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I missili di Kim Jong-un


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Questa mattina un missile a lunga gittata nordcoreano ha sorvolato i cieli del Giappone, mettendo militarmente in allerta questo e la Corea del Sud. Un seduta d'urgenza del Consiglio di sicurezza dell'ONU è prevista oggi per discutere sul da farsi.

Aveva minacciato anche lui "fuoco e fiamme", come Donald Trump, ma sull'isola americana di Guam, nel Pacifico, e stavolta ci è andato se non vicino sicuramente più lontano dell'ultima volta. Kim Jong-un bussa alle porte di Tokyo, facendo volare per 2700 chilometri, a un'altezza di 550, un missile che dopo aver passato Hokkaido si spezza in tre parti nel Mare del Giappone. "È una minaccia grave e senza precedenti", dice il governo di lì: è già accaduto, per la verità, nel 1998 e poi nel 2009, anche se allora Pyongyang mascherò lo scherzetto vestendolo da test per un satellite. E' comunque il diciottesimo missile lanciato da Pyongyang nel 2017.

[...]

Per ora: Kim ha lanciato già in luglio due Icbm, missili balistici intercontinentali,capaci di volare oltre 10mila chilometri, in grado dunque di raggiungere il territorio Usa. La corsa a ottenere il supermissile continua: insieme a quella per realizzare sempre più efficacemente la minibomba. Proprio ieri i servizi sudcoreani hanno avvertito il Parlamento che un nuovo test nucleare sarebbe imminente, il numero sei della serie dopo quello che l'anno scorso seguì, a ottobre, proprio la fine delle manovre congiunte Usa-Corea del Sud. È la sceneggiatura che seguono da anni: Washington e Seul si esibiscono nei war games, le simulazioni di guerra al computer, Pyongyang sostiene che si tratta di prove di invasione, e reagisce con qualche tipo di provocazione. Gli Ulchi Guardian Freedom drills si concludono mercoledì: c'è sempre tempo per qualche altro scherzetto.

Scontata, comunque, la richiesta di Stati Uniti, Giappone e Corea del Sud di una convocazione urgente del Consiglio di sicurezza dell'Onu. Vertice che si terrà oggi stesso.

http://www.repubblica.it/esteri/2017/08/28/news/corea_del_nord_allarme_in_giappone_per_un_missile_di_pyongyang-174093203/?ref=RHPPLF-BL-I0-C8-P1-S1.8-T1

Continuo  a non capire la logica di questa escalation: è una vera dimostrazione di forza, di pazzia da parte di Kim o di propaganda (interna)? Forse tutte e tre. Eppure penso sia improbabile che i nordcoreani vogliano arrivare a un conflitto aperto con Seul... Hanno praticamente il mondo contro e anche il loro alleato, la Cina, non li seguirebbe in una guerra che romperebbe gli equilibri dell'intera regione. Attaccare il Giappone, poi, vorrebbe dire l'automatico coinvolgimento degli Stati Uniti.

 

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La logica di kim e' di continuare a stare al potere nel suo paese e per questo ora si serve anche di armi nucleari e missili.

In caso di guerra con seul si sa che la capitale seul verrebbe rasa al suolo dall'artiglieria antiquata dei nord corea con milioni di morti. Questo e' il motivo vero che finora non permette agli americani di attaccare militarmente la corea del nord.

Edited by marco7
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Dimostrazione di forza da inquadrare in una strategia di deterrenza, quindi difensiva dal punto di vista nordcoreano. 

Il messaggio è:

"Provate solo ad attuare un regime change e questo e ciò che vedrete"

 

 

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Mah, penso che tutti gli attori al momento sperino semplicemente che il regime imploda dall'interno, prima o poi...

Edited by Layer
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Il regime nordcoreano non ha alcuna convenienza ad una guerra, di qualunque natura essa sia, le sue minacce sono fini a se stesse perché imploderebbe su se stesso dopo poco. Tuttavia, non è impossibile che si spinga oltre e provochi comunque un conflitto locale, combattuto ovviamente senza armi nucleari.

Edited by Rotwang
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Un mesetto fa, nonostante le diverse rassicurazioni in senso contrario di Tillerson, il direttore della CIA Pompeo aveva dato segnali di favorevolezza ad un possibile cambio di regime in Corea del Nord. 

http://www.cnn.com/2017/07/20/politics/cia-mike-pompeo-north-korea/index.html

La dottrina del cambio di regime è sempre stata prediletta dagli USA, non vedo quindi come possa esserne escluso uno in questo caso. 

L'atteggiamento nordcoreano è quindi indirizzato a prevenirlo. La Corea del Nord non ha nessun interesse nell'arrivare ad una guerra, verrebbe spazzata via. 

 

Edited by Uncanny
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48 minutes ago, Uncanny said:

La Corea del Nord non ha nessun interesse nell'arrivare ad una guerra, verrebbe spazzata via. 

 

2 hours ago, Layer said:

Eppure penso sia improbabile che i nordcoreani vogliano arrivare a un conflitto aperto con Seul...

 

Il problema è che non raramente il cervello umano è annebbiato dagli errori di calcolo sulla propria forza e sulla debolezza altrui, senza contare il delirio d'onnipotenza e la credenza fanatica d'essere "nelle braccia degli dei" o almeno "sull'onda della Storia":

vedi Hitler.

E questo peraltro non vale solo per il dittatore nordcoreano, benché questi sia forse il più pericoloso di tutti.

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Ma perché esistono  2 Coree?Se qualcuno lo sa, lo dica in 2 parole  (mi secca leggerlo su wikipedia xD).

In realtà gli USA non attaccano per il probabile coinvolgimento della Cina, il probabile scoppio di una guerra (mondiale?)dagli scenari apocalittici(seoul in primis rasa al suolo). Io però non darei così per scontata una non guerra, anzi sono convinto che, nel momento del declino del regime, Kim Jim Jon(o come si chiami) farà una follia per dimostrare il suo potere.

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Se beccano il Giappone, gli USA volenti o nolenti dovranno agire con una dimostrazione di forza, come minimo. Certo è che nessuno dei diretti interessati - USA, Corea del Sud, Cina, Giappone, Russia - vorrebbe far precipitare la situazione fino a quel punto. Da quanto vedo, solo la Corea del Nord - e il suo dittatore - non sembrano avere, quantomeno da qualche mese, il senso del limite - tra fatti e parole.

48 minutes ago, Ilromantico said:

Ma perché esistono  2 Coree?

Per farla breve, la Corea divenne ufficialmente una colonia del Giappone a partire dal 1910. A seguito della sua sconfitta da parte degli Alleati (che contava pure la Cina, in Asia), la penisola fu divisa al 38° parallelo fra URSS e USA. I tentativi diplomatici di riunire i due territori sotto un'unica entità statale fallirono e si accettò la situazione de facto esistente. Nel 1950 si arrivò comunque alla guerra, quando il nonno di Kim Jong-un decise di invadere la Sud Corea (un regime filo-occidentale e sotto influenza degli USA) per riunire la penisola sotto la sua autorità. Il conflitto si concluse nel 1953 (dopo fasi alterne e il coinvolgimento diretto degli USA - con mandato ONU e a capo di una coalizione internazionale - e quello indiretto di Cina e URSS) facendo tornare i confini sostanzialmente al 1945. Da allora le due Coree sono ancora formalmente in guerra, essendoci stato solo l'armistizio del 1953 e mancando un effettivo trattato di pace fra le parti (le trattative del 1956 non giunsero a buon fine).

Edited by Layer
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3 hours ago, Ilromantico said:

Ma perché esistono  2 Coree?

In Spagna non si insegna storia?

Comunque fino al 1945 la storia della penisola coreana era unica e non vi era differenza tra nord e sud. Tuttavia, gli eserciti Alleati e sovietico, liberando la Corea dall'occupazione giapponese, si sono incontrati al 38° parallelo e vi sono rimasti, dando vita a due governi separati: uno filo-americano e ad economia capitalista e uno filo-sovietico e ad economia comunista e, nonostante la guerra di Corea tra il 1950 e il 1953, la situazione è rimasta invariata e i due Stati sono coesistiti fino ad oggi.

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6 hours ago, Layer said:

solo la Corea del Nord - e il suo dittatore - non sembrano avere, quantomeno da qualche mese, il senso del limite - tra fatti e parole.

Non sembrano averlo, ma forse ce l'hanno, dato che Guam non è stata assalita, benché fosse stata preannunziata anche la data.

Certo il giochetto è pericoloso e non si capisce bene se sia effetto di una demenza quasi suicida o se sia un rimedio disperato contro difficoltà interne innominabili.

Edited by Mario1944
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9 hours ago, Mario1944 said:

Non sembrano averlo, ma forse ce l'hanno, dato che Guam non è stata assalita, benché fosse stata preannunziata anche la data.

Anche le parole contano, anche se poi non si concretizzano in fatti.

Intanto: http://www.repubblica.it/esteri/2017/08/30/news/pyongyang_missile_sul_giappone_solo_preludio_ora_puntiamo_su_guam_-174174935/?ref=RHPPLF-BH-I0-C8-P1-S1.8-T1

PECHINO - Era soltanto un anticipo? Il missile Hwasong-12 che vola per 2700 chilometri e 14 minuti, disintegrandosi in tre sull'Oceano dopo essere passato sulla testa degli spaventatissimi giapponesi, è solo "il preludio". Parola di Kim Jong-un che affida a un comunicato (in inglese) diffuso dalla tv di stato la sua personalissima dichiarazione di guerra: o di offerta per l'ultima, estrema, disperatissima trattativa?

[...]

Pechino e Russia sono preoccupati per la corsa ai sistemi antimissili, naturalmente made in Usa, che dalla Corea del Sud, già dotata del contestatissimo Thaad, arriva fino al Giappone, dove ieri il sistema J-Alert è finito sotto accusa: va bene l'allarme sui telefonini e l'invito a salvarsi chi può, ma Tokyo adesso ha davvero paura. E non è un caso che poche ore dopo il brivido di Hokkaido, anche i giapponesi hanno dato il via alle prime esercitazioni, già precedentemente programmate, per le prove di funzionamento del sistema antimissile ASDF di Patriots.

Il missile di Kim cade infatti nel bel mezzo di un dibattito che divide il Giappone. Il premier Shinzo Abe sta cercando di cambiare la costituzione pacifista per permettere a Tokyo di armarsi - magari anche di quella stessa atomica di cui, unica nazione al mondo, porta ancora le stimmate: e intanto di difendersi con un altro sistema ancora, sempre americano, Aegis Ashore, che il governo ha promesso di acquistare. Il web di lì si scatena: perché non abbiamo abbattuto quel maledetto missile, come funzionano i nostri sistemi di difesa? Fosse semplice. Il comando Usa nel Pacifico assicura di averlo "seguito" per tutta la traiettoria, ma un missile lo abbatti se vedi che ti cade addosso: se ti sta passando sopra puntando oltre, e lo fai, ti ritrovi già in guerra.

La faccia di Abe in tv dopo che il missile gli era passato sulla testa era visibilmente, e comprensibilmente, tesa: al telefono con lui per 40 minuti, Trump gli assicura che l'America sosterrà il Giappone "al 100 per 100". Ma è la stessa espressione usata quando l'ha ricevuto in Florida, a maggio, all'inizio del mandato, e Kim ha esploso il primo missile dell'anno. Il Giappone annuncia dunque sanzioni unilaterali, già promosse dagli Usa un paio di settimane fa. La Russia dice invece che il lancio di martedì è la prova che non funzionano neppure quelle dell'Onu: occorre qualcosa che porti a uno scambio con Kim. Anche la Cina condanna le sanzioni unilaterali, e qualcosa che porti a uno scambio ce l'ha in mente da tempo, e lo ripete: "Suspension for suspension", americani e sudcoreani fermino le esercitazioni congiunte e i nordcoreani fermino i test.

Io li vorrei vedere Cina e Russia se qualche stato minacciasse una loro base militare e un loro stretto alleato: sarebbero così disposti a non far nessuna dimostrazione di forza, alcuna sanzione? :asd: 

Edited by Layer
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2 hours ago, Layer said:

Anche le parole contano, anche se poi non si concretizzano in fatti.

Senza dubbio:

Bismarck riuscì a provocare la guerra cambiando le parole d'un telegramma del suo re.

Tuttavia, se uno promette sfracelli entro il giorno X ed il giorno X non fa nulla, le sue parole sono inevitabilmente pesate come piume, fastidiose forse, ma piume....

2 hours ago, Layer said:

Io li vorrei vedere Cina e Russia se qualche stato minacciasse una loro base militare e un loro stretto alleato: sarebbero così disposti a non far nessuna dimostrazione di forza, alcuna sanzione?

Be' nuove sanzioni contro la Corea sono state recentemente approvate col benestare di Russia e Cina che non hanno apposto il veto.

D'altronde, com'è noto, le sanzioni non hanno grandissimi effetti, se non altro perché c'è un fiorente mercato nero di qualunque merce sia posta sotto sanzione.

Inoltre una dittatura può fregarsene bellamente d'ogni malcontento popolare e peraltro già i Coreani del Nord, classi dirigenti escluse ovviamente, vivono allo stecchetto.

Direi che nel complesso una posizione che tenti di evitare le azioni estreme, qual è ad esempio quella cinese, non sia irragionevole e forse neppure, al di là delle apparenze, inefficace.

 

 

 

 

 

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48 minutes ago, Mario1944 said:

Bismarck riuscì a provocare la guerra cambiando le parole d'un telegramma del suo re.

Tuttavia, se uno promette sfracelli entro il giorno X ed il giorno X non fa nulla, le sue parole sono inevitabilmente pesate come piume, fastidiose forse, ma piume....

Bismarck però era intenzionato a muovere effettivamente una guerra contro la Francia, ai tempi.

Supponendo sempre che Kim Jong-un non abbia una tale intenzione - la qual cosa sarebbe la più ragionevole, ma già si è detto che non sempre la razionalità muove gli uomini - alzare sempre più l'asticella non solo porta a giocare col fuoco, ma limita pure le opzioni successive...

Edited by Layer
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Bisogna rendersi conto che le sanzioni economiche non hanno la stessa rapidità del lancio di un missile: ci vuole un tempo perché abbiano un effetto sull'economia del paese colpito.

Non bisogna nemmeno scordare che all'inizio di questo mese l'ONU ha già aumentato le sanzioni al massimo livello ritenuto accettabile (dalla Cina, in particolare). Sono state bloccate le esportazioni di carbone, ferro, minerali ferrosi, piombo, minerali del piombo e pesce; le nazioni non possono assumere nuovi lavoratori nordcoreani e sono proibite nuove joint venture con la Corea del Nord; nove individui e quattro entità giuridiche sono state aggiunte alla blacklist dell'ONU, tra cui la principale banca nordcoreana che scambia con l'estero.

Sebbene la Nord Corea sia riuscita ad aggirare molte delle sanzioni imposte man mano dal 2006 ad oggi, si stima che queste ultime di agosto ridurranno le entrate da esportazioni di un terzo.

La Cina ha, ovviamente, interesse a evitare sanzioni troppo estreme (come la proposta di vietare l'esportazione di energia ai nordcoreani) che potrebbero portare a destabilizzare il regime in modo pericoloso e spingere decine di migliaia di profughi ad attraversare il confine cinese. Resta fermo il diritto di singoli paesi, o gruppi degli stessi, di imporre ulteriori sanzioni al di fuori dell'ambito ONU.

Dall'altra parte non si può negare che la situazione è in parte alimentata anche dalla pessima gestione degli Stati Uniti, a cui manca una direzione precisa. Un giorno il presidente minaccia ferro e fuoco sulla Nord Corea e il giorno dopo il segretario di stato, Tillerson, offre un dialogo.

Trump stesso ha esacerbato la questione ponendo la risoluzione della questione nordcoreana come priorità della sua amministrazione, senza mai spiegare come intende farlo.

In un paese in cui, l'attaccamento al potere e l'istinto di sopravvivenza, ha spinto alla produzione di armi nucleari con cui poter colpire gli USA come deterrente a un attacco dall'esterno, l'ambiguità e l'alternarsi delle posizioni da parte degli americani può facilmente contribuire a confusione e a errori di valutazione.

Ciò che propongono Russia e Cina è semplicemente di affiancare la diplomazia alle sanzioni; ritengono che la Nord Corea sia ben consapevole di non poter vincere un braccio di ferro nucleare col resto del mondo e che questi ripetuti lanci servano solo ad attirare l'attenzione per cercare di riavviare il processo di pace e ottenere garanzie di non interferenza nelle questioni interne.

Altri paesi, invece, temono che aprire un dialogo ora significherebbe premiare l'intimidazione del Giappone e che, pertanto, sia una strada ormai non più percorribile.

In generale, la linea più condivisa nel mondo è quella dura: rifiutarsi di negoziare se i test nucleari e missilistici non si fermano e l'accettazione da parte del regime che il programma nucleare nordcoreano dovrà essere messo sul tavolo dei negoziati.

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1 hour ago, Layer said:

Bismarck però era intenzionato a muovere effettivamente una guerra contro la Francia, ai tempi.

 

 

Sì, certo, o almeno volle farsela muovere per apparire l'aggredito e non l'aggressore, anche per le clausole pertinenti ai trattati internazionali di mutua difesa e non di mutua offesa.

Comunque quello che volevo sottolineare è che è vero, come hai scritto che le parole contano, ma, per contare, non devono rimanere sempre vuote di fatti, se non si vuole renderle inefficaci:

affermare che il giorno X si attaccherà il luogo X e poi non attaccarlo, sia pure per un ragionevole calcolo di benefici e malefici, fa sembrare l'affermante una tigre di carta, come dicono i Cinesi, o peggio uno del tutto scervellato che conviene togliere di mezzo a tutti i costi.

 

1 hour ago, Layer said:

Supponendo sempre che Kim Jong-un non abbia una tale intenzione - la qual cosa sarebbe la più ragionevole, ma già si è detto che non sempre la razionalità muove gli uomini - alzare sempre più l'asticella non solo porta a giocare col fuoco, ma limita pure le opzioni successive...

 

Senza dubbio, ma qui l'asticella alzata sembra sempre quella delle porole....

 

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5 hours ago, Layer said:

Io li vorrei vedere Cina e Russia se qualche stato minacciasse una loro base militare e un loro stretto alleato: sarebbero così disposti a non far nessuna dimostrazione di forza, alcuna sanzione?

Beh, la Russia sopporta facendo buon viso a cattivo gioco ben di peggio, in Siria contro il suo alleato Assad, in Ucraina contro i Russi del Donbass etc

E' ovvio che in politica estera contano solo i rapporti di forza e quindi in un contesto di Unica super potenza esistono gli USA che dettano la linea e gli altri che si barcamenano cercando di tutelare i propri interessi, ma con alterne fortune soprattutto se non collimano con quelli americani ( il ché per Russia e Cina significa, praticamente sempre avendo il Pentagono deciso che sono gli avversari strategici al monopolio americano del potere )

Il deterrente nucleare consente al regime nordcoreano di non essere un mero protettorato cinese, se la corea del Nord esiste è grazie alla Cina e se non è mai stato fatto un attacco preventivo per abbattere il regime dei Kim ed unificare le coree, dal 1990 ad oggi, è perchè la cina non lo avrebbe consentito non volendo ritrovarsi ai confini quel dispositivo militare che attualmente gli USA ed i propri alleati mantegono sotto il 38° parallelo

Gli ideali di creatività e autosufficienza di Kim il Sung, i due dogmi del regime nordcoreano,  si devono commisurare con la realtà di un paese che fin qui disponeva di un mero potere di rappresaglia ( bombardamento convenzionale con artiglieria a lunga gittata su Seul ) potendo per il resto contare solo su un intervento cinese. Da qui l'idea di passare dal potere di rappresaglia alla deterrenza nucleare autonoma

D'altronde è noto che per gli stessi principi lo sfruttamento minerario della Corea del Nord, sia esiguo. I Kim preferiscono un sottosfruttamento economico delle risorse del paese ad uno sfruttamento attraverso investimenti cinesi

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1 hour ago, Hinzelmann said:

Gli ideali di creatività e autosufficienza di Kim il Sung, i due dogmi del regime nordcoreano,  si devono commisurare con la realtà di un paese che fin qui disponeva di un mero potere di rappresaglia ( bombardamento convenzionale con artiglieria a lunga gittata su Seul ) potendo per il resto contare solo su un intervento cinese. Da qui l'idea di passare dal potere di rappresaglia alla deterrenza nucleare autonoma

La Cina mi pare li veda come alleati scomodi, quindi sarebbe anche legittimo - da parte dei nordcoreani - smarcarsi un po' da essa e rendersi indipendente dal pdv della difesa, almeno come deterrenza. Eppure - non so te - non mi pare una grande idea avviare un programma nucleare e parallelamente minacciare mezzo mondo, gettando missili dimostrativi qua e là. Difficile aspettarsi che tutto si risolvi nel migliore dei modi (beh, è anche vero che - almeno con Obama - l'Iran era riuscito a strappare qualcosa, pur utilizzando la stessa retorica - e pare la stessa tecnologia militare :asd: - della Nord Corea). Per questo dicevo che un'insana follia del giovane dittatore e la ricerca di maggior prestigio interno non dovrebbero passare in secondo piano, nel valutare le cause dell'escalation, rispetto alla volontà di mandare un segnale a chiunque progetti, dall'esterno, cambi di regime.

1 hour ago, Hinzelmann said:

Beh, la Russia sopporta facendo buon viso a cattivo gioco ben di peggio, in Siria contro il suo alleato Assad, in Ucraina contro i Russi del Donbass etc

Beh, oddio, mi pare che la Russia si sia impegnata anche militarmente per i suoi alleati, non dico direttamente nel caso dell'Ucraina, ma certamente in Siria.

Edited by Layer
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In Siria hanno visto abbattere un proprio caccia dai Turchi e hanno visto Trump bombardare Assad

eppure non sono intervenuti a difesa dell'alleato Assad, si sono limitati a sospendere la collaborazione aerea con gli Americani.

Che poi i nostri mass media trascurino tutti questi aspetti è un altro discorso

4 minutes ago, Layer said:

Per questo dicevo che un'insana follia del giovane dittatore e la ricerca di maggior prestigio interno non dovrebbero passare in secondo piano

Il discorso di far passare Kim Jong Un per "pazzo" non è verificabile, quindi io non so se lo sia e fino a che punto, a sentire le nostre notizie pare di sì

La sua politica però è la prosecuzione di quella del padre, non ci sono grossi scarti...ovviamente è una politica che contiene dei rischi, basta un incidente ( lanciare missili autarchici potrebbe anche causarne ) e può innescarsi un casus belli etc

Potrebbero essere pazzi tanto il padre quanto il figlio, in effetti si diceva che era "strano" anche il padre, però 2 su 2 inizia ad essere anche sospetto di propaganda

Il complesso militare industriale nord coreano che assorbe il 50% del PIL deve produrre delle realizzazioni raccogliere dei successi per ragioni di consenso interno, la gente borbotterà a dover vivere in ristrettezze permanenti, servono dei coup de teatre, quindi certo il prestigio conta

Sulla "pazzia" ho delle riserve anche perchè a sentire gli americani avrebbero aperti i manicomi quasi solo al fine di produrre stati gestiti da canaglie a loro ostili

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42 minutes ago, Layer said:

Difficile aspettarsi che tutto si risolvi nel migliore dei modi (beh, è anche vero che - almeno con Obama - l'Iran era riuscito a strappare qualcosa, pur utilizzando la stessa retorica - e pare la stessa tecnologia militare

 

Ineffetti il gioco estremo può pagare bene o comunque non male:  in fondo è quello che sta facendo anche la Cina, tenendo i freni, ma non troppo, della Corea.

Il pericolo è certo che tutto sfugga di mano, probabilmente non alla Cina, che tutto sommato pare la più responsabile o la meno irresponsabile per la struttura stessa del suo governo, che è sostanzialmente un'oligarchia con molti pesi e contrappesi interni all'oligarchia stessa, bensì al tiranno coreano, che potrebbe essere preso da un delirio d'onnipotenza, dato il suo potere apparentemente assoluto in casa propria, e forse anche al presidente degli Stati Uniti, visto il precedente di Bush con l'Iraq ed il temperamento di Trump:

cose che fanno paurosamente assimilare, quanto a temerarietà inconsulta, la prima democrazia dell'età moderna alla prima tirannia comunista retta da una dinastia ereditaria.

Edited by Mario1944
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Oggi sul Corriere un resoconto sui retroscena del tentativo cinese di deporre Kim jong Un

Questa è una storia che comincia con un complotto abortito per rovesciare Kim e si conclude, per ora, con il filmato diffuso da una telecamera su un missile che ha ripreso minacciosamente anche il territorio cinese. Il «Corriere» ne ha parlato con diverse fonti, alcune anonime perché militari.

Primo atto: il 21 agosto 2012 Jang Sung-thaek, zio e tutore di Kim da pochi mesi al potere, andò a Pechino a rapporto dall’allora presidente cinese Hu Jintao. Zio Jang aveva una proposta: deporre l’inaffidabile Kim e sostituirlo con il fratellastro Kim Jong-nam. Un colpo di palazzo a Pyongyang con la benedizione dei cinesi. Quella conversazione fu intercettata da Zhou Yongkang, membro del Politburo di Pechino e capo dell’apparato di sicurezza. Il funzionario, che era l’uomo di collegamento con Pyongyang e aveva interessi anche commerciali nel Paese vassallo, informò Kim Jong-un. Il progetto saltò – precisa l’agenzia nipponica Nikkei -, ma pochi mesi dopo finì la carriera di Zhou, arrestato per ordine di Xi e condannato all’ergastolo per corruzione e «rivelazione di segreti statali».

Pochi mesi ancora e a fine 2013 si concluse anche la carriera e la vita di zio Jang: arrestato in pubblico e fucilato. Il fratellastro Kim Jong-nam è morto a febbraio, ucciso da veleno chimico spruzzatogli in faccia all’aeroporto di Kuala Lumpur. Ora, secondo alcune indiscrezioni, questo è stato il secondo tentativo. Già nel 2012 – ossia lo stesso anno della manovra cinese – Pyongyang avrebbe invitato il fratellastro a rientrare e, davanti all’ennesimo rifiuto, avrebbe cercato di eliminarlo

Torniamo al 2017. La Corea del Nord ha programmato tre suoi esperimenti proprio in concomitanza con importanti appuntamenti internazionali in Cina. A marzo un missile mentre Xi riceveva il segretario di Stato americano Rex Tillerson. Il 14 maggio, mentre Xi ospitava leader e ministri, Pyongyang lanciò un missile nuovo che si innalzò per 2 mila km volando per mezz’ora. Un’altra semplice coincidenza? Ieri Xi inaugurava il vertice dei Brics (Brasile, India, Cina, Russia e Sud Africa) mentre nel poligono di Punggye-ri esplodeva una bomba nucleare. Cheng Xiaohe, professore dell’università Renmin non ha dubbi: la Nord Corea ha voluto rovinare l’atmosfera del vertice e «questo conduce la crisi a un nuovo stadio».

http://www.corriere.it/esteri/17_settembre_04/quando-pechino-provo-rovesciare-dittatore-l-origine-grande-crisi-ff921300-90e5-11e7-8eb0-0c961f9191ec.shtml

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Putin sulla crisi nordcoreana:

"Tutti ricordano bene cosa è successo in Iraq. Saddam Hussein aveva rinunciato alla produzione di armi di distruzione di massa; tuttavia, con il pretesto della ricerca proprio di queste armi, è stato distrutto il Paese e Saddam è stato impiccato. In Corea del Nord lo sanno bene tutti e se lo ricordano". "C'è davvero qualcuno che pensa che solo per l'adozione di qualche sanzione, la Corea del Nord abbandonerà il percorso, intrapreso per creare armi di distruzione di massa?", ha chiesto poi in modo retorico Putin.

Ineccepibile

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On 30/8/2017 at 3:54 PM, Layer said:

non mi pare una grande idea avviare un programma nucleare e parallelamente minacciare mezzo mondo, gettando missili dimostrativi qua e là.

Infatti, tanto più che ora ha provveduto anche a causare terremoti in case altrui, cinese e russa, sia pur usando del suo sottosuolo:

pare che ormai sia sulla via della sfida anche al suo vicino ed alleato cinese.

Difficile capire se sia solo un abilissimo giuoco estremo o se ci sia anche follia in tutto ciò:

se un terremoto causato da esperimenti nel sottosuolo od un missile nucleare mal diretto causasse danni in Cina, si può pensare che i Cinesi accetterebbero solo scuse formali, ammesso che le fossero offerte?

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