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Mangaka Special #1: Jiro Taniguchi


thomas80

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Per la serie vi stordirò con rubriche continue (presto nuovi anime special e un altro Marvel Special), inauguro una serie di brevi "articoli" sui principali autori di manga pubblicati anche in Italia. Qualche nome? le CLAMP, Otomo, Kia Asamiya, Leiji Matsumoto, Mitsuru Adachi... e tanti altri... Insomma... per tutti i gusti! Un'occasione per conoscere un po' meglio autori che ci piacciono o per scoprirne di nuovi. Iniziamo subito con.....

 

Jiro Taniguchi

Vivere con lentezza

 

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Jiro Taniguchi nasce a Tottori nel 1947. All'età di diciannove anni, non appena terminati gli studi di scuola superiore, decide di lasciare la sua città natale per trasferirsi a Tokyo con l'intenzione di intraprendere la carriera di Mangaka. Dopo un periodo di apprendistato come assistente nello studio di Kyota Ishikawa, nel 1970 si toglie la soddisfazione di vedere pubblicata dalla rivista Young una sua storia breve, Kareta Heya, mentre l'anno successivo riesce a classificarsi primo al concorso indetto dalla Big Comics grazie a Toi Koo - Voci Lontane.

 

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Jiro Taniguchi

 

Nella prima metà degli anni settanta, Taniguchi incontra Natsuo Sekikawa, sceneggiatore, critico e scrittore dalla forte personalità, con cui inizia una stretta collaborazione che diventa anche un rapporto di profonda amicizia. Da questa intesa artistica nascono alcuni manga hard-boiled (Rind!3, Muboi Toshi, Hotel Harbour View - Tokyo Killers) le cui atmosfere noir esaltano il tratto realistico di Taniguchi e la sua innata capacità di gestione dei ritmi narrativi. Tavole dai toni cupi descrivono la vita notturna di protagonisti maledetti, omini costretti a sottostare alle leggi di un destino già scritto dal quale non riescono a fuggire. Il punto di partenza sono i gangster movie occidentali: alle scene d'azione si alternano attimi di forte tensione nei quali la realtà sembra congelarsi e i tempi dilatarsi. Una pallottola più impiegare cinque pagine per raggiungere il proprio bersaglio quando le vignette, come una sequenza discontinua di fotogrammi di una pellicola cinematografica, scandiscono le successive posizioni del proiettile e indugiano sugli sguardi dei protagonisti per dare voce a tutte le emozinoi racchiuse in un battito di ciglia.

 

I testi di Sekikawa accompagnano il nostro mangaka anche negli anni successivi, quando inizia la lavorazione di Bocchan No Jidai - Ai tempi di Bocchan, una serie che attraverso le biografie di alcuni famosi personaggi storici, descrive in maniera accurata l'evoluzione sociale avvenuta nel periodo Meiji (1868--1912). Taniguchi racconta di essere rimasto affascinato dalle pargine scritte dall'amico, "dall'atmosfera leggera che si percepiva leggendo le sue descrizioni", e di aver accettato senza riporre nel progetto particolari aspettative di successo commerciale. Smentiti dagli apprezzamenti ricevuti dopo la pubblicazione dei primi episodi, i due incominciano a studiare per cercare di ottenere una precisa ricostruzione delle ambientazioni e delle tradizioni di quegli anni. Il lavoro si ptratrae per più di dieci anni, ma il risultato finale è un'opera complessa che sarebbe riduttivo definire semplicemente manga storico. L'analisi delle vite dei protagonisti, delle loro debolezze e dei loro talenti, si incastra nel quadro globale di un periodo cruciale per la storia del Giappone. L'opera si presenta come un vero e proprio romanzo disegnato, capace di lasciar trasparire dalle esperienze dei singoli la vertigine del cambiamento che ha coinvolto un intero paese. Trascinato emotivamente da questo progetto, Taniguchi affina la sua arte preferendo disegni senza forti contrasti, puliti, caratterizzati da una chiarezza che rende onore alla meticolosa cura con la quale sono rappresentati anche i più piccoli particolari. A suggellare anni di impegno, nel 1998 Ai Tempi di Bocchan viene premiato con l'Osamu Tezuka Award.

 

Dopo essersi cimentato con una serie dai toni fantascientifici, Chikyu Hyokai Kiji - Cronache del Dissolvimento della Terra, nel 1990 torna ad indagare la quotidianità delle persone comuni con Aruka Hito - L'Uomo che Cammina. Il protagonista non nasconde scheletri nell'armadio, non è un eroe baciato dal destino, ma un uomo comune. La curiosità infantile che anima le sue passeggiate e che lo spinge ad avventurarsi in un vicolo poco trafficato per il solo gusto di scoprire dove conduce è un invito a vivere con lentezza, e ad assaporare la gioia, spesso trascurata, che si cela nelle piccole cose. Lo sguardo d'intesa con un passante, una nuotata notturna in una piscina pubblica, il ristoro di un bagno caldo dopo una giornata di pioggia hanno un valore che ne trascende la banalità. Con la stessa intimità dei lavori precedenti, Taniguchi racconta la drammaticità degli ultimi giorni di vita di un cane e dei sentimenti contrastanti dei padroni (Inu wo Kau - Come Allevare un Cane), gli aneddoti di vita vissuta tratti dalle storie di Ryuchiro Utsumi (Keyaki no Ki - L'Olmo e altri racconti), il ritorno al paese natio di Youichi (Chichi no Koyomi - Al Tempo di Papà) e le singolari peripezie culinarie di Goro Inogashira, uomo d'affari con la passione per il cibo (Kodoko no Gurume - Gourmet). Anche lo stile del disegno segue la filosofia della calma: le tavole sono cartoline da ammirare senza fretta, lasciando che l'occhio colga la ricercatezza del tratto nell'espressività di un volto, nell'a meticolosa rappresentazione del fogliame di un albero o nella ricostruzione minuziosa delle tegole di un tetto.

 

Dopo la collaborazione con Moebius per Icaro, Taniguchi pubblica Harukana Machi e - In una Città Lontana. Hiroshi è un uomo di mezza età che, per uno strano caso del destino, si trova a rivivere la sua adolescenza e a riscoprire i veri valori. Grazie ad una sceneggiatura intensa e ad una narrazione dai ritmi riflessivi, il maestro si sofferma sulla fragilità del ricordo e sull'importanza della serenità. L'abilità nel narrare un'esistenza normale, trovando ispirazione, fascino e dignità anche nelle esperienze ordinarie e nelle emozioni più pure, è il raffinato riflesso di una nostalgia dei tempi andati e del desiderio di una pausa dalla frenesia moderna. Un suggerimento che l'autore diffonde in pagine di rara eleganza.

 

 

 

Le edizioni italiane: In Italia sono state editate diverse opere di Taniguchi. Per StarComics è uscito Benkei a NewYork, volume del periodo "noir" dell'autore. Panini/PlanetManga invece ha offerto decisamente molti più titoli (quasi tutti ancora disponibili presso l'editore): Ai Tempi di Bocchan, L'Olmo e altri racconti, Allevare un cane, L'Uomo che Cammina, Allevare un Cane, Ai tempi di Papà e, ancora in corso di pubblicazione, Seton, una delle ultime opere di Taniguchi.

 

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Scheda riassuntiva:

 

Nome: Jiro Taniguchi

Data e luogo di nascita: Tottori, 4 agosto 1947

Opera d'esordio: Toi Koe (1971)

Opere Principali: Hotel Harbour View (1976), Bocchan no Jidai (1985), Aruko Hito (1990), Inu o Kau (1992), Keyaki no Ki (1993), Chichi no Koyomi (1995), Icaro (1996), Kodoku no Gurume (1997), Harukana Machi e (1999)

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Ammetto di non conoscere per nulla questo autore...  :asd:

Sicuramente sarà perchè non è molto "commerciale"..

Ecco.. Mi sento molto commerciale in questo momento mhuahuahuah  :asd:

Ho intravisto qualche volumetto girando per le fumetterie, ma non so perchè non ha suscitato in me curiosità.. probabilmente sarà dovuto al fatto che personalmente sono molto attirato dai disegni, e (se posso permettermi) i suoi non li trovo particolarmente belli  :eek:. C'è da dire anche che all'inizio non gradivo nemmeno quelli di un grande come Masamune Shirow, al quale mi sono convertito dopo la lettura dello stupendo Ghost In The Shell... Probabilmente in questi casi sarebbe il caso di dire "provare per credere".. eheh

Non sempre un bel fumetto è fatto solamente da bei disegni!

Che dici me lo consigli?  :lol:

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Allora, sono il primo che non conosce più di tanto questo autore, e non è un caso se proprio con lui ho deciso di aprire questa serie di speciali :asd:

 

Ho letto solamente un paio di volumi: Benkei a New York (ed.StarComics), un noir duro, crudo, che mi ha affascinato non poco, in un periodo in cui il nome di Taniguchi ancora non mi era noto.

 

Ho poi potuto leggere una parte di Gourmet e dell'Uomo che Cammina grazie ai Classici del Fumetto di Repubblica (prima serie), in cui è stato pubblicato come unico esponente del fumetto orientale (seguito poi nella seconda serie, o "Serie Oro" da Otomo).  Ho conosciuto quindi un altro suo aspetto. E una nuova dimensione del manga. Non quindi azione e divertimento, ma anche la possibilità di raccontare storie semplici e capaci di suscitare emozioni e riflessioni sulle piccole cose della vita quotidiana.

 

Concordo sul discorso "attrattività del disegno". Come ti dicevo, mi son imbattuto in Taniguchi quasi per casom, per una mia malattia di collezionismo (Star ha pubblicato Benkei nella collana PointBreak, che acquisto "a scatola chiusa" - e finora devo dire che posso lamentare solamente in un paio di casi in cui l'acquisto poteva essere risparmiato - e coi classici del fumetto ho approfittato per leggere e scoprire autori che non avevo mai letto), però devo ammettere che è stato un ottimo incontro. Se mi posso permettere ti consiglio proprio L'uomo che cammina e Benkei, per poter vedere le due facce della medaglia e poter farti un'idea sull'autore

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ehhehe  :asd: ok grazie dei consigli!

ci pensero su.. appena il mio piccolo e deperito portafogli si riempira di nuovo di liscia e profumata carta verde!! mahuahuaua  :eek:

$_$

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