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La Zoccola Etica


Almadel

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Ilromantico

 

 


Da quel che mi sembra di capire nel secondo capoverso si suggerisce
di smontare il sentimento della gelosia, facendolo retrocedere alle singole
emozioni originarie di base: insicurezza ( ansia? ) paura, rabbia
 
Dopodiché, con un certo ottimismo,  si prende in esame la componente
"reattiva" cercando di trasformarla in condivisione ( come se bastasse
imparare a chiedere per ottenere ; il ché al netto di condizionamenti
culturali, ruoli sociali, ruoli di genere etc. )

 

In realtà, le mie perplessità riguardano proprio un approccio semplicistico dei sentimenti, sia in esso in senso negativo (la gelosia è lecita) che positivo (la gelosia è dannosa e bisogna trasformala in positivo). Non penso sia logico demonizzare eccessivamente i sentimenti negativi e valorizzare eccessivamente quelli positivi. Secondo me, con buon equilibrio e nella giusta misura, i sentimenti negativi e positivi si controbilanciano e hanno un loro compito che trovo un po' assurdo voler snaturare. Nel caso della gelosia, è un sentimento negativo, ma nella sua negatività esprime sempre amore e paura di perdere qualcosa. E proprio le paure, le insicurezze o i dubbi, non penso siano cose che debbano essere rimosse perché rivelano pur sempre un forte interesse. In definitiva, in piccole dosi e con cognizione di causa, penso che qualsiasi sentimento negativo ci renda più umani e siano più utili ed importanti in una relazione di quanto si pensi. In caso contrario, se un partner non fosse minimamente geloso e super-comprensivo mancherebbe una sorta di brio e frizzantezza. Una coppia statica, noiosa  e prevedibile come una messa in chiesa. No, grazie. L'antico detto ha ragione:"L'amore è bello quando è litigarello", dimostrano che i sentimenti negativi alla fine servono anche per enfatizzare poi quelli positivi.

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Beh, ma suppongo ( non ho letto il libro ) che sia

in parte vero ciò che ha scritto @Isher

 

Il libro si rivolge ad un pubblico connotato o interessato

non ha cioè la pretesa di essere un Trattato, quanto una

guida o un manuale per approcciare il tema, rivolto ad un

certo pubblico con certe convinzioni

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Ciao a tutti, leggerò con calma i vostri interventi, ma sono contento che sia emersa questa discussione. Sono un sostenitore della filosofia poliamorosa e partecipo a varie attività di diffusione culturale, organizzo incontri, questo genere di cose, sul tema.

 

È sorprendente (o forse non è sorpresa, ma è una bella sensazione) quante persone ci siano che rimangono illuminate quando scoprono che esistono altri a condividere questa filosofia. A quanto pare la monogamia come imposizione culturale non è per tutti gli stomachi. Ci sono quelli che di fronte all'indigestione scelgono la via del tradimento (pochini, eh?), o quelli che preferiscono la via della trasparenza. La Zoccola Etica vuole parlare a queste persone e non farle sentire sole.

 

Se i moderatori lo ammettono, vorrei postare un link o due di risorse per chi è curioso di sapere cosa si muove in Italia su questo movimento. :)

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Ho messo online una pagina Poliamore in Italia apposta per riassumere i link. Ci sono alcuni blog/e-zine, ci sono diversi gruppi su Facebook, ci sono dei forum (deserti).

 

Tante cose sembrano duplicate perché grossomodo esistono due filoni in chi organizza cose in Italia: chi vuole proporre il Poliamore™ Giusto, Etico e si propone di spiegare un approccio moralmente impeccabile; e chi parte dall'approccio "ascoltiamo le persone e quello di cui hanno bisogno, e mostriamo loro che non sono soli".

 

Inoltre ci sono incontri frequenti, spesso organizzati come aperitivi informali dove può venire chiunque, sia che sia interessato al poliamore, che sia un veterano, sia che sia uno curioso, oppure uno che ha bisogno di aiuto per affrontare la sua situazione. Giusto ieri sera eravamo un mucchietto di persone improvvisate al Lelephant a Milano. Si fanno incontri in varie città, le più attive sono Milano, Padova, Bologna e Roma, nel senso che se in quelle città dite "oh, ci troviamo stasera" è facile trovare qualcuno con cui parlare

 

Se qualcuno pensa che gli incontri possano incuriosirlo: scrivimi in privato, oppure vieni sui gruppi Facebook di Milano e Roma.

 

Per il resto sto un po' in giro sul forum, per domande sul tema e per conoscervi un po'. Se qualcuno se lo chiede: yes, vivo relazioni multiple, con alcune ottime soddisfazioni, di tutte le persone che ho intorno, non soltanto mie. :)

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Ritengo irrispettosi questi commenti. Io ho visto in prima persona realtà di poliamore, pur essendo monogamo, ho visto sinceramente amore, un'altra modalità di amore.

 

 

Io ritengo irrispettoso che la Lingua Italiana venga violentata, utilizzando, in maniera peraltro ipocrita, termini alla cazzo di cane, quando esistono altri termini maggiomente calzanti, che descrivono al meglio una data situazione.

Sulle forme di amore: sappiamo tutti che esistono tante forme di amore, anche un'amicizia sincera è una bella forma d'amore...in tal senso voglio portare l'esempio di due miei amici di vecchia data: da oltre 10 anni escono sempre insieme,  fanno vacanze insieme, si scambiano regali bellissimi, insomma sono molto legati.

Però, siccome sono persone sincere e non ipocrite, quando qualcuno chiede loro se sono una coppia, loro rispondono la verità, ovvero che sono "soltanto" molto amici.

Non avrebbero problemi, come fanno tanti ipocriti e falsi,  a "vendersi" come coppia davanti agli occhi di genitori, parenti, ed amici, tanto gli atteggiamenti tenuti sono simili a quelli di una coppia;, tra l'altro in passato è capitato anche che abbiano avuto contatti sessuali tra loro... ma, siccome non vivono una relazione esclusiva, quale è per antonomasia quella indicata dal termine "coppia", si dichiarano, giustamente, come ottimi amici...che poi alla fine è quello che realmente sono.

 

In definitiva, c'è chi porta il nonno in ospizio, e dice che lo ha portato in una "struttura" o in una "rsa", chi fa lo spazzino, e dice di fare "l'operatore ecologico", e chi ha un ottimo amante o scopamico (al quale vuole benissimissimo eh), ma lo spaccia come il proprio "fidanzato"...insomma, c'è  chi  è ipocrita, e chi no.

 

 

A quanto pare la monogamia come imposizione culturale non è per tutti gli stomachi.

 

Comunque siete di una presunzione che fa paura: secondo il vostro ragionamento voi siete nel giusto, e chi è monogamo lo è solo perchè è schiavo di imposizioni culturali... dalla serie "io so' io e voi non siete un cazzo", tanto per citare il grande Alberto Sordi... in pratica ragionate per dogmi indiscutibili, esattamente come fanno i seguaci di tante religioni...ebbene, criticate reali e presunte imposizioni culturali solo quando vi fa comodo??

Vi ricordo inoltre che i punti di vista sull'argomento sono tanti e variegati: secondo molti la vostra potrebbe addirittura essere inquadrata come una forma di bulimia sessuale...

Edited by ben81
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AndrejMolov89

"Io ritengo irrispettoso che la Lingua Italiana venga violentata, utilizzando, in maniera peraltro ipocrita, termini alla cazzo di cane, quando esistono altri termini maggiomente calzanti, che descrivono al meglio una data situazione."

 

 

Termini che guarda caso, sono i tuoi giudizi sprezzanti. 

"In definitiva, c'è chi porta il nonno in ospizio, e dice che lo ha portato in una "struttura" o in una "rsa", chi fa lo spazzino, e dice di fare "l'operatore ecologico", e chi ha un ottimo amante o scopamico (al quale vuole benissimissimo eh), ma lo spaccia come il proprio "fidanzato"...insomma, c'è  chi  è ipocrita, e chi no."
La situazione è leggermente più complessa: c'è una differenza sostanziale tra la forma istituzionale e la forma colloquiale. Una persona che fa lo spazzino, è un operatore ecologico, nel senso che istituzionalmente la sua professione rientra in quel gruppo di operazioni volte a tutelare la pulizia dell'ambiente. 
Poi l'ultima parte è una banalizzazione: si può amare esclusivamente una persona e al contempo fare sesso con altre persone, "l'amore" inteso come quello di una relazione tra due persone è un sentimento tra due persone, la coppia è semplicemente (o troppia) è il modo di relazionarsi tra queste persone, in cui a seconda delle disposizioni personali si organizzano in un determinato modo. Parlando in termini assoluti esiste l'amore anche per loro, ma dalla tua prospettiva non è così, ma è una tua percezione, è una cosa che tu non faresti per ciò che ritieni essere una coppia o una relazione amore, ma è qualcosa di strettamente personale legata alla tua persona, per questo se non vuoi immaginarti, o conoscere quelle date situazioni puoi bellamente ignorarle, perché la loro esistenza non inficiano nulla di ciò che ti riguarda. Perché tu e il tuo moroso vivete ciò che per voi è amore e siete felici così, come lo è una X e Y in una coppia solo attraverso altre modalità. L'ipocrisia è ben altro, a mio dire, è quello di mettersi in coppia solo per non vivere da soli, quante coppie così esistono? 

 

"Comunque siete di una presunzione che fa paura: secondo il vostro ragionamento voi siete nel giusto, e chi è monogamo lo è solo perchè è schiavo di imposizioni culturali... dalla serie "io so' io e voi non siete un cazzo", tanto per citare il grande Alberto Sordi... in pratica ragionate per dogmi indiscutibili, esattamente come fanno i seguaci di tante religioni...ebbene, criticate reali e presunte imposizioni culturali solo quando vi fa comodo??

Vi ricordo inoltre che i punti di vista sull'argomento sono tanti e variegati: secondo molti la vostra potrebbe addirittura essere inquadrata come una forma di bulimia sessuale..."

In parte sono d'accordo con te, in parte bisogna dare atto che la coppia così idealizzata da molte persone deriva essenzialmente da ciò che storicamente è stata considerata una relazione, questo nulla toglie che una persona possa decidere di vivere le situazioni che più gli aggradano, che non è necessario essere condizionati per vivere la situazione più felice per noi stessi, che sia una cosa monogama, bigama o una coppia aperta.
Non credo che sia inquadrabile come bulimia sessuale.
Il fatto che possa esistere questa casistica, non implica automaticamente e necessariamente che tutti siano bulimici sessuali, a mio avviso è questione di disposizione personale e di ricerca del modo più efficace di stare felici in una relazione. Seppur io sia indifferente alla tematica, ho citato il caso del mio ragazzo che pur non producendo nessun giudizio morale e sprezzante su queste tipologie di coppia, non vuole intraprendere questo percorso: perché la sua disposizione personale è quella, è ciò che lo rende felice e ciò che rende felice lui, mi rende felice anche a me, che di certo non nutro nessun altro desiderio che stare col mio ragazzo. 
L'idea del condizionamento culturale è in parte vera, ma non è detto che una persona in coppia monogama sia uno strumento della cultura a sua insaputa, si può scegliere il modello consapevolmente, in funzione di ciò che si vuole realmente da una relazione. Possono esistere delle persone indifferenti alla tematica, o delle persone che preferiscono determinati modelli. A mio avviso per rimuovere il condizionamento sociale di fronte a queste cose è riconoscere l'esistenza di questa possibilità e volontariamente non sceglierla. Il riconoscimento di questo condizionamento sociale esistente, non necessariamente conduce alla bigamia, semplicemente alla constatazione della sua esistenza come realtà amorosa.

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secondo il vostro ragionamento voi siete nel giusto, e chi è monogamo lo è solo perchè è schiavo di imposizioni culturali...

Ho evidenziato, nel tuo quote, la parola che sono certo di non avere mai detto. :)

 

L'imposizione culturale, io sono convinto, esiste. Ma che sia l'unica ragione per scegliere l'esclusività non mi sognerei mai di dirlo!

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Ho evidenziato, nel tuo quote, la parola che sono certo di non avere mai detto. :)

 

L'imposizione culturale, io sono convinto, esiste. Ma che sia l'unica ragione per scegliere l'esclusività non mi sognerei mai di dirlo!

 

Probabilmente il "poli-amore" diverrebbe un'altra convenzione ed imposizione culturale, ovvero si troverebbe strana la monogamia, come in Brave New World di Huxley.

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@Rotwang

 

Quando dici che il poliamore diventerebbe convenzione puoi intendere un paio di cose diverse. Che la filosofia (quello che in effetti la parola "poliamore" racchiude) diventi mainstream, ma di sicuro dovrebbe cambiare forma, perché è definita per contrasto rispetto a quella che è adesso la cultura mainstream. È una pippa filosofica, posso espandere, ma non penso interessi così tanto.

 

Se parliamo della "pratica" poly, se intesa da definizione, significa praticare il consenso nella scelta delle proprie relazioni. Se diventasse convenzione quello allora non ci sarebbe nulla di strano nelle relazioni esclusive. A meno di non dire quello che ben81 ha criticato: se davvero le relazioni monogame che vedi in giro sono (quasi) tutte palloncini di convenzioni sociali, allora sì, scoppierebbe se prendesse piede una cultura del consenso. Qualcuno pensa che sia davvero così, ma bisogna andarci cauti, sono affermazioni forti e rischiano di delegittimare le scelte personali.

 

L'alternativa è che intendi la "pratica delle relazioni multiple". Quella è già mainstream, però. E in effetti la monogamia, da quel punto di vista, appare strana: le coppie che stanno insieme felici per decenni, senza tradimenti, lasciano sempre un po' di sorpresa e non sono una maggioranza.

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L'idea del condizionamento culturale è in parte vera, ma non è detto che una persona in coppia monogama sia uno strumento della cultura a sua insaputa, si può scegliere il modello consapevolmente, in funzione di ciò che si vuole realmente da una relazione

 

Secondo me - prima - si dovrebbe fare chiarezza su quale sarebbe questo modello

 

Non mi pare così scontato, perchè la nostra società è contraddittoria, o meglio ci dà

un messaggio complesso 

 

Prima bisogna innamorarsi nel senso romantico del termine: intimità e passione devono

esistere senza impegno....esistere prima del matrimonio o ( nel caso gay ) della decisione

di fidanzarsi-convivere ( a seconda dei casi, non avendo noi istituti formali )

 

Qualunque matrimonio o fidanzamento che prescindesse dalla premessa di un amore

romantico sarebbe ritenuto "falso" (?) ; "vuoto" (??) o comunque "problematizzato"

 

Metto i punti interrogativi perchè un amore vuoto rimanda forse  all'idea di un

matrimonio-fidanzamento di interesse, mentre ci potrebbero essere altri casi

 

L'impegno monogamico interviene dopo, ma sempre fino a quando duri l'amore

perchè - e questo è il punto - se io mi innamoro di te Greed89 io sicuramente

sono portato a ritenere che debba esistere una fedeltà reciproca, tuttavia se

io fossi fedele a te - nonostante la tua indifferenza , o una intervenuta ostilità-

la gente inizierebbe a dire che io sono un "debole"

 

Il primato non viene più assegnato all'Etica della responsabilità, bensì alla coscienza

soggettiva e individuale ; il risultato sul piano pratico è la monogamia seriale

 

Poi, in ambito gay - se manca la filiazione - manca forse un richiamo all'Etica della

Responsabilità che gli etero potrebbero ancora avere ( ma entro certi limiti...perchè

i divorzi con figli sono oramai regola )

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Ilromantico

In realtà la ciclicità di certi discorsi mi fa pensare che ci sia comunque una certa propensione innata verso il "convezionalismo", anche da parte dei suoi detrattori. Le differenti forma di coppia non mi pare debbano trovare spiegazioni o nemici, perché se credi in quello provi te ne freghi, eppure si parla sempre a sproposito di 'convenzionalismi', obblighi e finzioni per le coppie classiche.

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Un modello prevalente o predominante a livello di pratica sociale è solo

assistito da una presunzione di legittimità, che può portare - eventualmente

ad un difetto di consapevolezza, ma questo non significa di per sé che sia

falso: semplicemente ci si interroga di meno su ciò che si fa

 

Tutto qui

 

Solo che e questa è la mia opinione, il modello attualmente prevalente

è intrinsecamente conflittuale, perchè ci porta ad interrogarci sull'autenticità

di quell'amore, che -solo e soltanto- legittima l'impegno.

 

Non ci può essere vero amore se non c'è impegno monogamico ( e su questo

ci sono già decine di discussioni e litigi vari ) ma è vero anche il contrario cioè

che l'impegno si giustifica solo a partire dalla permanenza di un amore.

 

L'impegno quindi viene messo sub iudice è soggetto ad una continua verifica

ed è la coscienza soggettiva ed individuale a prevalere sul dovere o la responsabilità

etc.

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Ilromantico

Non mi è chiaro il tuo pensiero (mi sono perso sul finale)... Ho capito che è legittimo dubitare sull'impegno in contrapposizione alla permanenza di un amore, poi non ci ho capito un tubo Oo''. Puoi rispiegarlo in maniera diversa?

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L'idea di base è che la gelosia si basi su quello che chiamano "economie della fame"

che verrebbero apprese fin dall'infanzia, "quando genitori emotivamente insoddisfatti o indisponibili

ci insegnano che dobbiamo faticare per vedere soddisfatti i nostri bisogni emotivi, e che se abbassiamo la guardia

anche solo per un momento qualcuno o qualcosa ci sottrarrà quell'amore di cui abbiamo tanto bisogno".

(...)

Se io sono geloso di una cosa che fai con un'altra persona

è perché magari vorrei fare la stessa cosa con te e dovrei imparare a chiedertelo.

 

Trovo molto interessante questo punto, anche se da qualche anno son talmente disadattato dal punto di vista relazionale che questa riflessione mi pare poi davvero "impraticabile" nella vita di tutti i giorni, perché quando alcuni "schemi" comportamentali sono molto radicati è difficile sbarazzarsene.

 

Io non credo di essere portato al poliamore, eppure il pensiero delle autrici mi diventa familiare quando rifletto sul fatto che mi son sempre innamorato di ragazzi emotivamente poco disponibili, nei miei confronti almeno, riproducendo inconsapevolmente una dinamica familiare...della serie, se non ci facciamo del male non ci piace :D

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L'impegno monogamico interviene dopo, ma sempre fino a quando duri l'amore

perchè - e questo è il punto - se io mi innamoro di te Greed89 io sicuramente

sono portato a ritenere che debba esistere una fedeltà reciproca, tuttavia se

io fossi fedele a te - nonostante la tua indifferenza , o una intervenuta ostilità-

la gente inizierebbe a dire che io sono un "debole"

 

In qualità di ex "debole" consiglierei a tutti quelli che m'hanno etichettato così, più o meno esplicitamente, di rileggersi qualche bel racconto di Flaubert (Un cuore semplice rimane tra i miei preferiti). So di aver interpretato alla perfezione il protagonista del Minuetto di Califano-Mia Martini, e pure non posso rimproverarmelo troppo, altrimenti impazzisco -sempre che da "pazzi" si possa "impazzire-. Occorre apprezzare un filino anche quelle "qualità" che ad occhi estranei paiono solo dei limiti.

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Ora tu Schopy, me l'hai messa molto sul personale

il mio era più un discorso sui modelli sociali, senza

implicazioni personali e quindi psicologiche

 

Il problema è che ci si può far male in mille modi diversi

e - lo dico in generale - i gay ne sono più che capaci XD

 

Ma anche prescindendo dalla questione gay e dalla questione

poliamorosa, basta riflettere sul fatto che ogni modello sociale

di riferimento ha il suo "bad boy" o "cattivo ragazzo", che per

certi versi convalida il modello, per altri versi finisce per attrarre

inevitabilmente tutti ( quanto meno a livello sessuale )

 

Meglio forse esserne consapevoli subito....piuttosto che

fare la fine di Lele mora XD

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  • 2 weeks later...

Ma anche prescindendo dalla questione gay e dalla questione

poliamorosa, basta riflettere sul fatto che ogni modello sociale

di riferimento ha il suo "bad boy" o "cattivo ragazzo", che per

certi versi convalida il modello, per altri versi finisce per attrarre

inevitabilmente tutti ( quanto meno a livello sessuale )

 

Meglio forse esserne consapevoli subito....piuttosto che

fare la fine di Lele mora XD

 

Non ho ben capito il riferimento a Lele Mora...

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Beh è un caso emblematico ( non per te a livello personale è...XD )

 

Lele Mora è il Cinico che tutto ha digerito ( Loredana Bertè...di cui

era il parrucchiere ; il matrimonio etero ed i figli ; faccetta nera e

gay for pay dei bassifondi ; le baby prostitute Fede & C. ) per i soldi

ed il potere finché non si è innamorato di uno più stronzo di lui, che

lo ha distrutto ( Corona...Lol )

 

Chiunque avrebbe pensato che un Lele mora non potesse innamorarsi

veramente di nessuno, ma come spesso capita a queste persone in apparenza

di acciaio, arriva il momento in cui si innamorano dell'unica persona con cui mai

avrebbero dovuto farlo ( uno di buona famiglia...suo contrario, ma stronzo per

vocazione e non per ambizione )

 

Si potrebbero fare tanti altri esempi, ma Lele Mora ci fa gioco perchè non era

né monogamo, né poliamoroso era un frocio....arcaico quindi è un esempio neutrale

( per questo credo di averlo scelto )

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Beh è un caso emblematico ( non per te a livello personale è...XD )

 

Lele Mora è il Cinico che tutto ha digerito  (...) finché non si è innamorato di uno più stronzo di lui, che

lo ha distrutto ( Corona...Lol )

 

Ora capisco, non conoscevo bene tutta la "dietrologia" Mora-Corona...

Io nel mio intervento la mettevo sul personale per via del tuo riferimento alla possibilità di venir percepiti come "deboli" qualora ci si innamori non ricambiati e, forse inconsciamente, si replichi poi questa dinamica anche quando si potrebbero instaurare relazioni più "benefiche" per sé e per l'altro.

Credo di essere apparso "debole" o "fragile", se non "dipendente", agli occhi di molti, perciò rispondevo in tono piccato nell'altro intervento...ma io sono un tipo un bel po' malinconico.

 

Il guaio poi è che ciascuno si fa un'idea di cosa siano la forza e la debolezza, la realizzazione e il fallimento...ed inseguire i pareri altrui per aderire ad un'immagine che non è quella che intimamente ciascuno sente come "propria" non fa che ingenerare frustrazioni sul lungo periodo. Se un tempo mi sentivo in difetto perché scarsamente capace di frenare la gelosia, e consideravo "bravo" chi riusciva a farlo, per ora preferisco non preoccuparmi di quel che gli altri pensano delle mie pretese, o della mia visione non sufficientemente liberal su faccende affettivo-etico-sessuali.

 

L'arte di compiacere la si esercita nelle cose frivole, leggere...se instauro una relazione che desidero monogamica non son più disposto a rivedere i miei desiderata per sembrare più "avanti"...agli occhi di chi poi? Al contempo, non desidero sembrare "forte" evitando le persone di cui in passato mi sono innamorato senza venir corrisposto, né colpevolizzarmi se ho tentato -con scarso successo- di riacchiapparli quando il loro cuore batteva già per qualcun'altro.

 

Per concludere; ero un debole, rimarrò un debole ma non me ne sbatte più un cazzo. Perlomeno eviterò di colpevolizzarmi perché debole...o no? :D

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A me interessava prevalentemente cogliere la tensione interna al modello

sociale predominante che definirei "monogamico seriale"

 

Si finisce sempre per discutere in termini teorici di impegno monogamico

trascurando il fatto che viviamo in una società che sì, approva ed incoraggia

questo tipo di legame, ma poi teorizza una vasta gamma di "maldamori"

 

Se la mettiamo in termini storici ed etero normativi il discorso per le donne

ha un senso: poiché veniamo da un sistema in cui la Responsabilità di far

durare la coppia si riversava tutta sulla donna....dire ad una donna - oggi -

"guarda non sei responsabile, sei dipendente" "non hai un dovere nei cfr

della famiglia e dei figli, sei fragile"

 

Ha un suo senso ( storico, sociologico ) perchè in passato i pesi si distribuivano

in modo diseguale fra uomo e donna anche se in termini psicologici rischia di

essere anche per una donna contemporanea una risposta culturale preconfezionata

 

In ambito gay non saprei che senso possa avere....però lo vedo abbastanza praticato

 

 

In te forse il dovere di frenare o sopprimere la gelosia nasceva da una "ribellione" adolescenziale

contro le convenzioni tradizionaliste del tuo ambiente familiare, a cui ritenevi di doverti contrapporre

frontalmente?

 

Lo deduco da quel tuo "sembrare più avanti" che mi sembra come un implicare una sorta

di schema ideologico ( che però forse non ti calzava veramente )

 

In passato capitava di voler essere Rivoluzionari in senso maiuscolo, per non sentirsi

gay in senso minuscolo....ma oramai non credo tutto ciò abbia un senso

 

Sarebbe una posizione abbastanza singolare ( intellettuale e legata a certi circoli ristretti )

ma a cui avresti fatto bene a sottrarti se nasceva da una adesione inautentica, cioè da un

tentativo di "nobilitare" una omosessualità mal digerita e aumentare la tua autostima.

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In passato capitava di voler essere Rivoluzionari in senso maiuscolo, per non sentirsi

gay in senso minuscolo....ma oramai non credo tutto ciò abbia un senso

 

Nel mio piccolo è proprio quel che cercavo di fare a vent'anni, quando bazzicavo il giro dei centri sociali, o partivo pieno di entusiasmo per partecipare a qualche manifestazione eccetera. Al contempo, i (pochi) ragazzi gay in cui sono incappato in quel periodo tendenzialmente non sono monogami...perciò sentivo di dover rimuovere anch'io la monogamia come prerequisito per una relazione soddisfacente, o per lo meno di dovermi disfare, che ne so, della gelosia, come si trattasse di un retaggio culturale passato.

 

Sarebbe una posizione abbastanza singolare ( intellettuale e legata a certi circoli ristretti )

ma a cui avresti fatto bene a sottrarti se nasceva da una adesione inautentica, cioè da un

tentativo di "nobilitare" una omosessualità mal digerita e aumentare la tua autostima.

 

Mi son reso conto con un certo ritardo - perché dopo la fase "centri sociali" è arrivata quella delle arti marziali - che continuavo a frequentare appunto ambienti sempre più "settari" (lo dico in senso buono eh, perché son state comunque esperienze anche molto divertenti) proprio per non affrontare la realtà; ovvero, che se l'avessi voluto ce l'avevo eccome il tempo per frequentare di più il giro gay della città in cui vivevo, per mettermi in gioco eccetera. Forse la mia omosessualità non la digerirò mai del tutto (sic!) però vabbè, meglio saperlo ed evitare di rimanere aggrappati a delle "cose" a cui comunque si sente di non appartenere pienamente.

Edited by schopy
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Beh è un qualcosa che io conosco - anche se per la mia

generazione non era già più un passaggio imprescindibile

pur essendo più plausibile, ci sono passato anche io.

 

Io però non ero affatto geloso, perchè in quel periodo per

ragioni personali che non c'entravano niente non ero nella

disposizione di innamorarmi, inoltre io frequentavo sia questi

ambienti che quelli gay ( cioè entrambi, che all'epoca poi erano

abbastanza contigui ) ed avevo avuto una relazione importante

a 17 anni, da ragazzo ( quindi forse avevo avuto già delle conferme

delle rassicurazioni a livello sentimentale prima )

 

 

 


son state comunque esperienze anche molto divertenti

 

Beh mi sembra uno sguardo "giusto" al tuo passato, critico ma

comprensivo...certamente troverai il modo per digerire del tutto

la tua omosessualità, magari all'epoca quello era il modo giusto

per riuscire a "smuoverti"

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  • 8 months later...

Ne ho sentito parlare nel forum poly dove sono iscritta e mi ha incuriosita molto questo testo ma non so se lo acquisterò, ma solamente per una questione di tempi, sono in una fase di studio e di vita dove devo regolare e veicolare la mia attenzione quindi siccome l'argomento mi interessa e mi coinvolge vorrei dedicargli l'attenzione che merita e al momento non posso.

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  • 3 months later...
purospirito

Salve a tutti, ritiro su questo topic perchè finalmente anche io ho tra le mani il tanto famigerato libro che porta il mio nome... 

 

Ebbene si, faccio Coming Out! finalmente ho compreso la mia vera natura.... sono poliamoroso. 

 

Il libro, che Almadel definisce un manuale, è in realtà una guida efficace che ti aiuta e guida appunto a ragionare veramente su tutti i tabù e i dogmi più diffusi sulla vita sessuale e romantica del nostro tempo e che trova ora nella realtà compimento. 

Se facessimo cadere il velo di ipocrisia che avvolge tutto e vivessimo "eticamente" la nostra disponibilità affettiva saremmo sicuramente più veri... qualora fossimo portati a questo comportamento senza piena consapevolezza, ma quando arrivi alla consapevolezza e ti accetti allora tutto è tutto un altro discorso.

 

Ovviamente questo spunto di riflessione è per tutti e aiuta a trovare l'autenticità nei rapporti che si vivono di qualsiasi genere e intensità siano. Ma il fatto che sia per tutti non è di tutti, perchè ognuno ha le sue opinioni e le sue convinzioni , che vanno rispettate, ricordiamo che aprire la mente è uno strumento utile per vedere il mondo. 

 

 

La cosa che non viene spiegata dal sommo vate nel post è che la nostra capacità di amare è più ampia di quello che pensiamo, e se la indirizzassimo verso ciò che realmente vogliamo potremmo vivere le relazioni che desideriamo in autenticità e nel rispetto di ognuno. Ogni relazione avrebbe il suo livello di sviluppo senza essere costretta in schemi assoluti e condizionata quindi a sforzarsi verso direzioni che naturalmente non prenderebbe... Per esempio una relazione unica deve soddisfare tutte le necessità di una vita affettiva... quindi deve sempre dare il massimo. Più relazioni possono coesistere su livelli diversi a seconda dell'affinità personali e dell'intensità dei sentimenti. L'amore si differenzia, e nelle varie forme è molteplice e unico. 

 

Quest'anno in associazione abbiamo sviscerato per 2 mesi i temi delle relazioni e nelle prime 60 pg del libro le due studiose racchiudono tutto il percorso fatto, evidenziando i miti dell'affettività e i tabù della sessualità. Per questo lo trovo un bel saggio di cultura che arricchisce e da un valido contributo nella ricerca di sé stessi, che come sappiamo tutti non è ciò che la norma impone ma è il viaggio che ognuno di noi fa! 

 

Una frase che mi piace tantissimo è : Si è zoccola con la testa e non tra le gambe. 

 

Penso che sia il riassunto bellissimo di questo saggio. A prescindere da ciò che fai veramente è il tuo sentire e quindi proporti agli altri che ti rende quello che sei. 
Alla base di tutta questa pratica c'è una grande comunicazione... vera e sincera che aiuta a formare la consapevolezza personale e relazionale. La gelosia appunto viene intesa come un fattore che esiste, che ci fa sentire delle sensazioni che dobbiamo comprendere ciò che ci dicono e superarle, da noi e con l'aiuto dei nostri partner... 

 

Il discorso è molto lungo ma altrettanto affascinante... oggi l'approfondirò di nuovo al circolo con la comunità poli!!! 

 

Inizierò a far da sponsor al maxibon.... 2 is meglio che one!!!! 

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