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Io gay, enorme e delicato problema con mia sorella


netny

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Grazie Sampei per il tuo franco e sincero intervento. Nessun problema per la durezza.

Però ti invito a rileggere meglio i miei interventi (lo so, sono lunghi) per comprendere meglio la situazione.

 

Quando molti anni fa è mancato mio padre, mia madre, mia sorella e io ci siamo un po' disgregati come famiglia, ma allo stesso tempo ci siamo legati a doppio filo per via, sintetizziamole così, di faccende lavorative.

 

Quindi ripeto e ribadisco che per quanto la famiglia e la bambina siano di mia sorella, le dinamiche implicano anche aspetti nei confronti di altri. Poi è mia sorella che ha chiesto il mio aiuto per aiutarla a insabbiare la cosa e tenere a bada mia madre e altre persone. Quindi mi ha messo in mezzo anche lei.

 

E' vero che non l'ho mai detto esplicitamente alla mia famiglia, ma questo non mi ha impedito di vivere la mia vita (pur a volte con qualche problema) e la mia famiglia conosce il mio compagno, abbiamo fatto anche qualche vacanza/week end insieme. Solo che per loro è "l'amico". Anzi, era, perché pochi giorni fa, per affrontare mia sorella e mia madre e fare da sacco da boxe della famiglia ho dovuto prima essere onesto e coerente con me stesso parlando apertamente della mia omosessualità, della mia storia e di tanti anni della mia vita, apertamente a mia sorella e mia madre. Nulla che non immaginassero, anche se non l'avevamo mai affrontato direttamente.

 

Riguardo il tuo sentore, sul mio intervento nei confronti di mia sorella, sono ipotesi e domande legittime. Come ho detto ho fatto tantissimi anni e ore di psicanalisi e queste domande, questi temi erano un po' il mio pane quotidiano. Può essere che a livello inconscio ci sia qualcosa di vero in quello che dici, come no. Ma una risposta non posso dartela ora. Dovrei "autoanalizzarmi" meglio e non ci vogliono pochi giorni per arrivare a un dunque.

 

Però lo ripeto...una persona che passa dalla personalità A alla personalità B (orientamento sessuale compreso) in poche settimane...a me puzza di bruciato...e stare con le mani in mano..continua a non sembrarmi la scelta migliore, seppur debba rispettare il principio dell'autodeterminazione.


 

 

però forse dovresti scindere le paure che hai/avete sulla destabilizzazione degli equilibri (aka perdita delle certezze acquisite) da quelle sul suo "momento di sbandamento".

 

Questo è il mio più grande limite: non sono sufficientemente lucido e terzo per scindere le due questioni

 

 

 

Magari potresti aiutarla durante la separazione facendo da spalla o andandole a pagare le bollette.

Potrebbe essere una buona idea :pilot:  :maninlove:


 

 

Il problema, il vero problema è tutto lì . In nome della famiglia... ti impicci . Anche se dici che non è tua intenzione farlo .

 

Hai ragione, questo termine lo uso spesso. Troppo!

 

Ma, per quanto rispetti il tuo punto di vista, non lo condivido. Almeno, stando a quanto mi ha detto non c'è assolutamente limpidità e lucidità in quello che sta vivendo. Anche perché dice certe cose e poi ne fa altre.

Però lo so che spiegare in poche righe su un forum, è impossibile. Vi direi fidatevi di quanto vi dico, ma non avrebbe molto senso.

 

Sul fatto di impicciarsi nella vita altrui...questo è proprio un mio modo di vivere, anzi...è la base della nostra famiglia​. Noi ci siamo sempre "impicciati" nelle nostre vite altrui, a volte per obbligo, a volte per volontà. E non ho alcun dubbio che è anche grazie a certi impicci che ho fatto anche buone scelte nella mia vita e mi sono risollevato in momenti di difficoltà. Credo nel ruolo "sociale" del sostegno in un momento di vulnerabilità e bisogno. Cos' come credo che ci siano momenti nella vita dove davvero si è poco lucidi e poi ci si possa amaramente pentire.

 

Purtroppo o per fortuna, dipende dai punti di vista (tendo a dire per fortuna), la verità è che ogni influenza esterna non attecchirà mai in una persona se dentro non c'è un germoglio, un terreno fertile, nel quale far portare alla luce il conflitto e la consapevolezza

Edited by netny
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Certo, tieni sempre in considerazione il fatto che lei un giorno potrebbe decidere di staccarsi da queste dinamiche, di staccarsi dalla propria famiglia, come un frutto maturo è giusto che faccia . Se così accadrà, unicamente, non tentate di legarla a voi ma rispettate la sua scelta .

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Se così accadrà, unicamente, non tentate di legarla a voi ma rispettate la sua scelta .

 

Su questo mi sento di condividere. Anche se non nego che, avendo mia sorella fatto il bello e il cattivo tempo in famiglia e non solo, da ormai molti anni, "imponendo" regole ed "equilibri" che hanno influito, a volte bene e a volte male, ma comunque modificando anche profondamente la mia vita, di mia madre e anche della sua famiglia, non prenderei bene il suo nuovo atteggiamento dall'oggi al domani.

 

Lo vedrei un po' come..."ma come, prima ci dici di fare alcuni sacrifici (nel senso generale del termine) per il bene comune​ e bla bla bla....incidendo nella vita di ognuno, e ora che hai le tue faccende, allora al diavolo tutto e tutti dall'oggi al domani, lasciandoci un po' nella merda e con nostra madre sull'orlo di una crisi di nervi?..."  Ecco...questo lo penserei, e lo vedrei come un atto un po' egoistico...

 

Ma questo esula dall'altro discorso che io tendo sempre a mischiare e confondere, confondendo anche voi (sorry).. sul fatto che a me la sua sembra una crisi personale molto più profonda e "preoccupante"  e che questa ragazza con la quale si sta frequentando (non solo a mia opinione) non è proprio la donna migliore che possa esserci in circolazione...

Edited by netny
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Rimane comunque la sensazione che tu stia facendo il contrario di quello che dovresti fare:
non prestarti a coprirla con la tua famiglia, esserle vicino in questa sua scoperta della sua sessualità, fino ad aiutarla nel processo di divorzio se sarà necessario
sfogarti e rinfacciarle tutte le volte che ti ha trattato male in quanto gay, perché tanto è quello che vuoi fare

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Se il marito di tua sorella e' un buon padre andra' tutto bene per la figlia.

 

Di a tua sorella che tu non vuoi impicciarti e non vuoi coprirla ma che lei deve pensare al bene della bambina e per questo deve mettere a posto la situazione famigliare col marito in modo che la figlia continui ad avere il suo equilibrio con entrambi i genitori.

Edited by marco7
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Si va bene capisco che vuoi assolutamente fare il fratello, è più forte di te, so ahimè fin troppo bene che le dinamiche familiari spesso ci prendono a tal punto da diventare claustrofobiche e totalizzanti, ma per favore calmati e ragiona.

Però lo ripeto...una persona che passa dalla personalità A alla personalità B (orientamento sessuale compreso) in poche settimane...a me puzza di bruciato...e stare con le mani in mano..continua a non sembrarmi la scelta migliore, seppur debba rispettare il principio dell'autodeterminazione.

Una maturazione interiore, o anche solo un esperimento di modifica del proprio atteggiamento nei confronti della vita, o ancora un momento di scoperta di se stessi, o di messa in dubbio di proprie convinzioni assodate, sono PROCESSI INTERIORI.

 

Sono processi interiori SUOI, di tua sorella, sono ribollimenti e sconvolgimenti che avvengono primariamente dentro la persona, non fuori, e possono impiegare anni, o talvolta decenni, prima di giungere ad una qualche maturazione visibile all'esterno.

 

Quando (e se) ciò accade, è chiaro che poi la persona passa ad esplicitare verso l'esterno le proprie conclusioni a processo concluso; questo può sembrare sconvolgente per chi assiste dall'esterno, ma è ovvio che non è un "cambiamento da un giorno con l'altro", è solo la coda di un lunghissimo processo iniziato nella notte dei tempi, e che solo ora giunge ad una conclusione diversa rispetto a quella cui giungeva in passato. A maggior ragione, se non avete mai avuto un rapporto particolarmente caloroso e affiatato, non vedo come avresti potuto pretendere di essere messo a parte di ogni singolo mattoncino di riflessione interiore di tua sorella.

 

Accidenti ammetto che mi fa un po' arrabbiare dover fare con te, che sei gay, un discorso che perfino i miei genitori omofobi avevano a grandi linee presente!

 

Andiamo ora sul concretissimo.

 

Fondamentalmente quello che ti preme è di non crederle, di dirottare i segnali che senti arrivare da lei verso un nulla di fatto, cercando di scongiurare l'ipotesi che lei si scopra lesbica o che tradisca suo marito.

 

Ebbene non puoi fare nulla, non solo non hai nessun obbligo di intervento ma anche se tu intervenissi non riusciresti a incidere in alcun modo sull'andamento degli eventi. Pensa, addirittura, nell'inverosimile ipotesi in cui tu riuscissi nel tuo intento, rischieresti di creare effetti dannosi, per esempio inducendola, con i sensi di colpa, a restare in coppia con un uomo che lei non ama più, col rischio di creare una situazione esplosiva in cui tutti sono scontenti e vivono nel rancore.

 

Al massimo, se proprio ti senti strozzare da una qualche sorta di senso di colpa nei confronti di chi non si sta accorgendo della situazione (ma mi pare che siate tutti quanti piuttosto allarmati e quindi ben informati) puoi suggerirle di avere un comportamento corretto e non eccessivamente cinico, e quindi di essere responsabile rispetto a sua figlia, che non dev'essere per alcuna ragione sballottata da litigi e casini, e di non ferire - nei limiti del possibile - suo marito, suggerendole di chiedergli un momento di pausa per poter affrontare la rivoluzione che sta vivendo. Ma bada che il tuo sarebbe comunque un suggerimento non richiesto mooolto azzardato, e la reazione potrebbe essere negativa.

Edited by Sampei
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sua figlia non dev'essere per alcuna ragione sballottata da litigi e casini

sul tema, scena capitatami oggi in pausa pranzo:

sclero totale di uno che urlava al telefono:

"e no cazzo, er ragazzino non me lo lasci pure sto fine settimana. Ma te stai a sbaglià proprio Così sta da me 3 weekend di fila? No, perchè me lo molli pure pe Pasqua. E poi che altro vuoi? na fetta de culo? Me lo molli pure tutto Natale? E no, cazzo, IO c'ho na vita, er ragazzino è pure tuo. Me ne sbatto che te vuoi annà a fà er week end alla spa, er ragazzino te lo ciucci tu e nun me rompi li cojoni!!".

Tutto a decibel da concerto metal, con la sala [piena] che se stava a vergognà per lui...

 

poi quelli indegni de fà cresce un figlio sarebbero i froci...

BAH!!!

Edited by freedog
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Della serie faccio un figlio perché la società dice che sta bene farli.

Queste cose mi fanno ribollire il sangue.

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@@Sampei,  e a tutti quanti leggono:

 

ho avuto modo di riparlare più tempo con mia sorella, serenamente e questa volta anche con il mio compagno, di tutto quello che sta accadendo. Sostanzialmente e superficialmente le cose sono abbastanza chiare.

 

Lei racconta la faccenda così: aveva e ha un matrimonio con problemi da più di qualche mese (dove però non ha mai aperto bocca e non ha fatto nulla con suo marito per cercare di risolvere qualcosa, quando ancora i dissapori erano minimi). Poi è arrivata questa collega e nel giro di poche settimane si è innamorata di questa collega (collega che ci stava provando con mia sorella da qualche mese).

Mia sorella ha detto che non avrebbe mai pensato di innamorarsi di una donna, anche se fin da ragazza ha sempre avuto una certa curiosità, più della media, sui rapporti con le ragazze.

Quindi ora sta vivendo questa relazione clandestina con la collega e si ritiene innamoratissima, anche se a tutt'oggi ritiene di non essere lesbica perché l'uomo gli piace e continua a piacere. Ha detto che se non fosse per sua figlia non si sarebbe fatta il minimo scrupolo di mollare il marito per vivere meglio questa nuova relazione. Anche se la collega, poi, è stata onesta nel dirle che non gli può e vuole dare alcuna certezza su una eventuale loro relazione futura (ma anche qui, cavolo, prima la collega ci prova per mesi, sapendo benissimo che è sposata e ha un figlio e poi però mette le mani avanti dicendo queste cose...non mi sembra questo gran comportamento...).

 

 

 

Fondamentalmente quello che ti preme è di non crederle, di dirottare i segnali che senti arrivare da lei verso un nulla di fatto, cercando di scongiurare l'ipotesi che lei si scopra lesbica o che tradisca suo marito.

 

Questo è vero, ma in parte. Ma non perchè si sia innamorata di una donna. Se fosse un uomo sarebbe la stessa cosa, anche se non avrei scritto sul gay forum. E non perché non voglio che si scopra o diventi lesbica. L'ultima parte della tua affermazione è sbagliata.

 

La mia grande, grandissima paura è che mia sorella, con un matrimonio in crisi e un forte innamoramento in corso, non sia sufficientemente lucida per fare ragionamenti che, considerata la sua/nostra situazione, andrebbero soppesati al millesimo di milligrammo.

Mia sorella non ha avuto una vita povera di esperienze. Ha sempre fatto tutto quello che voleva, ha vissuto una giovane età ricca di tutto quanto volesse fare e sperimentare. Anche quando i nostri genitori non erano d'accordo si è comunque opposta e ha fatto quello che voleva fare, di nascosto o meno (è sempre stata un po' ribelle). Così come di sua libera scelta e iniziativa si è messa con  l'ultimo ragazzo, poi ci ha convissuto, poi si è sposata e poi ci ha fatto la bambina (NB in tutte queste scelte, soprattutto l'ultima sulla figlia, lei si dichiarava totalmente certa e sicura). Tutto nell'arco di anni e anni. Così come di sua libera iniziativa, da una giovane età più "turbolenta", è passata ad uno stile di vita più morigerato (imponendolo anche ad altri).

 

Insomma, è vero Sampei che sono processi interiori suoi. E che nessuno ha titolo (o anche se avesse titolo, nessuno può influire )... ma continuo, sarò testardo, a chiedermi se tutta questa "crisi esistenziale" (quando parlo di crisi esistenziale parlo proprio del suo comportamento di vita che sembra "regredito ad una età adolescenziale), venuta a galla in poche settimane non nasconda altro. E se poi fa scoppiare il matrimonio e tutto il resto e tra qualche mese si accorge di aver fatto il passo più lungo della gamba?

Il problema non è che si sia innamorata di una donna (ma questo credo di averlo sottolineato tante volte)...il problema, per me, è che da mesi la sua unica preoccupazione è ritagliarsi ore per stare con questa donna cercando di non farlo scoprire in giro, chiedendomi di insabbiare le sue fughe amorose. Quando a mio avviso la sua prima preoccupazione dovrebbe essere quella di sua figlia e di capire cosa vuole fare del suo matrimonio. 

 

E poi diciamocelo...credo sia capitato a tutti di essere innamorati, di un uomo o donna che sia...solo io, ricordando quelle sensazioni, penso sia una delle fasi più belle che possa capitare nella vita di una persona, ma allo stesso tempo una delle fasi dove, con il senno del poi, ci si dice "quante stronzate ho fatto???!!!"

Se qualcuno la pensa un po' come me sull'innamoramento, allora è comprensibile la mia preoccupazione quando dico che prendere decisioni così complicate e irreversibili, in un momento di poca lucidità...non sia proprio il miglior modo per affrontare questo pasticcio?

Edited by netny
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Ci si separa in continuazione, per mille motivi diversi

 

Se per lei convivere con il marito diverrà insopportabile

nonostante la lesbica di lei non ne voglia sapere, lo lascerà

altrimenti no

 

Oltre a ciò non riesco ad immaginare altro, certo potrebbe

farsi beccare e potrebbe scoppiare uno scandalo in paese

nel qual caso tutti diranno che siete la famiglia strana ( già

c'era un frocio ora pure la lesbica )

 

Però sopravviverete dài

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Rimane comunque la sensazione che tu stia facendo il contrario di quello che dovresti fare:

 

Sono in difficoltà, è evidente. Anche per questo sono entrato qui, a raccontare questa storia. Però mia sorella non è un "osso facile"....

 

 

non eccessivamente cinico, e quindi di essere responsabile rispetto a sua figlia, che non dev'essere per alcuna ragione sballottata da litigi e casini, e di non ferire - nei limiti del possibile - suo marito, suggerendole di chiedergli un momento di pausa per poter affrontare la rivoluzione che sta vivendo

 

Sacrosante parole, peccato che mia sorella stia facendo tutto ma proprio tutto tranne questo. E se vuole continuare a mettere il piede in due scarpe, senza dare avvisaglie al marito, per poi mollarlo di punto in bianco...oltre al comportamento poco rispettoso di mia sorella, poi si che suo marito potrebbe anche arrabbiarsi...e di conseguenza anche la bambina non passerebbe certo dei bei momenti. Questo è uno dei tanti motivi per cui sono preoccupato da come mia sorella sta gestendo il tutto

 

 

Però sopravviverete dài

  Si, si sopravvive a tante cose. Ma senza voler fare vittimismo gratuito, ne abbiamo subite tante, soprattutto mia madre. E mia sorella si sta dimostrando, ancora una volta, quella un po' egoista...che quando ha qualche interesse in ballo, non guarda in faccia più nulla e nessuno in nome del "ognuno fa quello che vuole"....ecco...si, giusto come ragionamento...ma con qualche limite, a mio parere. Mia sorella tende a prendere questa frase in maniera troppo letterale a suo esclusivo uso e consumo...dimenticando quando invocava i "sacrifici per il bene comune"...

Edited by netny
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E se poi fa scoppiare il matrimonio e tutto il resto e tra qualche mese si accorge di aver fatto il passo più lungo della gamba?

 

Continuo a non trovare un punto della discussione nel quale mi dimostri che si tratta di fatti tuoi.

 

C'è qualcosa che ti spaventa e non capisco cosa sia.

 

Una fra le poche cose sagge che ha detto quel rompipalle del buon vecchio Cicerone, una ventina di secoli fa, è che uno fra i più gravi errori delle persone è cercare di costringere gli altri a credere e a vivere secondo le nostre regole.

 

Tua sorella sta vivendo il suo percorso, un percorso incasinato, per certi versi incoerente e assurdo, ma non è che tu puoi pretendere di intervenire a pié pari menando scudisciate per costringere l'asinello a rimanere su un sentiero che E' SOLO UN TUO SENTIERO MENTALE SOGGETTIVO su come "dovrebbero essere le cose" e non è nulla di oggettivo.

 

Tu hai i tuoi imperativi violentissimi sulla APPROPRIATEZZA DEI COMPORTAMENTI ma non hai nessun potere e nessun diritto di esigere che gli altri vi si conformino, sia perché non sei Iddio sceso in terra, sia perché potrebbero benissimo non riuscire ad adeguarvisi perfino se li condividessero.

 

Insomma a voler essere sinceri non c'è nessun disastro imminente. E non è affatto vero che ci sono "prospettive irreversibili". Sei tu che sei fissato su questa cosa, e non si capisce perché. Infatti può essere l'atteggiamento che ci si aspetterebbe da un genitore omofobico di paese, estremamente perbenista e terrorizzato dal giudizio degli altri (hai presente il Signor Vincenzo, il papà del protagonista del film "Mine Vaganti"?), ma mi pare del tutto inverosimile che un uomo gay convivente da 10 anni col moroso possa essere preda di un tale atteggiamento.

 

Dal punto di vista fattuale le prospettive sono semplici: tua sorella decide di separarsi, tua sorella decide di non separarsi. Non esiste e non deve esistere alcun modo attraverso il quale tu possa interferire in questo processo decisionale, con l'unica eccezione (ma te la concedo solo perché anche io sono terribilmente paternalista) dello sperare che non si tratti di una separazione burrascosa in modo che tua nipote la attraversi indenne.

 

L'unica apocalisse che si può prospettare è la distruzione dei tuoi schemi ossessivo-compulsivi su come tua sorella avrebbe dovuto vivere nella tua visione idealizzata e coercitiva dei fatti umani.

 

E secondo me è molto bello che tua sorella sia sufficientemente forte da non farsi manipolare dalle tue pulsioni di controllo. 

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l problema, per me, è che da mesi la sua unica preoccupazione è ritagliarsi ore per stare con questa donna cercando di non farlo scoprire in giro, chiedendomi di insabbiare le sue fughe amorose. Quando a mio avviso la sua prima preoccupazione dovrebbe essere quella di sua figlia e di capire cosa vuole fare del suo matrimonio. 
 

il problema sta tutto in quel "a mio avviso", fin troppo bigotto-moralistico:

qui vuoi deciderlo TU (non ho capito in base a cosa) cosa sia più giusto per lei e cosa debba fare della SUA vita.

ho capito che le sue decisioni cmq impatteranno anche sul tuo futuro,

e però continua a sfuggirti il dettaglio che stai parlando di una donna maggiorenne & vaccinata, a cui non hai alcun diritto di impedire di far quel che crede sia meglio per lei

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Continuo a non trovare un punto della discussione nel quale mi dimostri che si tratta di fatti tuoi. C'è qualcosa che ti spaventa e non capisco cosa sia.

 

Per due motivi:

 

1) Sono convinto (e abbiate pazienza, non lo condividete, però mettetelo nel ventaglio delle opzioni) che il momento che sta vivendo (non tanto la parte omosessuale) sia inscritta in una crisi personale più ampia che dovrebbe lei stessa indagare meglio. E visto che ho molta esperienza alle spalle, anche della sua vita adolescenziale e post adolescenziale, ricca di....cambiamenti umorali dei quali poi si è pentita, rivivo quello spettro...però ora in più con un marito e soprattutto una figlia.

 

1bis) Una separazione, a meno che non ci siano motivi gravi non è mai un periodo di serenità per nessuno, men che meno per un figlio/a. Quindi la parola disastro è eccessiva, ma comunque la via che si prospetta non è rosea.

 

2) Hai presente la tua disquisizione sociologica che hai scritto qualche post indietro sul concetto di famiglia negli ultimi 200 anni? Beh...mia sorella ha sempre voluto e preteso che la nostra famiglia non vivesse tale concetto nel senso di nucleo ristretto. Ma in un'ottica più "vecchio stampo". Dove, un po' per obbligo e un po' per sue scelte gli equilibri di ognuno influenzano anche quelli dell'altro. E tutti noi ci siamo adattati a questo suo modo di vedere le cose e ci siamo equilibrati in questo senso. Oggi questo equilibrio non le va più bene? Vuole fare quello che vuole, come vuole lei, alla sua maniera senza "rendere conto di niente a nessuno"? Beh...lo dico senza nascondermi dietro a tante belle parole. Questa cosa a me sta proprio sulle palle. Perché se lei vuole rompere l'equilibrio che ha imposto, poi a raccogliere i cocci, rimarrò solo io.  E a me pare un comportamento egoistico prima "imporre" certi schemi e equilibri e poi, perché cambiano le tue "priorità" distruggere tutto....dopo tutti i "sacrifici" che ho fatto per la SUA visione delle cose.

 

 

problema sta tutto in quel "a mio avviso", fin troppo bigotto-moralistico:

Beh, dai freedog, dire che la priorità dovrebbe essere sua figlia mi sembra una cosa di buon senso, non una affermazione bigotto moralistica.

 

Sul resto che hai detto, concordo, ma credo che il mio ultimo intervento, soprattutto con il punto numero 2, possa darti qualche risposta più circostanziata. E sottolineo che le sue scelte e decisioni non solo impatteranno anche sul mio futuro, ma hanno già impattato sul mio passato ponendomi di fronte a scelte sofferte, verso le quali non posso tornare indietro.

Edited by netny
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come la maggior parte degli individui anche tu in una situazione simile ti preoccupi per la figlia ma la felicità e il senso di "vita" di tua sorella non dovrebbe passare in secondo piano. Noi vediamo la cosa dall'esterno e cerchiamo di tutelare gli anelli deboli di questa catena sadomaso :sisi: al grido di questo:

 

non è detto che da tutto ciò ne uscirà un trauma per lei, se tu (zio gay e ricco) e le due mamme (che chissà come si evolverà la cosa) gli state vicino non sarà diverso da nulla. Al tuo posto cercherei di appoggiare tua sorella, facendole vivere la cosa senza ansia, ansia che traspare molto da te e quello che vai narrando. 

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Vuole fare quello che vuole, come vuole lei, alla sua maniera senza "rendere conto di niente a nessuno"? Beh...lo dico senza nascondermi dietro a tante belle parole. Questa cosa a me sta proprio sulle palle.

 

Perchè la vedi come una cosa negativa invece che come

l'occasione di sistemare le cose fra di voi?

 

In fondo sei gay e lei sta scoprendo che l'omosessualità

non è una cosa così fuori dal mondo e potrebbe essere

l'occasione per avvicinarvi e chiarirvi

 

Insomma pare quasi che l'equilibrio che lei ha imposto alla

fine ti piaccia, anche se lo ha imposto lei e tu abbia paura

di cambiarlo quando invece sarebbe per te una opportunità

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Perchè la vedi come una cosa negativa invece che come

l'occasione di sistemare le cose fra di voi?

 

In fondo sei gay e lei sta scoprendo che l'omosessualità

non è una cosa così fuori dal mondo e potrebbe essere

l'occasione per avvicinarvi e chiarirvi

 

Insomma pare quasi che l'equilibrio che lei ha imposto alla

fine ti piaccia, anche se lo ha imposto lei e tu abbia paura

di cambiarlo quando invece sarebbe per te una opportunità

questo mi pare abbastanza chiaro:

perchè dovrebbe uscire dalla comfort zone delle sue certezze acquisite

e mettersi pesantemente in gioco

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Beh ma allora deve riconoscere che usa la sorella

come alibi, gli fa comodo pensare che abbia imposto

e deciso tutto lei, mentre in realtà gli piaceva a lui in

prima persona, consentendogli di evitare di dover affrontare

dei problemi spinosi etc

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Perché se lei vuole rompere l'equilibrio che ha imposto, poi a raccogliere i cocci, rimarrò solo io.  E a me pare un comportamento egoistico prima "imporre" certi schemi e equilibri e poi, perché cambiano le tue "priorità" distruggere tutto....dopo tutti i "sacrifici" che ho fatto per la SUA visione delle cose.

 

Posso sapere perché hai fatto sacrifici per la sua vecchia visione delle cose? Qual era questa visione, e a quali sacrifici hai deciso di sottoporti?

 

 

 

le sue scelte e decisioni non solo impatteranno anche sul mio futuro, ma hanno già impattato sul mio passato

 

Perché pensi che le sue decisioni impatteranno sul tuo futuro? In che modo potrebbero concretamente impattare? 

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@@netny, i sacrifici li hai fatti tu, ed hai accettato di farli . Ora, a meno che per "sacrifici" non si intenda andare a lavorare facendo cose faticose a paghe misere per mantenere la famiglia, tutto il resto non esiste se non nella nostra scelta di compierle o meno .

 

Non so in che zona di Italia tu viva e quindi che tipo di regime familiare tu abbia, ma qui hai esempi numerosi di ragazzi che hanno detto un "vaffa" anche solo metaforico a quello che gli altri volevano imporre loro .

 

Hai possibilità lavorative di andare via di casa? Potrebbe essere un'occasione per scrollarti di dosso tutte queste vecchie macerie, raggiungere la tua indipendenza e lasciare in pace tua sorella, che, magari, ora non accetta più questi vincoli dopo essersi accorta di quelli che lei stessi creava per non accettare di vivere la propria esistenza liberamente . Non è vostra "schiava", anche se in passato ha fatto un po' la kapò . Anche se fosse un gesto forte ed estremo, ha diritto di dare un calcio nel deretano a marito e figlia, assumendosene le proprie responsabilità "legali" .

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Perchè la vedi come una cosa negativa invece che come l'occasione di sistemare le cose fra di voi?

 

Questo non è negativo. E' stato bello finalmente dopo anni poter parlare liberamente e chiaramente del rapporto con il mio compagno e di tante cose che erano rimaste sottotraccia. Tra perentesi, non è che mi abbia fatto particolari domande, non mi ha chiesto come abbia affrontato l'omosessualità dall'adolescenza in poi, niente di niente... e anche quando le parlavo di certi argomenti il suo ascolto era piuttosto distratto.

Ora il suo problema è solo trovare le ore per vedersi con la collega amante e che io la aiuti a nascondere il tutto... in tutta onestà, dopo il mio CO ufficiale, mi avrebbe fatto piacere un po' più di interesse anche per la mia vita, dopo anni di rapporti "intimi" interrotti.

 

 

 

questo mi pare abbastanza chiaro: perchè dovrebbe uscire dalla comfort zone delle sue certezze acquisite e mettersi pesantemente in gioco

si, quell'equilibrio e quel "modo di vivere"  da lei imposto...o comunque caldamente consigliato...aveva e ha anche i suoi risvolti positivi. Non nego una certa "zona comfort"

 

 

 

Beh ma allora deve riconoscere che usa la sorella come alibi, gli fa comodo pensare che abbia imposto e deciso tutto lei, mentre in realtà gli piaceva a lui in prima persona, consentendogli di evitare di dover affrontare dei problemi spinosi etc

 

Vedi sopra: mia sorella non è un alibi. Ma con coerenza e onestà devo dire che qualche aspetto positivo c'era e me lo sono "preso"

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Posso sapere perché hai fatto sacrifici per la sua vecchia visione delle cose? Qual era questa visione, e a quali sacrifici hai deciso di sottoporti?

 

Da dove partire? Dalla mia omosessualità che in casa mia non è mai stata osteggiata ma nemmeno ben voluta, mia sorella compresa, la quale mi chiedeva....senza mai dirlo ufficialmente e chiaramente, di fare la mia vita, mantenendo comunque certi atteggiamenti e standard?

 

Dal fatto che nelle mie scelte di studio e professionali avrei fatto tutt'altra vita e invece...per il bene comune della nostra famiglia​, dopo la morte di mio padre, io abbia scelto una strada, professionale, che non mi apparteneva completamente?

Dal fatto che, nella redistribuzione delle "competenze" post morte di mio padre, mia sorella mi abbia accollato responsabilità che non volevo avere...sempre in nome del bene comune e del sacrificio che ogni persona nella vita deve fare ogni tanto anche per il bene degli altri?

Del fatto che probabilmente avrei anche voluto cambiare geograficamente la mia vita e sempre un po' per gli stessi motivi non l'ho mai fatto?

 

Insomma...ho sacrificato parte delle mie aspirazioni e delle mie esperienze in nome di mia sorella e di mia madre. Non faccio la vittima, perché ne ho tratto anche dei benefici. Come avete ragione nel dire che non possa addossare tutta la responsabilità delle cose a mia sorella... però insomma....ero anche molto più piccolo...e io di comprensione e di libertà personale ne ricordo ben poca da parte di mia sorella. La stessa che oggi dice che "ognuno è libero di fare quello che vuole"....fino a poche settimane fa era quella che di comprensione non ne aveva per nulla. E continua anche oggi a non averne...salvo che un tempo chi metteva corna era da mettere al rogo e oggi invece bisogna capirne i motivi. E una volta i gay erano ricchioni e oggi è tutto normale...guarda caso perché queste cose oggi toccano lei.

 

E riguardo il futuro: mia madre è sull'orlo di una crisi di nervi e mia sorella se ne disinteressa completamente dicendo che sono cavoli di mia madre se lei reagisce così. Quindi sarò io poi a dovermi far carico di mia madre e del suo stato mentale?

Edited by netny
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Da dove partire? Dalla mia omosessualità che in casa mia non è mai stata osteggiata ma nemmeno ben voluta, mia sorella compresa, la quale mi chiedeva....senza mai dirlo ufficialmente e chiaramente, di fare la mia vita, mantenendo comunque certi atteggiamenti e standard?   Dal fatto che nelle mie scelte di studio e professionali avrei fatto tutt'altra vita e invece...per il bene comune della nostra famiglia​, dopo la morte di mio padre, io abbia scelto una strada, professionale, che non mi apparteneva completamente? Dal fatto che, nella redistribuzione delle "competenze" post morte di mio padre, mia sorella mi abbia accollato responsabilità che non volevo avere...sempre in nome del bene comune e del sacrificio che ogni persona nella vita deve fare ogni tanto anche per il bene degli altri? Del fatto che probabilmente avrei anche voluto cambiare geograficamente la mia vita e sempre un po' per gli stessi motivi non l'ho mai fatto?   Insomma...ho sacrificato parte delle mie aspirazioni e delle mie esperienze in nome di mia sorella e di mia madre.

 

E' tutto molto doloroso e terribile, ma è altrettanto doloroso e terribile accorgersi che spesso facciamo sacrifici credendo che siano dovuti ma non lo sono affatto.

 

DECIDIAMO NOI, di farli. Ci lasciamo manipolare. Sensi di colpa? Paura? Deresponsabilizzazione? Conformismo? Ricerca di approvazione e di affetto? I motivi possono essere tanti.

 

Ma siamo noi stessi che chiudiamo il lucchetto del guinzaglio attorno al nostro collo. Non gli altri.

 

I sacrifici che hai fatto non sono arrivati dall'esterno. Sono stati una tua decisione.

 

 

 

 

mia madre è sull'orlo di una crisi di nervi e mia sorella se ne disinteressa completamente. Quindi sarò io poi a dovermi far carico di mia madre?

 

La crisi di nervi può voler dire tutto e niente: un figlio per diventare uomo deve imparare a difendersi dal ricatto psicologico (vero o presunto!!!) che promana dal genitore.

 

La crisi di nervi si cura con tranquillanti e un percorso psicoterapeutico.

 

Tu non puoi essere psichiatra e psicologo di tua madre, perché ci sarebbe conflitto di interessi.

 

Quindi vedi che la soluzione tecnica è già implicita nelle premesse.

 

Però tu devi imparare a vederle, queste premesse. Anche se fossero orribili e inaudite, come quelle che ti rivelano che potresti essere stato tu stesso il principale carnefice di te stesso in molte circostanze importanti.

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Hai possibilità lavorative di andare via di casa? Potrebbe essere un'occasione per scrollarti di dosso tutte queste vecchie macerie, raggiungere la tua indipendenza e lasciare in pace tua sorella, che, magari, ora non accetta più questi vincoli dopo essersi accorta di quelli che lei stessi creava per non accettare di vivere la propria esistenza liberamente . Non è vostra "schiava", anche se in passato ha fatto un po' la kapò

 

Io vivo da solo, nel senso che convivo con il mio compagno. Certo, domani potrei scappare in polinesia con il mio compagno e mandare tutti a fare in c....o, teoricamente parlando. Ma non lo farei mai, non mi sento di farlo perché ormai la mia vita è questa. Ho fatto pace, negli anni con tante questioni...e proprio ora che questo equilibrio sembrava funzionare....ecco l'imprevisto...

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E' tutto molto doloroso e terribile, ma è altrettanto doloroso e terribile accorgersi che spesso facciamo sacrifici credendo che siano dovuti ma non lo sono affatto. DECIDIAMO NOI, di farli. Ci lasciamo manipolare. Sensi di colpa? Paura? Deresponsabilizzazione? Conformismo? Ricerca di approvazione e di affetto? I motivi possono essere tanti.

 

Sono motivazioni che a suo tempo, nella mia psicoterapia avevo toccato. E avevo fatto pace con me stesso riguardo il fatto che alla fine fossero state mie decisioni. Perché è vero, sono state alla fine mie decisioni per i motivi che in parti hai elencato e in parte richiamano a motivazioni di altro tipo.

 

Ma questo equilibrio, questa pace con me stesso funzionavano finchè vedevo che ognuno di noi aveva fatto coerentemente certe scelte.

 

Oggi vedo una persona che vuole far saltare il banco...tra l'altro con una leggerezza, superficialità e strafottenza quasi disarmanti. Mia sorella non è il diavolo. Credo solo si stia comportando in maniera frettolosa e un po' egoistica. E non mi va proprio giù tutto ciò, perché per anni ha fatto di tutto per far seguire agli altri, la SUA visione della vita.

 

Se io domani le dicessi che anche io, allora, sono libero di fare quello che voglio...e voglio partire a tempo indeterminato nella più sperduta isola del pacifico....altro che comprensione...mi farebbe fare un TSO e/o mi legherebbe nel letto, finchè non fossi "rinsavito"....

 

Altro discorso, separato, ma per me molto importante, è che comunque io continui a vedere negli ultimi mesi della sua vita, comportamenti che andrebbero approfonditi meglio, e non un "semplice"...."a 40 anni non amo mio marito, forse sono lesbica e mi sono innamorata di una collega".

Edited by netny
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di comprensione e di libertà personale ne ricordo ben poca da parte di mia sorella. La stessa che oggi dice che "ognuno è libero di fare quello che vuole"....fino a poche settimane fa era quella che di comprensione non ne aveva per nulla. E continua anche oggi a non averne...salvo che un tempo chi metteva corna era da mettere al rogo e oggi invece bisogna capirne i motivi. E una volta i gay erano ricchioni e oggi è tutto normale...guarda caso perché queste cose oggi toccano lei.

ma un sano & consapevole vaffanculo non lo consideri proprio, eh?

 

mia madre è sull'orlo di una crisi di nervi e mia sorella se ne disinteressa completamente dicendo che sono cavoli di mia madre se lei reagisce così. Quindi sarò io poi a dovermi far carico di mia madre e del suo stato mentale?

se TU vorrai, sì: per citare Sampei,

 

 

spesso facciamo sacrifici credendo che siano dovuti ma non lo sono affatto.   DECIDIAMO NOI, di farli.
Edited by freedog
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Netny, tu hai un desiderio che vorresti realizzare e che riguarda specificamente te stesso e la tua identità?

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ma un sano & consapevole vaffanculo non lo consideri proprio, eh?

L'ho considerato e gliel'ho detto.

Quando al suo matrimonio il mio "amico" Giacomo non era stato invitato, così come in altre occasioni...tutte le battutine...come posso riassumere più di un decennio di vita personale, familiare e tutte le varie dinamiche in poche righe. Potete comunque immaginarle....

 

La sua unica risposta? Scusa, ho sbagliato, avevi ragione mi dispiace.

 

Un po' poco e un po' troppo comodo.

 

se TU vorrai, sì: per citare Sampei,

 

Certo che se IO vorrò...ma solo al sottoscritto capita di dover ​fare delle cose anche se non sono propriamente l'obbiettivo primario o più felice della propria vita?

 

 

Netny, tu hai un desiderio che vorresti realizzare e che riguarda specificamente te stesso e la tua identità?

Dovrei/vorrei ricostruire le scelte e i miei percorsi degli ultimi 10 anni, almeno. Ma il passato non si può cancellare.

Edited by netny
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