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L'hijab è femminista e anti-pornografia?


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The Guardian

 

Non tutte le donne che indossano il velo sono costrette a farlo, dice la studentessa londinese musulmana Hanna Yusuf. Per una ragazza indossare il velo può anche essere una scelta femminista, spiega.

 

 

 

 

Ciao, io indosso un hijab, anche se probabilmente l'avete già notato. È solo una sciarpa che alcune donne indossano per coprire parte del loro corpo, anche se non si direbbe, visto il putiferio che scatena.

 

Per molti uomini e per le donne senza hijab, questo pezzo di stoffa è un simbolo di oppressione. Ma in un mondo dove il valore di una donna è ridotto spesso alla sua sensualità, rifiutare questo concetto non è forse un gesto di liberazione? Coprendoci, rifiutiamo l'idea che una donna dev'essere sexy ma non volgare, magra come un grissino ma con le curve al punto giusto, giovanile ma non rifatta. Questo mercato spinge le donne a provare l'impossibile. Ma allora perché l'hijab provoca tutto questo clamore? Non perché rappresenta una minaccia ai valori progressisti, ma perché va contro gli imperativi commerciali che sostengono la cultura del consumo. Ora vi spiego.

 

Il capitalismo tratta la donna sia come prodotto sia come consumatore. Guardate le pubblicità delle macchine, della birra e dei videogiochi. Le donne con l'hijab non rientrano in questo modello. La loro presunta modestia contrasta con le immagini più commerciali delle donne come modelle, sex symbol e malate dello shopping. Criticando la definizione dell'hijab come un simbolo di oppressione non voglio assolutamente negare che in alcune aree del mondo le donne siano costrette a indossarlo, a volte con metodi violenti. Qualcuno sostiene che coprirsi non può essere un gesto di liberazione, come in fondo non lo è girare seminude. La liberazione, però, è nella scelta. Presumendo che tutte le donne con l'hijab siano oppresse sminuiamo la scelta di quelle che vogliono indossarlo. Anche quando le donne dicono chiaramente di voler indossare l'hijab, vengono ignorate o messe a tacere. Come ci ha ricordato gentilmente la leader delle Femen Inna Shevchenko, le donne musulmane non possono pensare con la loro testa. La sua risposta a un gruppo di persone che hanno protestato contro le Femen è stata: "Scrivono sui post-it che non hanno bisogno di liberazione, ma nei loro occhi c'è scritto 'aiutami'".

 

Se la pressione per indossare l'hijab è giustamente considerata come un'oppressione, perché la pressione legale e sociale per non indossarlo viene considerata una forma di emancipazione? In Francia, un paese dove le donne vengono multate se si coprono il volto, una giovane è stata esclusa da una scuola perché la sua gonna non era abbastanza corta, cioè abbastanza "laica". Un'altra donna musulmana è stata scartata a un colloquio di lavoro perché indossava un foulard.

 

Molti sostengono che l'hijab controlli la sessualità. Ma non vi siete accorti che la pubblicità e le riviste femminili ci spiegano come apparire, sorridere e respirare in modo da eccitare gli uomini? E voi pensate davvero che una sciarpa sia uno strumento di controllo della sessualità? Diciamoci la verità. Questa tesi pseudofemminista contro l'hijab rafforza le strutture di potere e va contro i valori femministi che sostiene di difendere. In realtà per molte donne l'hijab è uno strumento per rivendicare e avere pieno controllo del proprio corpo, e questo dà fastidio a molte persone. Ma non statemi a sentire, sono solo una stupida musulmana che non sa pensare con la sua testa.

 

 

Il velo è uno scoglio contro la pornificazione della società e, quando è libero, contro l'oggettivazione maschilista del corpo femminile?

Edited by Rotwang

No comment.

 

Se penso che sono questi i discorsi che si fanno oggi, dopo le lotte e i traguardi del femminismo, mi viene quasi da dare ragione agli xenofobi/islamofobi, ecc.

Un passo avanti e dieci indietro.

 

(ma la Brazzers University è una burla vero? :preved:  )

Edited by nofrills
Saramandasama

C'è da avere compassione. Povere ragazze in bilico tra due mondi. Quello islamico per il quale sei da lapidare se non indossi il velo e quello occidentale per il quale sei vista come una kamikaze indossandolo.

Più semplice far passare l'obbligo morale di indossare il velo come un'istanza femminista contro il capitalismo, in occidente, vivendo in enclave islamica. Perché sicuramente la famiglia di questa ragazza vivrà in un ghetto a maggioranza musulmana dove per le strade predicatori improvvisati inciteranno alla sharia se non a cose peggiori..

Allora meglio sfidare la tolleranza occidentale che tutt'al più condurrà a qualche tribunale europeo per i diritti dell'uomo che sfidare il clan familiare che porterà alla tomba.

Poi, se vogliamo essere cattivisti, oggidì è facile trasferirsi in paesi che più rappresentano i nostri valori e staff. L'hanno fatto e fanno i gay per vivere una vita piu dignitosa, perché non dovrebbe farlo chi crede che in occidente le donne siano delle sgualdrine capitaliste.

Faccia un biglietto di sola andata per il Medioriente e viva a pieno le sue istanze femministe anticapitaliste, magari battendosi per qualche diritto più concreto per le donne..

 

RotwNg indossa un hijab? Da quando?

 

Cmq son le troiate vittimiste tipiche dei reazionari, come i fascisti che lamentano la scarsa democrazia se li si sbatte in galera per apologia o i cattolici che pretendono sia libertà di parola dire cose da prerivoluzione francese

Mi aspetto che arrivi qualche femminista a rivendicare l'uso della gonna lunga come simbolo femminista, anti-consumista e anti-pornografia.

 

Che schifo la minigonna, usata dal capitalismo come mezzo di sessualizzazione e oggettificazione della donna. Altro che emancipazione.

 

Contrordine, compagne!

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