando eri ciò che eri: l'evoluzione della tua persona è una serie infinita di fasi intermedie che non sono minimamente modulabili, e quindi il gioco del "con la testa di oggi" dovrebbe restare sempre e soltanto un gioco.

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Un compagno delle medie descrivendo la persona che più ammirava scrisse un tema su di me.

Era il ragazzino più carino della scuola e a volte penso che avrei dovuto provarci.

Alle superiori i miei compagni di classe destrorsi avevano un amico coetaneo molto cattolico,

che ho reincontrato anni più tardi tre volte: una volta effeminatissimo a una festa gay a vent'anni,

un'altra a ventitrè machissimo e skinhead reduce dall'erasmus a Berlino e una terza come occasionale di un mio amante.

Non aver capito alle superiori che era gay mi è sempre sembrato uno smacco ragguardevole.

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Ho fatto un ragionamento simile al tuo non molte settimane fa con un mio amico.

Comunque rispondendo alla domanda, si, se mettessi insieme tutti i tulipani che non ho raccolto, perchè non ero pronto o non li riconoscevo, l'Olanda mi spiccerebbe casa. Non ho un rimpianto per quello, è il mio percorso, è andato così a me come a molti, non tutti. certo.

Io la penso come diceva @LocoEmotivo quello che sono oggi deriva anche dal mio percorso passato, quindi va bene così.

PS peccato mi sarei divertito a sentire i racconti di @freedog, ricordo quando si definì ragazzo dal sedere chiacchierato nella tranquilla provincia umbra.

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Ehm... a dire il vero no, ma a dire la verità per scopare non sarebbe bastato informarsi un po' e contattare qualche marito sposato ben sistemato, ma col vizietto... o no? Non credo che vivere una vita sessuale significhi elemosinare sesso alla bisogna. Il passato è sempre bello col senno di poi perché non lo viviamo ma ci ricordiamo solamente le cose che ci ricordiamo cioè quelle più emozionanti, e in media quelle più positive.

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davydenkovic90

Io per niente. Ho frequentato un liceo classico con pochissimi maschi. In genere i licei classici sono più misti di quanto lo fosse il mio.

I pochi maschi erano tutti etero, senza alcuna ombra di dubbio, figli di papà, di destra, brutti,  tra il mediamente omofobo e l'omofobo. Facendoci amcizia probabilmente avrei avuto occasioni di fare più vacanze a New York e Los Angeles come facevano e fanno tuttora loro. Al massimo possono essere questi i fiori non colti, non di più.

C'erano però diverse lesbiche, almeno 4 o 5, con cui peraltro avevo buoni rapporti (io al liceo mi aggregavo sempre ai reietti, non facevo di certo parte della squadra delle cheerleader).

Tuttavia il mio liceo delle possibilità me le ha offerte, quelle che offre una qualsiasi scuola umanistica valida e due punto zero. I miei bravi professori hanno spesso parlato di omosessualità nei dibattiti in classe, anche perché è inevitabile introdurre il tema quando leggi Saffo, Satyricon o cose del genere in una classe di 18enni curiosi. Non c'era censura, ho avuto una professoressa di greco bravissima che ci diceva, in classe, "Ragazzi, se l'autore scrive una parola in greco corrispondente al nostro "vaffanculo" dovete tradurre "vaffanculo" e non "va' a quel paese"." L'ultimo anno leggemmo senza problemi il passo del Satyricon di Quartilla, a me venne pure chiesto all'esame di stato. Per chi non lo sapesse, è una specie di orgia nella quale una ragazzina di dieci anni viene sverginata di fronte a tutti su iniziativa di una prostituta.

In più ci fu un incontro con ragazzi di Arcigay quasi ogni anno, durante la settimana di autogestione.

Edited by davydenkovic90
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davydenkovic90
44 minutes ago, marco7 said:

Non e' che potresti dirci @davydenkovic90 che liceo era ? Cosi' avanzato da invitare arcigay ?

Non credo sia una cosa tanto strana o inusuale. Nel mio caso, visto che sono passati già un bel po' di anni, si parla  ancora dell'epoca pre-gender, quando non erano tanto di moda questi temi, per cui gli incontri passavano davvero molto inosservati e non suscitavano nessun interesse da parte dei ragazzi (neanche io ero interessato, neanche mi sentivo chiamato in causa)

Oggi ci sono polemiche perché c'è allarmismo. Ancora devo capire com'è che incontrare dei ragazzi di arcigay possa indurre qualcuno a diventare gay, ma evidentemente queste associazioni difendiamo i vostri figli avranno i loro astrusi motivi per crederlo.

O è già gay/bisex e un incontro del genere può servirgli per capire che là fuori c'è un mondo più ampio e variegato di quello del cortile della propria scuola, del paesino e dell'oratorio e velocizzare il processo di accettazione, coming out che può farlo approdare vita sessuale e sentimentale serena (come dice il nostro bloodstar) oppure è un comune etero, come il 98% della popolazione, e di certo non saranno delle chiacchiere sulle unioni civili o la Cirinnà a distoglierlo dalle tette e culi delle donne (o, nel caso di ragazze, agli addominali del tamarretto calciatore di turno).  Semmai gli faranno capire che chi è omosessuale dev'essere non solo accettato, e quindi non preso in giro, ecc. ma anche rispettato in quanto omosessuale, ossia come persona che, se vuole, deve poter avere il diritto di progettare una vita di coppia esattamente come fanno gli etero, ad esempio.

Edited by davydenkovic90
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Quando io feci il liceo l'unica cosa sessuale diciamo che la scuola organizzò fu in tutta fretta l'ultimo anno poco prima che la scuola finisse perche' era scoppiata l'aids e ci furono due persone esterne a parlare un po' sul tema. Era il 1987.

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11 hours ago, Bloodstar said:

.S. freedog si astenga dal raccontarmi le sue precoci gesta erotiche.

Solo perché tu già le conosci non puoi privarci dei suoi racconti, che per lui fanno curriculum e per noi testimonianze ahahahhaha ??

Da quanto ricordi nel mio istituto tecinco c'erano ragazzi gay, alcuni anche evidenti per i soliti cliché. Ricordo in particolare un bel ragazzo che io aspettavo di vedere prima di entrare in classe (la mattina posavamo gli zaini e ce ne stavamo nei  corridoi) o durante la pausa merenda, sempre nei corridoi ? a ripensarci abbiamo passato più tempo nei corridoi che in classe xD 

Benché si sapesse che questo ragazzo fosse gay, non mi sono mai buttato per paura e ingenuità. 

L'ho rivisto anni fa e cercato su fb e sono shockato :aha: da bello è diventato bruttino ma apertamente gay :aha:

Altri due episodi rammento ma non so se i tipi siano o meno gay, uno lo sento ancora ma nulla fa pensare a un suo lato gaio. 

Primo episodio: sulla scia di messanger e i trilli infiniti, una volta mi contatto un ragazzo che non faceva parte del mio piano di studi (il nostro istituto includeva ragioneria (mio) e geometra (suo)) chattammo come si usava fare allora, si parlava di videogiochi, musica, compiti e professori da ammazzare xD quando mi dice ora ti faccio vedere il mio gatto e attiva la cam e mi mostra il suo gatto non ricordo bene come si andò a parare lì ma mi scrisse tranquillamente: vuoi vedere il mio cazzo? E io: wtf? Rifiutai xD

Anche l'altro episodio fu detto, credo per scherzare e riguardò un mio compagno di classe allora di banco che nel mentre di una lezione (laa prof stava spiegando i mastrini)  mi toccò il braccio per farmi guardare lui che si toccava e poi mi chiese di andare in bagno. Anche qui per paura rifiutai. In questo caso c'è da dire che il mio subconscio gay mi aiutò molto, sto ragazzo era peloso e un po' in sovrappeso :sisi:

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14 hours ago, marco7 said:

Il discorso e': questi tre gay dell'istituto tecnico erano pronti a vivere la loro gayezza o stavano in alto mare come te ?

Non è importante nè pertinente: come ha giustamente detto Loco, questo discorso può essere solo un esercizio intellettuale, quindi è inutile ragionare sui SE e i sui MA. L'unica cosa che mi sento di fare è constatare delle potenziali occasioni che avrei potuto avere e non ho nemmeno pensato di sfruttare.

6 hours ago, davydenkovic90 said:

Io per niente. Ho frequentato un liceo classico con pochissimi maschi. In genere i licei classici sono più misti di quanto lo fosse il mio.

I pochi maschi erano tutti etero, senza alcuna ombra di dubbio, figli di papà, di destra, brutti,  tra il mediamente omofobo e l'omofobo. Facendoci amcizia probabilmente avrei avuto occasioni di fare più vacanze a New York e Los Angeles come facevano e fanno tuttora loro. Al massimo possono essere questi i fiori non colti, non di più.

Io invece ho fatto una scuola radicalmente diversa, molto più "popolare" e in cui erano le femmine ad essere in netta minoranza (non nella mia classe, però). Era una scuola provinciale e tranquilla, in cui i professori non avevano ambizioni di insegnamento e in cui gli studenti cercavano solo di finire i 5 anni nel modo più liscio possibile. Io mi ci sono trovato molto bene, ho fatto sempre quel che mi pareva e non ho mai avuto episodi spiacevoli coi compagni, anzi.  L'omosessualità era un discorso che non si trattava, anche perchè il Satyricon e tutti quei greci svergognati non facevano, comprensibilmente, parte del nostro magro programma scolastico. Sicuramente avevo il culo chiacchierato, non penso proprio che non passasse inosservato il fatto che non avessi mai alcuna interazione sociale con le ragazze, però la cosa non mi ha mai dato problemi.  

E' in questa cornice ovattata che ripenso al fatto che con D. , che era una sfranta di primissimo ordine, avrei potuto provarci quel pomeriggio, se solo mi fosse venuto in mente.

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So che capita a molti questa sorta di "ibernazione" o differimento della propria omosessualità

Io però ci provai ( male ) a solleticare l'interesse dei compagni di Liceo, che mi sembravano "diversi" o originali"

Quello che sicuramente ho scoperto poi che era gay, mi fece capire che lui volgeva le proprie attenzioni a ragazzi di altre scuole, cosa che in realtà avevo fatto anche io di necessità.

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18 hours ago, Bloodstar said:

Anche voi, ripensandoci, avete delle cosce che sono rimaste fiori non colti perchè non avete nemmeno pensato di chinarvi a racccoglierli?

Non direi; alle superiori ho conosciuto un paio di ragazzi gay, ma non c'avrei scopato allora, men che meno adesso; ero innamorato di un amico eterosessuale, che è tutt'ora uno dei miei più cari amici.

A 19 anni, grazie ad un forum gay, ho conosciuto quel che sarebbe diventato il mio primo ragazzo, più grande di un anno e già universitario; carino se pure non troppo sensuale, intelligente, politicamente molto informato...così è sembrato logico fidanzarmici. E' stata una scelta dettata dall'entusiasmo, e il fatto che vivesse in un'altra città e fosse estraneo al mio ambiente, costituiva ragione di ulteriore eccitamento.  Quando si è adolescenti è più divertente così, uscire dall'orticello e partire alla conquista del mondo.

Edited by schopy
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20 minutes ago, Buono said:

Freedog raccontaci le tue esperienze io sono interessato con te mi sto facendo una cultura . 

roba del secolo passato, dove eravamo più pazzeh e meno eternamente connesse; per cui, se volevi rimediare qsa e qualcuno, dovevi darti da fare di persona, non sui frocial.

se avevi un minimo di faccia tosta, zero inibizioni & sessuofobie e vivevi tutto come un divertimento-esplorazione-coperta, pure al paesello non era impossibile darsi da fare. 

bastava sapere dove fossero i posti di battuage in zona ed avere un gaydar decente per sgamare i piskelli che potevano essere interessati ad un (bel) po' di ginnastica pelvica. E il mio funziona(va) che è una meraviglia...

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davydenkovic90

Ogni scuola e ogni classe sono un microcosmo al quale uno si deve adattare. Io mi sono adattato facendomi piacere lo studio, se mi fossi basato sul materiale umano e le sulle relazioni, probabilmente avrei mollato la scuola. Mi piaceva studiare e, come dicevo nell'altro post, è stato anche un bene, perché se da un lato l'ambiente non mi ha dato delle opportunità concrete, almeno mi ha dato degli strumenti intellettuali per arrivarci da me una volta uscito da lì. C'è chi ha più fortuna  e si trova in un ambiente di compagni più variegato o interessante. Il mio non lo era per niente, ed è l'esatto opposto di quello che descrive Bloodstar: da noi c'era tanta omologazione verso un modello di "secchiona", ovvero piaciona nei riguardi dei professori e maga dei metodi di studio più impensabili e autolesionisti per ottenere voti alti: una delle nostre principali attività era imparare a memoria le frasi del Vasari per far andare in brodo di giuggiole quella di Storia dell'arte  Sì, le mie compagne andavano in discoteca, rimorchiavano, trombavano. Ma mai oltre mezzanotte, ché questa settimana c'è il compito di filosofia. E non mi sarei stupito se qualcuna fosse andata a scopare portandosi dietro anche il quaderno di filosofia.

Io invece mi sfogavo con altre attività, ho fatto pure un corso di disegno con un pittore svizzero per un paio d'anni. Una cosa stupenda: le mie colleghe in quel corso erano tutte signore over 50 e ci andavo pure a cena, io ero sui 17 anni.

Non cambierei questa adolescenza anticonformista per un'altra stile tre metri sopra il cielo in salsa gay o cose del genere, ma solo perché poi le giuste occasioni ho saputo crearmele dopo e non ho troppo da recriminare. 

In più. come ho già ripetuto, di occasioni non ne ho avuta neanche mezza. 

Edited by davydenkovic90
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On 14/4/2018 at 10:33 AM, Bloodstar said:

on è importante nè pertinente: come ha giustamente detto Loco, questo discorso può essere solo un esercizio intellettuale, quindi è inutile ragionare sui SE e i sui MA. L'unica cosa che mi sento di fare è constatare delle potenziali occasioni che avrei potuto avere e non ho nemmeno pensato di sfruttare.

Beh io penso che l'obiezione di Marco7 abbia senso. Non sono considerabili "potenziali occasioni" nemmeno in un esercizio intellettuale, se non si trattava di ragazzi pronti a vivere l'omosessualità. Si dovrebbero considerare al massimo occasioni per fantasticare, che alla fine uno può avere su chiunque anche indipendentemente dall'orientamento.

Avendo fatto alcuni piccoli progetti su temi lgbt nelle scuole superiori nella mia città, mi sto accorgendo che ancora oggi è tendenzialmente molto difficile che un adolescente gay possa avere (a meno di non riuscire a sviluppare una personalità molto forte e intraprendente in modo precoce) una sua vita sessuale prima di raggiungere la fine dalle superiori. Fanno vistosa eccezione i licei a prevalenza di femmine (ex magistrali) e quelli a tradizione fortemente progressista/eccentrica (liceo artistico) dove abbiamo notato classi molto consapevoli sul tema, e una notevole inclusione dei /delle ragazzi/e omosessuali e trans da parte di quasi tutti i gruppi.

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7 hours ago, davydenkovic90 said:

da noi c'era tanta omologazione verso un modello di "secchiona", ovvero piaciona nei riguardi dei professori e maga dei metodi di studio più impensabili e autolesionisti per ottenere voti alti: una delle nostre principali attività era imparare a memoria le frasi del Vasari per far andare in brodo di giuggiole quella di Storia dell'arte 

Loco, questa situazione ti ricorda forse qualcosa o qualcuno?

5 minutes ago, Sampei said:

Beh io penso che l'obiezione di Marco7 abbia senso. Non sono considerabili "potenziali occasioni" nemmeno in un esercizio intellettuale, se non si trattava di ragazzi pronti a vivere l'omosessualità.

Ma io sto fantasticando, tutto sommato. Oltretutto stiamo parlando di gente con cui ho avuto poco o nulla a che fare e che ho definitivamente perso di vista e, non usando Facebook, non so neppure quale siano state le strade che hanno preso le loro vite sentimentali.

Le mie considerazioni nascono dal fatto che, potenzialmente (e sottolineo potenzialmente), un'occasione avrei potuta averla anche nel mio istituto tecnico machista e pastorale (non in senso arcadico). Pare un discorso scontato, ma non lo è affatto dal mio punto di vista personale perchè mi aiuta a riconsiderare quelli che sono stati i miei anni di ibernazione.

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21 hours ago, schopy said:

Quando si è adolescenti è più divertente così, uscire dall'orticello e partire alla conquista del mondo.

Io credo che oggi vi possa essere spazio anche per una coppia di fidanzatini a scuola ( anzi lo so, ma Firenze non è l'Italia ) ma certo non in ogni scuola di ogni città e probabilmente non ancora in una scuola di paese ( dove si viene chiacchierati anche per ciò che non si fa )

Leggo ora che @Sampei ha un quadro abbastanza aggiornato ( peraltro magistrali licei ed istituti d'arte ed in ultimo gli alberghieri sono sempre state le scuole più friendly )

21 hours ago, schopy said:

Quando si è adolescenti è più divertente così, uscire dall'orticello e partire alla conquista del mondo.

Ad ogni modo il "valore politico" che attribuiamo alla necessità di implementare l'uguaglianza in ogni scuola, non toglie niente sul piano personale a vicende diverse

Se poi parliamo del fatto di "Non essere stati pronti" a vivere la propria omosessualità ( ovviamente non esiste una scansione temporale certa o giusta in assoluto )

Questo aspetto più che il rimpianto ( inutile ) potrebbe costituire una sorta di avvertimento: non proteggersi dalla vita spingendosi fino al rischio di non viverla

Questo è un pericolo che corriamo sempre e non una sola volta ed allora può servire per il futuro, più che al passato

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22 minutes ago, Hinzelmann said:

Questo aspetto più che il rimpianto ( inutile ) potrebbe costituire una sorta di avvertimento: non proteggersi dalla vita spingendosi fino al rischio di non viverla

Questo è un pericolo che corriamo sempre e non una sola volta ed allora può servire per il futuro, più che al passato

Oltretutto simili considerazioni smontano completamente ogni perniciosa convinzione di essere l'unico omosessuale sul globo terracqueo.  

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On 13/4/2018 at 7:12 PM, Bloodstar said:

Anche voi, ripensandoci, avete delle cosce che sono rimaste fiori non colti perchè non avete nemmeno pensato di chinarvi a racccoglierli?

Probabilmente uno, intorno ai miei 40 anni:

un giovane di 23, 24 anni, di bell'aspetto fisico e mentale e di cultura classica, studente d'architettura, con cui quindi avrei potuto condividere qualche cosa di non meramente fisico-sessuale.

Lo conobbi nell'ambito d'un rapporto di lavoro e ci frequentammo, sempre lavorativamente, per circa un anno quasi quotidianamente.

Capitò che in una certa occasione insistette, in modo che allora giudicai importuno, perché lo accompagnassi in un viaggio in macchina (aveva una macchina sportiva a due posti) a Bologna per una certa fiera che non ricordo bene quale sia stata, forse dell'edilizia, forse dell'arredamento, ma comunque pertinente al nostro rapporto lavorativo:

non avevo voglia d'andare in macchina a Bologna e tanto meno d'andarci  a vedere una fiera.

Ripensandoci, qualche anno dopo, mi venne il dubbio che il ragazzo non volesse che andassi con lui solamente per ragioni di lavoro e che anzi questa fosse una scusa per starmi vicino per molto tempo in un luogo ristretto, noi due soli:

infatti egli non andò, dopo che io mi negai, benché avrebbe pur potuto, essendo per di più del tutto spesato;

non aveva fidanzate e non parlava mai di ragazze o di donne, almeno in senso fisico sessuale;

mi stava spesso accanto in modo tanto pressante che lo giudicai più gentile di quanto fosse necessario ad una normale cortesia lavorativa dovuta ad uno più anziano;

lo rividi accidentalmente alcuni anni dopo e seppi che non era sposato, mentre un comune conoscente mi sussurrò che "conviveva" con un uomo più anziano.

Non rimpiango tanto di non aver approfondito con lui, perché circa cinque anni dopo conobbi il mio attuale ragazzo che non cambierei in nulla con quello;  quanto di essere stato, io  che pure dall'età puberale ardevo  per il desiderio omoerotico, cieco e sordo quando esso si accese in un altro verso di me ;-(

Edited by Mario1944
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Il mio liceo era diviso in più sezioni (scienze umane, linguistico e altre) e aveva la fama in città di essere una scuola per fannulloni, piccoli comunisti e "reietti" adolescenziali di qualunque tipo (da wannabe punkabbestia a ragazzine ricche ma non abbastanza sveglie, nerd, spacciatori, ecc.). Era anche noto come roccaforte gay (un buon 30% della popolazione maschile, a sua volta non più del 10% di quella totale!) e soprattutto lesbo (tante, tantissime). 

Nonostante ciò, e nonostante il fatto che abbia cominciato a interrogarmi sulla mia sessualità proprio in quegli anni, non ho mai avuto nessuna occasione da poter cogliere! Né io cercavo gli altri, né loro cercavano me, e a ragione, visto che in quegli anni ero timido, insicuro e curavo poco il mio aspetto.

L'unica occasione degna di nota mi si è presentata quando facevo la seconda ed ero attivo su Yahoo Answers nella sezione LGBT (il mio primo approccio in assoluto al mondo lgbt). Strinsi un'amicizia virtuale abbastanza forte (me la ricordo così, ma non è detto che lo fosse, specie da parte sua) con un ragazzo della mia età e della mia provincia, e dopo tanto tempo un giorno ci demmo appuntamento in centro città. Lo bidonai perché avevo paura dell'incontro e nel frattempo l'avevo trovato su Facebook, scoprendo che era troppo bello per me, sia come amicizia (ero troppo insicuro e non avrei retto paragoni) che come altro. Ogni tanto vado a cercarlo su Facebook per vedere com'è diventato (nulla di che, ma mi sembra sempre una persona interessante e intelligente). Non ha mai saputo chi io fossi (anche se abbiamo alcune amicizie reali in comune). Prima o poi, viste le amicizie comuni e il contesto piccolo, è probabile che ci incontreremo, e gli chiederò sicuramente se si ricorda di me.

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davydenkovic90

Forse ho capito male il topic comunque, pensavo che bloodstar facesse riferimento al periodo della scuola e agli anni dell'adolescenza. Se "vale tutto" allora sì, io ne ho avute tante di occasioni non colte, però nessuna che rimpianga in particolar modo anche perché tantissime altre le ho sfruttate e anzi, forse ne cancellerei qualcuna di quelle che ho sfruttato, ritornando indietro.Sono un po' fatalista: se qualcosa non c'è stato, punto, si vede che in quel momento c'era qualcosa che mi ha spinto a tirarmi indietro o non c'è stato il giusto aggancio. In un paio di episodi ricordo esattamente che i ragazzi che avevo di fronte mi piacevano ma mi mancava qualcosa per andare oltre, talvolta anche passando per stronzo o snob. Mi ricordo, ad esempio, di un ragazzo, pure carino, che stette tutto il pomeriggio della nostra prima uscita a chiedermi un abbraccio e ad accarezzarmi in vari modi, il che mi fece chiudere molto nei suoi confronti, perché si era preso confidenza troppo velocemente. Mi piaceva pure, ci sono anche uscito una seconda volta e lo avrei anche visto una terza, però poi è finita che non l'ho fatto e lui dopo ha cominciato a insultarmi dandomi del vegetale e pure dell'omofobo xD. Poi ha continuato a scrivermi per uscire ma non ci sono più andato. E di questi episodi me ne sono capitati alcuni simili: ragazzi che sì, mi piacevano, erano carini e tutto, ma poi non c'era nessuna miccia che facesse scattare in me qualcosa. Il che mi sembra strano se penso poi alla serie di scopate fatte con gente improbabile che mi sarei risparmiato. Ma credo che siano cose inevitabili, queste. E' normale non cogliere l'attimo, o cogliere l'attimo sbagliato con conseguenti rimpianti/rimorsi.

Per chiudere con una nota anticonformista delle mie, voglio raccontare un vero rimpianto, che ancora arde dentro di me e non mi fa dormire la notte. Qualche anno fa (2012) feci un torneo di tennis in un circolo molto bello e inaugurato di recente, dove offrivano un buffet ai giocatori ed eventuali accompagnatori. Insomma, una di quelle pacchianate da circoli super chic che di solito odio, però tutto gratis, e quindi adoro. Soltanto che io dovevo giocare non potevo toccare cibo. Niente, gioco la partita, finendo nel tardo pomeriggio, doccia, finalmente ritorno nella sala dove era allestito il buffet e... non c'era più niente, avevano tolto tutto perché c'era una festa di laurea. La delusione fu più per aver perso il buffet che la partita.  Quanto rosicai.

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LocoEmotivo
On 14/4/2018 at 2:42 AM, Sorgesana said:

a dire la verità per scopare non sarebbe bastato informarsi un po' e contattare qualche marito sposato ben sistemato, ma col vizietto...

Mai.

Quelli sono il male assoluto, da spellare vivi e cospargere di sale finissimo.

On 15/4/2018 at 11:29 AM, Bloodstar said:

Loco, questa situazione ti ricorda forse qualcosa o qualcuno?

A me ricorda qualcosa, in effetti, ma non so se ci riferiamo allo stesso episodio.

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On 15/4/2018 at 11:35 AM, Hinzelmann said:

Io credo che oggi vi possa essere spazio anche per una coppia di fidanzatini a scuola ( ...)

Leggo ora che @Sampei ha un quadro abbastanza aggiornato ( peraltro magistrali licei ed istituti d'arte ed in ultimo gli alberghieri sono sempre state le scuole più friendly )

Cercare di fidanzarmi con un compagno di scuola nei primi anni 2000, dopo un decennio di prese in giro e qualche episodio di bullismo per via della mia effeminatezza, sarebbe stato a dir poco eroico, altro che "comodo".

Non mi stupisce che all'artistico la "coppia gay" sia tollerata...mi scoccia che la quasi totalità dei finocchi che escono dall'artistico non son mai finocchi e basta, ci trovi sempre il queer, il bisex, quello che non vuole etichette...uffff. Datemi un ingegnere.

On 15/4/2018 at 11:35 AM, Hinzelmann said:

Ad ogni modo il "valore politico" che attribuiamo alla necessità di implementare l'uguaglianza in ogni scuola, non toglie niente sul piano personale a vicende diverse

Chiaro; io comunque invitavo anche i miei amici etero ad "uscire dall'orticello", perché i fidanzamenti tra compagni di classe e le conseguenti rotture erano sempre spiacevoli...suggerivo almeno almeno di uscire dall'aula per la ricreazione eh, ma sti capoccioni niente.

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