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Uno sbaglio colossale - Ci penso continuamente..


Luchetto93

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Boh come ho già detto per esperienza diretta una volta ne ho potuto fare a meno, un'altra volta (anzi due volte) è stato necessario e tutto sommato inevitabile. Nel lungo periodo la chiusura ha dato effetti positivi. Scusate in fondo è anche giusto che la persona "perseguitata" si liberi del suo (involontario, ovvio) persecutore. Se io so che non sono in grado di trattare un amico come amico, perché devo forzarlo a costanti situazioni imbarazzanti? E' molto più onesto  e rispettoso lasciarlo in pace. Oltreché più salutare per me che così posso dimenticare.

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@privateuniverse se non tagliavo i ponti mi sarei tagliato le vene.

E non è un modo di dire.. Bisogna disintossicarsi e a volte

Ê necessario sfanculare una amicizia.

 

Poi tanto di cappello se voi robottini premete reset e passa tutto.

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Io direi che il discorso di privateuniverse può essere giusto tra persone adulte e che si sono dette l'intera verità sul loro

rapporto

 

Mentre diventa controindicato - a mio avviso - nel caso di un ragazzo gay che non ha completato il proprio percorso di accettazione

e dimostra di non essere capace di "governare la situazione", vuoi perchè la verità non l'ha mai detta, vuoi perché non la dice così

da poter vivere una storia di fantasia, parallela a quella reale 

 

E' chiaro poi che nessuna prima esperienza gay reale può reggere al confronto con una "relazione" in cui tutte le difficoltà sono

cancellate da: bugie-silenzi-distorsioni sistematiche della realtà - sesso masturbatorio dove tutto procede come si desidera etc

 

Il risultato inevitabile, poichè le difficoltà nel mondo gay reale non mancano, è che ci si blocca

 

Non solo ma l'idealizzazione alimenta tutte le percezioni negative sui gay veri in parte anche interiorizzate da Lucchetto93

Una, clamorosamente evidente, emerge nell'analogia fra il padre debole-vecchio "disprezzato" perchè colpevole di aver

prodotto un figlio debole- gay ( tipico transfert di un giovane gay complessato dal proprio difetto di virilità )  ed il giovane  

etero forte, "idealizzato" che dovrebbe invece "virilizzare"

 

L'ammirazione per questa persona nasce dal disprezzo di sé, lo stesso disprezzo che Lucchetto93 trasferisce sul padre

mentre però in un rapporto con un gay più grande o più avanti nel processo di accettazione, Lucchetto93 potrebbe fare

esperienze formative, crescere in autostima, essere effettivamente condotto a confrontarsi con le esperienze della vita

( ammesso ovviamente che il gay in questione sia effettivamente innamorato e possibilmente non problematico ) qui viene

solo condotto dallo psichiatra

 

Ed a questo punto non vedo proprio come si possa consigliare altro, se non, di troncare ogni rapporto

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..vuoi perché non la dice così

da poter vivere una storia di fantasia, parallela a quella reale

 

Il risultato inevitabile, poichè le difficoltà nel mondo gay reale non mancano, è che ci si blocca

Una, clamorosamente evidente, emerge nell'analogia fra il padre debole-vecchio "disprezzato" perchè colpevole di aver

prodotto un figlio debole- gay ( tipico transfert di un giovane gay complessato dal proprio difetto di virilità ) ed il giovane

etero forte, "ideale dovrebbe invece "virilizzare"

 

L'ammirazione per questa persona nasce dal disprezzo di sé, lo stesso disprezzo che Lucchetto93 trasferisce sul padre..

Hai perfettamente colto il segno, in tutto e per tutto.

Il problema è che io sono consapevole di tutte queste cose: nella mia testa noi abbiamo vissuto una storia.

Lo so sembra da psicopatici,ma abbiamo vissuto talmente tante esperienze da soli da far invidia ad una coppia vera.

La mia idealizzazione di lui come etero salvatore è ovviamente corretta :ma lasciamo il fatto che sia etero, lui mi ha salvato,mi ha aperto un mondo, mi ha stravolto la vita.

Ed ormai sono complessato, e voglio una persona che mi ricordi lui,non mi importa quante esperienze perderó, per ora mi diverto e basta coi ragazzi, ma è con "lui" che io voglio una storia. E "lui" puó essere chiunque, ma non lo trovo.

 

E quando a settembre mi trasferiró nella sua città, io voglio incontrarlo di nuovo e riallacciare i rapporti, non voglio che finisca cos i: abbiamo parlato cosi tanto di andare a vivere insieme, ma ho dovuto rinunciarci perche mi piaceva...E voglio colmare questa rinuncia, io voglio invecchiare con lui, e se sarà sempre e solo un amico pace.

E non mi importa se staró male.. Tanto sto peggio ora, e neanche incontrare nuovi ragazzi mi puó aiutare

Mio padre beh si, riverso il disprezzo per me su di lui..sono consapevole anche di questo, ma ormai non lo perdoneró mai per non comunicarmi la forza e la viriltà che sento di non avere, nella mia testa lui è morto.

Edited by Luchetto93
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E quando a settembre mi trasferiró nella sua città, io voglio incontrarlo di nuovo e riallacciare i rapporti, non voglio che finisca cosi.

E non mi importa se staró male.. Tanto sto peggio ora, e neanche incontrare nuovi ragazzi mi puó aiutare

 

Se è vero ciò che scrivi, se sei d'accordo con le mie opinioni, fare questo equivale a tirarti la zappa sui piedi

 

Semmai dovresti focalizzarti su dei gay più grandi che possano effettivamente introdurti ad una vita gay

cioè trasportare questo complesso in un desiderio erotico che può essere potenzialmente costruttivo, per

poi modificarti.

 

Certamente stante la tua formazione attuale è più facile rivolgersi ad un gay di una certa età piuttosto che a dei

ragazzi coetanei

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Se è vero ciò che scrivi, se sei d'accordo con le mie opinioni, fare questo equivale a tirarti la zappa sui piedi

 

Semmai dovresti focalizzarti su dei gay più grandi che possano effettivamente introdurti ad una vita gay..

Non mi importa sto peggio ora, e tanto.

Trascuro le amicizie e me stesso, proprio io che ho sempre curato la mia immagine in tutto, ma ora che lo faccio a fare, a chi dovrei piacere. Lui tanto non mi vede.

 

Prima postavo foto di me su fb, scrivevo stati..Lo facevo per lui, ed anche se molti altri apprezzavano, io avrei tanto voluto che fosse lui a farlo..

Tipi piú grandi non vogliono un ragazzino giovane di aspetto come me, e sinceramente non li cerco neanche per ora.

Non voglio cambiare me stesso, voglio solo un altro lui e lui, anche solo per amico, ma non voglio farne a meno, è la mia forza.

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Tipi piú grandi non vogliono un ragazzino giovane di aspetto come me, e sinceramente non li cerco neanche per ora.

 

Secondo me - per esperienza - è più facile che problemi di "giovane aspetto" vi siano

fra coetanei o giù di lì.

 

Certo la relazione con persone più grandi pone altri - e non trascurabili - problemi

però peggio di un Etero non c'è niente...nel senso che l'etero è l'amore impossibile

che dura per sempre, solo perché è irreale

 

Non è che devi pensare ad un cambiamento interamente "voluto", altrimenti potrei dirti

innamorati di una "sfranta" così puoi distruggere in una settimana tutti i tuoi complessi

( purtroppo non funziona così tu non puoi decidere chi ti attrae o chi ti "prende" )

 

Però lasciatelo dire da chi è più grande di te...sono le esperienze positive della vita

che ci modificano interiormente, facendo anche cambiare certe predisposizioni e gusti

volere il gay che - ragionevolmente - può soddisfare i tuoi bisogni di oggi e che possibilmente

non sia uno stronzo totale, è - sarebbe, il presupposto per poi acquisire una serie di esperienze

che inevitabilmente ti cambieranno, anche se tu non lo vuoi....e lo faranno in meglio.

 

Ovviamente devi accettare il fatto che chiunque sia, non può essere lui

 

Devi aprirti alla possibilità di trovare una persona che possa corrispondere ai tuoi bisogni

essendo anche in parte diverso da lui

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Sì vabé però ora scrivi da invasato. Direi "voglio vivere una storia platonica col mio amico etero a sua insaputa" non solo significa spegnersi totalmente in una vita di falsità come un gay che nega di essere gay e vive da etero per il resto dei suoi giorni, ma è anche un po' da psicopatico.

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Sì vabé però ora scrivi da invasato. Direi "voglio vivere una storia platonica col mio amico etero a sua insaputa" non solo significa spegnersi totalmente in una vita di falsità..

No significa che le sensazioni che ho avuto con lui, anche se non ero corrisposto, non le ho avute con nessuno: ed ho fatto sesso con altri ragazzi, ho dormito abbracciato con altri ragazzi, ho aspettato anche l'alba con un altro tipo. Ma come lui nessuno,mai.

Non voglio essere troppo da commedia dicendo ció, ma con lui io mi sentivo vivo, anche quando tornando a casa piangevo (ehhh troppe volte) o quando mi parlava delle tipe.

Scrivo da invasato perchè non sono sereno psicologicamente, ma me ne rendo conto da solo, ma penso comunque tutto ció che ho scritto. Saró sbagliato io..

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Mah senti con me il tempo ha funzionato, ogni volta non lo credevo possibile ma ha funzionato e non solo una volta, quindi non c'è ragione di credere che non possa funzionare con te. Poi in alcune circostanze mi ha aiutato il fatto di essere del tutto ignorato dalla controparte, in altre mi ha aiutato il fatto specifico di allontanarla e di smettere di frequentarla forzandomi sistematicamente di pensare ad altro ogni volta percepissi il momento di ricascarci.

 

C'è da dire che ci vuole anche un minimo di volontà di superare l'impasse: un minimo di comportamento attivo, un minimo di iniziativa psicologica. Se uno si impedisce anche quest'ultima, beh allora si vede che gli piace proprio crogiolarsi rotolandosi in una pozzanghera di calde e salate lacrime di struggimento.

Edited by Sampei
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C'è da dire che ci vuole anche un minimo di volontà di superare l'impasse: un minimo di comportamento attivo, un minimo di iniziativa psicologica..

C'è stata l'iniziativa psicologica: mi sono iscritto ad un corso artistico che mi piaceva, ho iniziato a fare palestra in modo molto piú serio e con una dieta associata, ed i risultati li ho visti.

Mi sono forzato ad uscire con altre persone per dimenticare: una settimana ho programmato ogni sera di ogni gg un'uscita diversa per svagarmi, tanto per dire.

Psicologo per aiutarmi, perdita di tempo soldi ed energie,psichiatra non mi pronuncio o mi denunciano.

Sono uscito con vari ragazzi, alcuni li ho rifiutati (e infatti ora non ci parliamo piú,simpatici), con altri come già detto ho provato a proseguire..ecc (v.post prima)

È che anche solo girare per la città..ho troppi ricordi associati a lui, anche guidare mi ricorda lui (storia lunga).. Vabbè basta non frigno piú sul forum ahah .. Mi zittisco va, grazie a tutti comunque :)

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privateuniverse

E' verissimo, infatti io ho detto il contrario, il problema, la "colpa" è solo del soggetto del desiderio, e quindi il soggetto deve sobbarcarsi l'ingrato compito di chiudere il rapporto se si accorge di non essere più in grado di sopportarne il peso. Il che va anche nell'interesse dell'"oggetto del desiderio" a non dover vivere un rapporto falsato, no?

 

Infatti io capisco che si possa stare male all'idea di frequentare qualcuno che sappiamo non ci ricambierà mai, anche se ci vuole bene come amico.

 

In questo senso ho detto che ognuno fa le sue scelte.

 

Secondo me, in linea generale, è una scelta sbagliata per i motivi che ho detto. I rapporti umani significativi, nella vita, non sono molti, e non mi pare una buona idea romperne uno solo perché non si sviluppa in una direzione predeterminata.

 

Io mi arrabbierei se una persona che mi piace frequentare, e che per me è importante, scegliesse di troncare il rapporto perché io non corrispondo ai suoi desideri. I rapporti umani, quando sono autentici e non meramente strumentali, siano essi di amicizia o di amore, implicano,sia come presupposto, sia come conseguenza, anche il rispetto dell'altro, e quindi della sua libertà. Io non ho il dovere di essere adatto ai bisogni altrui e, se qualcuno lo pretendesse da me, lo considerei una coercizione; perché dovrebbe essere diverso quando i ruoli si rovesciano?

 

Scusate in fondo è anche giusto che la persona "perseguitata" si liberi del suo (involontario, ovvio) persecutore. Se io so che non sono in grado di trattare un amico come amico, perché devo forzarlo a costanti situazioni imbarazzanti?

 

Se non sono in grado di trattare un amico come amico significa che io, per primo, non sono capace di voler veramente bene a questa persona. La considero una cosa di cui voglio appropriarmi, non un soggetto che ha esigenze, bisogni, desideri, che possono essere diversi dai miei; cioè, in altri termini, una propria personalità, una propria autonomia e libertà, e il cui apprezzamento, il cui affetto, vale in quanto espressione di questa libertà.

 

Che cosa c'è di imbarazzante in questo? Se so che un amico sarà sempre e solo tale, di cosa dovrebbe essere imbarazzato?

Dovrebbe temere che gli metta una mano sul pacco?

 

Diverso è il caso di una persona che, pur sapendo quanto è importante per noi, non ci fila neanche di striscio, ci trascura e non mostra di tenere a noi. In questo caso è sicuramente meglio tagliare i ponti. Ma non perché è un amico che no diventerà mai un amante, bensì perché non ci può essere rapporto con chi, di fatto, non prova nulla nei nostri confronti. Questo però non è il caso dell'amico di @Luchetto93 che, anzi, ha continuato a cercarlo.

 

Io direi che il discorso di privateuniverse può essere giusto tra persone adulte e che si sono dette l'intera verità sul loro

rapporto

 

Io la pensavo così anche quand'ero adolescente.

 

Tornando al caso specifico, secondo me bisogna evitare non le vie di mezzo e i compromessi, ma le soluzioni contraddittorie. E' contraddittorio tagliare i ponti da una parte e, dall'altra, aspirare a un rapporto totalizzante che, peraltro, non potrà mai esserci; anche perché, quando l'amico etero del quale ci siamo invaghiti troverà una fidanzata, si sposerà e metterà su famiglia, avrà altre priorità, e noi difficilmente saremo tra queste.

 

La pretesa, poi, di cercare, in qualsiasi persona s'incontri, la copia di chi ci piace di più, come definirla? Oltre ad avere una componente ossessiva, è assurda, irrealistica, persino radicalmente ingiusta per i malcapitati che dovessero essere sottoposti a questo confronto.

Edited by privateuniverse
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Io la pensavo così anche quand'ero adolescente.

 

Secondo me...la pensavi male in quel caso

 

O almeno ho il forte dubbio che possa essere stato un atteggiamento che

ti abbia giovato in quel momento, va detto però che la situazione andrebbe

( a prescindere dalla mia opinione ) valutata anche in relazione al contesto

sociale che ti era disponibile 

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Se non sono in grado di trattare un amico come amico significa che io, per primo, non sono capace di voler veramente bene a questa persona. La considero una cosa di cui voglio appropriarmi, non un soggetto che ha esigenze, bisogni, desideri, che possono essere diversi dai miei; cioè, in altri termini, una propria personalità, una propria autonomia e libertà, e il cui apprezzamento, il cui affetto, vale in quanto espressione di questa libertà.

Ergo... non funziona più nulla. Devo comunque troncare. Non si scappa da ciò.

 

 

 


Io non ho il dovere di essere adatto ai bisogni altrui

esatto! infatti

1) l'oggetto della cotta non ha il dovere di corrispondere al bisogno di ammmore

2) il soggetto della cotta non ha il dovere di corrispondere al bisogno di amicizia

 

Dunque si taglia.

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privateuniverse

Secondo me...la pensavi male in quel caso

 

E perché?

 

Cosa c'è di sbagliato nel ritenere che un rapporto interpersonale sia qualcosa che vale la pena di preservare quando è nutrito da un desiderio reciproco di conservarlo e non da una concidenza di bisogni?

 

Ergo... non funziona più nulla. Devo comunque troncare. Non si scappa da ciò.

 

 

 

esatto! infatti

1) l'oggetto della cotta non ha il dovere di corrispondere al bisogno di ammmore

2) il soggetto della cotta non ha il dovere di corrispondere al bisogno di amicizia

 

Dunque si taglia.

 

Circa il primo punto:

I rapporti umani, quando sono rapporti "umani", e non "simbiotici", non sono come le auto, che si rottamano quando "non funzionano".

 

Circa il secondo punto: confondi il desiderio con il bisogno. Se io ti chiamo per offrirti di uscire o di fare delle cose insieme non è detto che il motivo sia il "bisogno", cioè, per esempio, il fatto che io abbia voglia di uscire e non abbia altri con cui uscire oltre a te; per cui, nel momento in cui trovo qualcun altro che soddisfa meglio il mio "bisogno", ti scarico e chi s'è visto s'è visto, cosa che avviene molto frequentemente.

 

Il motivo può essere anche il "desiderio": esco con te perché mi piaci, mi piaci come persona, mi piace passare del tempo con te, fare delle cose con te, condividerle con te. Quindi sono io che mi protendo verso di te, che vengo verso di te, invece di pretendere che tu agisca in modo da soddisfare i miei bisogni.

 

Confondere i bisogni con i desideri è molto comune, perché sono due cose molto simili in apparenza ma, in realtà, profondamente diverse. La persona che ti cerca in un momento di solitudine, per mancanza di meglio, o che ti chiama solo perché deve sfogarsi con te o vuole un consiglio, ha "bisogno" di te, ma non ti desidera; nel momento in cui tu non dovessi più soddisfare i suoi bisogni ti abbandonerà.

 

La persona che ti desidera, al contrario, è attiva nei tuoi confronti. Il bisogno muove dalla necessità di una persona, che rende l'altra oggetto; il desiderio, invece, comporta un'attività da parte di entrambe le persone coinvolte.

 

Nel caso di @luchetto93, il rapporto può essere cominciato in uno stato di necessità; ma il fatto che il suo amico abbia continuato a cercarlo anche quando questo stato di necessità era cessato indica che, da parte del suo amico, c'era un desiderio di mantenere in vita i rapporti, non un mero bisogno.

 

Questo è qualcosa di prezioso; io non lo getterei mai via solo perché l'amico non sarà mai amante nel modo che voglio io.

Edited by privateuniverse
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Nel caso di @luchetto93, il rapporto può essere cominciato in uno stato di necessità; ma il fatto che il suo amico abbia continuato a cercarlo anche quando questo stato di necessità era cessato indica che, da parte del suo amico, c'era un desiderio di mantenere in vita i rapporti, non un mero bisogno.

 

Questo è qualcosa di prezioso; io non lo getterei mai via solo perché l'amico non sarà mai amante nel modo che voglio io.

Solo chi ha passato una situazione come la mia puô capirlo: è consumante avere una persona cosí vicina, ma psicologicamente cosi lontana.

 

Solo alcuni episodi:

 

-Viaggi insieme solo io e lui, ore in macchina a parlare, fermarsi agli autogrill e mangiare insieme..ecc

Quando ad esempio io mi spogliavo, ovviamente lui manco mi cagava.

Io come uno stupido a passare ore in palestra perchè notasse il mio fisico ma ovviamente nulla. Si vede il telefonino gli interessava di piú..

 

-Essere svegliato dalla persona che ti piace in un modo cosi carini che neanche un ragazzo gay mi ha fatto mai

 

-Andare in piscina con la persona che ti piace, sempre e solo io e lui, parlarci a 2cm nella vasca idrom. senza che gli desse fastidio

 

-Carezzargli i capelli mentre studiavamo con una specie di pinza giocattolo (..)

 

-Vediamo un film a casa mia oggi?sempre io e lui, poi era pure estate..mi tolgo la maglia fa caldo... (...)

 

-Io che provavo ad allentare i contatti e lui mi cercava,anche per delle cazzate.

 

Spero sia chiaro perchè sono cosi ossessivo nel ricercarlo in altre persone. E ci sarebbero tante altre cose da dire credetemi, questi esempi sono i primi che mi sono venuti, ma la nostra storia (..) ha cosi tanti risvolti, cosi tante sere passate a confidarci, a sognare una nuova vita..sempre io e lui, sempre da soli.

Sento di essermi consumato, ma io è lui che voglio, era e rimane la mia persona, anche se io l ho allontanato.

Edited by Luchetto93
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Cosa c'è di sbagliato nel ritenere che un rapporto interpersonale sia qualcosa che vale la pena di preservare quando è nutrito da un desiderio reciproco di conservarlo e non da una concidenza di bisogni?

 

Mi sembra di averlo spiegato in modo molto dettagliato qui sopra

poi tu puoi ritenere che, nel tuo caso, la situazione fosse diversa

da come la descrivo io ed i tuoi bisogni - diversamente da quelli di

lucchetto93 - non fossero l'espressione di un complesso nevrotico

( quale nei fatti io lo descrivo...) ma di qualcosa di positivo e reale

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Questo è qualcosa di prezioso; io non lo getterei mai via solo perché l'amico non sarà mai amante nel modo che voglio io.

Però vedi cosa scrive Lucchetto93? Sono gesti quotidiani che molte persone in confidenza possono fare fra loro, però lui crede che solo il suo amico sia capace di farlo per questo ne coltiva una morbosa idolatria del tutto autoreferenziale, anche nelle stesse sensazioni, che sono totalmente unidirezionali. Quindi le tue distinzioni teoriche fra bisogno e desiderio, per quanto molto belle, tendono a essere troppo evanescenti e nei fatti si sgretolano in un attimo di fronte alla violenza non controllabile dell'attrazione.

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Io penso che ci siano molte forme di amore, che non esista solo quello prettamente "egoistico" di coppia, fatto di desiderio e di "possessione" dell'altro; esiste l'amore amicale, esclusivamente platonico (badate bene, non parlo di forte affetto, ma di Amore vero e proprio, di innamoramento: quando l'altra persona costituisce un vero e proprio modello ideale e idealizzato di tutte quelle caratteristiche che per noi sono "sublimi" e che lo rendono per questo oggetto della nostra adorazione); per me esiste anche questa forma di amore. Ma deve essere completamente disinteressata, come dice @privateuniverse, perché altrimenti, come dice @sampei, se si creano delle aspettative differenti da entrambe le parti, dall'uno di amicizia nel senso più puro del termine, e dall'altro di esclusività, di sesso e di legame altro, allora non ci sono più i presupposti per vivere serenamente. Se si è in grado di amare senza provare gelosia o pretendere di avere un "ruolo" che sia quello di compagno, allora si diventa completamente consapevoli di cosa significa amare una persona che rimarrà per sempre nella nostra vita.

Per me funziona così.

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Se si è in grado di amare senza provare gelosia o pretendere di avere un "ruolo" che sia quello di compagno..

A 19 anni, anzi 18 all'epoca, e nel pieno del primissimo amore credimi è impossibile.

Con una maturità e soprattutto serenità con se stessi e con gli altri ci puó stare, ma con gli ormoni a mille, con la confusione adolescenziale non è tangibile.

 

"Non poter stare con una persona, non poter stare nemmeno senza. Mancarsi accanto, mancarsi dentro. Chissà se è amore anche questo.." [cit.]

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A 19 anni, anzi 18 all'epoca, e nel pieno del primissimo amore credimi è impossibile.

Con una maturità e soprattutto serenità con se stessi e con gli altri ci puó stare, ma con gli ormoni a mille, con la confusione adolescenziale non è tangibile.

"Non poter stare con una persona, non poter stare nemmeno senza. Mancarsi accanto, mancarsi dentro. Chissà se è amore anche questo.." [cit.]

Infatti io per prima non ti giudico per la tua scelta, che è a questo punto inevitabile. Quando si creano delle aspettative che non possono essere soddisfatte, per una serie di motivi, e se ne soffre, allora non ci rimane che distaccarci. È incontrovertibile, non è una questione di razionalità: o siamo capaci di dominare il desiderio di avere qualcosa di più, oppure non ne siamo capaci. Non c'è molto da discutere.

Per quanto riguarda la tua situazione, secondo me col tempo e innamorandoti di una persona con cui costruire una storia "reale" riuscirai a metabolizzare questo tuo trascorso e probabilmente saprai gestire un futuro riavvicinamento.

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Sbaglio o ancora non è stato detto che forse anche il tuo amico è gay? :D

 

No vabbeh a grandi linee mi ricorda quello che è successo a me con la differenza che i rapporti si sono mantenuti

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Sbaglio o ancora non è stato detto che forse anche il tuo amico è gay? :D

 

No vabbeh a grandi linee mi ricorda quello che è successo a me con la differenza che i rapporti si sono mantenuti

No ti prego, speravo nessuno lo dicesse.

È eterissimo o non me ne sarei innamorato, lo so, lo so...

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È eterissimo o non me ne sarei innamorato

 

se è etero non avrà mai una relazione con te ne farà sesso con te. trai tu le conclusioni.

 

ti conviene farti un paio di docce fredde al giorno e capire che gli etero non ti vorranno mai.

 

tu vorresti una donna pazzamente innamorata di te ?

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Questa è la frase piu stupida che potevi dire.

Non hai colto l'ironia della mia frase.

E smettila di essere cosí provocatorio, o almeno fallo in modo piú elegante.

Ci vuole personalitá per fare il tipetto che spara frecciatine, quindi prima fattela e poi rompi i coglioni quanto ti pare.

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se è etero non avrà mai una relazione con te ne farà sesso con te. trai tu le conclusioni.k

 

ti conviene farti un paio di docce fredde al giorno e capire che gli etero non ti vorranno mai.

 

tu vorresti una donna pazzamente innamorata di te ?

Rileggiti tutto il topic, non sono un bimbetto che sbava dietro agli etero, ho incontrato un bel po' di ragazzi gay. Il problema è lo strascico emotivo che mi ha lasciato la cotta ed il fatto di aver chiuso con lui, che mi da molto da pensare..

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Non hai colto l'ironia della mia frase.

E smettila di essere cosí provocatorio, o almeno fallo in modo piú elegante.

Ci vuole personalitá per fare il tipetto che spara frecciatine, quindi prima fattela e poi rompi i coglioni quanto ti pare.

Ti è scesa la catena?

Mica si capiva che era ironica la frase.

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Ti è scesa la catena?

Mica si capiva che era ironica la frase.

Ho le mie cose capiscimi.

E ora mi devo pure vedere con uno, non è che lo sporco?

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