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In Italia l'associazionismo bisessuale non esiste.

Abbiamo associazioni gay di tutti i tipi, forme e dimensioni, ci sono le associazioni lesbiche e associazioni per transessuali ma gli attivisti bisessuali rimangono proporzionalmente pochi e militano nei gruppi gay e lesbici senza formare associazioni a sé stanti.

Chiaramente non è un problema di numero essendo i transessuali meno dell'1x10.000 e gli omosessuali fra il 3 e il 4% mentre i bisessuali si aggirano fra il 0.7 e il 2.8% della popolazione.

Tematiche prettamente bisessuali da discutere ce ne sono: la bifobia, la mancanza di visibilità e la relegazione a fase di passaggio sono quelle che mi vengono subito in mente; e nonostante i bisex come le lesbiche siano molto vicini ai gay quest'ultime hanno formato Arcilesbica ed altre associazioni per discutere e affermare una propria visione.

 

Ma quindi perchè secondo voi c'è una carenza di attivismo bisex?

Repressione? Scarso interesse? I bisessuali si considerano etero fantasiosi?

Edited by dreamer_
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In Italia l'associazionismo bisessuale non esiste perché i bisex italiani si definiscono queer poliamorosi e gay fluidi, ma sono solo dei poveri bisessuali con una buona dose di problemi psichiatrici e morale cattolica marcita.

Edited by Rotwang

Gruppi Bisex di discussione sono stati periodicamente

attivati presso diverse associazioni, a Firenze Ireos ne

fece, diciamo che l'interesse per l'associazionismo in

generale non è altissimo

 

Con un tasso di partecipazione così basso anche mantenere

attivo un gruppo di discussione per più di un anno è arduo

@@Almadel, Quindi pensi che l'attivismo bisessuale ci sia in maniera

uguale e proporzionale? Ti ringrazio di aver nominato Lieviti perché spulciando su internet

avevo trovato dei collettivi, associazioni e siti dedicati ai bisessuali che avevo presunto defunti,

in questo caso erroneamente per l'uso di blogspot :D

 

@@Rotwang, effettivamente "Lieviti" si propone come un'associazione di

bisessuali rivolta anche ai queer, parola che io trovo un po' fumosa e desueta.

 

diciamo che l'interesse per l'associazionismo in generale non è altissimo

Ecco, vorrei capire il perché: tu che hai avuto a che farne,

che idea ti sei fatto?

Edited by dreamer_

Sinceramente non ho grande simpatia per l'associazionismo bisex

perché finora li ho sempre visti cercare visibilità denunciando la bifobia delle persone omosessuali

(che esisterà - non dico di no, ma è come se un gruppo di vegetariani si basasse sul vittimismo verso i vegani)

be' per funzionare davvero l'associazionismo bisex dovrebbe basarsi su riunioni tenute verso le 23.40 del martedì sera, in una stanza buia affittata in zona industriale

 

 

ovviamente nessuno direbbe il nome, ci si presenterebbe mascherati e ciascuno prenderebbe la parola iniziando con: "Ciao, io discreto riservato bisex, mi piacciono le donne e coi ragazzi è solo trasgressione, infatti sono fidanzato".

 

 

Ecco, vorrei capire il perché: tu che hai avuto a che farne, che idea ti sei fatto?

 

In sintesi non gliene frega molto a nessuno

 

L'essenziale per il gay italiano è quadrare una vita

sessuale e affettiva soddisfacente e risolvere i problemi

in famiglia

Per me l'attivismo di sensibilizzazione non è neppure attivismo.

Vi immaginate se l'obiettivo dell'associazionismo gay fosse soltanto

contrastare alcuni luoghi comuni come il fatto che i gay sono tutti effeminati?

L'unica cosa che si può fare è qualche meme su facebook.

Ci si potrebbe anche interrogare sul senso di usare il termine "bifobia" allora.

Davvero qualche innocuo stereotipo può essere considerato alla stregua dell'omofobia e della transfobia?

Nessun bisessuale viene picchiato o insultato in quanto bisessuale, ma al massimo per motivi di omofobia se va con un individuo dello stesso sesso.

Edited by Uncanny

L'uso del termine bifobia è stato legittimato nel 2015

 

Essenzialmente perchè l'ILGA ha voluto riconoscere che esiste

un problema di stigmatizzazione interna alla Comunità LGBT

 

Bisexuals also face a distinct form of stigma, both from people who are homophobic and from ones who aren’t. As a matter of fact, bisexuals face stigma and discrimination from within the lesbian and gay community itself. This stigma is based on the denial that there can be more than a binary homo/straight division of sexuality.Everyone who has an interest in keeping borders clear (either straight or homosexuals, who have constructed their identities – and political powers – within these categories) will attack bisexuals, challenging them back into the binary division. This is when you hear that ‘bisexuals are just hypocrites’, or ‘they can’t make their minds up’.

 

E dal 2015 si celebra la giornata contro l'omofobia, la transfobia ( che

è stata inserita nel 2009 ) e la bifobia

 

L'acronimo è rimasto però I.Da.Ho.T ( International Day Against HOmophobia

Transphobia ) anche perchè IDAHOTB sarebbe stato forse impronunciabile

Al di là che l'ILGA l'abbia usato, ha senso il suo utilizzo?

 

Perché a questo punto si potrebbe creare una "fobia" per ogni categoria umana vittima di stereotipi.

 

I vegani sono tutti dei fanatici nazi -> Veganofobia

Gli ingegneri sono brutti e non scopano -> Ingegnerefobia

Le bionde sono stupide -> Biondofobia

Gli elettori del M5S sono tutti capre complottare -> Pentastellatofobia

I cristiani sono tutti bigotti -> Cristianofobia

Gli atei sono dei debosciati -> Ateofobia

 

E così via con altre centinaia e migliaia di categorie.

Edited by Uncanny
Al di là che l'ILGA l'abbia usato, ha senso il suo utilizzo?

 

Ha senso se ritieni che ciò che l'ILGA dice è vero

 

E cioè che esista un problema di stigmatizzazione interna

 

Io appartengo al novero di coloro che - nel corso degli anni - ha

cercato di controbattere all'affermazione che "la bisessualità non

esiste" mantenendo la mia libertà di critica su tutto il resto, perchè

non vi fosse bisogno di declinare, specificare etc1

 

Atteggiamento che mantengo anche nei confronti dell'Asessualità

e tendo ad applicare anche alla Intersessualità etc

 

Ovviamente è successo il contrario, cioè i gay hanno continuato ad

affermare che la bisessualità non esisteva, fintantoché non è partita

la direttiva "bifobia"

 

E quindi - che dire?- prendo atto della situazione...è andata così, vuol

dire che evidentemente nella nostra società si deve procedere in forme

che mi suonano male, ma forse sono necessarie per i giovani (?)

 

1

NB Non che il fatto che io abbia fatto così, significhi che il mio modo di pensare fosse più giusto

era il modo che mi sembrava migliore ( certo non ho ricevuto né gli applausi dei gay, né quello

dei bisex riusciva ostico ad entrambi...quindi diciamo che la mia Popolarità non credo ci abbia

guadagnato XD )

@Uncanny, è questo il motivo per cui i gruppi specificatamente bisessuali fanno ridere.

 

Non è che nella giornata della omo-bi-transfobia possiamo fare degli esempi concreti

inserendo nello stesso documento politico i lager in Cecenia o le impiccagioni in Iran

insieme all'irritazione nel sentirsi dire che "la bisessualità è solo una fase".

 

Non si tratta di negare la bifobia, si tratta di non metterla sullo stesso livello delle cose serie.

E' normale che ogni movimento si occupi di cose serie (la questione femminile in Arabia Saudita)

e cose meno serie ("i maschi prendono in giro le youtuber sovrappeso");

il problema è che i gruppi bisex non hanno "cose serie" di cui occuparsi.

@Hinzelmann: Posso essere d'accordo sul fatto che esista un problema di stigmatizzazione interna, ma non sul fatto che per una cosa del genere venga usato un termine apposito quale "bifobia" messo sullo stesso piano dell'omofobia e della transfobia.

 

C'è anche un problema di stigmatizzazione di altre categorie, come quelle che ho citato, ma penso che nessuno sano di mente parlerebbe mai di "veganofobia" o "ingegnerefobia".

 

N.B. Comunque ho visto diverse volte usare l'acronimo IDaHoBiT per includere la "bifobia".

 

@Almadel: Io rifiuterei il termine "bifobia" dal principio semplicemente perché non ha senso come non avrebbero senso il termine "veganofobia" e le altre "fobie" che ho citato.

Se viene usato un termine del genere poi è spontaneo che la "bifobia" venga percepita e messa sullo stesso piano dell'omofobia e della transfobia.

Edited by Uncanny

 

 

Posso essere d'accordo sul fatto che esista un problema di stigmatizzazione interna, ma non sul fatto che per una cosa del genere venga usato un termine apposito quale "bifobia" messo sullo stesso piano dell'omofobia e della transfobia.

 

Non è con me che devi discutere...io-personalmente sarei contrario

 

A dirla tutta secondo me anche la transfobia discendendo dal ramo

sessista dell'omofobia potrebbe essere declinata come omo/trans-fobia

e quindi rientrare in un termine unico

 

Dovrò pur prendere atto però del fatto che le mie posizioni non piacciono

a nessuno

 

Le ho anche testate sul forum in passato, per vedere le reazioni e diciamo

che non furono reazioni entusiastiche....non che io dia grande peso alle reazioni

che ricevo sul forum, ma ne ho anche parlato dal vivo e nel migliore dei casi sono

stato guardato con vivo stupore

 

Quando finisci per discuterne alle tre di notte con una barista lesbica che è contaria

alle etichette perchè oramai viviamo in un mondo friendly, ma è entusiasta del termine

bifobia...insomma ti arrendi.

 

Non viviamo in un mondo di Grandi Orizzonti, questa è l'epoca delle Piccole Identità

 

 

I vegani sono tutti dei fanatici nazi -> Veganofobia

Gli ingegneri sono brutti e non scopano -> Ingegnerefobia

Le bionde sono stupide -> Biondofobia

Gli elettori del M5S sono tutti capre complottare -> Pentastellatofobia

I cristiani sono tutti bigotti -> Cristianofobia

vabbè, ma questi sono dati di fatto oggettivi,

non pregiudizi! 


 

 

Dovrò pur prendere atto però del fatto che le mie posizioni non piacciono a nessuno

strano..

non l'avrei mai detto!! 

:jester:  :jester:  :jester:  :jester:  :jester:  :jester:  :jester:  :jester:  :jester:

Non confondete i pregiudizi, generalizzazioni e attribuzioni

Pregiudizio: I gay si vestono tutti di rosa e hanno i caplli lunghi. (Si vede che non hai mai visto un gay)

Generalizzazione: I gay adorano Lady Gaga e non hanno la patente (Attribuire a tutti una caratteristica di molti)

"Attribuzione": Hai detto che ti piacciono i chihuahua e la Aguilera, sei sicuramente gay (attribuire a una persona le caratteristiche della sua categoria)

 

Né vanno confusi i giudizi che riguardano quello che sei (Italiano, gay, biondo, bisex)

con i giudizi che riguardano quello che pensi (Cristiano, Ateo, Comunista, Razzista, eccetera)

I primi sono sempre illegittimi e i secondi quasi sempre legittimi.

 

 

Io appartengo al novero di coloro che - nel corso degli anni - ha cercato di controbattere all'affermazione che "la bisessualità non esiste" mantenendo la mia libertà di critica su tutto il resto, perchè non vi fosse bisogno di declinare, specificare etc1

 

Cosa vorrebbe dire questa frase?

Sono bravo in analisi logica e comprensione del testo,

ma non riesco davvero a trovarne il senso.

Vuol dire esattamente ciò che letteralmente significa

 

Per anni ( anche sul forum ) ho ribattuto a tutti i gay

che sostenevano che la bisessualità non esisteva o

era necessariamente una fase di passaggio

 

Diverse volte credo di averlo fatto pure con te, che mi

dicevi sempre "fammi un esempio di un bisex che non

è diventato gay etc"

 

E contemporaneamente criticavo i bisex, o coloro fra

gli utenti del forum che si dichiaravano tali, per la mancanza

di una identità sociale bisex, che avrebbe dovuto accompagnarsi

all'assunzione del proprio orientamento sessuale

 

Denunciando quello che a me appariva un "vittimismo" bisex, peraltro

agito a senso unico ( cioè verso i gay e non verso gli etero ) non mi sono

guadagnato neanche le simpatie dei bisex

Sull'ultima parte siamo d'accordo ed è quello che ho scritto in #6.

 

Io purtroppo sulla bisessualità maschile ho un punto di vista molto pragmatico:

novantanove volte su cento il bisessuale di turno o vuole difendere la sua doppia vita o è solo un gay alle prime armi.

E' una generalizzazione offensiva? Dopo lunghe riflessione con veri maschi bisessuali ho deciso di no.

E' talmente evidente quando è così che è impossibile che un vero bisex si offenda per una generalizzazione così ovvia.

Ed è talmente chiaro quando non è così che nessun vero bisex si sentirebbe preso in causa.

 

Se qualcuno mi dice "I gay sono infedeli per natura" io ammetto che il 50% delle coppie gay è aperta a fronte di solo l'1% delle coppie etero.

Se mi dicono che la maggioranza dei gay è composta da effeminati appassionati di musica pop, non nego che sia in effetti una percentuale cospicua.

Anche un gay metallaro in coppia chiusa mi darebbe ragione.

Io che odio la musica pop e sono in coppia aperta so quando uno stereotipo coglie il vero anche se non mi inquadra

e so quando mi inquadra anche se effettivamente non descrive bene la maggioranza della comunità omosessuale.

 

Questo i bisex non sanno (ancora) farlo.

Sono incapaci di autocritica e non sanno distinguere la loro comunità dai pregiudizi su di essa.

Non sanno distinguere i diversi pregiudizi come "il bisex scoperebbe sempre con tutti" da "il bisex è solo un gay camuffato"

perché non hanno ancora sviluppato un'idea coerente sulla loro sessualità (cosa che tu addebiti anche agli Asessuali).

i bisex non sanno fare autocritica perchè quelli che conosci tu sono essenzialmente quattro cagacazzi che frequentano da anni le associazioni gay e tutta la corte dei miracoli che fa loro capo; ormai hanno perso completamente il senso della realtà e relazionandosi prevalentemente con gay se devono indicare un colpevole additano noi

Non confondete i pregiudizi, generalizzazioni e attribuzioni

Pregiudizio: I gay si vestono tutti di rosa e hanno i caplli lunghi. (Si vede che non hai mai visto un gay)

Generalizzazione: I gay adorano Lady Gaga e non hanno la patente (Attribuire a tutti una caratteristica di molti)

"Attribuzione": Hai detto che ti piacciono i chihuahua e la Aguilera, sei sicuramente gay (attribuire a una persona le caratteristiche della sua categoria)

 

Né vanno confusi i giudizi che riguardano quello che sei (Italiano, gay, biondo, bisex)

con i giudizi che riguardano quello che pensi (Cristiano, Ateo, Comunista, Razzista, eccetera)

I primi sono sempre illegittimi e i secondi quasi sempre legittimi.

Sono comunque tutti stereotipi potenzialmente offensivi e che potrebbero essere definiti "fobie" seguendo la stessa logica applicata per l'uso del termine "bifobia".

In ogni caso, sia che abbia ragione io sia che abbia ragione tu, il termine "islamofobia" non dovrebbe avrebbe ragione di esistere. È l'unico caso di "giudizio che riguarda quello che pensi" ad essere associato ad una "fobia".

 

 

Se qualcuno mi dice "I gay sono infedeli per natura" io ammetto che il 50% delle coppie gay è aperta a fronte di solo l'1% delle coppie etero.

Ammettere che il 50% delle coppie gay è aperta non significa ammettere che "I gay sono infedeli per natura". Semplicemente gli uomini tendono ad essere più infedeli e promiscui delle donne per natura. In una coppia etero l'uomo è limitato dalla donna mentre di coppie lesbiche aperte ce ne sono ben poche e ciò dimostra che non è l'omosessualità il fattore determinante. Edited by Uncanny

Facendo un passo indietro rispetto alla linea della discussione, e andando all'essenziale, un associazionismo bisessuale non può che

essere minoritario e sporadico, perché, quando la rivendicazione è politica, il bisessuale rientra perfettamente nell'ambito del

l'associazionismo e della protesta gay; quando invece denuncia discriminazioni o ingiustizie di altro tipo si apre fatalmente

un processo dicotomico: se hanno un forte spessore, si ricade nel caso precedente (e quindi un associazionismo specificamente

bisessuale tende a non nascere), se invece si rientra nel campo psicologico, comportamentale e a maggior ragione di mobbing o

pregiudizi, si tende a svalutarne l'importanza, a considerarlo quasi un problema personale - a meno che anche questo aspetto

assuma uno spessore tale da poter ricadere nel primo caso.

 

Da ciò consegue che il contributo bisessuale all'associazionismo o in generale alla protesta (uso un termine generico) glbt

consiste proprio nell'andare a ingrossare le fila dell'associazionismo gay - come è sempre stato. È un contributo importante,

l'unione fa la forza; inoltre un bisessuale potrà esprimere un Io e una vicenda di vita diversi da quelli di un gay e quindi mettere in

difficoltà l'omofobia e il perbenismo reazionario di tanti (etero) da un altro fronte e con altri esempi e argomentazioni.

 

Un esempio è la possibilità di "diventare" bisessuale, da eterosessuali che si era: nulla manda più in bestia e sconcerta di più gli

interlocutori etero suaccennati - sono davvero spiazzati. 

@Uncanny, sull'islamofobia hai assolutamente ragione.

Per questo io credo che l'islamofobia non esista davvero.

Io presumo - perdonami se lo penso - che voi razzistelli non sapreste mai distinguere

un Senegalese da un Nigeriano, un Albanese da un Serbo e un Turco da un Armeno.

Per questo io contesto le critiche all'Islam: perché nel 90% dei casi sono solo una scusa per il vostro razzismo

Per quanto io apprezzi il tuo uso dei congiuntivi, tendo ancora a considerarti un minus habens destrorso.

(E te lo dico nel forum: invece dal vivo parliamo sempre tutti bene di te perché sei ben informato e argomenti abbastanza bene)

 

Riguardo a quello che dice @Isher immagino potremmo essere tutti d'accordo.

Potrei solo aggiungere cose che rinforzino la sua sintesi.

 

@lecosechenondici, ti esprimi davvero in controtendenza.

Di solito l'appello è alla realtà e non alla teoria. :)

Pensare che una vecchia psicologa francese degli anni ottanta

possa comprendere la bisessualità maschile di oggi più di me

solo perché insegna e perché un terzo dei suoi studenti

hanno fatto la tesi sulla bisessualità è - ad un tempo - una posizione rigorosa e ridicola.

Il tuo involontario umorismo è amplificato dalla tua serietà.

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