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La difficoltà ad incontrare altri omosessuali, solitudine


Bloodstar

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 Ti sentivi diverso dai gay che frequentavano quei posti? Era la paura dell'AIDS?
 

Mi frenava una discreta dose di timidezza. Ritenevo anche di non essere belloccio a sufficienza, non sapevo bene come avrei dovuto vestire per "andare in città" in un locale gay e non far la figura del montagnino, mi sentivo poco adeguato a un locale gayo senza manco esserci stato.  

Invece, negli incontri a tu x tu, ero tranquillo e sicuro, sapevo che fuori dal casino potevo dare una buona impressione.

Avere in tasca un certificato di negatività all' AIDS sempre molto recente fu molto apprezzato.  Di certo ho rischiato ma la fortuna mi ha assistito, forse anche grazie al target di riferimento 18/22enne , che io ne avevo 32 . 

Le mie ricerche si sono svolte esclusivamente tra i 32 e 35 anni d'età. I 5 anni prima ero sposato, e prima ancora avevo il soldatino conosciuto in caserma a Firenze.

 

Oggi sarebbe molto diverso. Sono cambiato parecchio da 10 anni a oggi, porterei la faccia ovunque, sono ben più disinibito nei rapporti con le persone, mi piaccio e non avrei paura di sembrare patetico, anche se prediligo sempre le piccole compagnie. 

L'input per il Pride e per l'iscrizione all'Associazione l'ho ricevuto grazie a questo Forum da nemmeno un anno, trascinando con successo il mio bravo moroso, il quale ha retto e sorretto la mia new wave condividendola con entusiasmo. 

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il fermoposta era un mezzo bellissimo. Milano Cordusio, Torino Alfieri, Vercelli Centrale. Già solo il viaggio per andare a ritirare la posta: col bagaglio al seguito di speranze, aspettative. L'emozione di leggere le letterine, spesso precise, pacate, a volte struggenti, raramente indisponenti. Espressioni di un piccolo mondo

 

 

Dalle nostre parti (tra Bologna e la Romagna), invece ricordo con grandissima emozione la messaggeria di "eTV" (che prima ancora aveva un altro nome... ). Tu registravi in segreteria un messaggio vocale tipo un moderno sms e dopo 24 ore veniva pubblicato sul Televideo. Il giorno successivo ricevevi la risposta. Naturalmente dovendo sbobinare i messaggi, spesso alcune parole venivano mal comprese. Ad esempio il mio primo pseudonimo era "Quinshu", dal nome di un racconto de "La manica tagliata" ma mi ritrovai pubblicato come "Queen Shue". Eravamo così affezionati a questo sistema di messaggeria che quando l'emittente decise di eliminarla ci offrimmo per mantenerla in vita. Gli iscritti di Bologna facevano i turni per sbobinare la segreteria mentre gli altri membri si autotassarono di 10.000 lire al mese per sostenere le spese.

Bellissimi ricordi.

 

 

 

Ritenevo anche di non essere belloccio a sufficienza, non sapevo bene come avrei dovuto vestire per "andare in città" in un locale gay e non far la figura del montagnino, mi sentivo poco adeguato a un locale gayo senza manco esserci stato.  

 

 

Anch'io inizialmente ebbi le stesse paure. Finii per entrare in discoteca per la prima volta a Parigi, a Le Palace che, una volta alla settimana, aveva una serata gay e rimasi stupito nel vendere tanti ragazzi in cardigan e pullover. Dov'erano finiti i pantaloni di pelle nera, le borchie, i cappelli da motociclista, che nel mio immaginario avrebbero dovuto rappresentare la più parte dei convenuti?

Edited by ciuciuta
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Finii per entrare in discoteca per la prima volta a Parigi

Avrei fatto bene ad andarci a Bruxelles...

Ma ci andai poi, a Milano e Torino, trascinato dal penultimo ex, e facevo storie per tornare a casa prima della chiusura.  

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All'università studio lettere moderne, e poi studio al conservatorio.

[...]

Mia madre voleva un figlio sportivo e modaiolo, e si ritrova uno pseudo intellettuale spocchioso e sciatto.

Se solo tu avessi dieci anni di più, mi troveresti già sotto casa tua :D

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il fermoposta era un mezzo bellissimo. Milano Cordusio, Torino Alfieri, Vercelli Centrale. Già solo il viaggio per andare a ritirare la posta: col bagaglio al seguito di speranze, aspettative. L'emozione di leggere le letterine, spesso precise, pacate, a volte struggenti, raramente indisponenti. Espressioni di un piccolo mondo.   

 

 

Io usai il fermoposta solo due volte... poi arrivò il pc connesso ad internet (era il 1999) e cominciai a usare le chat, IRC in primis... a parlarne sembra una vita, ma in fondo parliamo di meno di vent'anni fa...

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Spiritosolitario, segui anche tu i consigli che stiamo dando a Blood, e soprattutto agite ragazzi, che parlando non si cambia nulla.

Visto Blood che "avresti" già rimorchiato? 

Comunque Capricorno dovresti scrivere una biografia, io la leggerei!

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Spiritosolitario

Spiritosolitario, segui anche tu i consigli che stiamo dando a Blood, e soprattutto agite ragazzi, che parlando non si cambia nulla.

Penso che scriverò un mio tread!

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Interessantissima discussione, piena di incoraggiamenti. Quoto Capricorno57 un po in tutto, con il quale condivido sia l'aver avuto una madre autoritaria che lo spronava e sia per il fatto che qualsiasi "lascito" possa servire anche ad un solo lettore:

Sembrano e sono parole durette,  ma non posso che condividerle, possano servire da sveglia anche solo ad 1 lettore.  

Il problema è che, a monte dell'omosessualità e delle eventuali difficoltà correlate con lo status -percepite più che reali- , in alcuni ragazzi si nasconde o si manifesta un disagio nel relazionarsi e nel socializzare, disagio che avrebbe dovuto essere stato notato dagli organi preposti (famiglia, insegnanti). 

 

Tra le cose di cui devo ringraziare la mia grande ma terribile Mamma, oltre all'educazione severa che mi impartiva a ceffoni, è che mi ha sempre insegnato e spinto da piccolo a uscire di casa, a inserirmi nei gruppetti di ragazzini, dove ero costretto a vincere una certa soggezione per 2 motivi: essere grassoccio e soprattutto essere il figlio della Preside...

Fosse stato per me, sarei rimasto in casa a leggere Topolino e giocare col Lego, col Meccano, col piccolo Elettrotecnico. 

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  • 2 weeks later...

Ciao caro

 

Ti posso consigliare di contattare il circolo di cultura Mario mieli che si trova in zona s Paolo

Io a 16 anni ho iniziato andando lì e ho incontrato tante persone che mi hanno aiutato a socializzare e poi ho incontrato il mio migliore amico che mi ha tolto la timidezza e fatto diventare faccia da culo è più sicuro in me stesso. Ti manca solo questo.

 

Potresti ricevere rifiuti anche perché nel nostro mondo la superficialità è la base di molte conoscenze ma tu fatti forza e cerca di trovare le persone giuste ✌✌✌✌✌✌.

Per quanto riguarda i tuoi abbi il coraggio di dirlo ai tuoi. Possono infuriarsi piangere e inveirti contro ma alla fine ti vorranno sempre bene . Fagli capire che non cambia niente, che tu sei sempre lo stesso e vedrai che ti ameranno sempre di più ( te lo dico per esperienza vissuta, mi sono dichiarato a 16 anni

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Sottolineo quanto detto da Danicand. A prescindere dall'orientamento sessuale, religioso, dalla nazione, dal sesso, e razza, se una persona è stronza lo è e basta; la superficialità è davvero alla base di questa società sempre più effimera, aleatoria, così piena de aria fritta che pare de sta in un enoooooooooorme frigitoria!!

Io sono il diverso tra i "diversi" perchè non sono superficiale, sono profondo e mediamente romantico, nonostante questo ho anche io una bella faccia da culo, forgiato in adolescenza da musica estrema come il metal nei sottogeneri più "fognosi", hardcore techno, film splatters, film tosti come all'epoca il famomissimo trainspottig, quindi sono abbastanza menefreghista del perbenismo, dei benpensanti (pefforza, se no ero morto!), ed in generale verso una società intollerante, nazista, eterosessista imperante ed ostentatrice. Insomma, mio caro amico, (ma questo spero sia d'aiuto a tanti altri, non solo a lui), "palle in mano" e avanti come un carrarmato cinese!

Stay True!

Edited by Amodeus
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