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Rimini vuole cambiare


Rotwang

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Business Insider

Studiare le best practices del nord Europa in tema ambientale, farle proprie, virandole però in salsa romagnola per portare Rimini nel novero delle mete più “cool” del Mediterraneo, facendo possibilmente le scarpe a Costa Brava e isole greche. Detta così sembra una mission impossible, invece, è proprio ciò che sta accadendo nel “divertimentificio” italiano per antonomasia.

La cittadina romagnola sta inequivocabilmente cambiando pelle, i teorici del marketing parlerebbero di riposizionamento del brand, cercando di lasciarsi alle spalle riti e stereotipi che l’hanno accompagnata negli ultimi cent’anni. Gli hotel dalla mezza pensione democratica; l’animazione concepita per sollevare madri sfinite dalla cura dei pargoli; le strutture studiate per far dimenticare un mare non certo strepitoso; la passeggiata con il gelato serale… Tutta roba superata. Il futuro di Rimini passa per la tutela del territorio, l’arte e la cultura.

Il primo motore (non) immobile di questa rivoluzione si chiama Andrea Gnassi, il sindaco (noto per essersi inventato la Notte Rosa) che per primo ha avuto il coraggio di dire ad alta voce una scomoda verità: “Nonostante i 15 milioni di persone che ogni anno arrivano in città e le 35 mila piccole e medie imprese che generano un Pil tra i più elevati per l’area del Centro Nord Italia, se non evolviamo, moriremo”. Una bestemmia, nella terra dei racchettoni, dei motori, dei bagnini e della piadina.

Un ribaltone del paradigma partito dallo studio del modello di sviluppo di Svezia e Danimarca, dal quale Gnassi ha mutuato la consapevolezza della necessità di fermare l’incessante consumo di suolo e di una radicale riqualificazione ambientale. Da qui la decisione – tanto semplice quanto rivoluzionaria – di costruire un sistema fognario degno di questo nome. “Cambiare il sotto per trasformare il sopra”, è stato il motto. Così è stato varato un piano da 154 milioni di euro per la costruzione di 45 km di fognature, nuovi depuratori e sistemazione degli scarichi a mare. Il target è arrivare entro il 2020 a 148 mila metri cubi al giorno di acque depurate riversate nell’asfittico Adriatico.

Contemporaneamente, l’amministrazione ha bloccato l’erosione del territorio (passato tra la fine degli anni ’80 e il 2011 dal 19 al 24%, in una realtà territoriale già satura di villette e palazzoni). Una scelta coraggiosa, considerando che in comune giacevano oltre 8 mila richieste di nuove costruzioni. Tutte respinte. «Se si fosse votato dopo i primi due anni del mio primo mandato, mi avrebbero cacciato con un calcio nel sedere», scherza oggi Gnassi, che ha dovuto sudare sette camice per far comprendere ai concittadini che se Rimini non avesse puntato su ambiente e cultura, sarebbe appassita. Missione apparentemente riuscita, visto che nel 2016 è stato rieletto col 57% delle preferenze, senza passare per il ballottaggio.

Rientra nell’ottica della qualità del territorio anche il progetto di restyling del Lungomare – o come lo chiama un po’ prosaicamente l’amministrazione, del Waterfront – che si trasformerà nel “Sea Wellness”, il Parco del Mare.

Via auto e cemento, tutta la passeggiata completamente pedonalizzata diventerà la più grande palestra a cielo aperto d’Europa. Oltre 155 progetti – per un investimento privato da poco meno di 200 milioni – che porteranno 20 km ininterrotti di percorsi per l’attività fisica con palestre open air e coperte; centri benessere con acqua salina; ristoranti con cibo di produzione locale e biologica. Il tutto incorniciato da 115 km di piste ciclabili.

L’altro pilastro della rinascita è la cultura. Oggi il centro di Rimini è un grande cantiere: con un investimento di circa 100 milioni, è partita una riconversione urbana fondata sul recupero del patrimonio storico e artistico.Oggetto degli interventi, pensati in un’ottica unitaria (cosa rara nel nostro Paese), la riqualificazione di Piazza Malatesta, dove al posto del parcheggio e del mercato ambulante, sorgerà la nuova arena per eventi collegata col Teatro Amintore Galli oggetto di ristrutturazione; il nuovo Museo dedicato a Federico Fellini che abbraccerà in un unico percorso multimediale Castel Sismondo e il Fulgor Casa del Cinema; la nuova Arena sull’acqua Ponte di Tiberio, luogo di partenza della via Emilia.

Insomma, pattino e ombrellone presto saranno solo una minima parte di molto altro.

Intanto, con un colpo da maestro, Rimini è riuscita a portare in città le riprese del reality Mtv “Super Shore” – dove una banda di “tamarri” (shore significa cafone, appunto) per un mese deve solo divertirsi sfrenatamente, facendo tutto ciò che non di dovrebbe fare -. Il personaggio di pinta è la bisessuale Elettra Lamborghini, la Paris Hilton italiana che proprio a Rimini ha passato parte della sua sfrenata giovinezza.

Una consacrazione – le location precedenti erano state Acapulco (Messico) e Gandìa (Spagna) – e uno spot planetario, visto che da ottobre il format sarà in onda in contemporanea in 32 paesi del mondo.

 

Vi piace Rimini? Che ne pensate?

Edited by Rotwang
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Gnassi ha anche massacrato la squadra di calcio della città appena prima delle elezioni :angry: Se avesse palesato le sue intenzioni con qualche mese di anticipo, lo avrebbero davvero preso a calci nel sedere <_<

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A Rimini andavano in vacanza tutte le estati i miei nonni (e quando tornavano portavano a me e mio fratello -uno ciascuno- un vhs dei film Disney) - parlo degli anni '90.

Quindi non mi ha mai interessato andarci.. l'ho sempre associata ad "un posto per vecchi".

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Rimini è una città molto interessante a me piace.

Gnassi è intelligente e ha fatto scelte ottime per la città, in più ha un certo carisma

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  • 3 months later...
MicFrequentFlyer

Rimini è una città che vale la pena visitare! Ci sono diversi eventi, la spiaggia è ottimamente attrezzata, il centro storico molto carino e nei dintorni ci sono diversi posti da visitare.

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  • 7 months later...
  • 2 weeks later...

Ho passato le prime estati di vita a Milano Marittima, che era diversa da oggi, ne ho un bel ricordo, non tanto per il famoso mare mucillaginoso, ma per amarcord,  per il lungomare carino, il cibo e Mirabilandia. La Riviera romagnola ha il potenziale per rinnovarsi a partire proprio da rifacimenti balneari, reinserirsi nel contesto turistico internazionale e soprattutto depurare le acque basse e soggette da mezzo secolo di inquinamento poco controllato.

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