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sono fidanzato e ho una sbandata per un amico??


goccia2014

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In ogni post che scrivo sembra dica cose diverse. Abbiate pazienza, ma è la prima volta che parlo apertamente di tutto questo e sto ragionando con voi, quindi ogni volta è tutta una scoperta.

 

Si, Isher, vorrei questo " «amicizia speciale» intendi un bellissimo rapporto di pura amicizia, fatto di interessi comuni, cose che si fanno insieme, insomma una profondità di rapporto, allora quella non devi temere di perderla". E aggiungo il fatto di essere un suo confidente privilegiato come lo è per me. Intendo che non vorrei perdere l'abitudine e il piacere (fondamentale!) di qualche chiamata ogni tanto quando c'è qualcosa da dirsi. Generalizzando potrei dire di voler continuare ad essere un suo punto di riferimento come lui lo è diventato per me e io per lui in questi mesi.

 

Qual'è il punto?

Abitiamo in due città diverse e piuttosto distanti, abbiamo entrambi vite complesse che lasciano poco tempo libero, abbiamo i nostri problemi e le nostre amicizie. E non scordiamoci che lui, prima di questi mesi, era un conoscente o poco più. La paura è che, non essendo la nostra un'amicizia di lunga data (quindi con basi deboli)e che non abbia l'aiuto dato dal frequentarsi dal vivo qualche fine settimana, qualche cena, apertivo e hobby ogni tanto, come capita con tutti gli amici, finisca per perdersi a causa della distanza. E forse vedo come ultima spiaggia per mantenere un legame quello di stimolare e farsi stimolare da aspetti meno amicali....

 

Ripeto, sono riflessioni che faccio al momento....potrebbero essere cavolate o avere un fondo di verità.

Edited by goccia2014
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Qual'è il punto?Abitiamo in due città diverse e piuttosto distanti, abbiamo entrambi vite complesse che lasciano poco tempo libero, abbiamo i nostri problemi e le nostre amicizie. E non scordiamoci che lui, prima di questi mesi, era un conoscente o poco più. La paura è che, non essendo la nostra un'amicizia che possa basarsi sul frequentarsi qualche fine settimana, qualche cena, apertivo e hobby ogni tanto, come capita con tutti gli amici, finisca per perdersi a causa della distanza. E forse vedo come ultima spiaggia per mantenere un legame quello di stimolare e farsi stimolare da aspetti meno amicali....Ripeto, sono riflessioni che faccio al momento....potrebbero essere cavolate o avere un fondo di verità.

 

Non sono cavolate... anche se putacaso tu ed il tuo amico foste stati entrambi single, con le premesse sopra citate (distanze, impegni, ecc.) la situazione non sarebbe stata facile... io ti consiglio quindi di lasciar perdere,  per tutta una serie di fattori, dal tuo essere impegnato, alle problematiche appena citate...

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Posso dirti che, sulla base di quello che ho vissuto io, se lui ti dicesse che prova qualcosa di particolare per te e che ti ricambia in questo "magnetismo" che si è creato, non sarebbe affatto tutto più semplice? Per me è stato tutto tremendamente più difficile così, avrei solo voluto che lui mi dicesse:"Ti vedo solo come un amico, punto.", ma così non è stato e ho sofferto ancora di più perché facevo soffrire anche lui e non soltanto il mio ragazzo. E' un brutto circolo vizioso, credimi, dove parlare chiaro non basta e non è detto che sia risolutivo. E' logorante e non è detto che poi far rientrare tutto nei confini di una bella e affettuosa amicizia sia possibile, non in tempi brevi almeno.

Se me lo dici ci credo. In effetti uscisse con una frase del genere si creerebbero ulteriori problemi.

E' davvero una situazione difficile, dove le componenti spesso si assomigliano ma sono diverse. Motivi differenti portano a provare determinate cose che poi possono differire per una virgola e cambiare il senso di tutta la questione. Mi avete fornito tanti spunti di riflessione e praticamente in tutti trovo delle componenti che sembrano essere corrette per descrivere la mia situazione. Fondamentalmente però dovrei trovare la forza di farmi passare tutto questo fardello.

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Non sono cavolate... anche se putacaso tu ed il tuo amico foste stati entrambi single, con le premesse sopra citate (distanze, impegni, ecc.) la situazione non sarebbe stata facile... io ti consiglio quindi di lasciar perdere, per tutta una serie di fattori, dal tuo essere impegnato, alle problematiche appena citate...

Però io Ben non mi sono fermato davanti alla distanza e ai miei problemi per stargli vicino quando l'ex ragazzo l'ha mollato. poi è sopraggiunto anche il piacere di frequentarlo (anche quandoo non provavo questo momento di sbandamento). Lui ha fatto ugualmente. Forse la vera domanda è che non sono sicuro se quello che ha fatto per me l'ha fatto perché voleva provarci e successivamente per un piacere di frequentazione che cela ancora un po' di magnetismo. Ma quando anche il magnetismo finirà....addio? E quindi ora mi aggrappo per paura di perderlo?

 

Anche si trattasse di questo, resterebbe il fatto che quello che provo (pensarlo quasi tutto il giorno quasi tutti i giorni e via dicendo) non è normale. E' quasi un'ossessione insana che mi sta logorando

Edited by goccia2014
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E forse vedo come ultima spiaggia per mantenere un legame quello di stimolare e farsi stimolare da aspetti meno amicali....

 

Perché quelli vuoi! - direbbe una risposta maliziosa :D

 

Accettando invece il tuo ragionamento, e in effetti le cose che osservi (distanza, fatica del lavoro e del vivere, etc.) sono reali, io mi sento di dirti di puntare su questo rapporto, di esprimere questo desiderio e questi obbiettivi al tuo amico. Se lui sente la stessa esigenza, con i mezzi attuali io penso che potrete mantenere in vita la vostra amicizia a questo livello, anche se con qualche limite imposto dai fatti. Dipende in larghissima misura da voi.

 

"Se lui sente la stessa esigenza" risponde anche all'interrogativo che ti poni nel tuo ultimo post, su di lui.

 

Non so poi che età avete, ma se non siete proprio ragazzini saprete che passione e ragione a un certo momento della vita non sono più così divaricate, o almeno che l'una influenza l'altra. In fin dei conti, alla base di tutto, di ogni forma di sentimento, c'è la realtà di una persona, c'è quella persona: lui per te, te per lui. Se finora non è successo niente di "irreparabile", potete benissimo puntare decisamente sull'amicizia e realizzarla, per quanto è oggettivamente possible, perché quello che più conta sono che esista nella tua vita lui e tu nella sua. 

Edited by Isher
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Io ho quasi 29 anni, lui due anni in più di me. Direi che ragazzini non lo siamo e non credevo di cadere in questo vortice a questa età. Il punto "se lui sente la stessa esigenza" è sicuramente centrale. su questo non ho dubbi. Ho bisogno di conferme, e quando mi spertico in lodi, è anche per avere una conferma che per lui sia uguale. Quando gli dico, per fare un altro esempio, che mi piacerebbe passare un week end insieme, lo faccio sottolineando sempre che alla base ci deve essere il piacere e la voglia di farlo e non un "fare un favore all'altro" o cose di questo tipo. Io vorrei che mi dicesse chiaramente che ha voglia di sentirmi e vedermi perché sono io e non solo perché gli do attenzioni e gli sono stato vicino in questi mesi difficili quando l'ex l'ha mollato e quando ha frequentato qualche ragazzo ed era incasinato sentimentalmente. Ma ammetto che, io sono incontentabile e ho sempre bisogno di conferme (e riconosco che nella vita è un mio problema).

Lui non ha quasi mai ammesso esplicitamente questa cosa. Per di più ha un carattere molto assertivo e talvolta mi capita di non capire se una cosa la pensa veramente e ne è convinto, oppure si faccia trascinare perché è quello che voglio sentirmi dire io. Per carità gesti disinteressati ne ha fatti anche lui. Quindi non è che non abbia mai avuto conferme.... ma se aggiungiamo i problemi pratici: distanza, problemi quotidiani ecc....ne esce fuori che io sia confuso sul rapporto che mi lega a lui. E di riflesso sul perché lui si sia legato a me. Non vorrei mai scoprire di aver portato avanti un tipo di rapporto basato su un mio film che tengo in vita io e che lui ultimamente si stia facendo trascinare.

 

Sul fatto più malizioso, un fondo di verità c'è. Io l'ho confessato a lui che se fossi stato single mi sarei preso una cotta e avrei fatto di tutto per frequentarlo e instaurare un qualcosa. Lo pensavo e lo penso veramente...anche se la sua opinione in proposito non l'ho mai avuta. E come ho detto prima, è una cosa che mi ha un po' "deluso", seppur capisca che date le circostanze è meglio esporsi il meno possibile su certi discorsi.

Edited by goccia2014
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Io vorrei che mi dicesse chiaramente che ha voglia di sentirmi e vedermi perché sono io e non solo perché gli do attenzioni e gli sono stato vicino in questi mesi difficili quando l'ex l'ha mollato e quando ha frequentato qualche ragazzo. Ma ammetto che, io sono incontentabile e ho sempre bisogno di conferme (e riconosco che nella vita è un mio problema). lui non ha mai ammesso esplicitamente questa cosa.

 

Più gli chiederai queste esplicite conferme, meno le avrai, oppure avrai delle asserzioni di cui ti domanderai sempre se sono veramente sentite. Questo è un problema tuo, che devi cercare di non mescolare troppo confusivamente con questa storia, già abbastanza complicata, ma, come ho detto, risolvibile.

 

In effetti il mio punto di vista l'ho espresso: posto che non ci sono stati atti o affermazioni o confessioni, che oggi renderebbero tutto più difficile e preluderebbero, probabilmente, solo a un addio; posto che non avete varcato i confini dell'amicizia, convertite tutto sull'amicizia, su una bella e profonda amicizia. 

 

È vero che in te c'è forse qualcosa che eccede la pura amicizia, dato che lo pensi tutto il giorno, e simili. Ma se tu vuoi mantenere il rapporto con il tuo compagno, questo 20% di "innamoramento" lo devi annullare. Oltre tutto è innamoramento e non amore sperimentato e vissuto. Questo, ripeto, se tu intendi preservare il tuo rapporto con il tuo compagno. Alla base di tutto, infatti, c'è questa tua decisione: gli altri problemi che ti poni sono quasi inessenziali, perché è dalla risposta che tu dai o darai a quell'interrogativo primario che assumono una connotazione o un'altra quei problemi. 

 

Insomma, se vuoi mantenere entrambe queste persone nella tua vita, devi dare a ciascuna un ruolo ben preciso. Altrimenti rischi di combinare pasticci, che finora per fortuna non si sono creati. Ti costerà qualche sacrificio? Sarà dura? Certo, ma devi accettarlo. E non stiamo dicendo qualcosa di particolarmente nuovo o inaudito, credimi....

Edited by Isher
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Hai ragione Isher, siamo partiti da un punto e ne ho messi in campo altri 100. Ma come ho scritto all'inizio, per me questa faccenda è tutto un dubbio e sono consapevole che si siano mischiati motivi diversi. Sono certo di provare qualcosa di più di un'amicizia per l'amico e sono certo che anche per lui sia (o sia stata) la stessa cosa. Allo stesso tempo, nelle ultime settimane ho iniziato proprio a stare male per la situazione e forse ho mescolato la paura di perderlo, la paura che quel 20% di "innamoramento" che ho io e credo avesse (abbia? boh?) anche lui, una volta sparito, mi lasciasse con un pugno di mosche in mano.

 

Comunque si, sono certo di voler restare con il mio compagno e sono certo di volermi far passare quel "20% di innamoramento". Vorrei che l'amico fosse veramente amico, sincero, legato a me profondamente come un amico dovrebbe essere.

 

Vedremo cosa riuscirò a combinare. Ma visto che parlarne con l'amico non servirebbe e forse non ne avrei nemmeno il coraggio, ora vedo la soluzione Wasabi come l'unica concreta. A meno che non riesca ad usare molto autocontrollo e sperando in un pizzico di fortuna dove magari l'amico mi dia qualche sicurezza in più sul futuro che vuole avere con me.

 

Anzi, più analizzo e rileggo quanto ho scritto e quello scritto da voi, credo che i piani che hanno creato tutto questo caos siano proprio questi.

 

Lui è un ragazzo che mi piace e un qualche tipo di cotta la provo per lui. Anche se difficilmente classificabile e inquadrabile visto che non ho gelosia per i suoi ragazzi e nemmeno per l'ultimo che mi ha presentato che sembra essere una cosa "seria". Visto che ultimamente è subentrato un minor "farmi capire cosa vuole lui da me", quindi meno certezze (o se vogliamo un minor interesse nei miei confronti), accostato al fatto che lui si sta frequentando seriamente con un ragazzo, si è generata in me una paura di perderlo. Perché se io ho la convinzione che è una persona "speciale" e voglio tenerlo come amico anche quando mi passerà questo "20% di innamoramento" io non so se per lui sarà uguale. Magari più le cose nella sua vita andranno bene (cosa che mi auguro) più perderà importanza quello che è stato tra noi in questi mesi (cosa che mi farebbe pensare di aver avuto un rapporto non sincero con lui e quindi mesi buttati via e quindi ci starei male). Aggiungiamo una mia insicurezza cronica....ed ecco che gli elementi ci sono tutti. Credo.

Edited by goccia2014
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Guarda, se lui si mette seriamente con un ragazzo di cui è davvero innamorato è una gran fortuna, io ho sperato tanto che succedesse anche nel mio caso. Anch'io, come te, non provavo gelosia verso le persone che frequentava, anzi, speravo davvero che le cose gli andassero bene.

 

Io non ho avuto la forza e l'autocontrollo necessari per far proseguire l'amicizia, ma auguro a te di averli, nonostante creda che un bel periodo di distanza vi farebbe bene. Ti consiglierei anzi di non aspettare di essere arrivato al limite del logoramento come ho fatto io, ma di farlo quando hai ancora la lucidità per gestire la cosa decentemente in modo che sia eventualmente recuperabile in futuro...

Edited by wasabi
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Grazie per il tuo augurio Wasabi. Me lo auguro tanto anche io :haha: ! Spero veramente che trovi un ragazzo che possa dargli quello che si merita. Spero tanto che mi passi questa indecifrabile e non classificabile sbandata per permettermi di vivere serenamente il mio rapporto con lui e con il mio ragazzo. Perché ora sono veramente a pezzi, svogliato e con il pensiero fisso.

Ma soprattutto spero tanto che questi mesi abbiano significato qualcosa per lui. Forse è egoistico da parte mia dirlo, però mi sentirei un coglione a scoprire o capire che da parte sua l'interessamento ero sostenuto solo da una ipotizzabile e probabile cottarella nei miei confronti. Se questi mesi hanno significato qualcosa per lui, vorrei lo fossero stati per come sono fatto io, da quello che ho fatto per lui in maniera disinteressata e da quello che sono. Lo sappiamo tutti che quando ci si prende di una persona, la si mette al centro dell'universo in quelle settimane o mesi. Ecco, io sono certo che quando mi passerà la sbandata continuerò ad interessarmi a lui e a "volerlo", in maniera sana, come è successo nei mesi e anni precedenti. Perché indipendentemente dalla sbandata lui è veramente un'ottima persona da avere amica. Spero sia lo stesso per lui e che non scemi l'interesse di volermi sentire e vedere solo perché le cose andranno meglio nella sua vita. Questo proprio non me lo perdonerei mai e credo mi butterebbe ancora più a terra di quanto non lo sia ora.

 

Per ora credo che il tutto sia recuperabile. Perchè ho la forte sensazione che lui non sia mai stato così male per me, come invece sto "soffrendo" io in queste settimane. Quindi il problema rimane solo il mio. Non è facile risolverlo e la conclusione non è scontata. Per ora cercherò di limitarmi nel sentirlo, farò fare a lui i passi e cercherò di essere più distaccato. Vedrò la mia reazione e vedrò la sua. Se poi dovessi continuare a stare male....non rimarrà che tagliare definitivamente i ponti.

 

Vi farò sapere...se qualcuno vuole intervenire raccontando episodi simili, consigli o altro....io sono qui!

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Ragazzi, non ho la pretesa, in due giorni, di aver risolto tutti i problemi e di essermi tolto tutti i dubbi. Perché non ho risolto nulla. 

 

Ma scrivendo nero su bianco e rileggendo quello che ho scritto, alla luce delle vostre considerazioni e spunti di riflessione, in particolare grazie a Isher e Wasabi, sto iniziando a ricomporre il puzzle di tutto e forse ad avere meno caos mentale. 

 

Oggi se dovessi rispondere a me stesso su tutte le questioni che ho posto, risponderei così:

hai un problema di coppia con il tuo ragazzo che porti avanti da anni (divergenze sessuali e di freddezza nel rapporto). Casualmente mesi indietro un tuo conoscente entra a razzo nella tua vita. Prima rappresenti solo uno sfogo e un aiuto per i suoi problemi, poi i discorsi si fanno più personali e intimi e inizia una sorta di vicendevole flirt. Fino al punto che l'amico chiede se potrà mai succedere qualcosa. Io rispondo di si, che teoricamente potrebbe succedere qualcosa perché lui mi piace. Ma essendo fidanzato e avendo un rapporto di coppia serio e duraturo, non succederà mai niente. Ma nonostante questa mia risposta continua ad esserci un rapporto speciale ed indefinibile che Wasabi, avendolo provato in maniera simile, può capire. Io quindi, oltre al piacere della sua presenza virtuale e reale, sublimo i miei problemi di coppia o di mancanza di attenzioni del mio ragazzo con lui. Lui altrettanto, oltre al piacere di avere un rapporto con me, sublima i suoi problemi e la sua vita difficoltosa e da single con me. Probabilmente già allora c'era quel 20% di innamoramento, come l'ha definito Isher. Ma riuscivo a tenerlo sotto controllo sapendo che lui c'era per me e io per lui all'interno di questo rapporto indefinibile. Questo mi bastava.

 

Fino al punto in cui lui conosce la sua fiamma con la quale, fortunatamente, le cose sembrano andare bene. Succede che le attenzioni e i gesti che faceva per me iniziano a ridimensionarsi. A pelle sento che lui sta cambiando l'approccio con me e io inizio a stare male, divento ossessionato pensandolo sempre, cambiando umore a seconda del suo farsi sentire o meno o di ciò che mi dice o meno. Inoltre lo sento distante. Il mio "innamoramento" quindi non riesco più a controllarlo, perché non é più rinchiuso nel reticolo del nostro rapporto "speciale". Allora cerco conferme da parte sua, e queste conferme arrivano solo in parte. Sono poche e striminzite. Tanto da farmi dubitare della loro autenticità (come se fosse un modo per non offendermi).
Cerco di farmi forte, al momento con pochi risultati, e di tramutare quel rapporto indefinibile in una bella amicizia sana e senza doppi sensi. Ma anche in questo caso le conferme da parte sua, sulle sue intenzioni future, non arrivano. Non è che non si faccia più sentire o non abbia espresso il desiderio di rivedersi al più presto. Ma...è diverso! E inizio ad essere pessimista e pensare che tutto quello che c'è stato, c'è stato solo perché eravamo "presi l'uno dell'altro". Ora che lui sembrerebbe aver risolto i suoi problemi sembra che io perda valore. Io invece voglio continuare ad averlo nella mia vita.

 

Oggi mi ritrovo quindi con due problemi. Una dipendenza della sua persona dovuta probabilmente alla sbandata che ho nei suoi confronti, che devo in tutti i modi cercare di farmi passare (con un metodo drastico alla wasabi o con una forza di volontà enorme).

E il secondo problema di capire se per lui sono stato un qualcosa di importante ma che é destinato al dimenticatoio (non c'è bisogno che dica quando questo mi annienterebbe), oppure se sono ancora un qualcosa di importante nella sua vita.
Se al primo problema devo far fronte solo io perché é un mio problema, al secondo dipendo totalmente da lui. Da quanto lui sia stato veramente e sinceramente attaccato alla mia persona e non solo alla situazione contingente che si era creata. Come posso fare per capire?

 

Come dice Isher e condivido anche in questo frangente, più cercherò conferme e attenzioni meno ne avrò. Oppure non saprò mai se sono conferme e attenzioni sentite, veritiere e reali, oppure solo un farmi star tranquillo. Per di più, ricordo, abitiamo in città diverse e piuttosto distanti. Non possiamo permetterci il lusso di vederci quando vogliamo. E questo complica le cose, perché sappiamo tutti quanto guardarsi in faccia, di persona 5 minuti, ti faccia capire realmente se una frase è vera o meno. Mentre per telefono, facebook e compagnia bella ognuno può scrivere quello che vuole ma il dubbio rimarrà sempre.

 

Quindi si...per quanto scrivervi e leggere le vostre risposte mi abbia aiutato a capirmi meglio (e non sapete già questo che sollievo sia), manca ancora la parte risolutiva alle due questioni. E al momento non so proprio dove sbattere la testa.

 

Grazie a chi ha ancora la pazienza di leggere i miei lunghi post.

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Perdonami @goccia2014, ma non manca un tassello al tuo discorso?

Scusa se mi permetto, ma parli di un duplice problema di coppia con il tuo ragazzo e non menzioni la possibilità di provare a risolverlo ... Magari ci stai provando e semplicemente non lo hai detto noi, ma io credo che sia davvero una chiave di volta importante per migliorare la situazione e per fare chiarezza. D'accordo che non vuoi mettere in discussione la vostra relazione e lo capisco benissimo, ma se un problema c'è bisogna affrontarlo, altrimenti si ripresenterà sotto altre forme e con altri volti, che siano quello dell'amico oggi o qualcos'altro in futuro ...

Io, per esempio, nei mesi in cui si è creato quel pasticcio, stavo attraversando un periodo davvero complicato, per una serie di ragioni (nelle quali il mio ragazzo non c'entrava niente, però, per causa di forza maggiore, poteva starmi vicino meno di quanto avrei desiderato). Non si può non tenere conto, per esempio, del fatto che mi sentivo solo in un paese straniero, che soffrivo la mancanza dei miei affetti più cari, che il mio ragazzo lavorava 12 ore al giorno, quando fino a poco tempo prima eravamo abituati a stare insieme gran parte della giornata ... Bisogna considerare tutta la situazione nel suo insieme, secondo me, se non si vogliono tralasciare dei "dettagli" chiave, che potrebbero aiutare a fare luce nel caos ...

Edited by wasabi
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E il secondo problema di capire se per lui sono stato un qualcosa di importante ma che é destinato al dimenticatoio (non c'è bisogno che dica quando questo mi annienterebbe), oppure se sono ancora un qualcosa di importante nella sua vita.
Se al primo problema devo far fronte solo io perché é un mio problema, al secondo dipendo totalmente da lui. Da quanto lui sia stato veramente e sinceramente attaccato alla mia persona e non solo alla situazione contingente che si era creata. Come posso fare per capire?

 

Il primo problema è arduo da risolvere e quindi per il momento mi limito a rispondere al secondo. Non senza averti detto che ciò che hai scritto, e prma ancora capito di te, è proprio quello che io pensavo: quindi non posso non dirti che sono completamente d'accordo con la tua ricostruzione, che ti ha permesso di capire piuttosto bene la situazione, cosa è successo in te, e su quale sfondo emotivo-psicologico, e di vita.

 

La mia risposta al tuo secondo quesito è semplice e chiara, ma le sue implicazioni lo sono di meno. Semplice, perchè io ti dico che il tuo amico ti ricorderà sempre, non dimenticherà affatto le emozioni che avete condiviso, non dimenticherà neppure quel famoso magnetismo e quel famoso innamoramento o inizio di innamoramento, lasciamo perdere di quale percentuale. 

 

L'errore che lui non commette, e che tu commetti, è di considerare l'altro (lui per te, in questo caso) unico detentore e depositario della risposta. È in questo che si rivela una certa tua insicurezza su di te, alla quale tu stesso hai accennato. Bada che non sei il solo, a commetterequesto errore, e che questo tratto fa parte della psicologia amorosa: se tu leggessi più romanzi lo sapresti XD.

 

Però è quello il nemico da abbattere: questo devi averlo chiaro. Ripeto qual è il nemico: dubitare che quello che c'è stato fra voi non rimanga bene impresso nella sua mente e coscienza; consegnare unicamente a lui la potenza e la capacità di dare una risposta a questo tuo torturante dubbio. Torturante perché ti consegni interamente a lui, meglio consegni ciò che c'è stato fra vai alla valutazione che, a posteriori, lui potrebbe farne. Pensa: se invece di essere una persona onesta, o normale, lui fosse un dongiovanni dai tratti, anche pochi, un po' sadici: ti faresti molto male, gli consegneresti, tu, le armi per annientarti. ma ci si fa sempre male se si concede questo potere all'altro (non è ovvio? dalla sua ricostruzione dipende la tua visione di te)

 

Quindi si ritorna a te: sei troppo insicuro di te, delle tue qualità, al limite del tuo fascino; al limite il fatto di esserti negato per una relazione con lui ora lo vivi in parte colpevolizzandoti (inconsciamente), e quindi sei più fragile.

 

Se elimini questo dubbio, se ti sentirai più sicuro di te e della realtà del rapporto che c'è stato tra voi, eliminerai molte delle tue sofferenze, e ti resterà in mano il solo problema reale e semplicissimo che spiega tante cose che ci hai raccontato (anche sulle sue attuali reazioni): abitate lontano, a quanto capisco vi dovete separare, non è certo che la vostra amicizia possa continuare, resistere, a certi livelli.

 

Ti dico di più. Ammettiamo che le cose vadano nel verso più pessimistico: orbene, se abbandoni la tua attuale psicologia, potrai soffrirne, dispiacertene, ma solo questo; se invece persisti in quello che ho chiamato il tuo errore, come tu stesso dici, e non credo tu usi quel verbo a caso, ne sarai annientato. Ammettiamo invece che le cose vadano meglio: ebbene, io sono sicuro che questo dipenderà non poco proprio da te: il sentirti più sereno e sicuro ti potrebbe aiutare a farle andare proprio in questa direzione positiva, senonaltro perché altrimenti rischi di mandare a lui dei messaggi, involontariamente, che probabilmente ti nuocerebbero o non ti aiuterebbero.

 

Cerca di lavorare su questo. 

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Wasabi non hai ragione, di più! Ho tralasciato l'argomento perché davvero enorme. Ma i problemi che ci sono con il mio ragazzo, che ci sono sempre stati, ma che ora accuso particolarmente, tanto da avermi fatto prendere questa sbandata bisogna provare a cambiarli o meglio ancora risolverli. Poche ore fa io e il mio ragazzo abbiamo avuto una discussione serena ma franca sugli ultimi mesi. Gli ho detto che ci sono cose che non vanno, che il mio rapporto con l'amico aveva avuto dei momenti non proprio mentalmente innocenti e via dicendo. Mi ha fatto mille domande ma è stato tranquillo e adulto nell'ascoltare e cercare di analizzare la questione. Non sono stato onesto al 100%, ma il concetto di base su cosa mi stava accadendo gliel'ho riferito. Ora dobbiamo "solo" riflettere su cosa realmente in questi mesi non era soddisfacente, quali sono le mie colpe e le sue, e vedere quali gesti di entrambi possiamo compiere per stabilizzare e migliorare la situazione. Qualche idea già l'abbiamo. Ma ammetto che ora ho più la testa occupata dal problema con l'amico....mi vergogno a dirlo, perché razionalmente la mia priorità è il mio ragazzo e il mettere in ordine la situazione con lui. Ma poi la testa vaga sempre all'amico e al "problema" che ho con lui....al momento non riesco a farci nulla.

Edited by goccia2014
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Isher, anche tu hai messo molta carne al fuoco. Metto subito un punto fermo: ho la certezza che nei mesi precedenti quel "flirt" sia stato reale sia per me, sia per l'amico. I bei momenti virtuali e reali che ci hanno fatto avvicinare e arrivare ad avere questo rapporto particolare sono e resteranno sempre impressi nella mia e nella sua mente. Su questo non ho dubbi. Forse nel mio scrivere e dire tante cose, a tratti anche in maniera confusa, non sono stato chiaro su questo passaggio. Solo che, quando poi un flirt per mio volere e per problemi oggettivamente pratici non si concretizza, il rapporto si evolve. Lui infatti trova un ragazzo....a quel punto io cosa divento? Qui casca l'asino. Qui, è vero, escono fuori le mie insicurezze, il mio aver sempre voglia di conferme (a volte assurde). Qui esce fuori la mia paura che, da quando l'amico si frequenta con un ragazzo, sia stato solo io a portare avanti il nostro "rapporto". Perché effettivamente, e questo è un fatto, da quando lui si frequenta con questa persona sono stato io quello che ha dovuto fare più la prima mossa, quello che si è dovuto esporre di più e via dicendo per avere un contatto con lui. Forse è normale, forse no...ma è sicuramente vero che la mia insicurezza non gioca a mio favore. La verità è che dovrei rassegnarmi a prendere atto che quel periodo di "flirt" è finito. E probabilmente l'amicizia continuerà, sotto sotto lo credo. Ma al momento mi mancano tutte quelle attenzioni che ricevevo fino a poco tempo fa e probabilmente vedo tutto in maniera peggiore di quello che è.

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" Ma al momento mi mancano tutte quelle attenzioni che ricevevo fino a poco tempo fa".

 

Io credo che questa frase riassuma davvero il senso di questa storia. Probabilmente desideri ricevere attenzioni, "flirtare", sentirti apprezzato e desiderato, tutte cose che in una relazione che dura da tanti anni e con i problemi che tu stesso citi forse sono un po' venute a mancare.

 

Secondo me, hai fatto bene a parlarne con il tuo ragazzo, sono convinto che il primo modo di affrontare un problema sia chiarire bene di cosa si tratta, delimitarlo e circoscriverlo, discuterne apertamente e serenamente. Non so che persona sia il tuo ragazzo, se per caso fosse un po' insicuro dovresti rassicurarlo sul fatto che gli stai parlando perché credi nella vostra storia e perché vuoi che le cose vadano sempre al meglio. Come non esiste una casa, seppur solidissima e bellissima, che non necessiti di manutenzione periodica, allo stesso modo non esistono relazioni in cui non sia necessario ogni tanto "fare il punto", aggiustare le cose che non vanno o che sono state trascurate, dare nuova linfa e nuovo entusiasmo attraverso alcuni salutari cambiamenti. Parlatene apertamente, sono convinto che potresti trovare nel tuo ragazzo il più valido alleato e sostenitore in questa "lotta". Per me è stato così e, alla fine, siamo usciti da questa storia ancora più uniti, complici e solidali.

Edited by wasabi
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Scrivere tutto quello  che provavo da settimane, leggere i vostri consigli e gli spunti di riflessione mi ha aiutato davvero tanto. Forse conoscevo già certe risposte ma non riuscivo a vederle. Grazie anche a voi ho sicuramento meno confusione e qualche sicurezza in più su cui lavorare. Si Wasabi, la base da cui è iniziato tutto credo anche io sia quella. E una coincidenza temporale mi ha fatto approfondire una conoscenza con una persona per la quale sicuramente avrei potuto provare sentimenti molto forti, e andare oltre, se fossi stato single. Invece la realtà delle cose ha fatto crescere il rapporto nei termini che tu stesso hai ben provato sulla tua pelle.

 

Ora è il momento di ritornare alla realtà. Anzi, proprio l'amico, inconsapevolmente, mi ha riportato alla realtà.

 

Certo, gestire un problema di coppia che è finalmente venuto a galla, gestire una "dipendenza" dall'amico che ancora è tale e quale, e allo stesso tempo gestire la transizione di questo rapporto non definibile in un qualcosa che sia solo un'amicizia sana e forte (e non è detto che non debba ricorrere al metodo drastico) non è facile. Mi aspettano giorni pesanti, sicuramente capiterà anche qualche ricaduta.... ma da qualche parte bisogna iniziare e credo anche io che non ci sia miglior alleato che il proprio compagno.

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