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Trentenni ( e oltre) perduti...


DivoAugusto

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Infatti @privateuniverse il tuo è un discorso molto sensato e molto ragionevole. Infatti il problema dell'effetto catalogo e' legato al mezzo virtuale e non ai ventenni, hai perfettamente ragione.

Ricordavo anch'io il topic di Samir ma ricordo che lui ce l'aveva in particolare con quelli più grandi che ci provavano con quelli molto più giovani. Per dire ... io li' difendevo i quarantenni (e ci mancherebbe) perché penso che la verità e il buon senso non conoscano fasce di età XD

Edited by wasabi
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privateuniverse

Volere è potere.

 

[...]

 

Il punto è che una persona ha la sua storia e le sue abilità per cavarsela nella vita e non si possono certo dare "ricette del successo", però certi elementi quali la "non-autocommiserazione" e la forza di volontà sono ingredienti insostituibili di queste 'ricette'. Non ho parlato della mia storia come "vanto", visto che non ci vedo nulla di così 'speciale' o "privilegiato"(basta avere volontà...), ne ho parlato perché io partivo da un punto di partenza del tutto diverso dall'autore del topic. Il mio era un punto di vista "comodo", stavo benissimo ed ero spensierato, avrei potuto mentire in tutta felicità e tranquillità come sembra desirare l'utente, eppure a un certo punto ho deciso di "complicarmi" la vita in quanto la verità non ha prezzo. Ora se ci riesce benissimo gente come me per cui il CO è malignamente 'opzionale', non vedo come non possa riuscirci uno che "scelta non ha" e che di fatto lo sanno tutti.

 

Hybris.

 

http://www.youtube.com/watch?v=JVLhZ2-pCRQ

 

Voglio solo dire a DivoAugusto che la tua situazione è comune a moltissimi tra noi trentenni (oh lo sto dicendo) che ci sentiamo dire che le cose sono facili, basta volerle e il problema siamo noi e mai mai mai un vero consiglio utile.

 

Dirò di più: a volte anche i consigli sono inutili, non servono; o, meglio, non bastano.

 

Se un mio amico mi dice "vorrei migliorare il mio inglese", la mia reazione tipica non è "iscriviti a un corso", ma "se vuoi ti aiuto io".

 

Forse se uno invece di fare delle prediche

agli altri dicesse cosa ha fatto lui, la discussione

sarebbe un po' più costruttiva....

 

Tipo: ho lavorato i primi due mesi come kitchen porter a Londra

a £6/h alzandomi alle 5,30 per essere in agenzia alle 7,00 e

prendere le sostituzioni riuscendo a malapena a pagare l'affitto

 

Poi ho perfezionato il mio Inglese sono riuscito a farmi assumere

sempre a £6/h ma con l'orario fisso di 8 ore allo stesso ristorante

riducendo stress e spese di spostamento, il chè mi ha consentito

di sopravvivere etc.

 

Tutte cose che beninteso io non ho mai fatto...ma so che possono

essere necessarie per cominciare, altrimenti la predica sull'umiltà ad

un disoccupato mi pare un po' fastidiosa

 

Spot on.

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"Se giochi a vincere non è detto che tu vinca, ma se giochi a perdere stai sicuro che perdi" ...

 

Bella questa frase!:) Somiglia un po' a una frase simile che diceva una mia prof: "Se studi da 10 puoi ambire a prendere 8, ma se studi da 6 il 4 è assicurato", questo perché secondo lei bisognava prepararsi più del dovuto perché per molti fattori poi si rende di meno. E' un concetto che ampliato in senso lato alla vita ho sempre trovato parecchio utile (la prof. aveva ragione...!)

 

 

 

ma al contempo non condivido nemmeno i commenti di chi ciclicamente consiglia il trasferirsi all'estero come la soluzione a tutto...premesso che non tutti sono liberi da impegni, da un lavoro, e da affetti in patria, se uno ha dei problemi con se stesso non è scappando all'estero che li risolverà...

 

No aspetta, stiamo mal interpretando il tema dell'estero. Non vuole essere un consiglio inteso come la panacea di tutti mali perché se te la vivi male, te la vivrai male anche all'estero (così come dici pure tu mi pare). Tuttavia se la gente ha possibilità di andare in luoghi più "gay-vivibili" si facilita la vita rispetto allo stare eternamente isolata ed angosciata in un paesino. Con tutta la buona volontà del Mondo, se sei l'unico gay di un paesino che diamine di prospettive di vita sentimentale puoi coltivare? Ammettiamo pure che stai con uno e vi amate da morire e poi che fate nel paesino? Senza locali, nessuna compagnia gay, possibilità di andare ai ristoranti come coppia, nessun riconoscimento sociale della propria coppia... Per questo consiglio l'estero (fate voi Londra, Spagna quanto Benelux o i paesi nordici...), se uno deve scappare dal paesino tanto vale provare a vivere nei posti più gay-friendly del Mondo. Se non fosse possibile, quanto meno vivere in città medie o le classiche Roma/Milano mi sembra il minimo indispensabile per non ritrovarsi eternamente limitati dall'ambiente. Questo non risolve affatto tutto, ma almeno è un problema in meno.

 

 

 

Il consiglio è che non c'è nessun consiglio da dare se non quello che piangersi addosso non risolve nulla. @DivoAugusto , magari se dicessi una buona volta DOVE sei stato all'estero a far cosa e CHE progetti di vita hai magari ci faciliteresti solo le cose. Perché qui sino ad ora abbiamo solo ascoltato il tuo pessimismo senza sapere quali sono le state le tue delusioni, le tue esperienze e quali sono i tuoi progetti di vita.

 

@privateuniverse non capisco i tuoi messaggi criptici... utilizzare la sintassi italiana non farebbe male :)

Edited by Ilromantico
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@Ilromantico non mi riferivo a te, ma a tutti coloro che in qualsiasi topic in cui un utente esprima un disagio ripetono ciclicamente e a pappardella il solito mantra, ovvero '' emigra'', come se fosse la soluzione universale a tutti i problemi.

Edited by ben81
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Mezzi tecnologici....dipende anche da come si usano

 

Se io abito a Castelfranco di Sopra, prendo la macchina

e vado ad Arezzo o a Firenze e solo lì attivo la funzione

di geolocalizzazione del mio grindr....è perchè non voglio

che qualcuno possa sapere che io sono il frocio di Castelfranco

di Sopra.

 

Di fatto sto delimitando l'uso di grindr, cioè lo uso ma lo uso

in un certo modo. Ammesso e non concesso che tutti i gay

che stanno fuori città lo usino così, non è colpa di grindr

 

I ventenni di Castelfranco di Sopra lo usano in modo diverso

dai trentenni di Castelfranco di Sopra? Se sì...parliamone, fermo

restando che state trattando una differenza di 10 anni, come se

fossero 30...altrimenti non sequitur

 

Allo stesso modo, se le nuove generazioni gay fanno lo struscio

in paese, laddove gli over 30 no....parliamone, sarebbe positivo

per tutti. Potrebbero essere i giovani a dar forza alle generazioni

più ammaccate, no? Altrimenti non sequitur

 

Prima che esistesse grindr a Castefranco di Sopra si viveva meglio?

Io tendo a ritenere che non sia cambiato niente, nè in positivo, nè

in negativo...forse il rimorchio a Firenze è più rapido.

 

Al più cambia Firenze, non so se in meglio o peggio, ma Castelfranco

di Sopra resta dannatamente uguale a prima

 

O no?

 

Capitolo lavoro. Non è che io voglia sapere i fatti degli altri, ma

servono esperienze positive concrete piuttosto che prediche astratte

perchè la situazione non è facile.

 

Da punto di vista di chi sta in paese - in chiave gay - basta una grande

città, se si va a Londra è perchè a Milano neanche trovi come lavapiatti

o no?

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Ma a che pro dovremmo dettagliare il capitolo del lavoro se l'utente non fa altro che chiudersi nel puo persistente piagnisteo pessimista?

 

Fin quando non ci darà l'onore di capire che competenze ha e cosa vuol fare della sua vita mi sembra abbastanza inutile mettersi a dare consigli. Tra l'altro comunque anche lì le varianti e i consigli sono multipli, ma l'ingrediente indispensabile è sempre quello: volontà e, come dicono i miei amici "sapersi riciclare". Le ricette "magiche" o le corsie facili come laurea->lavoro non sempre sono possibili, ma non per questo bisogna stare con le mani in mano aspettando che il lavoro piova dal cielo o che si snobbino certi lavori perché troppo "umili".

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Vorrei precisare una cosa,in un mio commento precedente ho scritto che avevo meno difficolta'nel relazionarmi con altri ragazzi gay 20 anni fa rispetto a le difficoltà che incontro oggi.NON INTENDEVO dire che ho difficoltà a relazionarmi con i ventenni di oggi ma che ho difficoltà a relazionarmi con quelli che erano ventenni 20 anni fa'.I giovani oggi vivono nel loro tempo e quindi giustamente si sono adeguati.Io provengo da un piccolo paese,anni indietro quando non c'era internet era molto difficile conoscere qualcuno.Per fare un esempio: il sabato sera mi prendevo il treno e mi facevo 70 chilometri per arrivare a Brescia dove c'erano alcuni luoghi d'incontro.Magari capitava(spesso...)che non si conosceva nessuno di interssante, quando però succedeva si riusciva, almeno questa era la mia sensazione, a parlare e a conoscersi con un po più di interesse rispetto ad oggi.Eravamo non tantissimi e quindi si riuscivano a stringere legami profondi.La componente sessuale era secondaria, avevamo più FAME di amicizia che di sesso.Due settimane fa' invece mi è successo questo:Ero seduto con un amico e sua moglie in un piccolo bar in un centro commerciale, di fronte a noi c'era un ragazzo sulla trentina che mi guardava con insistenza e se ne fregava alla grande che gli altri potessero capire

le sue palesi intenzioni.Quando ha visto che ho ricambiato lo sguardo si è alzato e se ne andato in bagno facendomi cenno con il capo di seguirlo.Ho proprio pensato a come erano cambiati i tempi anche da noi,un piccolo paese di una piccola valle lombarda.Quello che voglio dire è che oggi il sesso lo trovi veramente anche fuori dalla porta di casa.Una volta dovevo farmi 140km

tra andata e ritorno.La differenza però sta nel fatto che una volta anche se con uno non ci scopavi avevi comunque voglia di conoscerlo, oggi questa voglia la trovo molto meno.Della serie"non mi piaci, il mare è pieno di pesci quindi ciao".

Sui mezzi tecnologici non saprei....non uso chat,grindr o altro,questo è il primo forum a cui mi sono

iscitto.Ma allora perche' ho la senzazione di essere meno solo e problematico di tanti(NON DI TUTTI)che in chat ci vivono?

Forse perche' ho preferito dire a quelli di Castelfranco di Sopra che il f***** del paese sono io?

Una cosa che mi secca e quando sento dire che da soli non è bello uscire o andare per locali.Cavolo ma se l'alternativa è starsene rinchiusi in casa davanti a un computer,io tornerei volentieri a farmi di nuovo a 140 chilometri tutti i week end.

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Quando ha visto che ho ricambiato lo sguardo si è alzato e se ne andato in bagno facendomi cenno con il capo di seguirlo

 

Stai descrivendo la modalità di ingaggio fra gay, che potremmo definire 

con buona approssimazione, la più vecchia del mondo....sguardi intensi

e camminata verso il cesso XD

 

L'unico elemento di novità, che è vero a quanto mi viene riferito ed in

parte ho visto e mi mette un po' di tristezza ( ma è del tutto soggettivo )

è che in effetti in provincia il luogo della "libertà" è diventato il Centro

Commerciale

 

Perché il Centro Commerciale è fuori dal paese, è fra un paese ed

un altro, c'è tanto afflusso di gente, i gay notoriamente nei luoghi di

shopping si sentono come in un ventre materno e accogliente, perchè

il cliente ha sempre ragione....etc.

 

Tuttavia pur non avendo una grande esperienza di centri commerciali

la mia sensazione è che sia prevalentemente un luogo per un primo

incontro di persone che si sono conosciute in chat. Un luogo dove si

vedono, come al solito.....coppie o single ( in caccia o meno ) . Non

gruppi di amici gay...

 

Per il gruppo di amici gay occorre -ieri come oggi- un luogo gay o

una serata gay. Forse quel che si può dire è che un tempo quando

nei luoghi gay si era in realtà ancora meno di oggi, proprio per il fatto

di essere pochi e coraggiosi, c'era un senso di complicità maggiore.

 

Però non vorrei che giocasse contro di noi l'effetto nostalgia

Brescia non è Milano o Bologna o Roma...ma neanche Reggio

Calabria. Cioè già tu avevi a disposizione una città superiore

alla media di ciò che si poteva trovare. E facevi parte della

minoranza di coloro che avevano avuto il coraggio

 

 


Ma a che pro dovremmo dettagliare il capitolo del lavoro se l'utente non fa altro che chiudersi nel puo persistente piagnisteo pessimista?

 

A che pro, però, fare i fustigatori morali che predicano umiltà e forza di volontà ?

 

A volte vale più l'esempio, la motivazione, l'empatia...

 

Io ti mostro come ho fatto io e ti dimostro che è possibile uscirne

coi fatti.

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@privateuniverse non capisco i tuoi messaggi criptici... utilizzare la sintassi italiana non farebbe male :)

 

Allora, visto che sei così impermeabile ai messaggi criptici, te lo spiego io :-)

 

In tutto il topic tu non stai dando alcun consiglio utile, né, in mancanza di questo, stai facendo un'analisi approfondita della situazione di un persona - che è stata all'estero o ora torna in un'Italia provinciale e chiusa. È un problema reale, sai caro? 

 

Tu non te ne rendi neppure conto, ma sei installato nell'astratto, di fronte al concreto su cui ti offrirebbe da pensare il tuo intelocutore. È solo su questo piano astratto che ha senso parlare di volontà, per non parlare di massime trite e ritrite e anche francamente stupide come "volere è potere".

 

Inoltre l'impressione che dai è lasciarti prendere la mano dalla tua personale soddisfazione (legittimissima se te la tieni per te, scocciante e noiosa se diventa una divisa) di essere riuscito a sposarti e vivere, credo, in Spagna: è questo che Privateuniverse chiama hybris.

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@Hinzelmann

 

Non non è stato tanto il fatto dell approccio fatto di sguardi e corsa da parte sua verso il bagno, quanto il suo atteggiamento molto più disinibito rispetto a quello che uno si sarebbe potuto permettere in un luogo pubblico 20 anni fa.Tanto che purr i miei amici han capito le intenzioni del tipo.

Il succo del mio discorso però era un altro, oggi con internet è molto più semplice fare incontri ma penso che abbia tolto molto alla spontanieta dei primi incontri.Oggi si conosce una persona ancora prima di averla vista fisicamente.

E i velati avendo a disposizione questo mezzo fan fatica a trovare il coraggio di uscire allo scoperto.

Penso che i mezzi tecnologici vadano usati il meno pssibile.....Il contatto umano è un'altra cosa.

Anche a costo di farsi km per incontrare qualcuno.

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[OT] Strano non riesco a fare quote..boh....

 

@Hinzelmann ed ecco il ritorno della moralità, un disco rotto da utilizzare quando non si sa come replicare.

 

Mi sembra un concetto molto facile da capire, senza umiltà e forza di volontà non si va da nessuna parte. Ripeto, le cose non piovono dal cielo. Inoltre è decisamente più utile spronare una persona che consolarla e proteggerla in continuazione: la vita è fatta di salite da affrontare per poter crescere e realizzarsi.

 

Inoltre io non sto facendo altro che dire che con un piccolo sforzo in più si può fare CO, trovare lavoro e/o l'amore. Io appunto l'esempio lo faccio proprio perché NON mi considero una persona particolarmente 'speciale' e se io sono riuscito a fare un modesto percorso non vedo che difficoltà possano incontrare gli altri. Capirai però che se resti nel tuo Mondo di vetro senza prefiggerti degli obiettivi e delle priorità allora è impossibile uscirne. Non si può avere tutto della vita, ma può ottenere con sforzi e sacrifici quello che REALMENTE importa. E i sacrifici a volte comportano cambiare di città, abitudini, lavori 'umili', scomodità varie perché se si vuole tutto a prescindere il risultato sarà come quello del proverbio:" Chi troppo vuole, nulla stringe". Direi che oggettivamente la propria felicità oggettiva e reale valga certi noiosi e pesanti sacrifici.

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unmondomigliore

Beh io ci andrei in Spagna, perchè qui in Italia non riesco ad immaginarmi un futuro diverso da quello di molti trentenni che vivono in un paese sperduto senza riconoscimenti legali. Poi penso che gli spagnoli siano boni :P, specialmente quelli a nord che (stranamente) tendono ad avere i capelli biondi e gli occhi chiari (parlo del Nord ovest della spagna). La cosa più bella della Spagna è che la gente accetta l'omosessualità senza problemi e quindi ti senti un cittadino a casa tua, non un cittadino straniero. Perché per me è casa mia dovunque ci sono persone aperte di mente, solari ed intelligenti.

 

ps : L'unico problema è la crisi economica, che ha toccato la Spagna in modo piuttosto devastante ed anche peggiore dell'Italia. La disoccupazione è alta e penso che non sia facile trovare lavoro lì per gli stessi spagnoli. Però in generale vedo che stanno uscendo dalla recessione, come tutti gli stati europei, eccetto l'Italia.

Edited by unmondomigliore
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@Hinzelmann ed ecco il ritorno della moralità, un disco rotto da utilizzare quando non si sa come replicare.

 

Ma a cosa dovrei replicare?

 

Non hai detto niente e te lo ha spiegato meglio

di me Isher....

 

...la mia colpa è l'insistenza ( su questo non ho dubbi )

solo che siamo a pagina 4 e l'unico esempio di una esperienza

concreta di vita all'estero è il mio, che peraltro non ho fatto

quella esperienza e quindi mi sono -per forza di cose- limitato a

4 righe

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Un disco rotto... sei tu a dire che non ho detto 'nulla', ma lo scopo dei consigli 'generici' è intenzionale visto che in base all'esperienza mia e di altri quegli ingredienti sono insostitubili e valgono sicuramente per tutti. Non ha senso scendere nel dettaglio banale che chiedi tu perché l'utente non ci ha fornito nessun background e il suo percorso potrebbe dipendere da molti fattori che noi al momento non sappiamo!

 

Poi non ho capito, se non hai fatto quell'esperienza perché stai simulando una situazione di cui non hai idea? Il lavoro e le possibilità nella vita non sono così facilmente riassumibili in uno schemino dozzinale (per bene o per male che sia). Posso dire che vada a Londra a cercare lavoro direttamente o che lo cerchi prima qui e così anche lo studio della lingua, ma non si può realmente stabilire quali scelte siano di più sicur successo. C'è gente che impara la lingua solo sul posto (e magari non ne sapeva manco di esserne capace) e c'è gente che non l'impara mai (ripeto: comunicare un lingua non vuol dire saperla parlare), c'è quel lavoretto di merda sottopagato che poi magari ti ha aperto altre possibilità oppure no e c'è quel lavoro che puoi trovarlo direttamente sul posto oppure no e lo trovi con conoscenze e/o internet. Le possibilità sono infinite ecco perché trovo ridicolo dover dare consigli pratici e dettagliati. L'importante lo ripeto è solo la volontà e il sapersi mettere in gioco provandole davvero tutte. E a me (e ad altri) è andata bene proprio così in modo rocambolesco sbattendoci la faccia molte volte, ma senza mollar mai.

Edited by Ilromantico
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Siamo in una Sezione che si chiama "consigliamoci"

cioè in cui si dovrebbero dare dei consigli a chi li richiede

ed è in situazioni di difficoltà ( possibilmente mostrando di

aver capito la situazione della persona in difficoltà )

 

 

 


Poi non ho capito, se non hai fatto quell'esperienza perché stai simulando una situazione di cui non hai idea?

 

Perché nessuno che in teoria ne dovrebbe sapere più di me,

ha scritto niente....per dare un consiglio o descrivere la situazione

nel paese in cui vive in modo concreto

 

Fra l'altro suppongo che se io che sto a Firenze, qualcosina so

chi sta all'estero conoscerà le esperienze di molti altri italiani o

stranieri che si sono trasferiti nella stessa città.

 

Per quanto c'è scritto nei tuoi interventi tu potresti stare tanto in Spagna

quanto su Marte...a me pare ridicolo questo, se consenti.

 

 

 


Tu non te ne rendi neppure conto, ma sei installato nell'astratto, di fronte al concreto su cui ti offrirebbe da pensare il tuo intelocutore
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