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Disgregazione della materia


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LocoEmotivo

Posso permettermi un consiglio, Gatto?

Apriti un diario. C'è una sezione apposita, qui sul forum: in questo modo, potresti tenere a portata di mano (e ordinati cronologicamente) tutti i pensieri che spargi ogni tanto qua e là.

A me è sempre piaciuto vedere i miei stati emotivi in fila, perché mi aiuta a cercare il fil rouge che mi governa.

NorwegianWood

Più che pensare al disgregarsi in sé, penso al fatto che tutto cambia in continuazione, sia l'universo tangibile sia quello intangibile. La forma, il pensiero, ciò che noi chiamiamo Io. Spesso agli esseri umani questo fa paura, perché dà più sicurezza pensare che qualcosa dura, resiste, rimane fedele a sé stesso e riconoscibile.

 

Ti faccio due esempi, però, che potrebbero farti percepire in modo più sereno il disgregarsi.

 

Le montagne si sollevano, si corrugano, si ricoprono di vegetazione, e sono continuamente livellate dall'erosione, fino ad abbassarsi, essere trasportate altrove granello per granello, svanire e tornare pianure. Noi di questo lunghissimo processo vediamo un solo istante, perciò ci sembra di capire cos'è una montagna guardando un suo fotogramma. Per capirla ed amarla, invece, dovremmo pensare a ciò che le accaduto prima e che le accadrà dopo, vederla nella sua interezza nel tempo e nello spazio. Non per deprimerci al pensiero che tutto svanisce, ma per comprendere che tutto cambia forma e diventa qualcos'altro, ma in realtà rimane sé stesso.

 

Altro esempio. Pensa a un albero, che prima di essere albero è stato un seme, in apparenza morto, poi un germoglio, poi finalmente un albero che cresce, si riproduce e alla fine diventa humus. Pensa al fatto che quell'albero sembra fermo ma non lo è affatto, perché cresce verso l'alto col tronco e i rami e verso il basso con le radici, molto lentamente. La sua crescita è invisibile, impercettibile, ma puoi imparare a vederla, a comprendere il divenire, che è poi il vero volto dell'essere, quello più completo perché ha in sé ogni fase, ogni mutazione, ogni possibilità.

 

Questo vale per ogni cosa nell'universo, anche per ciò che accade dentro di noi. E il consiglio di LocoEmotivo mi sembra davvero ottimo.

Ma piu che pensare a me sembra di viverle talune trasformazioni . Mi spiego meglio tutto si trasforma e si ricombina in natura ma questa fase assoluta non e' visibile perche dura migliaia di anni come la montagna che cresce . Ma invece nel breve tempo che mi e' stato concesso finora di vivere ho visto il disgregarsi di una parte del mio mondo , non parlo delle case che si sciolgono a vista d occhio . Ma realmente delle persone che invecchiano i bimbi che crescono le cose che ho che si "decompongono" lentamente . Insomma la mutazione della materia viva e non viva . E la cosa che piu mi dice sono i pensieri come le cose con il tempo si sfogliano e mostrano un po della loro essenza . Una strada si distrugge l asfalto e quello che sembra indivisibile in realta mostra di quello che e' fatta . Per cui la natura stessa cambia il suo contenuto diventando da costruttivo che non vedro mai in quanto millenario a disgregante verso tutto . E quindi quell alone scolastico scentifico che pone il pensiero: " che la natura e' logica e l uomo capendola diventa un po cosa eterna " . Alla constatazione della limitazione delle cose dell uomo .

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