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Deus Ex Human Revolution Director's Cut


nayoz

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Il gioco inizia con una drammatica sequenza in cui le industrie Sarif vengono attaccate da un gruppo di terroristi modificati, e il protagonista, Adam Jensen, viene quasi ucciso. Il nostro si salverà grazie agli innesti sviluppati dalle industri Sarif, che lo trasformeranno in una specie di cyborg con dei poteri eccezionali. Da qui inizia l'avventura vera e propria, con Adam che deve investigare su più fronti per scoprire la verità sui terroristi, su dei gruppi di luddisti che vogliono fermare lo sviluppo degli innesti, sugli interessi politici dietro alle industri Sarif e sulle industrie Sarif stesse. Insomma, senza raccontare troppi dettagli della trama, non è difficile affermare che gli sviluppatori hanno tentato di riprodurre il feeling della storia del primo Deus Ex, ovvero ben presto ci si trova a varcare dei confini molto labili dietro cui si mescolano il giusto e lo sbagliato. dxhr_2011-05-05_18-29-24-39_jpg_640x360_Niente è come sembra e l'equilibrio iniziale sarà ben presto spazzato via, costringendo il giocatore a fare delle scelte, a volte molto difficili. Scelte che si rifletteranno nei molti dialoghi, dove spesso bisognerà prendere delle decisioni che influenzeranno lo svolgersi degli eventi. 
Il sistema che gestisce le conversazioni è simile a quello di Mass Effect 2, con un massimo di quattro risposte selezionabili su un'interfaccia a quattro direzioni. In realtà, se si ha in mente il tipo di personaggio che si vuole sviluppare, non sarà difficile di volta in volta capire la risposta che fa al caso nostro. Un discorso a parte merita l'innesto sociale, che rende alcuni dialoghi un vero e proprio sottogioco, con Adam che interpreta il carattere dell'interlocutore e deve cercare di dare la risposta più consona per ottenere il risultato voluto. Ad esempio, parlando con un poliziotto corrotto e arrogante, è possibile capirne la natura da coniglio e metterlo in riga con una battuta a tono, oppure, in un altro caso, è possibile estorcere un codice di accesso di una cassaforte, che altrimenti andrebbe violata con le abilità da hacker (se si sono sviluppate).

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avendo giocato e finito l'originale deus ex diverse volte ho provato questo titolo anni fa e l'ho trovato buono quasi quanto l'originale... avendo scoperto pochi giorni fa che è stata creata una nuova edizione con tutti i dlc inclusi ed integrati, nuove opzioni per sconfiggere i boss di fine livello ho deciso di darci una rigiocata... probabilmente anche questo gioco si merita una a (come deus ex, e timeshift)

 

rispetto a quei giochi la grafica è superiore, anche la simulazione del mondo lo è... si può infatti camminare per le strade e vedere gente dalle varie fattezze impegnate nella loro vita quotidiana.

Il fatto che nel mondo fossero presenti device tablet mi ha fatto sorridere... perché riconosco che il tempo è passato... come quando nei telefilm anni 80 mancava del tutto il cellulare, mentre nei telefilm recenti i personaggi ne fanno ampio uso, così anche nei videogiochi un aggeggio tecnologico come il tablet ha fatto la sua comparsa...

 

mi accorgo che, essendo deus ex hr dc un rpg, il personaggio all'inizio della storia si ritrova con parecchie opzioni e possibilità di iterazione bloccate, tali opzioni possono essere sbloccate usando dei "praxis points" scegliendo arbitrariamente e a proprio piacimento l'ordine di sblocco.

 

Ho deciso di suddividere le abilità del protagonista in potenziamento del danno e della difesa, e in ampliamento delle possibilità di iterazione con il mondo di gioco, dando a queste ultime maggiore importanza.

 

Tra le abilità di interazione vi sono: hacking (permette di risolvere gli obbiettivi di gioco in modo rapido, funziona quindi come una scorciatoia, inoltre amplia la quantità di luoghi a cui si può accedere)

 

immunità a elettricità e gas velenosi: entrambe queste opzioni fungono sia da difesa, sia aumentano il territorio che adam jensen può esplorare aprendo ulteriori percorsi che portano all'obbiettivo, o garantendo l'accesso a risorse altrimenti inaccessibili.

 

amplificatore sociale: tale potenziamento costa ben 2 punti per essere sbloccato ma potrebbe dare accesso a ricompense uniche, inoltre aiuta a trovare il migliore percorso durante una conversazione ed è pure in grado di resettare il cattivo umore dell'interlocutore nel caso sia stata compiuta una scelta di dialogo troppo azzardata.

 

potenziamento del salto e della velocità di movimento: potrebbe essere essenziale per accedere a certe zone dell'area di gioco.

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la migliore tattica per ora che sto utilizzando è quella di salvare i praxis point per usarli sono in caso di estremo bisogno... una volta comperati i potenziamenti non si possono resettare e disinvestire tali punti.

 

al momento ho speso 1 punto per aumentare l'hacking e 1 per aumentare la quantità di oggetti trasportabili... ho deciso di sbarazzarmi al più presto di quasi tutte le armi che ho raccolto per aumentare lo spazio d'inventario disponibile e per poi usare tali soldi per comperare ulteriori "praxis points" (essi si ottengono 1 ogni 5000 esperienza, ed 1 ogni 5000 crediti)

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Giocato e rigiocato più volte. Ha dei problemi, ma rimane uno dei miei videogiochi preferiti.

 

Il sistema di sviluppo è chiaramente fallato, con numerose skill inutili e l'intero ramo di hacking assolutamente overpowered, che permette al giocatore di sbloccare praticamente tutte le skill prima del finale grazie all'infinità di risorse che si possono reperire hackerando lucchetti e cassaforti. Di conseguenza il gioco ne risente in customizzazione del personaggio: dopo qualche ora tutti gli adam jensen si somiglieranno.

La varietà di approcci agli obiettivi è buona ma non superlativa.

Nel suo complesso non si può promuovere la sceneggiatura, che rientra nell'abusatissimo e ormai noioso filone complottista (gli illuminati! :azz: ).

 

Ciò che veramente ho trovato superbo sono la direzione artistica, la colonna sonora e la caratterizzazione dei personaggi, come anche i deliziosi riferimenti alla mitologia greca (namir come il minotauro; l'hive di singapore che segue il tema delle api e dei tori costantemente suggerito, anche graficamente da colorazioni dorate e geometrie esagonali; il mito di icaro come emblema della filosofia transumanista di cui sarif si fa portavoce...).

 

Ricordo vividamente dettagli e personaggi, anche a distanza di anni. A riprova che si tratta di un ottimo titolo.

Edited by wwspr
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