Jump to content

Complementarità


FreakyFred

Recommended Posts

 

 

Il dilemma sta nel fatto che vorrebbe un twink belloccio senza cervello.
 

 

e chi l'ha detto che lo vorrebbe senza cervello al posto che col cervello ?

Link to comment
Share on other sites

  • Replies 74
  • Created
  • Last Reply

Top Posters In This Topic

  • FreakyFred

    17

  • freedog

    7

  • marco7

    6

  • d.gar88

    4

Top Posters In This Topic

Vengo corteggiato puntualmente da colti cinquantenni che sul piano sessuale e romantico non mi dicono assolutamente niente; la cultura si può sempre accrescere, certo, e una persona così potrebbe sicuramente accrescere la mia e avere la propria accresciuta da me... ma non mi sento particolarmente carente proprio in cultura da doverla cercare negli altri, mi spiego? Io cerco altre caratteristiche, quelle in cui sono più carente; e mi aspetterei magari che chi ha meno cultura cercasse invece cultura e intelligenza in me. Non accade quasi mai, e tutto ciò suona strano.

 

Non ti conosco ma sono un po' scettico circa la possibilità che tu apprezzi davvero le caratteristiche del ragazzo esotico di cui sogni di innamorarti: siamo sicuri che staresti ad ascoltare un ballerino senza zittirlo perché non imbrocca manco un congiuntivo o senza deriderlo perché il libro più impegnativo che ha letto in vita sua è Siddharta? Davvero lo riterresti capace di salvarti, giacché questa esigenza di completamento, come dici, nasce anche da una non meno importante fantasia "cavalleresca"? Saresti disposto ad accantonare un progetto lavorativo o di studio per seguire il tuo ragazzo ideale in una tournée tra le più sfigate palestre d'Italia dove lui si esibisce in saggi di capoeira?

Pensaci un po' su ;)

Link to comment
Share on other sites

 Secondo me dovresti proprio cambiare prospettiva. Per te, intendo. Non so che percorso tu stia facendo (non voglio entrare nel merito) ma, è una domanda e  una possibilità ch i sono rappresentato io stesso più volte. E se uno rimane single? Per sempre? Io ho nel tempo ralingato che non ho paura di rimanere solo; perché so che non ci rimarrò. Sono circondato da persone che mi vogliono bene e che, in ogni momento della mia vita, si prenderanno cura di me (e io di loro), anche se andranno (o sono andate) a convivere o si sposano o quant'altro. Non sono invidioso della loro vita di coppia. E d'altro canto, la vita di coppia di altri non è un qualcosa che gli altri vivono in modo escludente ( né nei confronti miei né nei confronti di altri single). E,bada bene, sono stato innamorato varie volte (quasi sempre non ricambiato) e conservo sempre un ricordo bellissimo di tutte le mie cotte. 

 

 

La devi piantare di credere religiosamente che le relazoni umane seguano schemi prestabiliti da te o da qualcun altro. La devi piantare di credere a finalismi idioti di stampo talvolta stoico, talvolta quasi agostiniano sull'interrelazionarsi della gente a scopi sessuali e affettivi
 

È proprio questo l'altro punto fondamentale. Se uno vive con la costante tensione alla ricerca dell'anima gemella, secondo me già ci sta qualcosa di sbagliato. La bellezza di una relazione affettiva, nasce proprio dalla sua assenza di aspettative. Se mi relazione con qualcuno già con l'idea che potrebbe (anzi "dovrebbe") vietare il/la mio/a ragazzo/a, tutto viene vissuto in modo distorto. Non so come spiegarlo meglio. Non ho fatto propriamente studi filosofici neanche io che ahimè sono un gretto (quasi) giurista.

 

Diceva Albert Camus (lo so che è una frase un po' fatta...ma ci può stare...): "non essere amati è una semplice sfortuna; la vera disgrazia è non amare".

Link to comment
Share on other sites

orodeglistupidi

Topic complesso e pieno di spunti. Nelle coppie gay relativamente consolidate che mi è capitato di frequentare, ho trovato sia elementi di complementarità sia una certa tendenza all'omogeneità.

 

Probabilmente e banalmente, come per ogni cosa, la stabilità si trova nell'equilibrio tra le due forze.

 

Di base, comunque, tendo anch'io a cercare nel partner quello che non ho. Per fare un esempio cretino, il mio lato pragmatico è piuttosto scadente e non mi stupisce vedere che ho sempre finito per invaghirmi di persone concrete, quasi "quadrate", capaci di ancorarmi a terra.

 

Qualche anno fa ero molto più convinto del fatto che una netta complementarità fosse la base per un rapporto solido. Ultimamente, tuttavia, sto riconsiderando la questione.

 

Mi sono reso conto che se mi relaziono sentimentalmente con persone più simili a ciò che sono io (o credo di essere), emergono lati della mia personalità che un tempo non sospettavo nemmeno di avere. La cosa, talvolta, si è rivelata quasi liberatoria.

 

Penso non sia una cattiva idea quella di sfidare l'immagine che si ha di sé, testando se si è in grado di essere l'uomo di cui pensiamo di avere bisogno, e questo è possibile solo frequentando persone simili a noi.

 

Allo stesso tempo, mi resta il dubbio che la causa di morte di molti rapporti (e non solo tra persone dello stesso sesso) possa essere assimilata alla teoria della morte entropica dell'universo (portate pazienza, è Sabato per tutti, magari vi strappo una risata :D ).

 

Ci si innamora di una persona che ha un "livello di temperatura" diverso dal nostro... ma il vivere assieme, un po' alla volta, finisce per uniformarci, finché non è più possibile alcuno scambio energetico, e l'attrazione si spegne.

 

Ahem.

 

giphy.gif

Ok, c'ho provato.

Link to comment
Share on other sites

Ma di solito quel genere lí preferisce il daddy 

qualcuno ha parlato di daddies ?

 

4000-5.jpg?1349344297

 

Muscle-Daddy-and-Hairy-Muscular-Men-1-00

 

Colton+Ford01.jpg

 

67c7.jpg

 

c'è ne sono per tutti i gusti, e di tutte le età... (che voglia di collezionarli tutti :P :P :P)

Link to comment
Share on other sites

Sembrano usciti da un catalogo di attori porno o di culturismo xD. Magari di base non sono nemmeno cessi, ma pompati così sanno di finto e di plastica...

Link to comment
Share on other sites

 

 

Ci si innamora di una persona che ha un "livello di temperatura" diverso dal nostro... ma il vivere assieme, un po' alla volta, finisce per uniformarci, finché non è più possibile alcuno scambio energetico, e l'attrazione si spegne.

 

ahahahah wow non avevo mai visto applicare il concetto fisico dell'entropia ai rapporti di coppia!  Penso ci sia del vero...stando insieme a qualcuno ci si influenza e ci si "cambia" vicendevolmente e c'è il rischio di perdere lentamente la voglia di stare insieme. La soluzione sarebbe quella di cambiare sempre, rinnovarsi, fornire sempre nuovi stimoli all'altra persona e far sì che nessuno dei due arrivi mai a pensare di avere capito tutto dell'altro..

Link to comment
Share on other sites

far sì che nessuno dei due arrivi mai a pensare di avere capito tutto dell'altro..

ah beh, quello è praticamente impossibile!

io dopo 8 anni di convivenza col mio boy c'ho proprio rinunciato..

Link to comment
Share on other sites

 

 

è ben difficile che un persona che ha lottato per la propria indipendenza affettiva e sessuale si trovi automaticamente a suo agio con una persona che "esige di essere completata", dunque pone dei paletti particolarmente spietati alla struttura comportamentale e alla libertà del partner, spietati anche perché vogliono dire tutto e niente per la loro estrema vaghezza.

Be', che dire, effettivamente al terzo appuntamento un po' lo capisci che tipo di relazione potresti avere con me nell'ottica decennale. Dopotutto è sufficiente perfino un intervento sul forum per riuscirci, figuriamoci dopo che mi hai portato a letto!

 

 

Il tuo vittimismo lacrimevole non è sufficiente a celare l'esplosione di narcisismo cemeteriale che trasuda da ogni tua presa di posizione su questi argomenti.
 

Ti apprezzo perché sei sempre così gentile e sei sempre così orientato alla comprensione. Ti sforzi di capire, eh? La mia "schizofrenia" è la cosa più chiara della terra, non serve la laurea in psicologica per comprenderla. Io risolvo le cose con l'unica dote nella quale ho veramente vinto la lotteria genetica, ed è il ragionamento. Il che richiede teorie, schemi interpretativi. Quando per nove anni te la prendi in culo sempre il range di teorie che spiegani le osservazioni si assottiglia. All'inizio poteva essere perché ero sfortunato, ma dopo otto anni la statistica dovrebbe andare a mio favore. Allora forse è perché gli scarico troppo addosso i miei problemi, se me li tengo per me cambierà. E non è così'. Allora forse è perché ho poche occasioni di conoscere persone. Inizio a frequentare associazioni e locali oltre che chat, e non cambia. Allora forse è perché sembro insicuro, e allora metto su una masquerade di sicurezza così straordinaria che ci credono davvero tutti. Niente, finisce uguale. Forse sono troppo esigente, forse pongo parametri irrealistici rispetto all'età, o alla statura. Li modifico per quanto mi riesce. Indovina? Resta tutto uguale. Addirittura una volta mi piaceva un ragazzo su Romeo e ho chiamato un amico e ho fatto scrivere i messaggi a lui per contattarlo, per vedere se scrivevo qualcosa di particolarmente sgradevole o avevo un approccio molto sbagliato. 

Sono alla ricerca di una risposta, non cerco una teoria della tua vita, cerco una teoria della mia. Disgraziatamente non posso che guardare te e gli altri gay per cercare di capire meglio.

Sì, sto desistendo. Penso di averlo già detto, adesso credo che sia l'insieme di me ad essere sbagliato, nel senso che io cercavo qualche cosa di me che potevo cambiare per migliorare le cose, invece ho scoperto che le dovrei cambiare tutte, non dovrebbe rimanere niente. 

Va be', parlo a vuoto, lo abbiamo visto.

 

 

Se rifili tutte queste paranoie ai tuoi pretendenti non mi sorprende che scappino tutti!

Infatti non le rifilo. E' stato uno dei primi "errori" che ho imparato ad evitare, lo facevo soltanto ai primissimi inizi in questo mondo. 

Link to comment
Share on other sites

Be', che dire, effettivamente al terzo appuntamento un po' lo capisci che tipo di relazione potresti avere con me nell'ottica decennale. Dopotutto è sufficiente perfino un intervento sul forum per riuscirci, figuriamoci dopo che mi hai portato a letto!

 

 

 

Ti apprezzo perché sei sempre così gentile e sei sempre così orientato alla comprensione. Ti sforzi di capire, eh? La mia "schizofrenia" è la cosa più chiara della terra, non serve la laurea in psicologica per comprenderla. Io risolvo le cose con l'unica dote nella quale ho veramente vinto la lotteria genetica, ed è il ragionamento. Il che richiede teorie, schemi interpretativi. Quando per nove anni te la prendi in culo sempre il range di teorie che spiegani le osservazioni si assottiglia. All'inizio poteva essere perché ero sfortunato, ma dopo otto anni la statistica dovrebbe andare a mio favore. Allora forse è perché gli scarico troppo addosso i miei problemi, se me li tengo per me cambierà. E non è così'. Allora forse è perché ho poche occasioni di conoscere persone. Inizio a frequentare associazioni e locali oltre che chat, e non cambia. Allora forse è perché sembro insicuro, e allora metto su una masquerade di sicurezza così straordinaria che ci credono davvero tutti. Niente, finisce uguale. Forse sono troppo esigente, forse pongo parametri irrealistici rispetto all'età, o alla statura. Li modifico per quanto mi riesce. Indovina? Resta tutto uguale. Addirittura una volta mi piaceva un ragazzo su Romeo e ho chiamato un amico e ho fatto scrivere i messaggi a lui per contattarlo, per vedere se scrivevo qualcosa di particolarmente sgradevole o avevo un approccio molto sbagliato. 

Sono alla ricerca di una risposta, non cerco una teoria della tua vita, cerco una teoria della mia. Disgraziatamente non posso che guardare te e gli altri gay per cercare di capire meglio.

Sì, sto desistendo. Penso di averlo già detto, adesso credo che sia l'insieme di me ad essere sbagliato, nel senso che io cercavo qualche cosa di me che potevo cambiare per migliorare le cose, invece ho scoperto che le dovrei cambiare tutte, non dovrebbe rimanere niente. 

Va be', parlo a vuoto, lo abbiamo visto.

 

 

Infatti non le rifilo. E' stato uno dei primi "errori" che ho imparato ad evitare, lo facevo soltanto ai primissimi inizi in questo mondo. 

ripeto...è una questione di approccio che è tutta sbagliata

Link to comment
Share on other sites

Per favore, adesso non diciamo la minchiata che nessuno ha mai aspettative. Magari non hai un progetto proprio specifico nei miniimi dettagli, perché non puoi averlo; ma se inviti il ragazzo che ti piace a uscire fuori una qualche aspettativa la coltivi, almeno per quell'appuntamento. Più avanti le aspettaive crescono, se le cose sembrano andare bene, non significa che te lo devi sposare, ma insomma. 

Cioè, c'è chi mi ha letto di più negli anni e chi di meno... fondamentalmente io non sono mai davvero arrivato alla prova della relazione, mi fermo al terzo appuntamento come massimo. 

Adesso mi venite a dire che chiedete a un ragazzo che vi piace di uscire e non avete nessuna aspettativa. Sperate di bere una buona birra e di guardarvelo per bene da tante angolazioni. Eddai, ma quando mai s'è visto?

Anche questo è un numero interessante, mi domando spesso perché tre è il limite oltre il quale non si può sforare.

 

Io ho compreso solo una cosa con certezza, da quanto mi è stato detto, dalla psicoterapia, dalle esperienze, eccetera. 

Non c'è un elemento specifico su cui io possa agire per migliorare le cose. 

C'è solo qualcosa di astratto. Di gigantesco, di totalizzante, in ultima analisi. La totalità di ciò che sono, l'insieme complessivo dei miei sogni, delle mie aspettative, delle mie capacità, delle mie abilità, della mia personalità.

 

Non posso risolvere un problema così enorme, un problema che è me. Posso solo eliminarlo. 

Edited by FreakyFred
Link to comment
Share on other sites

Oh, mi pento SEMPRE di questi topic, è una regola XD

E lo so perfettamente che me ne pentirò quando li scrivo. Ma quando sto male ho bisogno di sfogarmi, quindi scrivo lo stesso, e qui sul forum la mia immagine di pericoloso psicopatica è già abbastanza consolidata quindi non faccio tanti danni :)

 

Ciò che cerco non mi sembrava così assurdo all'inizio, addirittura pareva semplice. Col tempo ho scoperto che è veramente una cosa aliena invece, ciò mi ha sorpreso. "C'è tanta gente che lo trova", oggi devo decidere se credere che non è vero che tanta gente lo trovi, perché è troppo assurdo, o se è vero e quello speciale, come sempre, sono io, ed è assurdo solo per me :D

 

Era un tentativo di dare una risposta. Ok, FAAAIIIIL, non ce l'ho, ma alla fin fine non faceva tutta questa differenza.

Mettiamo che tanta gente lo trova. Allora io non lo trovo, quindi c'è un errore in me.

Mettiamo che invece non esista proprio. Io però lo desidero, quindi c'è un errore in me, non possono essere tutti gli altri a sbagliarsi.

Edited by FreakyFred
Link to comment
Share on other sites

@FreakyFred

 

quel che racconti potrei dire che mi è capitato pure a me e non ho mai capito il vero motivo.

 

poi a 38 anni quando ormai mi ero rassegnato a una vita da single improvvisamente capita fuori quello che è diventato mio marito. stranezze della vita.

Edited by marco7
Link to comment
Share on other sites

Adesso mi venite a dire che chiedete a un ragazzo che vi piace di uscire e non avete nessuna aspettativa. Sperate di bere una buona birra e di guardarvelo per bene da tante angolazioni. Eddai, ma quando mai s'è visto?

 

Invece direi che questo è proprio l'inizio migliore :D

o almeno, le poche volte che ho iniziato delle frequentazioni è andata proprio così.

Poi occorre, almeno all'inizio, spenderci un po' di impegno: cercare di creare delle situazioni diverse: chessò, andare a un concerto, a vedere un film, perché replicare tre volte la stessa cosa è noioso per tutti...importante anche ascoltare, ricordare qualcosa per presentarsi all'appuntamento successivo con un regalo scemo che abbia a che fare colle precedenti conversazioni.

Abbandona Hegel per un po' che sappiamo che su quello sei ferrato; riguardati un film qualsiasi con Julia Roberts per capire come si fa ad essere carini nei modi e divertenti nella conversazione. Se cerchi situazioni meno convenzionali va bene anche Almodovar.

Link to comment
Share on other sites

schopy, questo succede se è uno che non ho mai visto né conosciuto e se è un primissimo appuntamento, ma poi dopo che ci sei entrato in contatto un range di idee te lo fai. Se poi è uno che hai già visto e in qualche modo già conosciuto...

Link to comment
Share on other sites

 

 

io ho bisogno di essere "salvato" da me stesso attraverso l'amore.

 

Sei troppo giovane ancora. Il tuo è un male di gioventù, ma non durerà ancora molto. Non so dirti perché, ma questo tipo di sensazioni non oltrepassano, per fortuna, la ventina. 

 

Quanto al quesito circa la complementarità, trovo che invece sia sano, e naturale. Certo, io diffido un po' di alcune persone (soprattutto eterosessuali ma non solo) che in realtà aggiungono quella che io chiamo, scherzando, la narratologia - una piccola dose di falsità, e che è sostanzialmente il modo politicamente corretto, pagante, di raccontarsi: raccontare sé stessi, la propria vita, agli altri, a sé stessi. Ci si racconta e ci si rappresenta al mondo come complementari. 

 

Ma (tralasciando questo elemento) alla base ci deve essere qualcosa, e questo qualcosa è la stessa storia: la complementarità è un non essersi perduti, un essere rimasti insieme, un non essersene andati via: per intuito, per calcolo (non necessariamente cinico), per amore, perché si è realmente costruito qualcosa insieme, perché si hanno profondi legami di tipo intellettuale-culturale o legami forti di complicità (qui seguo Hinzelmann). Ognuno ha la sua ragione.

 

Quindi in sintesi: va bene la ricerca di uan certa complementarità, ma mai pensando di essere salvati da un altro (già meglio se si è 'salvati' dagli altri, da pochi e scelti altri - ma in questo caso bisogna che gli altri condividano e si dicano schiettamente questo bisogno reciproco, il che è un modo efficace per demitizzarlo). Tra l'altro, non c'è salvezza: ma anche se ci fosse, sarebbe una rovina essere stati salvati da un altro, al quale si sarebbe conferito un enorme potere (ed è difficile che questo, prima o poi, non lo si paghi)

Link to comment
Share on other sites

Isher, ho ventisette anni, non me le puoi dire certe cose, porca Eva, specialmente sapendo e dovresti, saperlo, come sto.

Quanto al fatto che non c'e' salvezza, grazie. CI ero gia' arrivato da solo e ho preso decisioni di conseguenza.

Link to comment
Share on other sites

 

Forse...questo metodo (che,peraltro, io trovo già assurda l'idea di una sorta di metodo per la ricerca della c.d. "anima gemella") non è adatto per te e finisce per farti molto più male. Ripeto, cambia prospettiva. Cambia luoghi di aggregazione...cercati amici gay...senza aspettative. Poi magari quell'amico avrà altri amici (gay pure loro) persone che all'inizio frequenterai senza aspettativa alcuna e magari, dopo che inizialmente non sarai rimasto molto colpito, con qualcuno potrebbe scattare qualcosa. È così che funzionano le relazioni umane. Ma soprattutto cirocndati di persone belle e profonde che sappiano starti vicino con cui instaurare rapporti profondi...

Link to comment
Share on other sites

 

 

Tra l'altro, non c'è salvezza: ma anche se ci fosse, sarebbe una rovina essere stati salvati da un altro, al quale si sarebbe conferito un enorme potere

 

mah.

 

non dico salvezza ma un attimo meglio che da single ora col marito ci sto pure. 

Link to comment
Share on other sites

Divertente, la risposta di marco7 :D Certo che si sta bene in due! Ma non era di questo che si parlava, si parlava di "salvezza", che è un concetto un po' diverso....

Link to comment
Share on other sites

Beh certamente delle aspettative le abbiamo tutti

 

Anche chi dice di non averne, ne ha...però gli sembra di aver fatto un passo in avanti "cancellando" qualcosa

che viene generalmente percepito da tutti come un ostacolo

 

Il problema è l'incrocio fra le aspettative sul risultato e le  aspettative sull'efficacia ( cioè sulla mia capacità di conseguire

il risultato che mi propongo )

 

Se le prime aspettative sono forti o fortissime e le seconde deboli o debolissime...è chiaro che siamo in una situazione

di difficoltà, in partenza.

 

A ciò si possono aggiungere delle difficoltà più contingenti: se io per vincere la mia pigrizia, il mio cinismo ed un tono d'umore

depresso ( senza pensare alla psicopatologia, vale per tutti noi ) devo motivarmi al massimo, queste aspettative le alimento

ulteriormente ( altrimenti resto a casa, non esco )

 

Es: vale la pena uscire con Schopy solo se penso di poter realizzare il risultato, altrimenti lui è una "perdita di tempo"

 

Ci sarebbe anche l'alternativa opposta, esco per "evadere" per sballarmi smarrirmi nell'ebbrezza generale etc. ( agisco il mio

"lato dionisiaco" ) nel qual caso però esco per me, non per Schopy o chicchesia ( semmai per andare in un luogo, un locale )

anche se potrei finire con chiunque ( ma non è il caso in discussione )

 

Dopodiché siccome tutte le mie esperienze precedenti sono negative io ho aspettative debolissime sulla mia capacità

di riuscire veramente a piacere a Schopy e lui inizierà ad "annusare" e "vedere" la mia sfiducia crescente e tutta una

serie di atteggiamenti fisici e verbali, assolutamente anti-erotici

 

Poiché Schopy è il "risultato" da conseguire, lo incarna nella mia testa, le mie capacità di analisi sulla persona che effettivamente

è ne risultano "attutite" ;  lui vale perché rappresenta qualcosa, non per la persona che effettivamente è, coi suoi desideri, le sue

aspettative su di me etc.che io teoricamente dovrei sforzarmi di corrispondere ( magari divertendosi insieme )

Link to comment
Share on other sites

 

 

Sì, sto desistendo. Penso di averlo già detto, adesso credo che sia l'insieme di me ad essere sbagliato, nel senso che io cercavo qualche cosa di me che potevo cambiare per migliorare le cose, invece ho scoperto che le dovrei cambiare tutte, non dovrebbe rimanere niente. Va be', parlo a vuoto, lo abbiamo visto.

 

I miei tentativi di comprensione giungono ad alcune conclusioni. E' come se tu fossi prigioniero di qualcosa, qualcosa che forse hai creato tu stesso, o in cui forse sei caduto accidentalmente, ma in fondo in fondo non sei poi così tanto interessato ad uscirne.

 

Quando la gente ti dice che bisogna essere "completi già da sé", che è da matti chiedere di essere "salvati da un innamoramento" e cose simili, non sta dicendo cazzate né sta pronunciando frasi fatte simil-consolatorie: ti sta dicendo una cosa molto precisa che tu ti ostini a non voler ascoltare perché sei testardo e borioso: instaurare una relazione, e perfino anche solo cercare spasmodicamente una persona astratta NON è - ma proprio dal punto di vista anche solo logico-formale - la soluzione di uno o più problemi antecedenti. Piuttosto, direi, è l'inizio di tutta una ricca serie di nuovi problemi che prima non avevi.

 

Quindi è giocoforza facile concludere che una persona che cerca di risolvere un Cubo di Rubik vagando per negozi nel tentativo disperato di comprare un secondo Cubo di Rubik... non andrà da nessuna parte e non cambierà nulla della propria situazione finché non ha affrontato ciò che c'è nel primo Cubo di Rubik.

 

E d'altra parte finché non ti rendi conto che tutto questo, tutto ciò di cui stiamo parlando, tutto ciò che ti tortura e ti corrode le viscere E' SOLO UN GIOCO, continuerai a straziarti gratuitamente per tanto tempo.

 

 

 

 

invece direi che questo è proprio l'inizio migliore :D o almeno, le poche volte che ho iniziato delle frequentazioni è andata proprio così.

 

 

ma poi dopo che ci sei entrato in contatto un range di idee te lo fai. Se poi è uno che hai già visto e in qualche modo già conosciuto...

 

Infatti quello che dice Schopy è tanto banale ma quanto estremamente importante proprio per una situazione come la tua, ma il suo messaggio non passa, come acqua sul vetro, tu te ne freghi perché il tuo unico obiettivo nel momento in cui conosci una qualsiasi persona è sabotarti da solo perché sai già a priori che la tua odiosa Weltanschauung non potrà trovare concretizzazione né ora né mai.

Che poi è verissimo.

 

L'appunto che qui ti si suggerisce è: a conti fatti, che diavolo te ne frega di salvaguardare ad ogni costo la tua Weltanschauung da spettatore estasiato di lovestory artate fra attori porno milionari palestrati che coltiva la sfacciatissima convinzione di poter vivere come in un pornazzo commercialotto ambientato a Key West nei primi anni Novanta? Vale proprio la pena ostinarsi fino alla fine? Dai su Freaky, escine finché ti resta un po' di bile.

 

Link to comment
Share on other sites

Bisognerebbe capire che tipo cerca freakyfred, se è alla ricerca di un tipo allegro e ottimista la vedo un po' dura...Almeno fino a quando non veda la vita con altri occhi.

 

Comunque a me sembra ragionevole nutrire delle aspettattivw, nettamente peggiore e problematico sarebbe non averne...

Link to comment
Share on other sites

schopy, questo succede se è uno che non ho mai visto né conosciuto e se è un primissimo appuntamento, ma poi dopo che ci sei entrato in contatto un range di idee te lo fai. Se poi è uno che hai già visto e in qualche modo già conosciuto...

 

d'accordo; poniamo che la mie stupidaggini alla Notting Hill valgano giusto per il primissimo incontro. Tu di solito al secondo o al terzo inizi a chiedere ai tipi che ti piacciono di che colore preferirebbero la cucina? :D

Convengo con te se mi dici che riesci a capire pressapoco in una serata se sei attratto o no da una persona, ma mi pare un po' presuntuoso pensare di conoscere qualcuno al terzo appuntamento.

 

Beh certamente delle aspettative le abbiamo tutti

[...]

Poiché Schopy è il "risultato" da conseguire, lo incarna nella mia testa, le mie capacità di analisi sulla persona che effettivamente

è ne risultano "attutite"

 

Non so se sono riuscito a cogliere per intero il corso del tuo ragionamento a proposito delle aspettative; di certo concordo con quest'ultima affermazione se sta a significare che non solo le aspettative, ma anche e soprattutto l'attrazione erotica che si prova per qualcuno nasconde o cela alcuni aspetti di quella persona che altrimenti non ti piacerebbero proprio.

 

@Sampei ha colto quello che intendevo far capire a Freaky (al quale dico comunque che ho attraversato fasi ansiose-depressive anche importanti, ché non si senta maltrattato per come gli parlo); nondimeno, da quel che Freaky scrive, mi pare anche irrealistico che lui -per il poco che lo conosco dagli interventi qui- si possa sentire realmente "salvato" dal tipo di ragazzo che fisicamente/eroticamente lo attira.

 

Tra l'altro, non c'è salvezza: ma anche se ci fosse, sarebbe una rovina essere stati salvati da un altro, al quale si sarebbe conferito un enorme potere (ed è difficile che questo, prima o poi, non lo si paghi)

 

Concordo appieno; affidare troppo di sé ad un altro innesca dinamiche molto dolorose. In un precedente intervento scherzavo sulla possibilità che Freaky mollasse la vita che fa per seguire il suo ipotetico principe azzurro ballerino a zonzo per l'Italia. Ora, io non ho fatto nulla del genere...anche se sì, per rimanere vicino ad un ragazzo con cui ho avuto una relazione qualche anno fa ho cercato di far mie le sue passioni, i suoi interessi, etc...a discapito della vita che facevo prima.

Se all'inizio la cosa gli era gradita, quando poi si è palesata la mia insofferenza per le "scelte" fatte, ne siamo usciti tutti e due malconci:

io mi sarei aspettato qualcosa di simile alla "riconoscenza", lui ha sofferto per la mia inautenticità e ha rifiutato il ruolo di "salvatore" che io gli avevo affidato. 

Un gran casin :D

Link to comment
Share on other sites

 

 

si parlava di "salvezza", che è un concetto un po' diverso
 

 

e che sarebbe sta salvezza ?

 

per il papa la salvezza c'è solo in cristo

 

e per te e per Freaky che è sta salvezza ?

 

salvezza dalla solitudine ?

 

salvezza dall'astinenza sessuale ?

 

mah.

Link to comment
Share on other sites

 

 

mi pare un po' presuntuoso pensare di conoscere qualcuno al terzo appuntamento.

 

Beh se proprio vogliamo essere banali al terzo appuntamento bisognerebbe

finire a letto ( se non ora, quando? ) e richiamarsi dopo

 

E' questo l'inizio di una relazione, che sia una storiella, un fidanzamento o

un innamoramento...l'esame - lo sappiamo tutti - consta nel richiamarsi dopo

aver fatto sesso è da lì che - a prescindere da ciò che si dice - si può sostenere

che qualcosa è iniziato 

 

Rispetto a questo copione ci può essere la variante, prima ci fidanziamo e dopo

facciamo sesso ( poco praticata dai gay ) o facciamo sesso in libertà finchè non

scatta qualcosa ( amicizia con benefit o scopamicizia, che mi pare più praticata )

Link to comment
Share on other sites

Non mi sento all'altezza di analizzare tutta la situazione, tuttavia, FreakyFred, vorrei dirti che secondo me di complementare nelle coppie c'è ben poco, e chi si somiglia, si piglia.

A volte, è vero, nelle coppie ci sono differenze apparenti grandi, come ad esempio due religioni diverse, ma in realtà credo che per una di queste voci ce ne siano tantissime altre, a volte a noi non note, di estrema somiglianza.

Il fatto che poi tra i gay questa similiarità può apparire più ampia, può anche essere vero, e legato alla realtà per la quale parliamo di due uomini e di due donne, non di persone di sesso opposto: quel che voglio dire, è che io da etero non posso essere una bella gnocca DONNA (e quindi truccarmi, fare quel tipo di palestra, etc.), ma posso essere, da gay, gnocco come quello che mi piace, e per questo la similarità si fa più manifesta, soprattutto negli aspetti più "visibili", ecco.

Tutti i chirurghi plastici che vedi alla tv scolpiscono nasi, oltre che come da richiesta, con un loro tocco: COME PIACEREBBE A LORO.
Non è molto differente, la cosa, per due gay. Se voglio uno atletico, divento uno atletico anche io, perché è probabile che un uomo voglia essere come quello che GLI piace.

Se così non fosse, parleremmo soltanto di persone che - e ce ne sono a bizzeffe, per la loro non gioia - sono quel che sono, ma vorrebbero essere altra cosa, e non riuscendoci continuano comunque a cercare quello che vogliono, ma non trovano, poiché i loro "target" cercano giustamente quello che loro vorrebbero, e loro probabilmente non vorrebbero uno che tutto sommato è diverso da loro (e manco gli piace d'esserlo).

Sei tra questi?

Se si, lavoraci.

Se, aldilà dell'aspetto fisico, tu cerchi un tipo spigliato, organizzativo, rapido, intuitivo, anche un po' ad minchiam quando serve, non ti si chiede di diventare quello che non sei, ma comunque di aprirti ad una realtà diversa, di sforzarti molto.

Tu vuoi farla facile e dire: io ci metto il cervello, tu mettici.. che so... il corpo, la sfrontatezza, la praticità, l'umore sempre giusto, il saper capire al volo le persone... Ma non è così, QUESTO E' UN TUO CASTELLO!

Tutti combattiamo per avere sempre l'umore giusto, per essere sfrontati quando serve, per essere sempre sul pezzo. Tutti vorremmo essere "salvati", ma la verità è che tutti combattiamo per salvarci, e neanche ci bastiamo per noi. Figurati per gli altri....

La verità è che bisogna sforzarsi ad essere come ciò che ci piace, per essere apprezzati da chi ci piace. Bisogna essere sulla stessa lunghezza d'onda, in tutti i sensi possibili.

Le differenze.... quelle appaiono dopo, e ci saranno SEMPRE perché due persone uguali non esistono. Quello che non c'è, è l'incontro, e quest'incontro si basa su una certa omogeneità, dalla quale poi far partire una complementarità che - per quanto ne basta - è tutta gratis e viene dopo.

Smettila di cercare il principe un po' scemo ma bello ed empatico, pensando che tu metterai l'intelligenza, il pensiero. Alla gente non serve quello, i fessacchiotti il pensiero non lo cercano affatto, gli intelligenti di intelligenza hanno già la propria!

Piuttosto lavora sull'umore e sii positivo, in tutte le accezioni possibili. Sii leggero. Sii meno fumoso e denso. Agli altri i nostri problemi non piacciono.
I pipponi li combattiamo tutti.

Edited by Fe92
Link to comment
Share on other sites

Guest
This topic is now closed to further replies.

×
×
  • Create New...