Jump to content

in Germania è stato riconosciuto il diritto ad appartenere al 3° sesso


Catilina

Recommended Posts

La corte costituzionale tedesca ha chiesto al legislatore di introdurre il terzo sesso nel registro dell'atto di nascita, accanto a maschio e femmina. Lo ha stabilito oggi (08-11-2017) una sentenza dell'alta corte di Karlsruhe.

Le persone che non si riconoscono nel sesso femminile, né nel sesso maschile hanno il diritto di essere registrati dalle autorità in una terza opzione, sostiene la sentenza della corte. Karlsruhe ha stabilito che la norma dovrà essere introdotta dal Parlamento entro la fine del 2018.

 

spero che questa svolta giuridica possa estendersi rapidamente anche nel nostro paese; se potessi prenderei seriamente in considerazione la possibilità di non essere più riconosciuto civilmente come maschio, ma nemmeno una femmina e spero anche ciò possa consentirmi di cambiare il mio nome anagrafico 

 

non so se sono l'unico qui...   

Link to comment
Share on other sites

Servira’ ancora dal tempo prima che arrivi in italia. Prima i paesi nordici poi pian piano la cosa si diffonde ovunque. Forse.

non e’ ben chiaro se la legge dovrebbe riguardare tutti o solo chi non ha le caratteristiche sessuali definite alla nascita.

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

Sono di un altro parere.

Con i matrimoni omosessuali il genere smette di essere interessante.

Più che introdurre un terzo o un quarto genere, sarebbe opportuno toglierli tutti.

Non c'è un vero motivo legale per scrivere "M" o "F" su un documento.

Documenti unisex e cessi unisex.

Link to comment
Share on other sites

Coi cessi unisex vanno aboliti i pissoir e le molestie sessuali potrebbero anche aumentare.

finche’ ci sono due istituti gluridici per coppie etero e coppie gay (matrimonio e unioni civili) tenere il genere sui documenti serve altrimenti va introdotta l’autocertificazione sul genere.

Link to comment
Share on other sites

Vicisti Ulrichse!

(anima muliebris virili corpore inclusa).

Comunque i termini maschio e femmina si riferiscono allo stato fisico sessuale connaturato alla generazione, quindi terzo sesso dovrebbe riferirsi a coloro che fisicamente partecipano dell'uno e dell'altro sesso cioè a coloro che un tempo erano detti ermafroditi:

casi rarissimi direi.....

Link to comment
Share on other sites

Comunque il sesso indicato nelle generalità e del resto anche nell'accezione comune è quello fisico, indipendentemente dalla coscienza di sé che uno possa avere:

quindi logicamente e semanticamente terzo sesso dovrebbe indicare  quelli che fisicamente presentano sia gli organi sessuali maschili sia quelli femminili; non dovrebbe invece indicare coloro che si riconoscono nella definizione di Ulrichs:

anima muliebris virili corpore inclusa 

e neppure  coloro che, avendo sesso maschile, vorrebbero transitare a quello femminile o viceversa.

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

La sentenza andrebbe letta, sembra che si rivolga a quegli intersessuali che, a seguito di una legge tedesca del 2013 che consente loro già di omettere indicazioni  nei documenti di identità circa l'attribuzione di un sesso preciso, o di indicare sesso: "X",   chiedano invece una sorta di riconoscimento in "positivo" e non solo "in negativo" ( nel senso della omissione di una identificazione precisa o di una identificazione X cioè una sorta di sesso indeterminato  )

Ora se è innegabile che l'intersessualità è una condizione che riguarda l'incerta attribuzione di un "sesso biologico" e che l'indicazione come intersessuale riguarda l'individuazione di uno status specifico,  che in effetti positivamente determinato ha tutta l'evidenza di un terzo sesso,è anche vero che la stessa Corte Tedesca darebbe ora l'opportunità a queste persone di essere iscritte all'anagrafe come Intersessuali invece che come X e di rimanerci per tutta la vita, oppure scegliere di identificarsi in un secondo momento come M o F, cioè maschi o femmine.

Se questo è vero ne dovrebbe conseguire che una persona intersessuale nasce con un sesso biologico non del tutto determinato e può scegliere se identificarsi in questa situazione o indirizzarsi vero altre in base al proprio vissuto ed alla propria percezione

Link to comment
Share on other sites

Diciamo che la legge impone ai genitori di dare ai propri figli un nome corrispondente al proprio sesso.

Il melting pot linguistico però ha prodotto la possibilità di chiamare Andrea una bimba ( la Cassazione ribalta una sentenza della Corte di Appello di Firenze, sulla base del fatto che oramai la valutazione non può più ancorarsi alla sola considerazione della linguistica italiana e quindi l'anagrafe non doveva imporre il nome Giulia Andrea ) L'uso italiano di aggiungere al primo nome corrispondente al sesso, un secondo nome non corrispondente ( tipico il caso del secondo nome Maria: Giulio Maria, Edoardo Maria...) era l'unica ipotesi di commistione possibile.

Siamo un paese in cui il Ministero dell'Interno fa circolari sul nome "Andrea" e si arriva fino in Cassazione XD

Comunque in punto di principio si può riconoscere il carattere neutro di alcuni nomi in lingue e culture straniere e quindi il possibile uso bisex di questi nomi anche in Italia, anche se da noi il genere grammaticale resta discordante.

Certo è un approccio direi più multiculturale, determinato dal fatto che oramai viviamo in società aperte, che specificamente orientato

Link to comment
Share on other sites

12 hours ago, Catilina said:

è curioso che nella nostra lingua non vi siano nomi bisex, temo che di nomi propri neutri non ne esistano da alcuna parte 

Nomi (di persona) neutri non possono esserci, dato che la personalità (umana) è sempre stata divisa in maschi e femmine e d'altronde il passaggio dal latino alle lingue volgari ha soppresso la triplicità dei generi, riducendoli a due ed assorbendo in neutro per lo più nel maschile.

Nomi bisex invece esistono ed uno era anche abbastanza diffuso fino ai miei tempi, cioè Maria, nome propriamente femminile di origine ebraica ma con connessioni latine che lo riferivano al feminile di Mario (Marius), usato spesso anche per i maschi in onore della madre di Cristo, anche se come secondo nome ad evitare confusioni.

Anche Andrea fu talvolta usato per entrambi i sessi, forse per la terminazione in a:

la moglie di un mio dipendente, nata credo intorno al 1920, aveva nome di battesimo Andrea, ma in famiglia era chiamata Andreina ad evitare ambiguità.

Link to comment
Share on other sites

On 10/11/2017 at 12:04 PM, Hinzelmann said:

La sentenza andrebbe letta, sembra che si rivolga a quegli intersessuali che, a seguito di una legge tedesca del 2013 che consente loro già di omettere indicazioni  nei documenti di identità circa l'attribuzione di un sesso preciso, o di indicare sesso: "X",   chiedano invece una sorta di riconoscimento in "positivo" e non solo "in negativo" ( nel senso della omissione di una identificazione precisa o di una identificazione X cioè una sorta di sesso indeterminato  )

Ora se è innegabile che l'intersessualità è una condizione che riguarda l'incerta attribuzione di un "sesso biologico" e che l'indicazione come intersessuale riguarda l'individuazione di uno status specifico,  che in effetti positivamente determinato ha tutta l'evidenza di un terzo sesso,è anche vero che la stessa Corte Tedesca darebbe ora l'opportunità a queste persone di essere iscritte all'anagrafe come Intersessuali invece che come X e di rimanerci per tutta la vita, oppure scegliere di identificarsi in un secondo momento come M o F, cioè maschi o femmine.

Se questo è vero ne dovrebbe conseguire che una persona intersessuale nasce con un sesso biologico non del tutto determinato e può scegliere se identificarsi in questa situazione o indirizzarsi vero altre in base al proprio vissuto ed alla propria percezione

un conto è nascere con un sesso biologico non ben definito (e penso che sia raro), un altro (molto + comune) è nascere con un sesso biologico definito ma con un'identità sessuale opposta ad esso oppure che non s'identifichi con nessuno dei 2 sessi (da questo discorso deve esulare anche quello circa l'orientamento sessuale)

così come un transgender ha diritto ad essere riconosciuto civilmente come appartenente al sesso con cui non è nato biologicamente , direi che anche chi non s'identifica con nessuno dei 2 generi abbia il diritto di essere riconosciuto civilmente come tale

io sono nato maschio solo biologicamente, perché poi non mi sono mai identificato col mio sesso biologico, ma nemmeno col sesso femminile 

e questo nonostante il fatto di avere comunque un orientamento decisamente etero 

Link to comment
Share on other sites

1 minute ago, Catilina said:

così come un transgender ha diritto ad essere riconosciuto civilmente come appartenente al sesso con cui non è nato biologicamente , direi che anche chi non s'identifica con nessuno dei 2 generi abbia il diritto di essere riconosciuto civilmente come tale

Credo che fra qualche anno non avrà più senso essere riconosciuti civilmente di un sesso piuttosto che di un altro.

E' un'indicazione anagrafica inutile tanto quanto il numero che calziamo di piede.

Link to comment
Share on other sites

2 hours ago, Almadel said:

Credo che fra qualche anno non avrà più senso essere riconosciuti civilmente di un sesso piuttosto che di un altro.

E' un'indicazione anagrafica inutile tanto quanto il numero che calziamo di piede.

Be', inutile non direi, dato che è pur sempre un elemento discriminante per il riconoscimento, come l'altezza, il colore degli occhi, dei capelli, l'età eccetera:

nessuno mi pare faccia storie contro l'indicazione dell'altezza della statura o del colore degli occhi o dell'età nei documenti d'identità, quindi non vedo perché si debbano fare storie contro l'indicazione del sesso.

Se poi c'è qualcuno che ha problemi psicologici personali col suo sesso fisico, è un'altra faccenda che non ha connessioni con l'indicazione del suo  sesso fisico apparente nei documenti d'identità.

Così nel caso di Catilina, che afferma di non sentirsi appartenente al sesso maschile e peraltro neppure a quello femminile, se comunque fisicamente è un maschio, questa è corretto sia l'indicazione sui documenti d'identità,  che hanno appunto la funzione di riconoscimento in forza dell'apparenza fisica:

infatti egli stesso conferma d'essere fisicamente maschio.

Link to comment
Share on other sites

Ho un amico che ha preso la specialistica in Norvegia

e ha dovuto fare una richiesta all'Italia per un documento che ne attestasse il genere,

perché lì è un'informazione importante, ma nei suoi documenti - carta d'identità e diploma di laurea - non figurava.

Non che io capisca nemmeno a cosa serva indicarvi il colore dei capelli, visto che non è illegale tingerseli.

Allo stesso modo è irrilevante indicare il genere, già quasi accertabile dal nome.

Link to comment
Share on other sites

13 hours ago, Catilina said:

un conto è nascere con un sesso biologico non ben definito (e penso che sia raro), un altro (molto + comune) è nascere con un sesso biologico definito ma con un'identità sessuale opposta ad esso oppure che non s'identifichi con nessuno dei 2 sessi (da questo discorso deve esulare anche quello circa l'orientamento sessuale

Ciò che viene in questione con l'intersessualità è il riconoscimento di un sesso biologico non ben definito

Insomma i genitori potranno anche scegliere il nome, ma questo deve per la legge concordare con una attribuzione medica del sesso biologico.

In passato i medici diagnosticavano una malattia e poi - a seconda dei casi - attribuivano il sesso che sembrava loro prevalente o più facilmente raggiungibile attraverso interventi perinatali. I genitori a cui i medici dicevano che il figlio era malato ovviamente davano l'assenso alla cura, se c'era o incassavano il fatto di avere un figlio che era un maschio difettoso o una femmina difettosa etc

Quindi attribuzione medica del sesso biologico --- Attribuzione del genere sessuale attraverso il nome ( concordante con l'attribuzione del sesso )

Stabilito che si riconosce che è meglio -in tutta una serie di casi- che il bambino cresca come intersessuale, acquisendo progressivamente coscienza del fatto che il suo sesso biologico non è del tutto definito, l'attribuzione di un nome neutrale o bisessuale sarebbe certamente più armonica ( non so se sia il caso di imporlo per legge come attualmente si impone l'esatto contrario sulla base del fatto che possono esistere solo maschi e femmine, sani o malati )

Tutto ciò però riguarderà un insieme di persone che la scienza medica categorizzerà in base a certe diagnosi mediche, come intersessuali

Nel far questo necessariamente se ne escluderanno altre a cui si riterrà di attribuire il sesso biologico come prima e questo suppongo sia il tuo caso @Catilina

Avendo tu un sesso biologico definito ( sulla base delle conoscenze mediche attuali ) con dei problemi di diversa natura ( se non ricordo male, Asperger ) non rientreresti in quanto previsto dalla sentenza tedesca

A meno in base a ciò che sia intuibile senza leggerla

2 minutes ago, Almadel said:

Allo stesso modo è irrilevante indicare il genere, già quasi accertabile dal nome.

In Italia il genere è un elemento necessario a determinare il codice fiscale delle persone, per dire

Il codice fiscale dei maschi è diverso da quello delle femmine

Ogni paese ha i suoi modi, in Islanda c'è il patronimico

Il punto semmai è che il bambino intersex, dovrà in ogni caso muoversi in un mondo di M e F, cioè connotato nel genere nonostante al posto di una X abbia sui documenti Intersex

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...