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Italia in 36 Dipartimenti, sareste favorevoli?


Rotwang

  

11 members have voted

  1. 1. Favorevoli a 36 dipartimenti?

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Ignobilmente? Garibaldi fu un idolo che combatté l'oppressione e le ingiustizie dei suoi tempi. Meno male che quei mafiosi dei Borboni sono caduti prima, chissà quali porcate avrebbero commesso. Che tristezza il revisionismo storico, il Regno borbonico era un letamaio clerico-feudale, tenuto in piedi dai baroni e camorristi alleati di Franceschiello, la mafia esisteva già dal Seicento. Tutti che criticano assiduamente l'Unita' bah, il brigantaggio e esisteva precedentemente. Scusate l'off topic ma non tollero affatto certe eresie storiche.

 

La favoletta del Garibaldi e dei 1000 eroi lasciamola ai libri delle elementari cosi come la descrizione dei Borbone come brutti, sporchi e cattivi.

Veniamo al dunque

 

A) "Che tristezza il revisionismo storico", io rispondo VIVA DIO AL REVISONISMO STORICO da tutti i punti di vista, dobbiamo smetterla di guardare la storia come un totem immutabile, la storia ufficiale è stata scritta dai vincitori e da sempre censura elementi contrastanti.

 

B) Che l'unità di Italia sia stata una storia di conquista anche qui va ben chiarito. Magari nei salotti ottocenteschi esisteva già da anni un fortissimo senso di appartenenza ad un unica nazione questo è vero ma i salotti sono tali e il popolo è un'altra cosa.

 

C) Alla base dell'unità di Italia ci sono interessi contrastanti, il primo riguarda l'iniziativa del Piemonte, cosa spinse i torinesi a farsi carico di una simile opera di conquista? La loro superiorità militare? Non mi risulta, più che altro mi risultano gli interessi europei economici e politici, in primis di Francia ed Inghilterra e quello giudaico ( le grandi e piccole famiglie ebraiche che da sempre hanno controllato il mercato del credito e che hanno finanziato i movimenti risorgimentali in tutta italia) nonchè la massoneria che da sempre vedeva vantaggiosa la nascia di un regno unitario per affermare la classe borghese da sempre sacrificata dal latifondismo napoletano nonchè dalla mano morta ecclesiastica. Insomma ci sono vari elementi esterni, nessuno determinante, ma che congiuntamente hanno portato alla nascita del nostro paese. Poi esiste la versione ufficiale dell'eroico Garibaldi che accolto a festa guida la liberazione contro l'usurpatore borbonico,

 

Come tutte le opere di conquista sono fatte di sottomissione, distruzione e violenza, ovviamente i vincitori si guardano bene da raccontarle ma tant'è.

 

D) Il Regno di Napoli: è vero che il regno viveva un periodo di forte crisi amministrativa, quasi anarchica a dire il vero con fenomeni di brigantaggio che non hanno però nulla a vedere con quello che i piemontesi chiamavano briganti che altro non erano che patrioti che lottavano contro l'invasione del proprio stato!!

Sono proprio quei malavitosi, alla base del disfacimento amministrativo del Regno, che diventaranno i migliori alleati dei piemontesi.

Non sarà la popolazione ad accogliere Garibaldi bensì i picciotti e i camorristi che aiutareanno la conquista, per avere cosa in cambio? Storiche e dimostrate sono le trattative di Garibaldi con i camorristi per entrare a Napoli Basta leggersi la storia d'Italia, e le conseguenze di questa nefasta alleanza sono sotto gli occhi di tutti e solo con il Fascismo si ebbe un inversione di tendenza, restaurata poi dagli "amici"  Americani alla fine della seconda guerra mondiale.

L'Italia ha sempre delegato alle mafie il dominio di parte del territorio italiano, non è che sia così difficile reprimere il fenomeno malavitoso, è semplicemente perchè non lo si vuole e non conviene a chi è al potere.

Ora non sto qui a fare l'apologia dei borboni, dico solo che prima dell'unità di Italia, il Regno di Napoli sebbene avesse grandi problemi soprattutto nelle regioni meridionali calabresi, viveva grande prosperità nel nord e soprattutto a Napoli.

La capitale era insieme a Londra e Parigi il cuore culturale e sociale dell'europa e del mondo. Un laboratorio delle nuove idee illuministe ed economiche e soprattutto luogo di eccellenze produttive nella cantieristica navale, nelle costruzioni, nel tessile, nell'abbigliamento e nei trasporti.

Dopo l'unità di Italia tutto ciò scompare e la città cade in un declino inesorabile poichè privata dei centri produttivi, decisionali nonchè delle enromi riserve auree.

 

Napoli cade nel più completo abbandono, in una miseria umana che se ti leggi "Il Ventre di Napoli" di Matilde Serao puoi averne una conferma.

L'affermarsi della classe borghese massonica arriva in città e mentre i Borboni costruivano opere di edilizia popolare e sociale come il "Real Albergo dei Poveri"  per ovviare al problema della povertà endemico in città, i piemontesi costruirono grandi quartieri liberty per la nuova classe dirigente e proseguirono a  sventramenti delle zone popolari costruendo boulevard che avevano il compito di coprire le zone più povere e disperate.

Per carità da un punto di vista architettonico sono stati costruiti quartieri meravigliosi ma per ricchi signorotti mentre la città è sprofondata in una miseria che ha visto la proliferazione della criminalità organizzata. Mi fermo qui. Cosa ha ottenuto il resto del sud dall'unità? Assolutamente nulla, quel poco che c'era è stato portato via e il resto è rimasto come era. Quindi concordo che i Borboni facevano schifo per come amministravano però dobbiamo ammettere che i piemontesi sono stati addirittura peggio! Insomma solo dopo 40 anni si capisce che esiste una questione meridionale ma oramai è troppo tardi e gli equilibri non possono essere compromessi.

Il Nord Est ebbe addirittura una sorte peggiore, insieme al sud divennero tra le zone più depresse e disperate d'Europa nonostante il loro glorioso passato.

 

L'unità di Italia è stata compiuta e gestita in maniera alquanto discutibile e solo "grazie" al fascismo che veramente si crea un senso di appartenenza e cominciano a farsi politiche veramente unitarie. Lungi da me fare l'apologia del fascismo , dico solo che con Mussolini finisce quella politica coloniale che ha caratterizzato l'Italia liberale.

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A me sembra un'idea pessima. Come dice Hinzelmann, se il nostro obiettivo è avvicinare l'Italia a un modello federalista, allora gli enti di governo territoriale dovrebbero avere delle dimensioni sufficienti per tendere all'autonomia fiscale.

Che senso ha dividere le Regioni, specialmente quelle che hanno più bisogno di sostegno dallo Stato, in più parti? Dividiamo la Sicilia in quattro Distretti, che bello! In questo modo, ciascun Distretto potrà contare su meno entrate e avrà bisogno di più perequazione, sai che bel risparmio di spesa!

 

Inoltre, a me una cosa è saltata all'occhio dando una veloce occhiata a quella cartina che mi fa supporre che chiunque l'abbia disegnata non ha idea di quel che sta facendo.

Cioè qual è l'unica Regione che in questa proposta sia rimasta immutata? Il Trentino-Alto Adige. Ripeto, il Trentino-Alto Adige. Ovvero l'unica Regione in Italia che è di fatto già divisa in due, dove le funzioni della Regione sono di fatto svolte dalle due Province autonome di Bolzano e Trento.

 

A quanto pare Catania e Trapani non possono stare nella stessa Regione, ma una Regione divisa a metà tra parlanti italiani e tedeschi rimane immutata. Mah...

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Anche l'Umbria che è piccola ( ma la Val d'Aosta scompare )

le Marche, la Basilicata e l'Abruzzo ( scompare il molise )

 

Secondo me emerge chiaramente l'ispirazione neocomunale

di questo progetto...laddove non esistano realtà comunali

che possano far sistema in modo più efficiente rispetto a

quello attuale ( suppongo in base a standard quantitativi 

ed a interessi comuni ) l'assetto rimane immutato.

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Ce li vedo proprio i valdostani a rinunciare all'autonomia per fare regione insieme a Torino e Vercelli, è la volta che chiedono sul serio l'annessione alla Svizzera  :D 

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  • 3 weeks later...

La favoletta del Garibaldi e dei 1000 eroi lasciamola ai libri delle elementari cosi come la descrizione dei Borbone come brutti, sporchi e cattivi.

Veniamo al dunque

 

A) "Che tristezza il revisionismo storico", io rispondo VIVA DIO AL REVISONISMO STORICO da tutti i punti di vista, dobbiamo smetterla di guardare la storia come un totem immutabile, la storia ufficiale è stata scritta dai vincitori e da sempre censura elementi contrastanti.

 

:cool: Che l'unità di Italia sia stata una storia di conquista anche qui va ben chiarito. Magari nei salotti ottocenteschi esisteva già da anni un fortissimo senso di appartenenza ad un unica nazione questo è vero ma i salotti sono tali e il popolo è un'altra cosa.

 

C) Alla base dell'unità di Italia ci sono interessi contrastanti, il primo riguarda l'iniziativa del Piemonte, cosa spinse i torinesi a farsi carico di una simile opera di conquista? La loro superiorità militare? Non mi risulta, più che altro mi risultano gli interessi europei economici e politici, in primis di Francia ed Inghilterra e quello giudaico ( le grandi e piccole famiglie ebraiche che da sempre hanno controllato il mercato del credito e che hanno finanziato i movimenti risorgimentali in tutta italia) nonchè la massoneria che da sempre vedeva vantaggiosa la nascia di un regno unitario per affermare la classe borghese da sempre sacrificata dal latifondismo napoletano nonchè dalla mano morta ecclesiastica. Insomma ci sono vari elementi esterni, nessuno determinante, ma che congiuntamente hanno portato alla nascita del nostro paese. Poi esiste la versione ufficiale dell'eroico Garibaldi che accolto a festa guida la liberazione contro l'usurpatore borbonico,

 

Come tutte le opere di conquista sono fatte di sottomissione, distruzione e violenza, ovviamente i vincitori si guardano bene da raccontarle ma tant'è.

 

D) Il Regno di Napoli: è vero che il regno viveva un periodo di forte crisi amministrativa, quasi anarchica a dire il vero con fenomeni di brigantaggio che non hanno però nulla a vedere con quello che i piemontesi chiamavano briganti che altro non erano che patrioti che lottavano contro l'invasione del proprio stato!!

Sono proprio quei malavitosi, alla base del disfacimento amministrativo del Regno, che diventaranno i migliori alleati dei piemontesi.

Non sarà la popolazione ad accogliere Garibaldi bensì i picciotti e i camorristi che aiutareanno la conquista, per avere cosa in cambio? Storiche e dimostrate sono le trattative di Garibaldi con i camorristi per entrare a Napoli Basta leggersi la storia d'Italia, e le conseguenze di questa nefasta alleanza sono sotto gli occhi di tutti e solo con il Fascismo si ebbe un inversione di tendenza, restaurata poi dagli "amici"  Americani alla fine della seconda guerra mondiale.

L'Italia ha sempre delegato alle mafie il dominio di parte del territorio italiano, non è che sia così difficile reprimere il fenomeno malavitoso, è semplicemente perchè non lo si vuole e non conviene a chi è al potere.

Ora non sto qui a fare l'apologia dei borboni, dico solo che prima dell'unità di Italia, il Regno di Napoli sebbene avesse grandi problemi soprattutto nelle regioni meridionali calabresi, viveva grande prosperità nel nord e soprattutto a Napoli.

La capitale era insieme a Londra e Parigi il cuore culturale e sociale dell'europa e del mondo. Un laboratorio delle nuove idee illuministe ed economiche e soprattutto luogo di eccellenze produttive nella cantieristica navale, nelle costruzioni, nel tessile, nell'abbigliamento e nei trasporti.

Dopo l'unità di Italia tutto ciò scompare e la città cade in un declino inesorabile poichè privata dei centri produttivi, decisionali nonchè delle enromi riserve auree.

 

Napoli cade nel più completo abbandono, in una miseria umana che se ti leggi "Il Ventre di Napoli" di Matilde Serao puoi averne una conferma.

L'affermarsi della classe borghese massonica arriva in città e mentre i Borboni costruivano opere di edilizia popolare e sociale come il "Real Albergo dei Poveri"  per ovviare al problema della povertà endemico in città, i piemontesi costruirono grandi quartieri liberty per la nuova classe dirigente e proseguirono a  sventramenti delle zone popolari costruendo boulevard che avevano il compito di coprire le zone più povere e disperate.

Per carità da un punto di vista architettonico sono stati costruiti quartieri meravigliosi ma per ricchi signorotti mentre la città è sprofondata in una miseria che ha visto la proliferazione della criminalità organizzata. Mi fermo qui. Cosa ha ottenuto il resto del sud dall'unità? Assolutamente nulla, quel poco che c'era è stato portato via e il resto è rimasto come era. Quindi concordo che i Borboni facevano schifo per come amministravano però dobbiamo ammettere che i piemontesi sono stati addirittura peggio! Insomma solo dopo 40 anni si capisce che esiste una questione meridionale ma oramai è troppo tardi e gli equilibri non possono essere compromessi.

Il Nord Est ebbe addirittura una sorte peggiore, insieme al sud divennero tra le zone più depresse e disperate d'Europa nonostante il loro glorioso passato.

 

L'unità di Italia è stata compiuta e gestita in maniera alquanto discutibile e solo "grazie" al fascismo che veramente si crea un senso di appartenenza e cominciano a farsi politiche veramente unitarie. Lungi da me fare l'apologia del fascismo , dico solo che con Mussolini finisce quella politica coloniale che ha caratterizzato l'Italia liberale.

 

La Storia dei revisionisti è una favoletta, non quella ufficiale, di quegli eroi che combatterono per una nazione unita e libera. Se poi libera di fatto non lo era non ha importanza, i Borboni di Napoli erano il male assoluto. Napoli era il regno degli analfabeti e dei morti di fame (come quasi tutta Italia all'epoca), il 90% degli analfabeti in Italia nel 1861 era al Sud, un regno industrializzato mi dicono eh? :D Quante palle, crescete e studiate. I picciotti e i camorristi erano fedelissimi dei regnanti napoletani, non sbagliarti.

Edited by Rotwang
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