Jump to content

Fortissima testimonianza al Duomo di Milano


Recommended Posts

https://m.facebook.com/story.php?story_fbid=693918194083678&id=100003965125879

Tantissimo rispetto per questi due uomini!

 

"Mi chiamo Fabio * e sono qui con il mio convivente e compagno Ermanno *, mio compagno da quattordici anni. Otto anni fa, a causa di una sbagliata diagnosi, Ermanno è entrato in coma, per poi risvegliarsi paralizzato dal collo in giù. Ermanno aveva 41 anni ed io 30. Essendo omosessuali, non è stato semplice vivere all'interno dell'ospedale. Per 11 mesi e 23 giorni, sono stato con lui, da mezzogiorno alle nove di sera, da lunedì a domenica. In un reparto post coma, alcuni medici mi hanno dato parecchi problemi. Alla fine, l'abbiamo vinta noi per fortuna. Ma per molti altri casi simili al nostro la sorte è ben peggiore. L'ho portato a casa, a casa dei miei genitori, che ci hanno accolti ed aiutati con mia sorella per sei anni, visto che la sua famiglia lo voleva portare in un istituto per disabili. Da due anni abbiamo casa nostra, e negli anni purtroppo è stato molto male. Altre volte ogni volta il problema che non siamo parenti o tutelati si è sempre riproposto. Non essendoci una legge per le coppie di fatto e non avendo parenti prossimi, è un avvocato esterno che può prendere tutte le decisioni in materia patrimoniale e medica. Questo avvocato è costato tra i 400 e i 700 euro al mese. Ed inoltre non conosce che a malapena la situazione clinica di Ermanno, contrariamente al sottoscritto. Però lui per legge può firmare anche gli interventi a rischio vita. Io, convivente da 14 anni, questo diritto non ce l'ho. La mancanza di una legge che ci tuteli è molto più che urgente, è necessaria. Ricordiamoci che lo stato prende le nostre tasse, e garantisce meno diritti che ad altri. E questo non è più tollerabile. La cosa più allucinante è che a votare questa legge Cirinnà ci siano soggetti che a malapena parlano l'italiano. O altri come il signor Giovanardi che chiede in un suo emendamento che si dia la prova che un rapporto venga consumato sessualmente. O altri ancora, come il signor Maurizio Gasparri, che si permette di usare il termine handicappato come fosse uno sfottò. A voi dico: fate pena. I conviventi sia omosessuali che etero devono essere tutelati come cittadini contribuenti. Noi omosessuali siamo cittadini di serie A, come gli altri. Ed è ora che lo Stato si prenda le proprie responsabilità, come noi ci prendiamo cura di pagare stipendi vergognosi a tutti i politici. State facendo fare una figura di merda alla nostra nazione. E di questo vi dovete vergognare. Grazie"

Edited by Fable

Comunque la

 

Non essendoci una legge per le coppie di fatto e non avendo parenti prossimi, è un avvocato esterno che può prendere tutte le decisioni in materia patrimoniale e medica.

 

Non credo però che l'assegnazione della tutela dei minorati sia fatta per obbligo giuridico al compagno di chi sia in coppia legittima, come parrebbe dedursi da quanto scritto, implicando quindi che sia assegnata al marito od alla moglie ed in futuro all'accoppiato legittimo.

L'assegnazione dovrebbe essere fatta a chi, secondo il giudice adito, abbia capacità professionali d'esercitare la tutela nell'interesse del tutelato anche contro possibili prevaricazioni, più o meno consapevoli, parentali, amicali o copulari e quindi non dovrebbe essere fatta ad una persona affettivamente legata al tutelato, che sia legalmente riconosciuto il legame o no.

Non solo gli anziani dementi:

un mio conoscente ha recentemente chiesto che fosse interdetto il figlio 25 enne perché ormai quasi incapace d'intendere e di volere per abuso di stupefacenti;

il giudice ha concesso l'interdizione nominando un tutore che non è né parente né amico né conoscente, ma un professionista esterno che evidentemente garantisce che la tutela sia esercitata nell'interesse del tutelato.

Che poi questo sia meglio, rispetto alla tutela assegnata a parenti, amici, amanti, è un'altra questione.

Nel caso del mio conoscente mi sarei infatti aspettato che la tutela fosse assegnata a lui in quanto padre e convivente:

evidentemente secondo il giudice non è meglio e d'altronde si potrebbe anche osservare che, se l'ha educato così male da permettergli di diventare drogato cronico,.....

Forse la tua era ironia, ma la tutela giudizialmente assegnata è estranea alla cerchia parentale od amicale proprio per evitare un facile conflitto d'interessi:

quando si tratta di mettere le mani sui soldi, anche tra genitori e figli si vedono cose indecenti.

Scusate, ma non stiamo parlando di un uomo incapace di intendere & di volere, ma di un paralizzato;

il che è un tantinello diverso, non credete?

 

domanda x i legulei:

in questo caso, Ermanno "in pieno possesso delle sue facoltà mentali" eccetera, non potrebbe lasciare un video, un olografo o che ne so in cui vuole espressamente che Fabio sia il suo tutore, accuditore, accompagnatore, eccetera da qui all'eternità,

senza che i parenti serpenti possano mettere becco sulla sua vita?

Capricorno57

 

 

ma non stiamo parlando di un uomo incapace di intendere & di volere, ma di un paralizzato

 

infatti, non comprendo come non si sia richiesta una "Amministrazione di sostegno" , del Signor Fabio a beneficio del Signor Ermanno, istituto al quale avrebbe benissimo potuto accedere il convivente sano e responsabile, col semplice beneplacito (relazione favorevole) di un Assistente sociale appositamente interpellato e appena competente.  

Ermanno appare nella stato di "interdetto", e la cosa fa supporre che sia in una specie di condizione vegetativa, la quale potrebbe essere però benissimo vagliata dal Giudice come temporanea, a seconda delle relazioni presentate da chi, e si ritornerebbe alla Amministrazione di sostegno. 

 

Poi, non si capisce se Ermanno "ha famiglia" oppure se "non ha parenti prossimi"

In teoria veramente l'Avvocato dovrebbe ricevere solo una indennità

"compensativa" e solo in casi limite "remunerativa", nella pratica decide

il giudice tutelare.

 

Il giudice potrebbe anche decidere di affiancare ad un amministratore di

sostegno un legale ( ma questo dovrebbe implicare la gestione di una

situazione patrimoniale complessa, non è frequente )

Idealmente bisognerebbe decidere come la persona stessa avrebbe deciso ma non puo' piu' farlo perche' impedia per motivi di salute.

 

Per questo una persona totalmente estranea e' inadatta in quanto non sa come la persona avrebbe deciso prima della malattia in quuanto non la,conosceva prima della malattia.

 

Non tutte le persone prendono le stesse decisioni finanziarie o mediche e andrebbe rispettata la volonta' che la persona aveva quando era ancora in grado di decidere per se stesssa. Un vegetariano non andrebbe rimpilzato di carne e una persona che si era espressa per lasciarla morire se finiva in quelle condizioni andrebbe lasciata morire, come pure un cattolico praticante che invece vuole morire il piu' a lungo possibile andrebbe tenuto in vita a lungo.

 

Un avvocato esterno queste cose non le sa.

Edited by marco7

 

 

Per questo una persona totalmente estranea e' inadatta in quanto non sa come la persona avrebbe deciso prima della malattia in quuanto non la,conosceva prima della malattia.

 

Non è che puoi pretendere di avere la botte piena e la moglie ubriaca:

astrattamente un estraneo dovrebbe essere più obbiettivo e meno personalmente interessato, un congiunto meno obbiettivo e spesso più interessato (ai suoi affari), d'altronde la freddezza professionale può essere "crudele" a fronte del calore affettivo del congiunto, per quanto questo possa essere simulato.

 

In attesa del migliore dei mondi possibili è necessario contentarsi.....

Capricorno57

Alla fine, in questo topic parrebbe venir meno la condivisione della profonda umanità di una sfortunata situazione, a favore degli aspetti legali legati alla contingenza. D'altra parte il pezzo forte "politico" del topic è appunto 

 

 

Altre volte ogni volta il problema che non siamo parenti o tutelati si è sempre riproposto
 

 

Proporrei una riflessione, destinata a tutti in prospettiva ma soprattutto alle attuali coppie omosessuali di medio o lungo corso, al fine di gettare le basi per un futuro relativamente tranquillo (sottolineo relativamente...) , per quello che è possibile allo stato attuale delle Leggi vigenti compensare un apparente vuoto legislativo che non potrà che essere ancor più delineato con la Ciriinnà. 

Premetto che la Legge n.6 del 2004 recita espressamente, all'articolo 3:

(Scelta dell’amministratore di sostegno). – La scelta dell’amministratore di sostegno avviene con esclusivo riguardo alla cura ed agli interessi della persona del beneficiario. L’amministratore di sostegno può essere designato dallo stesso interessato, in previsione della propria eventuale futura incapacità, mediante atto pubblico o scrittura privata autenticata. In mancanza, ovvero in presenza di gravi motivi, il giudice tutelare può designare con decreto motivato un amministratore di sostegno diverso. Nella scelta, il giudice tutelare preferisce, ove possibile, il coniuge che non sia separato legalmente, la persona stabilmente convivente, il padre, la madre, il figlio o il fratello o la sorella, il parente entro il quarto grado ovvero il soggetto designato dal genitore superstite con testamento, atto pubblico o scrittura privata autenticata.

 

Su cosa mi permetto di farVi per un attimo riflettere:

-sull'opportunità di avere la residenza in comune;

-sull'aprire un conto corrente comune, il più sostanzioso possibile;

-sul designare eventualmente secondo le modalità di cui sopra il futuro "assistente"...

-sul  prendere ad esempio la storia di Ermanno e Fabio basata sull'affetto profondo: anche se, ritengo, per amore, quasi tutti potenzialmente ci possiamo trasformare in eroi col sorriso sulle labbra e col dolore nel cuore.

 

Oggi siamo tutti belli e sani, finchè dura...

Da alcuni loro video (tenerissimi tra l'altro) pare che il signore si esprima col labiale... non può emettere suoni credo

 

Comunque dato che la discussione ha preso una piega che non mi aspettavo forse sarebbe carino invitare il signor Fabio a partecipare...cosa dite?

se lo conosci, ben volentieri!

anche perchè da uno così avrei (e avremmo tutti, credo) solo da imparare!!

Non lo conosco, ma si potrebbe contattare su facebook: siccome molte persone sono rimaste molto toccate dalla sua storia, tiene un profilo pubblico, come potete vedere dal link che ho messo all'inizio del topic...

Io non lo posso fare per ovvie ragioni (sì, sono velatissimA), però se qualcuno se la sente ben venga... Anche perché non si sa mai che possa servire anche a lui, vedo che qui tra le altre cose potrebbe ricavare un aiuto o dei consigli anche dal punto di vista giuridico!

Edited by Fable
Un avvocato esterno queste cose non le sa

 

Non intendevo certo fare l'elogio degli Avvocati esterni...anzi dal mio intervento

si dovrebbe intuire che la somma determinata dal giudice tutelare, se vera, mi

pare "anomala".

 

Tuttavia poichè vedo una serie di appprocci "astratti" alla vicenda, vi invito a riflettere

sul fatto che una persona sola con parenti che abitano in altra città, può aver bisogno

di un amministratore in loco per gestire i pagamenti o che si affianchi al parente non vicino

( pagare la badante e gestire il contratto di lavoro, le utenze, controllare che la badante non

faccia la cresta sul budget della spesa etc ) In questi casi il convivente è solo uno stipendiato

non è legato affettivamente all'assistito e va controllato

 

Altra ipotesi di affiancamento può essere un convivente, affettuoso e devoto ma non del tutto

capace di amministrare situazioni patrimoniali complicate. Sia sotto il profilo debitorio - ed in

quel caso non essendoci soldi l'opera del nominato dovrebbe essere gratuita, sia sotto il profilo

creditizio o reddittuale ( investimenti rendite affitti ) ed in quel caso il giudice può decidere che

la complessità del lavoro e dell'impegno giustifichi il pagamento di una indennità.

 

Infine c'è sempre la possibilità di due figure di riferimento, un convivente ed un parente, che sono

in conflitto e chiedono entrambi di essere nominati sostenendo ognuno di essere la persona più

adatta o migliore. In questi casi a qualcuno il giudice deve dar ragione, ma all'altro torto.

 

Poi si potrebbe anche discutere sul fatto che la legge attribuisce al giudice un potere discrezionale

molto ampio e tale da poter superare la stessa volontà delle persone coinvolte.

Create an account or sign in to comment

You need to be a member in order to leave a comment

Create an account

Sign up for a new account in our community. It's easy!

Register a new account

Sign in

Already have an account? Sign in here.

Sign In Now
×
×
  • Create New...