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Margaret Court, tennista omofoba.


davydenkovic90

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davydenkovic90

Tra pochi giorni iniziano gli Australian Open, uno dei quattro tornei di tennis più importanti al mondo, all'insegna di una polemica omofoba che porta il nome di Margaret Court.

Oggi 75 enne, la Court è stata la più grande tennista della storia, nessuna (e nessuno) ha vinto più di lei, in carriera. Dal 1991 è anche una predicatrice cristiana. Pur essendo il tennis professionisico femminile un ambiente che pullula di lesbiche dichiarate (Martina Navratilova, Casey Dellacqua, Amelie Mauresmo, e altre) la Court si è scagliata duramente contro omosessualità e matrimonio egualitario, con argomentazioni a noi ben note (perché sono le stesse di Adnolfi): la Court sostiene di non avere nulla contro le persone omosessuali, di non essere superiore a nessuno in quanto eterosessuale, ma rivendica la libertà di pensare che l'omosessualità sia "un abominio agli occhi del Signore",, che il matrimonio debba necessariamente essere tra uomo e donna E che un bambino abbia diritto a una madre e un padre.

Ma la questione si fa più spinosa: per queste affermazioni, certamente razziste, si è sollevata la questione di cambiare il nome dello stadio intitolato alla tennista nell'impianto di Melbourne Park, a seguito di polemiche sollevate da attivisti lgbt e da vari giocatori, che hanno minacciato e incentivato un boicottaggio vero e proprio nei confronti di tale stadio. La Court, e con lei la federazione tennis australiana, hanno ribattuto che il campo è intitolato a Margaret Court in quanto tennista e che il nome rimane. La Court ha aggiunto anche  che è una forma di bullismo quella di voler offuscare il suo valore tennistico, e una privazione della libertà di parola quello di impedirle di dire la sua, sulla base delle proprie convinzioni ideologiche.

Per quanto mi riguarda, trovo che sia ingiusto cambiare il nome o boicottare il campo, che è intitolato alla tennista, appunto, non alla donna.  E' vero anche che spesso gli impianti sportivi vengono intitolati a personaggi che, oltre che come sportivi, si sono distinti anche per aver battaglie contro le disugaglianze (ad esempio, Arthur Ashe, Billie Jean King a New York), ma non sempre (Roland Garros era un aviatore che ebbe il merito di abbattere per primo degli aerei tedeschi durante la prima guerra mondiale). Non si può cancellare un nome di una grande atleta, tentando di offuscarne le imprese sportive per "punirla" per leaffermazioni che ha fatto. Dall'altra parte, la Court non capisce la differenza tra "libertà di pensiero" e "discriminazione", per una sportiva è piuttosto grave, ma alla fine è anche una settantacinquenne che, boh, magari vive in una landa triste e deserta dell'Australia dove pensa solo a pescare pesci e leggere la Bibbia.... E il fatto che abbia uno stadio a lei intitolato significa anche che fa ormai parte del passato dello sport, non del presente.

Per evitare ulteriori polemiche, la Court ha dichiarato che non presenzierà agli Australian open di quest'anno. Chissà se la polemica avrà un seguito e se ci sarà qualche forma di protesta o boicottaggio da parte dei tennisti. Lo scopriremo Lunedì.

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Il problema sta tutto nel capire se un omofobo sia equiparabile a un antisemita dichiarato, un gerarca nazista, un dittatore. Per nessuna di queste persone, in una democrazia moderna (o almeno dovrebbe essere così, il che non è sempre vero...), trova posto la dedica di una strada, di una piazza o di un monumento (fatti salvi i monumenti coevi ai personaggi, ritenuti almeno di qualche rilievo storico-artistico).

Nella percezione comune, mi pare che l'essere omofobi è spesso equiparabile - in termini di ''peso'' discriminatorio - all'essere sessisti, cosa che probabilmente non spingerà un'istituzione non legata in modo specifico alla lotta contro la discriminazione (come può essere la Tennis Australia) a intervenire. 

Ma tutto dipenderà anche dalla capacità lobbystica di chi sostiene il contrario...

PS. Non mi stancherò mai di far notare che ''razzista'' non è un sinonimo di ''omofobo'', non si dovrebbe utilizzare l'uno in luogo dell'altro. 

Edited by Layer
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davydenkovic90
3 minutes ago, Layer said:

Il problema sta tutto nel capire se un omofobo sia equiparabile a un antisemita dichiarato, un gerarca nazista, un dittatore. Per nessuna di queste persone, in una democrazia moderna (o almeno dovrebbe essere così, il che non è sempre vero...), trova posto la dedica di una strada, di una piazza o di un monumento (fatti salvi i monumenti coevi ai personaggi, ritenuti almeno di qualche rilievo storico-artistico).

Nella percezione comune, mi pare che l'essere omofobi è spesso equiparabile - in termini di ''peso'' discriminatorio - all'essere sessisti, cosa che probabilmente non spingerà un'istituzione non legata in modo specifico alla lotta contro la discriminazione (come può essere la Tennis Australia) a intervenire. 

Be', certo,  i nazisti, dittatori e quant'altro si sono macchiati di crimini, non hanno espresso semplicemente idee antisemite o omofobe. I nazisti mandavano gli ebrei e gli omosessuali nelle camere a gas, non mi pare che Margaret Court voglia propagandare questo.

Semplicemente, oltre ad essere una grande tennista, ha opinioni un po' retrograde sul tema. Sicuramente, se andiamo a indagare, ci sono numerosi personaggi dello stesso calibro che esprimerebbero le stesse idee. Il problema è che una leggenda del tennis dovrebbe pensare a starsene nell'olimpo, e non acchiappare un microfono e fare figuracce colossali come questa.

Sul discorso del bullismo fatto dalle lobby, sinceramente sono in bilico. Giusto mettere a tacere e confutare queste posizioni. Ma addirittura ridicolizzare così una grande campionessa e una donna di 75 anni, minacciando addirittura di togliere il nome da uno stadio a lei intitolato, sinceramente mi fa molta tristezza.

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Tra gli antisemiti - una folta schiera di personaggi fino alla Seconda guerra mondiale - si annoveravano persone che mai hanno commesso crimini violenti, al limite hanno sostenuto con la propria arte chi li ha poi voluti, pianificati ed eseguiti. Eppure, in quel caso, è la comunità ebraica a insorgere (e tutto si può dire di essa, tranne che non sia abile nella sua attività lobbystica).

L'omofobia si posizione, ad oggi, tra il sessismo e gli altri comportamenti e idee discriminati che difficilmente possono oscurare certi meriti professionali e intellettuali. Questa è almeno la percezione comune che mi pare predominante, domani chissà.

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Beh, un omofobo non ritiene stupida la Santa Trinità:

2 hours ago, davydenkovic90 said:

 che il matrimonio debba necessariamente essere tra uomo e donna E che un bambino abbia diritto a una madre e un padre.

Altrimenti, non le sosterebbe, no? :D

Edited by Layer
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davydenkovic90
2 minutes ago, faby91 said:

Era necessario che lei esprimesse pubblicamente le sue stupide ideologie? Non poteva semplicemente parlarne col suo gatto?

Tutto è nato da una sua lettera aperta, pubblicata su un giornale locale, dove la Court accusa e dichiara di voler boicottare la Qantas Airline, perché il CEO della compagnia aerea ha fatto propaganda al matrimonio gay. Da lì sono seguite interviste alla tennista, la quale, suo malgrado, si trova a dover fare i conti anche con un'opinione pubblica internazionale e con molte colleghe omosessuali. Forse la prima lettera poteva bastare, e doveva risparmiarsi tutto il resto e parlarne con il gatto, sì. Guardate questo altro articolo scritto da lei contro una sua collega tennista, lesbica con compagna e figlia:

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Personalmente credo che non si possa scindere semplicemente un artista dalla sua vita privata; un artista è anche la sua vita privata. Naturalmente artista o poeta o sportivo o politico o intellettuale o ecc...

Altra cosa è l'opera d'arte rispetto all'artista: un'opera d'arte è qualcosa di diverso e altro anche rispetto al suo creatore

Comunque credo che in questa vicenda ci sia un errore di fondo:

uno stadio, come una via, come un ospedale, ecc..., andrebbero intitolati solo a persone morte ( e magari da un po' di annetti), proprio al fine di evitare situazioni incresciose...  Solo la storia, cioè gli anni, ci danno una vera, corretta immagine di una figura, appunto, storica ....

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12 hours ago, castello said:

uno stadio, come una via, come un ospedale, ecc..., andrebbero intitolati solo a persone morte ( e magari da un po' di annetti), proprio al fine di evitare situazioni incresciose...  Solo la storia, cioè gli anni, ci danno una vera, corretta immagine di una figura, appunto, storica ....

Stavo per scriverlo ma mi hai preceduto, concordo pienamente. :D

Per me le due questioni sono scollegate tra loro: da una parte (ieri) c'era una tennista che ha compiuto imprese ormai scolpite nella storia del suo sport, e che per questo ha ottenuto tra le altre cose uno stadio dedicato a lei, dall'altra (oggi) vediamo una signora anziana fare affermazioni ben poco gay-friendly, ma che non c'entrano nulla con il suo passato agonistico, distante ormai più di 40 anni. Parliamo di due dimensioni, due mondi diversi.

Comunque questa vicenda non è il primo caso - e non sarà certo l'ultimo - di un grande figura nel mondo dello sport/arte/ricerca/ecc. che ha avuto una carriera di successo tale da renderla famosa a livello mondiale, ma che una volta in pensione ed anziana si lascia andare a commenti retrogradi, razzisti, xenofobi e via discorrendo. Mi ricorda il caso del famoso biologo James Watson, che assieme a Francis Crick scoprì la struttura DNA nel 1953 ottenendo il premio Nobel: circa 10 anni fa si parlò nuovamente di lui per alcuni suoi commenti razzisti.

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lecosechenondici

Sono incredibilmente d'accordo con @castello. Non si può scendere la sportiva dalla persona, semplicemente perché la persona ha un pubblico più ampio ad ascoltarla e un'autorevolezza maggiore grazie al fatto di essere la tennista più brava di tutti i tempi.

Poi 'sta cosa della separazione è un po' pericolosa. Se dopodomani entra in un arcigay e prende a martellate la gente? Togliamo i froci, se dopodomani si fa esplodere in uno stadio? Le lasciamo la targhetta col nome perché l'ha ottenuta da tennista? Capisco che sono esempi estremi e inverosimili però è il rischio di nominare cose a persone ancora viventi.

Al di là di eventi assurdi, spara una marea di stronzate discriminatorie, se vuole approfittare della sua popolarità per rendere più potente il suo messaggio, deve anche accettare che ci possono essere delle conseguenze. Non ci si può approfittare della libertà di parola, delle proprie abilità e del "non sono stronzo ma..." per lasciare che il cervello scorreggi liberamente e senza conseguenze. 
Per me possono anche lasciarle lo stadio intitolato, però su un'eventuale targhetta aggiungerei "attivista di boh" e che le persone si facciano i propri calcoli. 

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anche io sono incredulo...

anche io sono incredulo che concordiamo...

ps: mi impegnerò di più nel futuro per evitare altre situazioni imbarazzanti...

   promesso

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davydenkovic90
6 hours ago, lecosechenondici said:

se vuole approfittare della sua popolarità per rendere più potente il suo messaggio, deve anche accettare che ci possono essere delle conseguenze. Non ci si può approfittare della libertà di parola, delle proprie abilità e del "non sono stronzo ma..." per lasciare che il cervello scorreggi liberamente e senza conseguenze. 
Per me possono anche lasciarle lo stadio intitolato, però su un'eventuale targhetta aggiungerei "attivista di boh" e che le persone si facciano i propri calcoli. 

6 hours ago, lecosechenondici said:

Non si può scendere la sportiva dalla persona, semplicemente perché la persona ha un pubblico più ampio ad ascoltarla e un'autorevolezza maggiore grazie al fatto di essere la tennista più brava di tutti i tempi.

Mmmh, non sono proprio d'accordo. Intanto non si tratta di una persona sulla quale l'attenzione di tutti i media è rivolta, è semplicemente una leggenda de tennis che presenzia ogni tantissimo a cerimonie ufficiali o a presentazione di trofei. Di fatto è una vecchietta normale che vive nelle campagne australiane e fa la predicatrice. Non è proprio esatto dire che ha sfruttato la popolarità per lanciare una bomba mediatica, il messaggio lei lo ha mandato a un giornale locale, in veste di predicatrice cristiana.  Quindi è nata come una polemica locale, sono stati i media nazionali e internazionali a ingigantire tutto con il proprio dissenso (dissenso giustissimo peraltro) e, alla fine, più che un comizio anti-gay della Court o un dibattito civile, secondo me è diventata davvero un po' una forma di bullismo mediatico nei confronti non solo di una leggenda dello sport, ma anche di una persona anziana con la sua mentalità ormai incontrovertibilmente retrograda e le sue paseggiatine casa-chiesa. Io, guardando il video, sono un po' imbarazzato, onestamente, nel vedere la tizia cicciottella coi capelli rosa che non so chi sia, tentare di ridicolizzare Margaret Court di fronte al pubblico suscitandone il riso con delle battutine.

6 hours ago, lecosechenondici said:

Poi 'sta cosa della separazione è un po' pericolosa. Se dopodomani entra in un arcigay e prende a martellate la gente? Togliamo i froci, se dopodomani si fa esplodere in uno stadio? Le lasciamo la targhetta col nome perché l'ha ottenuta da tennista? Capisco che sono esempi estremi e inverosimili però è il rischio di nominare cose a persone ancora viventi.

E' vero che c'è tanto bisogno di trovare capri espiatori, in questa società. Ma non mi sembra che quella della tennista sia una posizione violenta e neanche aggressiva.  E' solamente omofoba.

Piuttosto c'è la possibilità che questa omofobia debba essere condannata al punto da dimenticare chi è stata questa donna nel passato, inclusi non solo i meriti sportivi ma anche, molto probabilmente, altri meriti non quantificabili né registrabili, ma molto più importanti, ad esempio legati all'emancipazione delle donne.

Cioè, io son convinto che se andiamo a prendere un Togliatti, un Dante, un Pascoli (sto sparando nomi a caso di gente a cui spesso vengono intitolate vie o piazze) è piuttosto facile trovare omofobi o retrogradi, banalmente anche perché alcuni sono vissuti nel medioevo (Quello vero). Non vedo perché la Court vada per forza condannata così duramente da toglierle il nome dal campo, questo mi sembra molto estremista, mi spaventa un po' e non lo capisco. Va bene la contestazione, ma perché andare così oltre?

Edited by davydenkovic90
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infatti, una volta intitolato il campo,

a togliere il nome si rischia di farne una vittima (cristiana) delle potenti e intolleranti lobby gay...   :D

rimango dell'idea che si dovrebbe fare più attenzione ad intitolare campi, strade, ospedali ecc...

aspettare che siano morti (almeno!) e un esame a 360° della loro vita

Ps: e infatti, se non scatenasse una inutile e assurda polemica politica,

io toglierei l'intitolazione a Togliatti di vie  ecc   (tra cui una romana):

non mi sembra che le sue scelte e posizioni politiche siano state un baluardo per la democrazia e la libertà italiana ed europea....

ci sarà cmq una ragione se si dice che la storia la scrivono i vincitori, o no?    :D 

Edited by castello
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