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Elezioni politiche italiane del 2018: chi votate?


Rotwang

Elezioni 2018: chi votate?  

96 members have voted

  1. 1. Chi votate?

    • Partito Democratico
      23
    • Movimento 5 Stelle
      18
    • Forza Italia
      2
    • Lega dei Popoli
      2
    • Fratelli d'Italia - Alleanza Nazionale
      6
    • Articolo 1 - Movimento Democratico e Progressista
      3
    • Sinistra Italiana
      6
    • Alternativa Popolare
      0
    • Campo Progressista
      2
    • Possibile
      3
    • Unione di Centro
      0
    • Scelta Civica
      2
    • Movimento Nazionale per la Sovranità
      0
    • Direzione Italia
      0
    • Rifondazione Comunista
      0
    • Radicali Italiani
      8
    • Partito Socialista Italiano
      0
    • Partiti regionalista/autonomista/indipendentista locale (inserire il nome)
      0
    • Altri (inserire il nome)
      3
    • Non voto/Scheda bianca o nulla
      18

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  • Poll closed on 04/01/18 at 09:59 PM

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I possibili alleati del Pd sembrerebbero essere:

dall'area centrista:

- Centro Democratico di Tabacci

- Democrazia Solidale di Dellai

- I Moderati di Portas

- Alleanza Popolare di Alfano 

- Centristi per l'Europa di Casini

dall'area liberale:

- I Radicali di Magi e la Bonino

- Forza Europa di Della Vedova

- Italia dei Valori

- Scelta Civica

dall'area di sinistra:

- i Verdi

- il Partito Socialista Italiano

- Campo Progressista

- Articolo 1 - MDP

- Sinistra Italiana

- Possibile

Ora bisogna vedere tra tutti questi chi ci sta, se è possibile formare un programma comune e quali di queste forze hanno una effettiva consistenza elettorale (e come decideranno si presentarsi visto che cmq c'è uno sbarramento al 3%, quindi sarà necessario presentare delle liste che aggreghino).

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Linkiesta

La linea è confermata, non ci sono ripensamenti. Matteo Salvini considera il suo partito una forza politica nazionale. Nel simbolo elettorale che lo accompagnerà alle Politiche della prossima primavera accanto al nome Lega non comparirà più la parola Nord. In questo modo il segretario conta di raccogliere quanti più voti possibile per quello che è ormai il suo unico progetto elettorale: se stesso. Il marchio Salvini, o Salvini premier, è l’offerta politica della nuova Lega, che ha deciso di innestare nelle sue salde radici al Nord (le uniche che ha per il momento) un messaggio che parli anche al resto d’Italia. Sud compreso. Un messaggio che fa presa sulle identità calpestate dalla globalizzazione e che prende di mira l’immigrazione, i grandi gruppi economici, l’Europa. Qualcosa di più vago di una precisa rivendicazione territoriale, come ai tempi di Umberto Bossi. Che infatti lo contesta, insieme a una minoranza di dirigenti che vaticina: così facendo la Lega perderà voti al Nord.

Salvini tira dritto per la sua strada. Corre da più di tre anni su e giù per l’Italia in maniera ossessiva: non pochi, anche fra i suoi stessi compagni di partito, hanno notato che durante la recente campagna per i referendum sull’autonomia di Lombardia e Veneto, il segretario leghista è rimasto molto più concentrato sulle elezioni regionali della Sicilia che sulle sorti di quella che un tempo, in via Bellerio, avrebbero chiamato Padania. Salvini si è speso più a Catania che a Milano: ma questo suo sforzo nel conquistare le simpatie del Sud sta davvero pagando? In termini mediatici, sì. Con il suo marchio politico, il segretario calca la scena nazionale quotidianamente. Se un tempo si fiondava con bandiere e megafono a denunciare un fattaccio di cronaca o a sostenere una protesta o a fare propaganda per qualche suo candidato, lo faceva soprattutto in quella che è stata la circoscrizione elettorale che lo ha più volte eletto all’Europarlamento: il vecchio triangolo Milano-Torino-Genova. Ora questi confini non esistono più. E non esiste più solo la Lega: quando si parla del Sud, si parla di un movimento politico gemello che è presieduto da Salvini ma non dipende dalle gerarchie leghiste. Si chiama “Noi con Salvini”, e dalla fine del 2014 ha uffici in Lazio, Abruzzo, Molise, Campania, Puglia, Basilicata, Calabria, Sicilia e Sardegna.

L’agenda del segretario è fitta. Salvini è stato in Puglia alla fine di settembre, nelle prossime settimane ci tornerà per un vertice con gli amministratori locali che hanno aderito al suo progetto. Il 25 novembre sarà a Cagliari per la prima manifestazione di piazza “leghista”. Pochi giorni dopo volerà in Campania, per un incontro coi sostenitori nel Casertano. Entro Natale, è stata annunciata anche una visita in Calabria. Va avanti così da tre anni. E poi c'è Roma, la capitale un tempo tanto vituperata: Salvini è di casa, ormai. Non solo perché lì ci vive la nuova compagna, Elisa Isoardi. Numerose sono anche le conferenze stampa a Montecitorio. E le visite nelle periferie a rischio: risale appena all’altro giorno l’ultima diretta Facebook del segretario leghista, in collegamento dal campo rom a via di Salone (le forze dell’ordine avevano appena concluso una decina di arresti).

I numeri però dicono che a questo attivismo mediatico - che serve nella competizione interna al centrodestra con Silvio Berlusconi, per decidere chi sarà il leader della coalizione - non corrisponde ancora una consistente forza elettorale di Salvini al Sud. Dopo i tiepidi risultati ottenuti nelle regioni meridionali alle amministrative del 2016 (Noi con Salvini ha per esempio preso il 2,7 per cento a Roma e l’1,9 per cento a Caserta), il Carroccio si è appena misurato alle Regionali in Sicilia. Il segretario ha voluto giocare la campagna elettorale in prima persona, girando in lungo e in largo l’isola nell’ultima settimana prima del voto. Ma i risultati ottenuti non sono di facile lettura. La lista schierata a sostegno di Nello Musumeci - dove insieme a Noi con Salvini c’era Fratelli d’Italia - ha raccolto in tutta l’isola 108mila voti. Un 5,6 pr cento dove il peso degli alleati di destra può essere stato preponderante, anche per ragioni di radicamento territoriale. In cinque province la lista salvinian-meloniana non è neppure riuscita a superare la soglia di sbarramento del 5 per cento. Spiccano, in negativo, il 2,1 per cento ottenuto a Trapani e il 2,3 per cento di Agrigento. Per valutare la scommessa di Salvini, dunque, può essere utile un paragone con il passato. Alle ultime Europee, nelle regioni del Sud la Lega aveva raccolto davvero poco, pur non avendo ancora fondato Noi con Salvini. In Sicilia solo 14.648 preferenze, pari allo 0,99 per cento. Peggio ancora era andate alle politiche del 2008. Chi conosce la storia del Carroccio, però, volge lo sguardo ancora più indietro. Si scopre così che i migliori risultati in terra sicula li ottenne, ormai dieci anni fa, proprio Bossi. Alle Politiche del 2006 la Lega Nord si era infatti presentata insieme al Movimento per l’Autonomia di Raffaele Lombardo. E le percentuali di quella tornata elettorale raccontano un mezzo successo. Quattro eletti tra Camera e Senato, con un picco di 99.618 voti nella sola circoscrizione Sicilia 2, pari al 6,54 per cento (il 4,10 al Senato).

La strada per Salvini al Sud è, dunque, ancora in gran parte da esplorare. La sua convinzione è che queste percentuali saranno ben diverse alle Politiche, dove più che questioni amministrative conterà l’abilità del leader nel mobilitare il voto di opinione. In attesa di verificarlo, il leader leghista è stato molto attivo in questi mesi nell’arruolare nuove truppe. Molto si è mosso, per esempio, nel gruppo parlamentare della Camera, guidato dal friulano Massimiliano Fedriga. Ormai da mesi proseguono gli ingressi di nuovi deputati arruolati alla causa nazionale. Tra i vicepresidenti del gruppo c’è Barbara Saltamartini, storica esponente della destra romana. Eletta con il Popolo della libertà - con un successivo, breve passaggio con Angelino Alfano - la parlamentare un tempo vicina a Gianni Alemanno è una dei leghisti più attivi a Montecitorio. Poi c’è il catanese Angelo Attaguile, uno dei primi deputati meridionali a raccogliere la sfida di Salvini. Non l’unico siciliano: Alessandro Pagano, coordinatore per le province occidentali dell’isola, ha aderito al gruppo un anno fa, anche lui dopo un breve passaggio con Area Popolare. Tra gli ultimi ingressi spicca il messinese Carmelo Lo Monte, deputato alla terza legislatura. Mentre nel maggio del 2016 è entrata a far parte del gruppo parlamentare leghista anche la napoletana Giuseppina Castiello, eletta nel centrodestra. Sicilia, Lazio, Campania.

Gli ultimi arrivi risalgono a pochi giorni fa e riguardano due deputati pugliesi. Sono il barese Nuccio Altieri e il brindisino Roberto Marti. Entrambi erano fedelissimi di Raffaele Fitto, prima di essere folgorati sulla via del leghismo. A celebrare il passaggio nel Carroccio, con una breve conferenza stampa alla Camera, c’era anche Andrea Caroppo, già esponente di Forza Italia che ha portato lo spadone di Alberto da Giussano nel Consiglio regionale pugliese. Avanguardie leghiste nel tacco d’Italia.

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La Stampa

Con regolarità inquietante stanno sparendo, dai siti della rete pro M5S (a volte siti ufficiali della Casaleggio, altre volte siti non ufficiali simpatizzanti) pagine, post, video che hanno rappresentato contenuti fondamentali della propaganda pro Putin, o no vax, apparsa nel mondo grillino nel biennio cruciale 2015-2017. Perché questi testi o video adesso scompaiono, risultando assai spesso non accessibili?  

Ne abbiamo scoperti e testati numerosi, con aiuto diffuso anche da utenti sui social network, per giorni e giorni: e questi sono i risultati al momento in cui scriviamo (tutto è sempre possibile, dopo: anche che riappaiano). Proviamo a indicarne alcuni. Su La Fucina - sito registrato dalla Casaleggio il 25 luglio 2013, che ha come admin Davide Casaleggio - compariva fino all’inizio di quest’estate un post più video antivaccinista che fu viralissimo, dal titolo: «Vaccini, è scesa la censura». Nel video il medico Giuseppe Di Bella attacca: «Si sono lamentati perché in Italia fanno pochi vaccini, però non hanno considerato la quantità documentatissima di danni gravissimi, di bambini autistici, di cui non bisogna parlare. Se c’è lo choc immunitario dei vaccini polivalenti, addirittura sei in una volta, per bambini piccoli, piccolissimi, ecco, non se ne deve parlare». 

Beppe Grillo a maggio polemizzò ferocemente col New York Times che aveva criticato il Movimento per la propaganda antivaccinista in un articOlo dal titolo “Populismo, politica e morbillo”. Grillo gridò che a sostegno dell’accusa «non c’è nulla, neppure un link, un riferimento, una dichiarazione. Nulla». In realtà i link furono prodotti. Anche La Stampa ne offrì numerosi. Il fatto è che alcuni poi spariscono: per esempio la pagina citata della Fucina, che correla vaccini e autismo (indirizzo originario: http://www.lafucina.it/2015/03/16/medico-e-paziente/). La possiamo tuttavia mostrare grazie a webarchive.org, a una serie di screenshoot, e avevamo scaricato il video. 

Altro esempio, utile a capire anche alcune dinamiche: una pagina facebook seguitissima (piace a 494 mila persone), Silenzi e falsità dei media italiani, legata all’omonimo sito di cui risulta admin Marcello Dettori (Pietro Dettori, ex social media manager alla Casaleggio, è oggi responsabile editoriale dell’Associazione Rousseau), embedda un video con il logo della Cosa, canale “goviral”. Si tratta di un canale virale della tv del blog di Grillo, con un piccolissimo disclaimer che ne indica la natura teoricamente satirica. Tuttavia quei video, caricati su altri siti, divengono virali in una rete su Facebook dove il disclaimer non c’è più. E girano contenuti di questo tenore: «Putin salva migliaia di operai tirando fuori gli attributi». Il video si riferisce a Putin che ordina in malo modo ai dirigenti di una fabbrica di pagare gli stipendi arretrati ai poveri operai ridotti alla fame. La fabbrica chiuderà di lì a poco, ma questo non viene detto. Il video, reso virale tramite il canale facebook di Silenzi e falsità, non è più accessibile al momento in cui scriviamo (e da vari giorni) da quel canale, dopo che La Stampa ne ha scritto (compare ancora invece dalla pagina Facebook di Tze Tze). 

Risulta inaccessibile, da La Fucina, un link storico (http://www.lafucina.it/2014/07/29/pilota_sparato-aereo_malese/) della propaganda pro Putin in Italia, la cui sparizione ci viene segnalata dal debunker David Puente. Il volo MH17 della Malaysia airline si schiantò in Ucraina il 17 luglio 2014. La information war russa impiantò notizie fabbricate in vari luoghi, accusando gli ucraini. Uscì un’intervista, poi smontata, a un pilota ucraino che diceva di aver sparato, e era ripresa da un sito alternativo di destra tedesco, spesso all’origine di contenuti falsi. Divenne un titolo della Fucina: «Il pilota ucraino che confessa di aver sparato sull’aereo malese». Oggi la pagina è sparita. 

Sul blog di Grillo, a dicembre 2014 apparvero un testo di Manlio Di Stefano e un video apologetico di Putin che dice «vogliono incatenare l’orso russo». Il video reca da settimane il messaggio «Error loading player: No playable sources found» (sia da Chrome, sia da Explorer, sia da Mo zilla/Firefox). Sappiamo però che era un video de La Cosa (la tv ufficiale del blog di Grillo) perché resta embeddato (continua dunque il caricamento pubblicitario) in un altro sito della galassia grillina, defilato, rispetto al blog di Grillo. Pagine vanno, pagine vengono, video appaiono, video spariscono, poi magari ricompaiono, più periferici. Putin, come la militante grillina dissidente Stefania Batzella, viene sbianchettato dalla foto di famiglia in un interno

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On 13/11/2017 at 6:11 PM, Hinzelmann said:

In mattinata Renzi ha incontrato i Radicali italiani di Emma Bonino e Riccardo Magi e il promotore di Forza Europa Benedetto Della Vedova, che in questi mesi hanno aperto uno spiraglio per una alleanza con i democratici.

iniziativa brillante: la Bonino alleata equivale a un paio di punti in meno, soprattutto se per convincerla Renzi farà approvare quell'aborto di legge cui hanno dato il nome di Ius Soli (ma a seconda delle convenienze la chiamano a volte Ius Culturae)

Pisapia nessuno sa esattamente cosa pensi, probabilmente neanche lui

insomma al Renzi converrebbe giocarsela come piace a lui, uno contro tutti, mettendosi a fianco giusto il fedele Alfano per fare 'sta coalizione elettorale

ma lo scenario politico  è molto fluido, tipo diarrea: non si può tacere la perigliosa insidia elettorale rappresentata da Di Maio, che è andato apposta a Washington a cercare qualcuno con cui parlare

pare abbia trovato un qualche semi-importante funzionario della Segreteria di Stato, probabilmente estratto a sorte, che lo avrà sicuramente ascoltato con grande interesse

Edited by conrad65
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Certo Renzi dovrebbe decidere se vuole essere il candidato della linea Minniti o della linea Bonino ( che non solo chiede lo ius soli ma pure impegni per la modifica della Bossi-Fini nella prossima legislatura )

Pisapia è in forte difficoltà...inutile infierire, da un lato Boldrini e Grasso lo tirano a sinistra, dall'altro lui stesso aveva posto una pregiudiziale su Alfano che Renzi ha respinto ( al di là del fatto che sarebbe stato un capro espiatorio simbolico, che non scioglieva i veri nodi politici ) inoltre la parte "destra" del campo progressista che spingeva per una coalizione con il PD ad ogni costo, potrebbe trovare posto in altre liste ( Tabacci con Casini& Alfano, altri con la lista liberal-europeista della Bonino o coi Verdi-PSI etc ) lasciandolo con il cerino in mano

Per quanto riguarda Di Maio la situazione è paradossale...ma il suo atto di fedeltà atlantica è riuscito solo secondo grazie a quello grottesco della May, che ha accusato i Russi di aver inquinato il referendum...grazie al quale lei stessa ha preso il potere Lol

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9 minutes ago, Hinzelmann said:

Una data simbolica

effettivamente...

sarebbe anche la data di nascita di Lucio Battisti

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Secolo d'Italia

Il M5s vince a Ostia e Giuliana Di Pillo è la nuova presidente del municipio X di Roma. La candidata pentastellata è stata eletta al ballottaggio con il 59,60% dei voti, mentre la sfidante del centrodestra, Monica Picca, si è fermata al 40,40%.

L’altro dato che emerge dalla consultazione nel municipio, che è stato sciolto per mafia nel 2015  sciolto per infiltrazioni mafiose sull’onda dell’inchiesta «Mondo di Mezzo» – con il mini-sindaco Pd Andrea Tassone arrestato e condannato a 5 anni – è quello dell’astensione: ha votato solo il 33,60%, in ulteriore calo di circa tre punti rispetto al 36,10% di affluenza del primo turno.

Un dato che certo non dovrebbe indurre a dichiarazioni trionfanti cui invece i Cinquestelle si sono lasciati andare volentieri, pur avendo beneficiato di una campagna elettorale caratterizzata dalla famosa testata di Roberto Spada e tutta tesa a demonizzare la destra. Esulta dunque Virginia Raggi: “I cittadini tornano protagonisti. Brava Giuliana! I romani sono con noi e per il cambiamento”. E il candidato premier M5S Luigi Di Maio si spinge incautamente a parlare di “effetto Raggi” che secondo lui  “esiste ed è positivo”. Non tiene in conto, Di Maio, la mobilitazione degli elettori di sinistra per impedire la vittoria di Fratelli d’Italia.

La candidata di FdI Picca sostiene inoltre che ai Cinquestelle sono andati i voti degli Spada e di CasaPound: “All’idroscalo, dove sono rappresentati i voti di Casapound, noi abbiamo perso e loro hanno guadagnato circa mille voti”.

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Giovedì la Bonino presentarà la sua nuova lista che si chiamerà: Più Europa

Anche se dice che : "Allo stato attuale non c'è però neanche nessuna possibilità che si possa presentare la nostra lista alle elezioni per il problema delle firme che sarà impossibile raccogliere, visto che ne servono 900 per ognuna delle 70 circoscrizioni previste".

L'osservazione in realtà non è priva di fondamento, dal momento che in questo momento non è dato sapere neanche i confini esatti delle varie circoscrizioni elettorali, che certo andranno tracciate prima dello scioglimento delle Camere, ma con tempi operativi assai ristretti per la raccolta delle firme se si voterà a Marzo come si dice.

Per questo motivo si parla anche di un appoggio ai Verdi di Bonelli e ai Socialisti di Nencini, Più Europa diverrebbe quindi : Europa Ecologia e Diritti

Un unico cartello che però irrita la Bonino...

Ovviamente è superfluo dire come questa operazione in stile Macron - al dilà delle irritazioni di Tizio o Caio - si presenta

di dubbia utilità elettorale nel momento in cui Calenda stesso dichiara che Vivendi su TIM ci tratta come la Guyana Francese...

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-11-19/calenda-vede-genish-su-tim-italia-trattata-come-guyana-francese-115906.shtml?uuid=AEITzaED

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Probabilmente se l'accordo riesce organizzeranno due liste alleate del Pd, una di sinistra progressista (incentrata su europeismo, diritti civili/sociali e ambientalismo) e una centrista.

Quella di sinistra comprenderà probabilmente:

- Campo Progressista

- Radicali

- Forza Europa

- Partito Socialista Italiano

- Verdi

Quella centrista comprenderà invece:

- Centro Democratico 

- Democrazia Solidale 

- I Moderati di Portas

- Alleanza Popolare

- Centristi per l'Europa 

 

Questo sia perchè cmq c'è uno sbarramento al 3% quindi non ha senso presentare mille microliste, sia perchè cmq per presentare una lista è richiesta una mobilitazione non indifferente per quanto riguarda la raccolta delle firme.

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Alfano fara' parte della lista centrista e d'alema e bersani di quella progressista  ?

ci sara' grasso ?

Edited by marco7
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Ad oggi non mi pare sia stato ancora siglato nessun accordo di alleanza, però il tentativo credo sia quello di riuscire ad aggregare una coalizione il più ampia possibile e quindi tirare dentro anche Alfano nella lista centrista.

Bersani non sarà invece nella lista di sinistra alleata del Pd perchè Mdp, Sinistra Italia e Possibile si sono detti indisponibili a qualsiasi alleanza con il Pd.

Questo ovviamente rischia di regalare la vittoria al centrodestra in molti collegi uninominali, perchè il centrosinistra si presenterà diviso frammentando così i voti su due candidati, mentre il centrodestra unito in coalizione a supporto di un solo candidato.

La speranza per il Pd è che nei vari collegi quella parte di elettorato più di sinistra propenda per il voto alla lista di sinistra alleata del Pd piuttosto che per la lista di sinistra di Mps/Sinistra Italiana/Possibile.

Edited by Sbuffo
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Alfano pare di sì, ma si sfileranno Lupi e Formigoni, che d'altronde in Lombardia non possono sopravvivere fuori dal Centrodestra e non appoggiano la candidatura di Giorgio Gori inoltre Berlusconi sta sondando una lista di democristiani suoi da contrapporre a quelli di Renzi

Quasi sicuramente non faranno parte di una lista di Sinistra alleata al PD Bersani,Frantoianni e Civati che formeranno una lista unitaria propria con l'appoggio della CGIL e dei presidenti delle camere

Pisapia continua a invocare "segnali di discontinuità" ora pure nella Finanziaria, ma francamente rischia di risultare patetico

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I punti chiave del programma di Possibile di Civati:

PIÙ PROGRESSIVITÀ FISCALE
Per una nuova imposta sul reddito del lavoro dipendente e un taglio progressivo del cuneo fiscale dei lavoratori.
TAGLIARE IL COSTO DEL LAVORO
Un taglio al cuneo fiscale delle imprese che si realizza secondo il criterio della progressività.
UN REDDITO PER INCLUDERE
Si tratta di una forma di reddito minimo garantito, in accordo con la Strategia Europea di Inclusione Attiva, che coniughi sostegno economico, servizi sociali personalizzati e inclusività nel mercato del lavoro.
LA GIUSTA PAGA
Per un salario minimo dignitoso.
SUSSIDI AMBIENTALI DANNOSI? NO GRAZIE!
Il Catalogo dei Sussidi Ambientalmente Dannosi (SAD) e Ambientalmente Favorevoli (SAF) è stato reso pubblico in data 23 Febbraio 2017 svelando finalmente le cifre in gioco.
BASTA FOSSILI!
È in atto nel mondo un processo di radicale trasformazione dei modi di produrre e consumare l’energia, all’insegna dell’efficienza energetica, delle fonti rinnovabili, di un modello di generazione distribuita.
CHI INQUINA PAGA
Un contributo ecologico per favorire il perseguimento di un progressivo contenimento delle emissioni di anidride carbonica e il cambio di paradigma energetico.
APPARTIENE AL POPOLO: PER ESERCITARE LA SOVRANITÀ PIÙ FACILMENTE
La democrazia non si esaurisce nell’espressione di un voto ogni cinque anni, rappresentativo di una delega da poter esercitare illimitatamente. Democrazia vuol dire poter esercitare la propria sovranità più facilmente.
UN PARLAMENTO PIÙ SNELLO, PIÙ DEMOCRATICO, PIÙ EFFICIENTE
Una proposta per rendere le Camere più efficienti, meno costose e più rappresentative.
CANCELLIAMO LE DISCRIMINAZIONI
Matrimoni egualitari, contrasto all’omotransfobia, educazione alle differenze: perché la libertà di ciascuno non sia determinata da altri e da altro.
ACCOGLIENZA: SOLUZIONI EUROPEE A UNA SFIDA EUROPEA
Per costruire un Sistema europeo comune d’asilo coerente ed efficace, basato sui principi di solidarietà ed equa condivisione delle responsabilità tra Stati Membri, che metta al centro i diritti delle persone.
“L’ITALIA SONO ANCH’IO”, RELOAD
Per una riforma della legge sulla cittadinanza che, senza alcuna discriminazione a danno dei bambini, affermi chiaramente che chi nasce in Italia è italiano.
OLTRE LA BOSSI-FINI C’È PIÙ SICUREZZA PER TUTTI
Con oltre cinque milioni di immigrati regolari, di cui la metà soggiornanti di lungo periodo, con il 9% di imprese con titolare di origine straniera, con il 4% di alunni di origine straniera nelle scuole, il nostro paese si trova ad affrontare una fase oramai matura delle migrazioni.
SPRAR! PER UNA RIFORMA STRUTTURALE DEL SISTEMA DI ACCOGLIENZA
Nonostante le dimensioni del fenomeno e il suo riproporsi costantemente dal 2014, l’Italia non è dotata di una disciplina organica del diritto d’asilo e gestisce l’accoglienza secondo logiche emergenziali: dobbiamo passare a un sistema organizzato ed efficiente.
UNA POLITICA PER LA PACE
L’industria bellica è florida quanto mai. L’export militare italiano alimenta conflitti nelle zone più calde del mondo, contribuendo alla devastazione di intere città, a crisi umanitarie gravissime, alla fuga delle persone dalle proprie case.
REDISTRIBUIRE RISORSE RECUPERANDO GLI SPRECHI ALIMENTARI
La fame è conseguenza, non causa. Occorre alleviare la povertà e migliorare la qualità della vita dei più bisognosi.
METTIAMO UN VERO LIMITE AL DENARO CONTANTE
L’attuale soglia, fissata con la Legge di Stabilità 2016 a 3 mila euro, è ininfluente a prevenire la piccola evasione fiscale effettuata nei pagamenti di tante piccole prestazioni a basso valore unitario.
LA TASSA SULLA CASA PER UNA RAGIONE DI SOLIDARIETÀ
Occorre basare l’imposta non solo sulla categoria catastale, bensì anche sul reddito dei proprietari.
GIG ECONOMY: NON SONO LAVORETTI
La Sharing Economy dal volto peggiore: la deprofessionalizzazione dei mestieri comporta ulteriori sacche di precarietà e di sottoccupazione.
IL SISTEMA TEDESCO VERO: L’IMPOSTA DI SUCCESSIONE
Perché l’imposta di successione deve essere rivista? Tassare l’eredità di ricchezza ha a che fare con il principio del merito e con l’uguaglianza delle opportunità.
TORNIAMO A FARE POLITICA INDUSTRIALE
Rendiamo possibile la nascita di una nuova generazione di aziende caratterizzate da forte innovazione di valore e innovazione tecnologica, con attenzione agli spin-off universitari, per essere al passo con la transizione ecologica e socio-sostenibile dell’economia.
LA SALUTE È UN DIRITTO, NON UNA MERCE
Solo un Sistema Sanitario Nazionale universalistico può garantire il diritto alla salute delle italiane e degli italiani, ad oggi in larga parte negato
.
LA DIGITALIZZAZIONE NON PUÒ RIMANERE SULLA CARTA
Finora troppa retorica e poche connessioni, anche con la realtà.
BIG DATA, UNA QUESTIONE DI INTELLIGENZA (NON SOLO ARTIFICIALE)
Diamo valore alle informazioni che ci riguardano. Le multinazionali che le sfruttano gratuitamente lo fanno.
ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO: UN FORMAT DA CAMBIARE
Abbattere le ore, trasformarla in un’occasione formativa reale il cui progetto stia in capo alle scuole, garantirne sicurezza e gratuità, coinvolgere gli/le studenti, monitorare le esperienze.
ARGINARE LA DISPERSIONE SCOLASTICA E L’ABBANDONO
Rinnovare la legge sul diritto allo studio, incoraggiare forme di peer education, promuovere il rinnovamento delle metodologie didattiche, arrivare all’istituzione del biennio unitario e orientativo.
FORMAZIONE E RECLUTAMENTO DOCENTI: UN PERCORSO EQUO E TRASPARENTE
Biennio universitario ad indirizzo didattico, continuità di percorso formativo all’interno dei dipartimenti disciplinari degli Atenei, abolizione della “chiamata diretta” e reclutamento fondato sulle reali necessità delle scuole.

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YouTrend avrebbe quantificato in 40 collegi quelli che da "in bilico" passerebbero a "sicuri per il centrodestra" in caso di mancata alleanza tra Pd e Mdp/Sinistra Italiana/Possibile e in 21 quelli che da "sicuri per il centrosinistra"  passerebbero a "in bilico".

http://www.repubblica.it/politica/2017/11/20/news/quei_40_collegi_che_la_sinistra_divisa_rischia_di_regalare_a_destra_e_m5s-181583253/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P4-S3.4-T1

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Difficile poterlo prevedere con certezza non esistendo ancora i Collegi...anche perchè è il governo che ha in mano il pallino per disegnarli a proprio favore

Ovviamente Renzi spande ottimismo ( perchè non vuole l'accordo ) e Repubblica pessimismo ( perchè lo vuole )

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Ora e’ ufficiale. Mdp e Sinistra Italiana-Possibile non entreranno nella coalizione che fa perno attorno al Pd. E’ l’esito dell’incontro tra la delegazione del Pd (Maurizio Martina, Piero Fassino, Cesare Damiano) e quella della Sinistra, composta da Giulio Marcon e Cecilia Guerra.

“Non ci sono margini per nessuna intesa”, dice Giulio Marcon. E Cecilia Guerra: “Non abbiamo dato disponibilita’ per una trattativa perche’ le divisioni sono su nodi di fondo”.

MARCON: ASSEMBLEA DEL 3 CON NOSTRO LEADER GRASSOQuindi

“Il 3 dicembre faremo la nostra assemblea con Grasso che e’ il nostro leader”, ha annunciato poi Giulio Marcon.

Non che non si fosse capito

A questo punto resta da chiarire la posizione di Pisapia

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1 hour ago, Hinzelmann said:

Il 3 dicembre faremo la nostra assemblea con Grasso che e’ il nostro leader

e per la serie 'le ultime parole famose',

Grasso ha appena detto che non ci pensa proprio a fà la fine de Ingroia...

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1 hour ago, freedog said:

Grasso ha appena detto che non ci pensa proprio a fà la fine de Ingroia...

"Il presidente non ha sciolto alcuna riserva in merito al suo futuro. Notizie e dichiarazioni in un senso o nell'altro vanno lette come auspici dei singoli e non interpretano il suo pensiero né le sue decisioni. Quando queste saranno prese sarà lui stesso a comunicarlo"

Ha detto questo...non ciò che scrivi tu XD

Comunque attualmente il PD è in caduta libera al 25%...se Renzi non si inventa qualcosa, il voto utile per chi non voterà la sinistra e non vuole Berlusconi,  sarà M5S

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1 hour ago, Carota said:

Secondo me il suffragio universale è sopravvalutato

a me lo dici?

in anni che faccio il presidente di seggio ho visto cose che voi umani non potete nemmeno immaginarvi!

32 minutes ago, Hinzelmann said:

"Il presidente non ha sciolto alcuna riserva in merito al suo futuro. Notizie e dichiarazioni in un senso o nell'altro vanno lette come auspici dei singoli e non interpretano il suo pensiero né le sue decisioni. Quando queste saranno prese sarà lui stesso a comunicarlo"

Ha detto questo...non ciò che scrivi t

wait and see..

a me risulta che non ci pensa proprio a sputtanarsi à la Ingroia; sbaglierò...

cmq, nel frattempo, altra chicca interessante può esse questa

http://www.lastampa.it/2017/11/22/italia/politica/di-battista-ipotesi-campidoglio-se-raggi-verr-condannata-GwUYn9Glz5lsf6KTxN4ofP/pagina.html

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19 minutes ago, freedog said:

a me risulta che non ci pensa proprio a sputtanarsi à la Ingroia; sbaglierò...

Non si capisce se è una notizia ( riservata ) un auspicio o una opinione...XD

Ad ogni modo non credo che Grasso sia un grosso traino elettorale...la maggior parte degli Italiani sa appena chi sia

Io ti dico semplicemente questo...con il PD al 25% ( parlo della media dei sondaggi per cui per molti parte da sotto )  in larghe parti d'Italia il voto utile all'uninominale per non fare vincere il CDX sarà M5S

Ovviamente non potrà funzionare come con il porcellum, essendo una legge prevalentemente proporzionale, ma se è vero che per vincere serve il 40% ed il CDX è attualmente al 37,5% ed il 70% dei collegi uninominali che in moltissimi casi saranno contesi dal M5S con il Pd in TERZA POSIZIONE io non invocherei -più di tanto - il voto utile

Poi se Renzi riesce a quadrare una buona campagna elettorale ( di cui per ora non si intravede neanche l'ombra...) ed a recuperare la seconda posizione, magari le cose cambiano, ora come ora il voto utile lo avvantaggia solo nelle regioni rosse

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Quello che conta nei collegi uninominali è la coalizione, se il Pd riesce a organizzare cmq una discreta coalizione coprendosi sia a sinistra (una lista con campo progressista, verdi, psi e radicali, alcuni parlano forse di due liste una con campo progressista e una seconda con radicali, verdi e psi)  che al centro (una lista con alternativa popolare, Idv, moderati, scelta civica, ecc..) allora rimane cmq il competitor più probabile per il centrodestra, perchè il M5S anche fosse dato con 1/2 punti in più cmq corre da solo e quindi ha un oggettivo deficit.

In questo senso continua ad avere effetto il voto utile.

Edited by Sbuffo
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Può essere, io stesso l'ho ipotizzato ma c'è un grande "se" davanti, la coalizione PD-AP in Sicilia ha subito il voto utile ed ha premiato il M5S, portandolo dal 27% al 34%. Cioè il voto utile è andato altrove...sarebbe opportuno averne consapevolezza per evitare che il danno si ripeta.

La Bonino varerà domani una lista +Europa, che potrebbe occupare l'area Montiana-liberale, ispirarsi a Macron ( o almeno alla sua retorica, più che alla sua politica che sembra per ora la più classica espressione del nazionalismo francese...bastona-Italia ) e fondarsi sul motto "Europa sì, anche così"

Al di là del fatto che essere per una società aperta e liberale a prescindere, sembra essere abbastanza "controcorrente" ( non dico come @Conrad65 che faccia perdere voti, ma certo sarà più dura prenderne rispetto a Lindner in Germania...perchè la Germania dell'Europa si è giovata, noi no ) questa lista ragionevolmente dovrebbe convergere sul Pd anche per un problema di firme.

Oggi ci sarà l'incontro tra Fassino e Pisapia ( la cui delegazione comprende Tabacci Manconi e Ciccio Ferrara ) se questa è la consistenza dovranno collocarsi in un'altra lista, ma coniugarsi con la Bonino cancellerebbe ogni tratto di sinistra...andare da soli, ma con chi? Non mi pare che a Pisapia rimangano molti compagni di strada, per formare una sua lista autonoma

Il Corriere della Sera "ironizza" sulla Leopolda...dicendo che ci saranno tanti giovani ( si cita il neo sposo moldavo di De Giorgi ) ma nessun big, certo non il massimo come lancio di campagna elettorale

http://www.corriere.it/politica/17_novembre_23/da-pisapia-emiliano-253a3e40-cfc3-11e7-a1da-9278adb4d756.shtml

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 Ha avuto esito positivo l'incontro a Roma fra Piero Fassino e Maurizio Martina per i dem, Bruno Tabacci, Luigi Manconi e Ciccio Ferrara per gli arancioni.

"Abbiamo avviato un percorso comune..stiamo lavorando. Lo schema politico è quello di fare una lista unica" di centrosinistra insieme al Pd. "Campo progressista è il soggetto che incorporando Centro democratico si fa carico di assemblare gli altri, il soggetto federatore.

Pare che Tabacci intenda fare di Campo Progressista una sorta di "soggetto federatore" per una lista unica di Centro-Sinistra, salvo i consueti problemi caratteriali di Renzi da superare:

Resta però da definire un documento comune e sopratutto che Renzi chiarisca le pari dignità in lista. "Non abbiamo ancora chiuso", dicono da Campo Progressista. "Vogliamo sentire cosa dice alla Leopolda Renzi, se lui ripete le cose dette oggi ai giornali... Non puoi chiedere a qualcuno di fare l'alleanza e intando gli dici che ti fa schifo". Il riferimento è ad alcuni retroscena sui malumori del segretario dem per il consenso perso a parlare di coalizioni.

Resta il fatto che Pisapia non ha partecipato all'incontro...e non so quanto la presenza di Tabacci sia sufficiente a riconoscere a Campo progressista  la qualifica di soggetto federatore ( la Bonino marcia per ora per conto proprio pretendendo il dimezzamento delle firme per presentare una sua lista )

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