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Sono lesbica. Forse no. Anzi, sì.


Irene

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Ciao, piacere. Io sono lesbica.

Quante volte avrei voluto dirlo. E invece sono sempre lì, a stringere la mano con un sorriso appena accennato. Vorrei non dover nascondere la mia parte migliore. Nascosta per evitare le battute, le risatine, gli stereotipi, i clichè, le etichette, le categorie. Vorrei una società priva di tutti quei freni alla personalità, alla libera espressione di se stessi. Io mi definisco lesbica perchè è il modo più veloce di spiegare il mio modo di approcciarmi alle relazioni. Ma è molto limitante. In realtà ci sono sempre miliardi di sfumature. Ad esempio, non sono totalmente immune al fascino maschile e se in futuro dovessi incontrare un ragazzo che mi colpisce, non lo escluderei a priori; non è mai detto. Devo però sottolineare che quando una ragazza mi colpisce...bhe, il colpo si sente eccome. È un po' la differenza che c'è tra una freccetta giocattolo e una palla di cannone. C'è quella ragazza che "mi ha preso la mente". Penso a lei. Mi manca. Siamo connesse da qualcosa di forte. Non si capisce bene cosa sia però. Credo che qualcuno si fermi qui, evitando di porsi domande scomode. Io ho fatto il passo successivo. E - purtroppo o per fortuna - mi sono chiesta: ma è questo l'amore? Poi sono arrivate tante altre domande e riflessioni silenziose, come gocce d'acqua che lentamente hanno fatto breccia nella mia coscenza, scavando una voragine. Incosciamente vorrei un contatto e mi ritrovo con la mia mano sopra la sua mano. Perchè l'ho fatto? Vorrei il suo sguado, vorrei che sorridesse a me, non a quel ragazzo idiota. Poi arriva la consapevolezza, quasi come un colpo di frusta: Ohmmioddio. Vorrei baciarla. E subito dopo la vergogna, la paura. Ci sono giorni in cui non vorrei essere lesbica. Il mio problema è che ho dei pregiudizi su me stessa. Sono così condizionata da quello che pensa la maggioranza, che ne sento l'influenza, vorrei che tutto in me fosse come loro ritengono che sia la normalità. La mia mente è un groviglio confuso di pensieri e non riesco a venirne a capo. Queste battaglie interiori mi riempiono di insicurezze, mi fanno sentire inadatta, fuori luogo e mi tengono distante da tutti. Voi come siete riuscite (se ci siete riuscite) ad accettare la vostra natura o "diversità"? Avete mai avuto dubbi? Siete mai state confuse? Scusate se mi sono dilungata,ma scrivere mi ha liberato un po' del peso che mi porto dentro da tanto.

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Benvenuta nel lato oscuro della forza :asd:

 

Scherzi a parte, lo smarrimento che senti di provare in questo momento, con annessa un bel po' di omofobia interiorizzata, è normalissima.

 

Siamo abituate a crescere bombardate di continuo da messaggi in cui è previsto che l'eterosessualità sia la norma predominante, per cui è normale che ci si sente un po' smarrite quando ci si rende conto di non appartenere alla categoria più diffusa e non si ha neanche la certezza di come identificare e gestire tutta quella serie di emozioni che hai descritto.

 

Come superare la cosa?

 

Per prima cosa, lavorando su te stessa e capendo che in realtà quello che provi, lo provano tutte le persone a prescindere dal proprio orientamento su questa terra (parlo delle prime cotte e le prime attrazioni).

 

Una volta compreso che non è un delitto quanto provi ma la cosa più naturale del mondo e capire che è giusto e sacrosanto assecondare la tua natura e che non hai alcun motivo di ritenerti inadatta o fuori luogo.

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Non penso che si possa giudicare la sessualità di una persona da un unico post scritto su un forum.

Benvenuta, Irene.

Io me la ricordo, la prima volta che mi sono innamorata di una ragazza. Avevo 16 anni e siamo diventate migliori amiche. Stavamo sempre insieme, condividevamo tutto. Io sentivo che c'era una fortissima connessione tra noi, ma pensavo che fossimo solo "amiche migliori" come dite da voi (curiosamente lei è per metà siciliana). Poi però, prima dell'estate, siamo uscite e abbiamo fatto amicizia con dei ragazzi. A me piaceva uno e a lei un altro. Io ho smesso di frequentare il mio dopo tre settimane, lei ha cominciato a innamorarsi. E lì l'idillio è finito.

Ho iniziato a essere confusa, molto confusa. Ero gelosissima e mi sentivo in colpa. Perchè non riuscivo a essere felice per lei?

Dopo due mesi di tormenti e notti insonni passate a sentire i Radiohead ho detto basta e complice il vino l'ho baciata. Ha lasciato il suo ragazzo e ci siamo fidanzate.

Ho iniziato a chiedermi "Sono lesbica? No cazzo, non lo sono e non voglio esserlo". Avevo anch'io degli orribili pregiudizi al riguardo. Pensavo che l'unica ragazza che avrei mai desiderato nella mia vita sarebbe stata lei.

Dopo un anno è finita e poi mi sono innamorata di un ragazzo, mi sono tenuta i ricordi e ho chiuso da qualche parte i dubbi.

Ma la persona che davvero sei prima o poi ti trova, almeno così la penso io.

Ho fatto amicizia con un ragazzo, quando mi ha confessato di essere gay, al telefono alle tre di notte, mi è venuto spontaneo dire "Lo sapevo e mi sa che sono bisessuale". Io non sapevo manco cosa volesse dire "bisessuale". Era la prima volta che dicevo a qualcuno di me e lei.

Abbiamo iniziato a frequentare locali gay a Roma, con la scusa che lui voleva conoscere altri ragazzi nel mondo reale e non in chat. E lì mi sono innamorata per la seconda volta di una ragazza, ho iniziato a confrontarmi con tante persone e ho capito che ero (e sono) bisessuale.

Faccio il tifo per te.

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I dubbi sono sempre stati la mia "passione"... maledetti!!!

 

solo dopo l'ennesima (ma più grande di tutte) ultima botta clamorosa ho capito che potevo davvero essere questo... capace di innamorarmi di una donna!!!  e l'ultima volta mi ha costretta a fare i conti con me stessa per capire che mi era già successo... e molto più spesso che con gli uomini!!! certo mi ci sono voluti 37 anni... un bel pò di storie inutili... e una convicenza decennale (questa ne è valsa la pena veramente però!!!) per capirmi veramente... ma alla fine ci sono riuscita!

 

così ho finito di sentirmi una aliena in mezzo quelli che gli altri chiamano "normali"... 

ora affronto il mio presente... accetto il mio passato... e spero in un futuro migliore... per me!

non è facile... non lo è mai stato... ma almeno ora so chi sono! sono in pace con me stessa... e mi sento bene!

ora sono solo le condizioni al contorno che mi disturbano...

e poi vorrei innamorarmi finalmente di una donna che possa ricambiare i miei sentimenti!

 

ma le cose miglioreranno...sono già migliori!

e sarà così anche per te... fai pace con te stessa e trova la tua strada...

non avere paura di quello che provi! perchè è bellissimo e va vissuto!

stai tranquilla i dubbi spariranno e sarai finalmente libera...

credimi è la sensazione più bella del mondo!

 

in bocca al lupo!

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Grazie per le belle parole e per aver condiviso le vostre storie, ne avevo bisogno :) Io ho 19 anni, finora ho avuto solo una cotta per un ragazzo e non è stata così intensa come quelle rispetto alle ragazze. Quindi forse è vero sono bisessuale, forse non dovrei davvero darmi un'etichetta, ma in questo periodo mi sento così spaesata. Quando un anno fa ho capito che mi stavo seriamente innamorando di una ragazza ho iniziato a stare male anche fisicamente, non sopportavo l'idea di essere diversa e facevo di tutto per uscire con ragazzi che non mi piacevano con risultati disastrosi. Mi sono sentita come sollevata sapendo che voi avete avuto le mie stesse ansie e paure e siete riuscite a superarle. Per me è ancora una dura lotta interiore, ma pian piano sto iniziando a capire che, come dite voi,non c'è niente di sbagliato. Sto cercando di accettarmi, anche se con molta fatica. Ho sentito il bisogno di parlarne con qualcuno e per ora è molto più facile farlo qui in un forum. Poi si vedrà...

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Ciao! il post iniziale è davvero molto bello! Anche la metafora delle freccette e della palla di cannone rende benissimo l'idea della forza d'urto di questo "nuovo" sentire! Comunque, secondo me non dovresti forzarti in questo momento associando la tua persona al termine lesbica. Immagino che soltanto un anno fa Tu abbia iniziato effettivamente a prendere coscienza di poter provare sentimenti più che amicali per un'altra ragazza.... in fondo non è molto, e un po' di smarrimento ci sta! Pian piano ti renderai conto che quel termine che adesso rappresenta per Te soltanto un'etichetta scomoda, indica semplicemente che la tua affettività/sessualità nella sua versione pura, limpida e incondizionata necessita di una Lei. Tutto qua. E che, nonostante il background avverso, non c'è niente di più bello e naturale che seguire la propria indole.

Ps La settimana scorsa ho visto il film "La vita di Adele", se non l'hai visto facci un pensierino.... Personalmente, anche se sono un maschietto, ho provato una forte affinità con la protagonista, e il film mi è sembrato più che ben fatto. Non ho letto 'pareri femminili' in proposito, ma penso ci potresti trovare qualche spunto interessante....

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Io l'ho visto. Sarebbe potuto essere un capolavoro se non ci fossero stati un paio di errori un po' grossolani. Comunque anche io lo consiglio perchè è un bel film, e penso che soprattutto le persone che per la prima volta si confrontano col desiderio per qualcuno dello stesso sesso lo potrebbero trovare interessante.

In generale, non è un film che si dimentica facilmente.

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Io consiglio di più il graphic novel da cui è tratto il film, si chiama Il blu è un colore caldo, l'autrice è Julie Maroh. I personaghi del film sembrano caricature, anzi forse lo sono volutamente, tanto che l'autrice del fumetto pare si sia alterata, soprattuttuo per le famose scene di sesso esplicito. Invece il fumetto mostra più chiaramente tematiche lgbt. Insomma è un bel film, ma non so fino a che punto serva al nostro scopo. Guardati se vuoi i video Le cose cambiano su you tube, ce ne sono alcuni molto carini, e confortanti.

 

Riguardo al sentirsi strane fuor di posto, è capitato anche a me, e per molti anni sono stata confusa. Ho avuto la prova definitiva del fatto che mi piacciono le ragazze all'ennesima palla di cannone ricevuta in piena pancia qualche mese fa, e finalmente mi sono convinta a definirmi bisessuale. Ultimamente ho persino scoperto che mi sta bene comportarmi liberamente quando esco con una ragazza, tenendole la mano, o baciandola, e presentandola come la mia ragazza se incontriamo qualche amico o conoscente. Fino a un anno fa solo a penare di fare queste cose mi sentivo gelare, se vedevo farle ad altre, o altri, pensavo beati loro, che coraggio. Ma come vedi sono cose che si superano, l'importante è che TU ti accetti, poi di quello che pensano gli altri vedrai, ti importerà sempre meno.

Tuttavia io, essendo bisessuale, mi trovo continuamente a dover dare spiegazioni, sia agli etero che agli omosessuali, e non è per niente facile, verrebbe tanto la tentazione di dire a ognuno quello che vuol sentirsi dire, ovvero "sono come te". Quindi ti auguro che Oscuro si sbagli, in caso contrario Oscuro e l'Esercito Dei Bisex del forum verrà in tuo soccorso all'occorrenza!

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Io penso che dubbi, incertezze, perplessità siano una tappa quasi obbligata per chi, come noi, ha conosciuto il lusso di provare anche solo una vaga attrazione più o meno lussuriosa per un esponente dello stesso sesso. Il termine lusso non è casuale e nasce quasi sempre come senso di colpa. Poi l’alfa privativo (per chi conosce il greco ) la fa da padrona: a-normale.
Il concetto di normalità come quello di tempo è relativo, ce lo siamo costruito noi con secoli e secoli di strutture e sovrastrutture. Ed è assai difficile spogliarsene. E qui, sticazzi, è d’uopo…se io provo un sentimento o subisco il fascino di una donna se sono donna e di un uomo se sono un uomo sono fortunata/o, non anormale. A questa considerazione si arriva dopo anni di tranvate in fronte, notti insonni e etiliche.
Ora che tu, Irene, possa essere vagamente attratta da un ragazzo e fortemente da una ragazza non ti deve impensierire prima del tempo. Quando ti sentirai scoppiare il petto, il fiato corto, occhi languidi, testa per aria, gambe giacomo giacomo (e sono sicura accadrà per una donna) capirai quello che veramente vuoi e vedrai che del resto te ne fregherai altamente. O semplicemente ti attizza qualcuna (mò non è che ti devi per forza innamorare di tutte).

Io dubbi ne ho avuti, la prima volta che ho accettato le avances di un ragazza. Avevo circa 20 anni, non vivevo in Italia e si sa che quando sei in trasferta qualche minchiata la devi fare sennò che espatri a fare. Insomma questa tipa mi faceva tutta una serie di complimenti ed io mai avrei immaginato che potessero essere mirati, più che per ingenuità per tonterìa. Del resto lo stereotipo della lesbica per me era quello del maschietto invece questa ragazzetta era assai femminile e graziosetta. Non è che capissi proprio tutto quello che mi diceva (maledetto slang) quindi dicevo sempre di sì senza capire una fava. Provò a baciarmi e in quell’istante capì che non aveva la barba che pizzicava e che forse forse questo poteva avere dei vantaggi. Durò poco perché passai quella notte peggio dell’Innominato manzoniano. L’indomani sembravo il pesce palla, un’agonia senza pari. Fortemente turbata la cercai (vivevamo nello stesso ostello) per chiarire o quanto meno capire.
Lei doveva aver letto sul mio viso, complici le profonde occhiaie, i segni della notte di merda che avevo trascorso perché mi fece accomodare sul divanetto della sua stanza, mise una bellissima musica di sottofondo che ora dopo 18 anni è legittimo non ricordare, e cominciò a massaggiarmi la testa, poi la fronte. In ultimo si mise dietro di me e mi accarezzò i capelli e io mi addormentai come una pera cotta. Al risveglio lei era lì e con la sua dolcezza, delicatezza, modi FEMMINILI aveva dissipato tutti i miei dubbi. Non posso escludere che un ragazzo avrebbe potuto fare lo stesso. Quello che posso dire è che uomo o donna ha poca importanza, quello che conta sono i brividi dietro la schiena.
La sicurezza della scelta te la dà l’esperienza. Non ti devi chiedere se, ora a 19 anni, uscire di casa con la bandana arcobaleno in fronte. Ascolterai al momento giusto quello che ti dirà il tuo cuore e se dovrai combattere contro i mulini a vento lo farai, nel frattempo avrai conosciuto altre ragazze con i tuoi stessi ardori e si sa l’unione fa la forza.

Io ti auguro di incontrare una donna, perché quello che riuscirai a leggerle negli occhi senza che lei proferisca parola…

Vabbeh troppo prolissa?

Ok il sunto è: non fare oggi quello che puoi fare domani.

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Avete ragione, sarebbe inutile autoimporsi un'etichetta ora.in un certo senso è tutto molto più complesso, non può bastare una semplice definizione, solo che siamo portati a qualificarci in qualche modo, ad aver bisogno di un punto fisso.
Avevo sentito parlare del film "La vita di Adele" ma non l'ho ancora visto, ora però mi avete fatto venire la curiosità, quindi lo guarderò al più presto. Così come guarderò i video che ha consigliato Lili.
Posso chiedere un'altra cosa? Visto che siete tutti così gentili e disponibili ne approfitto ^_^  Il mio prossimo passo quale dovrebbe essere? Per ora,anche se interiormente sto iniziando la fase dell'accettazione, nel mondo esterno ho continuato a far finta che in me non sia cambiato niente. Nessuno sa quello che provo o chi sono veramente ed è come se mi mancasse qualcosa, come se non stessi vivendo o che lo stessi facendo in modo troppo impersonale e vorrei che gli altri sapessero. Non credo che mia madre prenderebbe male la notizia (un suo caro amico è gay) ma potrebbe essere comunque uno shock. Ho pensato di parlarne con mio fratello che è più piccolo di me e con cui sono molto legata. Ultimamente poi è capitato che nei momenti più insoliti lui se ne esca con la fase "It's okay to be gay". Dato che lui è fidanzato con una ragazza e finora ha avuto chiari comportamenti etero, potrebbe significare che ha intuito qualcosa o forse lo dice solo per scherzare. Per quanto riguarda i miei amici, loro sono il mio timore più grande perchè io stupidamente ho sempre evitato di uscire l'argomento omosessualità, quindi non ho idea di come potrebbe prenderla.

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Non so esattamente di dove tu sia, ma comunque un primo passo potrebbe anche essere quello di cercare qualche associazione lgbt tanto per incontrare anche altre persone con cui poter parlare dal vivo, un po' come fai qui con noi attraverso un monitor.

 

Dopodiché, se stai valutando l'idea di iniziare a fare coming out, devi essere però almeno certa di averlo prima digerito verso te stessa, perché dal momento in cui sei serena e tranquilla, ti farai portatrice di un messaggio altrettanto sereno e tranquillo come è giusto che sia dato che, al di là dei tuoi eventuali gusti sessuali, tu rimani sempre la stessa persona.

 

Insomma, a mio avviso il coming out va vissuto non come l'annunciare una tragedia ma una semplice caratteristica naturale della persona.

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Io c'andrei molto piano col coming out. Prima cosa devi chiarirti tu, e cominciare ad accettarti. Poi devi assolutamente riuscire a conoscere, intendo nel mondo reale, gay o lesbiche, possibilmente della tua età. Confrontati con loro e non avere fretta.

Quando ti sentirai pronta parlane con le persone a cui tieni di più. Un amico del cuore, un fratello. Non subito con i genitori.

E quando ci parlerai, sii onesta. Non dirgli "mi sa che sono lesbica", digli "fino adesso i ragazzi non mi hanno coinvolta quasi per niente, qualche ragazza sì. Volevo solo condividere con voi questa cosa perchè per me è importante".

Non voglio spaventarti, ma aiutarti a essere più pronta. Il CO con i genitori può sorprendere, sia in negativo che in positivo. fallo quando sarai pronta, quando starai bene e preparati al fatto che potrebbero reagire benissimo ma anche male.

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Quoto Nowhere e AnaisNin.

Cerca un confronto prima con ragazze della tua età tramite associazioni o altro. Quando avrai capito le 500 sfumature del tuo essere potrai viverle e trasferirle perché siano accettabili.

Del resto le tue scelte di studio e lavorative potrebbero portarti in ogni dove, diffondere il verbo ora quando ancora non conosci bene l'alfabeto potrebbe essere avventato.

Per l'amor di Dio, in questo lasso di tempo, non finire nella rete di scoperecce, navi maestre o stronze varie. Lo so che l'ormone tira. Ma cerca di non accettare troppi compromessi, fanno sì bagaglio di vita ma insomma.. meglio avere le spalle più larghe prima.

Poi butta l'immondizia e chiudi il gas quando esci di casa.

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Quoto Nowhere e AnaisNin.

Cerca un confronto prima con ragazze della tua età tramite associazioni o altro. Quando avrai capito le 500 sfumature del tuo essere potrai viverle e trasferirle perché siano accettabili.

Del resto le tue scelte di studio e lavorative potrebbero portarti in ogni dove, diffondere il verbo ora quando ancora non conosci bene l'alfabeto potrebbe essere avventato.

Per l'amor di Dio, in questo lasso di tempo, non finire nella rete di scoperecce, navi maestre o stronze varie. Lo so che l'ormone tira. Ma cerca di non accettare troppi compromessi, fanno sì bagaglio di vita ma insomma.. meglio avere le spalle più larghe prima.

Poi butta l'immondizia e chiudi il gas quando esci di casa.

 

Ahahahaha mi fa morire il tuo modo di scrivere animaprava! Comunque sottoscrivo, e condivido anche quanto detto da Nowhere e Anaisnin.

In ogni caso a me questo forum 4 anni fa diede un grosso aiuto, ero agli inizi, nella realtà ero riuscita a parlare faccia a faccia di queste cose giusto a due o tre persone, ora ci sono tornata con più consapevolezza, ed essendomi confrontata ormai con tante persone anche nella vita reale.

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