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Aiuto per coming out


Iron84

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LocoEmotivo

Trovo che il pensiero "se lo scrivi sei codardo, perché hai paura di affrontare faccia a faccia" sia solo uno stereotipo superficiale, purtroppo ormai sempre più diffuso.

E' uno stereotipo che condivido, Krad.

Ma lo condivido solo in questa situazione, non in generale: il teorico co di @Iron84, per ora, sembra infatti una danza rituale intorno ad un idolo non ancora bene identificato. Ho l'impressione che si stia girando intorno alla questione centrale, alla domanda principale, alla reale esigenza del nostro caro Iron: solo in questo caso (o similari) la lettera sarebbe una codardia. Conosco persone che, per fare co, aspettano di avere una posizione economica solida, così da presentarsi a mamma e a papà come completamente cresciuti: è codardia, questa, o solo aggiustamento di un'identità? Il nostro Iron, invece, ha questa identità? Sente il co come una necessità per se stesso oppure perché lo deve fare?

Tu parli bene, Krad, e dici cose sensate e intelligenti: io non posso fare a meno di essere l'avvocato del diavolo. Non voglio fare il bastian contrario a tutti i costi, bada, ma c'è qualcosa tra quel che dice Iron che non mi convince appieno: è come se non tutti i pezzi quadrassero, come se qualche orchestrale stonasse. Allora cerco di spingere Iron a riflettere, a porsi qualche domanda supplementare, nel dubbio che quella stonatura che io ho sentito la stia percependo anche lui.

Per il resto... la diplomazia ed il tatto non sono mai state due virtù mie proprie  :vinsent:  :vinsent:

Per cui, tornando a bomba, se Iron crede che una lettera sia la mossa giusta, che lo faccia. Quello che gli voglio far chiedere è: è davvero l'unica mossa giusta o è solo un escamotage?

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Un conto è non sentire la necessità ma dire che non siamo tenuti a rendere pubblico con chi andiamo a letto mi sembra una banalità.

Io mi sono sempre ritenuto una persona riservata invece sono molto aperto e chi sa di me sa che parlo tranquillamente di tutto anche dei particolari della mia (fu) vita sessuale ma soprattutto affettiva. Se alle persone a cui vuoi bene non puoi confidare dei dubbi, delle insicurezze e delle emozioni che provi in amore, allora non stai condividendo nulla o comunque la maggior parte.

Quindi non è possibile riassumere la cosa in questi termini.

Io ero orgogliosissimo del mio ragazzo, era il mio fiore all'occhiello, l'avrei voluto condividere con il mondo, con i miei amici che sono la mia famiglia.

Ecco ci siamo lasciati dopo tanto e cosa resta? si i ricordi ma per il mondo non siamo mai esistiti......fidati è triste

Poi non sentire la necessità è un altro discorso che rispetto in pieno io però questa necessità la sento tanto!

 

 

Io ho vissuto una situazione analoga, ti capisco benissimo, capisco molto bene quando descrivi il tuo rapporto con lui. Adesso probabilmente ti chiedi che senso abbia fare coming out e se forse non sarebbe il caso di ridimensionare tutto come fosse prima di lui quando ti sentivi forte e probabilmente ti dicevi che mai lo avresti detto ad anima viva. Quando è finita la mia storia sono stato malissimo tenendo tutto dentro... ma era evidente agli occhi degli altri che stessi male e decisi di non mentire al mio amico (anche collega). Prima di allora mi promisi di non dirlo ad anima viva cascase il mondo, l'aspetto e il mio modo di fare mi ha rendeva insospettabile e mi questo mi aiutava a mantenere il segreto. Poi dopo lui capii che ai miei amici stretti non avrei mai voluto mentire. Ho impiegato molto tempo e l' ho detto ad ognuno di loro singolarmente davanti a una birra o ascoltando una canzoneme raccontandomi...devo dire che ognuno di loro mi ha insegnato qualcosa. Io sono nuovo qui, appena iscritto, in realtà non so neanche se sto scrivendo nella sezione giusta ahahahah...! Cmq mi ero iscritto perché cercavo degli amici per fare escursioni, visitare città ecc ecc e mi sono trovato qui e con mo, to piacere ho letto i vostri messaggi e l'argomento ha colto la mia attenzione.

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Io mi ritrovo un po' nella stessa situazione...nel senso che l'ho detto ad alcuni (pochi) amici, ma a quelli più stretti, anzi, a quelli che conosco da più tempo ancora non riesco. E non è che non vorrei, né che sono omofobi (assolutamente e per nulla). È come se non trovassi mai l'occasione giusta. Ogni momento lo percepisco come "inopportuno". D'altro canto non è che faccia cose specifiche per nascondermi (anche se ci sono esperienze legate alla mia omosessualità che non racconterei)...niente paranoie, appunto. Ma, forse, ho paura che si pensi di non essere stato onesto con gli altri. Non so, è strano.

PS forse volevi dei consigli ma di certo sono l'ultimo in grado di darteli. Mi sono limitato a condividere anche la mia di situazione, che percepisco come affine :(

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Lascia perdere i farmaci,per carità! Semplicemente non sei ancora convinto d voler fare CO. Fidati, te lo dice uno che mai avrebbe pensato di dichiararsi: semplicemente, quando sarai pronto, le parole ti usciranno da sole e tu manco ti accorgerai...

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Nomoredramainmylife

Inizia dalla persona a te più vicina, crea la situazione adatta! Non credo proprio sarà una dramma! Spesso le persone che ci conoscono meglio, che ci amano, che ci apprezzano, che ci conoscono davvero per quello che siamo, al di là delle nostre tendenze sessuali, sono le prime ad accettarlo, per loro non cambia niente::: Prova e poi vedi.. 

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Mi metto un po' a nudo stavolta

 

Yeee! :maninlove:

 

 

 

sottolineando un lato del mio percorso di accettazione

 

Ah, uff, sob... :resent:

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Ok a parte le cazzate, cerca di procedere per cerchi concentrici, passando dalle persone con cui hai maggior confidenza a quelle più "esterne"; pensa a situazioni nelle quali ti senti a tuo agio nel parlare di te stesso, e mentre lo fai, metti in mezzo l'argomento, magari con l'artificio del "dare per scontato che lo sapessero già", che sembra una cazzata ma aiuta molto a vincere le esitazioni. Poi magari puoi cercare di prenderti meno sul serio, per esempio prendendo in giro quelli che fanno la faccia strana, sfottendo quelli che "oddio non avrei mai potuto capirlo", ironizzando sulle reazioni, su te stesso, sulle domande che alcuni ti fanno. Io per esempio avevo istituito un concorso a premi per la miglior reazione, e poi assegnavo un punteggio stilando una classifica fra chi aveva avuto la reazione più composta e chi era più agitato, rendendo ovviamente direttamente partecipe della cosa il povero destinatario di turno e stabilendo chi avrebbe vinto la palma d'oro per il miglior destinatario di coming out.

Coinvolgi gli etero nelle discussioni sulle incertezze sessuali, di solito a loro piace, poi appena sentono che uno è gay iniziano inspiegabilmente a vederlo come una specie di guru delle relazioni sentimentali, di sommo profeta dalle infinite esperienze di vita, è buffo, fa troppo ridere. Ai maschi piace parlare di sesso meccanico e fare battute contro le donne rompiballe, alle femmine piace parlare di tormenti interiori e fare battute contro gli uomini stronzi.

 

Naturalmente tutto è lecito, quindi se pensi di aver bisogno di un paio di mojito o una canna per scioglierti, ebbene COSI' SIA muhuahaa

Edited by Sampei
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  • 3 weeks later...

 

 

@ sampei: x curiosità: a chi hai assegnato la palma del vincitore del concorso?

Scusami non avevo letto la tua domanda e l'ho vista solo ora!

 

Al momento la palma d'oro per la miglior reazione va al capo del ragazzo che frequento: ha fatto un brindisi davanti a tutti e poi ha fatto battutacce idiote sul mio feticismo (ahimé piuttosto acclarato) per gli stranieri :russian::blush:  :roll2:

 

Secondo posto per una ex-collega... la disinvoltura fatta persona

 

Peggior reazione finora quella di un'amica bisessuale (!!!)... ha balbettato incredula e il giorno dopo ha chiesto se aveva capito bene :azz:

 

Dovrò aggiornare la classifica, penso che ne vedrò ancora di ogni

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