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Tanto sudore per nulla e tanto bisogno di aiuto


lecosechenondici

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Secondo me molte volte si abusa del termine " lottare " per dare maggiore credibilità a quello che si fa. Lottare contro chi e contro cosa ? Non lotta mica contro problemi economici famigliari visto che comunque si trova in un monolocale e i soldi non mancano in casa ... se col termine lottare intendi dire che si è conquistato la fiducia dei suoi genitori che probabilmente dopo aver fatto coming out non lo volevano mandare da solo a vivere in una città abbastanza gay friendly non per soldi ma per " ripicca " può darsi che abbia " lottato " ma non è che " lottare " sia il termine più adatto. Anche fosse un genitore non può non pagare gli studi al proprio figlio solo perché è gay. Dice che soffre la solitudine ma va a vivere in un monolocale che oltre a creare ovviamente solitudine è pure molto più costoso rispetto ad una stanza singola o doppia quindi avesse scelto la seconda invece del primo si sarebbe trovato sia in compagnia di altri coinquilini e sia " meno in colpa " perchè avrebbe pesato meno sulle finanze della famiglia. Dice che se torna a Genova non studierà psicologia ma in " un brutto corso " quando all' Università di Genova c'è comunque un corso di Psicologia e non mi pare che Genova sia la peggiore delle città dove studiare quindi non si tratta di un diritto allo studio negato ... la verità è che non voleva andare a Genova ma a Torino perché a Genova non c'è molta movida e infatti " è scappato " da Genova ... e probabilmente ha scelto un monolocale per vivere meglio la sua indipendenza e la sua omosessualità magari invitando il fidanzato di tanto in tanto cosa che sarebbe stata più difficile in stanze condivise sia perché poteva esserci la possibilità sia di trovare coinquilini poco friendly ( quindi si sarebbe trovato un po' come a casa dei suoi ) sia perché avrebbe dovuto stare ai comodi di tutti i coinquilini. In realtà non è sovraccarico ( se lo è ora figuriamoci quando si avvicineranno le date degli esami ... ) è che è partito andando alla conquista dello spasso e dell'indipendenza totale con un bagaglio di cose già pronte e sistemate ma ora si trova davanti a responsabilità e doveri ( come il pulire casa, cucinarsi e naturalmente studiare e tenere il ritmo ) e magari non era abituato a tante responsabilità o non se le aspettava. Secondo me non si tratta di ansia patologica ma di naturale ansia che proviene dal normale vivere.

O magari potresti viaggiartela un po' meno e stare zitto invece di inventare cazzate basate sul nulla.

Non sai nulla della mia vita e invece di inventare potresti semplicemente chiedere.

 

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Prima di tutto ho scritto " secondo me "  quindi si presuppone che non sia Gesù o il portatore della verità assoluta ma siano idee mie e probabilmente cose non vere e che ho dedotto malamente

poi non capisco perché ora ce l'hai con me solo perchè ho scritto la risposta meno ovvia e scontata tra tutte. Se non vuoi ricevere risposte che non ti piacciono poi è un altro discorso. Sei permaloso un po' come me anche.

Fino a prova contraria nessuno qua sa niente della tua vita se non attraverso i topic che scrivi e tutti andiamo per ipotesi e tentativi.

Edited by Vuliscio
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lecosechenondici

Prima di tutto ho scritto " secondo me " quindi si presuppone che non sia Gesù o il portatore della verità assoluta ma siano idee mie e probabilmente cose non vere e che ho dedotto malamente

poi non capisco perché ora ce l'hai con me solo perchè ho scritto la risposta meno ovvia e scontata tra tutte. Se non vuoi ricevere risposte che non ti piacciono poi è un altro discorso. Sei permaloso un po' come me anche.

Fino a prova contraria nessuno qua sa niente della tua vita se non attraverso i topic che scrivi e tutti andiamo per ipotesi e tentativi.

Non è un gioco a indovinare la psiche delle persone, se un utente apre un topic per chiedere consigli gli si danno consigli o si fanno domande per capire meglio. Non si fanno assurde deduzioni per sentirsi appagati.

Quindi non devi far nessun tentativo e nessuna ipotesi. Ed evitiamo di pararci il sedere dietro il "secondo me". Sparare a caso cose (nemmeno tanto carine) sulle persone senza sapere nulla di loro è brutto e sbagliato a prescindere che tu faccia ipotesi o meno.

Non ce l'ho con te perchè hai scritto la risposta "meno ovvia e scontata tra tutte" (che poi le altre risposte non sono state scontate e le ho trovate molto utili), mi sta sul belino che hai sparato cavolate a tutto spiano senza farti alcun problema. Puoi anche scrivere cose che non mi piacciono ma magari consigli, non una tua interpretazione della mia vita.

 

Adesso ti spiego un po' di cose così capisci meglio e non devi dedurre tutto da solo:

-Genova non ha un buon corso di studi in Psicologia. È così, lo so, mi sono informato prima di farmi il mazzo per studiare in un'altra città. Trovare lavoro con questa laurea è difficile, poca offerta e tanti laureati, per cui vorrei arrivare a un titolo che mi offra qualche possibilità in più e una buona preparazione, visto che voglio vivere di questo.

-I miei non hanno alcun problema con la mia omosessualità, ho anche portato il mio ragazzo a casa loro e a pranzo coi parenti. I problemi sono di natura economica, non navighiamo nell'oro. Ho parlato di lotta perchè c'è stato un tira molla di sì e no sulla possibilità di studiare fuori sede, prima mi dicevano di sì e poi si tiravano indietro.

-Vivo in un monolocale perchè ne ho trovato uno più che dignitoso e pago poco più dei miei compagni che condividono stanze (parlo di una ventina di euro in più e parlo di stanze fatiscenti). Soffro la solitudine nei momenti in cui mi prende l'ansia. In effetti questo potevo prevederlo, ma comunque credo che il monolocale sia la scelta migliore in ogni caso, anche perchè condividere la mia ansia con sconosciuti non è il massimo. Sono anche fatto in un certo modo per cui mi gestisco meglio le faccende di casa da solo. Ho comunque fatto una scelta ponderata considerando vantaggi e svantaggi, non sono scappato di casa verso la libertà per poi rendermi conto di essere un cretino.

-Io e la movida siamo due mondi diametralmente opposti. Non sono mai entrato in una discoteca o qualcosa di simile e credo che mai lo farò. Il massimo dello svago serale da quando sono qui è stata una serata al cinema col mio ragazzo seguita da un gelato.

-Non sono venuto qui per vivere in libertà la mia gaiezza perchè la vivevo liberamente anche prima. Da quando ho fatto co con me stesso non ho mai nascosto la mia gaiezza a nessuno, così come non mi sono fatto problemi a girare con la matita o la collana a fiori del pride (stavo andando al pride ovviamente) nel mio paesino di 10000 vecchi abitanti.

 

Credo di aver risposto a tutto.

 

Edit: poi avrai scritto secondo me all'inizio ma quel "la verità è che..." a metà post, seguito dallo sproloquio, la dice lunga su quanto non volessi esprimere sentente oggettive.

 

Edit2: aggiungo che sono una persona molto riflessiva e che pensa troppo quindi non sono partito senza aspettarmi le responsabilità. E adempio tranquillamente ai doveri di casa che avevo già messo in conto prima di partire.

Ma poi l'hai letto il posto iniziale o hai fatto finta? Ti dico che ho sempre vissuto con l'ansia al mio fianco e fai certe deduzioni fatte di "la verità è che" e "in realtà"?

 

Sinceramente volevo evitare di stare a scrivere sto pippozzo e infatti avevo già ignorato il primo post. Spero di non essere stato troppo veemente ma mi girano. Nel caso moderate (anche se non devo di certo dirvelo io).

 

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Edited by lecosechenondici
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Vuliscio, fammi a me una tirata del genere e, ti giuro, mi incazzo come una bestia.

Tu ti incazzi come una bestia per molto, molto meno.

 

Se non vuoi ricevere risposte che non ti piacciono poi è un altro discorso. Sei permaloso un po' come me anche.

Sei un newbie e punti già il dito verso altri utenti? Sei proprio sicuro che questa sia un'arena in cui decidere chi ha ragione e non un forum in cui scambiarsi opinioni?

 

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[...] se un utente apre un topic per chiedere consigli gli si danno consigli o si fanno domande per capire meglio. Non si fanno assurde deduzioni per sentirsi appagati.

[...] Ed evitiamo di pararci il sedere dietro il "secondo me". Sparare a caso cose (nemmeno tanto carine) sulle persone senza sapere nulla di loro è brutto e sbagliato a prescindere che tu faccia ipotesi o meno.

[...]

-Io e la movida siamo due mondi diametralmente opposti. Non sono mai entrato in una discoteca o qualcosa di simile e credo che mai lo farò. Il massimo dello svago serale da quando sono qui è stata una serata al cinema col mio ragazzo seguita da un gelato.

Quotone su tutta la linea. E mi risparmio pure la becera battuta su chi ha offerto il cono e chi la panna :D :D :D

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Ciao, ti hanno già detto molte cose utili e mi sento di concordare soprattutto con due considerazioni: a) è normale avere difficoltà al primo anno e con un radicale cambio di vita come il tuo, quindi non esagerare con l'autocritica; B) devi sforzarti di non far diventare lo studio un'ossessione, alzarti con il mantra "oggi devo studiare tutto il giorno e spaccarmi il culo sui libri, lo devo fare per forza", altrimenti passerai la giornata con questo pensiero fisso e per ogni pausa o ogni momento di stallo parte il senso di colpa...e alla fine non combini niente. Era un problema anche mio. Secondo me, dovresti organizzarti la giornata in maniera da avere momenti dedicati al relax e momenti dedicati alle commissioni varie in cui stacchi la capoccia e la direzioni nelle attività che devi compiere, e dei momenti dedicati allo studio. Cerca di capire qual è il momento che senti per te più idoneo e proficuo per studiare: io, per esempio, per anni mi ero messo in testa che bisognava per forza alzarsi presto la mattina per non perdere assolutamente tempo, ma sbattevo sempre di fronte alla realtà dei fatti: prima delle 10/11 del mattino non combinavo una cispa, quindi dovevo iniziare da là (io la mattina presto e il primo pomeriggio non gliela fo).

Cerca anche di trovare luoghi che ti ispirino lo studio: ci sono luoghi in cui per un motivo o per un altro, anche cretino, non si riesce a essere più produttivi, ognuno ha i suoi. In bocca al lupo e tieni duro, è un momento delicato come per tutti gli inizi e comunque se vuoi fare un salto in qualche consultorio, male non ti fa di certo.

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davydenkovic90
Secondo me volevi solo andare a vivere da solo e non ti interessa veramente studiare

Se fosse così, non avrebbe aperto questo topic ma avrebbe domandato consigli sulla movida torinese, sbattendosene del fatto che non riesce a studiare, non perché non gli interessi farlo ma perché ha qualche problema (superabile e comune a molti, specie al primo anno, ripeto).

Tu non ipotizzi, tu proietti sugli altri cose che riguardano te.

 

Mi aggrego anche io (ci vuole il video, Loco)

Edited by davydenkovic90
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lecosechenondici

 

 

E mi risparmio pure la becera battuta su chi ha offerto il cono e chi la panna :D :D :D

Ahahahahahah questa me la aspettavo XD

 

Ciao, ti hanno già detto molte cose utili e mi sento di concordare soprattutto con due considerazioni: a) è normale avere difficoltà al primo anno e con un radicale cambio di vita come il tuo, quindi non esagerare con l'autocritica; B) devi sforzarti di non far diventare lo studio un'ossessione, alzarti con il mantra "oggi devo studiare tutto il giorno e spaccarmi il culo sui libri, lo devo fare per forza", altrimenti passerai la giornata con questo pensiero fisso e per ogni pausa o ogni momento di stallo parte il senso di colpa...e alla fine non combini niente. Era un problema anche mio. Secondo me, dovresti organizzarti la giornata in maniera da avere momenti dedicati al relax e momenti dedicati alle commissioni varie in cui stacchi la capoccia e la direzioni nelle attività che devi compiere, e dei momenti dedicati allo studio. Cerca di capire qual è il momento che senti per te più idoneo e proficuo per studiare: io, per esempio, per anni mi ero messo in testa che bisognava per forza alzarsi presto la mattina per non perdere assolutamente tempo, ma sbattevo sempre di fronte alla realtà dei fatti: prima delle 10/11 del mattino non combinavo una cispa, quindi dovevo iniziare da là (io la mattina presto e il primo pomeriggio non gliela fo).

Cerca anche di trovare luoghi che ti ispirino lo studio: ci sono luoghi in cui per un motivo o per un altro, anche cretino, non si riesce a essere più produttivi, ognuno ha i suoi. In bocca al lupo e tieni duro, è un momento delicato come per tutti gli inizi e comunque se vuoi fare un salto in qualche consultorio, male non ti fa di certo.

In effetti non ci avevo pensato a organizzarmi la giornata... Mi sono sempre svegliato pensando di dover studiare ma magari se decido i momenti in cui farlo mi vengono meno sensi di colpa. Grazie per gli utili consigli :)

 

 

 

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Al di la delle stronzate di certi utenti probabilmente invidiosi della tua vita, ti capisco bene perchè sono passato attraverso le tue stesse magagne e mi riconosco tanto nelle aspettative salvifiche sullo studio quanto nella tendenza che probabilmente avrai a sovrastimare dannatamente le difficoltà.

 

Io ormai ho dato, consegnerò la tesi tra qualche giorno il che è la prova probante che anche un ansioso pazzo oltre ogni limite ce la può fare. Non darei molto peso a chi ti consiglia di lavorare in biblioteca, non è risolutivo ed in ogni caso la costrizione non aiuta, c'è il rischio che studiare diventi un momento sgradevole e temuto e questo non aiuterebbe. Mi è capitato di fare molto poco in biblioteca e di fare molto a casa, onestamente.

Penso che dovresti cercare di focalizzare l'esatta difficoltà di imparare quel tot di nozioni che servono per passare l'esame senza esagerarla drammaticamente. Ho sprecato molte ore nel panico e nella fuga dalla realtà e alla fine le ore nette di studio sono sempre state molto inferiori al tempo così sprecato, il che significa che quando temporeggiavo pensando di non avere abbastanza tempo stavo evidentemente fuori dalla realtà.

Non fidarti dei tuoi calcoli e delle tue programmazioni: saranno entrambi esagerati a tuo sfavore.

Hai la bella fortuna di avere già una vita gay e di essere pure fidanzato, io ho cominciato ad uscire di casa un anno e mezzo fa dopo tre anni di vita monastica altamente disfunzionale e un quinquennio di troppo di repressione.

Stai facendo qualcosa che hai scelto e che in qualche modo ti rappresenta, non lasciare che l'ansia te lo rovini.

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Non darei molto peso a chi ti consiglia di lavorare in biblioteca, non è risolutivo ed in ogni caso la costrizione non aiuta, c'è il rischio che studiare diventi un momento sgradevole e temuto e questo non aiuterebbe.

Beh io ho detto quello che ha funzionato per me, ovvio che non funziona per tutti. Gli ho semplicemente consigliato di provare visti i problemi che sta incontrando. Molti miei amici venivano in biblioteca solo per cazzeggiare e a casa riuscivano a studiare benissimo senza distrarsi. Io no. Anche per scrivere la tesi a casa finivo per cazzeggiare su internet, era più forte di me, mentre in biblioteca (complice la sensazione di essere osservati) sono riuscito ad essere molto produttivo.

 

E' vero che la costrizione non aiuta (in nulla), ma un po' di disciplina si e forse la biblioteca aiuta in questo. Inoltre l'università non è certo obbligatoria e richiede qualche sacrificio. Se vuoi il risultato (passare gli esami e laurearti), accetti anche i momenti sgradevoli.  Ovvio che ci sono i periodi giù, ma bisogna riuscire a crearsi un equilibrio, altrimenti non si va avanti. Non so voi, ma durante l'università in pratica studiavo tutto il giorno, non era un "momento" all'interno della giornata. Se non hai voglia di studiare e non ti piace in assoluto, beh direi che c'è poco da fare (biblioteca o meno).

 

Detto questo, lui ha appena iniziato, quindi il suo spaesamento è più che giustificato. Deve trovare i suoi ritmi.

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