Jump to content

Troppo desiderato, dunque quasi distrutto ?


Mario1944

Recommended Posts

Il sommo pontefice della Chiesa romana Francesco I, visitando la Georgia, ha lamentato che "oggi c’è una guerra mondiale per distruggere il matrimonio".

 

Pare accertato che egli si sia riferito all'apertura del matrimonio civile alle omocoppie in alcuni (non molti sul totale in verità....) Paesi del mondo, anche cattolici, e probabilmente anche a certi istituti che, pur non essendo propriamente matrimonio, sono accusati di scimmiottarlo troppo da vicino, come le unioni civili italiche.

 

Si può ben capire che il capo infallibile dei Cattolici difenda il matrimonio nella forma stabilita dalla Chiesa cattolica nei secoli, cioè sacramentale, indissolubile e riservato ad uomo e donna:

sarebbe illogico se facesse altrimenti.

 

E si può anche ben capire che diffidi della concorrenza del matrimonio civile in forza della possibilità di essere sciolto, benché ad esempio in Italia tale scioglimento si possa ottenere, invita Ecclesia, anche per gli effetti civili del matrimonio religioso cattolico.

 

Insomma, non è che si pretenda che il pontefice romano devii da un istituo sancito da un dio ab aeterno e consolidato  dagli uomini  nei secoli:

diamo pure a dio ed al suo vicario, quel che è di dio e del suo vicario.

 

Quello che non si capisce, o che almeno non capisco io, è perché un matrimonio tra omocoppie, che nessun prete cattolico potrebbe mai celebrare o convalidare se civilmente celebrato, possa distruggere il matrimonio stabilito e celebrato dalla Chiesa romana.

 

A mio parere le autorità cattoliche ed in primis il sommo pontefice dovrebbero essere ben contente che l'istituzione matrimoniale sia tanto ardentemente desiderata anche da coloro che non potrebbero mai accedere a quella cattolica:

non è un segno del successo dell'istituzione matrimoniale in sé agli occhi di tutti gli uomini?

 

Perché dunque temerne la distruzione in forza del desiderio?:

troppo desiderio di contrarre matrimonio lo distrugge?

 

E' così fragile questo istituto in casa cattolica, nonostante l'assistenza dello spirito divino e la cura dei suoi ministri?

 

Absit iniuria verbis, ma vorrei confrontare il prodotto "matrimonio cattolico" con il prodotto "autovettura Ferrari":

si tratta d'un'autovettura di gran lusso e di grande eccellenza tecnica, accessibile a pochi per prezzo d'acquisto e per costi di mantenimento.

Supponiamo che molti poveretti, innamorati di tale autovettura e non potendosela permettere, se ne costruiscano simili di cartapesta.

Ce lo vedreste il capo della Ferrari lamentarsi in conferenza stampa mondiale della concorrenza sleale delle Ferrari di cartapesta e manifestare i timori che il nome, il marchio, l'azienda, la produzione della Ferrari, quella vera, siano minacciati di distruzione da quelle di cartapesta?

 

Io non ce lo vedrei, se non facendo ridere la terra ed i cieli, numi compresi.

Anzi, sono certo che l'attuale capo della Ferrari ringrazierebbe per l'inaspettata e gratuita pubblictà, che non guasta mai....., se non altro perché nessuno che volesse e potesse acquistare una Ferrari vera, se ne costruirebbe una di cartapesta e nessuno che se la costruisse di cartapesta, potrebbe mai acquistarne una vera.

 

Ma forse non capisco qualcosa:

qualcuno che abbia capito potrebbe spiegarmi?

 

 

 

 

 

 

 

Link to comment
Share on other sites

Il Pontefice è contrario alla normalizzazione dell'omosessualità

- quindi specialmente è contrario alla sua equiparazione con l'eterosessualità -

perché è in contrasto con il tradizionale sistema di reclutamento del clero,

fondato sull'infelicità degli omosessuali maschi e del loro tentativo

di trovare una "sistemazione" lontana dal giudizio sociale.

Link to comment
Share on other sites

Il papa ha parlato di ''teoria del gender'', pure. E di ''colonizzazione ideologica'' e quant'altro, questa e altre volte.

Il discorso sul matrimonio rientrerebbe dunque in questa più grande questione dello ''sdoganamento'', legittimazione e giuridificazione delle relazioni omosessuali.

 

Poiché quest'ultima è incompatibile con la dottrina cattolica - per com'è oggi almeno - essa, e tutto il processo legato ad essa, è una minaccia per la dottrina stessa, i suoi riti e i suoi istituti - incluso il matrimonio.

Link to comment
Share on other sites

 

 

Il Pontefice è contrario alla normalizzazione dell'omosessualità (omissis) perché è in contrasto con il tradizionale sistema di reclutamento del clero, fondato sull'infelicità degli omosessuali maschi e del loro tentativo di trovare una "sistemazione" lontana dal giudizio sociale.

 

Mi pare molto esagerata, se non addirittura fantasiosa, questa visione dell'omosessualità come "bacino di pesca" della Chiesa cattolica per il suo clero, considerata sia dalla parte dei chierici reclutatori sia dalla parte dei laici omosessuali oggetto del presunto reclutamento.

Ma anche concedendo sia vera, allora la Chiesa dovrebbe essere contraria anche al matrimonio eterosessuale, in quanto contrastante con il reclutamento degli eterosessuali nel clero, dato il contrasto normativo tra sacerdozio e matrimonio.

 

 

 

 

Il Pontefice è contrario alla normalizzazione dell'omosessualità - quindi specialmente è contrario alla sua equiparazione con l'eterosessualità -

 

Ciò è pacifico ed anche logico, date le premesse della dottrina etica cattolica, ma la questione è appunto perché la denunziata minaccia demolitrice d'un matrimonio che non potrà mai essere alternativo a quello cattolico sacramentale, essendo questo dottrinalmente eteroclito?

 

Capirei se il capo della Chiesa cattolica ammonisse:

"attenzione, miei fedeli, le novità etiche del secolo inclinano ad un'equiparazione tra sessualità eteroclita e sessualità omoclita;

questo è assolutamente da evitare perché l'omosessualtà è intrinsecamente sterile e la sessualità non può avere liceità etica fuori della prolificità almeno naturalmente possibile;

tra gli effetti di questa equiparazione c'è l'apertura del matrimonio alle omocoppie, apertura che è esecrabile perché vorrebbe giustificare una passione umana eticamente illecita per mezzo d'un istituto d'origine divina e quindi eticamente lecito.".

 

In questo caso porrebbe correttamente i termini del problema dal punto di vista cattolico, perché la sollecitata apertura del matrimonio alle omocoppie o la provvisoria invenzione d'istituti affini sono necessariamente effetti dell'equiparazione tra affettività omoerotica, sempre peccaminosa, ed affettività eteroerotica, sempre lecita almeno in certi termini.

 

Ma il presule si è lamentato invece di un presunto assalto distruttivo al matrimonio consistente nella sua apertura, avvenuta o tentata, alle omocoppie, presupponendo quindi logicamente e dichiarandolo verbalmente (guerra mondiale) che ci sia una congiura universale per demolire  il matrimonio:

proprio questo a me questo pare assurdo, perché la desiderabilità e quindi la richiesta dell'istituzione matrimoniale non è combattuta o contenuta dal matrimonio omosessuale, ma anzi ne è favorita ed ampliata.

Un cattolico dovrebbe anzi essere contento di ciò, perché dimostra la sapienza della Chiesa che ha esaltato a sacramento un istituto tanto utile alla vita umana, che persino persone dal comportamento eticamente disordinato, nel giudizio cattolico, vorrebbero accedervi per giustificarsi in qualche modo. 

 

Insomma, lo strale pontificio a mio giudizio sbaglia bersaglio, perché se la prende con l'effetto (apertura del matrimonio alle omocoppie), trascurando la causa (riconoscimento della liceità etica dell'ooerotismo) ed individua dunque come oggetto del contendere l'effetto, mentre l'oggetto è la causa:

non posso pensare che Francesco I sia così intellettualmente incapace di discernere la differenza e quindi mi domando se ci sia qualcosa che mi sfugga o se si tratti d'un infortunio retorico, che sarebbe strano in un gesuita, ma che può capitare anche nelle migliori famiglie ;-)

Link to comment
Share on other sites

 

 

la Chiesa dovrebbe essere contraria anche al matrimonio eterosessuale, in quanto contrastante con il reclutamento degli eterosessuali nel clero, dato il contrasto normativo tra sacerdozio e matrimonio.
 

 

Invece è tutto perfettamente coerente.

 

La Chiesa E' ANCHE contraria al matrimonio eterosessuale... nello specifico caso in cui si tratti di chierici.

 

Grazie all'istituto del celibato del clero.

 

Il significato di tutto questo è da ritrovarsi nel diritto di successione ereditaria. Sarebbe un disastro se vescovi, preti e cardinali avessero figli cui lasciare beni alla loro morte, invece che farli confluire nell'alveo della Santa Madre Chiesa. Il sistema si regge così da duemila anni. Egregiamente, direi.


 

 

una congiura universale per demolire  il matrimonio

 

Riguardo alle modalità per attirare consensi, direi che è la moda di inizio secolo, quella di gridare alla congiura. Congiura contro l'occidente, congiura contro la democrazia, congiura contro la buona fede, congiura contro la salute pubblica, congiura contro i valori cristiani, congiura contro la libertà di pensiero.

 

Beh in realtà a voler essere pignoli, è la moda di tutti i secoli.

 

Il papa non fa altro che leggere il manuale del buon governante, vol. 1, cap. 1, paragrafo primo: "se vuoi attirare consenso grida alla congiura. Non importa su cosa e verso cosa: tu grida alla congiura e avrai fatto già due terzi del lavoro". 

Link to comment
Share on other sites

La Chiesa E' ANCHE contraria al matrimonio eterosessuale... nello specifico caso in cui si tratti di chierici.

 

Che c'entra?:

parlavo della contrarietà al matrimonio eterosessuale dei NON chierici come stimolo al reclutamento del clero, appunto perché ai chierici cattolici è proibito il matrimonio, e ciò a confutazione dell'ipotesi di Almadel che la contrarietà della Chiesa al matrimonio omosessuale, peraltro per quello civile, perché per quello canonico la questione non si pone, dipenda da esigenze di reclutamento del clero tra gli omosessuali.

 

 

 

 

Grazie all'istituto del celibato del clero. Il significato di tutto questo è da ritrovarsi nel diritto di successione ereditaria. Sarebbe un disastro se vescovi, preti e cardinali avessero figli cui lasciare beni alla loro morte, invece che farli confluire nell'alveo della Santa Madre Chiesa. Il sistema si regge così da duemila anni. Egregiamente, direi.

 

E' un'altra ipotesi fantasiosa che il celibato del clero cattolico dipenda da fini di successione ereditaria, dato che né il clero regolare né quello secolare ha obbligo canonico di lasciare in eredità i suoi beni privati alla Chiesa e d'altra parte i beni ecclesiastici non erano e non sono trasmissibili agli eredi del singolo ecclesiastico, essendo appunto di priprietà della Chiesa e non del singolo, tanto più che fino alla fine del XVIII secolo ed anche oltre vigette la regola della mano morta, che impediva addirittura l'alienazione tout court dei beni della Chiesa.

D'altronde c'è da osservare che normalmente gli ecclesiastici, soprattutto nei secoli passati, in genere erano quelli che avevano meno disponibilità patrimoniali private, quelli  di famiglie povere perché appunto poveri e quelli di famiglie ricche perché di solito la carriera ecclesiastica era abbracciata per stimolo familiare al fine di conservare il patrimonio al maggiorascato, assegnando invece agli ultrogeniti incarichi ecclesiastici remunerativi, che permettevano loro di vivere con una dignità consona al loro rango senza depauperare il patrimonio familiare:

quindi è proprio il contrario e semmai la Chiesa trasse danni patrimoniali dall'istituto del celibato dei chierici, invece di un giovamento, dato che poi ichierici vivevano, spesso splendidamente, a spese della Chiesa stessa.

Del resto basti pensare alle smisurate assegnazioni di rendite ecclesiastiche dei pontefici ai familiari, fenomeno nominato nepotismo, perché interessava spesso i nipoti da zio del papa regnante:

famose sono le assegnazioni di Paolo V ai familiari Borghese, che divennero per ciò la famiglia più ricca di Roma, ed in alcuni casi furono assegnati interi Stati come fece Paolo III con Parma e Piacenza di proprietà della Chiesa e concesse come feudo al figlio.

 

Infatti il celibato ecclesiastico ha origini diverse, in parte dipendenti specificamente dalla dottrina cristiana, sia per la connaturata sessuofobia sia per l'imitazione della vita (almeno quella risultante dai Vangeli) del fondatore, in parte dipendenti dalle tradizioni precristiane di certi sacerdozi, come le Vestali, o culti, come quello di Cibele.

 

 

 

 

Riguardo alle modalità per attirare consensi, direi che è la moda di inizio secolo, quella di gridare alla congiura.

 

Vero, anche se non è proprio una novità di questo secolo ;-)

Anzi....

 

 

 

 

Beh in realtà a voler essere pignoli, è la moda di tutti i secoli.

 

 

Ecco.....

 

 

 

 

Il papa non fa altro che leggere il manuale del buon governante, vol. 1, cap. 1, paragrafo primo: "se vuoi attirare consenso grida alla congiura. Non importa su cosa e verso cosa: tu grida alla congiura e avrai fatto già due terzi del lavoro".

 

Sì, va be', ma bisogna anche scegliere i congiurati giusti:

una congiura gaya per distruggere il matrimonio quando proprio i gay, che non l'hanno, chiedono il matrimonio, mentre gli etero, che ce l'hanno, si divertono a divorziare?

proprio non mi pare verosimile!

 

Insomma, se c'è una congiura distruttiva, sembrerebbe proprio eterodiretta ;-)

 

 

Il discorso sul matrimonio rientrerebbe dunque in questa più grande questione dello ''sdoganamento'', legittimazione e giuridificazione delle relazioni omosessuali.

 

Certamente, ma il matrimonio omosessuale sarebbe semmai l'effetto dello sdoganamento, non certo la causa e men che meno la sua distruzione potrebbe essere considerata il fine dello sdoganamento, ché anzi la conservazione dell'istituto matrimoniale appare funzionale allo sdoganamento:

per assurdo, ma non troppo date le fondamenta sessuofobe della dottrina, la Chiesa, per contrastare lo sdoganamento dell'omoerotismo, dovrebbe sopprimere il matrimonio eterosessuale e predicare la castità assoluta per tutti, ad imitazione del fondatore!

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

Beh, è molto assurdo.

 

La Chiesa non è contro il sesso in modo assoluto. E' contro il sesso fuori dal matrimonio religioso e come mezzo di puro piacere (senza procreazione).

 

Sarebbe assurdo davvero vedere la Chiesa imporre la castità a tutti... e i nuovi potenziali fedeli da chi dovrebbero nascere? La Bibbia è abbastanza chiara: ''crescete, moltiplicatevi e riempite la terra''.

 

Certo, con le tecniche di procreazione oggi esistenti si potrebbe fare a meno dell'atto sessuale in sé (per procreare), ma conosciamo tutti la posizione della Chiesa pure su tali argomenti.

 

Poi è sicuro che - chi fa dono di sé a Dio (entrando in un ordine monacale, nel clero secolare, ecc.) - sia ben visto dalla Chiesa. La castità è un valore aggiunto verso la santità cristiana, per quanto non indispensabile.

Edited by Layer
Link to comment
Share on other sites

La Chiesa non è contro il sesso in modo assoluto. E' contro il sesso fuori dal matrimonio religioso e come mezzo di puro piacere (senza procreazione). Sarebbe assurdo davvero vedere la Chiesa imporre la castità a tutti... e i nuovi potenziali fedeli da chi dovrebbero nascere? La Bibbia è abbastanza chiara: ''crescete, moltiplicatevi e riempite la terra''.

 

Be', ma dici poco?:

permettere il sesso solo quando abbia efficacia procreativa a rigore significa escluderlo quasi sempre, anche tra persone di sesso diverso.

 

D'altronde la vita perfetta per un cristiano fu sempre considerata quella senza sesso, che infatti è imposta con voto di castità al clero regolare, voto che, se violato, nei tempi antichi poteva avere gravi effetti penali, almeno in teoria perché in pratica conventi di monaci e monache erano luoghi sessualmente molto "allegri" ;-)

 

Diciamo che il sesso per fini riproduttivi è un male necessario e comunque nei primissimi anni del Cristianesimo non fu neppure considerato necessario, dato che si aspettava l'imminente ritorno di Cristo che avrebbe condotti con sé in cielo tutti i suoi fedeli:

non dimentichiamo le origini, perché spiegano anche la misura e la direzione degli adattamenti e delle correzioni posteriori.

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

Mi pare abbastanza gesuitico il modo con cui il Papa cambia

registro a seconda del paese in cui parla...in questo i due Papi

precedenti erano più coerenti, mentre lui mi pare cambiare registro

a seconda del contesto

 

Il registro pare essere : nei paesi "arretrati" avallo l'idea che fare leggi a favore

dei gay è un tentativo di "colonizzazione ideologica" da parte degli Amerikani

fautori della Teoria del Gender, in questo modo vellico il nazionalismo ( assai vivo

in questi paesi) e consolido le posizioni politiche omofobe

 

L'approccio della CC a me pare del tutto ideologico

 

Come un borghese era il nemico di classe di un proletario, così il matrimonio

omosessuale e la teoria del gender lo sono, per la centralità della famiglia ed

il matrimonio eteronormativo fondato sulla complementarietà maschio-femmina

 

Se non fosse così, d'altronde, la Chiesa non sarebbe omofoba ma avrebbe delle

ragioni pratiche che spiegherebbero il suo comportamento

Link to comment
Share on other sites

 

 

Mi pare molto esagerata, se non addirittura fantasiosa, questa visione dell'omosessualità come "bacino di pesca" della Chiesa cattolica per il suo clero, considerata sia dalla parte dei chierici reclutatori sia dalla parte dei laici omosessuali oggetto del presunto reclutamento. Ma anche concedendo sia vera, allora la Chiesa dovrebbe essere contraria anche al matrimonio eterosessuale, in quanto contrastante con il reclutamento degli eterosessuali nel clero, dato il contrasto normativo tra sacerdozio e matrimonio.

 

Infatti la Chiesa Cattolica vuole che anche l'istituto del matrimonio eterosessuale sia insopportabile

e per questo si schiera apertamente contro il divorzio.

 

Quando Gesù parlò contro il divorzio, Pietro gli fece notare che in questo modo nessuno si sarebbe più sposato

e Gesù gli rispose con il noto discorso sugli eunuchi e sull'importanza di non sposarsi per avere il Regno dei Cieli.

Chi ha orecchie per intendere intenda.

Link to comment
Share on other sites

Almadel su questo sono d'accordo:

infatti come ho scritto nel post precedente la vita perfetta per un cristiano fu sempre considerata quella senza sesso, soprattutto nei primi decenni della religione, quando ancora s'aspettava il ritorno di Cristo che avrebbe portati tutti i suoi fedeli con sé nei cieli.

 

Ma poi ovviamente ci furono le necessità d'adattamento non solo alla differita, dopo la fine del mondo, venuta del salvatore, ma anche all'espansione della comunità, i cui membri non erano tutti, anzi erano in minima parte votati al martirio sia fisico sia sessuale e quindi la dottrina fu edulcorata e rilassata.

Certamente l'adattamento ed il rilassamento furono molto parziali e poco soddisfacenti, almeno ad un giudizio moderno, tanto più se posteriore alla rivoluzione sessuale.

 

Quanto allo scioglimento del matrimonio, è vero che la Chiesa non l'ha introdotto e non può logicamente, date le basi dottrinali, introdurlo, però è evidente l'adattamento ai tempi con l'allargamento delle casistiche d'annullamento (che infatti furono biasimate da Giovanni Paolo II) e soprattutto con quella forma surrettizia di scioglimento che è costituita dal divorzio civile:

in caso di scioglimento del matrimonio ai fini civili, non lo si concede ai fini religiosi, mantenendo fermo il principio, ma poi si chiudono entrambi gli occhi, se non addirittura si guarda con tolleranza benevola coloro che si risposano civilmente, come dimostra il sempre apprezzato e mai scomunicato dalla Chiesa Pierferdinando Casini.

Link to comment
Share on other sites

bella rispostina sul tema Ct1HoVKWcAAaa3o.jpg

 

Guarda Cuccioletto, non credo che nella Chiesa romana abbiano bisogno che qualcuno spieghi loro che c'è differenza tra un maschio che desidera eroticamente un maschio ed un maschio che desidera diventare fisicamente femmina e specificamente non credo ce l'abbia bisogno il capo supremo, che è stato eletto sotto una volta dipinta da uno che se la faceva con i bei maschietti, tanto da lasciare "orrende vestigia della sua concupiscenza" proprio sopra le teste di cardinali e papi!

Edited by Mario1944
Link to comment
Share on other sites

 

 

non credo che nella Chiesa romana abbiano bisogno che qualcuno spieghi loro

 

Beh forse fintantoché la CC non ha deciso di adottare la Ideologia del Gender

come criterio interpretativo della realtà delle leggi pro gay potevi anche avere ragione

 

MA ( cito da wikipedia ) :

 

La XIV Assemblea generale ordinaria del Sinodo dei vescovi, tenutasi nel mese di ottobre 2015 sul tema della famiglia, ha affermato che l'ideologia del gender

 

«svuota la base antropologica della famiglia. Questa ideologia induce progetti educativi e orientamenti legislativi che promuovono un'identità personale e un'intimità affettiva radicalmente svincolate dalla diversità biologica fra maschio e femmina».

Link to comment
Share on other sites

Bisognerebbe spiegare al Papa che lui per primo

ha una sua ideologia gender, solo che è fondata

su un testo vecchio di millenni

 

Passi il respingere la rivoluzione sessuale e se vuole

pure la rivoluzione francese e 3 rivoluzioni industriali

ma non può meravigliarsi poi che il mondo reale ha

maturato idee e comportamenti diversi ed inconciliabili

coi suoi

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...