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società contro i gay


SaviGuzzi

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Hinzelmann

Ma tipo qualche civiltà precolombiana

 

Ovvio che ci sono...il motivo per cui non ne ho citate è che 

non giovava all'economia del discorso XD

 

Il "berdache" o i "berdaches" sono dei travestiti....presenti in tutto il continente americano

con un ruolo sociale predefinito ( accanto alle donne ) e riconosciuto ( c'è un documento

in cui le donne di un villaggio atzeco difendono un giovane travestito da uno spagnolo che

lo voleva  bruciare vivo )

 

Le fonti scritte filtrate dagli Spagnoli cattolici attribuiscono a certi termini significati negativi

ma è lecito supporre vi sia una interferenza culturale...Bartolomeo de las Casas critica le case

dove i giovani Nahua vivevano in comune, durante l'adolescenza e la preparazione a

diventare guerrieri, riporta anche le opinioni negative degli anziani contro la sessualità precoce

degli adolescenti, però è un fatto...che dopo l'arrivo degli spagnoli i ragazzi colti in flagrante

vennero espulsi ( il chè potrebbe significare che prima - per quanto criticati - non lo erano )

 

Lo schema è quindi il consueto: istituzionalizzazione dell'omosessualità attraverso figure di 

"inversione" maschio-femmina o come "transizione" verso l'eterosessualità- età del matrimonio

( favorita-tollerata-in ogni caso non repressa )

 

A questo schema molto diffuso costituiscono unica eccezione ( al di là della Grecia ) i Siwa in

Africa

 

Ma a noi le forme "ufficiali" ( inversione o formazione transitoria ) interessano meno

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troppo comodo MarioXD...troppo comodo....

ho l'impressione che ci teniamo la storia più per come la vogliamo che altro

 

Troppo comodo per che cosa????

 

E' chiaro che ogni parola scritta e anche ogni parola detta è soggetta ad interpretazione, che può variare anche di molto a seconda della sensibilità o dei (pre)giudizi dell'interprete:  non è una novità.

I Cristiani si sono accapigliati anche sanguinosamente per secoli per le varietà interpretative dei libri sacri scritti due migliaia d'anni prima.

 

Comunque nel caso specifico del Simposio platonico e degli "erastes" di Socrate, visto il contesto è ragionevole pensare che Platone alludesse a coloro che seguivano e ascoltavano assiduamente Socrate come fa un amante con il ragazzo amato:

per questo egli utilizza la parola erastes.

Certamente si può pensare anche che uno od alcuni di costoro siano stati "erastes" di Socrate in senso stretto, cioè l'abbiano avuto o l'avrebbero voluto avere come proprio eromenos.

Però quando è collocato cronologicamente il Simposio Socrate aveva circa 55 anni, quindi come eromenos di qualcuno poteva andare solamente se il suo erastes fosse stato più anziano:

difficile pensare che fossero molti quelli più anziani di lui in un'epoca dove l'età media non superava i 30 anni e soprattutto che fossero molti gli adulti pronti a seguire assiduamente un uomo considerato dai più (si ricordi la sentenza di condanna) uno "scioperato" forse pericoloso per i giovani.

Più probabilmente Socrate ebbe gran seguito o almeno attenzione proprio tra i giovani (e questo spiega anche perché l'accusa fu appunto di "corrompere i giovani") e questo successo indusse Platone a parlarne come se Socrate fosse un eromenos assalito da erastai desiderosi di ottenere da lui non prestazioni erotiche, ma prestazioni spirituali, cioè il suo insegnamento di saggezza.

Lo stesso atteggiamento ebbe infatti Alcibiade, sempre stando a Platone, quando cercò di ottenere da Socrate la bellezza interiore e la giovinezza spirituale  offrendogli in cambio la sua bellezza esteriore e la sua giovinezza fisica (tentando di scambiare oro con bronzo):

lo assalì come se fosse un erastes focoso che desiderava godere la bellezza dell'amato, quella spirituale però, non quella fisica, ma gli si offrì come  eromenos pronto ad appagare gli appetiti fisici dell'amante.

Edited by Mario1944
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Fabio Castorino

Nel mondo di oggi ci sono purtroppo ancora tante persone che nutrono odio contro i gay, ma per fortuna ormai ce ne sono tante che ci sostengono e sono al nostro fianco. Sicuramente di questi "alleati" ce ne sono diversi anche intorno a te, tra i tuoi amici, parenti, compagni. Dovresti cercare di circondarti di queste persone positive per poterti un giorno confidare con loro. Inoltre potresti cercare di entrare in contatto con ragazzi gay e lesbiche della tua età, che devono affrontare i tuoi stessi problemi, per poter condividere le tue ansie e paure ed eventualmente affrontarle insieme. 

Se per adesso ti sembra che l'ambiente a scuola sia omofobo e che fare coming out sia "rischioso", non farlo, sei ancora giovane e puoi prenderti il tuo tempo. Ma comincia a costruirti delle amicizie con persone di fiducia che potranno sostenerti ed aiutarti. Vedrai che dopo la scuola le cose miglioreranno.

Edited by Fabio Castorino
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