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Andare ai concerti è divertente?


Rotwang

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Cosa pensate dell'andare ai concerti? Io non sono praticamente mai stato ad un concerto di cantanti o gruppi famosi in vita mia, adoro la musica dal vivo di gente non celebre e di generi che mi piacciono, questo sì. Comunque tutta quanta la società lo ritiene davvero figo e sinonimo di grande vita sociale unita a passione per la musica dal vivo, ma le cose stanno davvero così? Si tratta di qualcosa davvero divertente? Vediamo insieme.

 

Noisey

 

Annibale Maggioni

 

Avete presente quando alle otto di mattina dopo esservi fustigati con una doccia controvoglia vi ritrovate tutti rattrappiti su un qualsiasi mezzo pubblico, belli pronti a condividere il poco confortevole viaggio che vi trascinerà fino al posto di lavoro? Anche se non ce l'avete presente potete facilmente immaginare la situazione e nessuno potrebbe mai definirla come piacevole. Se mi fermassi qui nessuno avrebbe da obiettare e, se non aveste già letto il titolo di questo post, a chi verrebbe in mente di iniziare un peana in difesa "dell'esperienza incredibile di legame con gli altri" che la Metro A offre ogni mattina ai suoi passeggeri? È proprio per questo che invece voglio capire come il giudizio delle persone riesca a stravolgersi così radicalmente quando la calca, invece di andare al lavoro, sta a fissare un tizio che ha probabilmente deluso i propri genitori mentre si esibisce su un palco.

Ho questo amico incredibilmente antipatico con cui l'altro giorno sono finito a discutere di come, rispetto agli altri mezzi di trasporto (come ad esempio un aereo), lo sviluppo tecnologico riguardante le automobili sia stato assolutamente patetico e deludente, se guardiamo agli ultimi cinquant'anni. Nessuno ha mai pensato di sostituire il volante con, che ne so, un Batarang a forma di pipistrello o qualche altra forma più interessante di un cerchio, ed è per questo che i venditori di automobili sono ancora lì a spacciare lo start & stop come il futuro.

I concerti o la musica dal vivo, se vogliamo espandere il concetto, sono molto peggio di così. Pensate un po' al cinema dei primi tempi: niente sonoro, qualità dell'immagine inferiore, magari l'orchestra dal vivo e i cartelli con i dialoghi dei personaggi. Nel corso del tempo il cinema si è evoluto, ma sostanzialmente si tratta ancora di appoggiare il culo alla sedia e sucarsi il prodotto realizzato da qualcun altro nella speranza che restituisca una certa quantità di piacere che potremmo generalizzare come intrattenimento. 

Ai concerti è andata peggio invece e, mentre vi indignate perché gli organizzatori firmano contratti sulle percentuali sui ricavi della vendita secondaria di biglietti trafugati dalle maglie di un contratto in esclusiva (è esattamente così), ecco che l'esperienza media si è trasformata in qualcosa che non si può definire in altro modo se non tortura.

Il mio giudizio è sicuramente offuscato dall'incredibile sfortuna di aver dovuto trascorrere a Milano la maggior parte del tempo che il destino ha voluto concedermi fino ad ora e, in una città così isterica da avere sempre il timore che qualche altra provincia gli porti via la palma di capitale musicale, è davvero impossibile condurre un'esistenza priva della musica dal vivo. In più occasioni abbiamo cercato di farvi capire che i musicisti non sono esseri umani come tutti gli altri e che la loro continua ricerca di attenzioni e approvazione non deve essere in alcun modo corrisposta, ma evidentemente nessuno vuole capire.

Ogni mese le persone che mi circondano, quelle che considero amiche, spendono centinaia di euro per partecipare a quel circo di sudore e alcol che è la musica dal vivo. Prima di addentrarmi in un elenco puntuale di fastidio provocato dai concerti vorrei subito rispondere alla più ovvia delle domande: se i concerti fanno schifo, allora perché sono sempre pieni di gente? Perché le persone fanno finta di divertirsi, così come fanno di divertirsi quando d'inverno stanno seduti fuori dai bar del centro con la copertina a tenergli la pancia al caldo e la diarrea nel colon o come fanno finta che gli piaccia indossare le scarpe di Kanye West o i gadget di Supreme. Ovviamente i concerti hardcore si basano esattamente su sudore, alcol e contatto fisico non richiesto, ma pur non essendo un esperto credo che si tratti semplicemente di mantenere le promesse esplicite fatte nelle loro locandine, quindi bella lì.

 

Io stesso ci ho messo molto tempo a smettere di fingere che la situazione media in cui si svolge un concerto fosse piacevole e di sicuro quella fetta di umanità che si occupa di organizzare eventi non ha fatto niente per impedirmelo. Voglio dire, ogni anno le università italiane sfornano decine di migliaia di ingegneri della comunicazione ed erogano altrettanti master in "event management" (qualunque cosa significhi), ma nessuno è ancora riuscito a capire che se in uno sgabuzzino di otto metri quadrati ci metti l'impianto audio, la band e il motore della macchina del ghiaccio per fare i vodka tonic a dieci euro, ma che sopresa: sembra di stare nella Foresta Pluviale. Le persone quando fa caldo di solito puzzano e, per rendere l'esperienza ancora più degradante, nei locali fa molto più caldo durante le stagioni fredde, che in quelle estive così che il puzzo possa ammuffire qualche minuto sotto uno strato di maglioni e piumini prima di finirvi nelle narici. Tutto proprio come in metropolitana a febbraio.

Un concerto può essere tantissime cose, ma di sicuro non un'esperienza divertente (e no, anche se è divertente, prendere le droghe a un concerto rientra nella categoria drogarsi e non nella categoria andare ai concerti). 

Un altro mio amico qualche tempo fa, ascoltando l'ultima lagna di Frank Ocean si chiedeva: "Ma perché i musicisti si sono dimenticati che la musica è una cosa divertente, cazzo?". Ovviamente sono in totale disaccordo anche su questo punto, ma solleva una questione interessante. Limitiamoci per ora ai concerti live, che fisicamente sono un'esperienza provante e faticosa, con più elementi tipici del fastidio che di quelli del divertimento. Quando sento di persone disposte a sedersi sul prato di S. Siro alle 9 del mattino per poter essere in prima linea a cantare le canzoni di Ligabue, Beyoncé o chi volete voi mi chiedo se sia io ad essere sbagliato, o loro. Quell'eterno ciondolare, con il fiato di quello dietro sul collo e la forfora dei capelli di quello davanti a due centimetri dal naso sono probabilmente le cose che mi fanno più paura a questo mondo, dopo le cimici.

Una volta mi stavo drogando ad un dj set (vi prego di notare l'utilizzo della sintassi appropriata) e, ad un certo punto, un tizio mi ha pisciato sulle scarpe. Prima che il mio cervello riuscisse a processare una semplice linea di comandi che rispondesse a ti-stanno-pisciando-sulle-scarpe > spostati, mi sono immaginato di ballare sul pavimento riscaldato di casa mia, cosa che ho comunque fatto, ma non prima di vedermi costretto a un pediluvio che mi togliesse gli ultimi residui di piscio dalle unghie. Tutto questo ovviamente non sarebbe mai successo se la cultura dell'alcol non fosse la merda indescrivibile che invece è, o se i locali non avessero deciso di farci un patto col sangue (o se mi fossi drogato sul divano come tutte le persone intelligenti).

Forse è tutta una questione di aspettative disattese. Passi tutta una fase della tua vita in cerca di indipendenza, a guardare i video su MTV con le riprese live dei concerti in cui le persone sembrano entusiaste e felici, ma la realtà non è così e io sono stufo di scendere a compromessi. Sono stufo di dover pregare che tutti i cavi siano ben isolati perché a nessuno importa di quante persone per metro quadrato occupino lo spazio, sono stufo di volumi insensatamente bassi o insensatamente alti a seconda di come gira al "professionista" che se ne occupa e sono stufo di fare la coda per entrare, fare la coda al cesso, fare la coda per uscire, fare la coda al bar e via così fino a casa. Sono stufo della platea che finge interesse e sono stufo di quelli che invece manifestano non interesse, sono stufo di quelli che berciano e allo stesso tempo di quelli che vorrebbero fare conversazione (desiderio peraltro legittimo). Sono stufo delle serate e sono stufo dei fotografi alle serate e soprattutto sono stufo di Instagram.

Sono sinceramente convinto che il mondo della musica dal vivo sia condannato, o molto più probabilmente lo sono io, caro Pianeta Terra, se hai deciso di andare avanti così  io posso anche accettarlo, ma per favore sfatiamo la leggenda metropolitana che andare ai concerti sia divertente.

Edited by Rotwang
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Mi piace, ma al chiuso e da seduto . Voglio entrare, dare il biglietto, e avere il mio posto, lontano da gente che sgomita e soprattutto CANTA . Nel 2001 andai a vedere i Depeche nel parterre e non sentii un cazzo per colpa di tutta la gente che cantava . Cazzo ti canti ? Con quello che uno paga !

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lecosechenondici

Scherziamo? Sono stato al concerto di Tiziano e non è stato solo divertente, è stata un'esperienza emotivamente intensa come poche altre nella mia vita. C'è il sudore, c'è la calca, ma c'è che ascolti un cantante importante per te, ascolti della buona musica, musica che ti comunica qualcosa, che ti fa ballare, ti fa ondeggiare, ti fa piangere o ti lascia a bocca aperta.

Sono uscito da San Siro e per tutto il viaggio in pullman continuavo a sentire la sua voce nella mia testa, ho pensato alla mia vita, ho stretto una grande amicizia e ho capito tante cose di me e della gente.

E poi il mio ragazzo un'ora fa mi ha fatto vedere che ci ha preso i biglietti per il suo concerto a giugno e mi devo ancora riprendere.

 

Se l'artista piace il concerto è divertente e non solo. Sono sicuro sia bello anche quando l'artista non è tra quelli che si ascoltano abitualmente. Ecco, forse a un concerto di Biagio Antonacci potrei rompermi i marroni, ma non è detto.

Mi piace, ma al chiuso e da seduto . Voglio entrare, dare il biglietto, e avere il mio posto, lontano da gente che sgomita e soprattutto CANTA . Nel 2001 andai a vedere i Depeche nel parterre e non sentii un cazzo per colpa di tutta la gente che cantava . Cazzo ti canti ? Con quello che uno paga !

Ma avevano problemi con l'audio? Al parterre di Tiziano cantavano ovviamente tutti ma lui si sentiva forte e chiaro.

 

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Edited by lecosechenondici
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Dipende....che concerti vi piacciono?

File di 18 ore sotto al sole fuori da San Siro o concerto sulla poltrona del teatro?

 

I festivalini estivi con gli artisti indie sono una pacchia.

I festivaloni sono impegnativi e di quelli non ne ho mai fatti

 

Vi piace stare sotto al palco o siete tipi da tribuna? O siete le facce da culo che arrivano ad un’ora dal concerto e spingono per arrivare sotto al palco?

 

I concertoni esagerati sono tra le esperienze a cui non rinuncerei mai.

 

Madonna, Gwen Stefani, Kylie, Lady Gaga, Rihanna, Katy Perry, Beyoncé, Pet Shop Boys… di popstar me ne sono fatti moltissimi. File durate dalla mattina alla sera ma ne è valsa la pena, spintoni, rischi di svenire per il caldo negli stadi d’estate…

 

Poi mi sono fatto molti concerti più contenuti di artisti tipo Battiato, Alice, Boy George, Bertè, Umbertone Tozzi, gli Elii visti milioni di volte...

Edited by SerialHenry
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Io, se non ricordo male, di concerti dal vivo di musica leggera ne ho visti un paio. Entrambi bellissimi.

L'ultimo, un Van Des Sfroos che non sapevo neppure chi fosse: ci sono andato per accompagnare un mio amico/collega e, benché non capissi nulla dei suoi testi, mi sono goduto le splendide atmosfere della sua musica.

Il primo, ancora più straordinario, fu uno di Jannacci all'Ambra Jovinelli di Roma. Ero lì con la mia migliore amica ed è stato un viaggio meraviglioso all'interno del ricordo: un concerto unico, che lo devi vedere almeno altre due volte per apprezzarlo appieno.

...

Anzi, no: ho dimenticato i Garbage, visti per accompagnare il mio ragazzo di allora, credo un quattro-cinque estati fa. Un'esibizione interessante, anche se l'affluenza era veramente ai minimi storici, che mi ha permesso di apprezzare l'altissima qualità tecnica del gruppo (e non è sarcasmo, si badi). Però a stare le ore in un ippodromo ad aspettare che il concerto iniziasse... Questo non mi ha molto entusiasmato, no.

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Tra i concerti ai quali ho assistito 3 li ho visti praticamente sotto il palco appiccicata alle transenne.ma il più bello resta un concerto di j.ax qualche anno fa a Cagliari.. trovarsi sotto il palco a cantare con lui é stato bellissimo!!

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Poi tanti concerti me li sono visti a gratis alle feste dei paesi.tante volte i nomadi,quasi tutti i cantanti degli anni 60,Masini, bennato,i tazenda che in Sardegna sono il classico gruppo da festa. Insomma per me é bello andare ai concerti..ora aspetto Ligabue a maggio e un amica che si decida a farmi compagnia per andare a cantare sotto il palco col Liga!!!

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Andare ai concerti mi diverte.

 

Mi diverte sia se ho il posto a teatro con poltrona, sia se sono in mezzo alla mischia.

 

E sinceramente li ho sempre trovati emotivamente coinvolgenti anche quando pieni di gente ed urlanti, perché ti ritrovi a condividere un'esperienza unica con persone con cui nella vita non ti vedrai mai più, probabilmente, ma in quel momento stiamo tutti lì, uniti dalla stessa passione.

 

Poi vabbé, tendenzialmente son sempre ed esclusivamente andata a concerti metal, quindi non ho idea di come siano i concerti con un target diciamo più adolescenziale.

 

E queste mi sembrano considerazioni da sociopatico non tanto perché sono in disaccordo con l'idea di non andare ai concerti (oh, se non ti piacciono, non ci vai eh :asd:) quanto perché ne fa una descrizione un pelino esagerata.

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Per non parlare, poi, delle esibizioni di Cristina d'Avena.

Una delle cose più gajarde e galvanizzanti del creato.

Quanta voglia avrei di andarci... anche perché sono cresciuto con le sue sigle!

 

Spero che capiti l'occasione adesso che sono a Roma.

 

Tornando al tema del topic, io non sono un grande frequentatore di concerti. Ma devo dire che quello di Ligabue seguito dal prato di San Siro mi ha colpito molto e rappresenta la mia idea di "concerto".

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Se vai ai concerti di gruppi o cantanti o generi preferiti, è più bello che scopare.

Oddio.

Diciamo che il massimo sarebbe concerto prima e scopata poi, ma anche la variante scopata-concerto-scopata non è poi così male.

 

Quanta voglia avrei di andarci... anche perché sono cresciuto con le sue sigle!

Spero che capiti l'occasione adesso che sono a Roma.

L'occasione capita almeno un paio di volte l'anno, te lo garantisco ;)

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Quando leggo questi articoletti da internet, non mi colpisce il contenuto, potrebbero parlare di qualsiasi cosa... tanto quello che conta è solo denigrarla per sentirsi fighi. Non è tanto la parte del denigrare che mi infastidisce... su alcune critiche posso pure essere d'accordo... è proprio la parte del sentirsi fighi, questa costante bolla di superiorità di chi spiega perché la tal cosa amata dal "popolino" in realtà fa schifo. Bah. Spero che questa tendenza virale al pamphlet amatoriale finisca in fretta.

Il modo migliore, come sempre, sarebbe smettere di condividere, di mettere like, a chi scrive così. Ignorare.

Metodo che consiglierei anche per qualsiasi cosa pensi dica faccia Adinolfi.

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Concerti di musica leggera ne ho visti, ma non di grandi celebrità*, se non altro perché non ne sono un fan. In effetti, non sono un gran habitué di questi eventi, e per lo più ho assistito a concerti di musica popolare. Tutte esperienze piacevoli, quindi non mi trovo d'accordo con l'articolo.

 

*A parte quello di D'Avena :sisi:, in cui mi son pure divertito non poco (vero @@davydenkovic90?).

Edited by Layer
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Concerti di musica leggera ne ho visti, ma non di grandi celebrità*, se non altro perché non ne sono un fan. In effetti, non sono un gran habitué di questi eventi, e per lo più ho assistito a concerti di musica popolare. Tutte esperienze piacevoli, quindi non mi trovo d'accordo con l'articolo.

 

Mi chiedo perché non riusciate a comprendere che l'articolo non parla di concerti di musica leggera né popolare e che non ce l'ha con questi.

Edited by Rotwang
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Mi chiedo perché non riusciate a comprendere che l'articolo non parla di musica leggere né popolare e che non ce l'ha con questi.

 

Parla di tutto ciò che ruota attorno ai concerti di musica leggera, quelli grossi, non di gruppi o cantanti sconosciuti che esibiscono alla fiera del paese di quattro anime (certo, anche lì, non si scherza in fatto di folla, a volte). Tuttavia, mi pare siano inconvenienti difficilmente evitabili per un evento di massa, sopperiti certo dall'esperienza dal vivo e da tutto ciò che ne conseguenze rispetto ad ascoltare la musica su YouTube comodamente seduti al PC di casa.

 

Sul giudizio grava imho molto l'indole di una persona (in partenza o come è divenuta nel tempo), perché le motivazioni addotte possono non essere oggettive per tutti. Certa gente gode di tali esperienze di massa, del caos, del frastuono, degli strusciamenti tra i corpi, ecc.

 

Molti altri sopportano tutto ciò perché fa figo, è di moda? Sarà un problema dei milanesi?

Edited by Layer
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Oddio.

Diciamo che il massimo sarebbe concerto prima e scopata poi, ma anche la variante scopata-concerto-scopata non è poi così male.

 

Mai riuscirei a scopare post concerto. Perché non riesco a pensare (caoticamente) ad altro che al concerto che ho visto e ogni volta sono in euforia.

A meno che non possa scopare energicamente con un membro della band, cosa che mi pare improbabile.

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davydenkovic90

Io credo che un concerto sia molto divertente se uno ci va con le persone giuste e con lo spirito di divertirsi nei tempi morti e nella ressa. In caso contrario é un incubo.

Io bazzico solo concerti metal o il teatro dell'opera. Entrambe le tipologie di musica dal vivo acquistano significati in più.

L'articolo é talmente brutto, rot., che mi sono rifiutato di leggere più di 3-4 frasi.

Edited by davydenkovic90
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è molto divertente andare ai concerti. poi dipende se ci vai da solo o se sei accompagnato con qualcuno. mi son sempre divertito ai concerti, sopratutto ai festival 

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