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Bioetica


Hefes

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Tempo fa io ed i miei colleghi d'università discutevamo riguardo ai limiti morali che dovrebbe avere la ricerca scientifica, la cosiddetta Bioetica, per citare Wiki: "La bioetica (dal greco antico ἔθος (o ήθος)[1], "èthos", carattere o comportamento, costume, consuetudine e βίος, "bìos", vita) è una disciplina che si occupa delle questioni morali collegate alla ricerca biologica e alla medicina."

Secondo alcuni di loro, alla ricerca scientifica andrebbero posti dei limiti, in quanto "gli scienziati passano il loro tempo a giocare, credendosi Dio". La discussione era sorta quando, dopo una giornata di laboratorio il prof ci mostrò dei topini geneticamente modificati, in modo tale che (se non ricordo male) fra le varie componenti fondamentali che compongono il pelo (o la cute, ora non ricordo) del topo fosse presente (in più punti) la proteina GFP (Proteina a Fluorescenza Verde, Green in inglese), il risultato era questo:

mouse_GFP.jpgAltre immagini qui

Una volta tornati in classe sono iniziate le polemiche, dicendo che un esperimento del genere aveva come unica utilità il "giocare ad essere Dio". 

Sbagliato, eseguire una tale mutazione può avere risvolti interessanti, è da notare che la fluorescenza non è ovunque nel topo, ma solo in determinate zone, com'è possibile ciò??? Gli scienziati hanno modificato geneticamente il topo quando era ancora nello stato di zigote (cellula ottenuta mediante la fecondazione di una cellula uovo da parte di uno spermatozoo), ma la mutazione che hanno introdotto non ha coinvolto l'intero DNA del topino (altrimenti sarebbe stato tutto verde), ma ha coinvolto solo una piccola parte del DNA, in modo tale che questa mutazione si verificasse solo nelle zone in cui le cellule normalmente esprimono quella porzione del DNA (non so se mi sono spiegato). A questo punto la domanda rimane, "Beh, e allora???" Allora, mettiamo caso che (soffermiamoci sul topo per ora) che il topo presenti una mutazione nel suo DNA e che questa causerebbe una malattia, tipo la fibrosi cistica (credo che anche i topi possano contrarla, poi non lo so eh XD) causata da una proteina che non funziona in maniera corretta, se gli scienziati riuscissero a individuare e a correggere la porzione di DNA che presenta questa mutazione, il topino sarebbe perfettamente in salute.

 

A questo punto interviene la bioetica, non è giusto giocare con la vita di altri individui, anche perchè se l'esperimento va a buon fine, l'individuo può condurre una vita in salute, ma basta anche un piccolo errore per poter peggiorare la situazione.

 

Voi cosa ne pensate??? Secondo voi gli scienziati si stanno spingendo troppo oltre oppure dovrebbero continuare con questo tipo di esperimenti??? Sareste favorevoli ad un'eventuale applicazione di ingegneria genetica anche su cavie umane (e qui la bioetica si fa sentire ancora di più)???

Edited by Hefes
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Dipende dal tipo di esperimento. Esperimenti come questa del topo fluorescente la trovo inutile e tutt'altro che "etico".

Partendo dal presupposto che sono in parte sfavorevole ai test sugli animali che possono creare, come detto, mutazioni che portano a malattie o boh, l'esperimento deve avere un fine sociale UTILE (e non mi riferisco a sostituire le lampadine con sti topi<.<).
Se non vi è tale presupposto, quindi creare topi verdi fluorescenti, SI, gli scienzati si stanno spingendo oltre.
Sull'applizacione genetica anche su cavie umane, adulte e consezienti, si. Sinceramente se fossi un malato terminale e potessero fare un test su di me per magari trovare una determinata cura, benvenga.

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Qui il discorso è un pochino complicato, il DNA contiene al suo interno i geni, ed ogni sequenza di geni codifica una proteina, ma queste proteine non vengono prodotte da tutte le cellule del corpo, ma solo da alcune.

Il topo fluorescente non serve per sostituire le lampadine (anche se sarebbe davvero economico °.°) ma viene utilizzato per "mappare" il genoma (l'insieme di tutti i geni di un individuo) del topo, creando quel topo gli scienziati sono riusciti a capire quale sequenza di DNA esprime una determinata proteina in quelle cellule del corpo, in questo modo sono riusciti ad individuare la posizione in cui lavorare per interferire su quella parte del DNA e per produrre effetti solo su determinate cellule del corpo. Continuando a fare questo lavoro, si potrebbe capire a quale sequenza di DNA subisce la mutazione, per esempio per la fibrosi cistica, e quindi curarla. Il topo fluorescente è un modo per poter vedere dove io ho interferito modificando la sequenza del geni.

Edited by Hefes
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Trovo imbarazzante che degli studenti universitari

usino espressioni da Inquisizione medioevale come

"Scienziati che si credono Dio" o "spingersi troppo oltre".

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Qui il discorso è un pochino complicato, il DNA contiene al suo interno i geni, ed ogni sequenza di geni codifica una proteina, ma queste proteine non vengono prodotte da tutte le cellule del corpo, ma solo da alcune.

Il topo fluorescente non serve per sostituire le lampadine (anche se sarebbe davvero economico °.°) ma viene utilizzato per "mappare" il genoma (l'insieme di tutti i geni di un individuo) del topo, creando quel topo gli scienziati sono riusciti a capire quale sequenza di DNA esprime una determinata proteina in quelle cellule del corpo, in questo modo sono riusciti ad individuare la posizione in cui lavorare per interferire su quella parte del DNA e per produrre effetti solo su determinate cellule del corpo. Continuando a fare questo lavoro, si potrebbe capire a quale sequenza di DNA subisce la mutazione, per esempio per la fibrosi cistica, e quindi curarla. Il topo fluorescente è un modo per poter vedere dove io ho interferito modificando la sequenza del geni.

ahnnn *.* Ehhh cose un po' complicate *.*

Beh ma comunque il discorso in generale va bene: se vi è un fine che possa fare la differenza, allora personalmente mi ritrovo a favore di determinate tecniche. Però bisogna vedere i pro e i contro.. Credo che sia un discorso che vada oltre la mia "portata", ma come ho detto prima: se la persone, la cui vita è giocata, è adulta e consenziente, quindi sua scelta, perchè no? Se attraverso determinate pratiche, si può trovare una cura X.. Che pippone mentale t.t

La tua opinione qual è?

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Premetto che di DNA e di genetica ci capisco il giusto. Non credo, comunque, che debbano essere posti dei limiti alla conoscenza, se un individuo adulto e consenziente vuole sottoporsi ad un esperimento (qualunque esso sia) quale autorità ha una terza persona ad opporvisi? Se la ricerca sull' ingegneria genetica può portare ad un miglioramento della qualità della vita o anche solo ad un progresso della conoscenza umana non capisco quali argomentazioni si possano portare per esserne contrari. La scienza dovrebbe essere libera da ogni vincolo dettato dalla morale... Mi potete fate alcuni esempi di persone contrarie alla ricerca in questo campo? Non opinioni di preti, filosofi, Barbara d' urso o di chi non ha la consapevolezza di cosa stia parlando ...

Edited by Alesssandro
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Trovo imbarazzante che degli studenti universitari

usino espressioni da Inquisizione medioevale come

"Scienziati che si credono Dio" o "spingersi troppo oltre".

 

 

Non posso che concordare. Non stiamo nemmeno parlando dei diritti attribuibili agli animali da laboratorio,

ma all'eticità della ricerca in quanto ricerca di conoscenza stessa.

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Più che altro quando delle persone usano concetti come "scienziati che si credono dio" dimostrano di avere opinioni dettate da emotività e livore antiscientifico.

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La tua opinione qual è?
Totalmente favorevole al progresso della ricerca scientifica, e, come avete detto voi, favorevole anche ad un'eventuale sperimentazione su cavie umane, ma solo se questi soggetti sono realmente disposti a farlo, cioè non sono obbligati. Per come la vedo io se il progresso scientifico può migliorare la vita di un'intera specie, e di molte altre, non dovrebbe essere frenato, certo, se questo dovesse invece servire a danneggiare, piuttosto che migliorare, la vita di un individuo, allora mi opporrei con tutto me stesso, un esempio è costituito dalla ricerca scientifica per l'uso e la creazione di armi batteriologiche.

 

 

 

Mi potete fate alcuni esempi di persone contrarie alla ricerca in questo campo?
Guarda io ho avuto una disputa con i miei colleghi all'università, loro sostenevano che effettuare esperimenti di questo genere è contro natura, perchè così facendo l'uomo interferisce con ciò che è più grande di lui, e alla domanda "perchè l'uomo, se può cambiare le cose rendendole migliori, non dovrebbe fare una cosa del genere???" loro rispondevano sempre allo stesso modo dicendo che è sbagliato giocare con la vita degli altri, su questo sono d'accordo anch'io, ma qui non si tratta di "giocare" qui si tratta di sperimentare per poter trovare una soluzione a moltissimi problemi che potrebbero rendere decisamente migliore la vita di un individuo, il cui destino sarebbe segnato se non si intervenisse. Ma naturalmente loro erano inamovibili.

 

Trovo imbarazzante che degli studenti universitari

usino espressioni da Inquisizione medioevale come

"Scienziati che si credono Dio" o "spingersi troppo oltre".

A chi lo dici...

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PietroUomoDiPietra

Per come la vedo io se il progresso scientifico può migliorare la vita di un'intera specie, e di molte altre, non dovrebbe essere frenato (...)

 

Il piccolo dettaglio di cui spesso ci si dimentica in questo tipo di discussioni è che (l'eventuale) progresso scentifico derivante dalla ricerca non è un FINE della ricerca stessa ma soltanto un  suo UTILE RISULTATO che ci si ritrova per le mani... ma che di per sè NON è parte degli obiettivi della ricerca in quanto tale, che spesso si propone in realtà un solo obiettivo, "fare buona ricerca", ovvero produrre risultati scientificamente validi e inoppugnabili. Altri vincoli, anche LIMITANTI rispetto agli spazi di libertà e manovra da lasciare alla ricerca stessa devono essere di necessità prodotti al di fuori del suo ambiente proprio perché, di per sé, non è in grado di porsene nessuno.

 

Il caso più terrificante ma anche lucido di questa situazione lo si ebbe nel famoso processo ai medici nazisti del 1946 in cui questi ultimi difesero con una certa efficacia il loro operato nei campi di concentramento proprio facendosi forti del fatto che, dal loro punto di vista, non aveva fatto altro che "buona ricerca" (cosa che, dal punto strettamente tecnico, era pure vera... e non lo era solo per loro ma anche per medici americanissimi e tutt'altro che ideologicamente affini ai nazisti che, nei confronti della stessa popolazione americana - specialmente nera - non si erano comportati in maniera molto diversa, nell'usarle come cavie, anzi...) . Insomma, la faccenda richiede risposte articolate che solo ad un livello molto superficiale si possono accontentare della "progressività" del progresso scientifico soprattutto se così facendo si da per scontato cose che non lo sono affatto.

 

Ciao

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Sostenevano che effettuare esperimenti di questo genere è contro natura

Come può essere considerata contro natura una cosa che è permessa da lei? Secondo questa logica dovrebbe essere contro natura anche la scienza applicata all' inanimato (ad esempio la creazione di elementi della tavola periodica che non esistono in natura) tuttavia non ho mai sentito nessuno lamentarsi per la sintesi del Flerovio...

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@Alesssandro il flerovio è un elemento trasuranico, e se non sbaglio(non vorrei dire una cretinata) lo si prepara aggiungendo protoni, neutroni ed elettroni all'elemento che lo precede nella tavola periodica, oppure facendo andare in decadimento radiattivo l'elemento che lo segue, ma per fare una cosa del genere non hai bisogno della vita di un altro essere vivente, quindi il discorso è diverso

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Per me è difficile vedere questa situazione da punti di vista assoluti. Dire che la ricerca effettuata su delle cavie sia moralmente inammissibile senza relativizzare la cosa ci starebbe anche bene però, se ci affianchiamo gli enormi progressi fatti in campo medico (e della conoscenza in generale), allora il tutto assume dei contorni molto più sfumati, almeno secondo me. Se è ovvio che delle vite animali sono state sacrificate è altrettanto  ovvio che grazie a determinate ricerche di vite ne sono state salvate molte altre. Limitare troppo la scienza non ha mai fatto bene ma nemmeno creare una classe di scienziati senza freni sembra rassicurante. Secondo me, al centro di tutto dovrebbero stare due cose. In primo luogo l'utilità della sperimentazione in esame. Dal mio punto di vista, i test sugli animali per scoprire una cura sono una cosa, i test sugli animali per un cosmetico sono un'altra. In secondo luogo, la sofferenza degli animali: soffrono comunque e muoiono lo stesso, qualunque sia lo scopo della ricerca. Direi che si dovrebbe promuovere un modo di lavorare che lasci come ultima spiaggia l'utilizzo di sperimentazioni lesive in ogni caso e che le vieti per ricerche che non abbiano scopo scientifico. Resta comunque un problema che fa sentire dentro una certa ipocrisia, almeno per chi pensa come me che la vita animale sia non meno degna di quella umana. Mi sento ipocrita a credere che la vita animale sia degna come quella umana non avendo il coraggio di dire no totale alle sperimentazione animale.

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PietroUomoDiPietra

Resta comunque un problema che fa sentire dentro una certa ipocrisia, almeno per chi pensa come me che la vita animale sia non meno degna di quella umana. Mi sento ipocrita a credere che la vita animale sia degna come quella umana non avendo il coraggio di dire no totale alle sperimentazione animale.

 

Mi permetto solo di ricordare come in molte università orientali di ispirazione buddista in cui si fa ricerca biomedica è d'uso, prima di recarsi nei laboratori a lavorare sulle cavie, dedicare cinque minuti di PREGHIERA agli animali che verranno usati e sacrificati in laboratorio. Un tocco di sensibilità in più che a noi occidentali ci manca, anche se poi, inevitabilmente, il lavoro che un ricercatore deve fare è lo stesso ovunque.

Ma il fare lo stesso lavoro riconoscendo all'animale una sua dignità (perché, anche dal punto di vista scientifico, è un tuo lontano simile) è ben diverso dal farlo credendosi una specie estranea al mondo vivente, sedicente "divina" rispetto ad esso, e quindi automaticamente in diritto, a priori e senza discussioni, di fargli qualsiasi cosa senza prendersi nessuna responsabilità nei suoi confronti (a partire da quella di non considerare gli animali dei giocattoli e degli "oggetti" al nostro servizio, a prescindere da quanto poi il gioco possa rendersi necessario per mandare avanti un certo tipo di lavoro).

 

Ciao

Edited by PietroUomoDiPietra
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  • 4 weeks later...

Che bisogno c'è di "bioetica"? Abbiamo già l'etica, abbiamo già la politica, abbiamo già il rispetto reciproco, la libertà di pensiero e blablà tanti bei principi. Si tratta solo di applicarli all'uso della tecnica.

Invece si parla di "bioetica", una specie di "legge speciale" (divina?) che dovrebbe applicarsi specificamente alla ricerca scientifica. Perché? Di che leggi speciali ha bisogno la scienza? 

La verità è che la bioetica è come la "etica sessuale". Una parola falsa, usata da moralisti e bigotti per mantenere uno status quo a loro conveniente. 

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Da sempre totalmente contraria alla sperimentazione animale anche perche esistono esperimenti in vitro parimdnti affidabili. Non avrei mai coraggio a vivisezionare un topo o un beagle e cerco sempre di acquistare prodotti e farmaci il piu possib ile cruelty free. Ovviamente, per coerenza, sono anche vegetariana. Questa e la mia bioetica. Di animali ne sono stati torturati abbastanza, oggi ci sono altri metodi e comunque un prodotto destinato all'uomo sara'per forza di cose diverso quando lo usera' l'uomo piuttosto che un topo, percio non so quanto valore poi abbiano effettivamente questi esperimenti crudeli.

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Non è vero, non ci sono metodi che sostituiscano la sperimentazione animale. Sul tema c'è un fortissimo consenso scientifico.

Ad ogni modo non voglio trasformarlo in un secondo topic sulla sperimentazione animale, anche se devo riconoscere che sperimentazione animale e ricerca sulle staminali embrionali sono classici casi in cui si tenta di creare una "etica speciale".

Un'etica che agli interessi umanitari concreti sostituisce ideali infondati e che soprattutto non si applica al resto della vita (non esistono farmaci cruelty free, non esiste praticamente niente di cruelty free, nemmeno la zuppa di cetrioli). Una "etica" fatta apposta per cercare di limitare il progresso scientifico e che in realtà non porta benefici a nessuno.  

Edited by FreakyFred
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Ma chi te lo ha detto? Guarda che la sperimentazione in vitro ha fatto enormi progressi negli ultimi anni. Io non trovo affatto etico sfruttare gli animali a nostro piacimento, l' ambiente a nostro piacimento senza un minimo di rispetto. Ti sembra giusto questo? A me no.

 

I modelli cruelty free non esistono per questo, perche l'uomo sfrutta gli animali praticamente per tutto, persino per le gomme da masticare e ti credi che non lo so? Certo che lo so.pero' io ci provo a stare attenta a cio' che acquisto. Perche io forse un' etica ce l' ho e di finanziare la l'oreal e la bayer non se ne parla proprio.

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Secondo voi gli scienziati si stanno spingendo troppo oltre oppure dovrebbero continuare con questo tipo di esperimenti??? Sareste favorevoli ad un'eventuale applicazione di ingegneria genetica anche su cavie umane (e qui la bioetica si fa sentire ancora di più)???

 

Il concetto dello spingersi troppo oltre è talmente astratto, da designare solo una paura

neanche un quesito bioetico in senso proprio

 

Sotto questo profilo - probabilmente - dovremmo parlare di "paura dell'artificiale" che

è una paura sociale che si declina sempre verso applicazioni tecniche di una scoperta

scientifica

 

Per intenderci Frankeinstein e la scoperta dell'energia elettrica, prima si scopre poi

se ne immagina una applicazione tecnica "terrificante" o in piccolo il topino fluorescente

 

L'uomo crea delle tecniche talmente potenti che gli sfuggono di mano...si immagina questo

perchè la potenza della tecnica ci fa sentire impotenti, fintantoché non abbiamo imparato ad

usarla e ad abituarci ad essa

 

Questa paura sociale esiste e produce letteratura, film etc. ma non può costituire un limite

alla sperimentazione ed alla ricerca scientifica, che ovviamente dovrà seguire protocolli e

leggi ( nessuno è al di sopra della legge, neanche il dottor mengele, che in realtà faceva

quel che voleva perchè lavorava ad auschwitz e non a berlino ) ma non può soffrire limiti

dettati da paure irrazionali

 

Queste paure irrazionali però ci sono e spesso ne approfitta chi cerca consenso facile, per

una lotta di potere nel campo della bioetica, perchè oramai la bioetica designa una lotta di

potere istituzionalizzata in comitati, burocrazie, fra associazioni scientifiche e di scienziati

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si ma il discorso è un altro e secondo me è ciò che vi sfugge: che se tu (in generale) ti dichiari favorevole a una cosa te ne assumi pure le responsabilità.

non puoi dichiararti favorevole alla sperimentazione e poi farla sugli animali. troppo comodo! perchè gli animali si e  tu, che te ne dichiari favorevole, no? gli animali non hanno scelto di immolaarsi per noi e io, personalmente, non li reputo di serie b rispetto all'uomo.

 

Questo è il discorso veramente BIOETICO: IL LIBERO ARBITRIO E LA LIBERTA' DI SCELTA, CON LE PROPRIE RESPONSABILITA'.

 

allora se Almadel e Freakyfread si dichiarano favorevoli alla ricerca su animali, innanzitutto mi chiedo se sono mai entrati in un laboratorio a vedere coi loro occhi cosa accade lì dentro e poi, a sto punto, si immolassero loro per la  ricerca scientifica. Non per altro, ma per coerenza.

Edited by Divine
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@Divine concordo con te, ma credi che la sperimentazione in vitro, in cui l'oggetto della sperimentazione sono poche cellule, riesca ad eguagliare quella di un organismo complesso quale un topo???

 

Dire sono favorevole alla ricerca scientifica non significa offrirsi come cavia, e non credere che chi dica una cosa del genere sia un incoerente, il progresso deve essere qualcosa che giova all'uomo e all'intera società, se i miei esperimenti su cavie umane si rivelassero dei veri e proprio fallimenti io peggiorerei la qualità della vita dell'uomo, a questo punto la ricerca che senso avrebbe??? Vengono effettuati dei test sugli animali per non causare danni alla specie umana, il topo è un individuo che puoi tenere sotto controllo 24 ore su 24 anche per tutta la sua vita, un essere umano non lo farebbe mai. Concordo nel dire che ogni animale a la sua dignità ma onestamente sarei disposto a sacrificare qualche topo per garantire la sopravvivenza della mia specie e migliorarne la sua qualità della vita.

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L'argomento di sostituire la sperimentazione animale con cavie umane è una fesseria. Per gli esperimenti che vanno fatti su animali in gravidanza che facciamo? Stupriamo una detenuta per poi costringerla ad abortire? Non penso che nemmeno gli animalisti più talebani arriverebbero a tanto. In ogni caso a oggi il dato di fatto è che non esiste un'alternativa alla sperimentazione animale, altrimenti spiegatemi: come fate a sperimentare in vitro un pacemaker o uno stent? Non è possibile. Inoltre ignorate pure da dove viene preso il materiale di coltura.

Il vero problema è che qui si deve scegliere tra far vivere topi, nonostante praticamente nessuno sia contrario alla derattizzazione e lasciar morire i malati. Io tra i malati e i topi preferisco muoiano i topi. Voi i malati e questo è imbarazzante.

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e chi ti autorizza a giocare con la vita di un topo? quindi tu ti senti superiore alla specie animale? è questo il discorso, che l'uomo vuole dominare il mondo e la natura senza adattarsi a vivere con essa. che lo scopo possa essere buono non lo nego ma io credo che certe cose si potrebbero pure evitare. e comunque l'uomo non ha lo stesso apparato di un topo cosi come io non ho il tuo stesso organismo, non a caso ognuno di noi ha diversi disturbi o allergie quindi se io sono diversa da te gia' un esperimento su di te puo' non valere su di me, figuriamoci su di un topo.

 

Per questo tutto ci' mi perplime. da sempre.

 

ps: so che a volte i miei pensieri possono sembrare eccessivi ma il senso della bietica secondo me e' questo, cioe' capire perche' qualcuno si senta superiore ed autorizzato a fare certe cose. un po' come l'aborto, che pure e' un argomento di bioetica.

Edited by Divine
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AndrejMolov89

In realtà bisognerebbe avere qualche nozione di biologia, cosa che per altro non ho, per discutere scientificamente sulla sperimentazione animale: o tutti i progressi medici sono frutti di fortunati incidenti, oppure c'è qualcosa che non va nella tua spiegazione scientifica di come dovrebbe funzionare la ricerca biomedica. 
Questo post l'ha scritto una mia amica, il cui nome naturalmente non posso rilevare, che è vegetariana, antispecista però studia medicina, ovvero sa di cosa sta parlando:

 Da persona che ha smesso di consumare carne e da convinta anti-specista, non posso comunque che avallare in buona parte la validità di questo articolo. 


La sperimentazione animale non è al momento sostituibile. Ciò che va fatto è FAR APPLICARE la nuova normativa EU sulla restrizione della sperimentazione a quella strettamente necessaria, e sul trattamento degli animali da laboratorio. Mi interrogo, contemporaneamente, su quel "strettamente necessaria", visto che la ricerca è per la maggior parte finanziata da privati (case farmaceutiche ecc); tempo fa ad esempio leggevo un articolo su pub.med che dubitava della necessità di nuovi anestetici generali, perché quelli che già abbiamo sono ottimi; tornando alla Direttiva, poiché sono i Paesi Membri a dover vigilare sull'applicazione della stessa, mi chiedo come vigileranno; mi aspetterei una commissione scientifica che se ne occupi perché - mi spiace contraddire chi ha scritto l'articolo - le case farmaceutiche investono su ciò che porta guadagno, oltre che su ciò che cura le varie patologie; quindi, tornando al mio esempio, serve qualcuno che non sia né un politico medio (impreparato), né un animalista (contrario a priori), né un incaricato della casa farmaceutica "x" (non attendibile) che decida se fare o meno una ricerca su un nuovo anestetico generale. Servirebbero anche più soldi pubblici destinati alla ricerca, così en passant.
Tuttavia, va detto che senza le pressioni degli animalisti, la suddetta direttiva non sarebbe stata concepita, né sarebbe stato imposto lo stop alla sperimentazione animale per i cosmetici [yeah!!]

Auspico che si continui a fare pressone senza dire cazzate. 

Forse chiedo troppo. Probabilmente per sfondare lo spesso muro di insensibilità delle persone verso "gli animali" ci vogliono video strappa-lacrime (finti) e slogan pretestuosi. Immagino che queste cose servano a far numero, ma al contempo allontanano molte persone intelligenti da quella che sarebbe una lotta giusta. Non capisco perché non si possa interrogarsi seriamente sulla validità etica di una pratica efficace: ammettere che la sperimentazione animale (come altre forme di specismo) è eticamente criticabile, ma al momento non sostituibile, porterebbe a una spinta verso l'ulteriore sviluppo dei metodi sostitututivi. Puntare il dito sulle vere criticità del legame farmaco-denaro pure avrebbe effetti molto positivi, anche per la nostra specie.

Il problema sostanziale rimane l'insostituibilità della sperimentazione animale. Ma al contempo non è auspicabile lasciare spontaneamente che la natura faccia il suo corso: cioè, sostanzialmente l'uomo dovrebbe vivere pur non manifestandosi nella vita, cioè, la maggior parte delle volte pare che si sostenga che l'uomo deve vivere come se non fosse un essere animale dotato di determinate caratteristiche. Su questo aspetto un invito alla responsabilità sarebbe più opportuno, che il proporre di ritornare in un certo senso nel mondo delle necessità. A me pare che di fatto si faccia una scelta che condanni alla sofferenza determinate categorie di persone e la sfida etica per così dire si concentri sul lasciare morire tante persone per non sfruttare, o aumentare la possibilità di vita di tutti con un minimo sacrificio. In tutti questi discorsi manca la parte più importante: la responsabilità. Comunque si voglia agire, nessuno pensa realmente alle conseguenze delle proprie brillanti idee con il risultato che sostanzialmente i veri punti cruciali vengono gettati nel cesso.

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Veramente esiste anche la sperimentazione sull'uomo, è legale, è regolamentata

ovviamente lo è in modo diverso rispetto a quella sugli animali

 

Anzi uno dei principi cardine della sperimentazione sull'uomo è proprio

il fatto che la sperimentazione su un uomo sia preceduta da quella sugli animali

 

1. consenso informato 2.beneficio sociale 3.sperimentazione animale 4.evitamento

sofferenza non necessaria 4. evitamento del pericolo di morte o disabilità etc. 

 

E' del tutto ovvio ed evidente che nel redigere queste regole si intese, da un lato

evitare che potesse riproporsi l'orrore di una sperimentazione coattiva su prigionieri

o persone detenute etc., dall'altro affermare la superiorità dell'uomo sull'animale ( nel

momento in cui degli uomini erano stati trattati come bestie )

 

Questo quadro di regole delinea la bioetica della sperimentazione, a cui poi si aggiungono

le regole specifiche e diverse sugli animali

 

Magari sono regole che non piacciono, perchè si consente di uccidere l'animale

laddove si dovrebbe evitare il pericolo di uccidere un uomo, ma sono già bioetica.

Non è che bioetica siano solo le regole che piacciono, bioetica sono tutte le regole

vigenti.

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Il discorso è sempre il solito: l'etica è prodotto umano, e basta. Non c'è altro. E' semplicemente una valutazione dell'appropriatezza di comportamenti a determinate necessità. 

Il mondo "naturale" (ove intendo un mondo senza l'uomo, un mondo pre-culturale) non conosce la legge morale o dello stato. Esso fornisce gli individui delle capacità più adeguate a sopravvivere e replicare i propri geni, il che significa una spinta illimitata allo sfruttamento di risorse per il benessere.  Dico benessere, e non riproduzione, perché biologicamente parlando la riproduzione è strettamente collegata al piacere e al benessere.

L'uomo non ha una spinta naturale diversa da quella del coniglio o dell'afide o del serpente. Cambiano i modi con cui la si porta avanti, e conseguentemente l'efficienza con cui la si realizza. Né un coniglio né un topo né un afide né un serpente chiedono autorizzazioni a Dio per sfruttare l'ambiente; non vedo proprio che tipo di autorizzazione dovrebbe servirci. 

Il cruelty free non esiste perché non esiste in natura, non perché siamo cattivi noi; nemmeno i conigli sono cruelty free, sono in continua competizione per le risorse. neanche una coltivazione biologica è cruelty free perché senza la lotta alle pesti non si potrebbe portarla avanti. 

Potremmo essere cruelty free sono estinguendoci. Dire che sfruttare l'ambiente per il nostro benessere non si può è come dire che dovremmo comportarci come nessun animale sulla terra si comporta, e in un modo tale da portarci a rapida estinzione. 

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nemmeno i conigli sono cruelty free, sono in continua competizione per le risorse.

 

si vabbè, tu mo stai a parlare come mia nonna che mi dice "devi mangiare la carne perche il leone se la mangia la gazzella".

Ma l'animale non ha possibilità di scelta, l'uomo sì. io posso scegliere di mangiare verdura. Il leone se non mangia la gazzella muore.

 

Ma ci vuole tanto a capirlo?

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