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Itañoles gente in gamba


Rotwang

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Linkiesta intervista italiani in fuga nella Spagna della crisi.  http://www.linkiesta.it/it/blog-post/2015/11/03/itanoles-gente-in-gamba1-valentina-la-grafica/23366/

 

1. Come sei finita a Madrid?

 

Come direbbe il 90% degli intervistati a Españoles por el mundo (programma della televisione spagnola, dove vengono intervistati spagnoli residenti all'estero) PER AMORE. Ebbene sí, sono atterrata a Madrid il 18 Febbraio 2010, qualche mese dopo la laurea, e dopo aver trascorso 9 mesi in Erasmus a Copenhagen (dove per l'appunto ho conosciuto lo spagnolo), senza pensarci troppo, e con la consapevolezza che se non avessi corso questo rischio, me ne sarei amaramente pentita. Riconosco che la giovane età (avevo 22, quasi 23 anni) ha contribuito a spingermi in quest'avventura senza paura, né troppi pensieri. Mi sono letteralmente buttata. Oggi non me ne pento assolutamente. L'amore che mi ha catapultata qui continua ad esserci, ma a parte quello, ho un lavoro che mi piace, un sacco di amici, e ho imparato cosí tante cose che sono sicura non avrei mai potuto imparare se fossi rimasta a Catania, la mia città natale.

 

2. In generale qual è la tua esperienza di italiana all'estero?

 

Abbastanza buona. Come dicevo, prima di trasferirmi a Madrid, sono stata a Copenhagen per quasi un anno. Devo precisare che prima di partire per Copenhagen avevo fatto solo un paio di viaggetti con amici, e il più avventuriero per me, fu un viaggio a Cambridge di 5 giorni, quando avevo 20 anni, perché è stato il mio primo viaggio da sola. Ma quella di Copenhagen è stata la vera esperienza, in un certo senso traumatica per lo shock culturale, che mi ha aperto la mente. Stare a contatto con persone di culture, lingue e paesi variopinti, sentire che essere castana, riccia e non proprio con una carnagione bianco latte era essere "diversa" in mezzo a tanti stangoni alti e biondi è stato un impatto decisamente importante.

 

Quando sono arrivata a Madrid, tutto è stato molto più semplice per me dal punto di vista culturale. Ho scoperto e confermato che la dominazione spagnola ha influito molto nella cultura e abitudini siciliane. Abbiamo più cose in comune i siciliani con gli spagnoli di quelle che possiamo immaginare. Per cominciare la lingua: quando mia madre ha cominciato a capire il mio ragazzo parlando in spagnolo, perché tutte quelle parole erano identiche al nostro dialetto, io non potevo crederci! Poi tutte le persone che ho conosciuto, mi hanno accolta a braccia aperte. Il fatto di essere italiana in Spagna, non me lo hanno mai fatto vivere con disagio, anzi, tutto il contrario. Mentre in Danimarca purtroppo mi sono accorta quanto sia difficile integrarsi con i danesi.

 

Quindi in generale, la mia esperienza come italiana all'estero e in particolar modo in Spagna, è decisamente ottima.

 

3. Hai in programma un rientro in patria?

 

Non adesso, Madrid è la mia seconda casa ormai. Ma sono aperta a tutte le opportunità che possano nascere in un futuro!

 

4. Che cosa ti dà la Spagna in più ed in meno rispetto all'Italia?

 

Di solito dico che continuo a voler vivere qui a Madrid perché ho trovato un certo equilibrio tra le cose che mi offre e quelle che mi mancano. Ovviamente non sono state tutte rose e fiori in questi anni. Posso dire di aver raggiunto una certa indipendenza sociale ed un certo numero di amici, a partire dal mio quarto anno qui. Insomma i primi 3 anni sono stati abbastanza difficili, molta nostalgia e anche solitudine, perché negarlo?

 

Ritornando alla domanda bisogna tenere in conto che prendo come riferimento la mia terra natale, Sicilia, perché è dove sono nata e cresciuta.

 

Quindi, la Spagna mi dà in più dell'Italia una certa apertura mentale e culturale, che credo che in Italia sia lontana anni luce. Per esempio, uno spot pubblicitario come questo, lo vedo impossibile nella nostra madre patria, ed è un peccato.

 

Poi la Spagna mi ha dato la possibilità di lavorare nel mio campo, la grafica. Non che fosse impossibile in Italia, ma in Sicilia, purtroppo lo vedo molto molto difficile. Che io sappia fino ad ora, neanche uno dei miei colleghi dell'università sta lavorando come grafico a Catania... È molto triste.

 

E quello che mi manca qui dell'Italia, è prima di tutto il mare. Essere cresciuta in una città di mare, e adesso vederlo solo 2 settimane all'anno, è troppo brutto per me. Ho bisogno di respirarne l'aria, non importa in che stagione dell'anno.

 

Poi la pizza. Non è un luogo comune, è la pura verità: fuori dall'Italia non sanno fare pizze commestibili, e soprattutto è un piatto considerato come fast food! Ma come può essere? Io che sono abituata a considerare una pizzeria come luogo ideale per festeggiare qualunque cosa, qui solo mi devo accontentare del Telepizza (dal quale fuggo a gambe levate) e di qualche pizzeria di italiani sparsa per il centro di Madrid.

 

5. Cosa consiglieresti a un italiano che desidera emigrare in Spagna?

 

Prima di tutto di togliersi dalla testa tutti i luoghi comuni che abbiamo gli italiani sugli spagnoli. Per esempio "non c'è bisogno di imparare la lingua, tanto mi capiscono tutti mentre parlo in italiano". È la cosa più falsa che esista al mondo. È vero che lo spagnolo e l'italiano sono lingue molto simili, ma sono anche molto diverse, e soprattutto facili a malintesi. Ci sono un migliaio di false friends, e una parola che in italiano può sembrare volgare in spagnolo non lo è, e viceversa. O semplicemente può acquistare significati completamente diversi! Quindi, prima cosa da fare assolutamente è un corso di spagnolo. Si impara velocemente, ed è un gran vantaggio saperlo, se pensi che è la seconda lingua più parlata nel mondo.

 

Altra cosa che consiglio è di essere aperti di mente, ma questo vale in ogni paese nel mondo. Anche se è vero che italiani e spagnoli siamo cugini culturali, abbiamo le nostre differenze, ed è bello sia esserne orgogliosi che confrontarle. Ma diventa meno bello essere criticoni e andare in giro dicendo che come l'Italia e la nostra cultura non c'è niente. Perché semplicemente non è vero. La Spagna e la cultura spagnola ha tanti pregi e difetti quanti ne ha la nostra amata terra.

 

Poi sconsiglio vivamente di mangiare pasta nei ristoranti. Non la sanno fare, meglio farla a casa. Approfitta invece l'occasione di provare tutte le pietanze tipiche che può offrirti la cucina spagnola. Fare il giro delle tapas è il modo migliore.

Edited by Rotwang
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Ma che cicci. Un sacco di stereotipi di gente erasmiana. Tutti verissimi, li ho vissuti e li adoro.

 

Oh comunque casalinge di tutto il Mediterraneo, mi raccomando tutte a comprare ASEVI MIO

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PS: Rottow devi mettere il link delle tue fonti quando copincolli gli articoli, smettila di commettere reati a manetta o ti SBATTO dentro

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Bella intervista, in quanto espatriato mi rivedo anch'io in alcune risposte di questa ragazza, per esempio sull'apertura mentale degli Italiani che e' mooooolto indietro rispetto ad altri paesi, e sul fatto che molti Italiani dicono sempre "come l'Italia sia meglio".

Parentesi sul cibo Italiano, concordo col non mangiare cibo Italiano nei ristoranti (lo mangiamo gia tutti i giorni a casa...) pero' per esempio qui a Perth ho provato Jamie's Italian (per chi conosce il famoso chef Jamie Oliver) e non era affatto male ed anche alcune pizzerie sono molto buone, mi sarei aspettato che in Spagna fosse quanto meno decente.... 

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molte verità... vivere all'estero può essere molto bello, ma anche molto difficile...sicuramente da opportunità "migliori" ... quanto al cibo concordo con aussie...anche se certe cose non si possono proprio vedere ..

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No, no, aspettate, voglio capire questo genio di ragazza: la Spagna le ha dato tutto ma l'Italia le manca perché lì non c'è il mare (in Spagna? In Spagna?!) e la pizza fa schifo. E tra i preziosi consigli da dare a un italiano che vuole espatriare figura quello del non mangiare pasta nei ristoranti spagnoli? Ok, così come per i miei compaesani, sto cominciando a dubitare sia dell'evoluzionismo che del creazionismo.

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In ogni caso è vero che gli Italiani espatriati parlano solo di cibo...

 

La cosa più allucinante è che molti italiani all'estero si rinchiudono in gruppi di italiani. Spesso sento di gente che torna da Londra e non sa spiccicare neppure una parola di inglese perché: "No, io stavo tra gli italiani". Wtf?! :\

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Credo che anche in questo caso il problema sia il cibo:

ho l'impressione che gli Italiani convidano con i Cinesi

il fatto di preferire sempre e comunque la loro cucina

e pertanto fanno comunità intorno ai loro ristoranti.

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Molti di loro ci lavorano o ci hanno lavorato quando

non spiccicavano una parola...il chè ovviamente spiega

i primi anni duri, di fatto lavori alle dipendenze della N'drangheta

 

Gli altri italiani si lagnano del caffè e parlano di calcio

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1. C'è scritto che è a Madrid, che è nell'entroterra, quindi mare distante

 

2. Londra è per metà italiani

 

3. Gli italiani espatriati non sono boniti ma Beniti

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