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DavidKriwun

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 Ciao a tutti.

 

Mi chiamo David e sono di Milano. Ho 33 anni. Mi piace condividere le idee, anche se difficilmente cambio le mie :)

 

Se non altro sono sincero... :D

 

In bocca al lupo a tutti

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Hai ragione, Loco... Ma se c'è tanta involuzione che fare? :D

 

A parte gli scherzi sono pronto ad ogni punto di vista.

 

Sono di Milano città, Duma

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La condivisione di idee è sempre proficua. Benvenuto, David!  :bye:

 

...e l'invasione milanese continua. :uhsi:   

 

Norwegian, forse a Milano si inizia a sentire il fallimento di una società sempre più materialistica e virtualmente isolata. Ma grandi sforzi non si fanno, così si passa da Grindr ad un Forum :D

 

Il problema è che se fossimo più vitali nei rapporti umani reali non avremmo bisogno di tanti mezzi virtuali. Tuttavia alcuni sono costretti ad una maggiore solitudine perché vivono in posti isolati, dove l'omosessualità è meglio non menzionarla, ecc.

 

Sta di fatto che i ricchioni meneghini si dividono tra modaioli localari e isolati virtualizzati, porci depravati e repressi depressi. Ovviamente so di generalizzare, e me ne compiaccio :)

 

Penso solo al fatto che nonostante lavori in un teatro grande, e di gente ne veda passare molta, si fa sempre fatica ad instaurare rapporti umani. Questa è Milano. A Napoli penso sia diverso. Se qui fai anche solo una battuta per la strada, magari approfittando di qualcosa, ti prendono per un pazzo. C'è una chiusura pazzesca. Quando osservo questo me ne andrei a vivere a Barcellona, o a Madrid... Ma purtroppo non tutti possiamo andarcene...

 

Così ci rimangono le piazze virtuali. Io, sinceramente, ho sempre la speranza di incontrare qualche persona dal vivo per una bella bevuta in compagnia. Ma mi rendo conto che molti stanno bene solo dietro al monitor. Dal vivo sono tutt'altro. Spesso chi è brillante e ciarliero via web diventa 'na chiavica dal vivo. Anche perché spesso si confonde l'incontro per conoscenza con una sotterranea - o meno - speranza. Quella di incontrare chissà chi...

 

Scusa lo sproloquio, ma spesso mi "attacco" a qualche cosa per buttare fuori. Psicologia della scrittura :)

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Dalla tua breve presentazione sembra proprio che tu abbia un bel caratterino. Benvenuto amico Milanese! :)

 

Grazie. Si capisce così, da subito? :D

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Grazie. Si capisce così, da subito? :D

Eh si, o almeno è questa l'impressione che ho avuto leggendo la tua presentazione. L'ho percepito perchè siamo milanesi entrambi o perchè forse hai davvero un bel caratterino? :D ahahah

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L'ho percepito perchè siamo milanesi entrambi o perchè forse hai davvero un bel caratterino? :D ahahah

 

Un insieme delle due cose te l'hanno fatto evincere :D

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NorwegianWood

Norwegian, forse a Milano si inizia a sentire il fallimento di una società sempre più materialistica e virtualmente isolata. Ma grandi sforzi non si fanno, così si passa da Grindr ad un Forum :D

 

Il problema è che se fossimo più vitali nei rapporti umani reali non avremmo bisogno di tanti mezzi virtuali. Tuttavia alcuni sono costretti ad una maggiore solitudine perché vivono in posti isolati, dove l'omosessualità è meglio non menzionarla, ecc.

 

Sta di fatto che i ricchioni meneghini si dividono tra modaioli localari e isolati virtualizzati, porci depravati e repressi depressi. Ovviamente so di generalizzare, e me ne compiaccio :)

 

Penso solo al fatto che nonostante lavori in un teatro grande, e di gente ne veda passare molta, si fa sempre fatica ad instaurare rapporti umani. Questa è Milano. A Napoli penso sia diverso. Se qui fai anche solo una battuta per la strada, magari approfittando di qualcosa, ti prendono per un pazzo. C'è una chiusura pazzesca. Quando osservo questo me ne andrei a vivere a Barcellona, o a Madrid... Ma purtroppo non tutti possiamo andarcene...

 

Così ci rimangono le piazze virtuali. Io, sinceramente, ho sempre la speranza di incontrare qualche persona dal vivo per una bella bevuta in compagnia. Ma mi rendo conto che molti stanno bene solo dietro al monitor. Dal vivo sono tutt'altro. Spesso chi è brillante e ciarliero via web diventa 'na chiavica dal vivo. Anche perché spesso si confonde l'incontro per conoscenza con una sotterranea - o meno - speranza. Quella di incontrare chissà chi...

 

Scusa lo sproloquio, ma spesso mi "attacco" a qualche cosa per buttare fuori. Psicologia della scrittura :)

Ciao, David, figurati. Non devi mica scusarti. Anzi, ti ringrazio per la tua analisi e anche perché, dalle tue parole, traspare una certa amarezza dietro l'ironia (il che non solo ti rende simpatico a pelle, ma anche e soprattutto una persona che - nonostante tutto - si apre e scommette su sé stessa).

 

Finora, di Milano, avevo due immagini molto diverse fra loro. Una piuttosto confusa, nella quale riesco a malapena a collocare edifici e strade, ma non la dimensione umana e, quindi, nemmeno gaia. L'altra, recentissima, per cui sarebbe una città 'fabulosa', ricca di attrazioni, una manna LGBT che manco il Greenwich Village! 

 

Da quanto scrivi, invece, emerge una Milano a me del tutto nuova. La parte dei modaioli localari la riconosco (raccontata, non vista coi miei occhi); il resto, però, mi schiude nuove porte da cui vedo tante cose in modo diverso, anche in retrospettiva. Quella solitudine, quella difficoltà nel relazionarsi, la contraddizione quasi bipolare tra l'essere dietro lo schermo e l'essere di fronte a te...

 

Rivedo la chiusura, il 'marcio dentro' che impedisce di essere semplici e spontanei e che, alla fine, distrugge anche ciò che di bello si è costruito o provato a costruire. Così tutto si trasforma in un teatro, "che ha il languore di un circo prima o dopo lo spettacolo". Si recita a soggetto, ci si cala nella parte, si arriva persino a credere di 'essere' il personaggio interpretato. E nel frattempo le battute si fanno più tristi e artefatte, l'umorismo cede il passo al sarcasmo, poi al cinismo.

 

Perdona anche tu il mio sproloquio... ho ripensato a una persona a cui ho voluto bene, davvero, e con cui, ora, mi è impossibile anche solo parlare perché, probabilmente, non abbiamo più nulla da dirci. Tuttavia, a volte è come se un'ombra mi attraversasse gli occhi e provassi preoccupazione, per lui. Perché non so se è felice, libero e circondato da amici reali, o depresso, represso e virtualmente isolato. Spero la prima.

 

Mi auguro davvero tanto che tu, qui, trovi un ambiente in cui si può riflettere, seriamente, ma anche ridere e scherzare, con leggerezza. Sono due componenti basilari dell'esistenza: senza, la vita si chiama sopravvivenza o stato vegetale (e le piante crescono più vive e rigogliose di noi, in realtà, sono solo molto lente).

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Così tutto si trasforma in un teatro, "che ha il languore di un circo prima o dopo lo spettacolo". Si recita a soggetto, ci si cala nella parte, si arriva persino a credere di 'essere' il personaggio interpretato. E nel frattempo le battute si fanno più tristi e artefatte, l'umorismo cede il passo al sarcasmo, poi al cinismo.

 

Norwegian, devo dire che questa è la parte più bella, un brano da romanzo. Senza ironia, questa volta.

 

Verissimo il finto umorismo. Non per nulla cito, nella mia firma, Giordano Bruno, che ha dato voce, secoli fa, ad una parte fondamentale di me, fin da bambino, ossia l'incapacità di trovare divertente cose che reputo tristi e gioire della comprensione di cose tristi, ma profondamente vere. Almeno io do questa lettura a quel suo motto, anzi, aforisma.

 

Mi fa piacere trovare un po' di profondità, davvero. Peccato, come già scrivevamo, che la medesima non si possa trovare in frequentazioni dal vivo con facilità. Spesso si incontrano persone "di cultura", che citano "la Treccani a memoria" - per citare l'immenso De André - ma che non hanno saggezza, non sanno come vivere con vera dignità, rettezza ed integrità morale (non religiosa, attenzione).

 

Ma, tornando ad essere "leggero" - non fatuo, spero - ringrazio tutti per i bei messaggi di accoglienza.

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