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Nasce la lista POTERE AL POPOLO


Rotwang

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La lista anticapitalista di sinistra radicale POTERE AL POPOLO è nata in seguito all'appello lanciato dal centro sociale napoletano Ex OPG Occupato - Je So' Pazzo, e ha raccolto adesioni di migliaia di cittadini e di decine di realtà sociali, sindacali, ambientali, civiche, associazionistiche e collettivi, pure alcune formazioni di sinistra (tra cui Rifondazione Comunista), da tutta Italia. Nessuno di questi si sente rappresentato dalle attuali formazioni politiche.

L'immagine può contenere: sMS

Troppo spesso si chiama "sinistra" un ceto politico che ha fatto politiche antipopolari indistinguibili dalla destra. Noi vogliamo unire le reti reali di attivismo che in questi anni hanno cercato di rispondere alla crisi, reti che vivono nella resistenza sui luoghi di lavoro, nelle lotte, nei movimenti contro il razzismo, per la democrazia, i beni comuni, la giustizia sociale, la solidarietà e la pace.

La lista ha attirato l'interesse di Podemos, di France Insoumise, del Partito della Sinistra Europea, dei rappresentanti della Coalizione Internazionale Sans-Papiers e Migranti e dell'ambasciatrice palestinese in Italia Mai Alkaila. 

All'Assemblea nazionale di Roma è stato presentato il progetto politico elaborato in oltre 60 assemblee territoriali svolte in tutta la Penisola. La formazione è sostenuta anche da alcuni artisti, costituzionalisti, scrittori, dai movimenti NO TAV e NO TAP, da reti antirazziste, ecc.

Al primo punto del programma c'è l'attuazione della Costituzione nata dalla Resistenza, per ricostruire quindi il "potere popolare" e a seguire lavoro, mutualismo e solidarietà dal basso; un welfare che ridistribuisca la ricchezza tassando i patrimoni; difesa dell'ambiente; nazionalizzazione dei servizi e difesa del pubblico a partire da istruzione e sanità; migranti e accoglienza con requisiti minimi di decenza e controllo popolare sui CAS; autodeterminazione e difesa dei diritti LGBTQI. Ma anche: "rottura con l'Unione Europea dei trattati"; abolizione della riforma Fornero; ridurre l'età pensionabile a 65 per gli uomini e 60 per le donne; ripristino di quarant'anni di contributi a prescindere dall'età ed eliminazione di ogni parametro relativo all'aspettativa di vita che sia svincolato dalle condizioni socio-economiche individuali, ecc.

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Edited by Rotwang
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Non sanno scrivere in italiano, c'è altro da aggiungere? 

Ah sì, c'è altro da aggiungere. Fra le loro proposte c'è anche la cancellazione di tutte le forme di lavoro diverse dal contratto a tempo indeterminato. :asd:

Magari l'1% lo prende, mai dire mai. 

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Mi fanno sorridere sempre tutte queste sigle "NO a questo" "NO a quello" NOTAP, NOTAV, NOVAX, sono la sinistra del NO, sono più conservatori dei partiti conservatori, fermi in un mondo che non esiste più se non nella loro testa.

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1 hour ago, Sbuffo said:

Mi fanno sorridere sempre tutte queste sigle "NO a questo" "NO a quello" NOTAP, NOTAV, NOVAX, sono la sinistra del NO, sono più conservatori dei partiti conservatori, fermi in un mondo che non esiste più se non nella loro testa.

Il 4 dicembre Basta un sì:asd:

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  • 6 months later...

Facebook di Potere al Popolo

È un verso perfetto per inquadrare questo momento storico. Perché, che il pericolo cresca, è sotto gli occhi di tutte e tutti: in Europa come in Italia, dove il governo Lega/5 Stelle sta giocando un gioco pericolosissimo. Non potendo dare risposte ai problemi degli italiani su lavoro, casa, servizi, il governo spinge sul razzismo, trova dei nemici fra i più deboli, scarica la rabbia delle persone sui rifugiati, sui rom, sui gay… Salvini, diventato il vero centro di questo governo, occupa lo spazio mediatico e incoraggia la parte peggiore del paese a uscire allo scoperto: da qui l’aumento di aggressioni contro i migranti, il diffondersi di allucinanti discorsi di odio…

In questo modo Salvini copre l’operato del Ministro dell’Economia Tria, che proprio in queste ore chiarisce che non c’è spazio per il reddito di cittadinanza, l’abolizione della Fornero e nemmeno per la Flat Tax. Si rispetteranno i parametri europei, non si toccheranno i patrimoni dei ricchi. Si annunciano piuttosto ulteriori tagli alla spesa sociale, un bel condono fiscale per fare cassa e la famosa riforma del codice degli appalti nella speranza che si sblocchino un po’ di lavori pubblici, per realizzare opere inutili e dannose, anche al rischio di rendere più semplici i fenomeni corruttivi.

Il Movimento 5 Stelle, complice e subalterno, ha di fatto consegnato alla Lega i ministeri decisivi, ceduto su tutti i punti del “cambiamento”, tradito il Mezzogiorno – e qualche effetto scenico di Di Maio non basterà a cambiare la sostanza liberista di questo governo.

Ma, chi ha occhi per vedere, nota che sta lentamente crescendo anche “ciò che salva”. Di fronte al pericolo, molte italiane e italiani stanno prendendo consapevolezza della natura dell’alleanza Lega/5 Stelle. Molti lavoratori e lavoratrici hanno iniziato a fare concretamente i conti su stipendi e pensioni, accorgendosi che le misure annunciate non cambieranno la loro condizione materiale. Molte persone sensibili, molti attivisti, dopo un primo periodo di sbandamento, di fronte alla montante ondata di barbarie stanno riprendendo coraggio.

La rabbia provocata dalla morte del sindacalista Soumaila Sacko in Calabria, l’assurda vicenda dell’Aquarius, il corteo del 16 giugno che ha visto la partecipazione di decine di migliaia di persone, ci parlano di un iniziale movimento di opposizione a questo governo e in generale a tutte le politiche che non vogliano rompere con l’austerity e le disuguaglianze sociali. Ci parlano della possibile composizione di un blocco sociale fatto da giovani, lavoratori e lavoratrici più o meno precari, migranti, abitanti delle periferie…

È lecito ipotizzare che questo governo a breve incontrerà ostacoli significativi: trovare i soldi per evitare l’aumento dell’IVA, ovviare ai problemi causati dalla fine del Quantitative Easing. È lecito attendersi che il malcontento sociale aumenterà, e che il governo giallo-verde cercherà di indirizzarlo verso nuovi nemici, forte della mancanza di alternative credibili.

Per questo motivo, come Potere al Popolo!, abbiamo cercato, sin da subito, di cogliere le occasioni, valorizzare i segnali positivi e di far crescere l’opposizione a questo governo. Un’opposizione sociale, che parta dal basso, concreta, che sappia portare a casa vittorie anche parziali, successi su ogni singolo territorio, un’opposizione ragionata, che sappia mostrare i limiti delle loro politiche economiche e il nostro programma per una vera redistribuzione della ricchezza, per un serio intervento pubblico, per la creazione di posti di lavoro e il miglioramento delle condizioni di vita di tutti gli sfruttati.

Per questo siamo stati in massa al corteo del 16 a Roma e abbiamo sfilato insieme a tante lavoratrici e lavoratori a Piacenza e Reggio Calabria il 23 giugno, per questo stiamo aprendo ovunque possibile Case del Popolo, avviando attività mutualistiche, per questo stiamo cercando di sostenere chi lotta nei sindacati e fuori.

Ora si tratta di fare questo sempre meglio, e per questo abbiamo bisogno di strutturarci sempre meglio. Non possiamo farci trovare impreparati quando il governo comincerà a colpire davvero. Rischiamo che l’opposizione finisca nelle mani di PD e soci, che al popolo italiano non hanno nulla di diverso da proporre che nuova austerità, magari riverniciata da una spruzzata di umanitarismo.

Dunque allargamento del fronte di opposizione e collaborazione con tutti i soggetti che lottano, devono andare di pari passo con la nostra capacità di essere incisivi, di radicarci sui territori, di funzionare rapidamente e bene. Di fronte al pericolo, non possiamo permetterci di perdere tempo.

Per questo la riunione del Coordinamento provvisorio di Potere al Popolo! che si è riunita a Roma coinvolgendo anche 19 assemblee territoriali, ha dato seguito concreto alle indicazioni venute fuori dall’assemblea nazionale di Napoli del 26-27 maggio:

In circa 15 giorni sarà resa operativa la piattaforma online che consentirà di iscriversi a Potere al Popolo! e poter partecipare più facilmente ai processi decisionali. Lo strumento usato sarà Liquid Feedback, elaborato dal Partito Pirata tedesco, strumento che garantisce sicurezza nel trattamento dei dati e accessibilità nella partecipazione.

Contestualmente partirà una campagna di adesioni al progetto, al manifesto e al programma di Potere al Popolo! e di iscrizione alla piattaforma sia per via telematica sia per via cartacea.

Dal 23 al 26 agosto ci sarà un quinto appuntamento nazionale in Toscana, a Marina di Grosseto. Si tratterà di un campeggio, all’interno del quale saranno previsti momenti di dibattito e confronto. Il costo del campeggio sarà di 30 euro a persona per tre notti, tutto compreso. A breve maggiori info su prenotazioni ed evento.

Entro fine settembre si chiuderà la campagna di adesioni a Potere al Popolo! e si potrà votare il nuovo Coordinamento Nazionale e il nuovo statuto. Il 6 e il 7 ottobre intendiamo tenere un’Assemblea Costitutiva che, a 11 mesi dalla prima convocazione del 18 novembre 2017, ci permetterà finalmente di chiudere la fase transitoria e di mettere Potere al Popolo! nella condizione di essere il più operativo possibile. Intendiamo infatti da subito dare slancio a una campagna di opposizione autunnale a questo governo ed essere protagonisti di una vera trasformazione di questo paese.
Per il momento, però, ricordiamo che la cosa più urgente è ultimare la raccolta delle firme per le LIP, le leggi di iniziativa popolare sulla scuola e sull’articolo 81. Queste leggi ci permettono di imporre la nostra agenda al governo: o spingerlo a occuparsi di scuola e di pareggio di bilancio, o obbligarlo a negare un vero confronto su questi temi cruciali, e quindi smascherare ulteriormente la sua natura liberista. Sappiamo che il periodo è difficile e la stanchezza dopo questi mesi di grande impegno è tanta, ma invitiamo tutte le nostre assemblee territoriali al massimo sforzo nella raccolta firme. Abbiamo ancora un mese di tempo, è poco, ma ce la possiamo fare!

Come sempre, ringraziamo tutte le militanti e i militanti che sui territori stanno facendo un lavoro impagabile, autofinanziandosi, autorganizzandosi. Vi invitiamo a riconvocare le assemblee territoriali per prepararci alla campagna di adesioni e per dare seguito alle direttive di lavoro scelte collettivamente.

In un paese rassegnato, arrabbiato e confuso, siamo ancora una piccola cosa, ma siamo un punto di tenuta democratica, una visione alternativa sulle cose, un presidio di civiltà, una possibilità per tanti giovani per entrare in contatto con una politica diversa. Si tratta ora di fare entrare sempre più persone in questa storia, e farla diventare sempre più grande.

Abbiamo fatto un miracolo a nascere su questo terreno inquinato e a resistere all’inverno. Ora dobbiamo solo sbocciare.

Potere al Popolo!

Questo fronte politico riuscirà ad andare lontano?

Edited by Aarwangen
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Non che io sappia. Ogni tanto c'e' qualche lista nuova di estrema sinistra ma non ha mai successo.

tendenzialmente la svizzera vota a destra su temi economici mentre su questioni di liberta' iindividuali e' abbastanza progressista.

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In Svizzera vota a sinistra chi vuole una corsa notturna in più del tram ed essendo un immigrato ricorda il profondo e radicato razzismo degli Svizzeri nativi

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Beh può essere che noi Italiani tendiamo ad essere più sensibili al razzismo svizzero, perchè ne siamo stati e ne siamo vittime.

D'altronde credo che gli italiani con la crisi siano tornati ad essere il primo gruppo etnico della Svizzera e tuttavia essendo una emigrazione più qualificata rispetto a quella del secondo dopoguerra, magari il rinnovato razzismo svizzero anti-italiano attecchirà con minore tenacia rispetto al passato.

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La svizzera oggi non e' piu' un paese razzista verso gli italiani. Lo era alcuni decenni fa ma allora lo erano anche nel norditalia rispetto ai loro connazionali terroni.

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Certamente il razzismo non è una prerogativa solo degli Svizzeri questo va da sé, tantomeno il razzismo anti italiano che ha riguardato anche USA, Belgio Germania etc, in pratica tutti i paesi in cui siamo emigrati. In Svizzera però si tende a ritenere si sia arrivati a misure apertamente discriminatorie in passato e questo diciamo non ha mai giovato alla popolarità della Svizzera in Italia.

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La svizzera oggi non e' piu' un paese razzista verso gli italiani. Lo era alcuni decenni fa ma allora lo erano anche nel norditalia rispetto ai loro connazionali terroni.
Un paese o è razzista o meno, poi se la può prendere con particolare etnie piuttosto di altre ma sempre razzista.
Eh qui diciamo sempre peste e corna dell Italia poi subito ti difendi la tua bella svizzera. :-)
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  • 1 month later...

AGI

"Ci danno sopra Liberi e Uguali, è vero, ma i sondaggi sono sondaggi e quel movimento, con tutto il rispetto, è bollito, non è una risposta che può funzionare". Voce squillante, accento napoletano ed eloquio di chi è abituato a parlare in assemblea massimizzando il poco tempo a sua disposizione, Viola Carofalo non ha alcuna intenzione di brindare a un risultato sorprendente - a sentirla - solo per gli osservatori esterni. Nato nel dicembre 2017, il movimento che guida ha fatto registrare alle politiche un sorprendente 1,6 per cento ed è cresciuto velocemente e costantemente nei sondaggi fino a questo 2,5 che si lascia indietro anche il partito fondato tra gli altri da Massimo D'Alema, Pier Luigi Bersani e Guglielmo Epifani. Che i sondaggi lascino il tempo che trovano, dice all'AGI, "è una premessa doverosa. Non è detto che i sondaggi si traducano in voti". Rimane, però, il dato di una crescita inaspettata.

Qual è il segreto di questo successo?
"Non siamo coperti da Tv e altri media e, se siamo riusciti a fare tutto questo, è perché il lavoro sui territori funziona: noi facciamo dalle 30 alle 35 iniziative alla settimana sui territori, un lavoro di base che sta pagando. C'è poco da brindare, comunque. Almeno fino a quando non saremo arrivati a livelli alti di consenso".

Quale sarà il livello che legittimerà il brindisi?
"Siamo nati a dicembre, pochi mesi fa, stiamo lavorando per strutturarci, stiamo raccogliendo adesioni in tutta Italia". Presentato come un movimento molto radicato a Napoli, città in cui è nato, e in Campania, Potere al Popolo, infatti, ha raccolto velocemente le firme necessarie a correre alle elezioni in poco tempo. "È vero che siamo nati a Napoli, città che ha dimostrato in questi anni di avere un passo diverso, ma fin da subito le assemblee territoriali sono partite un po' ovunque, da Nord a Sud. È bello perché, fino ad oggi, sembrava che niente del genere fosse possibile a Sud di Roma".

Il prossimo passo saranno le Europee del 2019?
"Dobbiamo decidere se, come e con chi andare", spiega Carofalo: "De Magistris si sta preparando. Io auspico che Potere al Popolo possa presentarsi in maniera diretta con la propria piattaforma. Ma c'è da discutere, da decidere insieme. Le elezioni sono importanti, ma non sono l'unico obiettivo. Dobbiamo lavorare lì dove altri hanno fallito. Davanti abbiamo una prateria perché il Movimento 5 stelle ha deluso scegliendo Salvini e tanti si sono astenuti. Noi continueremo a fare opposizione sociale sui territori".

Il 2,6 per cento di voti, tuttavia, è un pacchetto che può far gola a molti.
"Ma noi non siamo un pacchetto, non lo dobbiamo essere perché, è dimostrato, se ti presenti come 'pacchetto' ti trattano come tale e. al limite, rimedi qualche poltrona".

Il rapporto con la politica dal basso, le associazioni, i movimenti per la casa, come è cambiato?
"Con i movimenti No Tav e No Tap abbiamo sempre avuto un ottimo rapporto e così con i movimenti sociali in Italia. Non tutti vedono la via elettorale come strumento. Per noi lo è. Ma ci interessa soprattutto interloquire con le associazioni, i gruppi anti sfratto, i gruppi di acquisto".

Edited by Rotwang
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Ridicoli, al 2,6% si permettono anche di definire LeU “bolliti”, a Milano gli unici che se li cagano sono avanzi di centri sociali in periferia, meridionali di terza generazione che non sono riusciti a fare il salto e credono di essere “il popolo”

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On 8/2/2018 at 8:18 PM, metalheart said:

Ridicoli, al 2,6% si permettono anche di definire LeU “bolliti”, a Milano gli unici che se li cagano sono avanzi di centri sociali in periferia, meridionali di terza generazione che non sono riusciti a fare il salto e credono di essere “il popolo”

LeU è perdente dalla nascita, la Carofalo ha detto ciò che gran parte degli italiani pensa.

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La sua esistenza è giustificata solo dal grande numero di gay solo-attivi che vi aderiscono, per non so quale motivo, quindi è molto utile. 

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22 hours ago, Pix said:

la Carofalo ha detto ciò che gran parte degli italiani pensa.

Insomma una Salvini dell’estrema sinistra, anche lei arrogantemente si definisce portavoce di “ciò che gli italiani davvero pensano”. Solo che lui almeno ha il 30% e qualcosa, lei il 2,6. E lui è anche più simpatico. 

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