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Solitudine


Doge

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Buonasera a tutti. Spero sia la sezione giusta e di non aver fatto casino.

Vorrei chiedere aiuto su un problema che mi porto dietro ormai quasi da quattro anni. A dire il vero non so quanto possa essere legato all'omosessualità, però penso che quest'ultima giochi un ruolo non indifferente.

Il problema riguarda la solitudine.

Mi spiego, cercando di essere il più sintetico possibile. Ho accettato di essere gay quando avevo 16 anni. Era un momento in cui stavo passando un periodo difficilissimo, principalmente perchè i miei genitori si stavano separando, e soprattutto perchè a scuola ero continuamente vittima di atti di bullismo e violenze varie. Da allora ho deciso che avrei dovuto trovare qualcuno che potesse darmi una mano, un fidanzato insomma.

Ho passato tre anni ad incontrare ragazzi (ne avrò visti almeno una ventina). Di alcuni mi sono infatuato, ma erano tutte cose passeggere che sparivano al massimo dopo una/due settimane. Inoltre nel frattempo mi sono capitate altre cose molto brutte di cui preferisco non parlare perchè in questa sede sono superflue.

 

Ho iniziato a Settembre l'università. Ero convinto che sarei riuscito per lo meno a farmi qualche amico, però ho veramente tantissima difficoltà a relazionarmi con gli altri perchè proprio non riesco ad aprirmi con nessuno. Sto in compagnia con un gruppo di ragazzi etero, con cui vado d'accordo, però non so cosa potrebbe succedere se mi dichiarassi con loro. Proprio non riesco a fidarmi. E questo non aiuta per niente.

Ho anche provato a parlare di questo problema ad un paio di miei amici, però le uniche risposte che ho ricevuto sono state le solite cretinate del tipo "passerà", "non pensarci", "sii forte".

Detto questo, ho notato che negli ultimi mesi il problema si sta aggravando sempre di più, e ciò non mi sta aiutando per niente. Frequento una facoltà molto complicata che richiede studio e impegno costanti. Ho sempre la mente occupata da questi brutti pensieri e non riesco a studiare tanto quanto vorrei, infatti gli esami che ho dato a Gennaio/Febbraio non sono andati bene come speravo. Per farvi capire, a volte, nei weekend, passo le giornate a giocare ai videogiochi o addirittura a non fare niente perchè non ho nessun tipo di motivazione.

Ho smesso di frequentare ragazzi da qualche mese perchè non riesco proprio a farmene piacere nessuno. Forse sarà perchè uso Grindr, ma noto una grandissima superficialità negli altri, e questo mi sega le gambe in partenza. Ho paura a scrivere agli altri perchè la maggior parte delle volte non ottengo risposta, oppure vengo trattato a pesci in faccia.

 

Per riassumere, la mia domanda è: c'è qualcuno che sta vivendo una situazione simile alla mia? Cosa fate per combattere la tristezza e la solitudine? 

Se avete qualche idea, anche la più piccola, per favore, condividetela. Vi assicuro che vivere come sto vivendo io da tanti anni è orribile, e non ve lo auguro per niente.

 

Chiedo scusa se quello che ho scritto risulterà confuso. Ho cercato di sintetizzare il più possibile, e mi rendo conto che ci sono un sacco di dettagli che mancano...

Vi ringrazio in anticipo per avere impiegato il vostro tempo a leggere questa sottospecie di delirio.

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Vivo una situazione simile se non uguale alla tua da quasi sempre e ho sempre colmato questi vuoti cercando distrazioni altrove. Finché andavo al liceo funzionava tutto discretamente: la routine quotidiana, i compiti, la pizza con gli amici il sabato sera ecc., tutte cose che mi tenevano occupato e che anestetizzavano il senso di solitudine. I problemi sono iniziati all'università: nonostante abbia intrapreso un percorso di studi che mi appassiona molto, nel primo anno ho prodotto gran poco. Tutto questo perché i brutti pensieri occupavano i miei giorni impedendomi di concentrarmi e demotivandomi completamente. Ci stavo doppiamente male: da una parte c'era il solito pensiero negativo, dall'altra mi abbatteva molto pensare che nonostante stessi studiando una cosa che mi piaceva non lo facendo con l'entusiasmo che meriterebbe! Un giorno sono arrivato a maturare il fatto che la mia fragile condizione psicologica stava davvero condizionando troppo l'unica cosa che mi può rendere felice: il mio percorso di studi. Ho deciso di intraprendere un percorso psicologico, non è stato facile all'inizio e solo dopo un anno sta cominciando a dare i suoi frutti, lentamente. 

 

Questa è la mia esperienza, sarà sicuramente diversa dalla tua ma spero che possa farti sentire "meno solo". In ogni caso sul piano delle amicizie all'università anche io devo dire di essere rimasto deluso: non c'è può quell'ambiente confidenziale del liceo e si fanno tutti un po' i cavoli loro. Figurati che dopo un anno e mezzo ho stretto un'amicizia importante solo con una ragazza! Le altre sono solo piacevoli conoscenze. Questa cosa me la dicono in tanti, non è un problema tuo, è solamente il contesto secondo me :)

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 Anche io alle medie venivo bullizzato perchè ero molto timido. Pure io ho qualche problema in famiglia e spesso non riesco ad impegnarmi in quello che faccio perchè troppo preso da brutti pensieri. Per quanto riguarda le amicizie in università è anche questione di fortuna. Nella mia prima esperienza universitaria ho stretto amicizie importanti, in questa seconda solo piacevoli conoscenze, persone con le quali mi diverto a stare insieme ma a cui non racconterei nulla di me. Certo è che l'essere non dichiarato non ti aiuta. Ogni giorno reciti una parte, una maschera che non sei tu nel tentativo di non farti scoprire. Il mio consiglio è quello di essere te stesso, il che non vuol dire andare in giro a sbandierare la tua sessualità, ma semplicemente non viverla come un peso; se poi esce l'argomento con molta naturalezza dì la verità. é l'unico modo per non sentirti solo. Come dice Betelgeuse, anche una figura professionale può essere d'aiuto.

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Arcigay genova dovrebbe avere un gruppo giovani che si riunisce di domenica.

 

http://www.arcigaygenova.it/wordpress/2017/01/25/gruppo-giovani-del-29-gennaio/

 

Io penso potrebbe farti bene e per questo ti consiglio di informarti su questo gruppo giovani di genova.

 

http://www.arcigaygenova.it/wordpress/gruppo-giovani-arcigay-genova/

 

https://www.facebook.com/gruppogiovani.arcigaygenova/

 

Forse anche uno psicologo potrebbe aiutarti.

Edited by marco7
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thewindrises

Non ritengo di avere grandi idee riguardo a come risolvere la tua condizione, però posso sintetizzare la mia esperienza: poi sarai tu a estrarvi qualcosa, se lo ritieni utile. Allora, per quanto sia una persona in costante ricerca di confronto e contatto umano, sin da piccolo sono apparso come una persona poco socievole. Mi isolavo facilmente, non perché poi gli altri mi isolassero ma perché ero io a ritirarmi. Ero abbastanza irrequieto, e ciò forse non aiutava. Questa condizione si è protratta per medie e liceo, dove non sono riuscito ad instaurare e mantenere un reale rapporto con nessuno di fatto. Ancora oggi ci si saluta, con imbarazzo almeno da parte mia. Puoi immaginare che a tutto ciò si sia accompagnato un profondo senso di solitudine, aggravato dal non sentirsi compreso o almeno di non riuscire ad instaurare un rapporto dove il livello di uno incontrasse quello dell'altro. Poi, anche grazie al cambio dell'ambiente con l'università e a uno sforzo personale (anche in termini di supporto psicologico), sono riuscito ad uscire un po' dalla palude. Con alcuni ho stretto rapporti un po' più stretti, anche con confidenze (prevalentemente da parte loro), e dire che il rapporto con gli altri sia stretto è forse un paradosso. Però è sempre un inizio... Io non mi aiuto di certo per il timore che sento rispetto agli altri: mi pare sempre di invadere l'altrui sfera. Questo mi porta a temere un eventuale rifiuto altrui, ma in fin dei conti ho capito che sono io che mi giudico severamente e proietto questa mia maschera sugli altri. Comunque, ho capito per pur di mantenere a volte il rapporto con una persona a cui tengo, in primo luogo io debbo sforzare a modularmi per creare il legame. Ovvero, se l'altro non è molto disposto a scendere a compromessi pur di comunicare, allora cerco di farlo io (senza snaturarmi ovviamente). Cercando punti in comune e su quelli puntando, e mettendone qualcun altro in secondo piano. Non vedo che male ci sia se poi il confronto è improntato alla bontà: quelli che avvertivo invece come negativi li ho interrotti senza problemi. Forse sono troppo accondiscendente, però io di amicizie nel senso assoluto del termine ancora non ne ho trovate! Probabilmente questo è un approccio che va bene per uscire dallo stato di sofferenza che la solitudine comporta: prima o poi qualcuno sulla stessa lunghezza d'onda lo si trova... O almeno lo spero!

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Vivo una situazione simile se non uguale alla tua da quasi sempre e ho sempre colmato questi vuoti cercando distrazioni altrove. Finché andavo al liceo funzionava tutto discretamente: la routine quotidiana, i compiti, la pizza con gli amici il sabato sera ecc., tutte cose che mi tenevano occupato e che anestetizzavano il senso di solitudine. I problemi sono iniziati all'università: nonostante abbia intrapreso un percorso di studi che mi appassiona molto, nel primo anno ho prodotto gran poco. Tutto questo perché i brutti pensieri occupavano i miei giorni impedendomi di concentrarmi e demotivandomi completamente. Ci stavo doppiamente male: da una parte c'era il solito pensiero negativo, dall'altra mi abbatteva molto pensare che nonostante stessi studiando una cosa che mi piaceva non lo facendo con l'entusiasmo che meriterebbe! Un giorno sono arrivato a maturare il fatto che la mia fragile condizione psicologica stava davvero condizionando troppo l'unica cosa che mi può rendere felice: il mio percorso di studi. Ho deciso di intraprendere un percorso psicologico, non è stato facile all'inizio e solo dopo un anno sta cominciando a dare i suoi frutti, lentamente. 

 

Questa è la mia esperienza, sarà sicuramente diversa dalla tua ma spero che possa farti sentire "meno solo". In ogni caso sul piano delle amicizie all'università anche io devo dire di essere rimasto deluso: non c'è può quell'ambiente confidenziale del liceo e si fanno tutti un po' i cavoli loro. Figurati che dopo un anno e mezzo ho stretto un'amicizia importante solo con una ragazza! Le altre sono solo piacevoli conoscenze. Questa cosa me la dicono in tanti, non è un problema tuo, è solamente il contesto secondo me :)

 

Io sto vivendo una situazione un po' opposta, nel senso che al liceo odiavo più o meno tutta la classe! Non ho mai avuto un ambiente confidenziale, anzi...

Comunque quello che dici te è vero, se uno ha la mente occupata non ha pensieri negativi, però è soltanto un modo per nascondere il problema, che però permane e non viene risolto.

Stavo considerando il fatto di andare da uno psicologo, comunque. Potrebbe aiutare, non so.

 

 Anche io alle medie venivo bullizzato perchè ero molto timido. Pure io ho qualche problema in famiglia e spesso non riesco ad impegnarmi in quello che faccio perchè troppo preso da brutti pensieri. Per quanto riguarda le amicizie in università è anche questione di fortuna. Nella mia prima esperienza universitaria ho stretto amicizie importanti, in questa seconda solo piacevoli conoscenze, persone con le quali mi diverto a stare insieme ma a cui non racconterei nulla di me. Certo è che l'essere non dichiarato non ti aiuta. Ogni giorno reciti una parte, una maschera che non sei tu nel tentativo di non farti scoprire. Il mio consiglio è quello di essere te stesso, il che non vuol dire andare in giro a sbandierare la tua sessualità, ma semplicemente non viverla come un peso; se poi esce l'argomento con molta naturalezza dì la verità. é l'unico modo per non sentirti solo. Come dice Betelgeuse, anche una figura professionale può essere d'aiuto.

 

Ti do ragione, infatti è quello che ho intenzione di fare, anche se per ora nessuno mi ha chiesto niente. Sperando di non rovinare tutto.

 

Grindr ti può solo aiutare, come le altre app per incontri, quindi non cancellarle. Comunque vada l'incontro con qualcuno sarà sempre una esperienza che hai fatto.

Grindr funziona così... c'è chi ti risponde, chi ti dice di no, chi non ti caga proprio però tu cerca di contattare tutti i ragazzi che ti piacciono e vedi chi risponde. Se usi

Gay Romeo puoi addirittura vedere i gay delle città vicine che è un bel vantaggio. Facebook è un gran bel mezzo per cercare gente in una grande città. Basta che spulci

sulle pagine facebook dei luoghi di ritrovi lgbt della tua zona, come un arcigay o un locale o qualsiasi altra cosa, per beccare ragazzi. Puoi contattarne alcuni e vedere come

va :)

 

A Genova c'è l'Arcigay potresti sfruttare il fatto che lo hai praticamente sotto casa e vedere che gente c'è, magari hanno un gruppo giovani che ne sai ?

 

In questo topic ci sono tutte le associazioni gay e i locali gay e friendly o quasi... magari trovi qualcosa che fa al caso tuo e vicino.

Come vedi c'è l'arcigay sia a Genova che a Savona e ad Alessandria che distano meno di 1h credo.

 

http://www.gay-forum.it/forum/index.php/topic/34505-guida-ai-locali-alle-associazioni-e-ai-gruppi-lgbt-e-gayfriendly-sul-territorio-italiano/#entry974471

 

Se partecipi al forum potrai notare che ogni tanto qualcuno fa dei raduni a Torino, potresti partecipare. Se spulci forse trovi anche qualcuno di Genova, anche molto giovane, 

o potresti organizzare tu un raduno e vedere chi c'è. Per vedere la sezione dei raduni però devi avere più messaggi, altrimenti non ti si sblocca.

 

Invece di giocare sempre ai videogames potresti leggere dei libri o ascoltare musica o scrivere storie, io faccio così. Perlomeno è tempo sfruttato bene visto che ti fai

una certa cultura. Se hai degli hobby o delle passioni puoi sfruttarli incontrando altre persone che condividono la stessa passione. Io quando facevo hip hop mi ero fatto

qualche conoscenza, non erano " amici " veri e propri ma comunque gente con cui passi del bel tempo insieme e che fa sempre piacere incontrare qualche volta alla 

settimana. Oppure del volontariato che ne so... sfrutta bene quello che una grande città come Genova, anche se non è paragonabile da quello che mi dicono alcuni ad altre città,

può offrire e vedi come va....

 

Pure io sono una persona molto sola, a volte per scelta altre volte mi ci ritrovo anche se non vorrei. Questi sono i consigli che mi vengono in mente .. magari funzionano con te visto 

che io sono perennemente Alice nel Paese delle meraviglie che sa dare sempre buoni consigli a tutti tranne che a se stesso xD

 

Sinceramente da quello che so Genova è relativamente un mortorio rispetto ad altri capoluoghi e non c'è molta movida ma sicuramente c'è qualcosa da fare e ci sono

delle opportunità e c'è della gente in giro quindi sfrutta bene quel che c'è. All' università credo che nessuno stringa amicizia sincere e vere, chi sempre che abbia amici in Uni

probabilmente sta parlando con amici di vecchia data con cui si è ritrovato all'università o coinquilini e cose di questo tipo ma se per farti amicizia a scuola intendi il modo classico

con cui ti facevi gli amici a scuola media o al liceo allora proprio no... ognuno ha orari diversi, lezioni diverse, se vieni bocciato devi ripetere dei corsi e cosi ti perdi altra gente che magari

ha superato e frequenta altri corsi e cosi via ... Ogni tanto le associazioni studentesche fanno degli incontri o ci sono cineforum e robe di questo tipo se si tratta di università molto frequentate

puoi dare una occhiata anche lì e frequentare qualche volta ... parli oggi e parli domani alla fine ti fai della gente da salutare in giro e poi chissà :)

 

Come già detto Genova non è il peggior posto al mondo per farsi una vita sociale e sentimentale e sono sicuro che c'è un mondo nascosto ai 

tuoi occhi e che tu ora non vedi perché sei troppo impegnato ai videogames :P

 

Grazie mille per i consigli! Penso che cercherò qualcosa su Facebook, visto che Romeo/Grindr mi hanno stufato, visto l'utente medio.

Non ho mai frequentato nessun locale perchè so che mi troverei molto a disagio, visto che sono abbastanza timido. E comunque tutti quelli che ci sono stati me ne hanno parlato abbastanza male.

Piccola parentesi: giocare ai videogiochi non è una perdita di tempo, e comunque non faccio solo quello. Tra l'altro a casa ho una libreria che mi occupa una parete intera, e ho letto tutti i libri che contiene.

 

Arcigay genova dovrebbe avere un gruppo giovani che si riunisce di domenica.

 

http://www.arcigaygenova.it/wordpress/2017/01/25/gruppo-giovani-del-29-gennaio/

 

Io penso potrebbe farti bene e per questo ti consiglio di informarti su questo gruppo giovani di genova.

 

http://www.arcigaygenova.it/wordpress/gruppo-giovani-arcigay-genova/

 

https://www.facebook.com/gruppogiovani.arcigaygenova/

 

Forse anche uno psicologo potrebbe aiutarti.

 

Questo è utile, grazie mille! Darò un'occhiata, sperando che ci sia qualcuno. Sullo psicologo ci sto seriamente facendo un pensiero.

 

Non ritengo di avere grandi idee riguardo a come risolvere la tua condizione, però posso sintetizzare la mia esperienza: poi sarai tu a estrarvi qualcosa, se lo ritieni utile. Allora, per quanto sia una persona in costante ricerca di confronto e contatto umano, sin da piccolo sono apparso come una persona poco socievole. Mi isolavo facilmente, non perché poi gli altri mi isolassero ma perché ero io a ritirarmi. Ero abbastanza irrequieto, e ciò forse non aiutava. Questa condizione si è protratta per medie e liceo, dove non sono riuscito ad instaurare e mantenere un reale rapporto con nessuno di fatto. Ancora oggi ci si saluta, con imbarazzo almeno da parte mia. Puoi immaginare che a tutto ciò si sia accompagnato un profondo senso di solitudine, aggravato dal non sentirsi compreso o almeno di non riuscire ad instaurare un rapporto dove il livello di uno incontrasse quello dell'altro. Poi, anche grazie al cambio dell'ambiente con l'università e a uno sforzo personale (anche in termini di supporto psicologico), sono riuscito ad uscire un po' dalla palude. Con alcuni ho stretto rapporti un po' più stretti, anche con confidenze (prevalentemente da parte loro), e dire che il rapporto con gli altri sia stretto è forse un paradosso. Però è sempre un inizio... Io non mi aiuto di certo per il timore che sento rispetto agli altri: mi pare sempre di invadere l'altrui sfera. Questo mi porta a temere un eventuale rifiuto altrui, ma in fin dei conti ho capito che sono io che mi giudico severamente e proietto questa mia maschera sugli altri. Comunque, ho capito per pur di mantenere a volte il rapporto con una persona a cui tengo, in primo luogo io debbo sforzare a modularmi per creare il legame. Ovvero, se l'altro non è molto disposto a scendere a compromessi pur di comunicare, allora cerco di farlo io (senza snaturarmi ovviamente). Cercando punti in comune e su quelli puntando, e mettendone qualcun altro in secondo piano. Non vedo che male ci sia se poi il confronto è improntato alla bontà: quelli che avvertivo invece come negativi li ho interrotti senza problemi. Forse sono troppo accondiscendente, però io di amicizie nel senso assoluto del termine ancora non ne ho trovate! Probabilmente questo è un approccio che va bene per uscire dallo stato di sofferenza che la solitudine comporta: prima o poi qualcuno sulla stessa lunghezza d'onda lo si trova... O almeno lo spero!

 

Ecco, penso che tu abbia capito quasi perfettamente come mi sento. Ho sempre paura di "disturbare" gli altri e di essere rifiutato, e questo mi porta ad isolarmi e ad aspettare che siano gli altri a comunicare, a mostrare interesse. Ogni tanto provo ad avvicinarmi agli altri, però poi me ne pento immediatamente. Forse mi giudico da solo negativamente, come dici te, non saprei.

Nemmeno io ho trovato ancora amici veri. Frequento un po' di persone, con cui mi diverto, però con loro non posso parlare di certe cose, perchè non sono in grado di capirmi. Gli voglio bene, per carità, però sento che manca qualcosa per definirli amici al 100%.

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thewindrises

Ecco, penso che tu abbia capito quasi perfettamente come mi sento. Ho sempre paura di "disturbare" gli altri e di essere rifiutato, e questo mi porta ad isolarmi e ad aspettare che siano gli altri a comunicare, a mostrare interesse. Ogni tanto provo ad avvicinarmi agli altri, però poi me ne pento immediatamente. Forse mi giudico da solo negativamente, come dici te, non saprei.

Nemmeno io ho trovato ancora amici veri. Frequento un po' di persone, con cui mi diverto, però con loro non posso parlare di certe cose, perchè non sono in grado di capirmi. Gli voglio bene, per carità, però sento che manca qualcosa per definirli amici al 100%.

Non conoscendo la tua vicenda personale sono restio a darti consigli, però ne avanzo uno e una riflessione: considera che in molti casi le risposte "cretinate" che gli altri danno possono essere determinate dal timore che l'altro ha di invadere i tuoi spazi perché magari appari sulla difensiva. Quindi, fossi in te, proverei ad aprirmi incondizionatamente (sempre in maniera cauta): se l'altro si chiude o non risponde in maniera adeguata potrai trarre le tue conclusioni su dati di fatto. Non è escluso che l'altro sia più timido di te! In secondo luogo, la psicoterapia è molto utile per capire tanto i propri punti deboli quanto quelli di forza. Però intraprendere un percorso di questo tipo presuppone un'iniziativa personale, che non è detto che non possa originarsi dall'input di un terzo. Solo così, parlando per esperienza, se ne accettano i singoli passaggi, come i miglioramenti e gli inevitabili arresti. E ti auguro serenità!

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mi sembra, ma magari sbaglio, che più di un fidanzato tu abbia bisogno di amici con cui uscire e svagarti. questo pensare troppo alla tua situazione non ti fa bene, corri il rischio che gli altri lo percepiscano e quindi non ti frequentino. 

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Io non sono stato bullizzato, al liceo stavo bene con tutti e proprio lì ho trovato alcuni dei miei più grandi amici con i quali esco ancora. Ma anche io sono timido e all'università ho fatto poche amicizie, infatti vedo che tendo ad isolarmi. Riguardo questo trovo un analogia con quello che dite sul fatto di "disturbare gli altri". Mi ricordo che all'inizio ci provavo a fare conoscenze, e ne ho fatte, poi dopo ho perso l'entusiasmo iniziale (come per altre cose, ma sono proprio fatto così), e finisce che sono sempre gli altri a comunicare. Sono stato fortunato a capitare in quella classe al liceo...per questo mi sento di dirti anche io di pensare agli amici e a fare conoscenze, NON soltanto al fidanzato. Ed è un consiglio che darei a tutti e non solo a te.

Comunque all'università cerca di non sederti in posti lontano dagli altri e prova ad attaccare bottone, magari parlando della lezione, del prof... inventati qualcosa, poi se vedi che non ti stanno molto ad ascoltare e non sono molto aperti verso di te puoi sempre cambiare target la prossima volta, di persone ce ne sono tante sicuramente qualcuno con cui ti trovi meglio c'è. Imponiti di fare questi tentativi che magari se all'inizio non riesci ad aprirti come vorresti e pensi di fare brutte figure, poi dopo un pò di pratica andrà meglio e questo esercizio ti aiuterà molto anche nel caso in cui non facessi troppe amicizie. Chi dorme non piglia pesci, perciò rimboccati le maniche e parti all'attacco.

Dici di aver passato tempo ad incontrare ragazzi e usi grindr... sinceramente uno così non lo penso eccessivamente timido, io ad esempio ancora non ho scaricato nessuna app di questo tipo e non uso nemmeno i social, però mi trovo abbastanza bene con gli amici che ho e questo mi aiuta a non sentirmi troppo solo, quindi questo è uno dei motivi per cui consiglio di cercare amici e non fidanzati.

 

 

giocare ai videogiochi non è una perdita di tempo

Straquoto, anche se dipende quali.

Edited by Davis
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Hypnoticeyes

Viviti bene la solitudine.. Tu lo vedi come un problema, ma non lo è. È un modo di vivere. Probabilmente non accetti questo tuo lato, ma non puoi neanche andare contro la tua natura se tendi ad isolarti e ad essere solitario.

Io lo sono sempre stato ma io sto bene nel mio mondo, nella mia malinconia, nel trascorrere il tempo con me stesso.. anche se talvolta anche io mi "dispero" perchè vorrei qualcuno insieme a me.. per condividere la mia quotidianità.. ma sono piccoli momenti, poi passano e torno ad apprezzare la mia solitudine.

Non disperare.. concentrati su te stesso, sui tuoi hobbies.. la solitudine può essere scelta, non per forza subìta.. :)

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ho vissuto la mia infanzia e adolescenza in maniera abbastanza solitaria, da bambino soprattutto non avevo molti contatti (all'epoca non esistevano i social e i cellulari) col mondo esterno se non per andare a scuola e per andare dalla nonna. Mia madre non mi ha mai incoraggiato a fare amicizia, anzi è sempre stata eccessivamente sospettosa. Anche a scuola (dalle elementari alle superiori) sono sempre stato bullizzato (e anche qui all'epoca non esisteva questo termine nè se ne conosceva il significato) perchè ero sempre timido e troppo "gentile", avevo pochissimi amici ed ero molto selettivo. All'uni poi le cose sono andate meglio, avevo una varietà più ampia (e con maggiore maturità mentale) di persone da conoscere, ma rimanevano semplici conoscenze fini a loro stesse. Per quel che mi riguarda, non ho mai messo in campo la questione sessualità, non aveva senso in quel contesto, oltre al fatto che all'epoca non ero gay e non sentivo la necessità di approfondire o esplorare l'argomento sessualità. 

Quello che non capisco, è perchè dovresti aprirti con i tuoi amici con la questione omosessualità/coming out.. non vedo cosa dovrebbe cambiare ciò nei vostri rapporti, e a cosa potrebbe giovare.. se la tua sessualità ti "affligge", penso che dovresti parlarne con qualcuno in sedi più opportune, tipo un arcigay come ti hanno già suggerito, per quanto mi riguarda la sessualità non è un argomento da sbandierare agli "amici" solo per aprire un punto di dibattito (come per parlare del gol segnato da totti nell'ultima partita di campionato).. non è che dichiarandoti loro ti accetteranno di più o ti coinvolgeranno o ti faranno conoscere altre persone gay. 

Lascia perdere le vetrine come romeo e grindr, lì non troverai nulla se non una scopata quando ti capita, come hai già capito ci sono soltanto persone superficiali che badano solo all'aspetto e alla scopata facile, e a te serve ben altro. Altro che deve capitare per caso, alla fermata del bus per esempio, o al supermercato. 

Ricordo che a me ha aiutato molto frequentare una palestra, sia a livello di benessere fisico che psicologico (mi sentivo più fiero di me e più sicuro, oltre a vedere che miglioravo anche nell'aspetto fisico, che non guasta mai). E ricordo che lì ho conosciuto diversi ragazzi simpatici con cui l'amicizia è durata per molti anni.

Ormai ci si convince subito di aver bisogno di un fidanzato, ma probabilmente lo si cerca per evitare di conoscersi e concentrarsi su sè stessi, e per riempire solo una lacuna interiore. Ma ovviamente una relazione in queste condizioni non porta da nessuna parte, non si è ancora pronti a ricevere un'altra persona in maniera così intima e si rischia anzi di fare più danni dal punto di vista psicologico.

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sul piano delle amicizie all'università anche io devo dire di essere rimasto deluso: non c'è può quell'ambiente confidenziale del liceo e si fanno tutti un po' i cavoli loro

vabbè, ma st'attimo di spaesamento da matricoletta è normalissimo:

come ti hanno già detto, l'uni non è il liceo e sei tu a doverti gestire il tuo percorso

-e sì, perchè crescere, in questo senso, vuol dire prendersi le proprie responsabilità!!-

 

Non ne parli, ma se poi davvero fosse come dice Hide,

l'essere non dichiarato non ti aiuta. Ogni giorno reciti una parte, una maschera che non sei tu nel tentativo di non farti scoprire

deve essere ancora più dura uscire fuori dal guscio in cui ti stai chiudendo

Edited by freedog
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  • 3 months later...

Buonasera a tutti. Spero sia la sezione giusta e di non aver fatto casino.

Vorrei chiedere aiuto su un problema che mi porto dietro ormai quasi da quattro anni. A dire il vero non so quanto possa essere legato all'omosessualità, però penso che quest'ultima giochi un ruolo non indifferente.

Il problema riguarda la solitudine.

Mi spiego, cercando di essere il più sintetico possibile. Ho accettato di essere gay quando avevo 16 anni. Era un momento in cui stavo passando un periodo difficilissimo, principalmente perchè i miei genitori si stavano separando, e soprattutto perchè a scuola ero continuamente vittima di atti di bullismo e violenze varie. Da allora ho deciso che avrei dovuto trovare qualcuno che potesse darmi una mano, un fidanzato insomma.

Ho passato tre anni ad incontrare ragazzi (ne avrò visti almeno una ventina). Di alcuni mi sono infatuato, ma erano tutte cose passeggere che sparivano al massimo dopo una/due settimane. Inoltre nel frattempo mi sono capitate altre cose molto brutte di cui preferisco non parlare perchè in questa sede sono superflue.

 

Ho iniziato a Settembre l'università. Ero convinto che sarei riuscito per lo meno a farmi qualche amico, però ho veramente tantissima difficoltà a relazionarmi con gli altri perchè proprio non riesco ad aprirmi con nessuno. Sto in compagnia con un gruppo di ragazzi etero, con cui vado d'accordo, però non so cosa potrebbe succedere se mi dichiarassi con loro. Proprio non riesco a fidarmi. E questo non aiuta per niente.

Ho anche provato a parlare di questo problema ad un paio di miei amici, però le uniche risposte che ho ricevuto sono state le solite cretinate del tipo "passerà", "non pensarci", "sii forte".

Detto questo, ho notato che negli ultimi mesi il problema si sta aggravando sempre di più, e ciò non mi sta aiutando per niente. Frequento una facoltà molto complicata che richiede studio e impegno costanti. Ho sempre la mente occupata da questi brutti pensieri e non riesco a studiare tanto quanto vorrei, infatti gli esami che ho dato a Gennaio/Febbraio non sono andati bene come speravo. Per farvi capire, a volte, nei weekend, passo le giornate a giocare ai videogiochi o addirittura a non fare niente perchè non ho nessun tipo di motivazione.

Ho smesso di frequentare ragazzi da qualche mese perchè non riesco proprio a farmene piacere nessuno. Forse sarà perchè uso Grindr, ma noto una grandissima superficialità negli altri, e questo mi sega le gambe in partenza. Ho paura a scrivere agli altri perchè la maggior parte delle volte non ottengo risposta, oppure vengo trattato a pesci in faccia.

 

Per riassumere, la mia domanda è: c'è qualcuno che sta vivendo una situazione simile alla mia? Cosa fate per combattere la tristezza e la solitudine?

Se avete qualche idea, anche la più piccola, per favore, condividetela. Vi assicuro che vivere come sto vivendo io da tanti anni è orribile, e non ve lo auguro per niente.

 

Chiedo scusa se quello che ho scritto risulterà confuso. Ho cercato di sintetizzare il più possibile, e mi rendo conto che ci sono un sacco di dettagli che mancano...

Vi ringrazio in anticipo per avere impiegato il vostro tempo a leggere questa sottospecie di delirio.

Ciao Doge, anche io abito a Genova. Sarebbe più corretto dire che ci studio!! Se ti fa piacere possiamo uscire insieme qualche volta! Sono leggermente più grande di te( ho 24 anni) ma non credo sia un problema . Non ci sto provando con te eh, puoi stare tranquillo[emoji23] . Bye bye

 

Inviato dal mio HTC One utilizzando Tapatalk

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Capricorno57

@@Chrollo, peccato che Doge non si colleghi dal 12/3, dallo stesso giorni d'inizio del topic. 

 

Informazione che si legge portando il cursore sul nick, si aprirà una finestrina con la "cronologia" dell' utente.

:bye:  

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