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Lascereste il vostro fidanzato/a perché non fa CO ??


Doctoralf88

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Secondo me sarebbe anche da considerare il fatto se si vive o meno in famiglia; faccio un esempio sempre su di me; se io non vivessi in casa e avessi un'abitazione mia al di fuori del nucleo famigliare (magari anche un po' distaccata) e trovassi un ragazzo, mi sentirei "più agevolato" nel fare CO a casa in quanto comunque vada alla fine condurrei comunque una vita al di fuori di quel nucleo famigliare; ma se invece vivo ancora in casa con i miei i quali non lo accetterebbero mai e quindi crearmi inevitabilmente un clima invivibile nel quale comunque sarei costretto a vivere....insomma......non credo sia giusta nemmeno questa situazione; io sinceramente spero di trovare un ragazzo che, qualora dichiarato, sappia rispettare le mie "difficoltà" e che magari mi aiuti a venirne fuori; non credo che questo ci potrebbe impedire di viverci una relazione serena; basterebbe a mio parere solo avere dei piccoli accorgimenti; per esempio, evitare posti dove si sa che si potrebbe incontrare gente che potrebbe conoscermi; ma che sarà mai ??....mica lo sto mandando al patibolo;

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In questi casi le cose possono funzionare abbastanza bene (pur con tutti i limiti già evidenziati) se si vive lontano dai genitori, in una città diversa e si riesce a vivere la finzione solo in occasioni limitate e circoscritte. Se il bisogno di nascondersi e' pervasivo allora diventa logorante... Io l'ultima volta che mi sono ritrovato a separare i letti, a nascondere le nostre foto, le tazze con i cuori etc... perché i genitori del mio ragazzo venivano a trovarlo a casa (parlo ormai di tre anni fa) ho sclerato, non ce l'ho più fatta e sono scoppiato a piangere. Questa e' stata in qualche modo la goccia che ha fatto traboccare il vaso, la miccia che ha innescato il suo CO con i genitori, naturalmente al culmine di un percorso lungo, al quale abbiamo lavorato insieme. La situazione non era facile ... ci siamo sentiti dire cose da brividi dai suoi familiari, ma, a parte il primo periodo turbolento, poi è andato tutto meglio, molto meglio. Non si può neanche descrivere il senso di sollievo che si prova quando finalmente è tutto alla luce del sole, quando non si ha più niente da nascondere, quando, al di la' di tutto, e' la forza della verità che parla, quando sai che nessuno, qualunque cosa dica o faccia, potrà cambiare la realtà delle cose, la realtà della tua vita ...

Edited by wasabi
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Indubbiamente; ma quando vivi in casa purtroppo è diverso; anche se magari lo è solo per un periodo, è un periodo di vita invivibile; a me dispiace ma al momento, non sentendomela, spero di trovare qualcuno che veramente possa capirlo; o altrimenti, devo sperare di trovare qualcuno che non sia dichiarato esattamente come me;

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Non mi ci metterei mai e poi mai con uno che si nasconde .

Un conto se uno ha ancora 20 anni... Ma visto che a me piacciono i maturi ...beh un quarantenne non dichiarato mi fa una grande pena

Edited by cambiapelle
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Be' per me, sinceramente, sarebbe comunque uguale vivere da solo e nascondere parte della mia vita alla famiglia/amici. E' come se avessi una doppia vita. Cioè faccio un esempio blando: non posso invitare a cena un parente (fratello, sorella che sia ecc.) perché comunque non sanno che vivo/frequento un ragazzo. Se entrambe le persone non sono dichiarate be' proprio per formare una base relazionale io credo che prima o poi l'argomento CO per vivere pienamente la storia d'amore salterà fuori ed anzi! Potrete comunque condividere il cammino insieme facendovi forza a vicenda. E' come ha evidenziato (e mi spiace per la tua storia) @wasabi quella reazione (di nascondere tutto), purtroppo, sarebbe la conseguenza. Ribadisco, per me, il CO è essenziale. Se poi, come ti ho detto, vuoi trovare una persona che abbia la tua stessa situazione be' o prima o poi salterà fuori il CO oppure non sarà mai pienamente amore, ma sarete dei clandestini innamorati che s'incontrano di nascosto e non posso vivere come una coppia serena e tranquilla.

 

P.S. io ho fatto CO a 18 anni (avevo dietro però l'insopportabile peso della depressione che mi stava uccidendo da quando ne avevo 15, e mai nessuno ha saputo nulla di questo, anzi, per me, è stato un doppio CO perché ho dovuto dire anche questo - che andavo in un consultorio, che prendevo farmaci, non andavo a scuola da mesi) in una famiglia cattolicissima e bigotta. Rischiando comunque di andare in mezzo alla strada! Ed ho lottato sino a 20 anni! E' stata dura, ma ad oggi sono soddisfatto delle conquiste fatte. E posso vivermi il sentimento di coppia alla luce del sole.

Indubbiamente ognuno ha i suoi tempi, ma questi tempi comunque arriveranno e se non arrivano be' allora, secondo me, uno deve mettersi la mano sulla coscienza e dire: mi vergogno della mia identità. Perché è di questo che si parla.

 

Sarò drastico, ma, ahimè, le chiacchiere stanno a zero ad un certo punto.

Edited by Ferdydurke
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E' una domanda abbastanza tosta, dato che è una fattispecie che ha parecchi risvolti in base alla situazione familiare e caratteriale di ogni singolo.

Capirei qualora il mio partner non fosse dichiarato in una famiglia tra le più beceramente ottuse, ma non capirei sinceramente l'assenza di C.O tra amici: voglio dire, persone che non t'accettano per come si è non sono degne di definirsi amiche.

Farsi nuovi amici è sempre possibile, farsi una nuova famiglia (di sangue)... anche no.

 

Tuttavia, non mi sognerei di forzare nessuno a fare C.O. Come già spesso ribadito, è un passo fondamentale che richiede preparazione, e questa si sviluppa con tempi differenti in ciascuno di noi.

Fermo restando che un po' di palle nella vita male non fanno :asd:

 

In sintesi, dovrei trovarmi nella specifica situazione, perché ogni caso è diverso dall'altro: non c'è il semplice C.O di mezzo, ma anche il contesto sociale in cui il partner vive. 

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Mi trovo d'accordo con Laen;

E colgo occasione anche per dire che il discorso sulle amicizie lo trovo molto giusto;

I miei amici sanno tutto di me; con loro sto bene perché quando sono con loro non ho barriere; posso essere me stesso appieno, loro non giudicano....anzi....mi supportano e mi vogliono bene per quello che sono;

Ciò non toglie che il coming out fatto agli amici...o al medico....o al collega di lavoro....è sempre diverso da quello che si dovrebbe/deve affrontare in casa;

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PietroUomoDiPietra

Ciò non toglie che il coming out fatto agli amici...o al medico....o al collega di lavoro....è sempre diverso da quello che si dovrebbe/deve affrontare in casa;

 

Sicuramente. Però con le famiglie o ci si parla o si rompe per non tornare più indietro. Una volta per tanti questa era la sola strada percorribile mentre oggi almeno vi è una possibilità in più. Anche perché se succede qualcosa o ci si ammala il più delle volte o hai una famiglia alle spalle su cui puoi contare oppure ti ritrovi fottuto senza via di scampo.

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@PietroUomoDiPietra Be' io faccio il mio esempio. Secondo me è meglio una accettazione familiare totale oppure un taglio drastico con la famiglia. Perché, ad esempio, la mia famiglia è nella via di mezzo. Non è la classica famiglia che "non vede, non sente" ma usa meschine sottigliezze (specie in alcune occasioni di litigio che poi portano comunque a toccare questo argomento, anche se l'origine del litigio non è correlato ad esso) per farti comprendere che non ti accetta, ma che non ti butta fuori di casa per avere apposto la "coscienza". Certo, ad oggi, questo comportamento sembra essere svanito (ma sono sicuro che ritornerà non appena deciderò di andarmene via per continuare gli studi altrove), però non ho mai compreso perché a volte i genitori pensano che amare un figlio significa solo dargli sostegno economico (per inciso non chiedo un euro ai miei per nulla, ma la questione è relativa a darti un tetto sulla testa), anziché confrontarsi/sostenerlo moralmente... e il problema sta alla base, poiché non solo con me hanno questo atteggiamento anaffettivo ma anche coi miei fratelli (anche se in maniera meno evidente).

Quindi, sì, forse ci sono fin troppe sfumature e casi singolari. Però questi casi spesso ci si riconosce.

Edited by Ferdydurke
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PietroUomoDiPietra

@Ferdyduke - Mi posso immaginare benissimo situazioni come la tua perché la mia, anche se non del tutto per parte di mia madre che aveva capito anche prima che lo capissi io che ero gay, non era in realtà distantissima se non per un fatto (decisivo) che ad un certo punto essendo io quello che portava i soldi a casa sia mia madre che mio fratello hanno preferito tenere convenientemente la bocca chiusa... (e mio fratello è omofobo da sempre anche se ogni tanto si spaccia per "evoluto": da bambino, non avendo ancora imparato il "vocabolario" giusto mi dava del "pasolini", figurati un po'...).

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@ben81 Io ripeto che, per quanto mi riguarda, l'amore dev'essere basato sulla sincerità e soprattutto sul veramente volersi bene. Non so voi, se ve ne frega o quant'altro, ma io mi offenderei a morte se lui mi presentasse alla famiglia (così come anche i suoi amici) come migliore amico, tanto vale poi non farlo affatto.

 

Io il mio ex lo amavo davvero, e lui idem, altrimenti non sarebbe durata 4 anni e mezzo.

E a me non me ne è fregato nulla del fatto che lui mi abbia presentato alla sua famiglia come il suo migliore amico, e sai perchè?

Perchè era implicito che ero il suo ragazzo, anche la sua famiglia lo aveva capito di certo, mi trattava benissimo e mi voleva bene...anche perchè quale miglior amico adulto dorme a weekend alternati a casa dell'altro? Pensi che la gente sia scema??? Semplicemente in certe famiglie vige la regola del "fai quello che vuoi ma non mi dire nulla"...regola da famiglie retrograde e che non amano la trasparenza, ma comunque sempre una regola che garantisce libertà

L'unico caso che non avrei mai accettato sarebbe stato quello di una famiglia omofoba, in una situazione del genere non li avrei nemmeno voluti conoscere...ma se il mio ex non voleva dire apertamente ai suoi di essere gay, con che diritto io avrei dovuto imporglielo, trattandosi su una scelta personale sua, e che per nulla aveva influito negativamente sul nostro rapporto, visto che lui era libero di fare quello che voleva, al punto di introdurmi pure nella sua famiglia?

Ripeto quindi, non fate gli estremisti, ogni caso è una storia a se': nessuno accetterebbe di vivere nel terrore al fianco di un fidanzato paranoioco, ma nel caso il fidanzato non sia paranoioco, non si faccia problemi nell'uscire con voi o nel presentarvi, ma qual è il vostro problema? Un fidanzato non è un oggetto ma una persona senziente: non potete pretendere di impostare il SUO rapporto con  la SUA famiglia di origine, come fanno tante nuore prepotenti che cercano di mettere contro i figli verso i loro genitori. L'importante è che il vostro ragazzo non si vergogni di voi, e non faccia storie ad uscire con voi, a vivere la propria vita con voi, ed a mostrarvi al Mondo. Punto.

 

 

 

 


Capisci? Io parlo come reagirei se avessi un fidanzato che rientra in questi casi. Io sono una persona sincera, che ama al 100%, e questo implica anche mostrarsi agli altri chi sono veramente e soprattutto mostrare chi amo! Per condividere la mia felicità (e se si allontanano, mio personale parere, è meglio averli perduti che averli come amici, famiglia, ecc..). Ma scherziamo? Vivere in quel modo è da pazzi. Uno non può manco pensare un giorno di andare a convivere, come diceva qualcuno precedentemente nel topic

 

 

Va che io il mio ex l'ho presentato a tutti i miei amici; lui non aveva problemi ad essere presentato  come il mio ragazzo, semplicemente non voleva dire esplicitamente alla sua famiglia di essere gay.

Sul convivere: il mio ex. che oggi ha superato i 40 anni, pur non essendo ancora dichiarato convive senza problemi col suo ragazzo. La sua famiglia lo sa, chiaramente il suo attuale ragazzo è stato spacciato loro per "grande amico", ma cio' non ha impedito a lui di farsi liberamente la sua vita.

 

 

Comunque, piuttosto che parlare per se e ma, in certe situazioni dovreste trovarvivi, e solo allora potreste dare un giudizio ponderato.

In definitiva il problema relativo ad alcuni fidanzati non dichiarati non è tanto l'aver fatto co in casa, ma il suo farsi rispettare come adulto dotato di una vita propria.

 

 Un gay adulto che ha paura a farsi vedere in giro col suo ragazzo è immaturo e succube al pari di un etero adulto che ancora deve rendere conto ai genitori di dove va e dei suoi orari di rientro a casa...e si che ne conosco diversi in questa situazione, uno su tutti un mio amico etero, che a 34 anni deve tornare a casa entro mezzanotte e mezza... ecco, queste sono le persone davvero da biasimare.

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Il CO è un momento di crescita personale, un momento in cui si decide di fare i conti con la propria vita e di voltare pagina... Cosa che denota maturità, o perlomeno io la vedo così.

 

Mi metterei con una ragazzo che non ha fatto CO? Probabilmente si, ma appena le cose si fanno "serie" mi piace pensare che lui faccia CO in quanto ci tiene al nostro legame. In fondo qui si sta parlando di fidanzamento, io sono molto tradizionalista in queste cose, è una cosa da annunciare in famiglia! ;)

 

@Ferdy Bell'argomentazione e ammiro il tuo coraggio! Kudos!

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Il CO è un momento di crescita personale, un momento in cui si decide di fare i conti con la propria vita e di voltare pagina... Cosa che denota maturità, o perlomeno io la vedo così.

 

Dipende dal peso che ognuno dà al CO.
Alcuni miei CO erano colmi di pathos, se così vogliamo dire. Pieni di significato, erano una vera e propria rinascita.
Altri CO sono stati di pura convenienza. Talvolta non è il CO a farci maturare ma diventa solo una conferma per gli altri.

 

In generale se non sono pronto a fare un CO, se non ci sono impedimenti diversi, è perché non sono pronto a fare CO con me stesso.

Fare CO = vedere se gli altri ci accettano.

Fare CO  <> accettarsi.

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Io assolutamente non costringerei il mio ragazzo a fare CO come non vorrei che lo facesse lui... È qualcosa di molto personale ed è una decisione che bisogna prendere ragionandoci su, ossessionare la gente di certo non aiuta...

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  • 3 weeks later...

Io mi sono dichiarato subito e i miei genitori hanno 60 anni l uno e sono del sud mio fratello 36 .. È stata una bomba atomica .. Ma pensavo che x amore lui era dichiarato fosse giusto .. Be era meglio se evitavo dopo un anno e mezzo a corteggiarmi canzoni regaliji sorprese faccio il passo e lui mi tradiva .. Il mio consiglio d fai CO QUSNDO SEI STRASICURO CHE è un uomo c la vita non fare soffrire mamma papà x nulla .. È una decisione che incide non solo sulla tua vita purtroppo...

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PietroUomoDiPietra

È una decisione che incide non solo sulla tua vita purtroppo...

 

Sicuramente ed è appunto per questo che va presa PER CONTO SUO e non in funzione di storie, innamoramenti ecc. che possono lasciare il tempo che trovano (e spesso lo lasciano piuttosto in fretta!).

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PietroUomoDiPietra

dipende, direi che ci resterei male e alla lunga mi stuferei di essere l'amico e non il ragazzo anche alla luce del sole.

 

Per mia esperienza ti posso assicurare: nemmeno troppo alla lunga... Stare insieme a qualcuno ha bisogno proprio di aria, sole,spazio, calore. I drammoni degli amori nascosti, "contrastati" ecc. funzionano solo nei romanzi e nelle opere liriche (finché non finiscono naturalmente!): nella realtà, sulla base dello starsene nascosti oltre un breve periodo iniziale, non sta in piedi nulla.

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  • 1 month later...

Me lo sono chiesto tante volte;

io non mi sento ancora pronto a fare CO in casa; so che non la prenderebbero affatto bene;

E tante volte mi sono chiesto...ma se dovessi mai trovare un ragazzo...... Magari anche dichiarato in casa, fuori casa etc.... Come prenderebbe il fatto che io non sia dichiarato in casa ??...e sopratutto, come prenderebbe il fatto che io non mi senta ancora pronto a dichiararmi in casa ??

Il non fare CO può essere nocivo alla vita di coppia ??

 

Io ho rispettato la decisione del mio ex di non fare CO, ma è qualcosa che pesa anche sulla coppia stessa. Quando eravamo insieme, per esempio, io dovevo zittirmi se lui riceveva una chiamata dal padre o dalla madre, in macchina si doveva nascondere per paura di incrociare i parenti, per non parlare delle scuse da trovare per uscire anche solo per un paio d'ore (io invece ho fatto coming out subito con i miei genitori).

 

Insomma, sì, è un po' problematica come situazione, ma di certo non l'ho mai forzato a uscire allo scoperto perché per lui sarebbe stato psicologicamente impossibile -così come per me era vivere quell'aspetto della relazione in quel modo.

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io e il mio ragazzo non siamo dichiarati, eppure viviamo benissimo, per ora non sentiamo il bisogno di dirlo. E poi a buon intenditore poche parole

Idem 

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  • 2 weeks later...

 

 


Quando eravamo insieme, per esempio, io dovevo zittirmi se lui riceveva una chiamata dal padre o dalla madre, in macchina si doveva nascondere per paura di incrociare i parenti, per non parlare delle scuse da trovare per uscire anche solo per un paio d'ore (io invece ho fatto coming out subito con i miei genitori).

 

Beh questo non è non essere dichiarati, ma essere paranoici, succubi dei genitori, e soprattutto senza sapersi ritagliare i propri spazi...il mio ex come già detto non era dichiarato, eppure non ha mai fatto ste sceneggiate, mi ha presentato a genitori e amici (chiaramente come amico), mi ha portato a casa sua addirittura anche a dormire a weekend alternati, e soprattutto usciva e rientrava senza dare spiegazioni su compagnie ed orari... questa è una cosa che chiunque sia maturo dovrebbe ottenere, anche se uno fosse etero imho non esiste da adulti farsi comandare e controllare dai genitori.

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questa è una cosa che chiunque sia maturo dovrebbe ottenere, anche se uno fosse etero imho non esiste da adulti farsi comandare e controllare dai genitori.

 

Non ho mai visto la sua casa, non ho mai mangiato a casa sua durante le vacanze, ovvero quando veniva nella zona in cui vivo, né mi ha mai presentato ai genitori, sebbene potessi essere per loro solo un amico.

 

Diciamo che è stato un discorso strano, molto strano. Non voleva\poteva ottenere l'autonomia dai genitori -minando molti momenti che avremmo potuto vivere insieme quando si spostava lui, essendo un rapporto a distanza- ma mi rimproverava di lasciargli poco spazio sol perché gli chiedevo di aggiornarmi ogni tanto su quello che faceva quando usciva da solo, la sera. Eh già.

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Si vabbè ma appunto non era solo un problema di co, era proprio fuori di brocca... dammi retta, meglio che sia finita...e comunque (ot) i rapporti a distanza sono una fregatura, e lo dico essendoci passato...

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Si vabbè ma appunto non era solo un problema di co, era proprio fuori di brocca... dammi retta, meglio che sia finita...e comunque (ot) i rapporti a distanza sono una fregatura, e lo dico essendoci passato...

 

Non credo che tutti i rapporti a distanza siano così, anzi, lo spero. Alla fine mi sono reso conto che la distanza era il minore dei problemi ;D

 

Grazie per la comprensione comunque, ci sta un *pat pat* sulla spalla? XD

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  • 2 weeks later...

Parlo personalmente: a me darebbe fastidio e potrebbe essere motivo di litigi.

Posso capire che è una scelta personale e non mi sognerei mai di imporre a qualcuno di fare CO...

però il non tenersi per mano, l'evitare atteggiamenti troppo intimi in pubblico, il "fingere di essere amici" ..mi causerebbe non poco disagio.

Voglio essere libera di vivere la mia storia senza concentrarmi ossessivamente sul pensiero degli altri!!

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Mmh... Ma sarebbe assurdo lasciare il proprio ragazzo perché non ha fatto co. Se non lo dice si vede che avrà la sue buone ragioni o semplicemente non si sente ancora pronto. Anzi, bisognerebbe sostenerlo e supportarlo perché la vita di un bisex/gay non dichiarato è parecchio stressante (ne so qualcosa). Io non sono dichiarato, sono stato con un ragazzo non dichiarato anche lui per più di un anno e ciò non ha per niente intaccato il nostro rapporto. Se la relazione è finita, è finita per motivazioni non riconducibili al mancato co. 

 

Non tutti sono tolleranti, ancora.

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