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Sessismo e razzismo: il lato oscuro del mondo nerd


Rotwang

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Lorenzo Fantoni

Da Dungeons & Dragons a Star Wars passando per Ghostbusters: quando un universo fittizio tenta di rinnovarsi e allargarsi a tematiche che includano e valorizzino le minoranze, scatena la rabbia della community. Perché?

Dungeons & Dragons oltre ad essere tornato di moda negli ultimi anni è da sempre un prodotto in continuo mutamento. In una delle ultime espansioni, il Mordenkainen’s Tome of Foes, è stata introdotta la possibilità per gli elfi di cambiare sesso a piacimento una volta al giorno. Senza scendere troppo nei dettagli, questa decisione si basa sul fatto che gli elfi erano in passato una razza mutevole, creata da un’entità androgina chiamata Corellon Larethian, dunque non erano vincolati a un sesso predefinito. Col tempo avrebbero perso questa capacità, che però sarebbe presente in alcuni individui.

Ovviamente questa decisione non poteva non scatenare le reazioni di una certa fascia del pubblico particolarmente riottosa al cambiamento. C’è chi si nasconde dietro presunti “problemi di bilanciamento del gioco”, chi rifiuta a priori la cosa e dichiara che la ignorerà completamente, chi sbraita perché sarebbe un tradimento alla continuità della storia, chi la considera un tradimento nei confronti di Tolkien o una scelta politica e come tale sbagliata a priori e così via.

In tutto questo ricordiamoci che stiamo parlando di una meccanica che riguarda il sesso (non l'orientamento di genere) di una razza che non esiste in un gioco di ruolo in cui non è obbligatorio usarla. Questa occasione è interessante perché tocca un nervo estremamente scoperto delle comunità geek e nerd sparse per il mondo: quello dell'intolleranza verso l'esterno e il cambiamento. Un paradosso interessante visto che se andiamo ad analizzare più nel dettaglio alcuni capisaldi di queste subculture troviamo un sacco di esempi di rispetto verso l'altro.

Prendiamo ad esempio Il signore degli anelli, nonostante i numerosi tentativi di virarlo verso temi di destra parla pur sempre di razze e culture differenti che si uniscono per distruggere una forza totalitaria del male. Star Trek si basa su una Federazione stellare che persegue la pace universale, molti episodi dicono che la forza non risolve la situazione e ci sono un sacco di razze differenti che convivono pacificamente, Star Wars vede nella Forza un valore universale e anche qua ci sono alieni che vivono assieme pacificamente.

Altro esempio interessante: sono andato a vedere Ready Player One (guardatelo, se possibile di fronte a uno schermo grandissimo) e con un collega discutevamo dei molti che adesso storcono il naso di fronte all'ondata di persone che leggeranno il libro solo dopo il film, "nabbi maledetti" che non meritano di sedere allo stesso tavolo di quelli che la cultura nerd l'hanno respirata da anni, con tutti i rischi legati alla scarsa igiene nelle fiere del settore.

Ci sono lettori storici di Dylan Dog che si sono scagliati con ferocia contro alcune storie del nuovo corso, giudicate "buoniste" e politicamente schierate, come se Dylan Dog non fosse sempre stato un personaggio dalla parte degli ultimi e contro ogni forma di dittatura e totalitarismo, a volte anche in modo stucchevole. Che fumetto avevamo letto fino ad oggi?

A ben guardare, la quasi totalità delle storie che abbiano letto, visto e vissuto da ragazzini, nonostante alcune storture legate alle rappresentazioni di genere pensate per soprattutto maschi bianchi eterosessuali, di fatto ci parlano di mondi in cui superare le proprie differenze è il modo migliore per sconfiggere le forze del male.

Allora perché se oggi i nerd sono visti come un gruppo tendenzialmente di destra, addirittura responsabili della vittoria di Trump?

Da una parte purtroppo scatta il meccanismo secondo cui un bullo crea un bullo. Se per anni sei considerato uno sfigato e come tale vieni trattato, quando finalmente è il tuo turno di tenere in mano il bastone del comando finirai inevitabilmente per replicare i meccanismi di esclusione che ti hanno fatto soffrire prima.

Dall'altra entrano in gioco le classiche dinamiche di una tribù: chiunque arrivi dall'esterno è qualcuno da guardare con sospetto, come si permettono queste persone di apprezzare qualcosa che io conosco meglio di loro e farlo in maniera così superficiale? Purtroppo sono meccanismi tipici di qualunque gruppo sociale e che si legano al fatto che in molti casi le opere che ci sono piaciute tanto e che sono diventate la nostra passione hanno finito per definirci, dunque l'idea che qualcun altro possa usarle o vederle come un mero passatempo viene vista come una violazione del nostro essere. Lo stesso discorso vale per eventuali cambiamenti che ne alterano la natura e che scatenano reazioni degne di uno scisma religioso.

Purtroppo dobbiamo anche considerare l'idea della cultura nerd come qualcosa che ha fatto presa su un certo tipo di persona in passato: uomini tendenzialmente bianchi, isolati, insicuri, convinti del fatto che la società non gli abbia dato ciò che meritano e che hanno fatto dell'escapismo una corazza per affrontare il mondo.

Persone che in determinati gruppi sociali non hanno trovato un posto dove stare e hanno invece ottenuto ciò che cercavano in altri spazi e altri luoghi, spesso su internet, luoghi che quando vengono in qualche modo "invasi" scatenano reazioni fortissime che passano dal mettere recensioni negative sui film "colpevoli" e a volte arrivano alle minacce fisiche (che spesso, va detto, non escono mai dal novero delle parole inutili spese su internet).

Per determinate forze politiche non è stato neanche troppo difficile avvicinarsi ad alcuni gruppi: se da una parte vieni continuamente condannato perché i videogiochi sono violenti, i giochi di ruolo sono satanisti e i fumetti sono stupidi, è chiaro che andrai dove invece ti viene detto che sei importante e che la tua opinione ha un valore e puoi ribattere a quei cattivoni che oltretutto vorrebbero maggiore inclusività nella tua preziosissima nicchia.

Eppure Spock ve lo aveva detto che il bene di molti supera quello di pochi. Se più persone apprezzano ciò che vi piace ma non conoscono come voi a memoria i nomi di tutto il consiglio Jedi, che male c'è? Se in un gioco di ruolo vengono inserite opzioni che includono la possibilità di cambiare sesso a un personaggio, che male c'è? È un paradosso incredibile, perché non stiamo parlando di gente che legge il Mein Kampf o sceglie solo i passi più violenti della Bibbia, ma individui che per anni sono stati esposti a mondi e culture differenti.

Forse per la questione è più semplice: se prendiamo un gruppo di individui abbastanza largo troveremo sempre al suo interno un sottoinsieme di stronzi intolleranti. La dimensione del sottoinsieme varia soltanto in base alla cultura di riferimento. Allora forse è il caso che chi vede la cultura pop come qualcosa di più inclusivo inizi a far sentire ancora di più la sua voce, cercando però di vedere nella diversità un valore e non solo una mossa commerciale, che ancora mi brucia per l'ultimo Ghostbusters.

C'è un sacco di gente là fuori che piange ogni volta che qualcuno "rovina la sua infanzia" con idee più inclusive, forse queste persone si dovrebbero rendere conto che loro stanno rovinando il presente a tutti gli altri.

 

Pienamente d'accordo, non avrei saputo dirlo meglio e chi è contro questo articolo fa parte della cerchia sessista-razzista geek-nerd. Basti pensare solo alla pagina Facebook Ventenni che piangono leggendo la saga di Paperon de' Paperoni, che dall'inizialmente auspicabile e ben augurale intento di pubblicizzare le vecchie storie di tutti i tipi Disney e della "dinastia dei Paperi" anche presso le nuove generazioni, con la giusta dose di ironia e provocazione, si è tramutata in una pagina che da culturale, nerd e parodica è passata a fare palesemente apologia di sessismo, neofascismo e razzismo, riprendendo le vignette Disney di sessanta o settant'anni fa con parole, frasi e comportamenti di un'altra epoca, quella non politicamente corretta e quindi bella, rimpiangendola; non parliamo poi delle battute sessuali nauseanti e costanti sempre nelle suddette vignette, un'indiretta nostalgia al buon vecchio patriarcato anni '50, si stava bene allora quando la donna faceva la casalinga e la fattrice, e i negri stavano al loro posto!

Edited by Rotwang
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Condivido pienamente quello che è stato scritto nell'articolo.

Io sono interessato e conosco di più il mondo del cinema e su questo devo fare un'osservazione: è vero che ci sono questi gruppi che se la prendono sostanzialmente per tutto, ma è anche vero che specie per i prodotti pop la sceneggiatura ha sempre più un valore minore nell'economia dei film.

Prendendo come esempio l'osannato "Black Pather", lì si poteva fare un discorso intelligente sul razzismo ma a mio avviso non viene fatto perché è un discorso legato al personaggio di Michael B. Jordan che nella prima ora di film compare in una scena per ritornare nella seconda parte solo per muovere le mani. Certo si cerca di trattare il discorso ma ogni volta lo si svia verso il buonismo, senza mai voler approfondire l'argomento. Il problema in queste grandi produzioni non si da più peso alla sceneggiatura, così sebbene ci sia la volontà di trattare i temi della diversità questi vengono scritti male e senza ispirazione.

Il fatto è che il tema della diversità (specie riguardo alla carnagione della pelle, orientamento sessuale e genere) attirano fan che mantengono viva l'attenzione sul film, quindi si riduce tutto al marketing e sostanzialmente quei nazi geek sono una piccola parte. Non so se vi ricordate ma l'anno scorso uscì il film della"Bella e la Bestia" dove il personaggio di Josh Gad era gay e ci furono problemi a riguardo, specie dopo la notizia della censura in Russia: non dico che non vadano inseriti personaggi gay, ma in certi casi sembrano inseriti a forza specie su un personaggio secondario. Quello che intendo dire è vedo più sensata la scelta che stanno facendo su "Frozen" dove c'è anche la volontà di mandare un messaggio e trattare l'argomento della diversità, non solo farsi fighi perché si è aperti.

In conclusione sto dicendo che i nazi geek sono persone fuori dal mondo, ma per portare messaggi di diversità serve più attenzione nel processo creativo, specie sui prodotti mainstream.

Però ammetto che i deliri di questa gente sono irresistibili. Ad esempio leggetevi alcune recensioni della "Forma dell'acqua" e vedrete con i vostri occhi la follia di questi nazi geek: tipo gente che è preoccupata perché è un film che sdogana le "perversioni ittiche" ahahahah

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19 minutes ago, Syfy said:

Io sono interessato e conosco di più il mondo del cinema e su questo devo fare un'osservazione: è vero che ci sono questi gruppi che se la prendono sostanzialmente per tutto, ma è anche vero che specie per i prodotti pop la sceneggiatura ha sempre più un valore minore nell'economia dei film.

marò, che casino..

erano eoni che non vedevo buttati giù in unico calderone millemila questioni, e quasi tutte non c'entrano niente una con l'altra.

era difficile ma ce l'hai fatta, congrats!

per mancanza di tempo (tra poco devo stare all'auditorium x i David di stasera), mi limito ad una veloce risposta su sta storia delle sceneggiature sminuite.

nei film 'pop' (dai cinepanettoni a  Franco&Ciccio, passando per Porky's & i demenziali americani) grandi sceneggiature non ci sono mai state, erano più importanti

  • o le tettone in primo piano
  • o le gag scureggione
  • o le tempeste ormonali dei brufolosi di American Pie che non vedevano l'ora di non essere più vergini & imbranati.

Commedie e film d'autore (e perfino tra questi, ogni tanto l'estetica è più importante della trama, vedi Sorrentino, tanto x non fare nomi) sono in un altro filone.

MAI mischiare generi diversi!

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Bhe mi sembra che sei tu ad aver fatto i mischioni.

I film pop che citi non hanno a che fare con la cultura nerd. In secondo luogo il cinema di genere ha avuto grandi sceneggiature, sempre per parlare di supereroi ti cito i temi politici contenuti nella trilogia di Batman di Nolan.

Per quanto riguarda Sorrentino sbagli, lui non è solo "La grande bellezza" dove riprende Fellini e quel tipo di cinema, ma ha fatto anche "Il divo" e "The Young Pope" in cui l'estetica è importante tanto quanto il contenuto. Ma poi perché inserire in questo discorso Sorrentino?

Edited by Syfy
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31 minutes ago, Syfy said:

I film pop che citi non hanno a che fare con la cultura nerd

i soliti idioti, american pie eccetera NON sono film nerd??

ah, ok..

potevi anche dirlo allora che vale tutto!

-magari la prox volta dai una ripassatina alla voce pop delle categorie cinematografiche, tnks;

ma giusto per parlare il medesimo idioma-

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1 hour ago, freedog said:

i soliti idioti, american pie eccetera NON sono film nerd??

ah, ok..

potevi anche dirlo allora che vale tutto!

-magari la prox volta dai una ripassatina alla voce pop delle categorie cinematografiche, tnks;

ma giusto per parlare il medesimo idioma-

Sono film per truzzi ahahaha

Ammesso e non concesso sono film nerd. E chi se ne frega. Il topic parla di prodotti audiovisivi nerd, generalmente fantasy ma non solo,in sostanza si parla principalmente di kolossal americani: i film che hai citato fino ad adesso non vedo cosa possano centrare con l'inizio della discussione, li hai usati solo per ribattere a me sulla questione della sceneggiatura che tu hai tolto dal contesto di partenza.

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eppure ho ancora la pretesa di saper usare l'italico idioma..

cosa c'è di poco chiaro nella frase

2 hours ago, freedog said:

per mancanza di tempo (tra poco devo stare all'auditorium x i David di stasera), mi limito ad una veloce risposta su sta storia delle sceneggiature sminuite.

?

sto all'auditorium e non sarebbe carino che mi partisse la musichetta delle notifiche in diretta rai, nè farmi fare un bel primo piano nel mentre sto a scriverti invece di guardà al palco...

perciò ribadisco: tempo per buttar giù un papirone per farti capire che razza di casino hai scritto, stasera NON CE L'HO

-se @Krad77 passa di qua, potrebbe divertirsi lui; sa farlo anche in modo più chiaro di quanto potrei io-

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2 minutes ago, freedog said:

sto all'auditorium e non sarebbe carino che mi partisse la musichetta delle notifiche in diretta rai, nè farmi fare un bel primo piano nel mentre sto a scriverti invece di guardà al palco...

Ma e sti gran cazzi no, eh?

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1 minute ago, Syfy said:

Ma e sti gran cazzi no, eh?

allora deciditi:

  • o ti offendi perchè ti rispondo a monorighe senza approfondire il discorso
  • o te ne freghi quando cerco di farti capire perchè devo fare così

così, giusto per far pace col cervello...

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Guarda è meglio chiudere qui, non c'è più senso di discutere anche perché tu ami ricordarmi che hai di meglio da fare: goditi lo spettacolo!

Se non vuoi entrare nei dettagli della tua risposta e argomentare bene, visto che nel mezzo mi hai anche insultato, tanto vale rispondere. Un conto è confrontarsi, un altro è continuare ad offendersi e visto che stiamo facendo questo ti dico che hai ragione e la finiamo qui.

Edited by Syfy
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6 minutes ago, Syfy said:

Se non vuoi entrare nei dettagli della tua risposta e argomentare bene, visto che nel mezzo mi hai anche insultato, tanto vale rispondere

  1. non  è che non voglio. NON POSSO!! oltre a sti monoriga non posso andà!!!
  2. dirti "hai detto una cretinata" non è come dirti "sei un cretino". ti è chiara la differenza?
  3. se poi vuoi fare l'offeso, buon divertimento e tante care cose
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Se ho capito bene, l'universo dei gamer-nerd-geek bianchi, etero, sovrappeso e con enormi problemi relazionali (spesso sottovalutati) è stato "invaso" in primis da donne e poi minoranze varie che fanno sentire sempre di più la loro voce e che vogliono, giustamente, essere rappresentate. Una questione che è presente ovunque nella cultura di massa (qualcuno si ricorderà il putiferio scatenato per "Ghostbusters" al femminile)... questione di tempo e anche loro si abitueranno. Sarà dura però perché è una subcultura che pullula di disagiati e veri e propri drogati che sragionano. 

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Che casino quest'articolo !

Ma non un casino divertente, ricco di elementi che fanno intendere che si conosce il tema trattato, no, qui è casino come i bidoni dell'indifferenziata in cui i furboni buttano anche un po' d'umido . Puzza e liquami, mescolati a un phon braun anni '80 e un ombrello rotto .

Insomma, pare palese che l'autore non sia un nerd, bensì uno che vuole mettere il suo nasone in un mondo che non conosce ma vuol dir la sua .

Che poi la nerdaggine americana è diversa da quella italiana, e i "nerd"stessi anche nella stessa nazione non sono tutti uguali . C'è quello in stile "uomo fumetto" dei Simpsons, c'è lo sfigato con abitudini bizzarre, c'è il secchione, c'è il trekkie, il videogiocatore compulsivo che si definisce nerd solo perchè smanetta con un joypad ma non sa neppure che cosa sia il Dos. Come si fa a scrivere che tutti sono reazionari, tutti sono legati a ferree tradizioni ed alla paura di cambiare?

Un gamer rimarrà sempre aggiornato, tra computer e periferiche,e nulla ha da condividere con chi vive in un "mondo parallelo" come i trekkie o i fan di star wars, o chi esalta Ghostbusters . Chi sceglie di vivere in un frame spaziotemporale, che sia il 1985 di New York, o il 24mo secolo, segue una sorta di trama che per forza di cose deve essere quella . Se domani si inventano che Spock è gay, sì che mi incazzo . Ma non per omofobia: perchè non lo è, non lo è mai stato e basta . E perchè è palese che si stiano introducendo degli elementi per fare i politicamente corretti, che a me suona più come buonismo/pietismo .

Willow di Buffy era lesbica e andava bene nel contesto, ma se lo fosse diventata a serie conclusa, in un qualche film reboot della serie sarebbe stato un atto fatto apposta per l'inclusione di certe categorie . Ma il fan, il nerd, dice Fanculo le categorie, e a ben ragione . Fanculo a Paperone buonista ed ecologista degli anni 2000, fanculo alle odiose protagoniste del reboot di ghostbusters . Tutte operazioni fatte per acchiappare nuove categorie, pugnalando quelle preesistenti  che rivendicano il diritto di essere cittadini di quel mondo .

Sulla pagina "ventenni che..." . Beh io mi sono disiscritto, ci ho messo un po' per capire che per "saga" si intendeva quella dell'orrido apocrifo Don Rosa, ma ho notato che era diventato un porto di mare per gente che vedeva un "giovedi piselloni" in ogni angolo . Sulle vignette razziste e sessiste, beh rispecchiavano il loro tempo; di certo è da idioti inneggiare a certi atteggiamenti, ma è innegabile che facciano sorridere per la crudezza con cui si trattavano "negretti" e donne .

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LocoEmotivo
2 hours ago, Ghost77 said:

Insomma, pare palese che l'autore non sia un nerd, bensì uno che vuole mettere il suo nasone in un mondo che non conosce ma vuol dir la sua .

Spiegherebbe perché generalizza vergognosamente parlando di "mondo nerd": ci sarà un motivo se noialtri invertiti aggiungiamo sempre più lettere alla nostra comunità, no?

L'ho letto ma non credo valga la pena di essere letto.

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29 minutes ago, LocoEmotivo said:

"mondo nerd"

Mi sto infatti chiedendo se, stando alla tassonomia dell'articolista, io faccia parte o meno del fantomatico mondo nerd.

Io ho sempre pensato di essere un nerd ma stando a simili generalizzazioni lo sono con tutte le scarpe.

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4 minutes ago, Bloodstar said:

Io ho sempre pensato di essere un nerd

Io ho sempre preferito, per me e i miei amici consimili, il termine "disadattato" .

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4 hours ago, Syfy said:

li hai usati solo per ribattere a me sulla questione della sceneggiatura che tu hai tolto dal contesto di partenza.

I sessisti razzisti fanno così per delegittimare ciò che a loro non piace e che dice la verità.

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13 hours ago, freedog said:

sto all'auditorium

ok, ieri sera ho scritto sta cazzata (e qui direte che non è sta gran novità, lo so..), e manco so perchè, visto che ero sulla tiburtina (c/o De Paolis studios).

sarà lo stress, il rincoglionimento senile, la primavera?

boh, so solo che me ne sò uscito malissimo e sorry

Edited by freedog
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LocoEmotivo
11 hours ago, Ghost77 said:

Io ho sempre preferito, per me e i miei amici consimili, il termine "disadattato" .

Una parola che porto appuntata al petto con l'orgoglio di una medaglia.

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LocoEmotivo
14 minutes ago, Rotwang said:

Pensavo fosse "scemo".

Vedi la differenza tra noi due? Io non raccolgo ma lascio che siano gli altri a farlo.
Una tecnica che ho imparato in galera, quando dovevi scegliere tra la doccia e la saponetta.

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1 hour ago, LocoEmotivo said:

dovevi scegliere tra la doccia e la saponetta.

Ecco cioè ecco... cioè nel senso che ti mettevano la doccia nel popò?

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LocoEmotivo
28 minutes ago, Ghost77 said:

Ecco cioè ecco... cioè nel senso che ti mettevano la doccia nel popò?

Nel senso che o ti lavavi o prendevi la saponetta.
Cioè, è evidente che non si possano fare ambo le cose insieme, no?
Anche perché ho sentito dire che il sapone, sotto l'acqua, tende tipo a sciogliersi.
Proprio da qui nasce la questione...

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On 21/3/2018 at 4:02 PM, Rotwang said:

Dall'altra entrano in gioco le classiche dinamiche di una tribù: chiunque arrivi dall'esterno è qualcuno da guardare con sospetto, come si permettono queste persone di apprezzare qualcosa che io conosco meglio di loro e farlo in maniera così superficiale? Purtroppo sono meccanismi tipici di qualunque gruppo sociale e che si legano al fatto che in molti casi le opere che ci sono piaciute tanto e che sono diventate la nostra passione hanno finito per definirci, dunque l'idea che qualcun altro possa usarle o vederle come un mero passatempo viene vista come una violazione del nostro essere. Lo stesso discorso vale per eventuali cambiamenti che ne alterano la natura e che scatenano reazioni degne di uno scisma religioso.

Ho sempre ritenuto che Warcraft 3 nel mondo dei videogiochi sia uno dei migliori prodotti in assoluto di sempre, affermando che quello è senza ombra di dubbio il gioco a cui mi sono maggiormente affezionato, ma soprattutto il mio videogioco preferito, questo è il gioco che nomino ogni volta che mi viene fatta la domanda su quale sia il mio gioco preferito, e ormai ogni volta che do la risposta preciso sempre "Warcraft... Warcraft 3 ovviamente e non World Of Warcraft", perché ormai ci ho fatto l'abitudine dato che ogni volta che mi limitavo a rispondere con "Warcraft" replicavano sempre con un "Ah... World of Wafcraft, ho capito, bel gioco..." e la cosa mi ha sempre infastidito, perché stiamo parlando di due giochi totalmente diversi, perché detto con sincerità provo un certo astio verso World of Warcfraft, ma più che altro è l'ignoranza che mi infastidisce, è un po' come se qualcuno affermasse che Somebody To Love sia la sua canzone preferita, e uno replicasse con "Ah Somebody To Love di Justin Bieber ? molto bella", potete ben immaginarvi la reazione del primo.
Io sono contento, anzi sono molto contento se una persona si interessa verso qualcosa che per me è una passione che coltivo da tanti anni e che mi ha dato tanto, però mi infastidisce quando chi ha prodotto quel capolavoro che mi ha dato tanto ne crei un altro o comunque qualcosa legato a quel prodotto, ma non più creando un altro capolavoro seguendo le orme dei precedenti, ma creando una porcata commerciale per le masse, cioè un prodotto che mira proprio a quel pubblico di persone che si interesseranno al prodotto ma che fino al giorno prima non avevano la minima idea di cosa fosse, quindi un grande schiaffo in faccia verso gli appassionati di quel capolavoro, ed è proprio qui che nasce l'astio, ma non verso il cambiamento o il nuovo, ma verso questo sistema che pur di guadagnare di più sarebbe capace di rivoluzionare e stravolgere tutto per fare qualcosa di più adatto per la massa.
Io per più di 10 anni ho atteso il film di Warcraft, prima viene annunciato poi accantonato, poi riannunciato e poi riaccantonato, e alla fine cosa ne è uscito ? una porcata commerciale per le masse, discutibile sotto quasi tutti i punti di vista, la scelta del cast, la scelta della trama, i costumi, l'atmosfera e tanto altro, ma poi parliamoci chiaro, come prodotto commerciale fa pure cagare, vi chiedessi la colonna sonora di Star Wars o del Signore degli Anelli o di Harry Potter vi verrebbe subito in mente, quella di Warcraft ? nemmeno io la so, anzi mi viene il dubbio che nemmeno ci sia una colonna sonora, o il cast, fatemi un nome di un solo attore ?, niente di niente.

Vuoi fare un film o serie il cui protagonista è una Supereroina ? fallo, ma non chiamare il film o quel personaggio Lanterna rosa, Batfirl, Supergirl o un Ghostbuster in versione femminile, sembra una presa per il culo, una provocazione, una forzatura, creati la tua cazzo di storia da 0, la tua trama e il tuo personaggio e se tutto questo è fatto bene verrà sicuramente gradito, è pieno di film e serie tv di successo in cui il protagonista è una donna, ma dove però la storia è originale e ha un senso.
Che poi, da quel che ho capito Batgirl è stata inserita per allontanare i sospetti e le critiche che Batman e Robin fossero una coppia Gay.
Parlando di personaggi gay, nella maggior parte dei casi sono una forzatura ed è palese, personaggi a cazzo messi li giusto per fare il contentino, come fa un regista a far capire alla gente che quel personaggio è gay ? se è un regista del cazzo fa in modo che sia chiaro che lui sia gay, quindi creando un gay stereotipato.

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Il nuovo Star Wars avrà degli effetti speciali fighi ma non è credibile sotto ogni aspetto: Kylo Ren è una puttanella, Rey impara ad usare la forza e a duellare con la spada in 2 secondi senza un maestro, Han Solo fa una fine orrenda. Insomma, sono uscito dalla sala molto, molto deluso.

Aggiungo che le microtransazioni e i pay-to-win nella maggior parte dei videogiochi del catalogo Steam ci hanno nauseato, è ora di finirla e di rovesciare questo impero di software house che sono solo l'ombra di ciò che erano visto che sono interessate soltanto a sviluppare e vendere DLC che costano più degli stessi titoli tripla A pieni di bug che loro stessi sfornano. Ecco!

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Non sono sicuro di aver compreso il problema...è chiaro che i fan sfegatati di giochi telefilm e film, tendono ad un attaccamento "nostalgico" all'originale

Questo in alcuni casi potrà sembrare giustificato ( rispetto a cambiamenti discutibili ) in altri ingiustificato ( quando lo spirito dell'originale si mantiene integro ) in altri ancora espressione di un attaccamento totale spinto al fanatismo ( non a caso si parla di opere cult  cioè icone sociali ) etc

Mi pare una attitudine che nel bene e nel male è propria del fandom che per sua intrinseca natura sarà sempre un po' conservatore, certo internet amplifica tutto rispetto ad una anonima fanzine che nessuno leggeva fuori da un ristretto circolo di fan club

Se poi esistono dei conservatori nel senso politico del termine, che sfruttano il fandom a fini elettorali o di propaganda politica per sollevare polemiche preventive sul web, questo è un discorso di tipo diverso ( solo chi strumentalizza il fenomeno ha un fine politico dichiarato )

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Esiste una tendenza a rendere alcuni franchising più inclusivi:

mettendo personaggi neri, asiatici, donne e gay dove prima non ce ne erano.

Ad alcuni sembra solo una piaggeria o una mossa commerciale.

L'attore che ha interpretato Sulu in Star Trek - George Takei, un attivista gay -

quando hanno recentemente fatto diventare gay il suo personaggio, ci è rimasto male

per motivi analoghi a quelli detti da @Oscuro.

Il suo personaggio non era gay e avrebbe preferito che introducessero un personaggio gay originale.

Mi pare un punto di vista condivisibile.

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Nel caso di Star Trek, non mi sento di condividere l'obiezione di Takei

Posso capire che come giapponese in America, lui preferisca essere ricordato per questo aspetto che d'altronde ha sofferto ( lui e la sua famiglia furono deportati in Arkansas e internati fino al 1945 ) persero tutto e dovettero inizialmente lavorare per dei cinesi ( i bianchi non assumevano giapponesi ) ovviamente fu difficilissimo per lui ottenere dei ruoli in quanto attore asiatico negli anni '60 etc

Lui vuole che questo elemento venga ricordato e non cancellato dalla sua omosessualità, si tratta di una doppia discriminazione e rispetto allo spirito inclusivo della serie, che in questo caso non è una invenzione a posteriori ma appartiene all'originale, non costituisce una significativa alterazione passare da una ( Giapponese ) ad un'altra ( Gay ) tanto più che lui le incarna entrambe ( quando ha ricevuto dall'imperatore giapponese un'alta onorificenza per la sua opera prestata a favore dei giapponesi in america, suo marito non è stato ammesso a palazzo imperiale...)

Però nel caso di Star Trek la tendenza a rendere la serie più inclusiva non esiste, perchè lo era fin dall'inizio, si tratta solo di un "aggiornamento"  ( ovviamente oggi come oggi nessun Americano odia i Giapponesi o ricorda il loro internamento ) a cui si oppone la conservazione di una memoria

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Saramandasama

Non ce sto a capì niente! I nerd sarebbero di destra, razzisti o cosa?

Fatemi capì, Trump e Marine sono nerd?

No, Maria, io esco...

Edited by Saramandasama
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Credo che per lui il punto fosse che non ha interpretato un Sulu gay

e non gli piace che lo sia diventato solo per sovrapposizione con lui attore.

Che un personaggio gay in Star Trek servisse è indubbio,

proprio per l'attenzione di Roddenberry ai temi dell'inclusione.

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