Jump to content

Cosa vuol dire essere sani?


_Andrea_

Recommended Posts

L'essere sani e`un concetto che io credo andrebbe rivisto sotto molteplici aspetti. Il primo e` sicuramente quello dato dal pensiero che esista la perfezione in cui una persona e` scevra da ogni malattia, come se fosse rivestita di un'aura bianca di salute, neanche fosse un santo. Il secondo discende dal primo per dire che se hai una malattia/imperfezione perdi lo status di sano per quello di malato. Esistono altri aspetti come l'acquisizione di una malattia solo perche' e` stata prescritta da un amico o anche dall'ipocondria

 

Cito una frase pronunciata da Beppe Grillo che non so se sia stata a sua volta citata da qualche altra fonte, google non mi e`stato d'aiuto

 

"La vita è una malattia che si trasmette per via sessuale e conduce inevitabilmente alla morte"

 

Concludo dicendo che e` lungi da me la prerogativa di bollare l'intera medicina come inutile, ma vorrei criticare la nostra ossessionata ricerca di sanita` che non ci rimanda a quello che siamo... ovvero fragili umani.

 

Homo sum, humani nihil a me alienum puto" Terenzio

[trad. Sono un uomo, non ritengo a me estraneo nulla di umano]

 

In conclusione, secondo me bisognerebbe prendere atto che perfetti non si puo` essere e che se si soffre di qualcosa, bisognerebbe impare a conviverci come parte della nostra fragilita` umana, un esempio e` la cura alla depressione attraverso farmaci.

Link to comment
Share on other sites

Ehm... Sono sostanzialmente d'accordo. Nel senso che credo nella necessità da aprte dell'individuo di vivere in armonia col proprio corpo e di piacersi per come si è. Difettucci compresi.

 

Non amo l'ossessione della contemporaneità per l'immagine senza contenuto, specie per quanto riguarda le persone. I ragazzi troppo belli non mi piacciono. Se un ragazzo non ha almeno un brufolino o un dente disallineato mi fa impressione... Troppo perfetto spesso vuol dire finto.

 

E una finta perfezione cancella la nostra parte più importante, perché è quella che più ha a che fare col nostro essere VIVI: il crescere, il cambiare... anche l'ammalarsi e il morire.

 

Io dico sempre per me che l'importante è essere sani, non palestrati a tutti i costi, idem essere curati, non ossessivamente superfashion... Queste esagerazioni nascondono la parte più profonda di una persona, durano poco (la giovinezza passa in fretta), ti fanno spendere dei milioni e ti rendono schiavo di un sistema che mira solo a sfruttarti, non a fare di te un uomo felice.

 

Credo anche, come scritto altrove in questa stessa sezione, una serenità interiore e un rapporto positivo col proprio corpo, ti aiutino ad essere sano (combattono molte fint emalattie della contemporaneità) e bello (perché chi si sente bello, lodiventa davvero, in quanto gli altri inconsciamente lo percepiscono).

 

Detto questo, non bisogna estremizzare. Perciò, Andrea, starei attento alla definizione di depressione, che - a quanto mi si dice - va a tutti gli effetti considerata una malattia. Credo nella responsabilità dell'individuo e so - per consocenz adiretta - che molti depressi godono nel vittimismo e dipendono dai farmaci, ma... è un argomento che va trattato con più delicatezza e meno generalizzazione.

 

Terenzio credo intendesse una cosa diversa, ma... lascimao perdere: il motto, ancorché travisato, è molto significativo.

Link to comment
Share on other sites

Guest Trisketto87

Essere sano è un concetto semplicissimo. Significa stare bene con se stessi.

Nulla di più.

Puoi anche non essere perfetto, ma se ti piaci e riesci a sorriderti di fronte lo specchio, allora non sorge nessuna paranoia mentale o voglia di essere la Venere di Botticelli. Certo curarsi, comprare dei vestiti che ci valorizzano, farci belli, può solo farci bene!Chiunque ha bisogno di sentirsi speciale ogni tanto, non dico perfetto! Lo stare bene dipende molto da noi, se riusciamo ad essere sereni a livello mentale allora anche il malessere fisico lo sopportiamo meglio.

 

Conosco molte persone che nonostante abbiamo un mal di testa o un mal di pancia, riescono a sorridere accantonando il dolore. Se ci si fissa si avverte di più. Quindi in sostanza non è tanto una questione di vivere in armonia con il proprio corpo ma di vivere in armonia con la nostra mente, tutto dipende da essa e da come la utilizziamo.

Link to comment
Share on other sites

da un punto di vista "scientifico" (nel senso anglosassone della concezione), il sano è colui che rispecchia la maggior parte della popolazione. definizione molto folkloristica e "di utilità", in quanto non è di utilità pratica...

 

da un punto di vista della "medicina delle evidenze" (cioè lo studio delle popolazioni a rischio) i sani sono coloro che hanno il minor rischio di morire. notate quanto sia aberrante questa concezione: essa è stata infatti modificata dicendo " a parità di età, sesso e razza", ma secondo me mantiene un non-so-che di inquietante.

 

da un punto di vista umano (quello che l'OMS voleva interpretare nel suo statuto), la salute è il benessere psicofisico della persona umana, ed è un suo diritto fondamentale. molto ampollosa e romantica, ma non mi dispiace per nulla. pone dei problemi la sua applicazione: il disagio inteso proprio come infelicità o insoddisfazione di sè stessi si cura cambiando sè stessi (tipo con un seno più grosso) o agendo sulla mente? o entrambi? o non dovrebbe essere la medicina a occuparsene quanto qualcun'altro?

 

personalmente non so cosa sia la salute. a me piace vederla come assenza si malattia. questa è una contradizione in sè, ma rende l'idea: la salute, così come la felicità è un concetto "negativo" nel senso che può essere definito solamente in contrapposizione al suo opposto, di cui noi abbiamo esperienza diretta. se non ci fossero malattie, ma soltanto la morte, saremmo tutti sani? o troveremmo cmq qualcosa di cui sentirci malati? non lo so...

ancora una volta mi stupisce la saggezza del popolo, ma temo che senza far troppi voli pindarici, la verità -per quanto retorico possa sembrare- sia davanti a noi: ci si accorge del valore delle cose che contano solamente quando vengono a mancare.

Link to comment
Share on other sites

Innanzitutto mi scuso per la mancanza di tatto, non era mia intenzione attaccare o schernire coloro che sono in depressione, tuttavia occorre ricordare che gli psicofarmaci non sono acqua tiepida. La causa principale e` di natura psichica e sulla psiche si dovrebbe intervenire con la ragione, con la vicinanza di persone che ti vogliono bene, con il guizzo di volonta`. Probabilmente sono estremo in queste considerazioni, ma gli psicofarmaci sono dannosi e hanno gia` mietuto tante vittime. Anche perche' e` frequente che si possa rimanere farmaco-dipendenti. Sempre nel filone degli psicofarmaci esiste il "ritalin" dato ai bambini perche' troppo vispi e su questo mi viene da allarmare tutti in modo prepotente.  Esiste una malattia cosi`pericolosa perche' a un bambino di 10 anni venga somministrato uno psicofarmaco? Si` quella di essere semplicemente vivace.

 

Molto evocativo quello che dice Almadel.  In un certo senso la salute la si riscopre quando la si perde o viene messa a repentaglio, eppure quello a cui mi riferivo era proprio questa ricerca assoluta per quanto riguarda la perfezione. Non avere malattie, non avere difetti ecc... in poche parole il concetto che ha espresso yrian.

Link to comment
Share on other sites

Caro Andrea,

anche il timore irrazionale di perdere la salute è una malattia.

Si chiama "ipocondria" e, quindi, è il contrario di essere in salute.

 

Io non voglio essere sano a tutti i costi: mi accontento di malattie brevi, curabili e non frequenti.

 

Chi è sazio non dovrebbe dire che "non bisogna essere ossessionati dal cibo".

Lasciamo dire questa cosa a chi ha fame.

Non mi piacciono i discorsi che relativizzano la Salute fatti dai Sani: non ce li possiano proprio permettere.

 

L'invito a "convivere con la malattia" vorrei che venisse da un malato terminale, non da un ragazzo che (spero) gode di buona salute. Cosa dici?

 

Sulla depressione poi...  apreirei un'altra discussione.

Link to comment
Share on other sites

Guest Trisketto87

è vero bisogna anche distinguere il grado di malattia, se si tratta di qualcosa di grave il discorso diventa molto più complesso...ma c'è chi per un mal di pancia si rende vittima del mondo...quello si che è pesante...

Link to comment
Share on other sites

Quello che dici, Almadel, e` importante. Io non mi riferivo certo a gravi patologie di tipo terminale, me ne baderei dal dire "conviveteci e morite senza lamentarvi troppo", al contrario partendo da questa assunzione voglio fare un'aspra critica a coloro che sono sani e che si ritengono malati di difetti, come puo` essere il mal di pancia o mal di testa, facendone scoppiare un caso nazionale. A me e` capitato di vedere persone messe in condizioni gravissime e domandarmi come posso io lamentarmi di quel brufolo che esce ogni tanto o di altre cose simili.

 

Insomma molti di quelli che sono sani [quelli che intendi tu, Almadel] si considerano malati, e coloro che sono vittima di quelle malattie mortali ci vedono sicuramente come degli ingrati per la salute che abbiamo e non apprezziamo. Siamo abili da trasformare una piccola allergia in una malattia gravissima.

 

Avere l'allergia e` essere malati? Essere miopi e` essere malati? ecc.

Se ci pensi l'omosessualita` stessa e` ancora considerata da alcune persone come malattia.

Link to comment
Share on other sites

Credo che l'allergia e la miopia siano della malattie (o sei vuoi dei difetti)

Io sono miope, ma non mi considero "diversamente abile". Non vedo le cose in modo "diverso", vedo le cose in modo "peggiore".

Io sono omosessuale e non faccio sesso in modo "peggiore", faccio sesso in modo "diverso".

Tant'è che l'omosessualità non è una malattia.

 

Non sempre ho voglia di lamentarmi delle piccole magagne che mi affliggono; se non lo faccio in genere è per non infastidire gli altri (nessuno vuole un vicino, un amico, un fidanzato che si "lamenta").

 

Però quando qualcuno si lamenta per una banalità, in genere non infierisco dicendogli "va' che non hai niente!"; perchè quando lo faccio la mia stizza è più dettata dall'egoismo che dalla voglia di "fargli apprezare la sua salute."

In poche parole mi scoccio di sentire la gente lamentarsi di banalità; perchè come tutti noi, preferisco avere intorno persone che non si lamentano.

Non credo però che questo sia un atteggiamento di cui vantarsi.

Link to comment
Share on other sites

Join the conversation

You can post now and register later. If you have an account, sign in now to post with your account.

Guest
Unfortunately, your content contains terms that we do not allow. Please edit your content to remove the highlighted words below.
Reply to this topic...

×   Pasted as rich text.   Paste as plain text instead

  Only 75 emoji are allowed.

×   Your link has been automatically embedded.   Display as a link instead

×   Your previous content has been restored.   Clear editor

×   You cannot paste images directly. Upload or insert images from URL.

×
×
  • Create New...