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Il futuro continuerà ad essere social?


Pix

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Bene o male tutti noi siamo iscritti ad un social network al giorno d'oggi: c'è ovviamente il re incontrastato del settore Facebook, che tra un po' vanterà persino dei profili dei propri amici a quattro zampe; Twitter, il social più evoluto, se vogliamo osare "intellectual chic"; poi c'è il più misconosciuto Google+, la cui forza sta nel numero di account Google; Yuotube, il social dei video... e così via.

Il mondo sembra oramai connesso in modo inestricabile. Tutti in qualche modo hanno un profilo su cui esprimere i propri gusti, le proprie opinioni e il proprio dissenso su ogni singolo fattore esistente. La comunicazione, poi, si è evoluta ancora di più in questi anni, con il lancio di applicazioni per smartphones di messaggistica istantanea. Se hai internet, sei connesso, in ogni modo!

Io adoro la tecnologia. Sono una persona che ad ogni novità del settore freme dalla voglia di provare il prodotto rivoluzionario, quello più interessante. Ho un account Facebook che uso per svago ed uno Google per uso professionale. Ciò che sto riscontrando negli ultimi tempi, tuttavia, è un progressivo disgusto per i social: accedo a Facebook e mi ritrovo la bacheca notizie piena zeppa di informazioni inutili e prive di qualsivoglia attrazione. Cosa potrebbe importarmi, ad esempio, dei Mi piace dei miei contatti? Perché dovrebbe interessarmi la litigata di Tizio in un gruppo pubblico? A cosa mi serve leggere le opinioni dei miei contatti spesso aspre (perché criticare è figo) ogni singola ora o minuto della giornata? I social network (o perlomeno Facebook) non dovevano avere la funzione di riunire persone che si erano perse di vista, che condividono le stesse passioni o che comunque frequenti dal vivo? Era bello quando aggiungevi un vecchio amico e questo pubblicava foto di sé e della sua famiglia o di sé durante un viaggio all'estero. Adesso invece si vedono solo persone che pubblicano foto di sé in costume, di sé a pranzo, di sé a cena, di sé senza fare alcunché di particolare! I social network sembrano essere diventati dei "voyeurs network", siti in cui far vedere al mondo, in ogni singolo minuto della giornata, quanto si è belli e colti. Si accendono discussioni provocatoriamente proprio per mostrare a tutti quanto si è seri ed acculturati, utilizzando spesso paroloni e molta saccenteria, anche se molto spesso non si ha neppure ragione.

Insomma, perché una persona dovrebbe accedere a siti come questi, guastandosi l'umore con sciocche diatribe e fastidiosi contenuti?

Per non parlare delle applicazioni di messaggistica istantanea! Per strada sembra davvero di essere in una strana versione di "The Walking Dead": passanti che non alzano lo sguardo dal cellulare, autisti che spesso fanno lo stesso... ed addirittura ciclisti! Per non parlare delle persone che escono in gruppo che non si parlano per minuti interi perché devono rispondere al contatto di turno che scrive loro sull'app!

Tirando le somme, secondo voi la gente un giorno si stancherà dei social network? Io me ne sono già stancato. Preferisco tornare agli SMS normali, alle e-mail e alle chiamate. Preferisco il silenzio, la calma e la rilassatezza alla nevrotica propensione allo schermo. Preferisco farmi raccontare gli avvenimenti dei miei contatti reali da loro stessi e per voce, magari uscendo e facendo una gradevole conversazione.

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Mi sembra un po' un discorso alla "Si stava meglio quando si stava meglio", "Ai miei tempi" e roba del genere.

Il mondo cambia, l'uomo no: mischia insieme questi fattori e goditi il risultato.

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Il problema non è l'evoluzione tecnologica in sé quanto l'attitudine umana al suo utilizzo.

La tecnologia e l'interconnessione mondiale derivante sono uno strumento di potenza sovrumana, potenza che spesso obnubila e distorce la mente degli utenti utilizzatori che ne fanno la propria realtà di vita, preferendo esprimersi via internet - in modalità protetta, scevra dall'impatto del contatto visivo - e confidare ad esso tutte le sensazioni quotidiane.

Il mondo andrà degenerando sia per la precocità delle nuove generazioni all'utilizzo di internet in modo completo sia perché ogni attività quotidiana andrà dipendendo sempre di più dal telematico: con internet paghi le bollette, prenoti viaggi, leggi, studi, cerchi informazioni generali, cerchi l'amore, ne confidi i successi, le sconfitte, etc...

Io utilizzo i social sia per svago che per informazione ed arricchimento personale, dato che mi ritengo in grado di discernere la feccia dagli elementi edificanti. Il problema deriva anche dal fatto che la maggioranza degli utenti usufruenti dei social non riesce a capire a cosa credere e a cosa no, motivo per cui spesso si diffondono informazioni fallaci che denotano, in tutta la sua forza, la potenza maligna generata dai social: le ondate di disinformazione.

Bisognerebbe lavorare su questo, oltre che garantire la preservazione del contatto reale, vitale per ognuno di noi. 

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Bisognerebbe lavorare su questo, oltre che garantire la preservazione del contatto reale, vitale per ognuno di noi.

 

Una volta c'erano i LIBRI.

La gente li leggeva ovunque e credeva a tutto quello che ci trovava scritto.

Non tutti leggevano cose intelligentiç: c'erano tantissime riviste e fumetti spazzatura...

 

Platone sosteneva che la scrittura ci avrebbe fatto diventare stupidi

e che per colpa dei libri la gente avrebbe smesso di esercitare la memoria

(lo scriveva su un libro, però; ma infatti anche Pix lo scrive su un social network...)

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Sì, Almadel, son d'accordo sul fatto che l'ignoranza e la mala informazione provengano da tempi lontani, ma è innegabile che coi social tutto sia più facile, amplificato ed a rapida espansione.

D'altronde l'ho detto anche io, è l'attitudine umana in quanto tale a generare gran parte del problema che Pix ha esposto.

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..vogliamo parlare di quelli che a cena invece di parlare con chi gli sta vicino pasasno tutto il tempo a smanettare o a postare su instagram la foto della fiorentina bella fumante che gli ha testè portato il cameriere?

io li scorticherei vivi, ma solo perchè sono un vecchio borbottone -o almeno così mi dicheno..-

 

il problema di fondo non sono ste diavolerie tecnologiche, ma il fatto che in tanti non si rendono conto che sono loro a doverle/poterle usare e non viceversa -> alla fine si ritrovano con una vita reale di merda e una vita virtuale dall'elettroencefalogramma completamente piatto per quanto è vuota & banale

Edited by freedog
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Semplicemente te ne accorgi,

perché i tuoi amici di FB sono gli stessi che hai nel mondo reale.

 

Nella realtà io so che mia madre usa un collirio omeopatico

e la cosa non mi dà più di tanto fastidio.

Se però la vedessi condividere qualche articolo-fuffa sull'omeopatia

andrei su tutte le furie e vorrei denunciarla alla Polizia Postale...

 

Siamo - in qualche modo - esposti anche alle parti dei nostri amici che condividiamo di meno.

Io sono anche riuscito a perdere alcuni amici storici a causa delle cagate che scrivevano,

non perché io non sapessi cosa pensavano su quell'argomento, ma perché - fino a che non l'ho visto scritto -

ho sempre pensato fosse qualcosa su cui potevo soprassedere (e sono stato a mio volta vittima di questa furia).

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Te ne sei già stancato e hai chiuso gli account

o te ne lamenti ma controlli ancora tutti i giorni?

 

Avevo Whatsapp e l'ho cancellato. A parte i problemi tecnici, era diventata una mania: era sempre lì, a portata di mano, nascosta nel mio cellulare. Ad ogni singola notifica era per me quasi un obbligo accedere, un po' per curiosità un po' perché qualcuno poteva avermi cercato per chiedermi qualcosa. Quando ho cominciato a partecipare ai gruppi, ancora peggio! Tante, troppe notifiche di messaggi. Non so te ma per me seguire un gruppo Whattsapp sempre attivo vuol dire stare sempre attaccato al cellulare. Ne va di vista, di serenità e di tempo.

 

Mi sembra un po' un discorso alla "Si stava meglio quando si stava meglio", "Ai miei tempi" e roba del genere.

Il mondo cambia, l'uomo no: mischia insieme questi fattori e goditi il risultato.

 

Adoro la tecnologia e le nuove invenzioni, come ho già detto. E' l'uso smodato di esse che mi lascia perplesso e che mi fa pensare di non essere l'unico che si è stufato di questa situazione.

 

Semplicemente te ne accorgi,

perché i tuoi amici di FB sono gli stessi che hai nel mondo reale.

Siamo - in qualche modo - esposti anche alle parti dei nostri amici che condividiamo di meno.

Io sono anche riuscito a perdere alcuni amici storici a causa delle cagate che scrivevano,

non perché io non sapessi cosa pensavano su quell'argomento, ma perché - fino a che non l'ho visto scritto -

ho sempre pensato fosse qualcosa su cui potevo soprassedere (e sono stato a mio volta vittima di questa furia).

 

Spesso però aggiungiamo ai contatti anche persone che non conosciamo personalmente o approfonditamente. Quello secondo me è uno sbaglio, che faccio anche io.

Concordo poi sul discorso delle dichiarazioni irritanti. La rete ci permette di dire ciò che vogliamo senza reali ripercussioni, quindi a volte ci spingiamo un po' più in là di quanto non faremmo dal vivo. Il punto è che social network come Facebook sono stracolmi di opinioni spesso superflue che servono solo a farsi belli nella comunità virtuale.

 

Il problema non è l'evoluzione tecnologica in sé quanto l'attitudine umana al suo utilizzo.

La tecnologia e l'interconnessione mondiale derivante sono uno strumento di potenza sovrumana, potenza che spesso obnubila e distorce la mente degli utenti utilizzatori che ne fanno la propria realtà di vita, preferendo esprimersi via internet - in modalità protetta, scevra dall'impatto del contatto visivo - e confidare ad esso tutte le sensazioni quotidiane.

Il mondo andrà degenerando sia per la precocità delle nuove generazioni all'utilizzo di internet in modo completo sia perché ogni attività quotidiana andrà dipendendo sempre di più dal telematico: con internet paghi le bollette, prenoti viaggi, leggi, studi, cerchi informazioni generali, cerchi l'amore, ne confidi i successi, le sconfitte, etc...

Io utilizzo i social sia per svago che per informazione ed arricchimento personale, dato che mi ritengo in grado di discernere la feccia dagli elementi edificanti. Il problema deriva anche dal fatto che la maggioranza degli utenti usufruenti dei social non riesce a capire a cosa credere e a cosa no, motivo per cui spesso si diffondono informazioni fallaci che denotano, in tutta la sua forza, la potenza maligna generata dai social: le ondate di disinformazione.

Bisognerebbe lavorare su questo, oltre che garantire la preservazione del contatto reale, vitale per ognuno di noi. 

 

Parli della rete in generale e ti dò ragione. Tuttavia il mio discorso verte sui social network, strumento che funge da legante ma che difatti non credo sia il massimo per la comunicazione: le notizie girano con troppa velocità e spesso, proprio a causa di questa frenetica condivisione, non sono neppure attendibili. I browsers in questo sono ancora i migliori, dato che basta digitare una parola chiave per trovare tutti gli articoli più recenti a riguardo, magari pubblicati in siti più professionali ed attendibili.

 

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Ho parlato di tutto, non solo della rete in generale. I social sono un immediato riflesso della rete telematica e dell'utilizzo che la gente ne fa, smodato e discernente dalla realtà...

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Io blocco le notifiche delle persone che postano solo selfie e i link alle immagini trash, e tutti gli altri che per qualche ragione non mi vanno a genio, un po' come si fa selezionando le conoscenze. Così vivo tranquillo e uso FB solo per le cose o le persone che mi interessano.

Idem con le altre messaggerie informatiche, quando non voglio essere contattato perché sono impegnato stacco la connessione.

Quando invece voglio conoscere un tastierista jazz che suona anche nelle cover band dei cartoni animati... oppure un master 30enne gay single che non va in chiesa... devo usare tutte le tecnologie possibili perché hai voglia a cercarli nei meandri della vita reale.

Tanto tra 100 anni quando i social saranno esistiti da sempre, si smetterà di chiedersi se sono utili o meno.

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Quando invece voglio conoscere un tastierista jazz che suona anche nelle cover band dei cartoni animati

Quando lo conosci fammi un fischio ché ce lo smezziamo! :D

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quanto si è belli e colti

 

Quanto si è belli può darsi... quanto si è colti... direi di no.

 

 

 

Una volta c'erano i LIBRI. La gente li leggeva ovunque e credeva a tutto quello che ci trovava scritto. Non tutti leggevano cose intelligenti: c'erano tantissime riviste e fumetti spazzatura...
 

 

Certo, diciamo che alcuni social sono più simili a Novella2000 che a Internazionale...

La pubblicazione in quanto tale prevede comunque, generalmente, tutta una serie di passaggi e di investimenti economici per il bene dei quali, quanto meno, la probabilità di leggere fregnacce risultava più improbabile.

 

Inoltre esistevano dei contenitori specifici. Un po' come questo forum (preferisco di gran lunga i Forum ai Social!). I Social sono CronacaVera e Limes, Dossier Storia e Chi!, tutto mescolato insieme. scegliere cosa leggere è faticoso ed impegnativo.

 

Una cosa che veramente non riesco a sopportare è l'impulso di molti a registrare la canzone durante il concerto, la bistecca sul piatto, i fuochi d'artificio, per vivere loro stessi la bellezza dell' "attimo" in seconda battuta, nella sua copia opacizzata. Questo, non saprei dire perché, provoca in me un dolore anche se non mi riguarda in prima persona... sarà un problema psicologico :-)

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Il futuro continuerà ad essere social?

ovvio che si. 

facebook sta guadagnando terreno, google+ è oramai morto, io sono fiducioso per youtube, il resto piu di tanto non me interessa, infatti non ci aprò topic per poi tornaci su :P

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Una volta c'erano i LIBRI.

La gente li leggeva ovunque e credeva a tutto quello che ci trovava scritto.

Non tutti leggevano cose intelligentiç: c'erano tantissime riviste e fumetti spazzatura...

 

Platone sosteneva che la scrittura ci avrebbe fatto diventare stupidi

e che per colpa dei libri la gente avrebbe smesso di esercitare la memoria

(lo scriveva su un libro, però; ma infatti anche Pix lo scrive su un social network...)

Platone e la Bibbia si passano 1000 anni. Ha previsto il futuro del futuro. Platone <3

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mi sembra normale che se si esalta il niente e chiunque riesce ad avere 5 minuti di fama grazie a internet (anche facendo le cose più scabrose come lanciarsi su un cactus) prima o poi arriva lo psicopatico che punta all'omicidio in diretta.

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Ieri in treno la fantascienza: tutti ma dico proprio tutti i passeggeri erano a capo chino sul loro cellulare. Secondo me si è già superato il limite. 

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Ed è probabile si stessero lamentando su FB

di come i social abbiano oltrepassato il limite

:D

epperò qualche problemino *di crescita* dei social è innegabile (vedi il videokiller dell'altro giorno o tutto il casino di Ashley Madison -per chi si fosse perso qualche puntata de st'altra storiella, c'è una bella riflessione qui http://www.repubblica.it/tecnologia/2015/08/28/news/ashley_madison_ricatti-121786417/ - , con un mare di velate & fedifraghi/e sputtanati all over the word)

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A me sembra paradossale accomunare un forum ad un social network. Sono due cose diverse. Non credo ci sia molta gente che passa l'intera giornata qui sopra a spettegolare e a mettere futili foto.

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"Per non parlare delle applicazioni di messaggistica istantanea! Per strada sembra davvero di essere in una strana versione di "The Walking Dead": passanti che non alzano lo sguardo dal cellulare, autisti che spesso fanno lo stesso... ed addirittura ciclisti! Per non parlare delle persone che escono in gruppo che non si parlano per minuti interi perché devono rispondere al contatto di turno che scrive loro sull'app!,,,,,,,"


Ahahahah. Simpaticissimo Pix, in fin dei conti la dici molto giusta, ma credo sia giusto anche ciò che dice Locoemotivo, quando richiama l'attualità dei tempi. Alla fine ciò che conta è che ognuno di noi dovrebbe saper dosare tali utilizzi in base alla cara vecchia regola "in medio stat virtus", poichè ci vuole "modus in rebus".  : )


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poi, se vogliamo estendere il discorso alla tecnologia in genere, arriviamo pure a paradossi tipo questo

http://www.repubblica.it/tecnologia/sicurezza/2015/09/03/news/lei_rispetta_il_codice_gli_automobilisti_no_va_in_tilt_la_google_car-122109715/

 

La Google car esploderebbe se si trovasse per le strade della mia città! :D

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