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Come siete arrivati ad accettarvi?


lecosechenondici

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Buongiorno. La domanda è piuttosto semplice: quale percorso vi ha portato ad accettare di essere gay/bi/trans/ecc e di vivere da tali in tutta tranquillità?

Ve lo chiedo perchè sono curioso di sapere quanto possando differire i percorsi.

 

Per quanto riguarda me non riesco a tracciare un percorso definito. Fino a un certo punto della mia vita neanche consideravo di dichiararmi omosessuale, nemmeno a me stesso. Arrivato a quel punto presi coscienza della cosa ma non riuscivo ad accettarmi. Tempo due giorni e parlai con una persona a me cara. Uscito da quell'incontro, a cui ero arrivato senza la minima idea di come affrontare la cosa, ero la persona più tranquilla e leggera del mondo. Tempo qualche giorno e lo sapevano tutti quelli a stretto contatto con me e tutti quelli con cui c'era occasione di parlarne.

 

Riassumendo in una scaletta temporale

 

- Dai 14 anni circa al 1 gennaio 2016: manco considero di essere gay ma spippettamenti vari e diversi periodi di crisi controllabili;

 

- Dal 1 gennaio al 4 gennaio 2016: "Aiuto, non so più cosa fare, sto male, non sono gay, nononono"

 

- Dal 4 gennaio al 6 gennaio 2016 ore 9:30: "Fede, è inutile che ti prendi in giro, sei gay", fase "la vita fa schifo" e "perchè proprio a me, cosa ho fatto di male". Decido che devo parlare con qualcuno.

 

- Dal 6 gennaio 2016 ore 10.30-11.00: "La vita è una cosa meravigliosa e io sono una cosa meravigliosa". CO di qua, CO di là (quattro in un giorno), gente che viene, gente che va.

 

Aspetto trepidante le vostre storie come fossi Barbara D'Urso.

 

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lecosechenondici

Spipettamenti vari vuol dire masturbazione o seghe fatte ad altri ?

 

Hai parlato con un amico o un famigliare per chiarificarti ?

Masturbazione, non mi sarei mai sognato di condividere la cosa con qualcuno.

 

Nè propriamente un amico nè un familiare. Era un mio capo scout di cui mi fido moltissimo e con cui avevo già parlato in passato dei miei dubbi di fede.

 

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beh, il mio è stato banale e molto meno melodrammaticone:

fino a 14-15 ani pensavo solo a sport, giochi eccetera;

insomma, del sesso non me ne poteva fregà di meno.

 

Poi ho realizzato che mi interessava approfondire la conoscenza del.. joystick, mio & altrui

e a 16 ho cominciato a.. giocarci.

 

Ancora non mi sono stufato!

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lecosechenondici

beh, il mio è stato banale e molto meno melodrammaticone:

fino a 14-15 ani pensavo solo a sport, giochi eccetera;

insomma, del sesso non me ne poteva fregà di meno.

 

Poi ho realizzato che mi interessava approfondire la conoscenza del.. joystick, mio & altrui

e a 16 ho cominciato a.. giocarci.

 

Ancora non mi sono stufato!

E in tutto ciò non ci sono stati momenti di sconforto, di sentirsi sbagliato?

 

Comunque il mio percorso non è stato eccessivamente melodrammatico e sono stato molto fortunato rispetto ad altre persone. Credo sia il mio stile di scrittura (se di stile si può parlare) che tende al melodramma.

 

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E in tutto ciò non ci sono stati momenti di sconforto, di sentirsi sbagliato?

no.

va detto però che casa mia era un posto un po' particolare,

nel senso che fin da ragazzino ho visto pascolarci la qsi, traveste & sfranteh incluse.

 

Insomma, ho sempre saputo che esistono anche i froci,

e quando ho realizzato che ero della parrocchia mi son detto "ok, sò gay pure io, e va bene così!"

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Fino a 18 non sapevo nemmeno di essere bisex, avevo a volte fantasie davvero per niente spinte su un paio di ragazzi ma non sapevo nemmeno come definirle.

Ho avuto le prime cotte (tutte con ragazze) e un paio di storielle adolescenziali durate poco, sempre con ragazze.

 

Tornando ai 18 anni, dopo la maturità è successo che un amico iniziasse per gioco a coccolarmi quando ci vedevamo (massaggi, carezze, nulla di che). Passati mesi così alla fine io ci sono rimasto innamorato mentre per lui era solo.. boh non me lo ha mai detto e credo comunque che ci fosse qualcosa anche da parte sua ma che poi ha voluto nascondere in fondo a sè.

 

Insomma, io mi sono esposto e lui si è allontanato. Sono seguiti due mesi orribili in cui non volevo più nemmeno uscire di casa. Mi sentivo sbagliato perché lui non mi parlava più ecc.

 

Un giorno in biblioteca avevo accompagnato un amico per studiare e per cazzeggiare mi sono messo a curiosare tra gli scaffali di libri. Uno di essi mi ha attirato e ho iniziato a leggere. Era la storia di un uomo bisessuale, in verità nemmeno così originale o chissà che, però mi ha fatto capire la normalità di tutto.

 

Sono rinato e in un mese ho fatto pace con quel ragazzo e ho trovato una ragazza con cui sono stato per un anno e mezzo.

 

Questo è stato il mio duro percorso di accettazione. Per vivere serenamente al 100% sono passati altri mesi (Anche perché avendo la tipa, rimandavo questi pensieri).

 

Fine.

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lecosechenondici

no.

va detto però che casa mia era un posto un po' particolare,

nel senso che fin da ragazzino ho visto pascolarci la qsi, traveste & sfranteh incluse.

 

Insomma, ho sempre saputo che esistono anche i froci,

e quando ho realizzato che ero della parrocchia mi son detto "ok, sò gay pure io, e va bene così!"

Una casa davvero particolare XD Sarei curioso di saperne di più un giorno.

 

 

Fino a 18 non sapevo nemmeno di essere bisex, avevo a volte fantasie davvero per niente spinte su un paio di ragazzi ma non sapevo nemmeno come definirle.

Ho avuto le prime cotte (tutte con ragazze) e un paio di storielle adolescenziali durate poco, sempre con ragazze.

 

Tornando ai 18 anni, dopo la maturità è successo che un amico iniziasse per gioco a coccolarmi quando ci vedevamo (massaggi, carezze, nulla di che). Passati mesi così alla fine io ci sono rimasto innamorato mentre per lui era solo.. boh non me lo ha mai detto e credo comunque che ci fosse qualcosa anche da parte sua ma che poi ha voluto nascondere in fondo a sè.

 

Insomma, io mi sono esposto e lui si è allontanato. Sono seguiti due mesi orribili in cui non volevo più nemmeno uscire di casa. Mi sentivo sbagliato perché lui non mi parlava più ecc.

 

Un giorno in biblioteca avevo accompagnato un amico per studiare e per cazzeggiare mi sono messo a curiosare tra gli scaffali di libri. Uno di essi mi ha attirato e ho iniziato a leggere. Era la storia di un uomo bisessuale, in verità nemmeno così originale o chissà che, però mi ha fatto capire la normalità di tutto.

 

Sono rinato e in un mese ho fatto pace con quel ragazzo e ho trovato una ragazza con cui sono stato per un anno e mezzo.

 

Questo è stato il mio duro percorso di accettazione. Per vivere serenamente al 100% sono passati altri mesi (Anche perché avendo la tipa, rimandavo questi pensieri).

 

Fine.

Posso chiederti se dicesti alla tipa di essere bisessuale?

 

Comunque è una storia molto interessante. Mi piacerebbe che il topic raccogliesse storie di questo genere, un po' per curiosità mia, un po' perchè può essere utile per chi invece vive in difficoltà il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere.

 

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Edited by lecosechenondici
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Tra Lego, Nintendo e Star Trek arrivo ai 21 anni ebete e felice . Poi internet all'università ti apre il mondo del porno, inizi a scaricare pacchi di foto dai server IRC (quindi alla cieca) e tra mille donnine sbucano fuori dei twink . Come mai non mi schifano allo stesso modo in cui provo orrore per i due gay del mio corso di università? (poi lo capii, mi facevano orrore perchè erano cessi baracconi) .

Da quelle foto, questi twink sembravano degli etero che facevano sesso . Ma come, i gay non erano come Solange? Oh mi piace questa cosa ! Ma io sono come loro ! eppure mi sento un maschio, come questi delle foto ! Allora non sono gay? allora cosa sono? Ah forse bisex !    No, sono gay .

 

Il tutto nel giro di 2 mesetti scarsi . Appena tolti i dubbi ho iniziato ad uscire con gente di chat, niente sesso, solo per vedere in faccia altri gay e comprendere che il mondo è molto variegato . Da lì mi sono poi intrufolato in un pranzo di chat in pausa università - erano quasi tutti coetanei - e mi son creato un gruppetto di amici, e via !

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lecosechenondici

 

 

Tra Lego, Nintendo e Star Trek arrivo ai 21 anni ebete e felice .

Ebete e felice da etero o proprio candido come la neve? XD

 

 

 

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accidenti LeCose, il Tuo travagliato percorso trasuda di angoscia e sofferenza.. come il mio...

io, alla mia età, ormai non è che abbia un quadro perfetto dei tempi che furono, più o meno ricordo che i primi "spippettamenti" furono equamente distribuiti verso l'un e l'altro sesso, ma per i ragazzi provavo una attrazione supplementare basata sul loro comportamento, la loro postura, il loro profumo..

Del mio segreto ne ero praticamente orgoglioso, l'unico problema era nel rendermi conto che difficilmente sarei riuscito nella vita a mettere in pratica il quanto.

La smentita avvenne "miracolosamente" alla fine dei miei 19 anni quando, durante il servizio militare a Firenze, incontrai il primo amore della vita, sotto forma di un soldatino milanese pari età e grado: una storia bellissima nata con sorrisi e piccoli favori ricambiati.

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davydenkovic90

@lecose, va be' che sei gggiovane, ma sei sul forum da un po' ormai e ancora rispondi a marco7 in modo serio? :D

 

 

Per rispondere alla tua domanda, io riassumerei così:

 

Medie: mi piacevano i ragazzi, ma avevo relazioni sciocche con ragazze, perché ero carino, usava così, gioco della bottiglia, "ti metti con me? SI/NO" e mi sembrava scortese non partecipare.

Liceo: Credevo che la mia attrazione per i ragazzi fosse una fase,  nell'attesa che passasse, ho trascorso 5 anni a studiare tutto il giorno, mangiare, giocare a tennis. Non mi sono mai invaghito di nessun ragazzo in particolare e non avevo desiderio di cercarne nella realtà. Fantasticavo e basta. Non avevo vita sociale - eccetto qualche amica trash e nerd come me - perché temevo il corteggiamento da parte di ragazze, dato che avrebbe portato a un approccio fisico che avrebbe palesato, a me e a loro, la mia omosessualità.

Università: Non era una fase, una volta libero dagli ambienti liceali etero ho proseguito con: siti d'incontri->scopate->conoscenze->relazioni->Valeriona->coming out->pride->amici gay->Layer. :D

Vedremo quali saranno i prossimi passi che muoverò.

 

Preciso chei sono accettato definitivamente solo dopo le uscite coi primi ragazzi, direi dopo il primo bacio che ho dato a un ragazzo, quando mi sono reso conto che ero nel posto giusto, "a casa", come dico sempre.

Sono molto migliorato rispetto al passato ma non ho ancora raggiunto una condizione "Silda-zen" e approssimativamente stabilizzata, né nella mia vita privata né in altri ambiti...  e forse non sono neanche felice, ma almeno ci provo ;)

 

Baci stellari.

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La consapevolezza d'esser omosessuale si delineò durante il periodo delle scuole medie, quando era palese quanto fossi disinteressato al gentil sesso e quanto mi discostassi dal fervore ormonale dei miei coetanei.

Inizialmente credetti che la causa fosse da imputare al totale disinteresse verso il sesso e tutto ciò che ne conseguiva, ma nel corso di poco tempo compresi che in realtà erano le ragazze a non essere il perno del mio interesse sessuale.

 

Compresi rapidamente d'essere omosessuale, e senza troppe paure mi dichiarai universalmente a 16 anni: penso che i miei primi coming out siano stati frutto della mia incoscienza giovanile, non pensai neanche alle eventuali conseguenze che essi avrebbero comportato.

La mia fortuna fu quella di crescere e svilupparmi in contesti rosei, aperti mentalmente, e persino a scuola non ebbi problemi. Ciò mi aiutò ad accettarmi rapidamente, senza che discriminazioni ed intolleranze mi dissuadessero dal completare serenamente il mio percorso interiore.

 

Eccetto qualche fugace scherno da parte dei sottosviluppati ragazzi che ronzavano a scuola, la maggioranza dei miei compagni mi supportò e mi fu di grande aiuto per non affondare.

 

Tuttavia, la mia fioritura ormonale non si sviluppò se non dopo i 20 anni: non provavo alcun interesse negli approcci relazionali/sessuali coi ragazzi, ero concentrato sugli studi e su qualsiasi altra cosa che non fosse il sesso.

Complici alcuni disguidi psicologici che dovetti affrontare tra i 18 ed i 20 anni, le mie esperienze "under 20" furono lacunose e poco edificanti, e la già scarsa attitudine all'approfondimento maschile non mi fu di sprono.

 

Come prima anticipato, superati i vent'anni la situazione si sbloccò e cominciai veramente a vivere la mia sessualità, con enfasi a tratti esagerata come meccanismo compensatorio per tutto il tempo speso per altro...

:asd:

Edited by Laen
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Ebete e felice da etero o proprio candido come la neve?

 

Come la neve !

 

Considera una realtà di provincia in cui :

1) TUTTI i tuoi POCHI compagni maschi delle superiori sono ORRENDI per i miei gusti .  

2) sei in una sede dislocata del liceo in cui c'è solo la tua sezione, composta dalla tua classe e una di un anno in meno che incroci poco o nulla .

3) i tuoi pochi amici sono 2 compagni di classe (ergo gli orrendi di cui sopra) .

4) non esiste internet

5) l'unico porno che ti arriva è qualche manga tipo Ogenki Clinic o un numero stropicciato di Gin Fizz .

6) vai all'università e ti ritrovi nel gruppo fatto da un tuo ex compagno del liceo (ORRENDO) tantissime ragazze e due altri maschi simil orsetti arrapati tipo Pacciani.

 

Diciamo che il web mi ha proprio salvato la vita, quando aprirono quell'auletta universitaria nel 1998 ! (ma prima di giungere a chat gay sono stato per lungo tempo in quella dei Bluvertigo, di The Games Machine e di Star Trek Italia, ovviamente! ) :D

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lecosechenondici

 

 

@lecose, va be' che sei gggiovane, ma sei sul forum da un po' ormai e ancora rispondi a marco7 in modo serio? :D

 

 

Baci stellari.

Se le domande non sono troppo strane sì XD

 

 

La consapevolezza d'esser omosessuale si delineò durante il periodo delle scuole medie, quando era palese quanto fossi disinteressato al gentil sesso e quanto mi discostassi dal fervore ormonale dei miei coetanei.

Inizialmente credetti che la causa fosse da imputare al totale disinteresse verso il sesso e tutto ciò che ne conseguiva, ma nel corso di poco tempo compresi che in realtà erano le ragazze a non essere il perno del mio interesse sessuale.

 

Compresi rapidamente d'essere omosessuale, e senza troppe paure mi dichiarai universalmente a 16 anni: penso che i miei primi coming out siano stati frutto della mia incoscienza giovanile, non pensai neanche alle eventuali conseguenze che essi avrebbero comportato.

La mia fortuna fu quella di crescere e svilupparmi in contesti rosei, aperti mentalmente, e persino a scuola non ebbi problemi. Ciò mi aiutò ad accettarmi rapidamente, senza che discriminazioni ed intolleranze mi dissuadessero dal completare serenamente il mio percorso interiore.

 

Eccetto qualche fugace scherno da parte dei sottosviluppati ragazzi che ronzavano a scuola, la maggioranza dei miei compagni mi supportò e mi fu di grande aiuto per non affondare.

 

Tuttavia, la mia fioritura ormonale non si sviluppò se non dopo i 20 anni: non provavo alcun interesse negli approcci relazionali/sessuali coi ragazzi, ero concentrato sugli studi e su qualsiasi altra cosa che non fosse il sesso.

Complici alcuni disguidi psicologici che dovetti affrontare tra i 18 ed i 20 anni, le mie esperienze "under 20" furono lacunose e poco edificanti, e la già scarsa attitudine all'approfondimento maschile non mi fu di sprono.

 

Come prima anticipato, superati i vent'anni la situazione si sbloccò e cominciai veramente a vivere la mia sessualità, con enfasi a tratti esagerata come meccanismo compensatorio per tutto il tempo speso per altro...

:asd:

Questa storia è molto particolare, direi piuttosto diversa dalle altre e per questo molto interessante.

 

 

 

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Nel mio caso, è stato un problema di parole.

Ho sempre creduto che il mondo si contrapponesse in etero- e omosessuale, senza vie di mezzo: di conseguenza, quelle pulsioni vagamente omo che viveva un ventenne anche durante le sue relazioni etero non erano qualcosa di classificabile. Si trattava di perversioni, senza dubbio, e questo in parte spiegava quel senso di colpa dopo l'espulsione del seme.

Quando ho conosciuto la parola "bisessuale", a me è cambiato il mondo.

Perché a quel punto potevo benissimo provare interesse per entrambi i sessi: non c'era niente di patologico, in me. Niente di strano. Niente di anormale.

C'è quindi stata una prima fase di approccio ai maschietti dove mi presentavo bisessuale (come qui sul forum, per dire): non ero quel tipo di "bi" che si nascondeva dietro questo status per pretendere "discrezione" o "NSA", ma al contrario vivevo tutto molto tranquillamente alla luce del giorno (e considerando il livello di sfrantaggine dei ragazzi con cui uscivo, c'era veramente poco da nascondere).

Soltanto quando ho conosciuto il mio ex storico ho realizzato che la fase "bisessuale" è stato con tutta probabilità un lungo periodo di transizione che mi è servito per riconsiderare completamente me stesso: puoi provare tutto l'interesse che vuoi per le forme muliebri, ma tu sei frocio fin dentro al midollo.

Tant'è che ora, a parte gli acidi strali dell'acido @@Rotwang, mi riconosco e mi definisco "frocio".

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lecosechenondici

 

 

Come la neve !

Mi viene davvero difficile immaginare di non avere pulsioni sessuali di alcun tipo fino vent'anni XD Mi piace questa varietà del mondo.

 

Nel mio caso, è stato un problema di parole.

Ho sempre creduto che il mondo si contrapponesse in etero- e omosessuale, senza vie di mezzo: di conseguenza, quelle pulsioni vagamente omo che viveva un ventenne anche durante le sue relazioni etero non erano qualcosa di classificabile. Si trattava di perversioni, senza dubbio, e questo in parte spiegava quel senso di colpa dopo l'espulsione del seme.

Quando ho conosciuto la parola "bisessuale", a me è cambiato il mondo.

Perché a quel punto potevo benissimo provare interesse per entrambi i sessi: non c'era niente di patologico, in me. Niente di strano. Niente di anormale.

C'è quindi stata una prima fase di approccio ai maschietti dove mi presentavo bisessuale (come qui sul forum, per dire): non ero quel tipo di "bi" che si nascondeva dietro questo status per pretendere "discrezione" o "NSA", ma al contrario vivevo tutto molto tranquillamente alla luce del giorno (e considerando il livello di sfrantaggine dei ragazzi con cui uscivo, c'era veramente poco da nascondere).

Soltanto quando ho conosciuto il mio ex storico ho realizzato che la fase "bisessuale" è stato con tutta probabilità un lungo periodo di transizione che mi è servito per riconsiderare completamente me stesso: puoi provare tutto l'interesse che vuoi per le forme muliebri, ma tu sei frocio fin dentro al midollo.

Tant'è che ora, a parte gli acidi strali dell'acido @@Rotwang, mi riconosco e mi definisco "frocio".

In parte mi ritrovo nella tua storia ma non sono mai riuscito a vedere la bisessualità come ancora di salvezza. Mi sentivo comunque fuori posto, anormale e a dir la verità non ragionavo nemmeno troppo sulla cosa.

 

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@lecosechenondici innanzitutto volevo dirti: che bel ragazzo <3 mi piace molto la tua foto..

Tornando al topic.. a mio parere accade quando la tua omosessualità non la vedi più come un peso,come un problema, una colpa o una diversità..e soprattutto come ACCETTAZIONE! Che c'è da accettare?! Niente.. gli etero si accettano forse? No.. semplicemente vivono la loro sessualità come la "cosa più normale del mondo".. ecco, quando vivrai l'omosessualità in maniera tranquilla, allora ti sarai "accettato".. perchè la vedi come un lato che fa parte di te, magari anche come un pregio e non un difetto ;)

Oltretutto io penso che il coming out non sia necessario per sentirsi a posto con se stessi. Può essere rilevante certo, in base al percorso individuale, ma non necessario! Perchè secondo me non c'è nulla da dichiarare e da dimostrare.. c'è solo da viversela, quando dentro di te stai in pace allora l'omosessualità sarà una parte di te, niente di strano o diverso! :)

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lecosechenondici

@lecosechenondici innanzitutto volevo dirti: che bel ragazzo <3 mi piace molto la tua foto..

Tornando al topic.. a mio parere accade quando la tua omosessualità non la vedi più come un peso,come un problema, una colpa o una diversità..e soprattutto come ACCETTAZIONE! Che c'è da accettare?! Niente.. gli etero si accettano forse? No.. semplicemente vivono la loro sessualità come la "cosa più normale del mondo".. ecco, quando vivrai l'omosessualità in maniera tranquilla, allora ti sarai "accettato".. perchè la vedi come un lato che fa parte di te, magari anche come un pregio e non un difetto ;)

Oltretutto io penso che il coming out non sia necessario per sentirsi a posto con se stessi. Può essere rilevante certo, in base al percorso individuale, ma non necessario! Perchè secondo me non c'è nulla da dichiarare e da dimostrare.. c'è solo da viversela, quando dentro di te stai in pace allora l'omosessualità sarà una parte di te, niente di strano o diverso! :)

Accettazione è proprio vivere la cosa come fosse la più normale del mondo. Non credo che il coming out sia necessario per accettarsi, è una cosa che viene dopo e con i suoi tempi. Di sicuro più sei out più la cosa è normale. Per farmi capire: due persone posso vivere tranquillamente il proprio orientamento sessuale e stare insieme senza essere dichiarati. Hanno di sicuro una bella relazione ma forse sarebbe più auspicabile che questa non fosse "clandestina" ma vissuta alla luce del sole. Darebbe, secondo me più serenità. E con questo non voglio dire che la seconda vale di più della prima anche perchè l'essere dichiarati dipende da mille variabili che vanno al di là del "mi accetto e vivo la cosa come fosse la più normale del mondo"

 

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Che argomento trito e scontato hai scelto.

Si potrebbe ogni volta raccontare una storia nuova e sarebbe vera.

Da bambino giocavo a basket ed ero invaghito di un biondino di un anno più giovane

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lecosechenondici

Che argomento trito e scontato hai scelto.

Si potrebbe ogni volta raccontare una storia nuova e sarebbe vera.

Da bambino giocavo a basket ed ero invaghito di un biondino di un anno più giovane

Non cerco nè originalità nè verità assolute.

Se qualcuno vuole scrivere la sua storia la scriva, se vuole scrivere balle le scriva, nessuno morirà per questo, anche se sarebbe interessante capire perchè uno dovrebbe mentire su una cosa del genere.

Buon acidume a te :)

 

Ci si può dichiarare non per per forza dicendolo.. ma vivendo la propria omosessualità alla luce del sole come dici ;)

Sì, certo, con dichiararsi non intendevo per forza dirlo. Credo di non aver più detto "sono gay" dai primi coming out.

 

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Edited by lecosechenondici
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L'acidità sta nella bile di chi la avverte!

 

Che poi mica siamo un forum di alcolisti anonimi che devono raccontare quando é nato il proprio problema con l'alcool

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lecosechenondici

L'acidità sta nella bile di chi la avverte!

 

Che poi mica siamo un forum di alcolisti anonimi che devono raccontare quando é nato il proprio problema con l'alcool

Va bene, smetterò di puntare la pistola a chi ancora non ha partecipato al topic.

 

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In parte mi ritrovo nella tua storia ma non sono mai riuscito a vedere la bisessualità come ancora di salvezza. Mi sentivo comunque fuori posto, anormale e a dir la verità non ragionavo nemmeno troppo sulla cosa.

Posso assicurarti che avresti difficoltà a pensarti come omosessuale se la sola vista del fiore femminile ti rende il pube un blocco di marmo.

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@lecose, sai, talvolta tutti questi drammi da fuori possono sembrare un po' ridicoli, del genere "tutto il mondo sa, tranne lui"

 

Voglio partecipare con una prospettiva renziana a questa discussione, basta con questi clichè sui froci sofferenti che si devono accettare, ottimismo ci vuole, bisogna cambiare narrazione, occorre essere più smart, più social, raccontare i froci che credono nel Futuro, che dicono SI e non si lamentano degli amici Etero, di Gesù etc

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Beh.. mi stavo facendo appunto due domande sulla "tua" accettazione in quanto ho letto che non hai partecipato al raduno a Torino (se c'erano altri motivi me ne scuso).. e tantomeno hai salutato Capricorno dopo averlo riconosciuto. :D 

Sicuro che si trattasse di timidezza? :) 

Io parlo tanto a spada tratta sul forum.. ma dal vivo sono timido e parlo poco.. chi mi ha conosciuto al raduno pisano può confermarlo. Ma la piena sicurezza di me stesso l'ho raggiunta solo da pochi anni, frequentando il mio ragazzo e quindi vivendola come vita di coppia. Non so se mi spiego. 
Quando hai qualcuno.. i problemi di accettazione, di paura dei giudizi altrui ecc magicamente passano in secondo piano. 

Posso dire di sapere coscientemente che mi piacciono i maschi relativamente tardi rispetto alla media.. a 19 anni dopo gli esami di maturità.. quando avevo una macchina tutta mia ed ero libero di fare incontri anche per due chiacchiere. Prima di allora erano solo idee, film mentali, paranoie.. 
Alle medie c'era molto contatto fisico con due amici.. ma era pura goliardia (tipo palpate, solletico ecc).. e non aveva un che di sessuale (ma se ci penso bene ora e fossimo coscienti già allora... chissà quali evoluzioni sarebbero uscite fuori). 
Al liceo, da secchione che ero.. mi ero invaghito della secchiona occhialuta della classe.. bruttina i primi anni.. ma che in 5 liceo sbocciò come una rosa.. curata, lenti a contatto, capelli piastrati.. veramente figa.. ma allo stesso tempo c'era il compagno di classe che si era fatto il fisichino e mi fissava di continuo. Allora trovavo questa cosa "intrigante".. una cosa proibita da esplorare. 

Una cosa che ha frenato molto il mio processo di accettazione è dovuta anche al fatto che sono disabile uditivo (ndr sordo dalla nascita).. per cui mi immaginavo una vita senza relazioni, incapace di entrare nei discorsi altrui, incapace di interagire ecc.. e mi ero fatto l'idea del mondo gay come puramente superficiale.. come se guardassero il fatto che portassi gli apparecchi acustici come una barriera. 
Invece col tempo ho capito che non è puramente così. Il disagio con le persone che non conosci c'è sempre e ci sarà sempre.. ma alla fine è la stessa cosa di uno che porta gli occhiali :) 

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Il mio caso è molto particolare e sarebbe molto lunga descriverlo essendomi accettato da poco tempo e vivere la mia sessualità, non ancora il mio lato omosessuale a tutto tondo ma qualcuno sa', e i passi sono ancora lunghi.

 

Fin dalle elementari ho avuto 1 rapporto (in più tempi) nella mia cameretta con un mio coetaneo sotto casa, alla sera alla notte da solo quando non riuscivo a dormire avevo delle fantasie omosessuali con gente più grande di me. Lo feci anche con un bel biondino, ma sempre soft in una posizione molto strana. Ricordo che poi venne in cameretta mia una bambina come me e tra un gioco e l'altro la leccai lí'. Ricordo di essermi andato a sciacquare la bocca e questa cosa mi turbo' per parecchio tempo perché poi da adulto avevo paura di vomitare all'idea di rifarlo.

 

Poi tutto si placo' e quindi non avevo interessi sessualmente parlando. A 10 anni ricordo su un letto a castello di una colonia in montagna un mio coetaneo mi disse che si era stufato delle ragazze ed aveva paura di diventare gay e intanto si era tirato giù le mutande ed ho capito che il pistolino è bello. Ebbi in quegli anni ancora un rapporto soft simulando lo stantuffamento con un ragazzo più grande di me mentre la colonia si stava svuotando.

 

Non vivevo con particolari drammi, sapevo che la cosa era normale.

 

Durante le medie alla ricerca spasmodica dell'unica rivista pornografica che ci passavamo di mano in mano (era inguardabile dalle pagine appiccicate) mi sono spesso spipettato con compagni di scuola non guardando la rivista ma la loro banana per poi il giorno dopo sentirmi tremendamente a disagio.

 

Frequentavo sempre maschi e poche ragazze, alle ragazze sembrava che io non fossi interessante e non riuscivo a spiccicare parola. Ragazzi sempre più grandi di me. Mio padre che mi ha sempre mortificato in tutto, ricordo che mi disse che sarebbe stato impossibile che mi facessi una fidanzata se stavo sempre con i maschi. Ma io ci stavo bene, ma non pensavo al sesso, mi divertivo sempre con loro, ammirando i più grandi perché erano più autonomi e con la patente.

 

A 21 anni presi una sbandata per un amico etero calciatore biondo e bello come il sole. Lui ne aveva 17. Ero talmente preso che non pensavo al sesso e pensavo che l'unica cosa che non quadrava era il fatto che lui era minorenne. Ci frequentammo per tanto tempo, ma facevo l'amico e lui era molto contento. Mi vestivo come lui, utilizzavo il suo stesso profumo e mi batteva il cuore ogni volta che passavo davanti a casa sua. Non ci provai, una sera lo vidi baciarsi con una ragazza che subito mi sembrò un ragazzo perchè aveva i capelli alla maschietto.

Ero distrutto dal dolore e piansi tanto, e mi ci volle molto tempo per elaborare il dolore.

 

Cercai di reprimere fino alle viscere il mio lato omosessuale non tanto per il dolore, ma mi ero ripromesso di non innamorarmi mai più o prendere sbandate.

 

Passano gli anni ed avevo le solite difficoltà con le ragazze, mentre ormai i miei amici li perdevo perchè si stavano fidanzando e sposando (poveri illusi, per poi vederli separarsi con figli in disastro totale) ne è rimasto solo 1 felicemente sposato con prole. Guardavo diversi filmati porno etero ma sempre soffermandomi sul batacchio.

 

Con vergona arrivo fino all'età di ben 33 anni (come gli anni di un famoso filosofo) vergine. Sì lo dico qui per la prima volta. E lo feci con una ninfomane, un disastro totale, mentre mi impegnavo diceva frasi sconclusionate tipo : dimmi dimmi come si chiamava il fratello di willies in Arnold....ehhhhh? insomma non venni e me ne andai subito dopo.

 

Passano gli anni e il mio lato omosessuale prende sempre di più il dominio, passando non direttamente dai porno gay, ma dai porno trans. Per me era una via di mezzo tra uomo e donna e non pensare di essere gay. Per combattere questa paura, soprattutto perché vedevo altri gay (non sono mai stato omofobo) brutti e vecchi, oppure emaciati tipo Philadelfia e ho fatto solo sesso con donne, senza aver mai avuto una relazione vera e propria non uscendo mai soddisfatto.

 

Inizia da ormai 5 anni il mio percoso psicoanalitico e non è come vi immaginate....guardi che lei è omosessuale, no no cosa dice mica sono matto.....guardi che lo è eccome.....no no non credo....guardi che glielo dico io che sono anche filosofo ....no forse certe volte.....guardi si metta l'anima in pace è omosessuale....ok sono omosessuale. Non è andata così, il dialogo è impossibile poterlo descrivere, ma piano piano, come una coccola, mi sono avvicinato al mio lato omosessuale guardandolo senza paura, accogliendolo ed accarezzandolo e un giorno ricordo che entrai nel lettino e dissi : finalmente ho messo al centro il sole invece che la terra, sono omosessuale e sono contentissimo, finalmente dopo ben 42 anni ho chiarito la cosa più importante su di me

 

Parte l'iscrizione al forum, la tessera arcigay e poi Romeo. A parte lo squallidume, da quando ho iniziato ad accettarmi da 105 KG che ero sono ora a 71 KG ho iniziato a volermi bene, a prendermi cura di me stesso, di essere piu' narcisista e un po' fregarmi del giudizio degli altri. So' di avere dentro una cosa bellissima, che a volte mi toglie l'appetito ma non per disperazione ma dalla gioia. È come mi fossi innamorato di me stesso.

 

Iniziano i primi CO con amiche sorelle, poi a mia madre che si sta riprendendo dallo shock e poi ai miei due migliori amici. Sto prendendo batoste a destra e a sinistra ma sto andando avanti e spero di continuare. Ultimamente ci sto dando dentro un po' troppo ma qualcuno capirà quanto sono stato represso ed ora è il mio cacchio di turno.

 

Mi scuso se sono scivolato molto sulla sessualità ma questa è la pura verità. Non ne vado fiero, ma io sono io ed ognuno ha il proprio modo di descrivere (anche male come faccio di solito) e di vivere la propria vita

Edited by Andy42
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Credo di non aver più detto "sono gay" dai primi coming

questa però non l'ho capita.  

Come fa un CO ad essere tale se non si conferma a voce, all'interlocutore di turno, quelli che potrebbero essere magari soltanto vaghi sospetti? 

O nemmeno quelli? 

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lecosechenondici

Beh.. mi stavo facendo appunto due domande sulla "tua" accettazione in quanto ho letto che non hai partecipato al raduno a Torino (se c'erano altri motivi me ne scuso).. e tantomeno hai salutato Capricorno dopo averlo riconosciuto. :D

 

Sicuro che si trattasse di timidezza? :)

 

Non ho riconosciuto Capricorno, ho visto una persona che mi sembrava lui. Non sono il genere di persona che ferma qualcuno evidentemente di fretta perchè forse lo conosco. Tutt'ora non si sa se fosse davvero lui.

 

Sì, si tratta di timidezza, faccio fatica a inserirmi in gruppi numerosi, mi crea disagio e in questo periodo non ho una gran voglia di disagi.

Non vedo poi cosa avrebbe a che fare la partecipazione a un raduno di soli gay/bi con l'accettazione di se stessi.

 

Mi pare che alcuni abbiano interpretato questo topic come se volessi fare drammi o che altro. Sono semplicemente curioso di conoscere le storie di chi ha voglia di condividerle, non per evidenziare i passati tristi della gente o per rievocare drammi ma per semplice curiosità.

 

questa però non l'ho capita.

Come fa un CO ad essere tale se non si conferma a voce, all'interlocutore di turno, quelli che potrebbero essere magari soltanto vaghi sospetti?

O nemmeno quelli?

Nel senso che magari mentre si parla del più e del meno dico "eh sì, anche il mio ragazzo la pensa così, ma secondo me è cosà" o cose simili.

 

 

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Edited by lecosechenondici
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