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Qualcosa cambia.........


smile93

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Vi riporto questo articolo che ho letto ieri sulla Repubblica ( 28/01/2017) perché oltre a testimoniare il coraggio e la perseveranza di due uomini che si sono amati per 52 anni riuscendo a coronare il loro sogno prima di separarsi è anche, forse, il segno concreto che qualcosa sta cambiando.

 

Cosa ne pensate ?

 

 

Unioni civili, ai funerali di Franco il delegato del vescovo di Torino: "La Chiesa dovrebbe chiedervi scusa"

Don Carrega: "Dovrebbe farlo qualcuno più importante di me, io invece vi dico grazie". Piange Gianni Reinetti, compagno di una vita, con il quale ha anche costituito la prima unione civile della città

 

 

"So che tanti pensano che la prima parola da dire sarebbe "scusa": per le incomprensioni, per la freddezza, per la rigidità. Ma dovrebbe farlo qualcuno più importante di me. Io, invece, vi dico "grazie", perché voi, Franco e Gianni, con la vostra ostinazione, ci avete dato la possibilità di pensare a una Chiesa in grande, accogliente, capace di andare oltre e di non lasciare indietro nessuno: la Chiesa che noi sogniamo". Quando don Gian Luca Carrega finisce di pronunciare queste parole dall'ambone del santuario di Santa Rita, un velo di commozione ricopre gli occhi di Gianni Reinetti. È l'ultimo saluto al suo Franco, il compagno di una vita con cui cinque mesi fa, dopo un'attesa resa sempre più trepidante per la paura di non fare in tempo a vedere in Italia una legge sulle unioni civili, si erano uniti civilmente. La prima unione civile di Torino: un ottantatreenne e un ottantenne.
Franco Perrello se ne è andato giovedì, dopo una lunga malattia. "Ma adesso Gianni potrà dire chi era per lui: mio marito, la persona con cui ho vissuto 52 anni", ha sottolineato l'assessore alle Famiglie della Città di Torino, Marco Giusta, che ha portato il cordoglio della sindaca Chiara Appendino al funerale celebrato stamattina nella parrocchia di Santa Rita, mentre la senatrice Magda Zanoni ha trasmesso un messaggio di condoglianze del governo mandato dalla ministra Valeria Fedeli.
 
A presiedere la liturgia l'arcivescovo di Torino, Cesare Nosiglia, ha inviato il suo delegato per la pastorale delle persone omosessuali. "Una chiesa fredda e non accogliente, una Chiesa che ci fa sentire giudicati: tutto questo - ha detto don Carrega commentando la lettera di san Paolo ai Romani - rischia di separarci dall'amore di Cristo. Ma il cristiano vero è ostinato e non smette di bussare alla porta di Dio, perché è convinto che il Signore è misericordioso. E voi, Franco e Gianni, siete stati ostinati".
 
Tanto ostinati da scrivere all'ex premier Matteo Renzi per chiedere di fare in fretta ad approvare la legge Cirinnà; e a papa Francesco per reclamare accoglienza, anche negli ultimi momenti della vita: "Siamo anziani, fra non molto - scrivevano Franco e Gianni al rientro dal viaggio di nozze a Lourdes - ci presenteremo in Chiesa per l'ultima benedizione: saremo accolti o respinti?". La risposta, stamattina, è arrivata dalle parole di don Gian Luca Carrega.
 
"Grazie, grazie a tutti voi", ha ringraziato commosso Gianni al termine della cerimonia. "Sono stati 52 anni felici, con tutti gli alti e bassi che possono avere due persone che stanno insieme da tanto tempo. Oggi - ha fatto notare nell'ultimo saluto al suo Franco - ho voluto indossare gli stessi abiti che avevamo nel giorno in cui siamo stati uniti". Gilet e cravatta grigia, camicia bianca. "Ho voluto che li indossassi anche tu - ha aggiunto - perché quel momento è stato il coronamento del nostro amore, del nostro essere famiglia". A rendere l'ultimo omaggio a Franco c'erano amici, parenti,
 rappresentanti delle istituzioni, l'amico Giovanni Minerba, i portavoce del Torino Pride. C'erano anche gli "Amici della bontà", il gruppo di cui Franco faceva parte: "Ricordiamo la tua gentilezza e la tua burbera simpatia". Poi un canto, l'ultimo saluto, intonato davanti al feretro insieme a Gianni: "Ciao ciao ciao, devo andare vuol dire arrivederci e non addio. Vuol dire che ti voglio sempre bene; vuol dire non dimenticarmi mai".

 

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Lo leggevo proprio ieri.

 

Mi piace - anzi, mi compiace - che vari membri delle gerarchie ecclesiastiche più elevate stanno riconoscendo via via, almeno a parole (ma prima nemmeno facevan questo), i propri ''errori''. D'altra parte, la mia vena anticlericale e atea si sente infastidita da queste ''aperture'' (ancora non concretizzatesi in leggi e fatti).

 

Si potrebbe dire che, come omosessuali italiani, di tutto ciò ne potremmo beneficiare - almeno in un certo qual modo; come atei o anticlericali (chi lo è), no, per il semplice fatto che una Chiesa più progressista è, in linea di massima, più attraente per molte più persone.

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Se la chiesa si apre si dovrebbe supporre che molti cattolici diventino meno omofobi o almeno le nuove generazioni di cattolici creando una societa' meno omofoba da cui traiamo beneficio.

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Mi piace - anzi, mi compiace - che vari membri delle gerarchie ecclesiastiche più elevate stanno riconoscendo via via, almeno a parole , i propri ''errori''.

 

Concordo in pieno, visto che il messaggio della chiesa dell'origini era accogliere e non giudicare.

Se la chiesa si apre si dovrebbe supporre che molti cattolici diventino meno omofobi o almeno le nuove generazioni di cattolici creando una societa' meno omofoba da cui traiamo beneficio.

 

Magari è la volta giusta, visto che le aperture non sono isolate, c'è anche il caso di Genova, se ricordo.

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Al sinodo sulla famiglia il papa ha provato a sdoganare i gay ma i vescovi conservatori uniti a quelli africani e forse anche asiatici hanno affossato il tutto.

 

Ora pian piano il papa nomina vescovi e cardinali sulla sua linea e se il prossimo papa continua sulla linea di questo papa forse in un decennio la chiesa ci arriva alle benedizioni delle coppie gay che lo desiderano e a un matrimonio o un'unione civile cattolica.

 

Gia' un cardinale tedesco (quello che preparo' il sinodo sulla famiglia credo) disse che la chiesa deve scusarsi coi gay e il papa intervistato sul tema confermo'.

 

Anche le unioni civili italiane aiuteranno a far cambiare idea ai preti, vescovi e cattolici italiani.

Edited by marco7
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Ho letto  tutto  lo  scritto  e sono  rimasto  sconvolto  ma almeno  sono  uniti  nel  dolore  .

Io  tengo  41 anni  e  spero  un giorno  che   ci siano  tutti  i diritti  anche  per  noi  tutti lgbt  

Altro non aggiungo  nel  gennaio 2016   anche  io  se   giovane  ho  perso  il mio  compagno   non  scrivo  altro  sto male    x tutto   sia  x  quei  2  anziani  .

Non  sono  sposato ma anche  io  misi anello  al  mio  compagno 1 della cremazione .  

Spero  solo  che ci  siano  pari  diritti  ora  ho  solo  lacrime.

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Al sinodo sulla famiglia il papa ha provato a sdoganare i gay ma i vescovi conservatori uniti a quelli africani e forse anche asiatici hanno affossato il tutto.

 

Ora pian piano il papa nomina vescovi e cardinali sulla sua linea e se il prossimo papa continua sulla linea di questo papa forse in un decennio la chiesa ci arriva alle benedizioni delle coppie gay che lo desiderano e a un matrimonio o un'unione civile cattolica.

 

Gia' un cardinale tedesco (quello che preparo' il sinodo sulla famiglia credo) disse che la chiesa deve scusarsi coi gay e il papa intervistato sul tema confermo'.

 

Anche le unioni civili italiane aiuteranno a far cambiare idea ai preti, vescovi e cattolici italiani.

Fantasie.

Ricordo che Bergoglio è lo stesso ad aver detto che è in corso una "guerra mondiale contro il matrimonio e la famiglia", ad aver più volte denunciato il gender cattivone e ad aver confermato a dicembre il divieto - istituito da Ratzinger - di entrare in seminario a chi è omosessuale.

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Ho letto  tutto  lo  scritto  e sono  rimasto  sconvolto  ma almeno  sono  uniti  nel  dolore  .

Io  tengo  41 anni  e  spero  un giorno  che   ci siano  tutti  i diritti  anche  per  noi  tutti lgbt  

Altro non aggiungo  nel  gennaio 2016   anche  io  se   giovane  ho  perso  il mio  compagno   non  scrivo  altro  sto male    x tutto   sia  x  quei  2  anziani  .

Non  sono  sposato ma anche  io  misi anello  al  mio  compagno 1 della cremazione .  

Spero  solo  che ci  siano  pari  diritti  ora  ho  solo  lacrime.

sono rimasto sconvolto pure io. 

si riuscirà in un futuro ad avere pari diritti? ho paura di no, speriamo cambi veramente qualcosa 

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