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Sentenza della CEDU sulle unioni gay in Italia


Loup-garou

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La sentenza può costituire un ulteriore elemento di pressione

certo non è un obbligo ineludibile, ma un impatto sull'opinione

pubblica e sui partiti politici lo produce

 

E' una pistola ad un colpo, per i margini di apprezzamento che

concede ai singoli paesi, che rischia di essere "disarmata" con

una "legge-tanto-per"

 

Questo è l'elemento che ci deve preoccupare più che il dissenso scontato

della Meloni o di Salvini

 

Certo oramai su certi temi si fa politica anche ( o solo ) attraverso azioni

giudiziarie ma non vale solo per l'omosessualità, vale per la legge elettorale

( sono già partite le azioni contro l'italicum in collegato alla richiesta del risarcimento

dei danni per violazione dei diritti politici elettorali ) vale per la fecondazione assistita

etc

 

La richiesta del risarcimento dei danni morali è il petitum necessario a declinare

l'esistenza di un interesse concreto all'azione legale, ma è largamente strumentale

rispetto all'obiettivo principale che è l'accertamento di una situazione di illegalità

 

E' un nuovo modo di fare politica ( che sia detto per inciso Arcigay e altre associazioni

Lgbt non hanno molto capito )

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@Icoldibarin la CEDU nel 2013 si espresse sulla Grecia, condannando Atene per la mancanza di una forma di riconoscimento delle unioni gay, ma allora c'era un governo dell'austerità di destra. Di sicuro Tsipras farà qualcosa in merito dopo essersi occupato del debito pubblico (come ritardo siamo di pari passo), e la CEDU non può certo esortare paesi non UE a regolamentare i diritti LGBT ti pare? Repubblica Ceca, Croazia e Ungheria sono nella UE e hanno già le unioni civili, la Slovenia addirittura i matrimoni egualitari. Romania, Bulgaria, Polonia, Grecia e Italia perciò sono le pecore nere della UE in questo senso (e hanno ricevuto pressioni), ma esercitare pressione sulla Serbia, l'Albania o la Russia credo sia inutile.

Edited by Rotwang
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Icoldibarin

Difatti avevo menzionato la cosa, osservando purtroppo però che nel frattempo non c'è stato nessun progresso in merito in Grecia.

Il rischio è che questa pronuncia venga totalmente disattesa anche in Italia, dove la notizia rischia di venire presto dimenticata od usata addirittura in modo opposto (vedi Giovanardi); eccettuato il TG3 infatti gli altri telegiornali hanno relegato la notizia ad un breve siparietto di pochi minuti.

Anche il fatto che il primo ministro Renzi non si sia speso in nessuna dichiarazione diretta sul tema lascia supporre molto male sull'impegno dell'esecutivo nel rispettare la sentenza.

 

Non vorrei fare la parte del pessimista cosmico: è una sentenza importante, il problema è che in Italia si è persa la dignità politica, quindi se altrove essere tacciati di violazione di diritti umani rappresenta un'onta considerevole capace di smuovere la macchina per presentare una facciata pubblica più pulita, qua il lerciume viene anche premiato (Vedansi le dichiarazioni di Salvini). L'unica parte realmente suscettibile a queste minacce è l'elettorato di sinistra, che però in parlamento è quasi assente.

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A tutta prima la sentenza della corte EDU mi pare in linea con i recenti pronunciamenti della Corte costituzionale e della Corte di Cassazione, peraltro espressamente richiamati. E' curioso notare che il caso Oliari era uno dei casi che aveva originato la sentenza n. 138/2010 della Corte costituzionale.

 

La sentenza della corte EDU è stata assunta all'unanimità, i dissensi di tre giudici sono sfociati in una opinione concorrente, non dissenziente: l'inadeguatezza della legislazione italiana sembra sia fuori discussione, nessun magistrato ha avuto dubbi.

 

A proposito di diversità di opinioni, par di capire che qualcosa di simile sia accaduto anche alla Consulta nel 2010. Così Cassese descrive la discussione in camera di consiglio: "Discussione molto tesa. Si parte con una chiara maggioranza favorevole al rigetto totale, si giunge (anche a causa del modo di votazione prescelto e nonostante l'atteggiamento estremistico dei sostenitori del riconoscimento delle unioni omosessuali) ad una soluzione che distingue famiglia e unioni di altro genere, ma afferma l'esistenza di un diritto a veder regolate tali unioni" (Cassese, Dentro la Corte, pag. 139. Titolo del paragrafo: "Perché il papa non è rimasto ad Avignone?" ;)). Insomma la Corte costituzionale non si divise tra sostenitori dello status quo e sostenitori dei diritti LGBT, si divise tra una minoranza che avrebbe voluto estendere il matrimonio alle unioni omoaffettive e una maggioranza che, più prudentemente, riconosceva l'esistenza dei diritti, ma riteneva in linea di massima imprescindibile la mediazione del legislatore.

 

Trovo apprezzabile, infine, che la decisione della corte EDU abbia tratto origine dal ricorso presentato dall'esponente di una formazione di destra (Gaylib): è bene che le battaglie per i diritti civili siano il più possibile trasversali (oltretutto il liberale Oliari era difeso da un giovane avvocato socialista).

Edited by Finrod
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Insomma la Corte costituzionale non si divise tra sostenitori dello status quo e sostenitori dei diritti LGBT, si divise tra una minoranza che avrebbe voluto estendere il matrimonio alle unioni omoaffettive e una maggioranza che, più prudentemente, riconosceva l'esistenza dei diritti, ma riteneva in linea di massima imprescindibile la mediazione del legislatore.

 

E fece bene, perché i giudici di qualunque grado non dovrebbero mai sostituirsi al legislatore, anche se talvolta, a causa della cecità deliberata di questo, è quasi inevitabile che facciano le parti dei sostituti.....

Edited by Mario1944
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Questa sentenza ha fatto rimettere in moto l'iter del ddl Cirinnà, che secondo l'omonima senatrice sarà votato al Senato entro la pausa estiva.

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Questa sentenza ha fatto rimettere in moto l'iter del ddl Cirinnà, che secondo l'omonima senatrice sarà votato al Senato entro la pausa estiva.

 

Assolutamente no e non dipende da lei, però:

 

Sergio Lo Giudice: "#‎UnioniCivili‬ Finalmente una data è arrivata: su proposta della conferenza dei capigruppo, il Senato ha fissato per la settimana dal 3 al 7 agosto la discussione in aula del testo base sulle unioni civili, ove concluso il lavoro della commissione. Non so se per quella data avremo finito di votare i 1600 emendamenti in commissione giustizIa, la cui discussione inizierà probabilmente martedì prossimo: l'attesa relazione tecnica del governo sugli aspetti economici dovrebbe arrivare stasera e nei prossimi giorni la commissione bilancio dovrà dare i suoi pareri. Ma una cosa é certa: dopo quasi trent'anni dalla prima proposta di legge sulle coppie di fatto, per la prima volta un ddl sulle nuove famiglie entra nel calendario di un'aula parlamentare. 

Ieri i componenti Pd delle Commissioni giustizia di Camera e Senato si sono riuniti ed hanno deciso di seguire insieme questa fase di discussione e di emendamenti, con l'obiettivo che il Senato licenzi un testo che possa essere approvato poi dalla Camera senza ulteriori modifiche. Questo consentirà di approvare entro l'anno in via definitiva la legge. Inizia il rush finale."

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Icoldibarin

Francamente che sia stata la sentenza, un moto d'orgoglio del senato o lo spirito santo non è importante al momento. Indipendentemente dalla causa sarebbe bene che l'iter ripartisse senza rischiare di rimanere impantanato ogni volta che un gatto rimane bloccato sul tetto ed il pompiere lo deve andare a salvare.

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Francamente che sia stata la sentenza, un moto d'orgoglio del senato o lo spirito santo non è importante al momento. Indipendentemente dalla causa sarebbe bene che l'iter ripartisse senza rischiare di rimanere impantanato ogni volta che un gatto rimane bloccato sul tetto ed il pompiere lo deve andare a salvare.

 

E' importante proprio per definire la situazione che si verrà a creare tra qualche mese, quando la sentenza della Corte non farà più notizia. Difatti la discussione del ddl Cirinnà è stata ripresa nello stesso periodo dell'approvazione del matrimonio egualitario in Irlanda.

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