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Comitive di omosessuali (discussione aperta per conto di Loco)


Bloodstar

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Sono il semlplice tramite attraverso il quale quell'infame di Locoemotivo tenta di usare, voyeuristicamente,  il forum. Sappiate che non condivido, alla radice, il quesito qui sotto esposto.

"Mentre mi raccontava il suo sabato sera, il mio amabile tagazzo (perchè sono ancora fidanzato, anche se non è questo il motivo  per cui non accedo più al forum) si soffermava a riflettere sulle dinamiche  all'interno dei gruppi di ragazzi omosessuali a prevalenza ricettiva (di seguito: passivi) evidenziando come manchi, di converso, una forma aggregativa di grandi numeri composti da ragazzi omosessuali a prevalenza insertiva (di seguito: attivi).

Ci siamo uindi piacevolmente interrogati sulle ragioni di queste opposte prassi sociali e, non avendo trovato una motivazione definitiva, ho pensato di allargare le potenzialità della questione coinvolgendo anche le vostre esperienze. va da sè che è un discorso che si basa su generalizzazioni e che, pertanto, va preso (e anche assecondato) col beneficio d'inventario: in questi casi generalizzare è lecito, se non addirittura doveroso".

Ditemi voi. Ribadisco che io mi trovo in dissenso riguardo la base stessa dell'interrogativo,  a cui non saprei neppure tentare di rispondere.

P.S. Ho posto fra virgolette le terstuali parole di Loco.

Edited by Bloodstar
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Credo che sia dovuto al fatto che i ragazzi attivi non condividono una cultura.

Molti ragazzi passivi - e i versatili con gusti da passivi - condividono il gusto per il camp/trash/pop

e possono passare ore - annoiando i fidanzati - su Lady Gaga, Lory del Santo o RuPaul.

Gli attivi non hanno praticamente argomenti in comune; non hanno un equivalente di Madonna, per dire.

E non c'è neanche qualcosa che somigli a un argomento come il calcio, come possono averlo i maschi etero.

L'altra spiegazione possibile è che tra attivi non vige la reciproca repulsione che c'è tra passivi.

Due attivi che si trovano simpatici non diventano amici: si fanno le seghe a vicenda,

poi magari si spompinano e finiscono per diventare versatili/attivi.

Mentre due passivi che si trovano simpatici raramente finiscono a letto

e non finendo a letto preservano facilmente l'amicizia.

Come terzo punto bisogna anche aggiungere che gli attivi sono invisibili.

Mentre i passivi si fanno grande pubblicità come tali e si acconciano di conseguenza, gli attivi preferiscono starsene defilati.

Se quel ragazzo col boa di struzzo è sicuramente passivo, che dire di quel tipo con la giacca di pelle? Chi lo sa.

Non abbiamo nessun indizio sull'insertività di un gay in base al suo abbigliamento.

Perché non si pubblicizzano? Per paura del bullismo, ovviamente.

Tra gay se ti dichiari attivo attiri parecchia ironia a meno che tu non rispecchi l'idea che hanno del "maschio alfa"

mentre se dici che sei passivo tutti ti prendono in parola e nessuno si chiede se tu sia più o meno "credibile".

In sintesi direi: pochi argomenti in comune, alto rischio di essere più che amici e generale invisibilità sociale.

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Le mie esperienze sull'aggregazione di gruppi di ragazzi sono un po' datate, quindi lasciano il tempo che trovano

Un tempo il problema era per chi non si identificava come gay, o chi non aderiva alla cultura o ad una socialità gay e quindi tendeva a frequentare gli ambienti esclusivamente per rimorchiare ed in modo occasionale, a quel punto tendenzialmente lo fai individualmente.

Può accadere per velataggine e questo un tempo era sicuramente vero, ma poteva anche determinare una reazione contraria di tipo politico e quindi priva di connotazioni di ruolo, anche perchè avere amicizie maschili con etero era più difficile soprattutto fra ragazzi ; può accadere perchè non ti piace niente di ciò che piace alla maggioranza dei gay, come dice Almadel ( salvo una serie di considerazioni accessorie discutibili sul sesso Lol )

Non è un mistero per nessuno che la cultura gay non è esattamente il trionfo del maschile, tutti coloro che nell'integrazione fra omosessualità e maschilità, cercano di conservare un forte statuto maschile sono scoraggiati ( uso un termine volutamente neutro ) dalla socialità gay. Ovviamente non vale per tutti gli attivi, vale solo per quelli fra loro che -ad imitazione dei maschi eterosessuali- operano una forte cesura fra il sessuale ( la femmina desiderata ) ed il sociale ( la donna disprezzata ) e vale per un passivo molto misogino ( nel variegato mondo di estrema destra ce n'erano e credo vi siano ancora )

Il maschilismo può essere razionalizzato e superato ( anche se non è affatto detto che un gay non possa essere maschilista ) ma questa dinamica ed il gusto in parte appartengono al pre-razionale, sono un "qualcosa" di già formato nella vita individuale di un adolescente gay

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Davy sul forum affermava che oggi i giovani gay sono tutti versatili, cosa che pure non credo come non credo nelle aggregazioni in gruppo di ragazzi passivi e/o attivi.

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davydenkovic90

Intanto inizierei con lo sfatare il mito che le comitive siano una prassi diffusa fra i gay quanto lo sono tra gli etero. I gay, spesso, cercano le comitive o i contesti gay per accoppiarsi meglio e più facilmente, ma non hanno interesse né necessità nell'organizzare un gruppo fisso e tenerlo in piedi.  (Salvo ovviamente coppie gay di vecchia data annoiate). Gli etero, invece, hanno il bisogno primario di costituire delle comitive, perché rispondono alla necessità di conciliare lo yin e lo yang del loro piccolo mondo: le donne, che vogliono essere portate a cena fuori per esibire la borsetta nuova, e gli amici del calcetto, che vogliono parlare dell'ultima partita della Juve. Sono quelle comitive nelle quali appena una ragazza rimane single diventa una lebbrosa ostracizzata emarginata e si ritrova peggio di una che esce dai testimoni di Geova.

In casi un po' meno terra-terra, il "gruppo" - gay, etero o misto - dà comunque numerosi vantaggi, tra cui quello, ad esempio, di essere motore trainante per varie attività: vacanze, feste varie comandate e non, gite fuori porta,  uscite la sera ecc. Solitamente c'è, nel gruppo, uno (non per forza sempre lo stesso) che organizza o che ripropone uno stesso modello di uscita all'interno di uno stesso luogo, e gli altri si aggregano senza difficoltà.

Mi piace pensare (e nella mia esperienza è stato così) che certi gruppi nascano sulla base di simpatie e su doti un pochino più rilevanti della sessualità o del ruolo a letto. E' una vita che cerco di farmi amici gay e, a parte quelli che mi sono "fatto" in senso lato, ho sempre fatto una certa fatica. Alla fine poi mi sono ritrovato ad avere una sorta di migliore amico etero, così, a 26 anni, dal nulla. Per cui sono arrivato alla conclusione che gli amici non devono essere gay o etero. Gli amici devono essere leali.

Venendo al punto del topic e "dovendo" generalizzare: io vedo molti effemminati (supponiamo passivi, ammesso che esercitino una qualche forma di interazione sessuale, che non è ovvio) far gruppo con le ragazze single, magari proprio con quelle epurate di cui parlo nel primo capoverso del mio post.  Ragazze che, poi, appena vengono reintegrate in qualche gruppo etero  si riconvertono da frociarole pucci pucci amanti del trash con l'amico gay a essere di nuovo fidanzatine con borsetta e tacchi della domenica pomeriggio. E questo trasformismo non crea molti problemi al gay "scaricato", che può attingere a un ampio panorama di ragazzine o donne mature, a seconda dell'età, in momentanea crisi sentimentale.

I gruppi di attivi.. se sono quelli che, nei locali gay sulla spiaggia, stanno al margine della pista, quasi nel parcheggio, perché non amano ballare né tantomeno la musica di Britney Spears, li ho visti, esistono eccome. A parte stare a braccia conserte a scrutare i bagliori in lontananza poi non so effettivamente quanto facciano gruppo fra di loro. Non frequento abbastanza.

Per il resto, non mi pare di vedere molte comitive gay, salvo in occasioni particolari come pride, associazioni o raduni di conoscenti. Vedo solidarietà tra gay, ma non propriamente comitive fisse di amici gay. Probabilmente è perché c'è il fattore in più dei possibili intrallazzi tra i vari membri, che facilmente fa regnare la discordia o nascere antipatie o invidie o cazzate del genere, e il gruppo si sfalda.

Cose così comunque le ho viste anche nel mio gruppo di amici etero metallari e alternativi: una mia amica ha "cambiato ragazzo" muovendosi all'interno dello stesso gruppo. Risultato: il gruppo si è distrutto.  Non si parla di gruppi abeliani o gruppi quoziente, ma è  matematica anche questa.

Edited by davydenkovic90
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Servono ancora i "gruppi gay"? 

A inizio 2000 c'erano anche un po' per necessità . Eran le ultime code di quei tempi in cui dovevi fare gruppo per ampliare le tue conoscenze e non andare in discoteca da solo a far la figura dell'asparago che parla con l'estintore  .  Da lì a poco è sopraggiunto un un cambiamento negli usi delle comitive in cui ci si iniziava a mischiare tra etero e gay, con conseguenze dirette (qui a Torino hanno chiuso quasi la totalità dei pub e bar gay, mentre sopravvivono solo le serate in discoteca) .

Ho amici single, passivi e attivi, in quella fascia tra i 20 e i 30, che non hanno una comitiva.  Nessuno di loro, ora che ci penso . Se escono, il weekend si aggregano a qualche amicizia eterosessuale, e sporadicamente hanno un "appuntamento" . L'alternativa è stare in casa . Che io, ancora con un'altra mentalità, dovessi non fare nulla il sabato sera mi chiederei dove ho sbagliato :D .

Altri, ma già over 30, hanno una comitiva stabile da una decina abbondante di anni con cui vanno a ballare o a bere il dopocena. Ma è un mondo chiuso, inutile ai fini di ampliamento conoscenze e rimorchio .

Quindi, per rispondere a @LocoEmotivo credo che il gruppo sia più legato a bisogni che non appartengono più al modo di vivere di oggi .

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davydenkovic90
1 hour ago, Ghost77 said:

Se escono, il weekend si aggregano a qualche amicizia eterosessuale, e sporadicamente hanno un "appuntamento" . L'alternativa è stare in casa . Che io, ancora con un'altra mentalità, dovessi non fare nulla il sabato sera mi chiederei dove ho sbagliato

Il sabato sera c'è Maria de Filippi, C'è posta per te.

A parte questo, la socializzazione per la socializzazione (dovrebbe essere una locuzione tipo  l'art pour l'art ma con "socializzazione" suona da schifo... intendo: la ricerca dei momenti di socializzazione per una mero bisogno "estetico" di socializzare) non va più così di moda come negli anni Ottanta. I motivi sono vari. Da un lato forse è anche un bene perché a me è sempre sembrato un po' triste fare cose solo perché l'alternativa è non fare nulla. Intanto perché a me "fare nulla" (il sabato sera) piace, nel senso che ho parecchie cose da fare anche da solo o da solo col mio ragazzo, per esempio. E poi principalmente perché mi ricorda quando al liceo o alle medie, a volte, andavo alle feste spinto dai miei perché "Dài, tutti i ragazzi della tua età escono, cosa stai sempre in casa a studiare, esci, così magari conosci qualcuno" [perché la mia motivazione al non-uscire era più che valida: che ci facevo io a una festa di compleanno in un hotel a cinque stelle con solo ed esclusivamente tamarri? Non si sa.

Edited by davydenkovic90
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ma che cazz...

vabbè che sta col twinketto eccetera,

epperò ala sua veneranda età brontoLoco lo dovrebbe sapè benissimo che è assai teen ager la fase gruppo-branco eccetera:

chè quando arrivi ai 25-30 anni, dei vecchi amici della combriccola, tra chi emigra, chi se sposa, chi c'ha ragazzini piccoli in pratica sparischeno TUTTI, chè c'hanno una vita da portà avanti tra lavoro &  casa da spiccià (sempre se non stanno a fà i bambiccioni da mammà),

a sor maè, dije de cambià spacciatore, chè sto giro gli hanno venduto er borotalco!!

Edited by freedog
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30 minutes ago, davydenkovic90 said:

a me "fare nulla" (il sabato sera) piace, nel senso che ho parecchie cose da fare anche da solo o da solo col mio ragazzo, per esempio. 

Ma quando queste cose le fai tutti gli altri giorni della settimana, non ti viene voglia almeno nel weekend col tuo ragazzo di vedere i vostri amici, andare fuori a mangiare o invitare a cena gente?  non parlo di comitiva, quella come dice giustamente @freedog lasciamola ai 20enni. Intendo vita sociale, festa, cibo,chiacchiere, giochi in scatola! 

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wtf?
probabilmente io rientro nella casistica delle vecchie coppie ma... tra i vari amici che abbiamo, io e il mio moroso abbiamo anche una comitiva gay, formata da diverse nostre coppie di amici ed alcuni single che si aggregano... non saprei ben definire il ruolo sessuale di nessuno di essi, non essendo argomento di conversazione, a parte un mi caro amico che so essere versatile già da molti anni (da cui ricavo, di conseguenza, il ruolo vers del suo fidanzato) e un altro ragazzo che ha accennato una volta una predisposizione alla versatilità.

Nel gruppo c'è chi segue le cantanti pop, chi no, chi ama giocare a carte, chi no, quasi tutti amiamo i giochi di società, amiamo mangiare insieme e chiacchierare, uno di questi ragazzi è super-sportivo e ama il calcio.

Non è che a Napoli questa tradizione dei femminielli crea delle dinamiche un po' particolari? Divisioni un po' figlie di un altro tempo?

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2 hours ago, Krad77 said:

Non è che a Napoli questa tradizione dei femminielli crea delle dinamiche un po' particolari? Divisioni un po' figlie di un altro tempo?

a parte che, per quanto ne so, il twinketto di brontoLoco (che pure con me cmq non si fa vivo da eoni) è romano [ma non metterei la mano sul fuoco per sta notizia: cioè, so che esiste e mi pare che all'inizio della loro storia il piacione hipster mi disse che era de ste parti],

su tutto il resto non posso che darti ragione

Edited by freedog
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7 hours ago, Hinzelmann said:

Un tempo il problema era per chi non si identificava come gay, o chi non aderiva alla cultura o ad una socialità gay e quindi tendeva a frequentare gli ambienti esclusivamente per rimorchiare ed in modo occasionale, a quel punto tendenzialmente lo fai individualmente.

5 hours ago, Ghost77 said:

Ho amici single, passivi e attivi, in quella fascia tra i 20 e i 30, che non hanno una comitiva.  Nessuno di loro, ora che ci penso . Se escono, il weekend si aggregano a qualche amicizia eterosessuale, e sporadicamente hanno un "appuntamento" . L'alternativa è stare in casa .

3 hours ago, Krad77 said:

quasi tutti amiamo i giochi di società

il mio punto di vista si ottiene mescolando, non agitando, le tre situazioni in precedenza descritte

Edited by conrad65
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wtf?
probabilmente io rientro nella casistica delle vecchie coppie ma... tra i vari amici che abbiamo, io e il mio moroso abbiamo anche una comitiva gay, formata da diverse nostre coppie di amici ed alcuni single che si aggregano... non saprei ben definire il ruolo sessuale di nessuno di essi, non essendo argomento di conversazione, a parte un mi caro amico che so essere versatile già da molti anni (da cui ricavo, di conseguenza, il ruolo vers del suo fidanzato) e un altro ragazzo che ha accennato una volta una predisposizione alla versatilità.

Nel gruppo c'è chi segue le cantanti pop, chi no, chi ama giocare a carte, chi no, quasi tutti amiamo i giochi di società, amiamo mangiare insieme e chiacchierare, uno di questi ragazzi è super-sportivo e ama il calcio.

Non è che a Napoli questa tradizione dei femminielli crea delle dinamiche un po' particolari? Divisioni un po' figlie di un altro tempo?
Sul discorso gruppo attivo o passivo un fondo di verità c è ma sinceramente il punto è diverso

Pur ritenendomi una persona abbastanza socievole e leggendo il tenore delle discussione poste concludo dicendo quello che sto sperimentando sulla mia pelle qui a Milano.

Pur avendo diverse conoscenze ed amicizie fatte nel tempo devo ammettere che da che mi sono trasferito in città le mie aspettative sono state tradite.

Ho notato che tra gay, a differenza che tra etero, non c'è questa voglia tale di creare un gruppo di amici per uscire e magari andare a fare serata. Io sarò all antica ma l uscita io mammeta e tu non mi basta sempre. Mi piace la compagnia ed anche da fidanzato mi sarei depresso a pensare le mie uscite sempre solo con il mio boy.

Le persone che conoscevo non è che hanno mostrato un particolare interesse per creare una consuetudine alla frequentazione, tantomeno nel coinvolgere in attività che svolgevano. Ora la cosa sarebbe anche normale è necessario del tempo ma anche guardandomi intorno non ho visto vere comitive o gruppi di amici. In genere quelle che ci sono sono per fare acchiappanza, andare per locali e non sono nemmeno tanto aggreganti visto che alla fine il tipo che ti interessa lo troveranno ballando, in una dark o sulla chat.

Certo non dico che non ci siano canali p tanti gay che vivano una socialità come la intendo io solo che effettivamente sono l eccezionale soprattutto superati gli anni della università.

È vero è così anche per gli etero ma per gli etero c'è un motivo oggettivo ( figli ecc) per noi meno. Ecco a Brescia era così speravo Milano fosse diversa.
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davydenkovic90
19 hours ago, Ghost77 said:

Ma quando queste cose le fai tutti gli altri giorni della settimana, non ti viene voglia almeno nel weekend col tuo ragazzo di vedere i vostri amici, andare fuori a mangiare o invitare a cena gente?  non parlo di comitiva, quella come dice giustamente @freedog lasciamola ai 20enni. Intendo vita sociale, festa, cibo,chiacchiere, giochi in scatola! 

Onestamente no. Forse mi viene più voglia di andare per i cavoli miei e far andare il ragazzo per i cavoli suoi, a cena io con i miei amici, lui coi suoi amici o cose di questo genere. Finora, quelle poche volte (1 su 100)  che è capitato che ci siamo trovati in situazioni sociali con altre persone, avrei (avremmo) di gran lunga preferito fare quella stessa cena o uscita io e lui da soli. Ma credo sia anche un fatto di età, longevità della relazione, oltre che di gusti.

Io sono cresciuto in un ambiente molto particolare per la varietà di gente che, giornalmente, trafficava nella casa dove vivevo. Io la chiamavo "porto di mare". Le emozioni della socialità non mi sono mancate, forse è per questo che non la ricerco a tutti i costi e non mi fa certo tristezza trovarmi da solo di sabato sera, come vedo accadere a molti che invece si affannano. 

Un vantaggio del gruppo, comunque, è anche quello di una maggiore flessibilità per chiunque, sia per chi organizza che per chi si aggrega. Quindi certamente i gruppi sono importanti e anche io ne faccio parte per questa ragione.  Ad es, se io organizzo una cena con 10 persone, 2 non vengono, magari uno porta altri 3 o 4 nuovi, amen, cambia poco. Se invito 2 persone e 2 non vengono, salta la cena. Se poi siamo soli io e il mio ragazzo, non possiamo giocare a "Taboo", ovvio.

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2 minutes ago, davydenkovic90 said:

Se poi siamo soli io e il mio ragazzo, non possiamo giocare a "Taboo", ovvio.

e perchè no, scusa?

potrebbe essere anche propedeutico...

:devil::devil:

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davydenkovic90
13 minutes ago, freedog said:

e perchè no, scusa?

potrebbe essere anche propedeutico...

mi sa che ti confondi con quel gioco col tappeto coi cerchi colorati, non ricordo il nome...

taboo è quello dove devi far indovinare una parola alla tua squadra senza poter usare altre parole. 

Edited by davydenkovic90
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7 minutes ago, davydenkovic90 said:

mi sa che ti confondi con quel gioco col tappeto coi cerchi colorati,

no, non pensavo a twister

avevo in mente questo

e, fidati, si può anche 'riadattare' con allusioni, doppi zenzi & altre amenità piccantine...

Edited by freedog
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davydenkovic90

Ahahhaha oddio, ecco, sì, a me già questa pubblicità mette ansia e mi fa salire le bestemmie. xD Sono troppo asociale, ha ragione Ghost.

Coi miei amici comunque facciamo ste cose. Dovreste vedere le mie opere d'arte a Pictionary ubriaco. Però ecco, con moderazione e senza ragazza riccia col maglioncino a collo alto possibilmente, che sono allergico.

Edited by davydenkovic90
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On 15/1/2018 at 8:25 AM, Bloodstar said:

Sono il semlplice tramite attraverso il quale quell'infame di Locoemotivo tenta di usare, voyeuristicamente,  il forum.

Grazie dei preziosi servigi, zoccolé ;*

La spinta ad interrogarmi in merito nasce dal mio ragazzo e dalle sue interazioni sociali, perché il fanciullo ha la bellezza di almeno tre (leggasi: TRE) gruppi stabili di amici parrocchiani, più altre situazioni varie ed eventuali. Con queste persone c'è condivisione, cazzeggio, programmi per il sabato sera, trasferte per il Capodanno, cene in compagnia dei rispettivi fidanzati... Insomma, l'intera gamma di sfumature che ci si potrebbe aspettare dalla parola "amicizia" nella sua più ampia accezione.

Sono gruppi di recente formazione (un paio d'anni) o addirittura decennali dove la componente erotica è quasi nulla (dove, cioè, non ci sono molte complicazioni tra i componenti delle varie formazioni): in pratica, una sorta di Eden arcobaleno.

On 15/1/2018 at 9:03 AM, Almadel said:

In sintesi direi: pochi argomenti in comune, alto rischio di essere più che amici e generale invisibilità sociale.

E infatti questi sono alcuni fattori che avevamo considerato anche noi. 

On 15/1/2018 at 9:48 AM, Capricorno57 said:

Saluti ed auguri a @LocoEmotivo

Sei sempre un tesoro, Capri :*

On 15/1/2018 at 11:54 AM, Ghost77 said:

Servono ancora i "gruppi gay"? 

[...] 

Quindi, per rispondere a @LocoEmotivo credo che il gruppo sia più legato a bisogni che non appartengono più al modo di vivere di oggi .

Il punto è che non si tratta di "gruppi di bisogno": sono gruppi che escono insieme, socializzano, portano amici, perdono amici, vanno a ballare, bevono qualcosa insieme... Insomma, un passare del tempo in compagnia.

On 15/1/2018 at 1:31 PM, freedog said:

ma che cazz...

vabbè che sta col twinketto eccetera,

epperò ala sua veneranda età brontoLoco lo dovrebbe sapè benissimo che è assai teen ager la fase gruppo-branco eccetera:

chè quando arrivi ai 25-30 anni, dei vecchi amici della combriccola, tra chi emigra, chi se sposa, chi c'ha ragazzini piccoli in pratica sparischeno TUTTI, chè c'hanno una vita da portà avanti tra lavoro &  casa da spiccià (sempre se non stanno a fà i bambiccioni da mammà),

a sor maè, dije de cambià spacciatore, chè sto giro gli hanno venduto er borotalco!!

Sorvolando su quel "twinketto" che potrebbe far infuriare il mio legittimo oltre ogni dire, devo farti notare che sei andato un po' fuori tema: non sto cercando di comprendere le dinamiche sociali in età adulta ma mi interessa la distanza tra le interazioni amicali di ragazzi attivi e di ragazzi passivi.

Leggi con più attenzione, la prossima volta, prima di scrivere baggianate senili :*

On 15/1/2018 at 2:05 PM, Krad77 said:

Non è che a Napoli questa tradizione dei femminielli crea delle dinamiche un po' particolari?

Non avevo considerato il fattore geografico, in effetti, come non ho considerato quello dell'età: lui e i suoi amici sono grosso modo tutti nati in Campania nei '90 e forse questi due dettagli possono aver dato origine ad interazioni non altrimenti reperibili sul suolo nazionale.

On 15/1/2018 at 5:08 PM, conrad65 said:

il mio punto di vista si ottiene mescolando, non agitando, le tre situazioni in precedenza descritte

Questa è classe.

23 hours ago, Iron84 said:

Ho notato che tra gay, a differenza che tra etero, non c'è questa voglia tale di creare un gruppo di amici per uscire e magari andare a fare serata.

Che invece è proprio l'opposto di quel che ho notato io.

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33 minutes ago, LocoEmotivo said:

non sto cercando di comprendere le dinamiche sociali in età adulta ma mi interessa la distanza tra le interazioni amicali di ragazzi attivi e di ragazzi passivi.

facevi prima a dì che te stai a fà l'ennesima sega mentale...

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Io mi trovo nella completa impossibilità di rispondere per alcuni motivi:

1) Non ho mai fatto stabilmente parte di una comitiva, me che meno di una comitiva gay.

2) Non avendo una smagliante vita sociale, non ho modo di imbattermi in comitive e di osservarle. Non solo non ho idea di come questi gruppi funzionino, non ho proprio idea alcuna riguardo la loro "esistenza" o meno. Nè di come sono percepiti o si autorappresentano (cosa che non si deve sottovalutare).

3) Ho delle serissime difficoltà ad inquadrare me stesso come 'attivo', nè tanto meno mi sento di inquadrare gli altri sotto simili categorie. 

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4 hours ago, LocoEmotivo said:

Che invece è proprio l'opposto di quel che ho notato io.

C'è anche da dire che il passivo milanese ce lo immaginiamo più individualista-protagonista... no?

3 hours ago, Bloodstar said:

.3) Ho delle serissime difficoltà ad inquadrare me stesso come 'attivo', nè tanto meno mi sento di inquadrare gli altri sotto simili categorie. 

Non sei costretto a svelare il tuo ruolo sessuale, a meno che qualcuno diplomaticamente ma con un certo tasso di faccia tosta te lo chieda XD (riferimento a fatti realmente accaduti ^^)

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On 15/1/2018 at 9:28 AM, Hinzelmann said:

Le mie esperienze sull'aggregazione di gruppi di ragazzi sono un po' datate, quindi lasciano il tempo che trovano

Un tempo il problema era per chi non si identificava come gay, o chi non aderiva alla cultura o ad una socialità gay e quindi tendeva a frequentare gli ambienti esclusivamente per rimorchiare ed in modo occasionale, a quel punto tendenzialmente lo fai individualmente.

Può accadere per velataggine e questo un tempo era sicuramente vero, ma poteva anche determinare una reazione contraria di tipo politico e quindi priva di connotazioni di ruolo, anche perchè avere amicizie maschili con etero era più difficile soprattutto fra ragazzi ; può accadere perchè non ti piace niente di ciò che piace alla maggioranza dei gay, come dice Almadel ( salvo una serie di considerazioni accessorie discutibili sul sesso Lol )

Non è un mistero per nessuno che la cultura gay non è esattamente il trionfo del maschile, tutti coloro che nell'integrazione fra omosessualità e maschilità, cercano di conservare un forte statuto maschile sono scoraggiati ( uso un termine volutamente neutro ) dalla socialità gay. Ovviamente non vale per tutti gli attivi, vale solo per quelli fra loro che -ad imitazione dei maschi eterosessuali- operano una forte cesura fra il sessuale ( la femmina desiderata ) ed il sociale ( la donna disprezzata ) e vale per un passivo molto misogino ( nel variegato mondo di estrema destra ce n'erano e credo vi siano ancora )

Il maschilismo può essere razionalizzato e superato ( anche se non è affatto detto che un gay non possa essere maschilista ) ma questa dinamica ed il gusto in parte appartengono al pre-razionale, sono un "qualcosa" di già formato nella vita individuale di un adolescente gay

Quotissimo.

Io mi considero versatile e da poco sono entrato in un'associazione gay: ho problemi ad integrarmi per i motivi che hai detto tu.

Comunque la maschilità così come l'omosessualità non è qualcosa che tu scegli. Io sono accettato e sono maschile non perché ho paura di essere gay, ma perché semplicemente sono così, anche se nell'ambiente questo viene visto come rifiutare il proprio orientamento sessuale.

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Nel suo ultimo libro di storia dell'omosessualità, Giovanni Dall'Orto racconta

la differenza tra la struttura sociale degli omosessuali napoletani

tutta incentrata sui femmenelli e solo secondariamente sui loro amanti "etero" fidanzati o sposati

e quella degli omosessuali fiorentini, cerchie di amici attivi intorno a cui ronzavano

giovinetti e giovanotti "etero" che si concedevano spesso in cambio di denaro.

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  • 1 month later...

A me è sempre parso che al contrario siano gli attivi/versatili ad aggregarsi tra di loro in gruppi e ad avere amicizie più o meno stabili e durature e senza implicazioni sessuali di qualche tipo rispetto ai passivi che molto spesso finiscono per entrare in competizione tra di loro. Solitamente i gruppi gay che mi è capitato di vedere, o nei quali mi sono ritrovato, erano composti da omosessuali facenti parte in passato di una qualche associazione LGBT che poi hanno smesso di "militare"  che si sono poi fidanzati e sistemati, ma che alla lunga hanno mantenuto i rapporti ( per esempio le associazioni universitarie di omosessuali oppure i gruppi di Arcigay ) oppure si è trattato di gay che hanno stretto amicizia per motivi lavorativi ( eh sì, in questo caso entrano in gioco truccatori, parrucchieri etc... )

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